Sovraccarico Funzionale nell’Atleta Riabilitazione e Prevenzione nell’arto inferiore Padova, 28 Maggio 2016 Dott. Luca Trevisan Prof. Alberto Balasso Sovraccarico? Una condizione in cui si trova un sistema complesso (come il corpo umano) o una singola parte (muscolo, tendine, ect) che ha raggiunto e superato i limiti di carico previsti per il suo corretto funzionamento. Un effetto lesivo di sollecitazioni meccaniche di ridotta intensità ma ripetute nel tempo. Caratteristiche • Esordio lento ed insidioso • Strutture protagoniste del gesto atletico • Localizzione tipica per disciplina Quali sono i problemi da sovraccarico? Classificazione: • Muscolotendinee • Cartilaginee • Ossee Muscolotendinee “…le lesioni muscolari sono tra gli eventi traumatici più frequenti nella pratica sportiva. Vengono colpiti muscoli Bi o Poliarticolari e che contengono una grande quantità di fibre veloci.” Noonan TJ et al., J Am Acad Orthop Surg, 1999 “…secondo il tipo di sport, i metodi di allenamento praticati, le attrezzature utilizzate, gli accessori, il livello tecnico, le lesioni muscolari possono arrivare a rappresentare fino al 30% dei traumi nei calciatori..” Knee Surg Sports Trauma Arthro, Sep 2004 NT CO CA RI NT CE EC OVERSTRETCHING: durante la contrazione eccentrica il muscolo può essere sottoposto ad una forza di trazione in elongazione, tale da determinare una lesione, in genere della giunzione muscolo-tendinea e nei muscoli poliarticolari E ON ZI RA Quando avviene la lesione muscolare e perchè? EVENTI METABOLICI: durante la contrazione eccentrica la vascolarizzazione muscolare è molto ridotta, il lavoro è di tipo anaerobico con conseguente aumento della temperatura locale, acidosi e marcata ipossia cellulare, tutti elementi che determinano una fragilità muscolare. Fattori di rischio: Muscoli biarticolari • Fibre di Tipo II Muscoli che lavorano eccentricamente • Deficit di flessibilità muscolare Muscoli precedentemente lesionati • Muscoli “affatticati” • Scarso riscaldamento • Esposizione al freddo • Tensione Emotiva • Alimentazione • Scarso riposo • • • Valutazione della lesione • Anamnesi • Palpazione • Osservazione (Edemi, Echimosi, Arrossamenti, disfunzioni cutanee o vascolari) • Movimenti Passivi • Test clinici muscolari • Test clinici articolari • Test clinici neurodinamici • Indagini diagnostiche strumentali (Eco, RMN) Classificazione infortuni muscolari Trauma diretto: Trauma indiretto: • Contusione • Crampo • Lacerazione • Contrattura • DOMS • Stiramento • Strappo Contusione Una contusione si presenta con dolore e tumefazione localizzata che in genere non impedisce di proseguire l’attività ma a causa dell’ematoma e della contrattura post-traumatica esita in una limitazione funzionale di varia entità. È classificata in lieve, moderata e grave a seconde dell’entità della limitazione funzionale. Il ritorno in campo avviene in 2-20 gg. Contusione Frequente negli sport di contatto (calcio, rugby, basket..), può provocare la rottura delle fibre in prossimità del piano osseo con la formazione di un ematoma intramuscolare (a prognosi peggiore), intermuscolare o misto. Viene coinvolto più frequentemente, a causa della sua posizione anatomica, il Muscolo Vasto Laterale. Contrattura La contrattura rappresenta un alterazione diffusa del tono muscolare, imputabile ad uno strato di affaticamento per l’accumulo di cataboliti tossici come lattato, in assenza di lesioni anatomo-patologiche macro o microscopiche. Ha una maggior incidenza in atleti sottoposti a sovrallenamenti oppure poco allenati. Si manifesta con dolore mal localizzabile che compare a distanza dalla prestazione sportiva (1-24 ore). All’E.O. vi è un aumento diffuso del tono muscolare. La ripresa agonistica avviene in 3-5 gg. DOMS DOMS è l’acronimo di Delayed Onset Muscle Soreness e rappresenta l’effetto