Responsabile: Dott. Massimo Valsecchi Redazione: NEWSLETTER N. 2 - 2014 D.ssa Giuseppina Napoletano [email protected] t Dott. Federico Gobbi [email protected] Dott.ssa Emma Conti [email protected] AGGIORNAMENTO SULLA FEBBRE GIALLA Dott.ssa Chiara Postiglione [email protected] Recapiti: tel. 045 8075918 – 5093 tel. 045 601 3563 Le newsletter e gli aggiornamenti in epidemiologia sono reperibili nel sito della Regione del Veneto al seguente indirizzo: http://www.regione.veneto.it/web/sanita /viaggiare-in-salute Nel sito del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 all’indirizzo: http://prevenzione.ulss20.verona.it/viagn ews.html Ha partecipato alla stesura di questa newsletter la Dott.ssa Francesca Tognon Supporto tecnico: Lucrezia Tognon Andrea Comin Sono ricorrenti le epidemie di Febbre Gialla nei paesi endemici, i casi più recenti sono stati segnalati in Chad, Etiopia, Cameroon e Sudan nel corso del 2013 e in Repubblica Democratica del Congo nei primi mesi del 2014. Il numero di casi di Febbre Gialla è aumentato negli ultimi vent’anni a causa della diminuzione dell’immunità nella popolazione, della deforestazione, dell’urbanizzazione, della migrazione della popolazione e dei cambiamenti climatici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità conta ogni anno 200.000 nuovi casi e 30.000 decessi, ma probabilmente queste cifre sottostimano la reale dimensione del problema. Rischio per i viaggiatori Il rischio per i viaggiatori di sviluppare Febbre Gialla è determinato da diversi fattori, inclusi lo stato immunitario, il luogo del viaggio, la stagione, la durata dell’esposizione, le attività svolte durante il soggiorno e il tasso di trasmissione del virus in quel luogo durante il periodo del viaggio. Sebbene i casi di malattia negli esseri umani siano il principale indicatore di rischio, la segnalazione può non avvenire a causa del basso livello di trasmissione, dell’alto tasso di immunizzati nella popolazione (grazie alla vaccinazione) o per mancanza di un sistema di sorveglianza e di monitoraggio dei casi. Questo “silenzio epidemiologico” non significa assenza di rischio e non dovrebbe permettere di intraprendere viaggi senza le adeguate misure di protezione. Il rischio di trasmissione nell’Africa Orientale aumenta tra la fine della stagione delle piogge e l’inizio della stagione secca (da Luglio a Ottobre), mentre in Sud America il rischio maggiore lo si ha durante la stagione delle piogge da Gennaio a Maggio (con un picco di incidenza tra Febbraio e Marzo). Dal 1970 fino al 2011 sono stati notificati un totale di 9 casi di malattia in viaggiatori non vaccinati che si erano recati in Africa Orientale (5 casi) e in Sud America (4 casi); 8 di loro (89%) sono deceduti a causa della malattia. Solo un caso è stato documentato di un viaggiatore che ha contratto la Febbre Gialla nonostante avesse eseguito la vaccinazione e in quel caso la malattia non è stata fatale. Una finestra sul mondo È molto difficile riuscire a stimare il rischio di acquisire la Febbre Gialla a causa delle numerosi variazioni dei determinanti di trasmissione. Si calcola che per 2 settimane di soggiorno il rischio di contrarre la malattia in un viaggiatore non vaccinato possa essere di 50/100.000 in Africa Orientale e di 5/100.000 in Sud America, il rischio di morte sarebbe rispettivamente di 10/100.000 e di 1/100.000. Le stime del rischio per i viaggiatori sono basate sul rischio della popolazione locale, variano a seconda degli autori e possono non riflettere in modo accurato il rischio per il viaggiatore che ha un differente profilo immunitario, può prendere precauzioni contro la puntura di zanzara e ha una esposizione minore all’ambiente esterno. Il rischio di acquisire la Febbre Gialla in Sud America è 10 volte minore rispetto a quello dell’Africa, sia perché il vettore che trasmette la malattia in Sud America non entra spesso in contatto con gli esseri umani, sia per la relativamente alta percentuale di vaccinati tra i residenti che è