Scuola dell’Infanzia CASA DEL BAMBINO COORDINAMENTO N. 3 Documentazione Progetto educativo Anno Scolastico 2011/2012 “Il più dunque era fatto: il cuore della nebula, contraendosi, aveva sviluppato calore e luce, e adesso c’era il sole. Tutto il resto continuava a ruotare lì intorno diviso e aggrumato in vari pezzi, Mercurio, Venere, la Terra…” Italo Calvino “Il cielo stellato (…) accomuna i bambini di tutta la terra perché ogni notte le stelle brillano sulle teste di ognuno”.1 L’astronomia ha rappresentato il tema centrale del progetto educativo sviluppato quest’anno, per continuare a fare scienza insieme ai bambini. Per avvicinarli alla luna e alle stelle abbiamo posto loro una domanda “Da dove vengono le stelle?”, quesito iniziale a cui i gruppi hanno risposto in maniera differenziata, formulando ipotesi fantastiche o pseudo-scientifiche. Il percorso di sperimentazione e ricerca, attivato in seguito alla condivisione delle interviste realizzate in piccolo gruppo, ha richiesto tempi lunghi: • per provare a verificare con diversi materiali alcune delle ipotesi emerse; • per trovare modi inconsueti di osservare, dall’alto verso il basso come lo sguardo delle stelle su di noi e dal basso verso l’alto come il nostro verso di loro; • per coinvolgere gradualmente le famiglie nell’osservazione insieme ai bambini del cielo stellato. Le attività sviluppate, di cui daremo in seguito significativi esempi, sono state caratterizzate dall’intreccio dei diversi campi di esperienza, da quello scientifico a quello simbolico e fantastico, a quello linguistico e grafico, per permettere a ciascun bambino di esprimersi attraverso la propria unicità. Nei laboratori realizzati i genitori sperimentano direttamente la metodologia che utilizziamo a scuola. Vivere insieme questa esperienza crea una sintonia che permette agli adulti di vedere le cose con gli occhi dei bambini, restituendo loro il valore di questi sguardi. Le uscite didattiche al planetario del Polo Scientifico, al Museo di Scienze naturali e all’Osservatorio hanno arricchito le conoscenze acquisite nel percorso, dando ai gruppi nuovi stimoli da approfondire. 1 L. Albanese, I cieli del mondo, da: Bambini, Settembre 2008 Sezioni bambini di tre anni “ I bambini e le bambine hanno una loro personale idea di cosa il cielo sia e di cosa succeda nel cielo “. (Lara Albanese) Tra le varie proposte scientifiche sulle quali abbiamo lavorato quest'anno col gruppo di una sezione dei 3 anni ( da dove vengono le stelle le nebulose , le costellazioni?), la seguente domanda ha concentrato l'interesse dei bambini: “ Dove sono le stelle quando non si vedono ?”. Si trattava di dirottare l'interesse e la curiosità , non tanto su risposte prefabbricate , ma stimolare i bambini a porsi delle domande su come la permanenza di qualcosa , ( in questo caso le stelle ) , sussiste anche quando non si vede. Le prime risposte dei bambini sono state di tipo fantastico: ” Vanno in Africa”. “ Vanno a dormire “ “ Si coprono”. Abbiamo invitato i bambini a osservare il cielo di notte , attività che si è resa fattibile, grazie al coinvolgimento delle famiglie e alla loro collaborazione. La consegna era orientata all'osservazione del cielo notturno e delle differenze rilevabili col mutare delle condizioni climatiche ( nebbioso, nuvoloso, sereno). Nello stesso periodo sono stati proposti giochi come nascondino, vedo non vedo, durante i quali i bambini potevano verificare, loro stessi, come un oggetto non sparisce solo perchè lo si nasconde . E' stata proposta una attività grafica pittorica mirata: un cielo stellato coperto con altro materiale che impediva la vista del foglio sottostante. In seguito a questa esperienza le risposte dei bambini sono state: “ le stelle non si vedono perchè c'è la nebbia “. “le stelle sono dietro le nuvole”. Nell'ultima fase di questo percorso è stata realizzata insieme ai bambini una breve storia, un pretesto narrativo, con il duplice scopo: soddisfare l'aspetto fantastico dei bambini e dall'altro mettere a frutto le loro competenze scientifiche e linguistiche. Così è nata “ PICCOLA STELLA” : Una piccola stella , sta vicino alla luna; è spaventata, non vede più le sue amiche stelle. La luna la rassicura dicendole che le grosse nuvole che oscurano il cielo, presto se ne andranno . Il vento le porterà lontano e lei tornerà a vedere le sue amiche stelle. Attraverso l'utilizzo dei vari linguaggi, dal corporeo al verbale, alternando musiche e silenzi, ciascun bambino ha vissuto in modo originale e personale questa esperienza facendola propria. “HAI VISTO UNA STELLA?” E’ questa la domanda dalla quale siamo partiti per affrontare in modo scientifico insieme all’altro gruppo di bambini di tre anni il percorso individuato per l’anno scolastico 2011/2012. L’età dei bambini, i livelli conoscitivi e la conoscenza linguistica ci hanno resi consapevoli della difficoltà di affrontare l’argomento da un punto di vista esclusivamente scientifico, utilizzando un linguaggio troppo astratto e lontano dal vissuto personale dei bambini. Per questo motivo abbiamo dovuto sperimentare modalità più concrete sia sul piano narrativo-linguistico, con l’utilizzo di libri illustrati che affrontassero l’argomento in modo fantastico, che sul piano psicomotorio utilizzando il linguaggio del corpo e la musica per interpretare in palestra le esplosioni di nebulose, le luci e le ombre, il movimento delle galassie. Con il successivo impiego dei mezzi multimediali abbiamo poi proiettato immagini dello spazio, delle stelle, delle galassie e delle nebulose per vedere con i nostri occhi i colori e il movimento di questi fenomeni scientifici. Per coinvolgere anche i genitori e renderli più partecipi nei confronti degli argomenti affrontati, ci è sembrato opportuno organizzare un laboratorio genitori-bambini per seguire insieme un percorso di approfondimento, per dare spazio all’individualità di ognuno pur condividendo il progetto e il vissuto personale nel gruppo sezione di adulti accompagnatori e bambini. Data