Kolja Blacher21 gen

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Kolja Blacher21 gen. PHILIPP von STEINAECKER direttore
Kolja Blacher violino
BEETHOVEN Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.61
BERIO Corale su “Sequenza VIII” per violino, due corni e archi (1981) in memoria di Luciano Berio
Andrea Albori e Paolo Faggi corni
WAGNER Sinfonia in do maggiore
Un argomento da citare, tra i primi in assoluto, è il desiderio e l’impegno da parte della Fondazione di
ricordare Luciano Berio a dieci anni dalla scomparsa: iI maestro e il musicista che ha segnato la storia della
musica del Novecento, lasciando una grande eredità e che ha curato con rigore e affetto la formazione toscana
fin dalla sua costituzione. E dunque in programma l’esecuzione di Corale su ‘Sequenza VIII per violino e due
corni’, incastonato tra il Concerto per violino op.61 di Beethoven e la Sinfonia in do maggiore (la sola scritta da
Wagner nel 1832). Solista nel capolavoro di Beethoven e in Corale insieme ai corni, Andrea Albori e Paolo
Carlini prime parti dell'Ort, Kolja Blacher, artista ai vertici di una splendida carriera. Sul podio Philipp von
Steinaecker.
Nel 2008 Philipp von Steinaecker ha vinto il concorso di direzione Melgaard OAE Young Conductor Auditions a
Londra ed é stato l’assistente dell’Orchestra of the Age of Enlightenment per un anno lavorando con direttori
come Sir Simon Rattle, Vladimir Jurowski, Sir Roger Norrington.
Ha preparato la Symphonica Toscanini per Maazel, la Trondheim Symphony Orchestra per Daniel Harding ed ha
assistito lo stesso Harding all’Orchestra della Radio Svedese di Stoccolma ed alla London Symphony Orchestra.
É stato l’assistente di Sir John Eliot Gardiner in Pelléas e Mélisande e in Der Freischütz, entrambe all’Opéra
Comique a Parigi.
É fondatore e direttore dell’orchestra Musica Saeculorum in Alto Adige e spesso dirige anche i Solisti della
Mahler Chamber Orchestra.
Nel novembre 2010 è stato per la prima volta sul podio dell’ORT per il Concerto di Inaugurazione della Stagione
Concertistica subentrando a Isaac Karabtchevsky. Da allora ha diretto la Camerata Salzburg, l’Orchestra di
Padova e del Veneto e la Haydn di Bolzano. Nel 2012 ha un’intesa attività che lo vede sul podio dell’Orchestra
da Camera di Mantova, la New Japan Philharmonic di Tokyo, la Sinfonica Siciliana, la Filarmonica di Torino, la
Kristiansand Symphony Orchestra e l’Orchestra del Comunale di Bologna per il progetto ‘Schönberg
Experience’.
Insieme alla moglie, la flautista Chiara Tonelli, è direttore artistico del Festival di Musica da Camera a Castel
Presule vicino a Bolzano, rassegna che ospita egregi solisti e gruppi da camera.
Violoncellista della Mahler Chamber Orchestra e della Lucerne Festival Orchestra è regolarmente invitato come
primo violoncello dagli English Baroque Soloists, dall’Orchestre Révolutionaire et Romantique di Sir John Elliot
Gardiner, dalla Camerate Academica Salzburg e, spesso, collabora con l’Ensemble barocco, “Le Concert
d’Astreé” di Emanuelle Haïm. Ha suonato con i Wiener Philharmoniker in tutto il mondo e sotto la direzione di
tutti i maggiori direttori di oggi.
È cresciuto ad Amburgo ed ha iniziato i suoi studi alla Musikhochschule di Lubecca, proseguendo poi a Vienna e
soprattutto presso la Juilliard School di New York con Harvey Shapiro. In seguito ha studiato il violoncello
barocco a Parigi con Christophe Coin, e direzione d’orchestra con Mark Stringer e Yuchi Yoasa a Vienna.
Kolja Blacher
Nato a Berlino, Kolja Blacher a soli 15 anni si è trasferito a New York per studiare alla Juilliard School e
seguire i corsi di Dorothy DeLay. Dopo essersi perfezionato con Sándor Végh a Salisburgo, ha iniziato
una brillante carriera solistica.
Dal 1999 al 2009 è stato professore di violino e di musica da camera al Conservatorio di Amburgo, per
insegnare al Conservatorio Hanns Eisler di Berlino . Come solista ha collaborato con prestigiose orchestre tra
cui i Berliner Philharmoniker, Gewandhausorchester di Lipsia, Oslo Philharmonic Orchestra, Münchner
Philharmoniker, Filarmonica di San Pietroburgo, NDR Sinfonieorchester, Mahler Chamber Orchestra (MCO),
Gürzenich Orchester Köln, Chamber Orchestra of Europe e con famosi direttori quali Claudio Abbado, Daniel
Barenboim, Alain Gilbert, Daniel Harding, Mariss Jansons, Vladimir Jurovsky, Dmitrij Kitajenko, Kent Nagano,
Jonathan Nott e Kirill Petrenko.
Dopo il successo ottenuto nella duplice veste di solista e direttore d'orchestra con la Stuttgart
Kammerorchester, l' Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la Hong Kong Philharmonic
(Concerto per violino di Beethoven), la Kioi Sinfonietta a Tokyo (Concerto per violino di Brahms) e la Melbourne
Symphony Orchestra, Kolja Blacher ha scoperto una passione sia per suonare come solista che per dirigere e
nelle prossime stagioni lo farà sempre più frequentemente.La
registrazione delle Sonate di Shostakovich e Mieczyslaw Weinberg, insieme al pianista Jasha Nemtsov,
per l'etichetta Hänssler ha ricevuto il premio dei critici discografici tedeschi.
