Genetica 1 TESTI CONSIGLIATI: GENETICA: Un approccio molecolare P- J. Russell - Pearson GENETICA Benjamin A. Pierce - Zanichelli GENETICA: Pricipi di anilisi formale A.J.F: Griffith, J. Miller, D.Suzuki R. Lewontin, W. Gelbart- Zanichelli PRINCIPI DI GENETICA Snustad-Simmons- EdiSes Principi di Genetica R J Brooker McGraw-Hill HUMAN GENES AND GENOMES L&D Rosenberg – Academic Press GENETICA UMANA Ricki Lewis – Piccin Fondamenti di genetica medica D Turchetti, P Magini, M Seri - Pearson DIAPOSITIVE DEL CORSO: http://profs.sci.univr.it/delledonne/Insegnamenti/Index.html La genetica studia: • Il funzionamento • La trasmissione da una generazione all’altra • La variazione dei geni Genetica • Studia il materiale che influenza le modalità di sviluppo, di funzionamento e di comportamento degli organismi • Il materiale ereditario deve avere 3 proprietà: – deve essere capace di replicarsi – deve contenere informazioni per guidare sviluppo e funzionamento dell’organismo – nel lungo periodo deve essere in grado di cambiare I popoli antichi praticavano tecniche di genetica Il bassorilievo assiro mostra la tecnica di impollinazione artificiale della palma da datteri nel 900 AC Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 I popoli antichi erano consapevoli del ruolo dell’ereditarietà Il TALMUD, testo sacro religione ebraica, evidenzia una comprensione straordinaria dell’ereditarietà dell’emofilia: se una donna mette al mondo 2 figli che muoiono di emorragia in seguito alla circoncisione, qualsiasi altro figlio non dovrebbe essere sottoposto a quella pratica e neppure i figli delle eventuali sorelle (ma non dei fratelli) di quella donna. L’emofilia è infatti legata al cromosoma X Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 L’importanza della genetica nel miglioramento genetico Non conoscendo la funzione dei geni, il miglioramento genetico a oggi è proceduto per tentativi, alla cieca, guardando il risultato degli incroci The domestication of bananas took place in southeastern Asia. Many species of wild bananas still exist in New Guinea, Malaysia, Indonesia, and the Philippines. In the 15th and 16th century, Portuguese colonists started banana plantations in the Atlantic Islands, Brazil, and western Africa In the early 20th century, banana expanded in Central and South America. plantations While the original bananas contained rather large seeds, triploid (and thus seedless) cultivars have been selected for human consumption. Ancient farmers selected banana strains that were seedless and thus sterile, and grew the fruit through vegetative sprouting. Cultivated bananas have, therefore, been at a near evolutionary standstill for thousands of years and lack the genetic diversity needed to fight off disease. As a result, some varieties of bananas have vanished. In the 1960s, an earlier strain of Panama disease wiped out the Gros Michel species, once the primary sweet banana grown for export to the United States http://www.musagenomics.org/ (FAO membro del consorzio) La Grande Carestia (1845-50) (dal quotidiano "Il Sole 24 ore" del 26/06/1999) "…Per ottenere un miglioramento delle rese produttive del tubero della patata – che rappresentava all’epoca la principale risorsa alimentare per gli otto milioni di abitanti dell’Irlanda – venne immesso nella coltivazione un ibrido che sembrava particolarmente produttivo. E per due anni circa le rese furono effettivamente al di là delle aspettative. Come conseguenza diretta, gli agricoltori irlandesi decisero di orientarsi, tutti, verso quella nuova varietà di patata. Ma quando nel 1845, una grave malattia – dovuta all’azione del fungo infestante Phitophtora infestans – aggredì l’ibrido distruggendolo, il sistema agricolo, ormai caratterizzato da una sostanziale monocultura, venne disastrosamente coinvolto.(…) un impatto catastrofico sul sistema agricolo di un intero Paese e sui destini di generazioni di irlandesi: l’agricoltura ne fu distrutta, un milione di persone morirono di fame e di stenti…" Peach and Nectarine (Amygdalus persica).—The best authorities are nearly unanimous that the peach has never been found wild. It was introduced from Persia into Europe a little before the Christian era, and at this period few varieties existed. Alph. De Candolle, from the fact of the peach not having spread from Persia at an earlier period, and from its not having pure Sanscrit or Hebrew names, believes that it is not an aboriginal of Western Asia, but came from the terra incognita of China. The supposition, however, that the peach is a modified almond which acquired its present character at a comparatively late period, would, I presume, account for these facts; on the same principle that the nectarine, the offspring of the peach, has few native names, and became known in Europe at a still later period. Andrew Knight, from finding that a seedling-tree, raised from a sweet almond fertilised by the pollen of a peach, yielded fruit quite like that of a peach, suspected that the peach-tree is a modified almond; and in this he has been followed by various authors. A first-rate peach, almost globular in shape, formed of soft and sweet http://pages.britishlibrary.net/charles.darwin/texts/variation/variation10.html Principali 3 branche della genetica: Trasmissione indaga i principi dell’ereditarietà, Molecolare riguarda il gene e i processi cellulari che ne portano al trasferimento e all’espressione, Popolazione studia la composizione genetica delle popolazioni Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 La genetica di trasmissione Le teorie della trasmissione dei caratteri Preformismo (dal 15° fino al 18° secolo) Ovisti (homunculus nell’ovulo) e animalculisti (homunculus nello spermatozoo). Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Introduzione del concetto di ereditarietà. Pangenesi (Grecia, 550 AC): i caratteri acquisiti nel corso della vita vengono trasferiti agli organi riproduttivi da particelle specifiche, le gemmule. ES: se diventi un bravo musicista anche tuo figlio lo sarà. Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Alla fine del 18° secolo August Weisman taglia coda a topi per 22 generazioni -> figli con coda comunque lunga Teoria pangenetica cancellata Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 19° secolo August Weisman elabora la teoria del plasma germinale: le cellule presenti negli organi riproduttivi contengono una serie completa di informazioni generiche che vengono trasmesse ai gameti Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Nel 1900 viene riscoperta la teoria di Mendel del 1866 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 • 1902: Walter Sutton avanza ipotesi che i geni fossero localizzati sui cromosomi • 1910: Thomas Morgan scoprì il primo mutante genetico in Drosphila Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 1953 Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Concetti FONDAMENTALI della genetica • Il gene è l’unità fondamentale dell’ereditarietà • I geni codificano i genotipi (distinzione fra caratteri e geni) • I geni esistono in molteplici forme: gli alleli • I geni sono localizzati sui cromosomi (ma non solo) • I cromosomi si separano nel corso di mitosi e meiosi Geni e cromosomi a b c d ogni cromosoma e’ costituito da una successione lineare di geni (anche detti loci). Gene: unita’ ereditaria fondamentale (I geni sono i fattori che codificano i fenotipi e determinano l’ereditarietà dei caratteri) Locus: posizione occupata da un gene su un cromosoma. Ogni coppia di cromosomi contiene gli stessi geni nello stesso ordine ma non necessariamente in forma identica (alleli). ALLELI: forme diverse di uno stesso gene Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 • GENOTIPO insieme dei geni di un organismo • FENOTIPO insieme dei caratteri di un organismo Perturbazioni Casuali A Genotipo B I Ambiente II Norma di reazione di A agli ambienti I e II Norma di reazione di B agli ambienti I e II Fenotipo 1 Fenotipo 2 Fenotipo 3 Fenotipo 4 Fenotipo 5 Fenotipo 6 Fenotipo 7 Fenotipo 8 Fenotipo 9 Fenotipo 10 Concetti FONDAMENTALI della genetica • Il gene è l’unità fondamentale dell’ereditarietà • I geni codificano i genotipi (distinzione fra caratteri e geni) • I geni esistono in molteplici forme: gli alleli • I geni sono localizzati sui cromosomi (ma non solo) • I cromosomi si separano nel corso di mitosi e meiosi • Le informazioni genetiche sono contenute nel DNA e nell’RNA • Le informazioni genetiche vengono trasferite dal DNA all’RNA e, da questo, alle proteine • Alcuni caratteri sono influenzati da molteplici fattori • Le mutazioni rappresentano alterazioni permanenti ed ereditabili delle informazioni genetiche • L’evoluzione rappresenta un mutamento a livello genetico ALLELI: forme alternative dello stesso gene che determinano modalità alternative dello stesso carattere. LOCUS: posizione del cromosoma dove è presente un gene APLOIDE: con tutti i geni presenti in una sola copia (gameti). DIPLOIDE: con tutti i geni presenti in due copie (cellule somatiche di animali e alcune piante). OMOZIGOTE: diploide con entrambe le copie dello stesso gene rappresentate dallo stesso allele (AA, aa). ETEROZIGOTE: diploide con le due copie dello stesso gene rappresentate da due alleli diversi (Aa). DOMINANTE: allele che si esprime in eterozigosi come se fosse in omozigosi. RECESSIVO: allele che non si esprime in eterozigosi. Simboli usati in genetica AA Aa aa + Allele selvatico Lfr1 e Lfr2 Alleli di loci diversi / Distingue gli alleli contenuti in un singolo genotipo Per es El+/El A/a +/a I cromosomi e la riproduzione cellulare Tipi FONDAMENTALI di cellule: procarioti ed eucarioti Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Un’altra differenza fra Procarioti ed Eucarioti è la presenza negli eucarioti di istoni che complessano con il DNA e formano i cromosomi. Il DNA deve separarsi dagli istoni per poter essere letto/replicato. Cromosoma procariote è generalmente circolare, quello eucariote è lineare Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Riproduzione di un procariote Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Cinetocòro Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Classificazione dei cromosomi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Ciclo cellulare Interfase: periodo di tempo che intercorre fra due divisioni cellulari. Fase M (mitotica): divisione cellulare. Composta da Mitosi (divisione nucleare) e Citocinesi (divisione citoplasmatica) Per convenzione, l’interfase è divisa in G1, S e G2. G = Gap S = Sintesi MITOSI Processo di divisione cellulare che garantisce la conservazione e la distribuzione dello stesso numero di cromosomi da una cellula madre alle due cellule figlie. Il materiale cromosomico si raddoppia una volta e la cellula si divide una volta. La mitosi produce sempre due cellule geneticamente identiche alla cellula madre. Cellula figlia 46 cr Cellula madre 46 cromosomi Cellula figlia 46 cr Le cellule attraversano una serie di stadi chiamati fasi G1, S, G2 e M. La cellula diploide di partenza aveva una coppia di cromosomi, per un totale di 2 cromosomi. Durante la fase S questi si sono replicati per dare 4 cromatidi fratelli. Al termine della mitosi vi sono 2 cellule figlie, ciascuna delle quali contiene 2 cromosomi. Fasi della Mitosi: 1. Profase 2. Metafase 3. Anafase 4. Telofase e Citocinesi Profase: Inizia quando i lunghi filamenti di cromatina cominciano a condensarsi mediante processi di spiralizzazione nel quale i cromosomi diventano contemporaneamente più corti e più spessi. Ogni cromosoma è stato duplicato durante la precedente fase S e consiste di una coppia di unità identiche cromatidi fratelli. Ogni cromatide contiene una regione chiamata centromero. Metafase: I cromosomi sono allineati lungo il piano equatoriale della cellula (piastra metafasica) e prendono contatto con i microtubuli. Per la corretta separazione dei cromosomi si forma una connessione tra i microtubuli del cinetocoro e i cromosomi replicati. Il cinetocoro è un insieme di proteine che aderisce al centromero. Profase-Metafase Anafase: Ha inizio quando le forze che tengono uniti i cromatidi fratelli in corrispondenza dei loro centromeri si allentano. Ogni cromatide è ora considerato come un cromosoma indipendente. I cromosomi disgiunti migrano lentamente ai poli opposti grazie ai cinetocòri, ancora uniti ai microtubuli del