la differente provenienza geografica di molte famiglie, durante il laboratorio ogni genitore ha realizzato con fogli di giornale e scotch di carta il proprio mondo. Hanno cercato, disegnato, colorato su un foglio il continente d’origine utilizzando atlanti, carte geografiche e un mappamondo. Successivamente ogni bambino ha colorato di azzurro la propria terra, sperimentando prima in gruppo l’esplosione della crosta terrestre che ha dato origine ai vari continenti. L’ultimo e importante passaggio è stato di dare ai genitori un foglio individuale con indicazioni per scrivere, a casa, o a scuola, una storia, un evento, un ricordo dal titolo “La luna e le stelle ci illuminano, ci guardano e ascoltano le nostre storie” per raccontare un viaggio, un’emozione o una vicenda personale legata al proprio Paese di origine. Ogni Terra è stata completata con le storie raccolte, lette e condivise insieme. LA LUNA E LE STELLE CI ILLUMINANO, CI GUARDANO E ASCOLTANO LE NOSTRE STORIE. Ricorda e racconta una storia, un viaggio, un’emozione o una vicenda personale legata al tuo paese di origine. Per concludere il nostro laboratorio “Costruiamo la nostra Terra” scrivete una piccola storia da appendere al Mondo costruito in laboratorio. Chi volesse costruire la sua storia insieme a noi, può venire a scuola in mattinata su accordo di orari e giorni. Circa 14 anni fa, quando la mia mamma abitava ancora nell’isola di Cuba, in un quartiere che si chiama Alamar, in una casa situata di fronte al mare una sera si è affacciata in balcone e vide una cosa molto rara, c’era una grossa palla rossa che galleggiava in mezzo al mare, era la luna che il sole l’aveva colorata di un colore rosso- arancio, perché si era formata un’eclisse di luna totale. Rare volte si riesce a vedere così chiaramente, è stato un bellissimo spettacolo e mia mamma lo ricorda con molto affetto; è un’immagine che non dimenticherà mai!!! Una mamma Diversi anni fa, è successo un fenomeno molto strano e bellissimo: l’eclissi di sole. Era estate ed io ero a spasso con il mio cane per le vie del centro, quando ad un tratto ha cominciato ad alzarsi uno strano vento e la temperatura si è abbassata. Guardando il sole attraverso una pellicola fotografica si poteva vedere che da cerchio di fuoco diventava sempre più piccolo, parzialmente la luna ha cominciato a coprirlo fino a lasciare viva una sola strisciolina di luce nel cielo. Poi pian piano è ritornato della sua grandezza naturale e sono spariti il vento e quella strana sensazione di qualcosa di “galattico” . Una mamma Sezioni dei bambini di quattro anni In una delle sezioni dei quattro anni il progetto legato all'astronomia si è sviluppato nell'intreccio della dimensione scientifica con quella corporea, dando continuità alle esperienze vissute lo scorso anno. Dal punto di vista metodologico le proposte didattiche hanno coinvolto i bambini in piccolo e grande gruppo. In una dimensione raccolta, di quattro-cinque bambini, si sono condivise conoscenze e ipotesi sulla nascita delle stelle, per poi rilanciarle nel gruppo più ampio. “Forse le stelle sono nate nell'universo dalla luna, prima erano piccoli semini dentro la luna e poi sono diventati più grandi. Sono venuti fuori da dei piccoli buchini della luna e sono rimasti in cielo perché li sosteneva l'aria dell'universo.” Questa esperienza, accompagnata dall'osservazione di foto di stelle e nebulose e dalla rappresentazione grafica dell'immagine preferita, ha introdotto i bambini in questo complesso argomento. Per dare concretezza a elementi così astratti abbiamo chiesto ad ognuno di dare forma con il corpo alle stelle. Questa ricerca è stata più volte sperimentata in palestra, dove ascoltando differenti musiche guidati dall'adulto, i bambini hanno cercato e trovato il proprio spazio, muovendosi vicino o lontano dagli altri senza toccarsi, con movimenti leggeri o pesanti, occupando uno spazio orizzontale o verticale. Dopo avere dato forma alle stelle, lo sguardo verso il cielo ha portato il gruppo a osservare, dentro e fuori la scuola, da due prospettive diverse. Alle domande poste inizialmente sulla nascita delle stelle l'adulto ha dato risposta riportando alcune informazioni scientifiche, cercando di semplificare i processi, mantenendo comunque termini scientifici ( come nebulosa, gas, vento stellare). Questo è stato uno degli aspetti più difficili che, come insegnanti, ci siamo trovate ad affrontare. Alle informazioni scientifiche sulla nebulosa, chiamata culla delle stelle, si sono accompagnate simulazioni con vari materiali e l'uso della lavagna luminosa. Queste simulazioni, insieme alla visione di foto videoproiettate, hanno fortemente coinvolto i bambini, aiutandoli a comprendere meglio quanto era stato detto con le parole. Dalla nascita delle stelle si è passati all'osservazione del cielo per scoprire le costellazioni. Il sapere dei bambini su questo aspetto si è intrecciato ad alcune spiegazioni fornite dall'adulto. “La costellazione del leone noi quando guardiamo il cielo non la vediamo ancora,secondo voi perché?” “Non si sono ancora messe così” “Non hanno ancora tanta luce.” “Forse sono ancora un po' più lontane.” “Forse perché le stelle non si muovono tanto.” “Dobbiamo aspettare ancora un pochino altrimenti la costellazione non si fa, aspettare una settimana.” “Perché non si muovono tanto.” “Forse non si sono ancora riunite a fare la costellazione.” Ad ogni bambino è stata data una parte della mappa del cielo dove era presente la costellazione del grande carro per ricercarla insieme ai genitori, in un luogo al di fuori della scuola. A questo momento di coinvolgimento delle famiglie ne è seguito un altro significativo: la visita al planetario del Polo Scientifico di Ferrara In continuità con le esperienze proposte in precedenza a livello corporeo, i bambini divisi in gruppi hanno creato una costellazione che in seguito hanno rappresentato graficamente, dandole un nome in relazione alla sua forma. In palestra sono state proiettate immagini di costellazioni