L' incisione dei Concerti per violino di Berg e Stravinsky con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Claudio
Abbado è stata premiata nel maggio 2006 con il Diapason d'Or e il Deutsche Schallplattenkritik
Vierteljahrespreis. Secondo la rivista tedesca Fono Forum: "Questa registrazione dal vivo lo conferma ancora
una volta violinista di livello mondiale. L'interpretazione della partitura di Berg è caratterizzata dalla purezza
della linea melodica, dalle tonalità romantiche continuamente sfumate. Il "tranquillo" che chiude l'opera è
ammaliante. Il Concerto per Violino di Stravinsly brilla di potente ed essenziale vitalità".Le precedenti
registrazioni, tra cui il Concerto per Violino di Boris Blacher e la Kammermusik n. 4 di Hindemith come pure le
Sonate per violino di Schumann, Bartók e Holliger (insieme al pianista Bruno Canino), hanno
ricevuto critiche entusiaste e riconoscimenti dalla stampa specializzata. Durante la stagione 2010/2011 è
stato pubblicato un nuovo CD con la MCO diretta da Claudio Abbado e contenente i Concerti di Weill e
Hindemith.Gli highlights della stagione 2010/11 sono i concerti con la Lucerne Festival Orchestra, la DSO
di Berlin, l' orchestra da camera di Stoccarda, l' orchestra sinfonica di Amburgo e la New Japan
Philarmonic Orchestra. Prosegue intensa anche l'attività cameristica con concerti con Clemens Hagen e
Kirill Gerstein e con Vassily Lobanov.Kolja Blacher suona lo Stradivari "Tritton" del 1730, acquistato
dalla Signora Kimiko Powers e messo a disposizione dell'artista.
15 feb. Passione barocca: Estasi e Furia
GLI ARCHI DEL CHERUBINO
Gemma Bertagnolli soprano
Fabio Bagnoli oboe
A.VIVALDI, La Speranza verdeggiando
A.VIVALDI, Dal timor,dallo spavento, da “Motezuma”
A.VIVALDI, Armatae Face , da “Juditha Triumphans”
A.VIVALDI, Concerto per oboe e archi in re min.
A.VIVALDI, La Follia RV 63
A.MARCELLO, Concerto per oboe in re min.
G.F.HÄNDEL,Scherza in mar la navicella, dal “Lotario”
J.S.BACH, Aria dalla Cantata BWW 202
J.S.BACH ,Aria dalla Cantata BWW 21
G.B. PERGOLESI, Tu me da me dividi , dall’ “Olimpiade”
L.BOCCHERINI, Deh respirar lasciatemi, Aria accademica G 546
L’orchestra Gli archi del Cherubino si costituisce a L’Aquila il 1 giugno 2007 da un’idea di Judith Hamza come
luogo ed occasione di collaborazione tra giovani musicisti e noti professionisti. Dal 2007 ad oggi essa ha
eseguito più di 90 Concerti vantando collaborazioni con artisti di fama internazionale quali: Gemma Bertagnolli,
Vanni Moretto, Oscar Ghiglia, Enrico Dindo, Ruggero Allifranchini, Carlo Goldstein, Marco Rogliano, Massimo
Giorgi, Angelo Persichilli, Fabio Bagnoli, Maria Fabiani, Cecilia Gasdia.
Il gruppo ha proposto l’esecuzione di concerti con programmi che spaziano dal repertorio Barocco attraverso il
Classicismo fino all’esecuzione di musiche di artisti contemporanei viventi, alcune delle quali scritte
appositamente per il complesso. Ha inoltre dato modo ad alcuni dei suoi membri, anche tra i più giovani, di
interpretare parti solistiche di particolare rilievo.
Il complesso è invitato annualmente a prendere parte alle Stagioni Concertistiche della Società dei Concerti “B.
Barattelli” dell’Aquila; è ospite abituale della stagione dei concerti dell’Associazione “Harmonia Novissima” di
Avezzano (AQ), della Società Filarmonica Ascolana. Il gruppo, inoltre, si è esibito in prestigiose sale tra le quali
l’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma, il Teatro Lauro Rossi di Macerata, il Teatro “Ventidio
Basso” di Ascoli Piceno, l’Oratorio del Gonfalone e l’Auditorium del Conservatorio di S.Cecilia a Roma. Nel 2009
il complesso ha effettuato una tournèe ospite del Festival Internazionale “Zilele Muzicale” di Targu Mures
(Romania). A giugno dello stesso anno la nota rivista specializzata Amadeus ha dedicato al complesso ampio
spazio. Dal 2010 il primo violino della St. Paul Chamber Orchestra (Minnesota), Ruggero Allifranchini, ricopre la
carica di Presidente Onorario con mansioni di Coordinatore Artistico.
Nel 2011 ha collaborato più volte con il complesso vocale “Festina Lente” di Roma. Nel giugno 2011 l’ensemble
ha registrato dal vivo per la Radio Vaticana un concerto effettuato a Sutri, nell’ambito del “Festival Beethoven”;
la registrazione verrà trasmessa prossimamente dalla BBC. Recentemente l’orchestra è stata ospite
dell’emittente culturale TV2000. Ha inoltre instaurato una proficua collaborazione con il sito israeliano USophia, che ha trasmesso concerti e interviste dell’orchestra. Per l’impegno profuso per la ricostruzione della
cultura all’Aquila nei mesi successivi al terremoto del 2009, l’ensemble ha ricevuto come riconoscimento le
“chiavi della città”.
