HEGEL: LA “FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO” La “Fenomenologia dello spirito”, terminata da Hegel con il rombo dei cannoni che segnalava l’avvicinarsi dei francesi alla città di Jena, presso la cui università insegnava, è presentata da Hegel come PROPEDEUTICA rispetto al SISTEMA filosofico, ha infatti il compito di guidare e accompagnare la coscienza dal suo livello più povero di senso, quello della “coscienza naturale”, cioè quella che si trova spontaneamente in un qualunque lettore che si accinge alla lettura forte delle certezze del SENSO COMUNE (io sono un individualità psichica dotata di una propria realtà casualmente inserita in un certo contesto storico-sociale, fuori di me ed indipendenti da me ci sono delle cose, la realtà è l’insieme delle cose ed anche la mia individualità psichica ne fa parte, ecc.), lungo il cammino accidentato, faticoso e spesso sfruttante percorso dalla COSCIENZA UMANA nel suo millenario percorso di maturazione, fino al riconoscimento conclusivo del SAPERE ASSOLUTO, consistente nella consapevolezza della assoluta razionalità del reale, che si presenta perciò come finale superamento ed “inglobamento” di tutte le scissioni e negatività che apparentemente fanno parte della realtà (c’è apparentemente il buono e il cattivo, il dolore e la gioia, la concordia ed il conflitto, ecc.), così che l’intera realtà, nel movimento dialettico di tutte le sue immanenti negatività, risulta agli occhi della ragione totalmente CONCILIATA. Di qui il significato del titolo secondario con cui Hegel la presenta: SCIENZA DELL’ESPERIENZA DELLA COSCIENZA Qui “ESPERIENZA” --- NON va inteso nel senso dell’empirismo come ESPERIENZA SENSORIALE MA come --- nelle espressioni “avere maturato esperienza della vita” o “le esperienze temprano il carattere”, cioè nel senso di FORMAZIONE, MATURAZIONE. Dunque: ricostruzione del cammino di maturazione della coscienza umana. In prima approssimazione, , la Fenomenologia dello spirito va considerata secondo il seguente schema: LA “FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO” ( = “Scienza dell’esperienza della coscienza”) RICOSTRUISCE: SI PRESENTA COME: Il cammino della coscienza umana Necessaria propedeutica travagliato e faticoso (“la fatica del negativo”) alla comprensione verso la del sistema filosofico consapevolezza della dell’Assoluto esposto da assoluta razionalità Hegel nell’ “Enciclopedia delle del reale compendio” (= la ragione è l’assoluto che si manifesta nel finito) scienze filosofiche in COSCIENZA NATURALE ---------------------------------------------- SAPERE ASSOLUTO cammino fenomenologico (sente se stessa come contrapposta (la coscienza comprende di essere, alla realtà) in quanto ragione, identica alla realtà ( il reale è razionale)) Secondo Hegel i tempi storici sono ormai maturi affinchè si realizzi pienamente questa piena acquisizione. Il rivolgimento politico-sociale in corso (l’ esportazione delle idee nate con la rivoluzione francese in tutta Europa attraverso le conquiste napoleoniche) pongono alla filosofia il compito di esserne la piena comprensione teorica. Per un tale raggiungimento si impone un’ultima battaglia contro l’irrazionalismo dilagante, sia quello dell’estetica romantica, sia quello della filosofia di SCHELLING (di qui, dopo la pubblicazione di quest’opera, la rottura della loro amicizia). Contro SCHELLING, Hegel sostiene che l’organo del SAPERE SPECULATIVO (filosofico) è la RAGIONE, e non una indeterminata ed oscura INTUIZIONE dell’identità immediata di natura e spirito. Compito della ragione filoosofica è rendere “fluidi” i concetti rigidi e fissi dell’INTELLETTO, cogliendone l’unitario sviluppo dialettico (MOVIMENTO DIALETTICO = sintesi razionale degli opposti, processo di Aufheben, vale a dire: superamento che conserva nella conciliazione, a un livello più elevato, il significato ed il valore dei due momenti opposti che lo precedono: TESI, ANTITESI, SINTESI). Non si tratta allora di RIFIUTARE l’opera dell’intelletto analitico ed astratto, che fissa e separa rigidamente i concetti. Si rischierebbe con simile rifiuto di cadere in quella forma di MISTICISMO, di esaltazione irrazionale dell’immediatezza, che è l’errore di Schelling e dei romantici, quella che, con espressione ironica, Hegel chiama (riutilizzando un detto tedesco) “la notte in cui tutte le vacche sono nere”. Perché la COSCIENZA NATURALE si elevi al punto di vista speculativo è necessario un suo sviluppo che passa attraverso MEDIAZIONI e CONCILIAZIONI PARZIALI e GRADUALI, è necessrio cioè la “pazienza” dello svolgimento, non può esserci un SALTO IMMEDIATO alla piena coscienza dell’Assoluto. Occorre, in tal senso, che la coscienza umana “faccia esperienza” (come una specie di “tirocinio”, di “messa alla prova” di se stessa) della INADEGUATEZZA della dei vari momenti incontrati nel suo cammino di sviluppo. Tali punti di passaggio si presentano come FIGURE, che possono essere del tipo più diverso: concetti astratti, miti od opere letterarie, veri e propri indirizzi od episodi storici: questo aspetto ha, fin dall’inizio prodotto un certo sconcerto tra i lettori. Figure che, in una sorta di galleria che via via impegna e mette alla prova la coscienza, il soggetto, si presentano come la realizzazione progressiva del “cammino di esperienza” di cui si diceva più sopra. Cammino attraverso cui la coscienza giunge infine a COMPRENDERE LA NECESSITA’ DEL CAMMINO, CIOE’ L’ “INDISPENSABILITA’” ED IL SIGNIFICATO DELLA SOFFERENZA DELLA FRUSTRAZIONE E DELLA DIFFICOLTA’ CHE HANNO SEGNATO OGNI SUA SINGOLA TAPPA. Ecc. Singole tappe del cammino della coscienza (FIGURE): in ogni tappa la coscienza non coglie il senso complessivo del cammino, e ne soffre (passa attraverso il “travaglio del negativo”) MA Attraverso questo difficile ed apparentemente dispersivo e frustrante cammino la coscienza è maturata, si è educata e formata, vale a dire: ha fatto esperienza di se stessa La coscienza comprende la razionalità e l’inevitabilità del cammino percorso GIUNGENDO INFINE AL La coscienza comprende la razionalità del reale SAPERE ASSOLUTO (compimento del cammino e tappa finale che le consente di capire infine l’utilità, il valore ed il significato unitario dell’intero cammino percorso)