fuso, che ne guidano il cammino. L’anafase termina quando tutti i cromosomi hanno raggiunto i poli. Telofase: E’ lo stadio finale della mitosi, caratterizzato dal ritorno ad una condizione simile a quella di interfase. I cromosomi si decondensano srotolandosi. Attorno ad ogni serie di cromosomi si sviluppa un involucro nucleare. Citocinesi: divisione del citoplasma che divide la cellula in due parti quasi uguali. In molti tipi cellulari telofase e citocinesi avvengono contemporaneamente Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 MEIOSI Gli organismi superiori si riproducono mediante l’unione di due cellule sessuali specializzate, i gameti (aploidi) che si uniscono a formare un’unica cellula chiamata zigote (diploide). I gameti sono prodotti nelle gonadi (testicolo e ovario/ovaia) a partire dalle cellule germinali Se i gameti (cellule uovo e spermatozoi) avessero lo stesso numero di cromosomi delle cellule del genitore che lo produce, allora lo zigote avrebbe un n° doppio di cromosomi e questo raddoppiamento si verificherebbe ad ogni generazione! Il mantenimento di un numero costante di cromosomi è assicurato mediante un tipo particolare di divisione cellulare “riduzionale” chiamato meiosi. MEIOSI • processo di divisione cellulare che porta alla produzione di cellule aploidi. • il materiale cromosomico si raddoppia una volta e la cellula si divide due volte. • e’ un processo fondamentale per garantire la conservazione dello stesso numero di cromosomi all’interno di ogni specie. Il termine meiosi significa infatti “rendere più piccolo”, in riferimento al fatto che il numero dei cromosomi viene dimezzato. Durante la meiosi una cellula diploide va incontro a 2 divisioni cellulari, producendo potenzialmente 4 cellule aploidi. La meiosi consiste di due divisioni nucleari e citoplasmatiche denominate prima e seconda divisione meiotica. Meiosi 1: i membri di ogni coppia di cromosomi omologhi prima si uniscono, poi si separano e vengono distribuiti in nuclei distinti. Meiosi 2: i cromatidi che costituiscono ciascun cromosoma omologo si separano e vengono distribuiti ai nuclei delle cellule figlie Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Fasi della Meiosi RIDUZIONALE (Meiosi I) • PROFASE I: i cromosomi si condensano, avviene il crossing-over, l’involucro nucleare si rompe e si forma il fuso mitotico •METAFASE I: le coppie di cromosomi omologhi si fronteggiano sulla piastra metafasica •ANAFASE I: i componenti di una coppia di cromosomi omologhi si dirigono verso i poli opposti; i centromeri non si sono divisi quindi i cromosomi sono composti da due cromatidi e sono detti diade •TELOFASE I: Si formano 2 cellule, ciascuna che possiede la metà del numero originale di cromosomi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Fasi della Meiosi RIDUZIONALE PROFASE I 1. leptotene 2. zigotene 3. pachitene (crossing-over; tetrade) 4. diplotene (chiasmi) 5. diacinesi (sinapsi) MEIOSI: Profase I Cromosomi Diventano visibili Cromosomi omologhi si appaiano Si forma il complesso Sinaptonemico e crossing-over Cromosomi si separano ma rimangono appaiati a livello di chiasmi Membrana nucleare si disgrega Sinapsi: associazione molto stretta Chiasma: risultato del crossing-over che tiene uniti i cromosomi omologhi Crossing over: rottura e scambio di parti di cromatidi e loro successiva ricongiunzione. TETRADE Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 • METAFASE I: le coppie di cromosomi omologhi si fronteggiano sulla piastra metafasica • ANAFASE I: i componenti di una coppia di cromosomi omologhi si dirigono verso i poli opposti; i centromeri non si sono divisi quindi i cromosomi sono composti da due cromatidi e sono detti diade • TELOFASE I: si formano due cellule figlie con meta’ dei cromosomi costituiti ciascuno da due cromatidi Fasi della Meiosi EQUAZIONALE (Meiosi II) • PROFASE II: i cromosomi condensano nuovamente , si riforma il fuso, si disgrega la membrana • METAFASE II: i singoli cromosomi si allineano sulla piastra metafasica • ANAFASE II: si dividono i cromatidi di ciascun cromosoma • TELOFASE II: citocinesi 4 cellule con metà numero dei cromosomi formati ciascuno da un cromatidio PUNTI IMPORTANTI NELLA MEIOSI: 1. Produzione di cellule aploidi 2. CROSSING-OVER: nella profase I durante l’appaiamento tra i cromosomi omologhi (tetradi) può avvenire uno scambio reciproco di parti tra cromosomi omologhi 3. ASSORTIMENTO CASUALE dei cromosomi omologhi (I divisione) e dei cromatidi fratelli (II divisione) con formazione di nuove combinazioni. All’anafase I gli omologhi si disgiungono e migrano ai due poli della cellula in modo indipendente per ogni paio, allo stesso modo si comportano i cromatidi fratelli all’anafase II 2+3 rimescolamento del patrimonio genetico I processi di base della meiosi sono simili a quelli della mitosi, ma presentano 4 importanti differenze: 1. La meiosi comporta 2 successive divisioni nucleari e citoplasmatiche con potenziale produzione di 4 cellule. 2. Nonostante le due divisioni il DNA subiscono una sola duplicazione durante l’interfase che precede la divisione meiotica 3. Ognuna delle 4 cellule prodotte contiene un n° aploide di cromosomi, cioè solo un esemplare di ogni coppia di omologhi. 4. Durante la meiosi l’informazione genetica che proviene da entrambi i genitori viene mescolata, così che ogni cellula possiede una combinazione di geni potenzialmente unica. I. La meiosi genera le diversità II. La mitosi è un processo conservativo si fronteggiano Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 SOMMARIO Il numero dei cromosomi e’ caratteristico di ciascuna specie. Nell’uomo 46 cromosomi divisi in coppie di omologhi : corredo cromosomico diploide Ogni coppia di cromosomi contiene un cromosoma di origine paterna e un cromosoma di origine materna produzione di cellule aploidi gameti (spermatozoi e cellule uovo) La fusione di 2 gameti (aploidi) durante la fecondazione porta alla formazione di un nuovo individuo (diploide) detto zigote I gameti sono prodotti nelle gonadi (testicolo, ovaio) a partire dalle cellule germinali tramite una divisione cellulare riduzionale: meiosi Tutte le altre cellule dell’organismo sono dette cellule somatiche, sono