“Jutka miracolosamente offre dell’Aquila una verità artistica ed umana eccezionale ed un’immagine
confortante in contrasto col plumbeo e cinico abbandono in cui, dopo il tremendo terremoto e le abilissime
promesse, la città è stata lasciata”. (Lorenzo Arruga, critico musicale)
“Un complesso fondato sul più puro amore per la musica e sul piacere dell’amicizia e della reciproca compagnia.
I ‘Cherubini’ suonano in piedi, trasmettendo un senso di premura e una forma di contagiosa energia. Immuni
alla routine, i musicisti suonano collegati tra di loro con il cuore e con la mente. Gli Archi del Cherubino è
veramente il genere di orchestra che ogni direttore sogna di trovarsi davanti.” (Carlo Goldstein, direttore
d’orchestra).
Diplomato al Conservatorio Statale G.B.Martini di Bologna, Fabio Bagnoli si è perfezionato presso l’Accademia
Europea Musicale con il M° Pietro Borgonovo e presso l’Accademia di perfezionamento per solisti (Bologna)
con il M° Han De Vries. Successivamente intraprende gli studi di composizione con il M° Romano Pezzati.
Collabora come primo oboe con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra G. Verdi di Milano,
l’Orchestra della Toscana, Teatro dell’Opera di Roma, inoltre con I Fiati di Parma ed i Filarmonici Romani. Dal
1995 al 2003 occupa il ruolo di primo oboe presso l’Orchestra Regionale del Lazio.Si è esibito con i maggiori
musicisti europei come Peter Lukas Graf, Heinz Holliger, Giuseppe Sinopoli etc presso le più importanti
istituzioni concertistiche Italiane come il Festival Nuova Consonanza Roma,Unione Musicale Torino, Amici della
Musica di Palermo, Musica insieme Bologna I concerti di Roma, Stagione Concertistica Università Sapienza
Roma, Centro Studi Musicali F. Busoni , G.O.G. di Genova, presso l’Ass. Amici della Musica di Trieste, Società del
quartetto di Vercelli, Mito Milano-Torino etc.
Musicalmente aperto a varie esperienze ha collaborato per realizzazione di alcune colonne sonore con
autentiche personalità della musica per il cinema come Nicola Piovani e Ennio Morricone.
Nella musica Jazz ha curato la realizzazione di uno spettacolo sulla canzone con la vocalist parigina Anne
Ducros. A lui sono state dedicate composizioni di autori contemporanei come Guarnieri, Pezzati, Campogrande,
Colasanti. Al suo attivo vi sono inoltre registrazioni con le piu’ importanti radio europee e presso le etichetti
BMG , ARTS, Tactus e Amadeus.
Da alcuni anni si occupa di teatro musicale collaborando con registi come Tonino Conte, Glauco Mauri e attori
come Sandro Lombardi. Dal 2008 è direttore artistico del Campus estivo di Pitigliano.
“Gemma Bertagnolli has a bright and clear voice, through which a dramatic edge occasionally shows, but most
telling is its vulnerable quality, well suited to the complaints of the injured lovers who populate these
imaginative works. An agile technique is also a major boon, enabling her to negotiate Vivaldi's doleful
chromaticisms and dazzling wide leaps, high notes and rapid runs, with equal expressiveness.”
Vivaldi: Chamber Concertos / Naïve CD / Gramophone
Born in Bozen, Gemma Bertagnolli was a winner of both the AsLiCo and
Francecso Viñas Competitions. Her career has already taken her to major Opera Houses and Concert Halls
including the Teatro La Scala, Milan, the Teatro La Fenice, Venice, the Théâtre des Champs-Élysées, Paris, the
Rome Opera, the Maggio Musicale, Fiorentino, the Opernhaus Zurich, the Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, Rome, the Concertgebouw, Amsterdam, the Musikfestspiele Potsdam Sansoucci, and the La Coruña,
Pesaro, Salzburg and Wexford Festivals.
Her operatic repertoire includes Carolina Il matrimonio segreto, Norina Don Pasquale, Lisa La sonnambula,
Vespina L’infedelta delusa, Narcissa Philemon und Baucis, Despina Così fan tutte, Ismene Mitridate, Re di
Ponto, Susanna Le nozze di Figaro, Elisa Il re pastore, Pamina Die Zauberflöte, Dirce Saffo, Amenaide Tancredi,
Sophie Der Rosenkavalier, Oscar Un ballo in maschera and Nannetta Falstaff. Her concert repertoire ranges
from Bach, Handel, Pergolesi and Vivaldi to Mozartr’s Exsultate Jubilate, the Ninth Symphony of Beethoven and
the Second and Fourth Symphonies of Mahler. Conductors with whom she has worked in opera and concert
include Roberto Abbado, Bruno Bartoletti, Maurizio Benini, Semyon Bychkov, Diego Fasolis, Gabriele Ferro,
Danielle Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Fabio Luisi, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti,
Daniel Oren, Wolfgang Sawallisch, Andreas Spering and Simone Young.
