..Ricerche droghe alcune sperimen tali medicinali dell`I mpero

..Ricerche sperimen tali
alcune
medicinali
dell'I mpero
droghe
dell'A. O. I.
foglie
Dr.
Paolo
Rovesti
Dr. Franco Veneziani
Lo stramonio è una delle piante più diffuse negli incolti e nei gerbidi dell'altipiano
etiopico.
Esso si riscontra in estese formazioni specialmente
nelle vallate della Voina-Degà, invadendo spesso
i coltivati messi a riposo. Secondo dati di diversi
viaggiatori e nostri, è abbondante allo stato spontaneo nelle piane del Maldi, riscontrabili dopo il
suo alto corso in Eritrea, in tutta l'alta valle dell'Auasc, del Mareb ecc., notandosi come pianta
infestante delle culture abbandonate di tutti i luoghi prossimiori ai villaggi abissini. La pianta cresce rigogliosa lungo le sponde dei campi e lungo
le mulattiere e non viene mai distrutta come cattiva erba dagli indigeni. Sull'altipiano
presso
Asmara (verso Addichè, Dahrò-Cailòs, Ad-Nefàs
ecc.) giù giù fino aÌle pendici occidentali di tutta
la larga fascia montuosa fiancheggiante si ritrova
abbondante lo stramonio in estensioni talora molto dense. Su' richiesta di un'importante
ditta
erboristica veneta che aveva trovato ottimo il prodotto officinale seccato, un incettatore bianco fece
raccogliere da squadre di indigeni per alcuni anni
le foglie di stramonio eritreo, che, seccate all'ombra degli eucalipti e pressate in grossi fardi, venivano spedite in Italia. Secondo le notizie raccolte,
il prodotto corrispondeva perfettamente ai saggi
delle Farmacopee italiane e straniere e, dato il
basso costo locale della droga, dipendentemente
dal basso costo della mano d'opera di raccolta,
questa piccola attività potè svolgersi proficuam~nte, sia per l'incettatore. coloniale che per la ditta
grossista importatrice italiana.
_
~ ,
'loooo.
Le foglie venivano raccolte all'epoca della fioi'itura' e così pure dopo questa venivano raccolti i
semi. Nessun tentativo di raccoha e utilizzazione
fu fatto in altre regioni dcll'Impero, al di fuoTi
di questo. Procedendo verso Sud una forte densità
di stramonio si trova nelle piane delJ'Hasamò e
più giù. nel Tembièn, nel Tigrài e qua e là nell'Hararino. Nella pianta dell'Hasamò la specie è
spesso frammista al Mete] di cui non pai'e sia neppure stata tentata l'utilizzazione in parallelo con
lo stramonio.
Data la grande ahhondanz.a. della pianta chiamata dal!li abissini « mazerbù II non è raro il caso
di vedere ragazzI con in 'mano, per gi110CO,steli
fOCTliatidi stramonio con frutti o con fiori, donde
°
la spiegazione di molti disturbi che la specie ori·
gina nei bambini abissini nelle campagne.
In arabo la droga viene chiamata bengiè o beng
ed in amarico atafaris.
Fra gli amhara ed in genere fra tutte le popolazioni etiopiche la droga viene tenuta assai in pregio per l~ sue proprietà antispasmodiche e stupefacenti. E' pratica corrente mettere sulle brace
delle fOCTlie
e dei semi triturati di stramonio e convOCTliarnoe
il fumo verso imbuti che lo indirizzano
" parte dolorante (denti, ferite, ecc.). Con le
sulla
foglie triturate ed impastate con acqua si fanno
empiastri antipedicolari.
Secondo i depterà, i semi di stramonio, messi sotto il cuscino, farebbero dire in sogno la verità ai
dormienti. Con le foglie vengono fatti empiastri
calmanti e macerate in olio se ne fanno preparazioni lenitive dei dolori. Spesso lo stramonio è
stato usato fra le popolazioni etiopiche anche a
scopo di veneficio ed esistono esorcismi speciali
per guarire da tali avvelenamenti.