di lesioni a livello microscopico, in particolare delle miofibrille. Ha una maggior incidenza in atleti poco o male allenati e durante allenamenti particolarmente intensi a componente prevalentemente eccentrica. Si manifesta con algia muscolare che insorge entro 24 ore dalla prestazione e persiste per almeno 48-72 ore, risolvendosi spontaneamente. In genere si accompagna un aumento di CPK e LDH sierici. La ripresa agonistica avviene in 5-8 gg. Stiramento Rappresenta un alterazione funzionale del muscolo a livello microscopico. Si manifesta con dolore, in genere ben localizzato, con impotenza funzionale non immediata. L’atleta riesce ad individuare nel tempo la sintomatologia, ma non il gesto atletico responsabile. All’E.O. il muscolo è contratto con una zona dolorosa, bene palpabile. La ripresa avviene in genere in 7-15 gg. Strappo Rottura di un numero variabile di fibre muscolari, sempre accompagnato da stravaso ematico di entità dipendente dalla gravità e dalla localizzazione della lesione. La rottura può essere parziale o completa con il conseguente distanziamento dei monconi. Si manifesta con dolore di tipo puntorio che impedisce all’atleta di proseguire la prestazione sportiva. L’atleta riferisce la sintomatologia corrispondente ad un preciso gesto tecnico. Il recupero allo sport varia da 12 gg a 4 mesi a seconda del muscolo interessato e dalla gravità della lesione. Strappo Strappo di 1° grado: rottura di poche fibre muscolari all’interno di un fascio ma non dell’intero fascio. Strappo di 2°grado: rottura di uno o più fasci muscolari che coinvolge meno del ¾ della sezione del muscolo. Strappo di 3° grado: rottura che coinvolge più dei ¾ della sezione del muscolo in quel punto. Primo Intervento • P rotection • R est • I ce • C ompression • E levation Complicanze Conseguenti ad un errata diagnosi o ad uno scorretto approccio terapeutico. • Fibrosi post-traumatiche (traumi indiretti) • Falde liquide • Cisti siero-ematiche • Miositi ossificanti (traumi diretti) • Calcificazioni Strumenti per affrontare il problema? • • • Terapia Fisica Terapia farmacologica Terapia manuale : MTP, massaggio funzionale, digitopressione, Cyriax • Bendaggio funzionale e Kinesiotape • Idrokinesiterapia Instrumental Therapies: Tecar • Iperemia: analgesia temporanea • Favorisce metabolismo cellulare • Attivazione sistemi chimicoenzimatici • Stimolazione meccanica del muscolo lesionato: orientamento spaziale dei fibroblasti • • • (conseguente) riduzione del dolore ed aumento dell’estensibilità tissutale. Rottura dei Cross-links: il movimento all’interno della struttura interessata previene e distrugge le aderenze Effetto drenante Care Therapy Laser Neo Dimio Yag Therapy Effetto Antinfiammatorio • • Effetto Antiedemigeno Aumenta la vascolarizzazione locale • • Effetto Antalgico Terapia Manuale • Ultrasuono • Shock Waves • Ipertermia • Elettroterapia Magnetoterapia (quali??) • Chiropratica • Osteopatia • • Strumenti per affrontare il problema? • • • Terapia Fisica Terapia farmacologica Terapia manuale : MTP, massaggio funzionale, digitopressione, Cyriax • Bendaggio funzionale e Kinesiotape • Idrokinesiterapia Kneipp Pool and Hydrokinesitherapy Rehabilitation Gym Postural Bench Pedana Propriocettiva Isocinetica Bendaggio Funzionale Bendaggio di Scarico • • • Bendaggio compressivo Kinesiotape • Bendaggio propriocettivo facilitativo Guarito cosa significa? In letteratura NORMALIZZAZIONE DI UN TESSUTO MUSCOLARE si intende la restituzione al tessuto stesso della capacità funzionale ossia la capacità di esprimere forza ed elasticità. NB: non si parla di rientro in campo. Altri fattori… Riassumiamo… 1. Cosa notate prima dell’insorgenza? 2. Sintomatologia iniziale? 3. Cosa potete fare? 4. Aiuto farmacologico? 5. Riabilitazione? 6. Preparazione atletica? 