It is above all as a singer of Baroque Music that she is most celebrated. She sang Piacere in Handel’s Il trionfo
del tempo e del disinganno with Rinaldo Alessandrini and with Marc Minkowski, Emira in Hasse’s Soliman
under René Jacobs at the Staatsoper Berlin, Drusilla in Monteverdi’s L’Incoronazione di Poppea under Ivor
Bolton at the Bayerischen Staatsope and Aristea in Pergolesi’s Olimpiade under Ottavio Dantone at the Festival
Pergolesi di Jesì and at the Ravenna Festival. In Handel’s Agrippina, she has sung Nerone under Giovanni
Antonini with Il Giardino Armonico and Poppea with Europa Galante under Fabio Biondi, She has recorded
several projects in Naïve’s Vivaldi edition, including Ersilla in Orlando finto pazzo with the Academia Montis
Regalis under Alessandro de Marchi, Rossane La verità in cimento with Ensemble Matheus under JeanChristoph Spinosi, and Vespri per l’Assunzione di Maria Vergine with Concerto Italiano under Rinaldo
Alessandrini, as well as a volume of Chamber Concertos with L’Astrée. On stage, she has sung Asprano
Montezuma under Alan Curtis at the Teatro Nacional de Sao Carlo and Megacle L’Olimpiade under Alessandro
de Marchi at the Teatro Regio, Turin.
Her recordings further include Lisa La sonnambula with Cecilia Bartoli and Juan Diego Florez (Decca CD) and
with Eva Mei and José Bros (TDK DVD), Piacere Il trionfo del tempo e del disinganno and Pergolesi Stabat Mater
with Concerto Italiano (Naïve CD), Motets by Bonporti (Dynamic CD), Cavalieri’s Rappresentatione di Anima e di
Corpo (Stradivarius CD), Mendelssohn’s Symphony No. 2 (RS CD) and Respighi Liriche da camera (Stradivarius
CD).
"Gemma Bertagnolli ha una voce luminosa e chiara, attraverso la quale un bordo drammatica mostra di tanto
in tanto, ma più significativa è la sua qualità vulnerabile, ben si adatta alle denunce degli amanti feriti che
popolano queste opere fantasiose. Una tecnica agile è anche un grande vantaggio, consentendole di negoziare
Vivaldi cromatismi dolenti e abbagliante salti ampi, le note alte e corre rapida, con espressività uguali ".
Vivaldi: Concerti da camera / CD Naïve / Gramophone
Nata a Bolzano, Gemma Bertagnolli ha vinto sia della AsLiCo e Francecso Concorsi Viñas. La sua carriera l'ha già
portato in importanti teatri d'opera e sale da concerto tra cui il Teatro La Scala di Milano, il Teatro La Fenice di
Venezia, il Théâtre des Champs-Élysées, a Parigi, l'Opera di Roma, il Maggio Musicale, Fiorentino, l'Opernhaus
di Zurigo , l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a Roma, il Concertgebouw di Amsterdam, la Musikfestspiele
Potsdam Sansoucci, e di La Coruña, Pesaro, Salisburgo e Wexford Festival.
Il suo repertorio operistico comprende Carolina Il matrimonio segreto, Norina Don Pasquale, Lisa La
sonnambula, Vespina L'infedeltà delusa, Narcissa Philemon und Bauci, Despina Così fan tutte, Ismene
Mitridate, Re di Ponto, Susanna Le nozze di Figaro, Elisa Il re pastore , Pamina Die Zauberflöte, Dirce Saffo,
Amenaide Tancredi, Sophie Der Rosenkavalier, Oscar Un ballo in maschera e Nannetta Falstaff. I suoi concerti
di repertorio spazia da Bach, Haendel, Pergolesi e Vivaldi a Mozartr Exsultate Jubilate, la Nona Sinfonia di
Beethoven e le Sinfonie Seconda e Quarta di Mahler. Conduttori con il quale ha lavorato in opera e concerti
includono Roberto Abbado, Bruno Bartoletti, Maurizio Benini, Semyon Bychkov, Diego Fasolis, Gabriele Ferro,
Danielle Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Fabio Luisi, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti,
Daniel Oren, Wolfgang Sawallisch, Andreas Spering e Simone Young.
È soprattutto come cantante di musica barocca che si è più celebrato. Ha cantato Piacere di Händel Il trionfo
del Tempo e del Disinganno con Rinaldo Alessandrini e con Marc Minkowski, Emira a Soliman Hasse sotto René
Jacobs alla Staatsoper di Berlino, Drusilla in Monteverdi L'Incoronazione di Poppea sotto Ivor Bolton al
Staatsope Bayerischen e Aristea in Olimpiade di Pergolesi sotto Ottavio Dantone al Festival Pergolesi di Jesi e al
Ravenna Festival. In Agrippina di Handel, ha cantato Nerone sotto Giovanni Antonini con il Giardino Armonico e
Poppea con Europa Galante con Fabio Biondi, Ha inciso diversi progetti in Naïve l'edizione Vivaldi, tra cui Ersilla
in Orlando finto pazzo con la Montis Academia Regalis sotto Alessandro de Marchi, Rossane La Verità in
cimento con l'Ensemble Matheus sotto Jean-Christoph Spinosi, e Vespri per l'Assunzione di Maria Vergine con il
Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini sotto, così come un volume di concerti da camera con L'Astrée. Sul
palco, ha cantato Asprano Montezuma con Alan Curtis presso il Teatro Nacional de Sao Carlo e Megacle
L'Olimpiade sotto Alessandro de Marchi al Teatro Regio di Torino.
La sua discografia comprende inoltre Lisa La sonnambula con Cecilia Bartoli e Juan Diego Florez (Decca CD) e
con Eva Mei e José Bros (TDK DVD), Piacere Il trionfo del Tempo e del Disinganno e lo Stabat Mater di Pergolesi
con il Concerto Italiano (CD Naïve), Mottetti di Bonporti (Dynamic CD), Cavalieri Rappresentatione di Anima e di
Corpo (CD Stradivarius), Mendelssohn Sinfonia No. 2 (RS CD) e Respighi Liriche da camera (CD Stradivarius).