in grado di ridurre la trasmissione. Paesi a rischio Le zone in cui è presente la Febbre Gialla sono l’Africa Sub Sahariana e il Sud America, in particolare la zona della Foresta Amazzonica. Per quanto riguarda l’Africa sono 34 i paesi considerati dal CDC (Centrer for Disease Control and Prevention) a rischio di trasmissione, dove cioè c’è la presenza del virus e del vettore in grado di trasmetterlo alla popolazione: Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Central African Republic, Chad, Congo, Republic of the Côte d’Ivoire, Democratic Republic of the Congo, Equatorial Guinea, Ethiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Rwanda, Senegal, Sierra Leone, Sudan, South Sudan, Togo, Uganda. Per alcuni stati africani non tutto il territorio è considerato a rischio di trasmissione, ma sono alcune zone (Figura 1). Sono 13 invece i paesi del Sud America che contengono territori con rischio di trasmissione di Febbre Gialla: Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana Francese, Guyana, Panama, Paraguay, Peru, Suriname, Trinidad and Tobago, Venezuela (Figura 2). Figura 1. Regioni nel continente africano a rischio di trasmissione di Febbre Gialla 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 2 Una finestra sul mondo Figura 2. Regioni del Sud America a rischio di trasmissione di Febbre Gialla INDICAZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ Il Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) attualmente in vigore afferma che la vaccinazione garantisce una protezione contro l’infezione per 10 anni e di conseguenza il certificato di vaccinazione o di richiamo ha validità anch’esso di 10 anni. Durante l’Assemblea Mondiale della Sanità del Maggio 2014 è stato adottato un emendamento all’Allegato 7 del Regolamento Sanitario Internazionale (2005) che afferma che il periodo di protezione della vaccinazione contro la Febbre Gialla e la durata di validità del certificato di vaccinazione non sarà più di 10 anni, ma sarà per tutta la durata della vita della persona vaccinata (http://www.who.int/ith/updates/20140605/en). Questo cambiamento entrerà ufficialmente in vigore nel Giugno 2016, fino ad allora dovranno essere applicate le raccomandazioni attuali sul RSI riguardanti la Febbre Gialla e alcuni stati potrebbero continuare a richiedere ai viaggiatori la prova di una vaccinazione o di un richiamo più recente di 10 anni. La richiesta del certificato per i viaggiatori è a discrezione del singolo Stato e al momento non è richiesta da tutti di Stati che hanno sottoscritto il Regolamento Sanitario Internazionale (RSI). Gli stati che richiedono obbligatoriamente il certificato di vaccinazione a tutti i viaggiatori sono: Angola Guinea Bissau Benin Guyana Francese Burkina Faso Liberia Burundi Mali Camerun Niger Congo Repubblica Centroafricana Repubblica Democratica del Congo Ruanda Costa D’Avorio Sierra Leone Gabon Togo 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 3 Una finestra sul mondo In questi paesi ai viaggiatori che non siano in possesso del Certificato di Vaccinazione per Febbre Gialla può essere rifiutata l’entrata nel Paese, o può essere loro proposto un periodo di quarantena fino a sei giorni o di eseguire la vaccinazione nel momento dell’ingresso. Numerosi altri stati richiedono il certificato di vaccinazione per viaggiatori che provengono da zone endemiche o che hanno fatto scalo (> 12 ore) in aeroporti di paesi con rischio di trasmissione di Febbre Gialla. Nei casi in cui la vaccinazione è richiesta, se il medico vaccinatore ritiene che non sia opportuno eseguirla per la presenza di controindicazioni, è necessario fornire al viaggiatore un certificato di esenzione per il viaggio che deve intraprendere, valido a livello internazionale. Clinica Nella maggior parte dei casi si ritiene che la malattia decorra in modo asintomatico o paucisintomatico. Nei soggetti che sviluppano sintomi, dopo un’incubazione di circa 3-6 giorni, compare una sintomatologia aspecifica similinfluenzale