PROGETTO FORMEZ “Donne e scienza” La prospettiva psico – sociale a cura di Anna Maria Imbarrato Le differenze di genere Perché studiarle? Il genere è lo sfondo su cui ciascun essere umano rappresenta la sua vita e che lo permea al punto tale che, come la respirazione, ci scompare davanti per la sua familiarità. Le differenze di genere L’unico elemento che non dimentichiamo mai di registrare e di ricordare quando interagiamo con una persona, anche fosse l’incontro più effimero, è la sua appartenenza ad un certo genere, quello che solitamente definiamo come sesso. Perché studiare le differenze di genere? • Le scienze sociali hanno un duplice compito da svolgere: 1. Cercare una spiegazione 2. Definire le strategie di cambiamento • È necessario stabilire se le disuguaglianze di genere si fondano su differenze fra i sessi (per es. nella personalità) o sulle relazioni tra i sessi (matrimonio, eterosessualità) Parole chiave • Prima di cominciare però, è necessario fare chiarezza sul significato di alcuni termini e concetti chiave altrimenti si rischia confusione. • Questi termini sono spesso usati come sinonimi, o in maniera del tutto inconsapevole rispetto alla loro portata teorica. Sesso • è un termine della biologia che designa una specifica coppia di cromosomi contenuti nelle cellule; • i cromosomi sessuali XX nella femmina e XY nel maschio producono, nella norma, due differenti schemi di sviluppo somatico: quello maschile e quello femminile Genere • è il significato sociale assunto dalle differenze sessuali biologiche; • è l’insieme di caratteristiche fisiche e psicologiche che, associate ai maschi e alle femmine, sono attese all’interno di una particolare società; • designa i concetti di mascolinità e femminilità e le loro differenze, realmente presenti o ritenuti tali. Ruoli sessuali • Ruolo è un termine sociologico che designa l’insieme di comportamenti, di regole e di aspettative connesse all’esercizio di una certa posizione sociale (alunno, insegnante ecc…) • Definiscono l’insieme dei comportamenti socialmente attesi dai maschi e dalle femmine e implica reciprocità (non ci può essere l’uno senza l’altra) • Designa il modo con cui uomini e donne “recitano” la loro parte Differenziazione di genere • è l’enfatizzazione di differenze reali fra uomini e donne o la creazione ex novo di differenze non presenti in natura attraverso il colore diverso per l’abbigliamento, l’acconciatura dei capelli; • mascolinità e femminilità hanno un’origine sociale e le loro differenze sono prodotte, riprodotte e trasmesse dai membri di una stessa cultura, sono pertanto concetti relativi nel tempo e nei luoghi. Discriminazione sessuale • Ogni volta che una persona viene trattata meno favorevolmente di un’altra per il sesso a cui appartiene • Le principali discriminazioni riguardano i diritti fondamentali ma anche lo stipendio, la divisione del lavoro, la considerazione in ambito familiare e sociale. • Legate a questo concetto ci sono altri due aspetti che vale la pena di approfondire: patriarcato e femminismo. Patriarcato • Letteralmente = governo del padre. • Storicamente usato per designare un sistema di governo nel quale gli anziani maschi esercitavano il potere sulle donne e sugli uomini più giovani in qualità di capifamiglia. • Oggi viene usato in un’accezione più allargata per descrivere la presenza disuguaglianze sistematiche di potere fra gli uomini e le donne. Femminismo • Insieme di teorie (women’s studies) e forme di azione orientate a sradicare le disuguaglianze di genere ritenute il prodotto di fattori tutt’altro che naturali operanti nell’ambiente sociale. • Esistono numerose forme di femminismo, ciascuna delle quali si incentra su singoli aspetti del genere e sulle cause delle disuguaglianze. Teorie femministe più significative 1. 2. 3. 4. 5. Femminismo liberale Femminismo marxista Femminismo radicale Femminismo socialista Femminismo nero Femminismo liberale • Storicamente riconducibile all’interesse, maturato nell’800, per i diritti e le libertà individuali. • Tesi di fondo: le donne, in quanto esseri umani, hanno naturalmente diritto di godere delle medesime opportunità e libertà degli uomini. • Suffragio femminile. Femminismo marxista • Posto che il perno del sistema capitalista sta nella famiglia eterosessuale “normale” in cui alle donne è demandato il compito di riprodurre la forza lavoro non ricevendo, per questo, alcun compenso … • … la radice delle disuguaglianze sta nel capitalismo e non nei maschi. Femminismo radicale • Pone al centro il concetto di patriarcato. • Tesi: l’oppressione femminile si manifesta non solo nella sfera pubblica e del lavoro ma anche in quella privata cioè nelle relazioni personali, nell’allevamento dei figli, nella sfera sessuale. • La scienza, (psicologia inclusa), in quanto istituzione maschile, sarebbe stata usata per dar forza alle ideologie che sostengono l’inferiorità della donna. Femminismo socialista • Teoria del “doppio sistema”: le disuguaglianze di genere sono determinate dall’interazione fra il sistema economico e quello delle relazioni di genere. • Occorre prestare attenzione alla divisione del lavoro secondo il genere quale si esprime nella sfera familiare e in quella del lavoro retribuito nonché del loro