28 mar.
DANIEL KAWKA direttore
Chen Guang pianoforte
BEETHOVEN Coriolano, ouverture op.62
BEETHOVEN Concerto n.4 in sol maggiore per e orchestra op.58
BEETHOVEN Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 ‘Pastorale’
La presenza di Daniel Kawka direttore principale dell’Orchestra della Toscana, in Stagione per uno speciale
concerto “tutto Beethoven” con l'Ouverture dal ‘Coriolano’, la Pastorale e il Quarto Concerto op.58 con Chen
Guang, diciottenne pianista di Pechino, così descritto da Paul Badura-Skoda nel 2011 “artista dotato di una
raffinata sensibilità musicale e di straordinarie capacità tecniche”.
Daniel Kawka da giugno 2011 è direttore principale dell’Orchestra della Toscana.
È uno dei più richiesti direttori d’orchestra francesi sia per il grande repertorio che per la musica del XX secolo e la musica
d’oggi. Ospite delle più prestigiose orchestre europee, tra cui l’Orchestre Philharmonique de Radio-France, Orchestre
National de Lyon, de Lille, des Pays de la Loire, Orchestre National de France, Orchestra Nazionale Russa, Orchestre
Philharmonique de Liège, Orchestra Sinfonica di Varsavia, Orchestre de la Suisse Romande, Orchestra Nazionale della Rai
di Torino, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta.
Direttore musicale dell’Ensemble Orchestral Contemporain, nel 2003 ha fondato il Festival Philharmonique, orchestra
sinfonica che lavora sulle grandi opere classiche, romantiche e moderne, coprendo così un periodo che va dal XVIII al XXI
secolo.
Il repertorio di Kawka, molto vasto, comprende opere liriche, sinfoniche e corali: costante la sua collaborazione con
importanti gruppi corali, come il New London Choir, Maîtrise de Radio France, i Nuovi Solisti di Stoccarda, Ensemble
Synergy Vocals.
In questi ultimi anni Kawka ha diretto le opere liriche più importanti, alle quali si aggiungono i grandi affreschi romantici come
il Requiem di Verdi, il Deutsche Requiem di Brahms, la Sinfonia Resurrezione di Mahler, Roméo et Juliette di Berlioz, nonché
le Sinfonie di Beethoven, Debussy, Bruckner e Šostakovič.
Tra le opere liriche ricordiamo le più recenti, tra queste Il Vascello fantasma di Wagner, The Turn of the screw di Britten, Don
Giovanni di Mozart, Wozzeck di Berg, Il Castello di Barbablu di Bartók, San Francesco di Messiaen, Parsifal di Wagner, Le
Vase de parfums di Suzanne Giraud, con l’allestimento e il libretto di Oliver Py.
Daniel Kawka fa parte di quella generazione di direttori d’orchestra per i quali la “specializzazione” è solo un mezzo ulteriore
di approfondimento stilistico e la nozione d’epoca sparisce a favore di un approccio più illuminato all’insieme delle opere.
Questa commistione di repertori, con una predilezione tuttavia per la musica francese, italiana e tedesca dà un’idea della
vastità del territorio musicale percorso da Kawka a capo di grandi formazioni sinfoniche e liriche, con le quali collabora
regolarmente in veste di direttore ospite.
….”Chen Guang è un pianista dal talento straordinario, dotato di una raffinata sensibilità musicale e di straordinarie
capacità tecniche”…. (Paul Badura-Skoda, Settembre 2011)
Nato nell’ottobre 1994 nella provincia di Hubei, è cresciuto in una famiglia di musicisti. Il padre, professore all’università è
stato il suo primo insegnante e gli ha dato le prime lezioni fin dall'età di quattro anni. Dal maggio 2003 è divenuto allievo di
Zhu Lianping, professore del WuHan Music Institute. In seguito ha studiato con il professore Zhao Pingguo presso il
Conservatorio Centrale di Pechino. Chen Guang ha seguito diverse masterclasses: nel marzo 2007 è stato scelto da Anna
Malikova per la Prima Masterclass Internazionale della Kawai presso il Conservatorio Centrale di Pechino, segnalandosi fra I
migliori allievi. Nel maggio 2008 ha seguito I corsi della seconda edizione della Kawai Masterclass tenuti da Armen
Babakhanian e anche nel maggio 2009 è stato scelto tra I migliori studenti. In ogni occasione ha suonato nei concerti degli
allievi meritevoli.
E’ stato scelto per partecipare a numerosi festival musicali, e nel novembre 2009 è stato selezionato dalla pianista italiana
Enrica Ciccarelli tra I migliori allievi della prima edizione del Beijing International Piano Festival: in tale occasione ha ricevuto
il diploma d’onore e ha suonato nel concerto finale presso il Conservatorio Centrale di Pechino. Da allora Chen Guang
continua con regolarità i suoi studi di perfezionamento con Enrica Ciccarelli in Italia. Da settembre 2010 è inoltre studente
presso la prestigiosa Juilliard School di New York nella classe del Prof. Matti Raekallio.
Nel Maggio 2010 ha vinto il secondo premio (con primo non assegnato) al concorso Internazionale per pianoforte e
orchestra di Cantù eseguendo il Concerto op 58 di Beethoven con l’orchestra Mihail Jora di Bacau diretta dal maestro Ovidiu
Balan.