7. Poi….? Contrattura: Recupero in una settimana; terapia fisica, bendaggio, terapia manuale. Strappo di 1° grado: Recupero in 2 settimane; idrokinesiterapia dalla seconda settimana; terapia fisica, bendaggio, terapia manuale Strappo di 2°grado: Recupero in 4-6settimane; idrokinesiterapia dalla terza settimana; terapia fisica, bendaggio, terapia manuale Strappo di 3° grado: Recupero in 6/12 settimane; idrokinesiterapia dalla 4/6 settimana; terapia fisica, bendaggio, terapia manuale. Muscolotendinee Il tendine è vascolarizzato?? Un infiammazione comporta la presenza di una vascolarizzazione sanguigna, cosa che al tendine manca. La Peritendinite è un infiammazione del peritenonio (lamina connettivale a fibre intrecciate che avvolge il tendine) Problematiche Tendinee I tendini, inoltre, dopo i 35anni sono soggetti ad un fisiologico invecchiamento, perdendo elasticità e robustezza. Questo processo è favorito da: • Basso turnover metabolico Scarsa vascolarizzazione a livello preinserzionale • • Microtraumatismi ripetuti (sportivi o lavorativi) • • Precedenti patologie tendinee Malattie metaboliche (ipertiroidismo) • Cause iatrogene (corticosteroidi) Cause Tendiniti • Fattori intrinseci: difetti di assialità (piede piatto-cavo, ginocchio varo-valgo), alterato appoggio del piede, dismetrie degli arti inferiori (reali o apparenti), squilibri muscolari; Fattori estrinseci: errori di allenamento (terreno di gioco, n° e tipologia degli allenamenti, ruolo), condizioni climatico-ambientali, attrezzature sportive non idonee • – Fattori traumatici: ripetuti, direzione delle forze d’impatto (oblique?), velocità d’impatto, conseguono a contrazioni muscolari di tipo eccentrico. Classificazione TENDINOPATIE ACUTE: • Rotture parziali o complete TENDINOPATIE CRONICHE: • Tendinopatie inserzionali (entesopatie) • Peritendiniti • Peridìtendiniti ad impronta tendinosica • Tenosinoviti • Tendinosi • Tendinopatia calcifica Tendinopatie Inserzionali Patologie delle giunzioni Osteo-tendinee da sovraccarico funzionale, frequenti nello sportivo e causate da microtraumi ripetuti nel tempo. A livello Macroscopico il tendine può risultare inspessito e a volte correlato a borsiti. SINTOMATOLOGIA: Dolore inserzionale e limitazione funzionale più o meno accentuata. PATOLOGIE: Sindrome retto-adduttoria, inserzionale achillea. tendinite rotulea, tendinopatia Tendinite del Rotuleo (Ginocchio del saltatore) Cause: • • Deficit di flessibilità muscolare Muscoli precedentemente lesionati • Scarso riscaldamento • Esposizione al freddo Tensione Emotiva • Alimentazione • • • Scarso riposo terreno di gioco, n° e tipologia degli allenamenti, ruolo Tendinopatia tipica di sport come la pallavolo, il basket, la pallamano e le specialità dei salti nell’atletica leggera Sindrome della bendeletta ileo-tibiale In alcuni casi il passaggio della bendeletta può diventare difficoltoso con un vero e proprio scatto del tendine sulla salienza ossea La reiterazione del gesto determina infiammazione del tendine ed insorgenza della sintomatologia Sindrome della bendeletta ileo-tibiale Comparsa occasionale di dolore a livello della superficie esterna del ginocchio, associato a rumore o sensazione di schiocco Progressive alterazioni fibrotiche a carico del tratto ileo-tibiale Riassumiamo… 1. Cosa notate prima dell’insorgenza? 2. Sintomatologia iniziale? 3. Cosa potete fare? 4. Aiuto farmacologico? 5. Riabilitazione? 6. Preparazione atletica? 