Il Consiglio regionale della Lombardia con la partecipazione di Serate Musicali in occasione di Expo 2015 presenta il concerto Luglio 2015 Servizio Comunicazione, Relazioni Esterne e Stampa del Consiglio regionale della Lombardia Progetto e sviluppo grafico a cura di Tiziana Terraneo Pubblicazione e analisi musicale a cura di Emanuele Scataglini Testi a cura di Emanuele Scataglini, Marzia Steffani Hanno collaborato all’iniziativa: Antonella Piovani, Sabrina Muri, Donatella Modica Expo 2015 è un evento di portata internazionale che pone al centro del mondo Milano e la Lombardia, come grande punto di scambio di cultura e tradizione tra i vari popoli. Con la rassegna Un Mondo in Musica per Expo il Consiglio regionale si rivolge ad una platea ampia con lo scopo di dare risalto al ruolo internazionale della nostra Regione. Questo ciclo di concerti nasce dalla volontà dell’Ufficio di Presidenza di avvicinare sempre di più la nostra istituzione ai cittadini anche attraverso iniziative che rendano il Pirellone un palazzo aperto e riconoscibile come Casa dei Lombardi. Insieme a “Ragazzi che concerto!”, la rassegna dedicata ai Conservatori della Lombardia, anche “Un Mondo in Musica per Expo” testimonia la nostra volontà dare l’opportunità ai giovani musicisti emergenti italiani e stranieri di esibirsi nella prestigiosa cornice dell’ Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli. La musica è la miglior medicina dell’anima, scriveva Platone. Per questo, auguriamo a tutti una buona serata con l’esecuzione della Soai Junior Orchestra di Osaka. Raffaele Cattaneo Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Il mondo, già divenuto piccolo nell'era dei voli intercontinentali, si è ristretto ancor più grazie ad Expo; accade così che, tra i visitatori di Milano e della Lombardia in questo elettrizzante semestre dell'esposizione universale, passi dalle nostre parti anche una orchestra di ragazzi della lontana, bellissima Osaka. Non è un'orchestra qualunque, bensì la formazione giovanile frutto del lavoro didattico del Dipartimento Musica di una delle più prestigiose istituzioni scolastiche e universitarie del Giappone, la SOAI University, fondata nel 1888; poterli ascoltare qui a Milano è dunque occasione rara e preziosa che, grazie alla generosa ospitalità del Consiglio Regionale della Lombardia e alla fattiva collaborazione di Serate Musicali, non è andata persa. L'affiatatissimo ensemble di giovani e giovanissimi artisti del Sol Levante, diretto dalla bacchetta esperta di Keiko Kobayashi, si presenterà al Pirellone con musiche di epoche e provenienze geografiche e culturali assai varie: un omaggio alla nostra Italia con il sontuoso barocco violinistico di Antonio Vivaldi (1678-1741), di cui oltre alla celeberrima “Primavera” dalle Quattro Stagioni ascolteremo anche il meno noto Concerto Grosso per due violini, violoncello e archi dalla raccolta “Estro armonico”; una incursione nel precoce neoclassicismo di Gustav Holst (1874/1934) con la smagliante, vivacissima “St. Paul's Suite”, scritta nel 1912 proprio per un ensemble giovanile, quello della St. Paul's Girls' School di Londra, di cui in quegli anni l'Autore dei notissimi “Planets” era docente; e infine, gradita scoperta per tutti noi, un Trittico per archi (1953) di uno dei maggiori compositori giapponesi del XX secolo, Yasuhi Akutagawa (1925/1989), il cui linguaggio, pur con tutta evidenza debitore di quello di Prokofiev e Shostakovich, trova comunque una sua originalità nella fresca scorrevolezza della forma e, soprattutto, nell'eloquio dolce e cantabile del secondo movimento, intriso di una vena contemplativa tipicamente orientale. Un concerto da non perdere, per la qualità del programma e degli interpreti; ma anche per il piacere di condividere le sempre intense emozioni della musica dal vivo nella splendida cornice dell'Auditorium Gaber, la cui architettura e la cui acustica sono a un tempo gioie per l'occhio e per l'orecchio. Gioie che avranno presto un seguito: il ciclo “Un Mondo in Musica per Expo” proseguirà infatti con un altro appuntamento, il 10 ottobre. Vi aspettiamo numerosi! Luca Schieppati Consulente artistico Serate Musicali SOAI UNIVERSITY di OSAKA La Soai University ha origine dalla scuola femminile Soai fondata nel 1888. Il motto della scuola è “To-So-Kyo-Ai”, ovvero “Le persone devono amarsi e rispettarsi vicendevolmente”. Da questa frase deriva il nome scelto