chiedendo ai bambini di assumerne la forma con il corpo. La riproposizione nel piccolo gruppo di quesiti iniziali sulla nascita delle stelle, il loro colore, la loro conformazione, ci ha permesso di cogliere nei bambini l'evoluzione del loro pensiero, la correzione di vecchie ipotesi e la costruzione di nuove, all'interno di processi che continuano a restare aperti. “Dalle supernove nasce la nebulosa e dalla nebulosa nascono le stelle.” “Le nebulose sono nell'universo, la polvere e il gas si stringono si stringono , poi c'è l'esplosione” “Perché c'è tanto caldo.” "E nascono le stelle.” “E le stelle si muovono nell'universo. Le stelle nascono, invecchiano, esplodono, e lasciano la polvere alle stelle che devono nascere.” L’esperienza che documentiamo è stata condotta in una sezione eterogenea con bambini di tre e quattro anni di diverse nazionalità. Alcuni di loro hanno avuto inizialmente diverse difficoltà nella comprensione della lingua parlata, per cui lo stimolo iniziale per incuriosirli al cielo stellato è stato proposto come un gioco. Come rituale propedeutico al momento del sonno è stata presentata ai bambini una versione semplificata di un planetario che consente la visione di una parte della volta celeste e della via Lattea. La stessa opportunità è stata data anche ai bambini che non rimanevano a dormire. In seguito sono state raccolte le loro idee sulla provenienza e la nascita delle stelle. 2 Da questa prima ipotesi è iniziata una sperimentazione che li ha portati a verificare insieme molte delle loro idee, facendo ripetute prove alla luce, al buio, con lente d’ingrandimento, coi brillantini bianchi, gialli, rossi e con pietre (diamanti) fluorescenti. • “Al buio buio non si vedono più…non brillano più perché questi sono brillantini bianchi, bisogna provare coi brillantini gialli!” 2 Vedi allegato • “Con la luce i brillantini gialli brillano meno di quelli bianchi, quindi le stelle del cielo non sono fatte di brillantini gialli!” • “Vediamo se brillano al buio. Con la mezza luce e con il mezzo buio niente…non si vedono. Mi sembra che non brillano…anzi, non si vedono neanche un po’…vedo le finestre, i letti, la porta ma non i brillantini.” • “Il buio è entrato e non si vede più. Il cielo è ancora più pesto di quello della stanza, è per questo che i brillantini delle stelline si accendono.” • “Le stelle del cielo non sono fatte di brillantini!” • “Forse sono fatte di brillantini rossi!” • “I brillantini rossi non brillano al buio…ci sono rimasto male perché mi aspettavo che facessero luce.” • “Adesso proviamo con i diamanti.” • “Non brillano al buio i diamanti!” • “Quando c’è buio buio i brillantini e i diamanti non brillano. Le stelle non sono fatte di brillantini e diamanti ma…non so pensare” • “Le stelle del cielo sono fatte di un’altra cosa.” Nel tentativo di arginare questa ricca e prolungata ricerca, è stato spiegato ai bambini che, non potendo verificare nella realtà le loro ipotesi, ci si doveva fidare di ciò che raccontano gli astronomi in merito alla nascita e alla consistenza delle stelle. “In alcune parti del cielo ci sono molti granelli di polvere e molti gas che si attraggono sempre di più e diventano oggetti sempre più grandi. Anche l’aria che esce dalla nostra bocca e gonfia i palloncini o la lacca delle bombolette sono dei gas” (Lara Albanese) Per capire meglio cos’è e come si forma un gas sono stati dati ai bambini gli elementi per sperimentare: • “Il bicarbonato nell’aceto bolle!” • “Le bolle sono come quelle della Coca Cola. Abbiamo messo molta polvere, si è alzato tanto che sembra una birra, sembra una schiumetta.” • “Sta nascendo il gas, sta per soffiare, fa un rumore di ghiaccio, nell’orecchio se ascolto il gas sento le bolle.” Successivamente ogni bambino ha costruito il proprio granello di polvere utilizzando carte leggere appallottolate. Nel tentativo di rappresentare il processo di formazione di una stella, dando la maggiore aderenza possibile ai vissuti quotidiani dei bambini, sono state fatte diverse prove: “Le pallottoline si sono trovate, se c’è una bomba di vento fanno una forma. Si trovano e si appiccicano.” “Il gas è uno spruzzo.” “Il gas attacca i granelli” Tuttavia rimaneva ancora la necessità di capire come, da questo incontro di polveri e gas, potesse crearsi una stella luminosa. I bambini hanno così drammatizzato questa unione in palestra, scoprendo che i corpi abbracciati che mimano i granelli di polvere creano un calore insopportabile. • “Adesso c’è caldo” • “Un pochino troppo” • “Il caldo non è sempre uguale, adesso c’è troppo.” • “Ci bruciamo.” • “C’era il fuoco.” • “Abbiamo sentito caldo e abbiamo fatto la stessa cosa di quando nascono le stelle.” • “Granelli di polvere e gas si attaccano e hanno fatto il caldo, fa la luce dentro” “La temperatura al centro di questa condensazione di materia raggiunge e supera il milione di gradi e hanno inizio le reazioni nucleari.” (Margherita Hack) Per far capire ai bambini cos’è una reazione nucleare abbiamo proposto loro delle immagini ingrandite di nebulose. • “La nebulosa sembra un temporale” • “Forse c’è il fuoco dentro la stella? Forse il fuoco dentro la stella fa luce.” Con diverse tecniche i bambini hanno rappresentato quelle che hanno chiamato le esplosioni che sono state assemblate in un unico grande pannello. A conclusione del percorso si è organizzato un laboratorio con i genitori in cui ognuno ha pensato e realizzato, con diversi materiali, la propria stella così come l’aveva immaginata attraverso gli stimoli ricevuti, le scoperte effettuate, i racconti e le osservazioni dirette effettuate al Museo. Sezioni dei bambini di cinque anni Il percorso intrapreso in un una delle sezioni di cinque anni, è nato dall’interesse dei bambini; uno di loro ha portato a suola un disegno dove erano rappresentati alcuni pianeti e stelle….E’stato lo spunto per introdurre una prima conversazione in cui i bambini hanno espresso le loro idee: “Lo spazio è uno spazio tutto nero dove si può volare.” “I pianeti si muovono