7. Poi….? Sindrome Retto Adduttoria Squilibrio tra le forze espresse dai muscoli che originano a livello pubico. Epidemiologia: dal 2 al 7% delle patologie sportive, più frequente negli uomini, più frequente negli sport con sollecitazioni sulla sinfisi pubica (azione combinata muscolatura addominale e adduttoria). Sintomatologia: dolore nella regione inguinale con irradiazione nella parte mediale della coscia o a livello addominale, arriva a limitare o impedire l’attività sportiva, Come si cura? Jarvinen ha studiato 72 cause di pubalgia (patologie muscolari, tendinee, osee, articolari, tumorali e infettive). Jarvinen M, Orava S, Kuyala UM. Groin pain (Adductor Sindrome), Operative Techniques. In: Sport Medicine 1997; 5 (3): 133-137 Diagnosi • • • • Lesioni muscolari o tendinee (ileo-psoas, adduttori, retto femorale, sartorio, addominali) Patologie ossee all’anca, bacino o femore (fratture traumatiche o da stress, distacchi apofisari, neoplasie, infezioni) Lesioni della parete addominale (ernia inguinale…) Neuropatie da intrappolamento (nervi femoro-cutaneo, ileoinguinale, otturatori) • Patologie urogenitali (cistiti, prostatiti, uretriti…) • Radicolopatie lombari Cosa controlliamo? • Squilibrio muscolare (tra i due arti e/o tra gruppi muscolari) • Mobilità del rachide, coxofemorali, tibiotarsiche • Assimetria reale o apparente dei due arti • Appoggio plantare • Disfunzioni dell’ATM o di occlusione • Materiali inadeguati • Campi d’allenamento inadeguati • Errori d’allenamento • Baropodometry • 4D Spinometry • Formetric • Motion Nuove tecniche sistema optoelettronico Fascite plantare • Dolore in sede plantare • • Frequente negli sportivi amatoriali over 40 All’Rx si può evidenziare una produzione calcifica all’inserzione calcaneare della fascia. Shock Waves Cartilaginee Un sovraccarico funzionale può danneggiare la cartilagine ialina che ricopre le superfici articolari. La cartilagine ha la funzione di distribuire in modo omogeneo il carico sulle superfici ossee, ridurre l’attrito e l’usura. Classificazione (secondo Outerbridge): • Rammollimento • Fissurazione • Erosione superficiale • Esposizione dell’osso Subcondrale Instabilità Femoro - Rotulea I quattro capi del quadricipite convergono nella rotula mantenendola in asse. Esistono diverse varianti anatomiche della rotula. Sul piano frontale l’allineamento dell’apparato estensore dipende dal rapporto tra l’asse del quadricipite e quello del tendine rotuleo (angolo Q). Instabilità rotulea più probabile con angolo Q superiore a 15° e con una lassità dei legamenti alari. Patologia dell’apparato estensore del ginocchio Possono essere colpite diverse componenti di tale apparato: 1. 2. 3. Condropatia femoro-rotulea (la più frequente) Tendinopatie a carico del tendine rotuleo e del tendine quadricipitale Lesioni mm a carico del quadricipite Condropatia Femoro Rotulea Un malallineamento dell’apparato estensore e/o l’insufficienza anatomica o funzionale del vastomediale Alterata stabilizzazione dinamica della rotula con elevato attrito tra questa ed il femore Il continuo ripetersi di tale evento traumatico, tipico del sovraccarico funzionale, può determinare l’insorgenza di una patologia prima infiammatoria e poi degenerativa Condropatia Femoro Rotulea Dolore al ginocchio (a volte bilateralmente) con insorgenza non traumatica e a volte con fenomeni di blocco articolare. Spesso associata a strabismo rotuleo, malformazioni di rotula, aumento dell’angolo Q, squilibri muscolari o non corretto appoggio del piede. Condromalacia di grado Lieve si osserva frequentemente negli sportivi Tipica durante e subito dopo la crescita adolescenziale (16-24 anni) Condropatia Femoro Rotulea Dolore, tipicamente vago e mal localizzato, accentuato da attività con prevalenza della flessione: cedimento e blocco articolare Test specifici (ascensione contrastata) Rx standard e con proiezioni assiali Malallineamento Test dello scivolamento della rotula Nelle 4 direzioni Il test può essere Eseguito sia a ginocchio Flesso a 30° sia in estensione a quadricipite rilassato Eccessivo glide laterale Drastica riduzione della Tensione del VMO Stabilizzatori attivi e passivi rotula Dolore rotuleo: da cosa è provocato ? Ficat et Al: syndrome d’hyperpression externe de la rotule. Rev. Chir. Orthop. 