REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 41 FISIOLOGIA CUTANEA (4) 10.ASSORBIMENTO Più volte abbiamo precisato che la cute rappresenta una vera e propria "pellicola protettiva", che si comporta come tale anche nei confronti di sostanze che vengono applicate sulla sua superficie, risultando permeabile solo ad alcune di esse. Infatti: • l'emulsione sudore-sebo è un mantello o film idro-lipidico-acido che interferisce egregiamente nei confronti della penetrazione di agenti e sostanze; • la barriera elettro-fisiologica di Blank-Rain a livello dello strato lucido rappresenta un ulteriore ostacolo nei confronti della penetrazione di possibili corpi estranei con cariche elettriche negative. Anche soltanto da queste semplici constatazioni risulta chiaro che la pelle non assorbe così facilmente ed in modo completo tutto ciò che viene applicato su di essa; ciò vale anche per i prodotti cosmetici, contrariamente a quanto si è portati a credere. Il cosmetico, infatti, oltre al o ai principi attivi, è composto da un insieme di additivi necessari a conferirgli un certo stato chimicofisico: forma/consistenza, colore, profumo, idratazione, ecc. È chiaro che queste sostanze chimiche non vengono assorbite, perché non sono necessarie all'organismo. Inoltre risultano di dimensioni tali da non permettere la penetrazione. D'altra parte il cosmetico deve agire in superficie e svolgere una funzione puramente igienica, estetica, eutrofica, di protezione, non deve certo curare: questo concetto è da tenere sempre presente. Una determinata sostanza, perciò, per poter penetrare nella cute, attraversare l'epidermide, arrivare a livello del derma, dell'ipoderma ed eventualmente raggiungere il sistema circolatorio (ciò avviene solo con i farmaci) deve rispondere a precise caratteristiche sia chimiche sia strutturali. L'assorbimento cutaneo viene classificato in: • epicutaneo: è superficiale, limitato a livello dell'epidermide (suo strato corneo); • cutaneo o endermico: è limitato all'interno della cute (derma, ipoderma); • percutaneo o transcutaneo: va oltre la porzione propria della cute, la quale fa da carrier (mezzo di trasporto) per le sostanze assorbite che raggiungono il circolo sanguigno (pertinenza medica). Le vie di assorbimento cutaneo sono: • EPEDERMICA è detta penetrazione epicutanea ed è molto scarsa e limitata: le sostanze applicate infatti imbibiscono soltanto lo strato corneo dell'epidermide, ma non vanno oltre. Lo strato lucido, con la sua barriera elettrofisiologica interferisce infatti sull'ulteriore assorbimento. La penetrazione attraverso lo strato corneo è facilitata solo in seguito all'eliminazione del film idro-lipidico-acido e della barriera cornea: ciò che succede con la pratica estetica del peeling. • PORI E GHIANDOLE SUDORIPARE Penetrazione possibile ma limitata: i pori, infatti, sono estremamente piccoli, i condotti tortuosi, ecc. • FOLLICOLI PILO-SEBACEI E GHIANDOLE SEBACEE Penetrazione possibile e facilitata delle sostanze: lo sbocco terminale è ampio però è necessaria una condizione: le sostanze devono essere liposolubili, data la zona in cui vengono a trovarsi, per poter così giungere a livello del derma e dell'ipoderma. Gli oli essenziali, a base di limone, mentolo ed eucaliptolo sono, ad esempio, molto penetranti. L'assorbimento viene favorito con tecniche di massaggio. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 42 APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (1) L'organismo umano è dotato di una apparato cardiocircolatorio che, attraverso il sangue, assicura il trasporto di sostanze varie da un punto all'altro del corpo. In particolare il sangue trasporta: • ossigeno o O2: dai polmoni a tutte le parti del corpo • sostanze nutritive: dai punti di assorbimento (intestino) o dai luoghi di riserva (tessuto adiposo ecc.) verso le parti del corpo che necessitano di tali sostanze • ormoni: dalle ghiandole che li producono agli organi bersaglio • enzimi: dagli