con il vento.” “Nello spazio ci sono meteoriti, pianeti e stelle.” “Le stelle sono fragili.” “Le stelle per me sono di acqua e di fuori hanno una pelle,quasi come un vestito che luccica.” Dopo questa prima conversazione, ci siamo rese conto che i bambini avevano bisogno di alcune certezze, soprattutto di sapere che cos’era una stella, una galassia e un pianeta. I libri scientifici ci hanno dato la possibilità di definire questi concetti, formulando un piccolo glossario. Inoltre l’uso delle immagini e l’attenta osservazione che ne è derivata a portato i bambini a riflettere; alla domanda: “Come sono arrivate a noi queste fotografie? Chi le ha fatte? L’interesse dei bambini si è spostato dalle stelle agli strumenti utilizzati per osservare (telescopio e satellite). “Ricordate quando abbiamo visto le stelle, le nebulose, le galassie.? Cosa ci hanno permesso di vedere quelle immagini, secondo voi?” “Gli uomini che sono nello spazio hanno fatto delle foto e le hanno messe sul libro.” “Ci vuole un cannocchiale gigante per poterle vedere però! “Sai? Quella macchina telecomandata che va da sola nello spazio. Forse è proprio lei che ci fa le foto.” “Proprio quello strumento che rimane nello spazio, come si chiama?” (l’adulto fa vedere l’immagine della terra ripresa dal satellite) “Questa è la terra.” “No è la luna.” “E’ la terra perché è azzurra.” “C’è uno strumento che ha vicino che sembra un aeroplano perché ha le ali.” “E’ un satellite…che sono cose che girano nello spazio.” “Il satellite serve a mandare messaggi.” “Riprende anche le immagini della terra.” “Questa è la terra, le cose bianche che si vedono sono le nuvole.” “Dall’alto si vedono le montagne con la neve e anche la nostra scuola.” “Non credo…il satellite non può riprendere la nostra scuola perché ci sono milioni di chilometri di distanza.” “Ma siete sicuri che ci siano tantissimi chilometri di distanza?” “Si tantissimi. Il satellite riprende solo macchie di colore, non riprende noi.” “Il bianco delle nuvole.” “Gli alberi possono essere il verde, il giallo…forse..non so. Il deserto? “La terra coltivata dall’alto è il marrone.” “Da sempre l’uomo rincorre il sogno di ammirare il mondo dall’alto. E ancora oggi, nell’era dello shuttle e dei viaggi in aereo, un’ immagine dall’alto ci colpisce nel profondo, evocando nell’animo un senso di meraviglia.” ( da: Un viaggio straordinario dal satellite ”Un mondo dall’alto” Istituto geografico De Agostini.) Questo libro ci ha permesso, dopo un’attenta analisi delle immagini da parte dei bambini, di concretizzare l’esperienza in un laboratorio. Gli strumenti e i materiali usati sono stati la creta e i colori acrilici, al fine di realizzare delle formelle che rappresentavano la stessa immagine satellitare scelta in precedenza da ogni bambino. Per la realizzazione di questo lavoro, i bambini sono stati seguiti individualmente. La priorità era di rimandare continuamente lo sguardo del bambino all’immagine originale per coglierne i particolari, le proporzioni, e successivamente i colori. Colori che suggerivano possibili rilievi, vulcani, laghi e fiumi…che potevano essere di colore rosso o nero; colori che andavano oltre lo stereotipo. La partecipazione dei genitori al progetto educativo ha permesso la condivisione dell’intero percorso: dalle stelle ai satelliti, e la realizzazione finale delle formelle. Nell’altra sezione dei bambini di cinque anni il percorso didattico è iniziato con la proposta di un viaggio immaginario nello spazio. E’ stato chiesto loro quali mezzi di trasporto intendevano utilizzare e che cosa pensavano di trovare. • “Io vado nello spazio con un aereo. Vedo la terra sotto, la luna,le stelle e anche il sole. E’ notte.” • “Io vado nello spazio con una nave spaziale. Arrivo che è giorno e vedo la luna,le stelle e un po’ di nuvolette.” • “Io vado nello spazio con un razzo. E’ giorno perché ho visto un pianeta che è una cosa rotonda con dei buchi,le stelle e il sole.” Quasi tutti nello spazio hanno visto anche le stelle. Ma che cosa sono le stelle? • “Le stelle sono palle di fuoco con le punte. Sono come il sole.” • “Le stelle sono tutte bianche. A volte ci sono, ma non tante. Quando vado con la macchina le stelle mi inseguono. Sono tonde con delle punte.“ • “Le stelle sono delle cose con dei puntini che fanno luce quando è notte.” • “Le stelle sono piccole palline di fuoco che brillano. Le stelle sono formate da polvere e gas. Sono delle masse di polvere e gas.” • “Le stelle sono palle di fuoco che sono in cielo. Ci sono anche le stelle cadenti che sembra che cadano ma non cadono perché quelle che cadono sono meteoriti.” E per i genitori, che cosa sono le stelle? • “La mia mamma ha detto che le stelle sono delle palline con delle punte.” • “Il mio papà dice che le stelle sono palle di fuoco con le punte.” • “La mia mamma ha detto che le stelle sono piccole palline fatte di fuoco e di gas.” • “Il mio papà dice che le stelle sono gas che brucia tanto.” • “La mia mamma ha detto che le stelle sono delle palline con delle punte.” • “Il mio papà dice che le stelle sono palle di fuoco con le punte.” • “La mia mamma ha detto che le stelle sono piccole palline fatte di fuoco e di gas.” • “Il mio papà dice che le stelle sono gas che brucia tanto.” Assecondando l’interesse dei bambini espresso con continue domande, con vari libri e immagini portate da casa , in una stanza, al buio, con un episcopio è stato proiettato sul soffitto il cielo stellato proponendo loro un gioco. Dovevano osservare attentamente le stelle, far finta di avere una matita in mano, tracciare delle linee immaginarie e formare una figura, un disegno qualsiasi che ognuno di loro vedeva. Poi è stato mostrato il cielo con delle costellazioni, questo ha permesso ai bambini di comprendere meglio il significato del gioco e capire che cosa sono le costellazioni. • “Io ho visto un fiocco, delle stelle e un bimbo che butta il cartone in cielo.” • “Io ho visto un intreccio di piramidi.” • “Io ho visto un razzo, la faccia di un cane, delle stelle