diploidi e si dividono tramite una divisione cellulare: mitosi I principi fondamentali dell’ereditarietà (leggi di Mendel) Il monaco Gregor Mendel (18221884) fu il primo a studiare in modo rigoroso il fenomeno della trasmissione dei caratteri ereditari. Per questo, pur non avendo nessuna conoscenza sul DNA e RNA, viene considerato il fondatore della genetica, ossia la scienza che studia l’ereditarietà. Mendel non conosceva la parola gene, coniata nel 1909 dall’ olandese Johannsen Wilhelm Nel 1900 viene riscoperta la teoria di Mendel del 1866 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Le leggi di Mendel Legge della dominanza (o legge della omogeneità di fenotipo): Ogni individuo possiede 2 alleli che codificano una caratteristica. Quando i due alleli sono diversi (eterozigote), si osserva solo il carattere portato dall’allele “dominante” Legge della segregazione (o legge della disgiunzione): ogni individuo ha per una particolare caratteristica due alleli, provenienti ciascuno da uno dei genitori, che si separano (segregano) per la trasmissione alla generazione successiva attraverso i gameti. Legge dell'assortimento indipendente (o legge di indipendenza dei caratteri): gli alleli posizionati su cromosomi non omologhi si distribuiscono a caso nei gameti. Ciò implica che le probabilità (e quindi, nei grandi numeri, le frequenze) di ogni combinazione di genotipi o fenotipi è il prodotto delle probabilità (o frequenze) di quelli per ogni carattere. La prima però non è una vera e propria legge. Le leggi di Mendel, per definizione sono 2: Segregazione indipendente e Assortimento indipendente. Noi comunque le consideriamo TUTTE E TRE Gli esperimenti di Mendel e le tre leggi I caratteri ereditati dai genitori vengono trasmessi come unità distinte e indipendenti, che si riassortiscono di generazione in generazione secondo regole ben precise. Inizialmente, Mendel incrociò una pianta di pisello dal seme verde con una dal seme giallo: tutte le piantine figlie del primo incrocio avevano il seme giallo, mentre il verde sembrava scomparso. Questa osservazione è alla base della prima legge di Mendel (o della dominanza): poiché nelle piante figlie c'è sempre solo un colore dominante, nei geni sarà contenuto un fattore dominante che determina il colore, e uno recessivo, che rimane allo stato latente. Gli esperimenti di Mendel continuarono con la seconda generazione di piante figlie: incrociando le piante di prima generazione vide che quelle della seconda erano per ¾ gialle e per ¼ verde. Fu così stabilita la seconda legge di Mendel (o della disgiunzione): in un rapporto di 3:1, il carattere recessivo della prima generazione torna ad essere presente nella seconda generazione accanto al carattere dominante. In un terzo esperimento, Mendel prese in considerazione due caratteri. Oltre al colore giallo (carattere dominante) e verde (carattere recessivo), considerò anche la rugosità del seme, prendendo alcune piante dal seme liscio (carattere dominante) e alcune dal seme grinzoso (carattere recessivo). Arrivò ad avere sedici piante di terza generazione, delle quali nove avevano un seme giallo e liscio (due caratteri dominanti), tre avevano un seme verde e liscio (un carattere dominante e uno recessivo), altre tre l'avevano giallo e grinzoso (un carattere dominante ed uno recessivo), e una soltanto verde e grinzoso (due caratteri recessivi). Quest'ultimo esperimento portò alla formulazione della terza legge di Mendel (o dell’indipendenza): i caratteri sono indipendenti e possono anche presentarsi, nelle piante figlie, in associazioni diverse da quelle riscontrate nelle piante di partenza. Le 7 caratteristiche studiate da Mendel: Mendel per otto anni lavorò compiendo incroci artificiali su 20.000 piante di pisello coltivate nell’orto del suo convento. Con la fecondazione artificiale Mendel selezionò piante di razza pura per alcuni caratteri. A forza di incrociare artificialmente ottenne piante, ad esempio, dal fiore viola che davano sempre, autoimpollinandosi, piante con fiore viola (linee pure). Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Gli incroci monoibridi Stesso risultato con incrocio reciproco Pierce, GENETICA, Mendel non si accontentò di esaminare solo i semi originati dall’incrocio, piantò quei semi, lasciò che le piante cresciute si autoimpollinassero e analizzò i semi prodotti Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Poiché nelle piante figlie c'è sempre solo un colore dominante, nei geni sarà contenuto un fattore dominante che determina il colore, e uno recessivo, che rimane allo stato latente. Prima legge di Mendel (o della dominanza): Ogni individuo possiede 2 alleli che codificano una caratteristica. Quando i due alleli sono diversi (eterozigote), si osserva solo il carattere portato dall’allele “dominante” Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 1) Legge dell'uniformità degli ibridi della prima generazione o legge della Dominanza Mendel osservò che sempre nella prima generazione (generazione filiale, F1) tutti i figli ottenuti (ibridi) possedevano il carattere di uno solo dei genitori. Mendel concluse che alcuni caratteri si manifestavano e li chiamò caratteri dominanti, altri invece si nascondevano, i caratteri recessivi. Formulò quindi la prima legge: Incrociando due individui appartenenti a linee pure, che differiscono per un solo carattere, si ottengono ibridi in cui compare solo il carattere dominante. • Genotipo della progenie = A + a = Aa contiene una copia di “A” (liscio) ed una copia di “a” (rugoso) • Tutti gli individui della F1 hanno semi lisci benché siano geneticamente “Aa” perché “A” (liscio) è dominante su “a” (rugoso) che è recessivo Mendel piantò i semi originati dall’incrocio, lasciò che le piante cresciute si autoimpollinassero e analizzò i semi prodotti In un rapporto di 3:1, il carattere recessivo della prima generazione torna ad essere presente nella seconda generazione accanto al carattere dominante. Seconda legge di Mendel (o della segregazione): In un eterozigote, due alleli differenti segregano durante la formazione dei gameti Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 2) La Legge della Segregazione Legge