Osservatorio Biblico FACEBIBLE L’etimologia della parola ‘Allah’ Molti cristiani evangelici sono influenzati da recenti libri, i quali affermano che la parola araba ‘Ilah’ (Dio) non dovrebbe essere utilizzata nell’evangelismo o nella traduzione biblica, specialmente quando compare nella forma di ‘Allah’. Essi affermano che: … il culto del Dio Luna che adorava Allah venne trasformato da Maometto in una fede monoteistica… Alle soglie del nono secolo, l’Islam era la forza politica dominante in terra araba e gli uomini che traducevano la Bibbia in arabo si trovarono a fronteggiare una situazione politica difficile. Se non utilizzavano Allah come nome di Dio potevano soffrire per mano di musulmani fanatici i quali, come parte integrante della loro religione, credevano che l’Allah del Corano fosse il Dio della Bibbia. Dal momento che Allah era a questo punto il nome comune di Dio per via della dominazione islamica, i traduttori si piegarono alle pressioni religiose e politiche e inserirono Allah nella Bibbia in arabo. Durante i miei contatti con cristiani di nazionalità e lingua araba provenienti da diversi paesi, la loro opinione è che ‘Allah’ sia la parola araba per Dio, e la sola parola di cui siano a conoscenza che esprima il concetto di un Essere Supremo, rivelatosi agli uomini nel passato attraverso i profeti e, più di recente, attraverso Gesù Cristo. 1. Allah è un termine inappropriato per il Dio della cristianità? Benché possa apparire che la parola ‘Ilah’ (e ‘Allah’) sia inseparabilmente collegata all’Islam, in realtà essa risale a diversi secoli prima di essa. Il fatto che lo stesso termine appaia in arabo come anche in ebraico, aramaico, siriano e nella lingua dei sabei, indica che la radice di tre consonanti ‘-L-H ha le sue verosimili origini in una lingua parente (o lingua madre) dalla quale sono derivate le lingue semitiche. Ciascuna lingua ha poi aggiunto diverse vocali alla stessa parola – ‘ilaH in arabo, ‘eLoaH o ‘eLoHim in ebraico ed ‘eLaH in aramaico – ma si tratta di semplici pronunce diverse della stessa radice di tre consonanti (‘-L-H) usata in diverse aree geografiche o gruppi tribali. Nel Vecchio Testamento, ‘eloah (57 volte), la più comune forma plurale ‘elohim (2.603 volte) e l’aramaico ‘elah (95 volte) vengono utilizzati sia per gli dèi pagani che per il Dio di Israele. Il contesto di solito è sufficiente per capire di chi si parli. Spesso la parola viene utilizzata come nome proprio, Dio. A volte tuttavia, compare come nome generico accompagnato dall’articolo determinativo (il), ad indicare il fatto che il testo parla de ‘Il’ (Solo ed Unico) Dio della Bibbia. Si noti ad esempio Genesi 5:22: “Enoc camminò con il Dio”; Genesi 27:28: “Il Dio ti conceda la rugiada del cielo, la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino. ….” Ed Esdra 1:5: “Allora i capi famiglia di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, tutti quelli ai quali il Dio aveva destato lo spirito, si misero in cammino verso Gerusalemme per ricostruire la casa del SIGNORE.” Giacobbe usò l’equivalente ebraico di Ilah/Allah. Un interessante passaggio si trova in Genesi 33:20. Giacobbe costruisce un altare e lo chiama ‘El Elohe Israel’. La prima parola è ‘El’ (una forma breve che indica Dio), la seconda è ‘eLoHim (con la parte finale modificata per concordanza con la parola successiva). La terza parola è Israel, cioè il nome proprio di Giacobbe che diviene in seguito il nome della