A questo proposito riteniamo interessante riportare quanto riferisce il BALDRATI: cc E' interessante
far conoscere l'opinione degli indigeni dell'Eritrea e delle regioni finitime intorno ai principi
attivi della Datu.ra Stramonium
e Datura MeteI,
che sono piante spontanee molto diffuse. In TiCTriCTlla
la Datura è conosciuta col nome di Ma" ° ,
zerbà. Il nome ha comune la radice con Zereba,
pal~ola del verbo Zerbaaba 'parlare, mormorare,
donde anche frequente il nome di Zerbabit alle
località nelle quali l'acqua scorre mormorando.
Altrove il nome è MelataIef, che significa far parlare per forza, ottenere una confessione forzata,
dal verbo Lefiete o Teiatalefe. Meno comune poichè di ori"ine amarica è il nome di Mestenagher che si~nifica far ra~contare, dal verbo Annaghere far dire, far raccontare. Nei paesi di lingua
TilTré
il nome è Serrelrat dalla radice Scerat: sen'0
za denti, e significa parlare senza denti, o meglio
corrisponde al nostro « parlare fuori dei denti).
La pianta Ilon ha oggi, o quasi, alcun uso medicinale e le denominazioni suddette sono probabilmente in relazione ad antichi usi e consnetudini.
Le foglie di Datura hanno, nelle popolazioni eri-
'Datura
Stramomu.m
:é..
Indig. lJ.exerb.-'l
tree ed etiopiche, anche un uso cosmetico ed igienicQ. Le foglie fresche, mescolate con foglie di ricino, vengono spappolate in guisa da ridurle in
poltiglia e servono poscia ane donne per pulire
la testa e la capigliatura. Pare che abbiano una
efficaci~ anti pedieolare non bene accertata, mentre si ritiene certo che i capelli vengono bene ~rassati e sono resi soffici e lucenti ».
Il GANORA così sintetizza le applicazioni mediche
abissi ne dello stramonio: « Su ogni mercato indigeno ne sono venduti semi e foglie. Queste, schiacciate con acqua e sale, vengono applicate a guisa
di impiastro sulle piaghe più maligne, sul lupus
e sulla tigna. Le foglie secche, mescolate con quelle di malva e di tabacco e talora anche con oppio e canape ind iana, vengono fumate nella pipa
per calmare l'asma, i dolori uterini, gli stati spa·
smodici e sopratutto per illebhriarsi. Coi semi pol-
Rivista Italiana
Essenze,
Profumi,
Piante
Officinali,
verizzati e mescolati con burro si preparano pomate parassiticide per le capigliature e per il bestiame. Coi semi e le foglie si preparano decotti
usati internamente contro i tumori ed esternamente contro i dolori dei cancri, dei reumi, delle nevralgie ecc. ».
Il succo frescamente spremuto dalle foglie
avrebbe, secondo la medicina indigena, virtù calmanti nei dolori di denti, nelle oftalmie, nei casi
di foruncoJi dolorosi, nella infiammazione delle
mammelle durante la venuta del latte, nella gonorrea (usato allora per via interna, a piccole
dosi). Pare anche che esso sia un rimedio profilattico contro l'idrofobia e specialmente i mussulmani e gli indiani userebbero questa pratica medica. L'oleolito, preparato dai semi contusi per
macerazione in olio di sesamo alcuni giorni, serve
in applicazioni locali contro i dolori da mestruazioni difficili, dolori uterini in genere e nelle emorroidi.
La letteratura sullo stramonio come dro·ga medicinale è vastissima e ci limiteremo qui ad accennare soltanto ad alcune nozioni generali utili pà
i raccoglitori in Colonia.
Sono officinali le foglie ed i semi che costituiscono
le parti della pianta più ricche in principi attivi.
La raccolta delle droghe viene eseguita in varie
riprese; inizialmente si staccano le foglie poste in
basso, dopo qualche settimana le foglie più alte,
eseguendo tre o quattro raccolte prima di spogliare completamente la pianta.
L'essiccazione deve essere eseguita rapidamente
e si ottiene o per essiccamento all'ombra o disl)Onendo le foglie in essiccatoi ad aria calda, manteliuti ad una temperatura di 45-50°. L'essiccazione
dè~e essere terminata in un paio di giorni. Tolte
dall'essiccatoio, le foglie devono essere esposte all'aria e riacquistano così quella morbidezza che
Piante
spontanee
di Datura StramonillTn
L. dell'altipiano etiopieo.
Olii Vegetali,
Saponi
avevano perduto con l'essicca·mento. Un essiccamellto troppo lento fornisce delle foglie colorate in nero
anzichè in verde. D'altra parte, bisogna ricordare
che si verifica durante l'essiccazioneuna perdita di
aIcaloidi che è più forte negli organi giovani maggiormente ricchi in acqua, che negli organi più
vecchi. L'essiccamento attenua fortemente l'odore
della pianta fresca.