Nel Settembre 2011 ha vinto il Premio Confalonieri per il più giovane semifinalista al Concorso internazionale pianistico
“Ettore Pozzoli” di Seregno, dove è stato anche il pianista più votato dalla giuria popolare.
Nel Novembre 2011 è stato protagonista di un tour che l’ha visto esibirsi in recital a Milano e in Germania nelle città di
Krefeld, Essen e Langenberg, ottenendo consensi unanimi di critica e pubblico.
12 apr. Orchestra del Conservatorio “N. Paganini” di Genova
22 apr. G.VERDI Messa da Requiem
In occasione del 200° anniversario dalla nascita di Verdi, non poteva mancare un omaggio al grande Maestro di
Busseto, con l’imponente Requiem per soli, coro e orchestra dedicato al defunto Manzoni. Nonostante Verdi si
sia sempre rifiutato di comporre musica celebrativa, durante il corso della sua lunghissima carriera, in due
occasioni fa eccezione e progetta la composizione di una messa per onorare degnamente la scomparsa di due
grandi personalità della cultura italiana del suo tempo: Alessandro Manzoni (morto il 22 maggio 1873) e
Gioacchino Rossini (morto nel dicembre 1868).
La morte di Rossini giunge proprio in un momento particolare, quando cioè sembrava che stesse venendo
meno il secolare primato della tradizione operistica. L'interesse del pubblico si rivolgeva sempre più spesso alla
musica sia operistica che sinfonica di autori stranieri. Inoltre era opinione comune che bisognasse ricercare il
nuovo attraverso l'abbandono della tradizione. Verdi, che si era ritirato per un lungo periodo dal teatro d’opera
dopo il successo dell’Aida, reagisce a queste tendenze e propone, attraverso la sua musica, di onorare colui che
era riconosciuto come il più grande musicista italiano del secolo; dà così vita, insieme ad altri 11 musicisti, al
Requiem per Rossini.
Al Maestro di Busseto viene assegnato il brano conclusivo Libera me, Domine. Il Requiem non viene però
eseguito alla data stabilita, prevista per il 13 novembre 1869. Per due anni si continua a discutere della
possibilità di eseguire la Messa, ma Verdi considera il progetto fallito, poiché non si è eseguita nel primo
anniversario della morte di Rossini.
Dopo pochi anni un'altra morte eccellente colpisce il Maestro di Busseto, quella dell'Autore dei Promessi Sposi.
Manzoni, come Verdi, si era impegnato per l'unità d’Italia avvenuta pochi anni prima, e condivideva dunque
con lui i valori tipici del Risorgimento, di giustizia e libertà. La sua morte gli fornì dunque l'occasione per
realizzare il vecchio progetto, questa volta componendo l'intera messa.
La composizione del Requiem per Alessandro Manzoni inizia nel 1873, anno in cui Verdi ritorna in possesso
della sua partitura originale per il Libera me, Domine, composto ben 5 anni prima per la Messa di Rossini e mai
eseguito. Il Maestro propone il Requiem per Manzoni a Ricordi, il quale a sua volta lo propone al Comune di
Milano, con promessa di eseguirlo nel primo anniversario della morte del grande letterato. Il Sindaco e la
Giunta accettano di buon grado e ringraziano calorosamente Verdi.
La Messa da Requiem viene finalmente eseguita nella chiesa di San Marco il 22 maggio 1874, con il soprano
Teresa Stolz, il mezzosoprano Maria Waldmann, il tenore Giuseppe Capponi e il basso Ormondo Maini diretti
dallo stesso Verdi. L'orchestra e il coro erano quelli del Teatro alla Scala, direttore del coro Emanuele Zarini.
Poiché la partitura del Requiem comprendeva materiale tematico precedentemente elaborato dal musicista
oltre al Libera me già composto per commemorare Rossini, Verdi fu particolarmente attento a rendere
uniforme e omogeneo il carattere complessivo della Messa e utilizzò, in particolare, il Dies irae (che viene
ripresentato quattro volte nella partitura) quale elemento unificante dell'intera composizione. Inoltre, il
musicista ritoccò significativamente il Libera me originario (scritto nel 1869) sostituendo dieci battute della
primitiva stesura con trenta nuove battute, all'inizio dell'ultima citazione del Dies irae (inclusa appunto nel
Libera me), nella parte affidata al soprano solista.
Verdi considerò certamente molto prestigioso e impegnativo il lavoro compositivo svolto per realizzare il
Requiem, se scrisse a Ricordi, nel periodo in cui si dedicava alla stesura della partitura: "[...] Mi sembra di
essere diventato una persona seria, e di non comparire più come un pagliaccio dinanzi al pubblico, gridando:
"Avanti, avanti, favorite!... battendo il tamburo e la grancassa" [...]". Il successo fu enorme e la fama della
composizione superò presto i confini nazionali.
Dal carattere complessivo della Messa sono quasi del tutto assenti quegli elementi mistici legati a una
religiosità che pare fosse del tutto esclusa dalla filosofia esistenziale e dall'ispirazione creativa del
dichiaratamente ateo e massone Verdi; unica componente religiosa il testo utilizzato, che attinge dalla liturgia
chiesastica per la celebrazione delle funzioni per i defunti. Trasudano invece sentimenti umani forti e terreni,
quali il dolore, il terrore, la speranza di consolazione, tutte emozioni legate all’utilizzo di artifici propri della
tecnica teatrale, quali la passionalità, sovente un po' melodrammatica, di alcuni brani solistici, l'uso contenuto
della costruzione polifonica, l'effetto fortemente drammaturgico e declamatorio del motivo conduttore (Die
irae). Elementi assimilabili, del resto, ad altrettanti già presenti nel Requiem di Mozart, nella Missa solemnis di
Beethoven, nel Deutsche Requiem di Brahms, nella Grande Messe des Morts di Berlioz.
