CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Perugia Giovedì 2 Settembre 2010 LAME ROSSE E GOLE DEL FIASTRONE Anello per la Grotta dei Frati Dir. M. Ragni Il torrente Fiastrone è figlio dei Monti Sibillini più settentrionali (ufficialmente nasce dalla Fonte del Fargno), e millenni e millenni fa, mentre le terre ed i monti intorno si alzavano lentamente verso il cielo, si è scavato un angusto passaggio nel cuore del durissimo calcare tra il Monte Fiegni ed il Monte Corvo, per correre verso il Chienti (a Belfiore) e verso il mare. Il risultato sono le “Gole del Fiastrone”, una suggestiva forra, stretta tra alte pareti rosse e grigie strapiombanti, che a tratti si toccano (l’acqua passa anche sotto un arco naturale) e che nascondono anfratti e grotte spesso usate dall’uomo come rifugio del corpo o dell’anima. Qui nella prima metà del secondo millennio alcuni ”fraticelli” (Clareni), francescani integralisti e intransigenti con se stessi, si rifugiarono nella più completa povertà in una grotta a mezza costa, sospesa sopra l’abisso della forra, per difendersi dalle tentazioni e dalla repressione di una iniqua inquisizione. Negli anni 50 (del secolo scorso), proprio a monte della forra l’uomo ha di nuovo sbarrato il passaggio pazientemente scavato dal torrente, con una diga di 87 metri di altezza e lunga 254 metri nel livello superiore, per convogliare l’acqua (con un’ardita e sotterranea galleria di 9 km) alla centrale idroelettrica di Valcimarra, oltre il Monte Fiegni. Ora se laggiù, 340 metri più in basso, l’acqua fa energia, quassù, a quota 640 metri, fa spettacolo e turismo con un lago colorato tra il verde e l’azzurro (a seconda del colore del cielo): è il Lago di Fiastra che si sviluppa sinuoso per circa 5 km di lunghezza, incastonato tra monti e colline verdi, dove si nascondono piccoli e solitari paesi di pietra. DESCRIZIONE: Ecco un ambiente che non ha eguali nei Sibillini per una sorprendente escursione. Parcheggiando l’auto nei pressi della diga che sbarra il lago di Fiastra, la si attraversa imboccando al suo termine un cunicolo scavato nella roccia. All’uscita si sale per un breve tratto, prima di immettersi su una carrareccia che a destra scende costeggiando il versante sinistro del Fiastrone. In breve si giunge ad un prato circondato da un anfiteatro di rocce e boschi (Val di Nicola, m.615). Superato il fosso, si prende un sentiero in salita (ignorando la deviazione a destra verso le gole del Fiastrone) che inizialmente tra prati e cespugli di ginepro, poi in una folta lecceta, si snoda ombroso, ben tracciato e in leggera salita, a mezza costa sullo scosceso versante meridionale del Monte Fiegni. Improvvisamente il fosso della Regina (m.775) appare come un fiume di ghiaia rosata, che scende dalle imponenti Lame Rosse. Basta risalire per un centinaio di metri il greto per ammirare uno dei fenomeni di erosione più suggestivi che la natura possa presentare: paragonabili alle più note piramidi di terra del Trentino, si caratterizzano per il colore rosato che spicca nel verde della lecceta; infatti le Lame Rosse sono formate da detriti agglomerati di scaglia rossa profondamente incisi dall’erosione delle acque meteoriche, a cui crostoni calcitici, fungendo da cappello, hanno fatto assumere forme a fungo, a torre panciuta o simili ad altre curiosissime figure. E’ uno spettacolo bello, sorprendente e … tristemente effimero: ogni anno è diverso e tra qualche decina di anni ben poco resterà. Tornati al sentiero, che continua tra i lecci ancora a lungo e comodo sullo stesso versante del monte, si superano alcuni brevi tratti di salita più ripida, con un affioramento roccioso molto panoramico e sfiorando i 900 m di quota. Poi una deviazione a destra scende molto ripidamente nel bosco: si tratta di una discesa mai esposta, a fondo terroso, poco breccioso, ma tecnicamente molto impegnativa, sia per la lunghezza (si scende per oltre mezz’ora), sia per la forte e costante ripidezza; in caso di pioggia vi si forma una patina di fango scivolosissima. Giunti a quota m 615, un sentiero più ampio, a destra, porta alla Grotta dei Frati, mentre a sinistra incrocia il sentiero che sale dal Fiastrone. Giunti all’alveo (m. 475) e attraversato il torrente, lo si risale per giungere in breve alle spettacolari Gole del Fiastrone. Qui si cammina sul greto e nell’acqua del torrente, passando da una sponda all’altra del canyon, tra alte e a volte strette pareti di rocce e felci gocciolanti. Naturalmente la camminata non sempre è comoda. Giunti al fosso della Regina, si attraversa il torrente per l’ultima volta e si risale ripidamente nel bosco. Il sentiero diventa poi una sterrata che quasi in piano riporta a Val di Nicola e quindi si risale alla diga usando la stessa sterrata dell’andata. LOGISTICA E INFORMAZIONI (e raccomandazioni): Dalla diga sul Lago di Fiastra alle Lame Rosse il sentiero è escursionistico, quasi turistico, con poco dislivello, veramente adatto a tutti e naturalisticamente molto bello, per lo più all’ombra di una folta lecceta (2,5 km di lunghezza, 200 m di dislivello, 40 minuti di tempo). Chi non vuole affrontare la successiva discesa al Fiastrone, può arrivare fin qui (ne vale comunque la pena), o proseguire ancora per altri 40 minuti nello stesso ambiente (altri 100 m di dislivello in salita), fino alla deviazione per il Fiastrone (o ancora oltre), e poi tornare indietro al punto di partenza. Chi vuol compiere l’intero anello, deve avere nello zaino un paio di stivali e un paio di calzettoni di ricambio (ed un piccolo asciugamano) per risalire il torrente [una alternativa è farlo con un paio di scarpe leggere atte a bagnarsi, ma l’acqua è veramente fredda…]. Inoltre deve essere esperto di tecnica di discesa su sentiero ripido: sono raccomandati i bastoncini da trekking. L’intero anello contempla 10/11 km di lunghezza, 475 m di dislivello, 4/5 ore di tempo. Quote tra i 470 e i 900 metri. Per tutti occorrono buoni scarponcini da montagna (con suola scolpita non consumata!!). Come al solito nello zaino troveranno posto acqua (non ce n’è nel percorso), abiti antipioggia ed antivento. Partenza con mezzi propri alle ore 7,30 da Pian di Massiano (dietro alla stazione del minimetrò). Percorrenza auto: Perugia, Foligno, Colfiorito, Muccia, Pievebovigliana, Fiastra, San Lorenzo al Lago, diga (sulla strada per Monastero): 101 km, 2 ore circa. Rientro nel pomeriggio. Rif. Marcello Ragni 335 679 4803