organi produttori ai tessuti ove necessitano • cellule di difesa: dai tessuti produttori verso le parti ove necessita difesa • anidride carbonica o CO2: da tutto il corpo verso i polmoni • scarti: da tutto il corpo verso i reni • scorie • tossine L' organo propulsore (cioè l'organo che spinge il sangue nei vasi) è il cuore. Il sangue fluisce • dal cuore verso le varie parti del corpo per rilasciare ossigeno e tutte le sostanze utili • dal cuore verso i polmoni per rilasciare anidride carbonica • dalle varie parti del corpo verso il cuore dopo essersi caricato di anidride carbonica • dai polmoni verso il cuore: dopo essersi caricato di ossigeno Il sistema cardio circolatorio si divide in: • grande circolazione: dal cuore alle varie parti del corpo e viceversa • piccola circolazione: dal cuore ai polmoni e viceversa In base alla direzione il sangue si definisce: • venoso: verso il cuore • arterioso: verso la periferia I vasi in cui circola il sangue si chiamano: • vene: il sangue circola in direzione del cuore • arterie: il sangue circola verso la periferia Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 43 APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (2) IL CUORE Posto all'interno del torace fra i due polmoni, ha forma conica con il vertice spostato verso sinistra. La sua grandezza è poco più grande di un pugno e pesa circa 250 grammi. Si distingue una parte destra e una parte sinistra ciascuna divisa in una parte superiore atrio e in una inferiore ventricolo e pertanto distinguiamo un atrio destro e un ventricolo destro, un atrio sinistro e un ventricolo sinistro. Il cuore è provvisto di 4 valvole che consentono il flusso in una sola direzione e cioè valvola bicuspide (tra atrio sinistro e ventricolo sinistro), tricuspide (tra atrio destro e ventricolo destro) valvola polmonare (in uscita dal cuore verso i polmoni) e valvola aortica (in uscita dal cuore verso le varie parti del corpo. Pertanto il sangue arriva dalle varie parti del corpo nell'atrio destro, passa nel ventricolo destro, esce a va verso i polmoni. Dai polmoni torna nell'atrio sinistro, passa nel ventricolo sinistro e fuoriesce in direzione delle varie parti del corpo. Il muscolo cardiaco è un muscolo particolare detto tessuto muscolare miocardico e si trova fra il pericardio (esterno) e il endocardio (interno). Il battito cardiaco è un movimento involontario regolato dal sistema nervoso e da sostanze circolanti nel sangue. Nell'adulto è di circa 70-75 battiti al minuto mentre nei bambini è di 100-120 (per una maggiore attività metabolica). In caso di sforzo i battiti possono arrivare a 150 circa. La fase di contrazione è detta sistole e la fase di rilasciamento è detta diastole. IL SANGUE Il sangue è classificato come tessuto connettivo (vedi scheda 11) ed è formato per il 54% da una parte liquida o plasma e per il 46% da una parte corpuscolata. La parte corpuscolata è formata da: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Questi elementi vengono prodotti dal midollo osseo tramite un processo che si chiama emopoiesi. Il modillo osseo si trova all'interno delle ossa più grandi. I globuli rossi o eritrociti non vengono considerati vere e proprie cellule perché sono privi di nucleo. Sono ricchi di emoglobina ,una proteina contenente ferro. Lo scopo di un globulo rosso è quello di trasportare ossigeno verso le varie parti del corpo e specialmente verso i tessuti 3 nervosi. In un mm di sangue ci sono, in media, circa 4.500.000 di globuli rossi nella donna e 5.000.000 nell'uomo. I globuli bianchi o leucociti sono le vere e proprie cellule del sangue di dimensioni più grandi dei globuli rossi ma in quantità notevolmente inferiore da 5.000 a 9.000 e il loro numero aumenta in caso di infezioni. Ne esistono di vari tipi e cioè: linfociti (formano gli anticorpi) monociti (si trasformano in macrofagi che inglobano particelle estranee, compresi microrganismi e li distruggono) e granulociti (anch'essi importanti per la risposta immunitaria). Le piastrine sono presenti in numero da 200.000 a 400.000, non sono delle vere e proprie cellule e svolgono una importante funzione per la coagulazione del sangue. Nel corpo di un adulto circolano da 5 a 6 litri di sangue dal colore rosso più o meno scuro: è rosso vivo il sangue che viaggia dal cuore verso le vari parti del corpo, mentre si presenta rosso scuro il sangue che dalle varie parti del corpo ritorna al cuore. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 44 APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (3) VASI SANGUIGNI Soni dei veri e propri tubi biologici che si diramano dal cuore verso i polmoni e le altre parti del corpo, si distinguono in arterie (trasportano sangue proveniente dal cuore), vene (trasportano sangue verso il cuore) e capillari (vasi molto sottili che consentono gli scambi gassosi). In genere le arterie sono molto elastiche e con pareti ricche di fibre muscolari; in base al diametro si dividono in grosse arterie, arterie, arteriole. L'arteria più importante è l'aorta. Le vene hanno pareti più sottili e meno elastiche e presentano, al loro interno, delle valvole che regolano la direzione del flusso in una sola direzione. In base al diametro, le vene si classificano in grosse vene, vene, venule. Le vene più grandi sono chiamate vene cave. PRINCIPALI VASI ARTERIOSI L'arteria principale è l'aorta che si origina dal ventricolo sinistro, da essa si dipartono le arterie coronarie (verso il cuore), le carotidi (verso la testa), le succlavie (verso le braccia) e l'aorta discendente (verso le parti basse del corpo) PRINCIPALI VASI VENOSI Le vene più importanti sono la vena cava superiore che raccoglie il sangue proveniente delle vene giugulari (testa e dal collo), dalla vena giugulare (delle braccia) e la vena cava inferiore che raccoglie il sangue proveniente dalle parti basse del corpo. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 45 SISTEMA LINFATICO (1) ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI Il liquido interstiziale che si trova nelle parti periferiche del corpo proviene dal plasma sanguigno che, circolando nei capillari, fuoriesce da essi verso i tessuti al fine di completare la funzione di trasporto e nutrimento dei tessuti. Questo liquido interstiziale rappresenta la linfa e fa ritorno al cuore tramite il sistema linfatico. Questo può essere definito come sistema vascolare di sussidio dell'apparato circolatorio sanguigno. Oltre a consentire la raccolta del liquido interstiziale che non viene riassorbito a livello dei tessuti , il sistema linfatico svolge una funzione di trasporto di sostanze di scarto o, comunque, dannose. Da tali sostanze la linfa viene depurata a livello dei linfonodi. Fanno parte del sistema linfatico anche la milza (nella parte sinistra dell'addome), il timo (parte antero-superiore e mediana del torace), il midollo osseo (all'interno delle ossa)e le tonsille (nel cavo orale). COMPARAZIONE FRA SISTEMA CIRCOLARTORIO SANGUIGNO E SISTEMA LINFATICO CIRCOLARTORIO SANGUIGNO SISTEMA LINFATICO Organo propulsore: CUORE Organo propulsore: NESSUNO Vasi: ARTERIE VENE CAPILLARI Vasi: GROSSI VASI VENE CAPILLARI Centri nodali: NESSUNO Centri nodali: LINFONODI Tipo di sistema: CHIUSO Ha origine e termine nel cuore Tipo di sistema: APERTO Ha origine a fondo cieco nei tessuti periferici e termina nel cuore Funzioni: TRASPORTO (sostanze nutritive, ossigeno, anidride carbonica) DIFESA COAGULAZIONE Funzioni: DIFESA TRASPORTO (di liquidi e scorie dai tessuti) AZIONE DEL MASSAGGIO TRADIZIONALE E SISTEMA LINFATICO E' importante ricordare che il massaggio tradizionale presenta un'azione stimolante sia per la circolazione sanguigna, sia per quella linfatica. Ha come fine proprio quello di riportare l'equilibrio idrico a livello dei tessuti quando non avviene spontaneamente; questa tecnica consiste in un insieme di accorgimenti e di manualità dolci, lente e leggere che permettono di convogliare (drenare) i liquidi stessi verso i grossi vasi linfatici e, di conseguenza, verso il sistema venoso. II massaggio drenante estetico è indicato per: • rendere tonica la pelle; • prevenire gonfiori e pesantezza alle gambe; • aiutare nei casi di cellulite; • distendere i fasci muscolari; • stimolare un effetto sedativo e antistress. È invece opportuno evitarlo in caso di: • infezioni ed infiammazioni acute; • insufficienza cardiaca; • tumori. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 46 SISTEMA LINFATICO (2) LINFA E VASI LINFATICI La composizione della linfa è ampiamente descritta nella scheda 12. Qui basta ricordare che è costituita essenzialmente da acqua, proteine, elettroliti, grassi, e da linfociti (una tipologia di globuli bianchi presenti anche nel sangue); normalmente è un liquido trasparente o leggermente giallognolo e la sua composizione varia in base alla zona di provenienza. I vasi linfatici si possono classificare in base alla loro posizione in: • vasi linfatici superficiali: quelli presenti nel tessuto connettivo sottocutaneo • vasi linfatici profondi: si trovano più in profondità e sono associati ai vasi sanguigni. I vasi linfatici si possono classificare anche in base alla loro dimensione in: • capillari linfatici: sottilissimi e numerosissimi con parete formata da un unico strato cellulare. Iniziano a fondo cieco e possono presentare dei pori per favorire il drenaggio del liquido interstiziale • vasi linfatici: di piccola e media dimensione, di costituzione simile alle vene. Presentano delle valvole dette a nido di rondine che consento lo scorrimento della linfa solo in direzione del cuore. Tali valvole sono visibili anche dall'esterno. • grossi tronchi linfatici: sono 2. Il dotto toracico (a sinistra) che unisce i vasi linfatici provenienti dagli arti inferiori e dall'addome e dalla parte sinistra del corpo della testa e del collo. E' lungo circa 40 cm e sbocca a livello della vena succlavia. La grande vena linfatica che raccoglie la linfa proveniente dalla parte destra del corpo della testa e del collo, bocca nella vena succlavia e giugulare di destra. LINFONODI E STAZIONI LINFONODALI Lungo i vasi linfatici sono presenti i linfonodi o linfoghiandole cioè dei rigonfiamenti tondeggianti e di dimensioni variabili. Nell'organismo umano se ne trovano circa 700 distinti in linfonodi superficiali (fra la pelle e i fascetti muscolari e, spesso, sensibili al tatto) e linfonodi profondi (situati più profondamente e cioè sotto i fasci muscolari). Inoltre si distinguono linfonodi isolati e stazioni linfonodali (raggruppamenti di linfonodi presenti in zone precise del corpo). I linfonodi sono formazioni tondeggianti ai quali arrivano diversi vasi linfatici detti vasi afferenti (o in entrata) e da cui si diparte un solo vaso detto vaso afferente (o in uscita). In vicinanza di questo vaso arriva una arteria sanguigna e parte una vena sanguigna. Le funzioni dei linfonodi sono 2: 1) filtraggio e depurazione della linfa (le cellule macrofaghe presenti nel linfonodo depurano la linfa da detriti, sostanze dannose e tossiche), 2) produzione di globuli bianchi (che verranno riversati nel sangue quando la linfa viene riversata nelle vene. Le stazioni linfonodali sono raggruppamenti di linfonodi presenti in zone ben precise del corpo e, precisamente: a livello cervicale, parte anteriore del collo, zona ascellare, zona inguinale e zona poplitea (posteriormente al ginocchio). Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 47 PATOLOGIE DEL SISTEMA VASCOLARE VARICI Dilatazioni permanenti dei vasi venosi in superficie per alterazioni nella struttura delle loro pareti, per perdita di elasticità o per difetti o collassi alle valvole. In quest'ultimo caso il sangue ha la possibilità di ritornare indietro: dal circolo venoso profondo a quello superficiale, provocando così un vero e proprio "sfiancamento" delle pareti venose. Di conseguenza le vene interessate appaiono gonfie, dilatate, nodose, tortuose, bluastre, dolenti. Il ristagno di sangue può portare ad ulteriori complicazioni tra le quali ricordiamo la tromboflebite e le ulcere varicose. Questa patologia si manifesta spesso a carico degli arti inferiori (per insufficienza della vena safena). Distinguiamo: • vene varicose primitive la cui natura è ereditaria-costituzionale; • vene varicose secondarie dovute a: - trauma; - ostruzione dei vasi venosi per formazione di trombi; questi rappresentano un serio pericolo perché se si staccano dalla parete venosa, si trasformano in embolo che vaga in circolo con possibile ostruzione di vasi di "organi vitali"; - condizioni fisiologiche particolari quali la gravidanza (per la pressione dell'utero sulle vene iliache); - assunzione di posizione immobile ed eretta: quella assunta appunto da acconciatori ed estetiste nello svolgimento della professione. EDEMA Condizione di gonfiore dei tessuti "molli" dovuta ad un'eccessiva ritenzione di liquidi a livello degli spazi interstiziali. In altre parole, il liquido trasudato dal sistema circolatorio non è poi sufficientemente riassorbito da parte dei vasi venosi e/o dei vasi linfatici; il risultato è un anormale rigonfiamento della zona interessata, con conseguente alterazione strutturale e funzionale del tessuto stesso. Le zone corporee maggiormente interessate a questo problema sono soprattutto le gambe e le caviglie. Se con un dito si preme leggermente su di un tessuto edematoso, è possibile notare la formazione di una caratteristica "fossetta". Le cause sono diverse, tra esse ricordiamo: • aumento di pressione all'interno dei capillari e maggiore fuoriuscita di liquido a livello del tessuto; • ostruzione o interruzione dei vasi venosi e/o di quelli linfatici; • insufficienza cardio-circolatoria (l'edema si presenta in genere di consistenza molle); insufficienza della circolazione linfatica (l'edema si presenta in genere di consistenza più dura); altre insufficienze o malattie (renali, endocrine, epatiche, tumori, trombosi, ecc.); • processi infiammatori; in questi casi aumenta la permeabilità dei capillari con conseguente fuoriuscita di ingenti quantità di liquido; • gravidanza; • stazione eretta prolungata, vita sedentaria, assenza di esercizio fisico, alta temperatura (eccessivo caldo). Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 48 APPARATO LOCOMOTORE L'apparato locomotore è molto voluminoso in quanto costituisce la maggior parte dell'intera massa corporea e volge funzioni di sostegno e movimento. E' composto da ossa, articolazioni, e muscoli. Le ossa fungono da impalcatura e rappresentano la parte passiva, le articolazioni sono il punto di incontro fra 2 o più ossa, i muscoli sono dei veri e propri organi motori e rappresentano la parte attiva. Per poter eseguire i diversi tipi di trattamenti e cure specifiche per il corpo è molto importante per un operatore di cura alla persona la conoscenza dell'apparato locomotore in tutti i suoi aspetti: istologico, anatomico, fisiologico, proprio perché nella pratica professionale si agisce anche su di esso. Ad esempio, il comune massaggio estetico agisce in particolare sulla struttura muscolare (specie quella superficiale) che riacquista tono e trofismo in seguito a: rilassamento dei muscoli contratti, maggiore afflusso di sangue, smaltimento ed eliminazione dell'eventuale eccesso di acido lattico. E' importante tenere sempre presente che, sempre nella comune pratica del massaggio, bisogna evitare di trattare: articolazioni, tendini (ad esempio tendine d'Achille), salienze ossee (ad esempio rotula, gomito, malleoli, ecc.); questo per evitare spiacevoli conseguenze come tendiniti, periostiti, ecc. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 49 APPARATO SCHELETRICO (1) CARATTERISTICHE DELLO SCHELETRO Lo scheletro è un insieme complesso di ossa che hanno la funzione di sostenere le parti molli e di dare inserzione ai muscoli in modo da consentire, grazie alle articolazioni, il movimento e la deambulazione. Lo scheletro inoltre fornisce protezione ad importanti organi interni come il cervello, contenuto nella scatola cranica, ed il midollo spinale, contenuto nel canale vertebrale. Il corpo umano è formato da 206 ossa e si può distinguere in due parti: • scheletro assile formato da o ossa della testa o ossa del tronco • scheletro appendicolare formato da o arto superiore o arto inferiore o cingolo o cintura scapolare che funge da punto di unione fra tronco e arto superiore • cingolo o cintura pelvica che funge da punto di unione fra tronco e arto inferiore A seconda della forma si possono distinguere tre tipi di ossa: • ossa lunghe: sono quelle in cui la lunghezza prevale sulla larghezza e sullo spessore; sono formate da una parte centrale detta diafisi e da due estremità dette epifisi; • ossa corte: sono quelle in cui la larghezza e lo spessore sono più o meno uguali (come ad esempio le ossa della mano e del piede). • ossa piatte: sono quelle dove la larghezza prevale sulla lunghezza e sullo spessore (come ad esempio le ossa del cranio e la scapola). A secondo della disposizione si distinguono: • ossa pari: quelli presenti in coppia sul lato destro e sul lato sinistro del corpo • ossa impari: sono presenti singolarmente lungo la linea mediana. Per la struttura delle ossa si rimanda alla scheda 11 nella quale è stato illustrato il tessuto osseo. OSSA DELLA TESTA Il cranio si suddivide in neurocranio, cioè la scatola cranica racchiude il cervello, e in splancnocranio, cioè la parte della faccia Le ossa del neuro cranio Le ossa dello sono 8 (2 pari e 4 splancnocranio o faccia impari): sono 14 (6 pari 2 impari): • 2 temporali • 2 nasali • 2 parietali • 2 lacrimali • frontale • 2 zigomatiche • occipitale • 2 mascellari sup. • sfenoide • 2 palatine • etmoide • 2 turbinati • mandibola • vomere Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org REGIONE SICILIANA Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani Scheda 50 APPARATO SCHELETRICO (2) COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale umana è costituita da 33/34 vertebre infilate le une sulle altre e fra loro articolate. Una vertebra generica presenta: anteriormente un corpo, di forma pressoché cilindrica, costituito da un anello di tessuto osseo compatto contenente tessuto osseo spugnoso; posteriormente vi sono invece i cosiddetti archi vertebrali che circoscrivono il foro vertebrale, la cui giustapposizione ha per effetto di delimitare il canale vertebrale, al cui interno alloggia il midollo spinale. Gli archi vertebrali presentano, oltre i cosiddetti peduncoli (ossia la parte dell'arco a diretto contatto col corpo vertebrale), due processi laterali simmetrici, detti processi trasversi, mentre posteriormente il cosiddetto processo spinoso: il complesso dei processi spinosi forma ciò che è volgarmente detto spina dorsale. Non corrispondono a questo schema la 1°, la 2° e la 7° vertebra cervicale denomina atlante, epistrofeo e prominente. Distinguiamo 7 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche o dorsali, 5 vertebre lombari, 5 vertebre sacrali, 4 o 5 vertebre coccigee. CURVATURE DELLA COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale nella sua interezza presenta quattro curvature, osservabili lateralmente: dall'alto si potrà notare una prima zona, corrispondente al collo, (7 vertebre cervicali) assumono una curvatura rivolta in avanti, detta lordosi cervicale; scendendo s'osserverà una curvatura rivolta stavolta verso il dorso, denominata cifosi dorsale, in corrispondenza delle 12 vertebre toraciche; ancora più in basso si avrà una lordosi lombare in corrispondenza delle 5 vertebre lombari e una cifosi sacrale in corrispondenza delle 5 sacrali e delle 4/5 coccigee. Tale condizione fisiologica può essere accentuata per cause patologiche, e in particolare si possono avere curvature laterali (scoliosi) di cospicua entità. Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org