9 mag. MARCO ANGIUS direttore
STEFANO BOLLANI pianoforte
BOLLANI improvvisazione al piano solo
RAVEL Concerto in sol; Ma mère l’oye
STRAVINSKIJ L’uccello di fuoco, suite (versione 1945)
Torna all’ORT Stefano Bollani, il musicista noto al pubblico della classica e del jazz, che ha collaborato con
l’Orchestra della Toscana ancor prima che il suo talento emergesse in tutta la sua scintillante versatilità. E sarà
con l’ORT diretta da Marco Angius (applaudito recentemente sul podio di La metamorfosi al Maggio Musicale
Fiorentino) che aprirà la serata con le sue Improvvisazioni al piano solo, per poi farsi interprete dello struggente
e malinconico Concerto in sol di Ravel. Nella seconda parte sempre Ravel con Ma mére l’oye e la suite L’Uccello
di Fuoco, versione del 1945 di Stravinskij.
Marco Angius è un direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo. Ha diretto Ensemble
Intercontemporain (Agorà 2012), Tokyo Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino,
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di
Milano, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Chambre de Lausanne, Orchestra della Toscana,
Sinfonica di Lecce, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam, La
Filature di Mulhouse, Teatro Lirico di Cagliari. E' stato invitato da numerosi festival quali Biennale Musica di
Venezia, MITO, Warsaw Autumn Festival, Ars Musica di Bruxelles, deSingel di Anversa (con l'Hermes Ensemble
di cui è principale direttore ospite), Traiettorie, Milano Musica, Romaeuropa Festival.
Già assistente di Antonio Pappano per il Guillaume Tell di Rossini (Emi records, 2011), è fondatore
dell'ensemble Algoritmo con cui ha vinto il Premio del Disco Amadeus 2007 per Mixtim di Ivan Fedele e con cui
ha realizzato numerose registrazioni tra cui Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino (per la Euroarts di Monaco
in dvd e per Stradivarius su cd). Con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha inciso tutta l'opera per violino
e orchestra di Ivan Fedele (Mosaïque, Stradivarius) e, con l'Ensemble Prometeo, l'integrale degli Imaginary
Landscapes di John Cage.
Marco Angius è autore di una monografia sull'opera di Salvatore Sciarrino (Come avvicinare il silenzio, Rai Eri,
2007), Ali di Cantor (La musica di Ivan Fedele, Esz 2012) e di numerosi scritti sulla musica contemporanea
tradotti in varie lingue.
Tra le produzioni più recenti: Jakob Lenz di Rihm (Teatro Comunale di Bologna), La volpe astuta di Janácek
(Accademia Nazionale di Santa Cecilia), L'Italia del destino di Luca Mosca al Maggio Musicale Fiorentino e
l'intensa attività concertistica con l'Ensemble dell'Accademia Teatro alla Scala, giovane formazione di cui è
anche coordinatore artistico.
Stefano Bollani all'età di sei anni comincia a studiare pianoforte. Esordisce professionalmente a quindici anni.
Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel
mondo della musica pop (con Raf, Irene Grandi e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, collaborando con
grandissimi musicisti (Richard Galliano, Phil Woods, Lee Konitz, Miroslav Vitous, Han Bennink, Aldo Romano,
Michel Portal, Gato Barbieri, Pat Metheny, Chick Corea, Bobby McFerrin, Franco D' Andrea, Martial Solal, Uri
Caine, John Abercrombie, Kenny Wheeler, Greg Osby...) sui palchi piú prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al
festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano).
Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 - e da allora mai interrotta con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi. I piu'
recenti: Tati (ECM 2005), in trio con Paul Motian alla batteria, (disco dell' anno per l'Academie du jazz
francese), The third man (ECM 2007), (miglior disco dell' anno per la rivista americana Allaboutjazz e per l'
italiana Musica jazz) e New York days (ECM 2008), in quintetto con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian
(disco dell'anno per Musica jazz).
Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica jazz lo proclama miglior nuovo talento del 1998;
in quel periodo, mentre guida il proprio gruppo, L'orchestra del Titanic, si lancia nella realizzazione di un
ambizioso disco-spettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni '30-'40 (Abbassa la tua radio con
Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto e tanti altri cantanti e musicisti).
Negli anni collabora sia con musicisti sperimentatori e 'di frontiera' (Hector Zazou, Giovanni Sollima, Elliot
Sharp, Sainhko Namcythclack), sia col mondo del pop-rock italiano (Elio e le storie tese, Samuele Bersani, Fabio
Concato, Daniele Silvestri, Joe Barbieri, Paolo Benvegnu', Bandabardo'…ma anche Massimo Ranieri e Johnny
Dorelli).
Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori come La gnosi delle fanfole, nel quale mette in
musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al cantautore Massimo Altomare (1998); Cantata dei pastori
immobili, oratorio musicale per quattro voci, narratore e pianoforte, realizzato su testi di David Riondino
(2004); il disco di canzoni scandinave Gleda (Stunt records, 2005), realizzato in Danimarca in compagnia di
Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria.
È produttore artistico e arrangiatore di un disco del cantautore Bobo Rondelli (Disperati intellettuali ubriaconi,
Arroyo), grazie al quale ha vinto il premio Ciampi ed è stato segnalato al premio Tenco.
Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu realizza 4 dischi: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau,
registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleures bleues, 2002), un disco in completa solitudine
(Smat smat, 2003, segnalato dalla rivista inglese “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno), un
disco per trio jazz e orchestra sinfonica con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l' Orchestra Regionale
Toscana (Concertone, 2004), un doppio album (I visionari, 2006) col suo nuovo quintetto piu' Mark Feldman,
Paolo Fresu e Petra Magoni come ospiti.
Nel 2006 l'editore Baldini e Castoldi Dalai ha dato alle stampe il suo romanzo La sindrome di Brontolo.
È apparso come personaggio, col nome di Paperefano Bolletta, in due storie a fumetti del settimanale Topolino,
rivista di cui e'stato ufficialmente nominato Ambasciatore.
PREMI E RICONOSCIMENTI
Nel 2003 a Napoli riceve il Premio Carosone (artista al quale ha dedicato un piccolo libro-saggio, L'America di
Renato Carosone, Elleu editore 2002); l’anno successivo la rivista giapponese “Swing journal” gli conferisce il
premio New star award riservato ai talenti emergenti stranieri, per la prima volta assegnato a un musicista non
americano. Per la label giapponese Venus records pubblica cinque dischi alla testa di un trio che vede Ares
Tavolazzi al contrabbasso e Walter Paoli alla batteria. (Uno di questi, Ma l' amore no, 2006, anche in veste di
cantante).
Nel 2006 per la rivista Musica jazz è il musicista italiano dell' anno; e il disco dell' anno è il suo Piano solo, uscito
per la ECM.
Il referendum dei giornalisti della rivista americana Downbeat nel 2007 lo vede ottavo fra i nuovi talenti del jazz
mondiale e terzo fra i giovani pianisti. I critici della rivista Allaboutjazz di New York lo votano fra i 5 musicisti più
importanti del 2007, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel dicembre dello stesso
anno a Vienna gli viene consegnato l'European Jazz Preis, premio della critica europea, come miglior musicista
jazz europeo dell'anno.
La regione Toscana nel 2008 gli ha conferito la massima onorificenza, il 'Gonfalone d' argento'.
Nel 2009 nell' ambito del North Sea Jazz Festival in Olanda gli viene conferito il Paul Hacket Award.
Il Berklee college of music di Boston gli ha consegnato nel 2010 la laurea honoris causa.
Nello stesso anno riceve il Capri Global Artist Award e viene votato musicista dell' anno nel referendum di
Musica Jazz. Nel 2011 gli viene assegnato il Los Angeles excellence award per la cultura italiana nel mondo.
RADIO E TV
Nel 2005 è ospite fisso nel programma televisivo di RaiUno Meno siamo meglio stiamo, di e con Renzo Arbore.
È ideatore e conduttore, insieme a David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione musicale Dottor
Djembé, che va in onda su Radio Rai 3 dal 2006 (Premio Microfono d'argento 2007, Premio Satira Politica di
Forte dei Marmi e Volterra Gusto 2010). Da quella esperienza è nato un libro-cd, Lo zibaldone del Dottor
Djembé (Baldini Castoldi Dalai 2008), ironica presa in giro del mondo della cultura 'alta'. È nato poi anche uno
special televisivo di 3 puntate (Buonasera Dottor Djembe') andato in onda su Rai3 nel giugno 2010.
Dal gennaio 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3.
Sostiene Bollani è il suo primo programma televisivo, completamente dedicato alla musica, andato in onda su
Rai3 a settembre e ottobre 2011 ed ha celebrato la prima giornata internazionale del jazz indetta dal Unesco
con una puntata speciale il 30 aprile 2012.
TEATRO
Collabora con numerosi artisti in ambito teatrale, dalla Banda Osiris (nello spettacolo Guarda che luna!, 20022004, insieme a Rava, Gianmaria Testa e altri e in Primo piano, 2005-2006), fino ad attori come Marco Baliani,
Ivano Marescotti, Maurizio Crozza e Lella Costa (per la quale firma le musiche di tre spettacoli, Alice: una
meraviglia di paese, Amleto e Ragazze, tutti per la regia di Giorgio Gallione) e ad importanti personaggi del
mondo della danza contemporanea come Raffaella Giordano e Mauro Bigonzetti.
CLASSICA
In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Lipsia, la Royal
Liverpool Philarmonic, Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica del Regio di Torino, la Verdi di Milano con direttori
come James Conlon, Jan Latham-Koenig (con cui ha inciso il Concert Champetre di Poulenc per l' etichetta
inglese AVIE records), Clark Rundell e soprattutto Riccardo Chailly, con il quale a Lipsia ha inciso Rapsodia in blu
e Concerto in fa di Gershwin in un disco uscito nel settembre 2010 per la Decca Italia ed entrato nelle
classifiche generali (Disco d' oro, piu'di 55.000 copie vendute solo in Italia), e "Sound's of the'30s" appena
uscito.
IL BRASILE
Sempre più stretto negli ultimi tempi il suo legame con il Sudamerica. Dopo aver realizzato il disco Carioca
insieme a grandissimi musicisti brasiliani, nel dicembre 2007 e' stato il secondo nella storia del Brasile, dopo
Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Ha collaborato con molti artisti
della nuova scena brasiliana: Marcos Sacramento, Ze' Renato, Monica Salmaso, Nilze Carvalho, Na' Ozzetti,
Hamilton de Holanda, Toninho Horta, il gruppo Casuarina fino al mito Caetano Veloso, col quale ha
tenuto due acclamati concerti a Cagliari e a Perugia nell'estate del 2008.
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