dall’università: Soai. Questa sentenza proviene da un versetto del “Sutra della vita incommensurabile come esposta da Sakyamuni Buddha”. Ovviamente, il motto della scuola si riflette costantemente anche negli insegnamenti di tutte le facoltà presenti: la facoltà di Musica, di Lettere e Filosofia e di Sviluppo Umano. La facoltà di Musica è divisa in due dipartimenti: il dipartimenti di Musica e il dipartimenti di Management. La facoltà mira a formare musicisti eccellenti, esperti di cultura musicale e professionisti in grado di stimolare l’industria musicale odierna attraverso lezioni strumentali, l’uso delle nuove tecnologie e i principi della business administration. Soai Gakuen è un istituzione educativa costituita dall’università composta da una scuola superiore per ragazzi e adulti, l’orchestra, il Conservatorio minore collegato alle facoltà. Soai University of Osaka, Japan Programma di Sala Antonio Vivaldi (1678-1741) da “Il cimento dell'armonia e dell'inventione” op. 8: Concerto n.1, “La Primavera” (Allegro; Largo; Allegro) da “Estro armonico” op.3: Concerto n.11 per due violini, violoncelli e archi (Allegro; Allegro; Largo e spiccato; Allegro) Y. Akutagawa (1925-1989) Trittico per Orchestra d'archi (Allegro; Berceuse; Presto) Gustav Holst (1874-1934) St. Paul’s Suite I. Jig: Vivace II. Ostinato: Presto III. Intermezzo: Andante con moto IV. Finale (The Dargason): Allegro Yasushi Akutagawa (Tabata 1925 -1989) Figlio dello scrittore Ryūnosuke Akutagawa, Yasushi Akutagawa, studiò composizione al Conservatorio di Tokyo. Nel 1954, quando il Giappone non aveva ancora relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica, entrò in Russia illegalmente e divenne amico di Dmitri Shostakovich, Aram Khachaturian e Dmitri Kabalevsky. Akutagawa fu l'unico compositore giapponese i cui lavori furono ufficialmente pubblicati in Unione Sovietica in quell'epoca. La Musica per Orchestra Sinfonica del 1950 riflette il suo amore per la musica di Shostakovich e il suo debito verso le colonne sonore dei grandi film sovietici. Le sue composizioni furono influenzate da Stravinsky, Shostakovich, Prokofiev e Akira Ifukube. Come insegnante, si dedicò alla formazione di un'orchestra amatoriale, la Shin Kokyo Gakudan ("Nuova Orchestra Sinfonica"). Quasi un anno dopo la sua morte, nel 1990, venne fondato in sua memoria un premio di composizione che porta il suo nome. Vivaldi Antonio (Venezia 1678 - Vienna 1741) Compositore sicuramente noto è stato per tutta la vita un grande innovatore. A lui e alla sua scuola veneziana si deve la trasformazione del concerto barocco da “Concerto grosso” a “Concerto solistico”: egli vede la possibilità di trasferire alcuni stili propri dell’aria d’opera nelle forme strumentali ampliando la parte virtuosistica e rendendola sempre più raffinata. Realizza questo nuovo repertorio mentre insegna presso il Conservatorio del Pio Ospedale della Pietà di Venezia dove si occupa di educazione musicale, molto importante in quel tempo, alle bambine orfane e provenienti da famiglie disagiate. Avviato alla vita ecclesiastica già all’età di dieci anni, “il Prete rosso”, chiamato così per il colore dei suoi capelli, viene dispensato dal dire Messa perché cagionevole di salute e così insegna musica alle putte, ragazze nascoste alla vista del pubblico da piccole grate, che cantano la domenica le musiche scritte dal Maestro. Scrive numerosi concerti per il Conservatorio e da tutta Europa giungono diversi strumentisti per imparare l’arte del violino studiando le sue composizioni. Con le sue innovative opere Vivaldi guadagna molto e ciò gli permette di girare tutta Europa per rappresentare i suoi capolavori. Nel 1740 si trasferisce a Vienna sotto la protezione dell’Imperatore Carlo IV la cui morte, dopo il suo arrivo in Austria, causa lo scoppio di una guerra di successione. La figlia, futura Imperatrice d’Austria, è costretta a fuggire in Ungheria e i teatri rimangono chiusi per lungo tempo. Vivaldi finisce così in miseria, sempre meno creativo e originale. Per lungo tempo, dopo la sua morte, la sua musica è stata dimenticata fino alla riscoperta da parte di studiosi e critici fino all’inizio del XX secolo. Ancora oggi suonare Vivaldi è una tappa fondamentale per i ragazzi musicisti, sia per la struttura armonica dell’epoca barocca sia per il virtuosismo che richiedono le sue esecuzioni. Vivaldi e le Quattro Stagioni. Un esempio di musica a