con febbre, brividi, dolori muscolari, nausea e vomito. Dopo un periodo di remissione, che può durare da qualche ora fino ad un giorno, circa il 15% dei soggetti sviluppa una forma grave della malattia con ittero, fenomeni emorragici, fino allo shock e alla disfunzione multiorgano. La mortalità per insufficienza epatorenale acuta si aggira tra il 20-50% dei casi. Prevenzione della malattia Protezione individuale Il modo migliore per prevenire le malattie trasmesse da vettori, tra cui la Febbre Gialla, è proteggersi dalle punture di insetto. Il vettore della Febbre Gialla è maggiormente attivo durante le ore diurne, perciò si consiglia sempre di: • indossare pantaloni lunghi e maglie con maniche lunghe, calze spesse, meglio se di colore chiaro: le zanzare infatti sono maggiormente attratte dai colori scuri su cui è anche più difficile individuarle; • sui vestiti è possibile applicare alcuni prodotti piretroidi di sintesi, come la permetrina (Biokill) o la deltametrina che rimangono attivi a lungo sui tessuti. Una volta impregnati gli abiti e lasciati asciugare, il prodotto non è tossico se a contatto con la pelle. Si possono utilizzare anche su borsoni, zaini e berretti in quanto efficaci nell’allontanare tutti i tipi di insetti, non solo le zanzare; • utilizzare repellenti. In Italia sono in commercio principalmente 2 molecole di sintesi: la N,N-Dietiltoluamide o DEET e l’Icaridina. La durata media dell’effetto di questi prodotti è di 3-4 ore e devono essere riapplicati per mantenere la loro efficacia. È necessario seguire le precauzioni previste per questi prodotti riguardo il loro utilizzo nei bambini; • utilizzare insetticidi che consentono di bonificare ambienti occasionalmente frequentati da zanzare o comunque dove queste siano presenti in piccoli numeri. Gli insetticidi derivati dal piretro, sia quelli che riproducono molecole naturali, sia i derivati completamente di sintesi, presentano oltre all’effetto insetticida vero e proprio, un’azione irritante più o meno marcata verso alcuni gruppi di insetti (non solo zanzare). Possono essere portati in valigia gli elettroemanatori a piastrina o a carica liquida. Vaccinazione La vaccinazione è la misura di prevenzione più importante contro la Febbre Gialla. Il vaccino si è dimostrato sicuro, accessibile e altamente efficace con una copertura vicina al 100%. Il vaccino è formato da virus vivo attenuato coltivato su embrioni di pollo, viene somministrato in un’unica dose intramuscolo. 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 4 Una finestra sul mondo La vaccinazione per la Febbre Gialla è raccomandata per chi si reca in Paesi dove esiste il rischio o se il viaggiatore si reca in alcune aree a rischio presenti in un Paese. La decisione in merito alla somministrazione del vaccino va valutata sulla base del rischio di esposizione all’infezione, se è un requisito per l’ingresso nel paese e in base a fattori di rischio individuali (età, stato immunitario) per eventi avversi associati al vaccino. La Febbre Gialla non è generalmente raccomandata in aree dove il rischio di infezione è potenzialmente medio o basso. Tuttavia, la vaccinazione potrebbe essere considerata in una parte di viaggiatori diretti in queste zone che potrebbero essere ad aumentato rischio di esposizione per viaggi prolungati, per un’importante esposizione alle zanzare o per l'impossibilità/incapacità di proteggersi dalle punture di zanzare. Le controindicazioni alla vaccinazione sono: • età < 6 mesi, per l’elevato tasso di Sindrome neurotropica (YEL-AND) documentata in bambini piccoli nel 1960. Questa complicanza è probabilmente dovuta all’immaturità della barriera neuro-encefalica e del sistema immunitario; • reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose, a un componente del vaccino o alle proteine dell’uovo o del pollo. In caso di allergia alle proteine dell’uovo, è possibile eseguire un test cutaneo (Skin test) e monitorare l’eventuale reazione allergica (Figura 3); Figura 3. Schema per