Per la sua coltivazione, i semi (10-15 Kg. per
ettaro) vengono posti in l'ighe distanti circa 60 cm.,
in località assolate o leggermente ombrose, ma
bene esposte, in terreni pesanti, fertili e calcarei.
La semina si effettua poco prima delle piogge, ricoprendo con un leggero strato di terra i semi.
La germinazione è rapida e, appena giunte le
pialltine ad un'àltezza di 10-15 cm., si dirada ad
intervalli nelle file di 30-35 cm. e si sarchla. Dopo
due o tre mesi dalla semina si hanno fusti di l metro e più. Il raccolto viene falciato quando è in
fiore. Le capsule spinose sono raccolte dalle piante destinate a rimanere sul terreno, a loro completo sviluppo, ma allorchè sono ancor verdi.
Per ottenere Kg. l di foglie secche, occorrono
per il prodotto A.O.I. da Kg. 2,5 ai 3 di foglie
fresche.
Per raccogliere il seme, si raccolgono prima le
capsule spinose, brunite, che si aprono da sole
alla sommità, 'ponendole a seccare su teloni o
tramezze di legno. Una volta ben seccate, esse
vengono trebhiate e si ha così il seme ben maturo
di un bel color nero.
I semi hanno sapore amarognolo e, quando si
pestano, esalano odore sgradevole; messi a digerire nell'alcole dànno un liquido dotato di una
bella fluorescenza verde, che per aggiunta di ammoniaca, passa al giallo.
Contengono 0,3 - 0,5'ì~. di alcaloidi; 17-25% di
olio grasso (con D = 0,917; numero di saponificazione 186 numero di jodio 113); bruciando lasciano il 3 % di ceneri.
Scala. 1: Z.500.000
.2.5
50"
1S
Zone dello
STròmon ("o
nel Tigrè e
nel/' Eri rrea
Le foglie disseccate sono quasi inodore, sono ricche di sali minerali e bruchltelasciano 17-21% di
ceneri riferite alle foglie disseccate a 130°.
I principi attivi dello Stramonio sono di natura
alcaloidea e precisamente:
iosciamina, atropina,
ioscina e la percentuale della droga secca osciJ]a
fra' il 0,20 ed il O,50/~. Ciò che un tempo era noto
sotto il nome di daturina, oggi è bconosciuto come
un miscuglio dei tre alcaloidi nominati.
L'uso dello stramonio in medicina e nell'industria farmaceutica è molto notevole. U:azione fisiologica esplicata dai preparati di stram~:mioè analoga a quella delle solanacee in genere e si manifesta prevalentemente a carico del sistema nervoso
vegetativo e della corteccia cerebrale. A dosi sufficientemente elevate si ottiene una vera e propria
azione stupefacente con manifesta ecèitazione psichica, tale da valergli l'antico attributo di « erba
delle streghe ».
L'azione fisiologica esplicata dai singoli alcaloidi non differisce che nell'intensità dell'effetto e
in qualche questione di dettaglio dall'azione dell'atropina. Ciò è façilmellte comprensihile, data la
stretta parentela chimica che lega questi vari alcaloidi. .
In terapia si utilizza come alltispasmodico in forme bronchiali o gastro-intestinali, come analgesico Slltto forII!a di pomata o di oleoliti e nel trattamento del parkinsonismo in cui migliora lo stato
di rigidità e le condizioni generali del paziente.
Le preparazioni galeniche più usate dello stramonio sono: _ la polvere che si somministra alla
dose di gr. 0,05 - 0,15; l'estratto fluido; l'estratto
molle, sia acquoso che idroalcolico; la tintura alcolica l: lO che si dà alJa dose di 5·20 goccie; le
carte nitrato composte antiasmatiche; le sigarette
di stramonio; le polveri antiasmatiche, ecc.