nazione di Israele. In arabo, questo è ‘El Ilah Israel’ (….) e significa ‘El è il Dio di Israele’. Gesù utilizzò l’equivalente aramaico di Ilah/Allah. Il dialetto locale della Palestina ai tempi di Gesù era l’aramaico. Questo era dovuto al fatto che gli ebrei avevano riportato l’aramaico con loro, tornando dall’esilio babilonese (538 AC), e anche perché l’aramaico era stato la lingua comune dell’impero persiano, che aveva dominato la Palestina dal 539 al 331 AC. Di conseguenza, Gesù parlò l’aramaico durante il suo soggiorno sulla Terra. Marco 15:34 riporta le parole di Gesù sulla croce: “Eloi, Eloi, lama sabachthani” (In Matteo 27:46, “Eli, Eli, lama sabachthani”). Dal momento che il Nuovo Testamento è scritto in greco, e il greco non ha un equivalente per la ‘h’, la parola aramaica ‘Elohi’ (Dio mio) fu trascritta come ‘Eloi’ nel vangelo di Marco, e accorciata ulteriormente in quello di Matteo. Questa affermazione di Gesù (Elohi) è quasi identica alla parola che i musulmani e i cristiani utilizzano in lingua araba al giorno d’oggi (Ilahi), che significa letteralmente Dio + mio (Cioè, ‘Mio Dio’), (Ilah + i), (…..). I primi traduttori della Bibbia usarono la forma radicale ‘-L-H. La più antica traduzione completa del Vecchio e Nuovo Testamento fu la versione Siriana (100 d.C.), una forma di aramaico orientale, che utilizzava anch’esso la forma radicale di base ‘eLaH per ‘Dio’. Risulta chiaro che la parola ‘-L-H fosse usata per il Dio della Bibbia secoli prima dell’entrata in scena di Maometto. Dato che la parla araba ‘Ilah’ (Dio) è la stessa dell’ebraico ‘eloah / ‘elohim, e dell’aramaico ‘elah’, non si può affermare che il termine arabo sia di per se stesso inappropriato se usato in riferimento al Dio della cristianità. 2. Come fanno le persone di lingua araba a distinguere fra Dio e gli idoli? Il termine arabo ‘Ilah’ compare in diverse forme: ‘Ilah’ (…), ‘el-Ilah’ (…) e ‘Allah’ (…). La forma semplice è ‘Ilah’ (dio, o ‘un dio’). La seconda forma, ‘el-Ilah’ (il dio), aggiunge semplicemente l’articolo determinativo alla parola. Il termine ‘Allah’ è una forma contratta specifica di ‘el’ (il) + ‘Ilah’ (dio). Fra le popolazioni di lingua araba, il termine ‘Allah’ è usato per indicare Il (Supremo Unico) Dio. Infatti, le altre forme sono utilizzate per gli dèi pagani. NOTA: La sola eccezione è quando il termine ‘dio’ è collegato ad un altro nome (un costrutto), e quindi non può essere preceduto da un articolo determinativo. In questi casi, l’articolo ‘il’ viene esteso, e l’identità del dio in questione risulta chiara dal contesto (es. ‘Ilah-Ibrahim’ = [il] Dio di Abramo). Dobbiamo rammentare che ciò che risulta appropriato per una lingua, non lo è necessariamente per un’altra. Nel Vecchio Testamento, ‘eloah, ‘elohim e l’aramaico ‘elah possono comparire sia per Dio che per gli dèi pagani. In arabo non è così. Nella lingua araba, ‘Allah’ (…) è termine riservato all’Unico e Solo Dio. La nozione della unicità di Dio è così forte che qualunque forma plurale della parola ‘Ilah’ può riferirsi esclusivamente ad idoli. Si prega di consultare il diagramma di comparazione fra l’uso inglese ed arabo alla fine di questo articolo. 