valutazione dell’allergia alle proteine dell’uovo • immunodeficienza grave (tumori del sangue e solidi, immunodeficienze congenite, HIV con grave immunodepressione, trapiantati). La decisione di vaccinare i soggetti immunocompromessi deve essere presa considerando, in ogni singolo caso, le condizioni cliniche del paziente e il rischio di esposizione. Nelle persone con AIDS o con CD4 ≤ 200 /mm3 c’è un aumentato rischio di encefalite; • trattamento immunosopressivo ad alte dosi . Per “alte dosi” si intende una terapia corticosteroidea in bambini con dosi ≥ 20 mg di prednisolone o equivalenti (o ≥ 2 mg/kg/die per pazienti ≤ 10 kg di peso) per ≥ 14 giorni, tutti i giorni o giorni alterni; per gli adulti la dose che si associa a significativa immunocompromissione è 40 mg (60 mg secondo altri autori) di prednisolone per una settimana (per approfondimenti consultare linee guida citate nella bibliografia); • storia di malattie del timo (timoma e timectomia) in quanto la disfunzione del timo si associa con un’alterata funzionalità delle cellule immunitarie (es. timoma o miastenia gravis). Il 17% dei primi casi segnalati di YEL-AVD nel 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 5 Una finestra sul mondo 2003 (4/23) erano soggetti timectomizzati per timoma. Ad oggi non vi sono evidenze di alterazioni immunitarie o aumentato rischio di eventi avversi gravi a seguito di vaccinazione anti Febbre Gialla in persone che hanno subito la rimozione chirurgica “incidentale” del timo o che hanno una storia remota di radioterapia al timo. In queste persone quindi, il vaccino anti Febbre Gialla potrebbe essere somministrato, se indicato, in base al rischio per la specifica destinazione o se richiesto dal paese visitato. Controindicazioni temporanee: Le persone che sono in terapia immunosoppressiva (anche se a lungo termine), terapia antiblastica o terapia radiante possono essere vaccinate al termine del trattamento. I vaccini vivi vengono di solito somministrati dopo almeno 1 mese dal termine della terapia corticosteroidea ad alte dosi e dopo 3 mesi dalla sospensione di una terapia antitumorale. Le precauzioni da prendere in caso di vaccinazione per Febbre Gialla sono nei confronti di: • età compresa tra 6 e 9 mesi, in quanto il rischio di encefalite associata al vaccino (YEL –AND), sebbene sia basso, è inversamente proporzionale all’età nei bambini. La vaccinazione non è raccomandata tranne durante le epidemie, quando il rischio di trasmissione del virus Febbre Gialla può essere molto elevato o se il rischio durante il viaggio non è evitabile; • gravidanza, è consigliabile evitare di vaccinare le donne in stato di gravidanza. In caso di soggiorno in aree ad alto rischio di trasmissione dell’infezione, è possibile vaccinare dal 6° mese di gravidanza. I viaggi in aree endemiche andrebbero rinviati a dopo il parto, per il rischio teorico di infezione fetale. Se il viaggio non può essere rimandato e il rischio di infezione è elevato, il vaccino può essere somministrato, in quanto, in queste circostanze, il rischio di infezione è più elevato rispetto al limitato rischio teorico per il feto dovuto alla vaccinazione. L’OMS afferma che la vaccinazione può essere presa in considerazione anche in gravidanza iniziale in base al rischio (OMS, 2012). Le donne vaccinate (erroneamente o per l’elevato rischio) nei primi mesi di gravidanza devono essere rassicurate che non ci sono evidenze di danni fetali derivanti dal vaccino. Non è raccomandata l’interruzione di gravidanza a seguito di involontaria somministrazione del vaccino in gravidanza o nelle 4 settimane precedenti il suo inizio. Sono stati osservati tassi di sieroconversione materna più bassi per lo stato di immunosoppressione associato alla gravidanza. Le donne che continuano a essere esposte a rischio dopo il parto, devono essere rivaccinate. Anche se non ci sono dati specifici, una donna dovrebbe aspettare 1 mese dopo la vaccinazione prima del concepimento; • allattamento, non è chiaro se il