Nel complesso il consumo di questa droga è notevole, dato anche che si presta all'estrazione industriale dei corrispondenti principi attivi. Il prezzo
attuale si aggira per la foglia a L. 3,- al Kg. e
per i semi a L. 4,- al Kg.
Non risulta dalle statistiche la quantità di stramonio annualmente importata in Italia, però risulta un'importazione di 50 Ki!r. di soli sali di scopolamina, cui devono aggiungersi quelli di atropina ecc. Deve anche notarsi che lo stramonio (fo!!lie e semi) è oggetto di attivo commercio con
l'f'stcro da parte delle nostre Case erboristiche.
Concludendo, data la grande abbondanza di stramonio su tutto l'altipiano e nelle valli, data l'esistenza di strade comode camionabili attraversanti
molte zone di produzione e finalmente data la reperibiJità di mano d'opera nei villaggi vicini alle
zone di raccolta, è indubbio che possaricavarsi
dall'Impero uu forte quantitativo di questa droga che potrebbe anche essere esportata in altri
paesi. Non è da trascurare il fatto che con razionali disseminazioni artificiali, le formazioni SPOlltanee potrebbero diffondersi noteyolmente, così da
costituire zone intensive di raccolta in cui il costo di produzione verrebbe diminuito come se si
trattasse di una vera e propria coltivazione della
specie senza spese generali di impianto e manutenzione. A tale scopo non occorrerebbe altro, secondo le esperienze già eseguite, che buttare a
spaglio le sementi nelle lacune prive delle specie
nelle formazioni stesse spontanee.
La germinazione dei semi è quasi totalitaria e
la specie, rusticissima e non infestata da malattie,
'Raccolta
(lelI e foglie
di
D"tu.ra Stramonium
L. da
formazioni
spontanee
in
fioritura
a Sambel presso
Asmara (Eritrea).
cresce rigogliosissima in A.O.I. ed in breve tempo.
A chi obbietia che PIIÒ hastare lo stramonio nazionale coltivato o spontaneo al nostro Iabhisogno,
hisogna opporre chc sia la mano d'opera di minor
eosto dell'Impero, sia infine la grande rellerihilità
in materiale sJlontaneo ed in terreni poveri ed il
maggior sviluppo della produzione qnantitativa in
droga utile sono altrettanti fattori da considerarsi
attentamente per promuovere la valorizzazione di
CJuesta pianta medicinale in A.O.I.
FOGLIE.
La determinazione degli alcaloidi sui campioni
di foglie in esame In eseguita secondo il metodo
descritto nella Farmacopea V.5.A. X edizione. Le
provenienze delle foglie analizzate, raccolte in
t. b., erano due: pressi di Asmara e pressi di Addis Abeba.
La percolazione fu portata a termine con etere
-cloroformio (:i : l). Gli alcaloidi furono completamente estratti dalla soluzione per scuotimento
successivo con H2 504 diluito, filtrando e lavando
ogni porzione di soluzione acida con etere-cloroformio. Le soluzioni solforiche acide riunite furono alcalinizzate con l\TH3 diluita e gli alcaloidi
furono nuovamente estratti con cloroformio per
successivi scuotimenti con questo solvente.
Il residuo alcaloidico, rimanente dalla evaporazione della soluzione cloroformica, fu trattato
con alcole-etere, che furono evaporati per eliminare le ultime tracce di cloroformio. III residuQ fu
sciolto in alcole neutro; cui venne aggiunto un eccesso di H2S04 N/IO e l'eccesso fu titolato con soluzione di NaOH N/50, usando come indicatore
il metilarancio. Fu trovato in questo modo nelle
foglie eritree un titolo in alcaloidi del 0,47/0, in
quelle di Aba un titolo del 0,38%.
Usando invece il metodo più moderno e perfezionato di U. CAINES (descritto in Quarterly ] our-
/lal oj P/wrnwcy anrI Phannacology - 1930, N. 3,
pago 342: « The assay of Stramonium Leaves and
Tincture of Stramonium») si ebbe un titolo del
0,51 % nelle foglie eritree e del 0,40% in quelle
di Aba.