3. Dovremmo usare la parola ‘Allah’ per descrivere il Dio della Bibbia? Forse ricordate ciò che abbiamo detto in precedenza, cioè che quello che è appropriato per una lingua non lo è necessariamente per un’altra. Se parlate inglese ad un pubblico europeo, probabilmente non userete la parola ‘Allah’ per indicare il Dio della Bibbia. Questo perché la visione del mondo di questo pubblico presuppone che ‘Dio’ sia la parola per la deità dei cristiani e degli ebrei, mentre ‘Allah’ sia la parola per la Osservatorio Biblico FACEBIBLE deità dei musulmani. Anche in scuole bibliche e seminari la parola ‘Allah’ è concepita per indicare esclusivamente il Dio dei musulmani. Le popolazioni di lingua araba hanno un’altra visione. I musulmani credono che il Dio dell’ebraismo, del cristianesimo e dell’islam sia ‘Allah’. Dal loro punto di vista, gli ebrei e i cristiani che in principio conoscevano un solo Dio in un secondo momento si allontanarono da Lui, mentre i musulmani rimasero sul sentiero giusto. Per questo essi usano la stessa parola ‘Allah’ per il Dio di tutti e tre i gruppi, che essi identificano come Popolo del Libro. Dunque, i cristiani di lingua araba non hanno alcuna difficoltà nell’utilizzo della parola ‘Allah’. Il loro atteggiamento è questo: “Ce l’avevamo dall’inizio: ridateci la nostra parola”. Quindi, quando si parla in lingua araba, ‘Allah’ è la parola da utilizzare per descrivere il Dio della Bibbia. Riassumendo: 1. 2. 3. Il termine ‘Allah’ è direttamente collegato alla parola ebraica per ‘Dio’, e costituisce la migliore traduzione in arabo per il Dio della Bibbia. Non si può utilizzare nessun altra forma di ‘Ilah’ per indicare l’Unico Vero Dio senza sottintendere che Dio sia un dio pagano. L’uso di ‘Allah’ meglio si addice alla visione araba del mondo. In conclusione: Il vero problema è il modo in cui Dio è definito al di fuori delle Scritture ispirate dallo Spirito Santo. Non c’è nulla di male nel fatto che la parola ‘Allah’ venga utilizzata dai musulmani e dai cristiani. Il problema è che il Corano non lo definisce negli stessi termini nei quali è presentato dalla Bibbia. Questo è un problema analogo a quello relativo ai vari culti nel nostro Paese, i quali condividono con noi l’uso della stessa parola ‘Dio’ ma la cui visione di quel Dio è completamente diversa dalla nostra. Ho dozzine di amici di lingua araba che adorano Dio per via della loro relazione personale con Lui attraverso la fede in Gesù Cristo. Quando essi si rivolgono in preghiera al loro Padre Celeste, lo chiamano ‘Allah’ oppure ‘Ilahi’ (mio Dio). Questo tipo di relazione familiare è rivelata soltanto nella Bibbia, non nel Corano. Sono felice di poter testimoniare che ci sono migliaia di persone di lingua araba che stanno diventando cristiane, e che comprendono ‘Allah’ nel modo in cui lo presenta la Bibbia in arabo. Diagramma di paragone delle denominazioni inglese ed araba per la descrizione della Deità: Origini della parola Il (Solo Supremo) Dio Parole usate per gli idoli Dio era la comune parola Dio con la 'G' maiuscola. 'dio' con la 'd' minuscola. Può teutonica per un oggetto di Senza articolo. avere un articolo determinativo o Inglese culto personale. indeterminativo (il, un). La forma radicale ('-L-H) è comune alle lingue 'Allah' che è la forma semitiche. contratta di 'El-Ilah' (Il Ilah. Può avere articolo Gli esperti affermano che la Dio) determinativo Arabo forma contratta di El-Ilah spesso scritto come (El-Ilah). Le forme singolari e (Allah) segue: plurali di questa parola sono potrebbe una forma che ….. usate per gli idoli. l'arabo che è una forma arcaica, NOTA: La parola 'Allah' … (forma ha preso in prestito in contratta) non è mai usata per dall'aramaico. segno di rispetto. idoli.