1975 Forma più comune di malallineamento • • La rotula non è dislocata lateralmente ma inclinata “tilt laterale” • Eccessiva pressione laterale La faccetta laterale è sottoposta ad uno stress eccessivo con dolore. (l’osso subcondrale è riccamente innervato) • Putz et al; orthop Trans 1991. • Aumento di densità ossea in sede laterale. Fulkerson: anatomy of the knee joint lateral retinacolum Clin Orthop. 1994 • Fibrosi dei nervi all’interno del retinacolo laterale (teoria neurogena) • Sezione del r. = allevia il dolore. Condropatia Femoro Tibiale Dolore al ginocchio con modico versamento, sensazione di blocco o cedimento. Più frequente negli sport con frequenti cambi di direzione o eventi distorsivi al ginocchio. Può essere conseguente a degenerazione dei menischi o a pregresse meniscectomie totali Fattori estrinseci • • • • • • • Ipoplasia del m vasto mediale obliquo. Retrazione del retinacolo laterale. Ginocchio varo valgo recurvato rotazione esterna della tibia con lateralizzazione della tuberosità tibiale Aumento dell’antiversione femorale. Riduzione del solco femorale e assimmetria dei condili Eccessiva pronazione del piede. Attenzione negli adolescenti!! Fattori intrinseci • Aplasia o ipoplasia della rotula • Rotula alta • Rotula bassa • Anomalie o aumento della superficie articolare della rotula Test dinamici Ø Valutazione del Cammino (lento, veloce, passi lunghi, con eventuale contrazione dei glutei) Ø Test dello Squat Bi e Mono Podalico Ø Test dello Scalino Diagnostica Esami strumentali: – Radiografia standard – RMN – TC Utili per: • • • Confermare la diagnosi di malallineamento Definire il tipo di patologia (es: inclinazione, innalzamento, displasia) Determinare la gravità Riassumiamo… 1. Cosa notate prima dell’insorgenza? 2. Sintomatologia iniziale? 3. Cosa potete fare? 4. Aiuto farmacologico? 5. Riabilitazione? 6. Preparazione atletica? 7. Poi….? Trattamento Ø Ricerca di un Test Clinico da riutilizzare come Valutazione di efficacia del Bendaggio e del Trattamento Ø Mobilità Tibio- Tarsica Ø Capacità di controllo del Bacino Ø Simmetria del Movimento Trattamento fisioterapico conservativo I disturbi femoro rotulei si trattano efficacemente con metodi conservativi e fisioterapici i cui scopi sono: 1. 2. 3. Ottimizzare la posizione rotulea nella troclea in modo da ridurre in maniera significativa la sintomatologia. Migliorare la meccanica dell’arto Insegnare la modalità per eseguire un corretto autotrattamento Trattamento fisioterapico conservativo • Rinforzo muscolare: globale dell’arto inferiore in particolare del quadricipite (vmo) in palestra medica e in piscina. • Esercizi propriocettivi. • Core stability • • Lo stretching: rachide, anca, ginocchio e gamba Il taping e tutori per il contenimento rotuleo. • Fans, antidolorifici. • Terapia fisica Ossee A differenza della cartilagine articolare, l’osso danneggiato è in grado di innescare efficaci meccanismi di riparazione. Un sovraccarico ripetuto nel tempo può innescare delle lesioni: • Fratture da Stress • Edema della spongiosa • Fratture della corticale • Periostite Fratture da Stress • Dolore intenso, localizzato in un area sottoposta ad intensi e ripetuti carichi; • Rappresentano il 10% di tutte le lesioni da sport; • coinvolgono maggiormente l’arto inferiore; • Prognosi favorevole (4 – 6 settimane di riposo); • Visibile all’RX Con RX Negativo? Se l’Rx esclude la frattura da Stress non è da escludere una sofferenza ossea. Con la RMN si può riscontrare un EDEMA DELLA SPONGIOSA o una FRATTURA DELLA CORTICALE. Molto Frequenti anche in concomitanza di altre patologie Riassumiamo… 1. Cosa notate prima dell’insorgenza? 2. Sintomatologia iniziale? 3. Cosa potete fare? 4. Aiuto farmacologico? 5. Riabilitazione? 6. Preparazione atletica? 7. Poi….?