Le foglie (lO gr.) furono ben contuse, poi estratte una prima volta con 5 cc. di soluzione eterecloroformio (4 : l) dopo aggiunta di 2 cc. di NHa
diluita sciolta con 3 cc. di acqua. Dopo aver ben
estratto per percolazione 3-4 volte, il percolato fu
ridotto per distilJazione a 15 cc., messo in un separatore (dopo aver lavato il recipiente primitivo
con d'ue porzioni da 5 cc. l'una di cloroformio)
e addizionato di 12,5 cc. di alcole a 90°. Il liquido
c1oroformico venne quindi esaurito con successive
porzioni di H2 SO~ N/5 per separare gli alcaloidi
presenti. Gli estratti acidi riuniti vennero lavati
con lO cc. di cloroformio, che venne evaporato
ed eliminato: il liquido vemie alcalinizzato fort~mente con soluzione di NH3, e gli alcaloidi vennero completamente estratti per scuotimento con
successive quantità di cloroformio. Gli estratti cloroformici riuniti vennero lavati con 5 cc. di acqua
ed il cloroformio eliminato per distillazione.
Il residuo venne sciolto successivamente in 3 cc.
di etere e 2 cc. di alcole assoluto, evaporando
ogni volta il solvente. Il residuo, seccato per l ora
a 1000°, venne sciolto in l cc. di alcole assoluto,
furono aggiunti 5 cc. di H2 S04 N/50 e l'eccesso
di acido venne titolato con NaOH N/50, usando
come indicatore il metilarancio e tenendo presente che l cc. di H2 S04 N/50 corrisponde a
gr. 0,005785 di alcaloidi.
SEMI.
Per i semi polverizzati furono sostanzialmente
usati gli stessi metodi di determinazione degli alcaloidi già adottati per le foglie. Essi avevano le
stesse provenienze delle foglie. '
Col metodo Farmacop. D.S.A. X edizione, fu
ottenuto un titolo del 0,454% di alcaloidi per i
semi eritrei e del 0,36% per i semi di .Aba; col
metodo CAINES
(descritto per le foglie) fu ottenuto un titolo del 0,519% per i semi eritrei e del
0,39% per i semi di Aba.
Alla calciJ)azione le foglie eritree danno il 18,3%
di ceneri e quelle di Aba il 16,49/~.
Si può quindi concludere, dai titoli in alcaloidi
ottenuti sulle due droghe e dai caratteri farmacognostici generali, che le foglie ed i semi di stramonio dei campioni esaminati possono considerarsi ottimi prodotti officinali.
NOI] è i"1caso di sottolineare l'importanza che
questa ha in terapia, sia per il largo consumo che
se ne fa utilizzando direttamente le foglie nella
preparazione di sigarette e polveri antiasmatiche,
sia per l'estra'zione degli alcaloidi in' esse contenuti, sia infine per la preparazione di estratti ed
altre preparazioni galeniche.
Anche per queste droghe l'Impero può provvedere perfettamente, fornendo prodotti ottimi sotto
ogni punto di vista.
Bologna - Istituto di Chimica Farmaceutica
R. Gniversità - Dicembre 1939-XVIII.
della
BRIZI U .. Lo stramonio,
in « Bull. Ass. It. Piante .Medici·
nali ll. Milano,
1918, n. 6.
BOSHART K .. Der Stechapfel,
in « Heil u. Cew. Pflanzen
}l,
1918, pago 108.
•
LANGENHAN H. A .. " The alkaloidal
content of Stramonium
leaves . Bull. of. Univo of Wisconsin,
1914, n. 692.
MILLER F. U. e MEADER J. W .. ' Der Alkaloidgehalt
von
Stramonium
- in « Apoth.
Zeilung >l, 1912, pago ll5".
BALDRA
TI L . La pianta che fa parlare . in Riv. It. .Ess.
Prof. . Milano
1925, pago 62.
Cfr. anche il bellissimo
lavoro di DAFERT: Diissgussgver-sache mit Datura Stramonium
. in Heil U. Gewpfl, 1931·32,
pago 98 contenente
una ricca bibliografÌa
sulla coltivazione
dello stramonio.
ERRATA
CORRIGE
La puntata
precedente
pubblicata
nel numero
di gennaio,
deve
avere
il N. G,
non N. 9.
Formazioni
dense
di Dalura StramoniuTlt
L. nelle
piane bosc'ose dell'Hasamò
(Eritrea).