Scheda 41 APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (3)

REGIONE
SICILIANA
Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani
Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Formaz. Permanente - Corso Consulente d'Immagine/Tucco Profess. - Sede Alcamo
Scheda 41
APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (3)
VASI SANGUIGNI
Soni dei veri e propri tubi biologici che si diramano dal cuore
verso i polmoni e le altre parti del corpo, si distinguono in arterie
(trasportano sangue proveniente dal cuore), vene (trasportano
sangue verso il cuore) e capillari (vasi molto sottili che
consentono gli scambi gassosi). In genere le arterie sono molto
elastiche e con pareti ricche di fibre muscolari; in base al
diametro si dividono in grosse arterie, arterie, arteriole. L'arteria
più importante è l'aorta. Le vene hanno pareti più sottili e meno
elastiche e presentano, al loro interno, delle valvole che regolano
la direzione del flusso in una sola direzione. In base al diametro,
le vene si classificano in grosse vene, vene, venule. Le vene più
grandi sono chiamate vene cave.
PRINCIPALI VASI ARTERIOSI
L'arteria principale è l'aorta che si origina dal ventricolo sinistro,
da essa si dipartono le arterie coronarie (verso il cuore), le
carotidi (verso la testa), le succlavie (verso le braccia) e l'aorta
discendente (verso le parti basse del corpo)
PRINCIPALI VASI VENOSI
Le vene più importanti sono la vena cava superiore che raccoglie il sangue proveniente delle vene giugulari (testa e
dal collo), dalla vena giugulare (delle braccia) e la vena cava inferiore che raccoglie il sangue proveniente dalle parti
basse del corpo.
Modulo didattico: Fisiologia Anatomia Dermatologia
Dispensa a cura del formatore: Dott. Mario Giurlanda - [email protected] - www.profmarioonline.altervista.org
REGIONE
SICILIANA
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Scheda 42
SISTEMA LINFATICO (1)
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI
Il liquido interstiziale che si trova nelle parti periferiche del corpo proviene
dal plasma sanguigno che, circolando nei capillari, fuoriesce da essi verso i
tessuti al fine di completare la funzione di trasporto e nutrimento dei
tessuti. Questo liquido interstiziale rappresenta la linfa e fa ritorno al cuore
tramite il sistema linfatico. Questo può essere definito come sistema
vascolare di sussidio dell'apparato circolatorio sanguigno. Oltre a consentire
la raccolta del liquido interstiziale che non viene riassorbito a livello dei
tessuti , il sistema linfatico svolge una funzione di trasporto di sostanze di
scarto o, comunque, dannose. Da tali sostanze la linfa viene depurata a
livello dei linfonodi. Fanno parte del sistema linfatico anche la milza (nella
parte sinistra dell'addome), il timo (parte antero-superiore e mediana del
torace), il midollo osseo (all'interno delle ossa)e le tonsille (nel cavo orale).
COMPARAZIONE FRA SISTEMA CIRCOLARTORIO
SANGUIGNO E SISTEMA LINFATICO
CIRCOLARTORIO SANGUIGNO
SISTEMA LINFATICO
Organo propulsore: CUORE
Organo propulsore: NESSUNO
Vasi: ARTERIE VENE CAPILLARI
Vasi: GROSSI VASI VENE CAPILLARI
Centri nodali: NESSUNO
Centri nodali: LINFONODI
Tipo di sistema: CHIUSO Ha origine e termine nel cuore
Tipo di sistema: APERTO Ha origine a fondo cieco nei
tessuti periferici e termina nel cuore
Funzioni: TRASPORTO (sostanze nutritive, ossigeno,
anidride carbonica) DIFESA COAGULAZIONE
Funzioni: DIFESA TRASPORTO (di liquidi e scorie dai
tessuti)
AZIONE DEL MASSAGGIO TRADIZIONALE E SISTEMA LINFATICO
E' importante ricordare che il massaggio tradizionale presenta un'azione stimolante sia per la circolazione sanguigna,
sia per quella linfatica. Ha come fine proprio quello di riportare l'equilibrio idrico a livello dei tessuti quando non
avviene spontaneamente; questa tecnica consiste in un insieme di accorgimenti e di manualità dolci, lente e leggere
che permettono di convogliare (drenare) i liquidi stessi verso i grossi vasi linfatici e, di conseguenza, verso il sistema
venoso.
II massaggio drenante estetico è indicato per:
• rendere tonica la pelle;
• prevenire gonfiori e pesantezza alle gambe;
• aiutare nei casi di cellulite;
• distendere i fasci muscolari;
• stimolare un effetto sedativo e antistress.
È invece opportuno evitarlo in caso di:
• infezioni ed infiammazioni acute;
• insufficienza cardiaca;
• tumori.
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Scheda 43
SISTEMA LINFATICO (2)
LINFA E VASI LINFATICI
La composizione della linfa è ampiamente descritta nella scheda 12. Qui basta
ricordare che è costituita essenzialmente da acqua, proteine, elettroliti, grassi, e da
linfociti (una tipologia di globuli bianchi presenti anche nel sangue); normalmente è
un liquido trasparente o leggermente giallognolo e la sua composizione varia in base
alla zona di provenienza.
I vasi linfatici si possono classificare in base alla loro posizione in:
• vasi linfatici superficiali: quelli presenti nel tessuto connettivo sottocutaneo
• vasi linfatici profondi: si trovano più in profondità e sono associati ai vasi
sanguigni.