che formavano la strada dello zucchero e una clessidra.” • “Io ho visto un razzo, la via lattea e una casetta.” • “Io ho visto due pesci.” Interessante è stato osservare che, in seguito a questa esperienza, quasi tutti hanno disegnato le stelle rotonde e non a punta. “Ma allora da dove provengono o nascono le stelle?” • “Le stelle nascono nel cielo.” • “Le stelle sono prima sotto il cielo e poi spingono, spingono e vengono fuori perché nascono dal cielo.” • “Le stelle nascono nel cielo. Quando la nebulosa si scalda tanto si trasforma in una stella.” • “Le stelle nascono dalla nebulosa dell’aquila. Nascono dal big bang e poi quando nascono sono dei puntini e quando diventano grandi nascono le punte. Lo so perché me l’ha fatto vedere il nonno Pippi nel suo computer e c’era anche saturno che ha vari anelli intorno.” • “Prima che una stella nasca c’è una nebulosa che è formata da ammassi di polvere, di sassi, di asteroidi e di meteoriti. La nebulosa si trasforma o in una stella che è una massa di polvere e gas,oppure in un buco nero. Il buco nero è un tornado che aspira tutte le cose.” Alcuni bambini hanno spontaneamente parlato di nebulose e tutto il gruppo si è incuriosito e interessato all’argomento. Il loro interesse si esprimeva con domande, formulazioni di ipotesi, ricerca di spiegazioni attraverso discussioni e confronti verbali. Con l’ausilio di immagini di nebulose scaricate da internet, si è simulato il fenomeno attraverso un esperimento. L’esperimento è stato proposto prima al grande gruppo e poi due bambini per volta l’hanno riprodotto. Non potendoci avvalere di gas e polveri, si sono usati dell’aceto e del bicarbonato che, versati in un bicchiere, hanno prodotto una reazione. I bambini erano stupiti ed entusiasti, tanto è vero che hanno proposto l’esperimento anche a casa assieme ai genitori. Le nebulose sono diventate argomento costante di discussioni, in seguito sono state disegnate su cartoncino con le tempere e, con la lavagna luminosa, anche su lucidi con i colori a china dove ogni bambino ha fatto “nascere” la propria stella dandole un nome. Il percorso ha incentivato notevolmente nei bambini la curiosità per lo spazio, tanto è vero che inventavano storie di animaletti che volevano esplorare lo spazio, ma con quale mezzo andare? I bambini hanno inventato Crottolo che loro stessi definiscono così: • “Crottolo è un mezzo di trasporto che abbiamo inventato noi.” • “Crottolo può volare e con il cannocchiale può vedere lontano.” • “Crottolo può andare in cielo a vedere gli astronauti e i pianeti rocciosi.” • “Crottolo è una navicella che può andare da tutte le parti.” • “Crottolo può andare in cielo ad esplorare lo spazio; ha tanti oblò, così le persone che sono dentro possono guardare fuori.” • “Crottolo adesso sta volando in cielo per andare a vedere le stelle.” Crottolo è stato inventato, progettato e costruito con la collaborazione di tutti in modo che potessero accedervi un massimo di tre bambini per volta. Prima della costruzione, ogni singolo bambino ha disegnato il proprio progetto, sia esterno che interno; poi, nel grande gruppo, sono state raccolte le idee e i suggerimenti, attraverso il confronto e la discussione si è arrivati ad un unico progetto condiviso da tutti. Progetto individuale Progetto individuale Progetto di gruppo I genitori, durante un incontro di sezione, si sono impegnati a trovare tutti i materiali che servivano per la realizzazione: cartoni grandi, carta, colla nastro adesivo e tutta l’attrezzatura. Finita la maxi costruzione, è stato compito dei bambini stessi dipingerla e attrezzarla all’interno All’interno della sezione è stato allestito uno spazio specifico per Crottolo per acconsentire ai bambini di accedervi liberamente e immedesimarsi in viaggi fantastici. I “viaggi” fatti con Crottolo sono ricchi di esperienze personali e scientifiche, ma anche intrise di emozioni e fantasia.3 Lo spazio ha coinvolto e affascinato non solo i bambini, ma ha reso protagoniste del percorso anche le famiglie che costantemente hanno collaborato durante l’anno scolastico. La visita al planetario con tutti i bambini accompagnati dai genitori, in particolare da molti papà, è stata un’ interessante e gratificante conclusione del progetto educativo. 3 Vedi allegato n.2 In tutto il percorso è stato fondamentale l’aspetto emozionale, la curiosità, l’interesse, il piacere della ricerca dei bambini sia a scuola che a casa con i propri genitori e soprattutto la gioia di scoprire individualmente conoscenze e aspetti nuovi e significativi della realtà. BIBLIOGRAFIA L. Albanese, C. Bevilacqua , Mano Mente Cuore, ITINERARI, Strumenti e riflessioni pedagogiche, Provincia Autonoma di Trento Margherita Hack, Viviano Domenici, Notte di stelle, Sperling Paperback RIVISTE • Bambini - Gennaio 2003, L. albanese, Lo scatolone del sole • Bambini - Marzo 2003, L. Albanese, E. Colombi, Lo scatolone dell’aria • Bambini - Giugno 2003, L. Albanese, E. Colombi, Uno scatolone pieno di energia • Bambini - Maggio 2005, L. Albanese, C. Bevilacqua, Lo scatolone scientifico • Bambini - Settembre 2005, L. Albanese, Il sole splende anche sui piccoli villaggi … • Bambini - Settembre 2008, L. Albanese, I cieli del mondo • Bambini - Ottobre 2008, L. Albanese, Fare spazio alla scienza • Bambini - Novembre 2008, L. Albanese, Lo scatolone magnetico • Bambini - Gennaio 2009, L. Albanese, Lo scatolone della comunicazione • Bambini - Febbraio 2009, L. Albanese, La scienza in cucina • Bambini - Aprile 2009, L. Albanese, Lo scatolone della matematica • Bambini - Ottobre 2010, L. Albanese, Strumenti scientifici alla scuola dell’infanzia IL COLLETTIVO Argazzi Maurizia Benvenuti Marilena Colombani Cristina Crugliano Maria Frighi Gloria Giacci Patrizia Lambertini Gloria Lanzoni Silvia Lionello Tiziana Livatino Laura Lunghi Laura Menegatti Eva Pertili Chiara Poppi Costanza Rapini Alba Ravani Arianna COORDINATRICE PEDAGOGICA Dott.ssa Fabbri Cristina ALLEGATO 1 Bambini di tre-cinque anni BAMBINI TRE ANNI Da dove vengono le