della segregazione (o legge della disgiunzione): Incrociando ibridi della prima generazione si ottiene una seconda generazione filiale nella quale il carattere dominante e quello recessivo si presentano sempre nel rapporto di 3:1 Per spiegare i risultati ottenuti, Mendel intuì che ogni carattere preso in esame era determinato in ogni pianta da una coppia di fattori. Nelle piantine parentali, i due fattori che determinano un determinato carattere erano uguali tra loro. Nella prima generazione filiale (F1) invece, un determinato carattere era controllato da due fattori diversi di cui uno solo si manifestava “dominando” sull’altro, mentre l’altro carattere ricompariva nella generazione successiva. • Genotipo della F1 =“Aa” • Un genitore “Aa” produce sia gameti “A” sia gameti “a” • L’incrocio tra genitori “Aa” dà origine ad una progenie F2 nella quale lisci e rugosi sono in rapporto di 3:1 • La ricomparsa del carattere rugoso nella generazione F2 dimostra la Legge della segregazione La segregazione si verifica poiché i cromosomi omologhi si separano nel corso della meiosi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Quadrato di Punnet Il quadrato di Punnett è un diagramma ideato dal genetista britannico Reginald Punnett utilizzato in biologia per determinare la probabilità con cui si manifestano i diversi fenotipi derivati dall'incrocio di diversi genotipi. Il diagramma, che non è altro che una tabella a doppia entrata, rappresenta il processo di segregazione e assortimento indipendente dei cromosomi e il processo di fusione dei pronuclei (nuclei aploidi dei gameti) dei due genitori. Alleli materni A Alleli paterni a A a AA Aa Aa aa I genotipi saranno perciò il 25% omozigoti AA, il 50% eterozigoti Aa e il 25% omozigoti aa (rapporto genotipico 1:2:1). Nella F3, i semi grinzosi davano semi grinzosi, i semi rotondi davano o solo semi rotondi, o semi rotondi e grinzosi in rapporto 3:1 Come sapere se una pianta è omozigote oppure eterozigote? Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Il reincrocio Il reincrocio è l’incrocio di un individuo con uno dei due parentali. Testcross o Incrocio di prova L’incrocio di prova, o testcross, è l’incrocio di un individuo con fenotipo dominante ma genotipo sconosciuto e un individuo con fenotipo recessivo (che può essere solamente omozigote) che ha lo scopo di determinare il genotipo del primo individuo •L’analisi del Testcross permette ai genetisti di determinare se il fenotipo dominante osservato è dovuto ad un genotipo omozigote “AA”o ad un genotipo eterozigote “Aa” •Pertanto, il testcross è un reincrocio utilizzando un genitore recessivo = “aa” effettuato Incrocio di prova Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Risultati di un testcross • AA + aa = Aa ; se il testcross produce solo individui con fenotipo dominante: genitore omozigote • Aa + aa = ½ Aa + ½ aa; se il testcross produce ½ individui con fenotipo dominante e ½ con fenotipo recessivo: genitore eterozigote • I risultati permettono la determinazione indiretta del genotipo de genitori Gli incroci diibridi I caratteri sono indipendenti e possono anche presentarsi, nelle piante figlie, in associazioni diverse da quelle riscontrate nelle piante di partenza. Terza legge di Mendel (o dell’assortimento indipendente): gli alleli di geni differenti segregano indipendentemente tra loro Legge dell’ Assortimento Indipendente • Incrocio genetico diibrido = piante eterozigoti per ciascuno di due diversi caratteri fenotipici, come il colore e la forma del seme • Il fenotipo del diibrido è dominante (liscio / giallo) ed il genotipo è eterozigote per ciascun elemento genetico = LlGg • Durante la produzione dei gameti gli elementi genetici di ciascuna coppia si separano: Ll = L + l; Gg = G + g • Tutte le possibili combinazioni di “L” o “ l” e “G” o “g” hanno luogo durante la fecondazione = LG + Lg + lG + lg in rapporto 1:1:1:1 • Questo rapporto dimostra l’ Assortimento indipendente degli elementi genetici 3) Legge dell’ Assortimento Indipendente Geni che codificano caratteristiche differenti si separano in modo indipendente l’uno dall’altro quando si formano i gameti, a causa della separazione autonoma delle coppie omologhe di cromosomi durante la meiosi. ATTENZIONE!! I geni localizzati vicini fra loro sullo stesso cromosoma non assortiscono in maniera autonoma Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 I fattori ereditari prima e dopo Mendel I fattori ereditari sono indistinti, I fattori ereditari sono particelle distinte e separate tra di loro quindi quindi • non hanno una relazione precisa • ogni fattore determina un carattere rispetto ai caratteri • alla formazione dello zigote i due fattori che determinano lo stesso • sono soggetti a mescolanza alla carattere proveniente dai due formazione dello zigote così che i gameti formano una coppia che caratteri si presentano con persiste in tutte le cellule modalità intermedie rispetto ai dell’organismo e si separeranno genitori soltanto alla formazione dei gameti • Sono suscettibili di modificazione • i fattori ereditari passano invariati in seguito ad influenze dirette da una generazione all’altra senza dell’ambiente influenza diretta dell’ambiente Come si vede, le scoperte di Mendel e la formulazione delle sue leggi hanno consentito agli studi sull’ereditarietà dei caratteri di uscire da una fase puramente osservativa ed empirica per entrare a pieno titolo nelle discipline sperimentali, facendo fare un salto di qualità a tutta la biologia. Predire gli esiti degli incroci genetici Quadrato di Punnet (più geni) Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Metodo delle probabilità La probabilità che due o più eventi autonomi che si manifestano contemporaneamente, si ottiene moltiplicando le probabilità dei singoli eventi La probabilità che uno qualsiasi di due o più eventi che avvengono escludendosi a vicenda, si ottiene sommando le probabilità di tali eventi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Le probabilità viste con il quadrato di Punnet Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Diagramma ramificato (applicazione della regola del prodotto) Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Tt x Tt Quanti TT? Nei due genitori, ½ probailità di avere gameti T, per cui ½ x ½ = ¼ Tt? tt? Se T = piante alte, quante probabilità di avere una pianta alta nella progenie? 