I vasi linfatici si possono classificare anche in base alla loro dimensione in:
• capillari linfatici: sottilissimi e numerosissimi con parete formata da un unico strato cellulare.
Iniziano a fondo cieco e possono presentare dei pori per favorire il drenaggio del liquido
interstiziale
• vasi linfatici: di piccola e media dimensione, di costituzione simile alle vene. Presentano delle
valvole dette a nido di rondine che consento lo scorrimento della linfa solo in direzione del
cuore. Tali valvole sono visibili anche dall'esterno.
• grossi tronchi linfatici: sono 2. Il dotto toracico (a
sinistra) che unisce i vasi linfatici provenienti dagli arti
inferiori e dall'addome e dalla parte sinistra del corpo
della testa e del collo. E' lungo circa 40 cm e sbocca a
livello della vena succlavia.
• La grande vena linfatica che raccoglie la linfa
proveniente dalla parte destra del corpo della testa e
del collo, sbocca nella vena succlavia e giugulare di
destra.
LINFONODI E STAZIONI LINFONODALI
Lungo i vasi linfatici sono presenti i linfonodi o linfoghiandole cioè dei rigonfiamenti tondeggianti e di dimensioni
variabili. Nell'organismo umano se ne trovano circa 700 distinti in linfonodi superficiali (fra la pelle e i fascetti
muscolari e, spesso, sensibili al tatto) e linfonodi profondi (situati più profondamente e
cioè sotto i fasci muscolari). Inoltre si distinguono linfonodi isolati e stazioni linfonodali
(raggruppamenti di linfonodi presenti in zone precise del corpo).
I linfonodi sono formazioni tondeggianti ai quali arrivano diversi vasi linfatici detti vasi
afferenti (o in entrata) e da cui si diparte un solo vaso detto vaso efferente (o in uscita). In
vicinanza di questo vaso arriva una arteria sanguigna e parte una vena sanguigna. Le
funzioni dei linfonodi sono 2: 1) filtraggio e depurazione della linfa (le cellule macrofaghe
presenti nel linfonodo depurano la linfa da detriti, sostanze dannose e tossiche), 2)
produzione di globuli bianchi (che verranno riversati nel sangue quando la linfa viene
riversata nelle vene.
Le stazioni linfonodali sono raggruppamenti di linfonodi presenti in zone ben precise del
corpo e, precisamente: a livello cervicale, parte anteriore del collo, zona ascellare, zona
inguinale e zona poplitea (posteriormente al ginocchio).
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Scheda 44
PATOLOGIE DEL SISTEMA VASCOLARE
VARICI
Dilatazioni permanenti dei vasi venosi in superficie per alterazioni nella
struttura delle loro pareti, per perdita di elasticità o per difetti o collassi alle
valvole. In quest'ultimo caso il sangue ha la possibilità di ritornare indietro:
dal circolo venoso profondo a quello superficiale, provocando così un vero e
proprio "sfiancamento" delle pareti venose. Di conseguenza le vene
interessate appaiono gonfie, dilatate, nodose, tortuose, bluastre, dolenti.
Il ristagno di sangue può portare ad ulteriori complicazioni tra le quali
ricordiamo la tromboflebite e le ulcere varicose. Questa patologia si
manifesta spesso a carico degli arti inferiori (per insufficienza della vena
safena). Distinguiamo:
• vene varicose primitive la cui natura è ereditaria-costituzionale;
• vene varicose secondarie dovute a:
- trauma;
- ostruzione dei vasi venosi per formazione di trombi; questi
rappresentano un serio pericolo perché se si staccano dalla parete
venosa, si trasformano in embolo che vaga in circolo con possibile
ostruzione di vasi di "organi vitali";
- condizioni fisiologiche particolari quali la gravidanza (per la
pressione dell'utero sulle vene iliache);
- assunzione di posizione immobile ed eretta: quella assunta
appunto da acconciatori ed estetiste nello svolgimento della
professione.
EDEMA
Condizione di gonfiore dei tessuti "molli" dovuta ad un'eccessiva ritenzione di
liquidi a livello degli spazi interstiziali.
In altre parole, il liquido trasudato dal sistema circolatorio non è poi
sufficientemente riassorbito da parte dei vasi venosi e/o dei vasi linfatici; il
risultato è un anormale rigonfiamento della zona interessata, con conseguente
alterazione strutturale e funzionale del tessuto stesso. Le zone corporee
maggiormente interessate a questo problema sono soprattutto le gambe e le
caviglie. Se con un dito si preme leggermente su di un tessuto edematoso, è
possibile notare la formazione di una caratteristica "fossetta".
Le cause sono diverse, tra esse ricordiamo:
• aumento di pressione all'interno dei capillari e maggiore fuoriuscita di liquido
a livello del tessuto;
• ostruzione o interruzione dei vasi venosi e/o di quelli linfatici;
• insufficienza cardio-circolatoria (l'edema si presenta in genere di consistenza
molle); insufficienza della circolazione linfatica (l'edema si presenta in genere
di consistenza più dura); altre insufficienze o malattie (renali, endocrine,
epatiche, tumori, trombosi, ecc.);
• processi infiammatori; in questi casi aumenta la permeabilità dei capillari con conseguente fuoriuscita di ingenti
quantità di liquido;
• gravidanza;
• stazione eretta prolungata, vita sedentaria, assenza di esercizio fisico, alta temperatura (eccessivo caldo).
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