stelle? Le stelle vengono da lontano, dei bambini grandi li hanno messe in cielo e stanno sempre ferme, servono per far brillare la strada. Le stelle sono venute da una astronave. No sono nate da un aereo, si muovono e poi vengono casa mia. . Le stelle vengono dal cielo, ce ne sono d’oro e anche delle bianche. Hanno una mamma stella e un papà stella che lo chiamano Roberto come il mio e dopo le hanno covate e dopo sono nate. Nascono con cinque punte, poi crescono. Prima c’era la luna , poi le stelle. La luna ha messo le stelle in cielo, sono piccole e grandi. La luna insieme al sole ha fatto nascere le stelle. La luna è la mamma e il sole il papà. Le hanno portate in cielo, le ha portate la luna. Rimangono sempre piccole, con una scala grande arrivo dalle stelle e le guardo. E poi scrivi che sono anche calde! Il sole ha messo le stelle . Le stelle sono in cielo La stella ha tre punte o quattro Ho visto una stella in cielo, era molto in alto Ho una stella che si chiama Evangelin Le stelle le vedo sulla mia casa Le stelle le vedo di notte Io le vedo prima di andare a letto Le stelle sono fuori Le stelle sono piccole Le stelle sono grandi grandi Le stelle brillano Le stelle sono in alto Vicino alle stelle c’è la luna Le stelle sono bianche Le stelle sono anche gialle Di notte ho visto una stella piccola, lontana, lontana brillava e aveva quattro puntini Io sono andato a vedere le stelle a Casumaro A casa ho il cannocchiale per vedere le stelle Di stelle ce ne sono di piccole e di grandi Io le vedo fuori dalla mia finestra BAMBINI DI QUATTRO ANNI Le stelle sono pianeti, non sono dentro al mondo, sono nell’universo, anche la luna è nell’universo, me l’ha detto mio papà. Non so dove sono nate le stelle, so che vanno dentro il cielo. Sono andata in aereo e ho visto il sole e le nuvole. E’ difficile questa domanda, non so come sono nate le stelle. Le stelle sembra che si muovono quando tu ti muovi; sembra, però non si muovono. Non hanno pile, non hanno motori delle macchine o dei motorini e stanno ferme come statue. Non so dove sono nate, le stelle stanno in cielo. Le stelle sono gialle, sempre gialle. Gialle. Sì, gialle. Anche per me, come la luna. Però dentro al mondo rotondo la strada è dritta, io pensavo che col mondo rotondo la strada andava giù e poi su al cielo, ma la strada è dritta. Perché è così? E’ una domanda molto difficile. Ci sono due cose difficili da dire: Le stelle non sappiamo dove sono nate; Non sappiamo perché la strada è dritta e il mondo rotondo. Forse le stelle sono nate nell’universo dalla luna, prima erano piccoli semini dentro la luna e poi sono diventati più grandi. Sono venuti fuori da dei piccoli buchini della luna e sono rimasti in cielo perché li sosteneva l’aria dell’universo. Secondo me possono essere nate così. Anche per me. Le stelle nascono dal cielo, come i bambini, come le piante. Secondo me non nascono dal cielo, non lo so dove nascono. Le stelle vengono dallo spazio. Sono dei pianeti e nel cielo non le porta l’astronauta perché sono troppo pesanti e non stanno nell’astronave. Le stelle sono fatte di fuoco e scottano. Come il sole. Nel cielo ci sono le astrali. Le stelle nel cielo non le hanno portate. Forse sono nate dal sole. Sono nate nello spazio. Lo spazio è il cielo, quando non c’è la luna non ci sono le stelle e non c’è il sole. Lo spazio è il cielo. Ci sono i pianeti nello spazio. Noi non sappiamo tutto come i grandi, non sappiamo come sono nate. Gli scienziati lo sanno. Le stelle luccicano perché sono fatte di fuoco. E la luna è un deserto di sabbia. Io le stelle le vedo piccole e sono celesti. Le vediamo rotonde, puntini piccoli piccoli. C’è la stella polare che è da sola. C’è la stella cadente. Esistono anche gli asteroidi, l’asteroide è un pezzo di stella come quella che ha ucciso i dinosauri. La nonna Ceci una volta ha visto le stelle cadenti. Io so però come muoiono, si sbriciolano in tanti pezzettini. La luna nel cielo mi ha parlato e mi ha detto che mi fa un regalo se faccio il bravo. E anche il sole. Forse sta dicendo una cosa per finta perché il regalo nel sole si brucia tutto. Io vedo le stelle tutte le notti nel cielo, chiedo alla mamma se prima di andare a letto le posso vedere un pochino e lei mi dice di sì e qualche volta di no. Ogni tanto vedo la luna. Le stelle le vedo che diventano grandi e piccole, non so perché ma forse sarà la luce delle stelle. La mamma me le fa sempre vedere, la luna vicina alle stelle e una sera ho visto le stelle a puntino. Le stelle sono bianche, sono fatte di polvere. Sì a volte sono bianche, a volte gialle. Sono fatte di polvere. Per me gialle. Sono fatte di terra umida, con una polverina che le tiene su, su. La luna invece è fatta di polvere. Stanno molto in alto e sono amiche della luna. Mi sa che le stelle le ha fatte la luna. Sì, con un incantesimo. Oppure ci sono delle persone in cielo che tutte le notti lavorano le stelle, hanno una polvere e con la plastica gialla fanno la stella e la lanciano e la stella vola dalla luna. Sono nate dalla pancia della luna, sono nate piccole e dopo diventano grandi. Stanno in cielo. Sono fatte di polvere, sono nate da sole. Sono nate dalla luna. Sono nate dal cielo. E’ la luna la mamma. No, la stella ha una mamma con le punte molto grandi. Le stelle sono nate dal cielo, da una stella grande grande. Le stelle le ha fatte Gesù. Le stelle hanno dentro la luce così possono illuminare il buio. Sono gialle. Anche il sole è giallo, è fatto di fuoco. Le stelle stanno ferme. Sì, non si spostano più. Le stelle, sono piccole, medie, grandi. Sono dure perché devono stare in cielo. Sono fatte di ghiaccio e sono calde, secondo me si spostano perché ne ho vista una a casa mia. Sì sono delicate, io le vedo rotonde. Da quaggiù sono piccole ma veramente sono grandi e hanno le punte. Le punte sono dure. Ho visto una stella che cadeva per davvero. Le stelle cadenti cadono di sicuro, come la stella di Laura che l’hanno aggiustata con lo scotch. Ci sono anche le stelle con le code. In un cartone io ho