virus vaccino sia escreto con il latte materno: è stato riportato 1 caso probabile e 1 confermato di YEL-AND in bimbi di un mese, la cui madre era stata vaccinata. La somministrazione di vaccino contro la Febbre Gialla in una donna che allatta, specie neonati di età ≤ 9 mesi (per i quali la vaccinazione è una controindicazione o una precauzione), dovrebbe essere evitata tranne che nei casi ad elevato rischio di esposizione; età ≥ 60 anni, in quanto il rischio di eventi avversi neurologici e viscerotropici a seguito del vaccino anti Febbre Gialla è più elevato in questa fasca d'età rispetto ai più giovani (16 -19 anni). Gli adulti ≥ 60 anni di età che ricevono il vaccino per la prima volta possono essere vaccinati solo se intendono recarsi in paesi endemici e sono stati informati circa il (seppur molto basso) rischio di sviluppare una grave complicanza. Gli studi hanno evidenziato un rischio più elevato nei soggetti di età ≥ 70 anni; • • infezione da HIV con CD4 > 200/mm³, in questi pazienti la tollerabilità è buona, ma la risposta immunitaria potrebbe essere ridotta. Queste persone devono essere monitorate dopo la vaccinazione per evidenziare l’insorgenza di eventuali effetti avversi. Sebbene i dati disponibili sulla sicurezza e l’immunogenicità nei bambini HIV+ siano limitati, il vaccino anti Febbre Gialla 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 6 Una finestra sul mondo può essere somministrato a tutti i bambini in buone condizioni cliniche. L’esecuzione del test HIV non è un prerequisito obbligatorio prima di procedere alla vaccinazione; • malattia acuta grave o moderata, con o senza febbre; • reazione allergica grave al lattice per i prodotti che contengono lattice nel contenitore del vaccino (tappo, cappuccio di protezione del flaconcino, cappuccio copriago). Sono invece false controindicazioni quelle che si riferiscono a: • familiari di soggetti con immunosoppressione: controindicazioni, possono essere vaccinati; se non presentano • chi è in terapia corticosteroidea con dosi fisiologiche di mantenimento (terapia sostitutiva), prodotti topici (cutanei, oculari) o prodotti inalatori o somministrati con iniezioni intrarticolari, bursali o tendinei: non vi sono restrizioni alla vaccinazione. Co-somministrazione Non ci sono evidenze di interferenza tra il vaccino della Febbre Gialla e i vaccini inattivati, che si possono dunque eseguire nella stessa seduta vaccinale o in qualsiasi altro momento. Per quanto riguarda invece altri vaccini vivi si consiglia di somministrarli nella stessa seduta del vaccino per Febbre Gialla, o in caso non si possa, di aspettare almeno 30 giorni prima di somministrare un altro vaccino vivo in quanto la risposta può non essere sufficiente per garantire la protezione. Uno studio riguardante la somministrazione simultanea del vaccino per febbre gialla e il vaccino per morbilloparotite-rosolia (MPR) nei bambini ha rilevato una diminuzione della risposta immunitaria nei confronti sia di febbre gialla, sia di morbillo e rosolia quando il vaccino era somministrato all’interno dei 30 giorni dalla somministrazione dell’altro vaccino vivo rispetto alla somministrazione distanziata. Probabilmente sono necessari altri studi a riguardo per confermare questi risultati, ma il suggerimento rimane, se possibile, di distanziare le due vaccinazioni di almeno 30 giorni. Questo accorgimento non è necessario per il vaccino vivo antitifico orale, grazie alle diverse vie di somministrazione. Per ulteriori informazioni, si consiglia di consultare la news n. 9 del Novembre 2008. Bibliografia • New Italian guidelines for malaria prophylaxis in travellers to endemic area Infection. 2014 Feb;42(1):239-50 • CDC – The Yellow Book - Health Information for International Travel 2014 • Infectious Diseases Society of America (IDSA) 2013 Clinical Practice Guideline for Vaccination of the Immunocompromised Host • WHO – Yellow Fever http://www.who.int/csr/disease/yellowfev/en/ 2 - 2014 – Aggiornamento sulla febbre gialla 7