9. RICERCA: Genetica, da Napoli nuova scoperta contro Parkinson Una ricerca, tutta napoletana, apre nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi molecolari che garantiscono il corretto funzionamento dei neuroni dopaminergici, un passo in avanti per lo studio del morbo di Parkinson e della schizofrenia. Si tratta dello studio condotto presso il Ceinge dal professor Antonio Simeone e dal suo gruppo (Michela Di Salvio, Luca Giovanni Di Giovannantonio, Dario Acampora) pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Neuroscience, e finanziato dalla Comunità Europea, dalla Fondazione Roma e dall'AIRC. Simeone nel 1992 scoprì il gene Otx2, per il quale ottenne anche il Premio Liliane Bettencourt, rivelatosi di cruciale rilevanza per molteplici aspetti dello sviluppo del cervello ed essenziale per la generazione dei neuroni dopaminergici durante lo sviluppo embrionalE. Oggi un nuovo importantissimo traguardo è stato raggiunto dal genetista: tra gli aspetti funzionali che il gene Otx2 controlla nei neuroni dopaminergici del cervello adulto (quelli della VTA-Area Tegmentale Ventrale), è stata trovata anche la loro innata resistenza alla neuro degenerazione. In più se attivato nei neuroni della Substantia Nigra (quelli che degenerano nel morbo di Parkinson), Otx2 rende questi ultimi resistenti proprio alla degenerazione indotta da una neurotossina. Si tratta di una scoperta che apre nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi molecolari che garantiscono il corretto funzionamento dei neuroni dopaminergici. La comprensione di tali meccanismi é fondamentale per individuare le alterazioni cellulari che sono causa di malattie devastanti come il morbo di Parkinson, alcuni disturbi psichiatrici come la schizofrenia e la dipendenza da droghe. I neuroni dopaminergici del mesencefalo sono responsabili del controllo di svariati aspetti funzionali dell'essere umano. Essi producono dopamina, un neurotrasmettitore che intermedia la comunicazione tra le cellule nervose. Quando la funzionalità dopaminergica è alterata si possono manifestare gravi patologie. "L'enorme impatto clinico dei neuroni dopaminergici – spiega Simeone - è dovuto al fatto che la neuro degenerazione di quello della Substantia Nigra causa il morbo di Parkinson, e il cattivo funzionamento di quelli della VTA genera disturbi psichiatrici tra cui la schizofrenia e la dipendenza alle droghe. Non si sa la ragione per cui nel morbo di Parkinson i neuroni dopaminergici della Substantia Nigra sono più vulnerabili alla neuro degenerazione di quelli della VTA". Usando opportuni modelli murini transgenici (topi geneticamente modificati) i ricercatori hanno cercato di comprendere se il gene Oxt2 fosse un fattore importante nel determinare le caratteristiche funzionali dei neuroni dopaminergici delle VTA, se fosse in grado di conferire a questi neuroni resistenza alla neurodegenza, infine, qualora attivato nei neuroni della Substantia NIgra, se potesse conferire a questi neuroni resistenza alla neuro degenerazione. "Abbiamo scoperto chiarisce Simeone - che Otx2 è presente nell'adulto nei neuroni dopaminergici della VTA (i più resistenti alla neurodegerezione) ed è assente in quelli della Substantia Nigra (i più vulnerabili alla degenerazione). Inoltre se attivato anche nei neuroni della Substantia Nigra, Otx2 rende questi ultimi resistemti alla neuro degenerazione indotta da una tossina che mura alla degenerazione parkinsoniana".