visto che erano dure come il sasso e dentro c’era un po’ di ghiaccio. Le stelle stanno nel cielo, quando era buio le ho viste. C’era un po’ buio, ma c’era anche la luce del lampione. Le stelle fanno luce per brillare. Le stelle stanno in cielo. Quando ho sognato le stelle le ho viste, erano belle, colorate di giallo. Quando vanno in cielo sono come le mongolfiere diventano piccole piccole Le stelle sono con le punte in cielo. Le ho viste quando era notte, sono sempre gialle. Sono vicine a me perché le vedo bene. Le stelle sono gialle e stanno al buio, quando c’è luce le vedo un po’ si e un po’ no. Sono di giallo che brilla. In cielo sono. Le ho viste tutte, domani che c’era buio ero con la mamma a casa. Sono gialle e anche di tanti colori. Ci sono le streghe quando ci sono le stelle perché è notte. Le stelline sono gialle, hanno dei triangoli, sono nel cielo, sono fatte di vetro perchè sono in alto e non riesco a vederle bene perché sono piccole. Sono tutte uguali, Dio le ha messe lassù. Mi piace guardarle di notte, una volta le ho viste perché ero andato a una festa della sorella di P. ed era notte. So pure che sono vicine alla luna in cielo in alto. Sono quelle in cielo, sono gialle sono con la punta, sono lontane perché devono fare la luce a tutte le cose. Quando era buio le ho viste dalla finestra, sono tante. Io le ho attaccate al muro della mia camera, le ha prese la mamma e fanno luce. Le stelle vere stanno in cielo, non le ho mai viste, sono gialle, fanno luce perché sono stelle vere. Le stelle sono cose di Natale perché vanno attaccate all’albero di Natale, quelle vere stanno in cielo perché così quando c’è buio fanno un po’ di luce. Le stelle sono illuminate dal buio. Io ho visto le stelle cadenti quando ero a casa dalla mia zia a Ferrara. Ho visto una luce che cadeva nel ponte così le abbiamo contate. Prima è venuta giù una sola poi un’altra. Io le guardavo con Alfio. Le stelle hanno quelle puntine che ti spungia un po’. Io però non le ho toccate perché sono in cielo. Stanno lassù perché ci vogliono stare. Le stelle sono un po’ bianche e gialle, le ho viste quando sono andato con la macchina di notte. OH… si lo so cosa sono, sono nel libro che ho all’asilo. Sono nel cielo. Le stelle vanno sopra il cielo perché loro fanno la luce. Però se c’è un po’ di luce e un po’ di sole, allora non si vedono. Quando viene buio si spegne la luce e si vedono sopra il cielo. La mamma le ha messe in cielo. Le stelline sono delle cose che illuminano la strada di notte…sono in cielo, sono fatte con delle punte, sono gialle però c’è anche un po’ di bianchino in mezzo, anche la luna è bianca. Quando c’è nuvolo non le vediamo perché si bagnano con la pioggia che le bagna e poi quando scende l’acqua diventano tutte bianche. Sono con la punta e dentro c’è un tondo con delle righette Le stelle sono gialle, sono tante, vengono da sù, dalla luna ma io non le vedo, vedo solo la luna. Le stelle sono in cielo, non si vedono sempre…non si vedono quando c’è la nebbia. Ce ne sono tante e servono per illuminare il buio. Le stelle non si vedono quando c’è la nebbia e anche quando ci sono delle nuvole grigie proprio davanti. Sono fatte con un tondo e poi c’è una punta. A me mi fa pensare che la luna sia una stella grande quando è tonda, l’ho pensato quando stavo ritornando a casa mia alla notte. BAMBINI DI CINQUE ANNI Secondo me, da quando è venuto il big bang, la lava e l’acqua si sono incrociati e sono nate le stelle. Secondo me le stelle vengono dal fuoco. Per me sono di ghiaccio. Le stelle vengono dallo spazio e sono di fuoco, ma le stelle vere sono bianche. Per me le stelle ce le ha messe Gesù per far felice la gente. Le stelle secondo me vengono dall’esplosione. Forse ce ne e stata un’altra oltre al big bang, perché un’esplosione non può fare tutto, come noi non riusciamo a fare cento cose in una volta. Allora secondo me, prima si sono formati i pianeti, perché sono più grandi e poi le stelle. Le stelle nascono nel cielo. All’inizio sono rotonde poi diventano grandi e hanno le punte. Le stelle nascono nel cielo. Quando la nebulosa si scalda tanto si trasforma in una stella. Prima che una stella nasca c’è una nebulosa che è formata da ammassi di polvere, di sassi, di asteroidi e di meteoriti. La nebulosa si trasforma o in una stella che è una massa di polvere e gas,oppure in un buco nero. Il buco nero è un tornado che aspira tutte le cose. Le stelle nascono dalla nebulosa dell’aquila. Nascono dal big bang e poi quando nascono sono dei puntini e quando diventano grandi nascono le punte. Lo so perché me l’ha fatto vedere il nonno Pippi nel suo computer e c’era anche saturno che ha vari anelli intorno. Le stelle provengono dal cielo. Le stelle provengono dalle nuvole perché sono dentro le nuvole e quando la nuvola si sposta nasce la stella. Le stelle nascono nel cielo. Le stelle nascono nel cielo. Le stelle nascono nel cielo. Nascono da una nuvola. Quando uno muore fa una grande esplosione, va in cielo e si trasforma in una stella. Me l’ha detto la mia mamma. Le stelle nascono dal cielo. Stanno lassù e pian pianino nascono. Le stelle vengono dal cielo. Le stelle sono prima sotto il cielo e poi spingono, spingono e vengono fuori perché nascono dal cielo. Le stelle provengono dal cielo. E’ il cielo che le fa nascere. Le stelle provengono dal cielo, infatti sono fatte da sassi e polvere come ha detto Lory. Le stelle nascono dal cielo. Le stelle nascono dalla luna, crescono e diventano grandi con le punte. Le stelle provengono dallo spazio. Io guardo le stelle di notte. Le stelle nascono dal cielo. Nel disegno sono io che guardo le stelle. Nel disegno sono io che guardo il cielo e vedo le stelle e una palla di fuoco. Le stelle provengono dal cielo. Io mia mamma e mia sorella guardiamo le stelle. Le stelle provengono dallo spazio. Le stelle nascono dalle nuvole. Nel disegno ci siamo io e la mia mamma che guardiamo le stelle. Le stelle nascono dal cielo. Le stelle nascono dal cielo. ALLEGATO 2 RACCONTI RELATIVI AI VIAGGI DI