3/4 ! ¼+1/4+1/4 AaBbccDdEe x AaBbCcddEe Quanti aabbccddee? Per Aa x Aa = ¼ Per Bb x Bb = ¼ Per cc x Cc = ½ Per Dd x dd = ½ Per Ee x Ee = ¼ Pertanto, aabbccddee= 1/4 x 1/4 x ½ x ½ x ¼ = 1/256 Nei conigli il pelo corto (S) è dominante su quello lungo (s). Sulla base degli incroci e della progenie fornire i possibili genotipi dei parentali a) Corto x corto b) Corto x corto c) Corto x lungo d) Corto x lungo e) Lungo x lungo Alleli materni S Alleli paterni s S s SS Ss Ss ss 4 corto e 2 lungo 8 corto 12 corto 3 corto e 1 lungo 2 lungo a) b) c) d) e) Genitori Ss uno SS e l’altro o SS o Ss SS e ss Ss e ss entrambi ss Si incrociano i genotipi AaBbCcDd x AaBbCcDd. Nella progenie si ottengano le frequenze dei seguenti genotipi: AaBbCcDd, aabbccdd, AaBbccDd 1/16 Aa x Aa Bb x Bb Cc x Cc Dd x Dd = = = = ¼ ¼ ¼ ¼ 1/256 AA, ½ Aa, ¼ aa BB, ½ Bb, ¼ bb CC, ½ Cc, ¼ cc DD, ½ Dd, ¼ dd 1/32 Test Chi-quadrato Con test del Chi-quadrato si intende uno dei test di verifica d'ipotesi usati in statistica che utilizzano la variabile casuale Chi-quadrato per verificare se l'ipotesi nulla è probabilisticamente compatibile con i dati. A seconda delle ipotesi di partenza usate per costruire il test, tali test vengono considerati a volte parametrici e altre volte non parametrici. I risultati ottenuti nei campioni non sempre concordano esattamente con i risultati teorici attesi secondo le regole di probabilità, anzi, è ben raro che questo si verifichi. Se χ² = 0, le frequenze osservate coincidono esattamente con quelle teoriche. Se invece χ² > 0, esse differiscono. Più grande è il valore di χ², più grande è la discrepanza tra le frequenze osservate e quelle teoriche. Il chi-quadro calcola la probabilità che le differenze fra dati osservati ed attesi siano dovute unicamente al caso (ipotesi nulla). Il Chi-quadro calcola la probabilità che le differenze fra dati osservati ed attesi siano dovute unicamente al caso (ipotesi nulla). La diff. fra val osservati e attesi è elevata al quadrato per rendere positivi i valori negativi. La tabella (5%) indica le probabilità di sbagliare rigettando l’ipotesi nulla. Cioè 5% di probabilità di sbagliare considerando NON CASUALI le differenze. I valori di chi quadro corrispondenti all’1% di probabilità sono superiori a quelli corrispondenti al 5% dato che la probabilità di ottenere, per effetto del caso, grandi scostamenti tra valori osservati e attesi è molto piccola. Perciò la probabilità di sbagliare rigettando l’ipotesi nulla con alti valori di Chi-quadro è minore della probabilità di sbagliare rigettando l’ipotesi con valori di chi quadro piu’ bassi. La tabella (5%, 1%) indica le probabilità di sbagliare rigettando l’ipotesi nulla. Cioè 5% di probabilità di sbagliare considerando NON CASUALI le differenze. 5% di probabilità di sbagliare considerando NON CASUALI le differenze. Cioè: 5% di probabilità che le differenze SIANO DOVUTE AL CASO. Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Bb x Bb 50 gattini, 30 neri e 20 grigi Rapporti attesi 37,5 e 12,5 Chi quadro = 6 Cromosomi sessuali e autosomi Gli autosomi sono i cromosomi non sessuali L’analisi del pedigree Un metodo di base di analisi genetica negli esseri umani/animali etc è la costruzione di una storia familiare per seguire la trasmissione ereditaria di un carattere, ovvero la costruzione dell’albero genealogico o pedegree. Dal pedigree, la trasmissione ereditaria di un carattere può essere seguita per numerose generazioni. Usando i principi di Mendel l’informazione del pedigree può essere analizzata per determinare se il carattere ha una modalità di trasmissione dominante, recessiva, oppure se il gene in esame è localizzato su un cromosoma autosomico o sessuale. Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Caratteri autosomici dominanti Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pseudoacondroplasia Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore Allele dominante che interferisce con la crescita delle ossa. La prevalenza è stimata in circa 1/60.000. La trasmissione è autosomica dominante, anche se molti casi isolati sono dovuti a mutazioni de novo. La malattia è dovuta a piccole mutazioni o delezioni del gene COMP (19p13.1), che codifica per la proteina oligomerica della matrice cartilaginea. La consulenza genetica dovrebbe essere proposta; il rischio di ricorrenza è del 50% Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Caratteri autosomici recessivi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Individui: •Monoici o ermafroditi •Dioici (individui maschili o femminili) Si può distinguere fra ermafroditismo sufficiente ed insufficiente. Gli organismi ermafroditi sufficienti sono in grado di riprodursi in autonomia, mentre gli insufficienti hanno comunque necessità di interagire con un altro individuo della propria specie per completare la riproduzione. L’ermafroditismo sufficiente rende vani i vantaggi della riproduzione sessuale (il rimescolamento genico), per cui è piuttosto raro (salvo che nelle piante). La tenia (verme solitario) è un tipico organismo ermafrodita sufficiente… Ermafroditi insuffienti: lombrico La determinazione del sesso APLODIPLOIDIA Alcuni imenotteri (api, vespe e formiche) non hanno cromosomi sessuali e la determinazione del loro sesso si basa sull’assetto cromosomico (aploide diploide) Nell'aplodiploidia il sesso dipende dal numero di gameti che l'individuo riceve. La femmina (diploide) è generata da un uovo fecondato, mentre il maschio (aploide) può essere generato dal solo uovo anche se non fecondato. Questo significa che i maschi hanno metà numero di cromosomi rispetto alle femmine diploidi. Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Determinazione del sesso XX-X0 Cavallette: Femmine XX Maschi X0 Sesso eterogametico nel maschio dato che produce due diversi tipi di gameti, con o senza cromosoma sessuale Sesso omogametico nella femmina dato che produce un solo tipo di gameti Se lo spermatozoo porta il cromosoma X, lo zigote sarà XX e si svilupperà una femmina. Se lo spermatozoo non porta il cromosoma X, lo zigote sarà X0 e si svilupperà un maschio. Determinazione del sesso in base all’ambiente (mollusco marino Crepidula fornicata: ermafroditismo sequenziale, ogni individuo puo’ essere sia maschio sia femmina, sebbene non nello stesso momento) Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Determinazione del sesso in Drosophila 8 cromosomi, 3 copie di autosomi e una copia di cromosomi sessuali. Sesso non determinato dal cromosoma Y, ma dall’equilibrio fra geni degli autosomi (che danno origine al fenotipo maschile) e geni del cromosoma X (che origina il fenotipo femminile): sesso determinato dal rapporto num X: num assetti aploidi autosomi. 1=femmina. 0,5=maschio: sistema di equilibrio genico Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Il sesso nella Drosophila è determinato cellula per cellula dal rapporto tra i cromosomi X e gli autosomi. Nella femmina il rapporto è uguale a 1, mentre nel maschio è uguale a 0,5. Nei cromosomi X sono codificate due proteine (sis-a e sis-b) che fungono da attivatori, mentre nel cromosoma 2 è codificato un repressore Dpn. Il rapporto tra gli attivatori e il repressore nel maschio e nella femmina è a favore degli attivatori nella femmina e del repressore nel maschio. Questo rapporto diverso porta all’espressione, nella femmina, del gene Sex-lethal (Sxl) mentre nel maschio tale gene è represso. Quindi: nei maschi non c'è trascrizione precoce a causa del repressore dpn. Nelle femmine c'è trascrizione perché gli attivatori sis prevalgono. http://89.97.218.226/web1/sviluppo/files/drosofila6.htm Determinazione del sesso nell’uomo Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Il cromosoma Y porta solamente circa 20 geni, incluso SRY. Altro carattere: orecchio peloso Altri geni ancora sconosciuti, ma probabilmente coinvolti nello sviluppo sessuale maschile e sulla fertilità Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 SRY (sex-determining region of the Y chromosome) SRY è stato trovato in tutti i mammiferi finora esaminati, e si presenta molto conservato. Sry è necessario e sufficiente per attivare il differenziamento maschile. Infatti mutazioni di questo gene nell'uomo o la sua delezione nel topo determinano sviluppo del fenotipo sessuale femminile in individui XY. Viceversa la presenza di Sry in topi transgenici XX porta allo sviluppo dei testicoli e alla completa inversione di sesso. Molti autori ritengono che l'espressione di Sry in embrioni XY interrompa lo sviluppo in senso femminile e inizi quello in senso maschile, in modo che se Sry non è espresso lo sviluppo continua secondo la linea femminile. Sry è l'unico gene del cromosoma Y necessario e sufficiente per attivare il differenziamento del fenotipo maschile. Esso agisce da interruttore molecolare e, in questo senso, è considerato il gene della determinazione del sesso nei Mammiferi. Ma è chiaro che esistono molti geni necessari per l'attuazione dei programmi di differenziamento sia maschile che femminile SRY si trova sul cromosoma Y, in prossimità della regione PAR1 (pseudoautosomal region) che ha una elevata omologia (100%) con la regione PAR1 presente sul cromosoma X Durante la meiosi, X e Y si appaiano su tale regione e affinché si abbia una corretta segregazione dei cromosomi X e Y, su PAR1 deve avvenire almeno un evento di crossing over. Se il crossing over avviene in modo corretto non si hanno problemi quindi un individuo XY sarà maschio e un individuo XX sarà femmina. Se il crossing over avviene in modo ineguale è possibile che si abbia la traslocazione di SRY su cromosoma X. Da tale evento si ottengono individui XX maschi e individui XY femmine. Il fenomeno prende il nome di sex reversal. • Durante gli stadi precoci dello sviluppo, l’uomo possiede gonadi indifferenziate e dotti riproduttori sia maschili sia femminili • Circa 6 settimane dopo la fecondazione, SRY si attiva e fa si che le gonadi diventino testicoli, i quali secernono 2 ormoni: testosterone e ormone anti-mulleriano • Testosterone -> caratteristiche maschili • Ormone anti-mulleriano -> degenerazione dei dotti riproduttori femminili The Makings of a Man When overexpressed in female mice, the SRY gene leads to a male phenotype, and XY mice lacking the SRY gene had female genitalia both externally and internally and blood testosterone levels similar to those found in females. The animals went through estrus and copulated as females, but were either infertile or had reduced fertility. the animals’ ovaries had a reduced number of egg precursors and also contained luteinized un-ruptured follicles (LUFs) where the egg hadn’t been released. Takada and his group are interested in this characteristic since infertile women often have a higher incidence of LUFs, indicating that SRY knockout mice might be a useful model for research on fertility. Ruolo dei cromosomi sessuali • Il cromosoma X contiene informazioni genetiche essenziali per entrambi i sessi • Il gene che determina il sesso maschile è localizzato sul cromosoma Y • In assenza di cromosoma Y il fenotipo è femminile • I geni che influenzano la fertilità sono sia sul cromosoma X sia sul cromosoma Y. Servono due cromosomi (X e Y/X) per avere individui fertili • Copie aggiuntive del cromosoma X sconvolgono il normale sviluppo di maschi e femmine Sindrome di Turner Un solo cromosoma X, 1 su 3000. Non esistono casi senza cromosoma X che quindi si reputa essenziale Bassa statura, attaccatura basa dei capelli, caratteristiche sessuali secondarie femminili rimangono immature : sviluppo seno modesto, pelo pubico scarso, mestruazioni assenti, sterile, spesso intelligenza normale Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Sindrome di Klinefelter Frequenza 1 su 1000, 1 cromosoma Y e 2 o piu’ cromosomi X Sebbene di sesso maschile, gli individui hanno testicoli piccoli, ingrossamento del seno, ridotta peluria volto e pube. Spesso piu’ alti del normale e sterili Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Sindrome della trisomia X Femmine poli-X Frequenza 1 su 1000 femmine possiedono 3 cromosomi X Alte e magre, incidenza ritardo mentale leggermente superiore alla media, spesso fertili Caratteri legati al sesso I