programma a cura di E. Scataglini Con le Quattro Stagioni, opera inclusa ne Il cimento dell’armonia e dell’inventione, Vivaldi si propone di creare una musica in grado di riprodurre nello spettatore la sensazione di essere di fronte ad un evento naturale: il succedersi delle stagioni. Con quest’opera il compositore non si limita a descrivere con i suoni le sensazioni prodotte dalla visione contemplativa della natura ma vi associa anche frasi poetiche tratte da quattro sonetti, di autore sconosciuto, uno per ogni stagione. La musica quindi segue passo passo il testo letterario e non ha una funzione meramente descrittiva dei fenomeni naturali ma vuole essere veicolo dell’allegoria presente nella composizione letteraria. Giunt'è la Primavera e festosetti La salutan gl'augei con lieto canto, E i fonti allo spirar de' zeffiretti Con dolce mormorìo scorrono intanto; Vengon coprendo l'aer di nero manto E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti Indi tacendo questi, gl'augelletti Tornan di nuovo al lor canoro incanto: E quindi sul fiorito ameno prato Al caro mormorìo di fronde e piante Dorme 'l caprar col fido can' a lato. Di pastoral zampogna al suon festante Danzan ninfe e pastor nel tetto amato Di Primavera all'apparir brillante Rispetto alle composizioni del Cinquecento che erano ispirate a momenti pastorali o alla descrizione delle attività di caccia, l’autore di Venezia cerca di trasmettere con la musica un significato più profondo paragonabile alle allegorie dei cicli pittorici degli autori a lui contemporanei. Del resto il tema delle stagioni è sempre stato molto fecondo per poeti e pittori, si pensi solo alla Primavera del Botticelli. Dal Rinascimento in poi le stagioni diventano immagini per gli affreschi, le decorazioni delle ville e la tappezzeria, come Paolo Veronese a Villa Maser. L’opera di Vivaldi quindi è un tentativo di dare un significato ai suoni e di trasmettere allo spettatore impressioni senza dover ricorrere alla parola cantata. Egli anticipa la Sinfonia Pastorale di Beethoven e la tendenza dei autori dell’Ottocento a prendere ispirazione per le loro composizioni da elementi estranei alla musica stessa quali testi letterari, opere pittoriche, aspetti e monumenti delle città. Si pensi ad esempio a Berlioz con la Sinfonia fantastica o al poema sinfonico Also sprach Zarathustra di Richard Strauss, a Pictures at an Exhibition di Mussorgsky, fino ai recenti I pini di Roma, Le fontane di Roma e le Feste romane di Ottorino Respighi. Gustav Holst (Cheltenham 1874 – Londra 1934) Gustav Holst nacque nel 1874 a Cheltenham, nel Gloucestershire. La sua famiglia era di origine svedese, suo padre era pianista e insegnante di musica e avvicinò il figlio alla musica. Di salute cagionevole, Holst fu educato alla musica sin dalla più tenera età. A sedici anni compose un'operetta in due atti che convinse il padre a compiere uno sforzo economico e mandarlo a studiare presso il Royal College of Music di Londra, che era stato fondato proprio in quegli anni. Studiò con Charles V. Stanford e sotto la sua guida nel 1895 compose un'opera, The Revoke. Nel 1897 lasciò il Royal College e per potersi mantenere accettò un posto da trombonista nella Carl Rosa Opera Company. In seguito dichiarò che tale esperienza fu importante per la sua comprensione pratica dei meccanismi orchestrali e gli fu utile nella composizione. Viaggiò molto, in Italia, Spagna, Grecia, Asia Minore traendo suggestivi spunti esotici per la sua musica. Morì a Londra il 25 maggio 1934. La suite I pianeti (The Planets) fu e rimane ancora oggi l'opera più amata e ammirata di Holst. Fu concepita a partire dal 1914 sulla scia del grande interesse per l'astrologia e la teosofia che l’autore aveva sviluppato. È una serie di bozzetti musicali ispirati da “umori” legati ai pianeti piuttosto che qualcosa di concretamente collegato all'astrologia. Holst aveva certamente tratto ispirazione dal libro The Art of Synthesis di Alan Leo, che è diviso in capitoli ognuno dei quali è dedicato ad un pianeta e ne descrive le caratteristiche della personalità e i valori ad esso associati. pan, for taking part in the musical event at expo 2015 tecipato all’evento musicale in occasione di EXPO 2015 The Regional Council of Lombardy, Itay would like to Il Consiglio regionale della Lombardia ringrazia la SOJA thank the SOJA JUNIOR ORCHESTRA of Osaka, Ja JUNIOR ORCHESTRA di OSAKA per aver par