Marco Cambiaghi (Pubblicato su La Provincia il 06/01/2006) Scoperte dell’anno 2005 La prestigiosa rivista internazionale Science – come tradizione – stila nell’edizione di Dicembre la classifica delle dieci più importanti scoperte scientifiche dell’anno La vera scoperta, di certo, fu quella che fece Charles Darwin un secolo e mezzo fa. Analizzando come la selezione naturale influenza e indirizza la diversità negli organismi viventi, Darwin ha rivoluzionato il modo di osservare il mondo vivente degli scienziati: tuttora, l’evoluzione è uno dei fondamenti più solidi della biologia. Qualcuno potrebbe perciò storcere il naso nel sentire che proprio l’evoluzione è salita sul gradino più alto del podio delle scoperte scientifiche dell’anno appena trascorso. Come tradizione, la prestigiosa rivista internazionale Science ha infatti stilato la Top10 delle più importanti scoperte del 2005, ponendo al primo posto l’evoluzione. “Evoluzione all’opera” è il titolo che racchiude le diverse scoperte che si sono susseguite nei mesi appena trascorsi. Uno dei più rilevanti successi è arrivato nel mese di settembre, quando un team internazionale ha pubblicato la sequenza genomica del nostro più vicino discendente, lo scimpanzè. Col genoma umano già fra le mani, gli scienziati hanno cominciato ad esaminare una ad una le differenze che si sono evolute in 40 milioni di anni e che ci differenziano da loro. I dati confermano la stretta relazione genetica uomo-scimpanze, che è di solo il 4%! In questo 4% stanno probabilmente tutte le caratteristiche che ci rendono Homo Sapiens, come i peli sparsi sul corpo, l’andatura eretta e un cervello molto più grosso e creativo. Altre novità emergono dagli studi sulle nuove specie; diversi scienziati hanno evidenziato come le teorie evoluzionistiche predicano esattamente quello che hanno osservato nella scoperta di nuove caratteristiche specifiche di uccelli – come la capinera europea – farfalle o pesci. Queste scoperte non sono ovviamente solo fini a loro stesse; le applicazioni all’uomo sono di notevole importanza. Prendiamo per esempio il genoma dello scimpanzè. L’uomo è soggetto a varie malattie come l’AIDS, patologie coronariche, virus epatici cronici e altre infezioni; gli scimpanzè no. Lo studio delle differenze fra le due specie potrà perciò aiutarci a comprendere meglio gli aspetti genetici connessi a queste malattie. Nel 2005, i ricercatori hanno anche dato un enorme aiuto nel creare un rimedio per quello che si sta delineando essere un urgente problema sanitario: l’influenza aviaria. In ottobre, alcuni biologi molecolari hanno utilizzato i tessuti di un uomo rimasto congelato in Alaska per quasi un secolo per sequenziare i geni del virus dell’influenza del 1918, meglio conosciuta come “la spagnola”, che causò fra i 20 e i 50 milioni di morti. Queste informazioni aiuteranno gli scienziati e i medici a capire come prevenire simili situazioni nel futuro. “Ironicamente – fanno notare gli autori della rivista – queste scoperte si sono verificate in un anno in cui i sostenitori dell’intelligent design e altri oppositori dell’evoluzione negli Stati Uniti hanno rafforzato la loro battaglia verso questa opinione”. Al secondo posto – dopo il primo dell’anno precedente – tornano le scoperte spaziali. Nel 2005 ci sono state infatti un gran numero di missioni: navicelle spaziali hanno già raggiunto o stanno per arrivare sulla luna, su Marte, Mercurio, Venere, Saturno, una cometa, un asteroide e uno degli angoli più estremi del sistema solare. Spirit e Opportunity, da Marte, continuano a mandare dati sull’evoluzione del pianeta rosso. La sonda europea Huygens è atterrata su Titano, la più grande luna di Saturno, lo scorso gennaio, mostrando un paesaggio fantastico; la navicella Deep Impact è sulla cometa Tempel 1, rivelando una soffice superficie, mentre Stardust si sta avvicinando alla cometa Wild 2. Nel frattempo, Messanger e Venus Express si stanno dirigendo rispettivamente verso Mercurio e Venere. Dopo quella dei primi anni Settanta, l’esplorazione dello spazio sta vivendo una seconda età dell’oro. Lo spazio conquista anche il quarto posto, con delle scoperte sulle stelle di neutroni, piccole stelle con una densità molto elevata. Nuove tecnologie hanno permesso di studiare in modo più approfondito il comportamento di tali astri, come la collisione di una di esse con un buco nero. Chi ha avuto la meglio? Basti dire che la stella è praticamente sparita. Il terzo posto è andato ad una serie di studi molecolari sulla fioritura delle piante, spiegando come hanno origine i piacevoli accostamenti di colore che accompagnano la primavera. Nella speciale graduatoria seguono gli studi condotti da diversi gruppi di neuroscienziati sulla comprensione dei meccanismi responsabili di gravi disturbi mentali come la schizofrenia, la sindrome di Tourette e la dislessia. Il tema che è emerso dalle ricerche dimostra come molti dei geni coinvolti in tali patologie sembrano avere un ruolo chiave nello sviluppo del sistema nervoso. La seconda metà della classifica è dominata dalle scoperte sull’origine delle rocce terrestri, a cui fanno seguito le ricerche sulla struttura di importanti componenti cellulari, studi sui cambiamenti climatici e sui segnali che portano le cellule ad auto-eliminarsi (apoptosi), fenomeno di essenziale importanza nei tumori. Chiude la Top10 la decisione di costruire un reattore termo-nucleare sperimentale in Francia. Tutte queste rilevanti “novità” mi portano alla mente una frase di Richard Feynman: “La conoscenza scientifica è il potere di fare bene o male, ma non contiene istruzioni per l'uso. È come la chiave del proverbio buddista: ad ognuno viene data una chiave delle porte del paradiso; la stessa chiave apre le porte dell'inferno!” Marco Cambiaghi