caratteri legati al sesso sono caratteri ereditari regolati da geni presenti sui cromosomi sessuali, la cui trasmissione avviene con rapporti diversi rispetto a quelli previsti in base alle leggi di Mendel Thomas Hunt Morgan Gli alleli per il colore degli occhi e del corpo sono sul cromosoma X della Drosophila. Il colore rosso degli occhi (X+) è dominante sul colore bianco (Xw), e il colore bruno del corpo (y+) è dominante sul colore giallo (y). I maschi sono emizigoti per i loci legati al cromosoma X Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Daltonismo legato all’ X nell’uomo. I coni contengono pigmenti che assorbono luce blu, rosso e verde. Pigmento blu su cromosoma 7, gli altri due sul cromosoma X. Femmina daltonica quando madre daltonica (o eterozigote) e padre daltonico. Eredità criss-cross Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Sindrome della femminilizzazione testicolare 4 fratelli affetti da sindrome della femminilizzazione del testicolo o insensibilità agli androgeni. Sono XY, ma hanno ereditato l’allele recessivo legato all’X che conferisce insensibilità agli androgeni. Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Caratteri dominanti legati all’X Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Caratteri dominanti legati all’X Il rachitismo ipofosfatemico comprende un gruppo di malattie genetiche caratterizzate da ipofosfatemia, rachitismo e livelli normali di calcio nel siero. I segni clinici tipici sono il ritardo della crescita, il dolore e le deformità delle ossa. Queste condizioni comprendono le forme FGF23-dipendenti (rachitismo ipofosfatemico legato all'X, autosomico dominante e autosomico recessivo), causate dalle mutazioni in alcuni geni implicati nella regolazione del riassorbimento renale dei fosfati (PHEX; FGF23; DMP1; ENPP1). Queste mutazioni causano un aumento dei livelli circolanti di FGF23 e le forme FGF23-indipendenti, come il rachitismo ipofosfatemico ereditario con ipercalciuria (HHRH), causato dalle mutazioni in un gene che codifica per un trasportatore sodio-dipendente www.orpha.net; www.geneticapediatrica.it dei fosfati (SLC34A3). Caratteri recessivi legati all’X Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Caratteri recessivi legati all’X DALTONISMO ED EMOFILIA Fra i geni portati dal cromosoma X vi sono quelli relativi alle capacità di distinguere il rosso e il verde (daltonia). La capacità di percepire i colori dipende da tre geni che codificano per tre diversi pigmenti visivi, ognuno sensibile alla luce in una diversa regione dello spettro della luce visibile. I geni che codificano per i pigmenti sensibili alla luce rossa e verde sono entrambi posti sul cromosoma X. Nei maschi, se il gene per il verde è difettoso, il colore verde non può essere distinto dal colore rosso; viceversa, un difetto nel gene per il rosso fa apparire il colore rosso come il verde. Nelle femmine eterozigoti la visione è di solito normale; la totale cecità ai colori rosso e verde si verifica nelle femmine soltanto nei casi in cui entrambi i cromosomi X portano lo stesso allele difettoso. Un altro esempio classico di ereditarietà legata al sesso è l'emofilia, che comprende un gruppo di malattie in cui il sangue non coagula normalmente. L'incapacità di produrre una particolare proteina plasmatica, nota come Fattore VIII, produce la forma di emofilia più comune. Il gene che controlla la produzione del fattore VIII è posto sul cromosoma X. Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Caratteri legati all’Y Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Eredità legata all’Y Griffiths et al., GENETICA 6/E, Zanichelli Editore S.p.A. Copyright © 2006 Fattori che complicano l’analisi di pedigree penetranza incompleta – La penetranza è la percentuale di individui che hanno il genotipo-malattia e che sono affetti. ESEMPIO DI MANCATA PENETRANZA madre e figlia di II-2 presentano la stessa patologia possiamo escludere che si tratti di uona nuova mutazione La compensazione del dosaggio (inattivazione di uno dei due cromosomi x nelle femmine) Nelle femmine, in cromosoma X inattivato forma una piccola massa nota come corpo di Barr. I corpi di Barr sono visibili lungo il margine esterno del nucleo in una piccola percentuale di cellule femminili in cui la sezione sia stata condotta secondo un piano favorevole. La zona elettron-trasparente, chiamata eucromatina, rappresenta quella parte di DNA che è attiva nella sintesi di RNA. Corpo di BARR, cromosoma X inattivo visibile come zona scura nel nucleo L’inattivazione del cromosoma X avviene entro le prime settimane di vita dell’embrione. Quando un cromosoma X diventa inattivo in una cellula, rimane in tale stato anche in tutte le cellule somatiche figlie Colore arancione su cromosoma X: X + X+ nero (recessivo), X° X° arancione (dominante) Maschi neri o arancioni. Femmine nere e/o arancioni. Nere e arancioni quando X+X°, a causa di cloni di cellule derivate da una originale in cui il cromosoma X recante X+ è inattivato Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Come conciliare compensazione da dosaggio e sindromi di Turner e Klinefelter? Per un breve periodo di tempo probabile funzionamento di tutti i cromosomi X presenti I caratteri INFLUENZATI dal sesso Sono determinati da geni AUTOSOMICI e vengono ereditati secondo le leggi di Mendel ma sono espressi in modo diverso nei maschi e nelle femmine. Il carattere presenta cioè una penetranza superiore in uno dei due sessi Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Calvizie è un carattere autosomico dominante nei maschi e recessivo nelle femmine. La calvizie non viene infatti ereditata dalla madre (come nei caratteri legati al cromosoma X); sia maschi sia femmine possono ereditarlo dal padre o dalla madre e per perdere i capelli nei maschi e’ necessaria la presenza di un solo allele, mentre nelle seconde sono richiesti entrambi. Inoltre, l’espressione di questo carattere è comunque piu’ debole nelle donne, nelle quali si riscontra solo un lieve sfoltimento (favorita da ormoni sessuali maschili, per cui maschi castrati in età precoce di rado diventano calvi) Pierce, GENETICA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005