legame. ./. Femminismo socialista • Le donne che scelgono di intraprendere una carriera rinunciando alla maternità devono fronteggiare le conseguenze derivanti dalla rotture delle immagini e aspettative tradizionali sulla femminilità. • Gli uomini che decidono di dedicarsi alla casa devono trovare un modo socialmente accettabile di essere uomini. Femminismo nero • Le altre forme di femminismo sono nate in larga misura per rispondere a problemi di donne bianche di classe media e quindi non possono essere applicate alla totalità delle donne. • Esamina la relazione tra genere e razza e mette in discussione non solo il capitalismo e il matriarcato ma anche il razzismo. Una volta fatta chiarezza … torniamo all’inizio Lo studio psicologico delle differenze sessuali • La psicologia, non diversamente dalla maggioranza delle discipline accademiche, sarebbe dominata e controllata da uomini e ne rifletterebbe gli interessi e le preoccupazioni. Il contributo della psicoanalisi • Fra tutte le scuole di pensiero quella che più si è occupata del tema è stata la psicoanalisi. • Ha esercitato notevole influenza nel pensiero comune ma anche in medicina e psichiatria. • La teoria di Freud valorizza con chiarezza la mascolinità, ma non riconosce altrettanto chiaramente il valore della femminilità ed è per questo che è stata fortemente criticata. Critiche alla teoria freudiana • L’assunto incontrovertibile della superiorità dei genitali maschili su quelli femminili non ha alcuna evidenza scientifica. • Il padre non è visto come la fonte principale delle norme e delle regole familiari • Viene data per scontata la posizione di predominio maschile che giustifica un sistema di potere che spesso si manifesta in modo violento. I limiti della psicologia • Gli studiosi, spesso di sesso femminile, che hanno studiato tematiche più vicine all’esperienza delle donne hanno spesso rilevato il disinteresse e la scarsa considerazione dei colleghi maschi per il loro lavoro. • Oltre a marginalizzare l’esperienza femminile, la ricerca psicologica avrebbe contribuito a patologizzare le donne e a individuarne presunti deficit. • La ricerca psicologica, grazie alla psicometria ha sviluppato studi sulle differenze sessuali misurandole rispetto ad una serie di caratteristiche e comportamenti e attorno alla misura della femminilità e mascolinità. • Ma ancora una volta i risultati hanno accettato in modo acritico gli assunti e gli stereotipi prevalenti sui due sessi, considerando il genere un fenomeno psicologico e non o anche socioculturale •Abbiamo visto che la psicologia come scienza e il suo approccio alla questione delle differenze di genere, sono stati oggetto di un esame critico da parte del movimento femminista che ne ha individuato i limiti. •Nonostante i limiti evidenziati dalla ricerca, è ragionevole ipotizzare che i due sessi si differenzino rispetto ad alcune caratteristiche psicologiche. •Resta da chiedersi come spiegare tali differenze • Le risposte a questa domanda possono essere ricollegate al dibattito natura / cultura • La concezione più condivisa è che la biologia e l’ambiente interagiscano in modo complesso fino a produrre i fenomeni psicologici e sociali che conosciamo Il ruolo della biologia La tesi della naturalità delle differenze di genere ha assunto il peso di un imperativo morale: • se gli uomini e le donne sono diversi per natura, queste differenze devono essere giuste; • la natura viene scomodata per scopi ideologici. • Di volta in volta si è sottolineato il ruolo dei fattori ormonali, genetici ed evolutivi. • Il nucleo di queste teorie è deterministico e riduzionistico perchè postula una catena causale che porta dal biologico al sociale passando per lo psicologico. Il ruolo della socializzazione • Se le differenze di personalità e le differenze fra i sessi nella partecipazione alla società fossero effetto di predisposizioni bilogiche, dovremmo aspettarci le medesime differenze in tutte le società umane. • Ma le cose non stanno così, numerosi studi antropologici hanno dimostrato che le differenze e i suoli di genere siano acquisiti attraverso processi di socializzazione. La teoria dell’apprendimento sociale • Il comportamento appropriato al genere viene spesso premiato in modo più o meno diretto dai genitori, dagli insegnanti e dai pari. • Questa teoria spiega l’acquisizione dei ruoli di genere attraverso i concetti di imitazione, di modellamento e di rinforzo vicario. Conclusioni Il dibattito natura / cultura non è questione puramenta accademica, ma ha anche valore politico visto che decisioni in svariati settori (educativo, penale, della salute, della divisione del lavoro) vengono gestite differentemente a seconda della prospettiva che viene assunta come fondante. Il genere si insinua nella nostra esistenza sotto molte sembianze; oltre ad appiare queste diseguaglianze e a suggerire strumenti di cambiamento, dobbiamo prendere in esame il rapporto fra processi psicologici di genere e convenzioni sociali di genere. Bibliografia Dato che è impossibile elencare, in questa sede, tutti i testi a cui si è fatto riferimento, ci si limita a citare: Burr, V. (1998), Gender and Social Psychology, London, Routledge; tr. It. Psicologia delle differenze di genere, Bologna, Il Mulino, 2000.