CROTTOLO (Bambini di cinque anni) Sono andata nello spazio con Crottolo e ho visto il fiocco, che è una costellazione formata da tante stelle che brillano. Ho visto una pioggia di stelle cadenti. Sono uscita da Crottolo per andare al bar a prendere una birra e una minestra. Poi ho dormito dentro a Crottolo con Tommaso, abbiamo giocato con il computer. Alla fine sono tornata a casa. Siamo partiti, io, S. e T., e siamo andati sulla luna. Siamo usciti da Crottolo e abbiamo visto tanti crateri, abbiamo guardato con il telescopio e abbiamo visto dei pianeti, il sole, Mercurio,Giove, Urano e Saturno. Abbiamo anche visto delle stelle comete, dei meteoriti e delle costellazioni. Dentro a Crottolo, io ho disegnato quello che avevo visto; poi siamo ripartiti per tornare sulla terra. Con Crottolo sono andato nello spazio, ho visto i pianeti e la luna. Sono atterrato sulla luna che era rotonda, grigia e piena di buchi. Poi sono andato dentro a Crottolo e sono tornato sulla terra. Io, C. e A. siamo saliti su Crottolo e siamo andati nello spazio. Siamo usciti, con il telescopio abbiamo visto delle stelle, dei pianeti, delle stelle cadenti e dei meteoriti. Abbiamo incontrato un astronauta e io gli ho fatto vedere il mio telescopio. Poi siamo rientrati dentro a Crottolo e abbiamo disegnato le stelle che abbiamo visto e abbiamo letto il libro dei pianeti. Alla fine siamo tornati sulla terra. Sono partito nello spazio con Crottolo e ho visto il sole, una nebulosa e la via lattea. Poi ho guardato il libro dello spazio perché sono uscito da Crottolo e se c’era un pianete nuovo o strano, guardavo nel libro così sapevo come si chiamava. Poi ho viaggiato in tutto lo spazio, ho scoperto le galassie che sono tipo un sole che attorno hanno degli anelli formati da stelle. Alla fine sono tornato sulla terra. Sono salito su Crottolo e sono andato in Europa, ho visto delle persone che erano quasi uguali a noi. Poi sono andato nello spazio, c’erano delle altre navicelle, ho visto il mondo, delle stelle ed un pianeta che aveva un cerchio attorno. Sono andato sulla luna, era bianca, piena di buchi fatti da meteoriti e tante onde di cemento. Sulla luna abbiamo visto un uomo gigante. Siamo ritornati sulla terra e siamo andati a casa nostra a prendere le bombole dell’ossigeno perché erano finite. Sono salita su Crottolo e siamo andati nello spazio. Ho visto il sole che era splendente, molto luccicante e i suoi raggi scaldavano tutta la terra. Poi ho visto tanti pianeti: Giove, Marte e Venere. Io, R. e R. abbiamo incontrato dei mostri spaziali che erano colorati di verde, avevano tre gambe ed erano cattivi; volevano rompere Crottolo, così li abbiamo uccisi. Poi abbiamo visto le nebulose che si trasformavano in stelle di colore giallo, bianco e rosso. Abbiamo visto dei pianeti piccolini che avevano tutti i crateri; poi siamo tornati a terra. Il mio viaggio è stato molto bello! Siamo andati in diversi posti: siamo stati in mare e c’erano dei barracuda che sono dei pesci molto pericolosi, li abbiamo combattuti perché ci eravamo costruito delle armi, dei cannoni e degli spara fuoco. Poi siamo andati nello spazio e siamo atterrati sulla luna, con il telescopio abbiamo visto delle stelle, dei satelliti e dei pianeti. La luna era piena di crateri e c’erano anche degli astronauti che avevano messo una bandiera americana; noi abbiamo messo la bandiera italiana. Siamo risaliti su Crottolo, abbiamo mangiato del pane, un po’ di pasta e del risotto, poi siamo tornati sulla terra, a casa nostra. Io, A. e M. siamo partiti per un viaggio nello spazio. Abbiamo visto i pianeti, la luna, le stelle cadenti; ho visto anche le nebulose e un gatto spaziale che mi ha detto MIAO. Siamo atterrati sul pianeta Giove che aveva attorno due cerchi e aveva il suolo a gobbette, tipo montagne. Abbiamo guardato con il telescopio: c’erano delle stelle grandi, piccole e medie, c’erano anche delle nebulose che scoppiavano e nascevano delle nuove stelle. Alla fine siamo tornati. Quando siamo entrati dentro a Crottolo abbiamo saputo una notizia, che delle nebulose cadevano continuamente su Crottolo; così noi abbiamo mandato un messaggio alle nebulose per farle bloccare altrimenti Crottolo si rompeva. Così le nebulose si sono fermate. Poi siamo atterrati sulla luna e l’abbiamo visitata: era rotonda, c’erano delle montagnole che andavano su e giù. Abbiamo saputo che sulla luna erano atterrati i primi astronauti e dopo abbiamo scritto un messaggio che diceva che eravamo noi che per primi siamo arrivati sulla luna. Siamo ripartiti e siamo ritornati sulla terra. Con Crottolo sono andata, assieme ad A. e N., a visitare la luna. La luna era rotonda e aveva dei buchi. Ho visto l’uomo della luna che indossava una tuta spaziale, ha chiesto che cosa stavamo facendo e noi abbiamo chiesto a lui: “Tu che cosa hai addosso?” e lui dice: “ Ho una tuta spaziale.” Poi siamo tornati su Crottolo e siamo ripartiti per lo spazio, ho visto le costellazioni che sono formate da tante stelle, una costellazione era a forma di topolino. Alla fine siamo tornati sulla terra. Mi sono messo la tuta e la mascherina, abbiamo fatto la foto e siamo entrati dentro a Crottolo. Abbiamo guardato il libro delle nebulose, e con il telescopio abbiamo guardato le nebulose che erano nello spazio. Dopo, dentro a Crottolo, abbiamo disegnato le stelle. Siamo tornati sulla terra e ci siamo spogliati. Sono partito con Crottolo e sono andato nello spazio. Ho visto delle stelle, dei pianeti rotondi e delle nuvole. Ho dormito dentro a Crottolo e, al mattino, quando mi sono svegliato, ho visto che ero arrivato a Roma dove abitano i miei cugini. Mi è piaciuto molto dormire dentro a Crottolo Mi sono messa la tuta spaziale, sono salita su Crottolo, ho acceso il motore e sono partita per un viaggio spaziale. Sono atterrata sulla luna che era piena, la luna è di colore giallo e ha tanti buchi. Con il telescopio ho visto una stella cadente e dei pianeti. Poi sono tornata su Crottolo e sono ritornata sulla terra. C’erano tre bambini: S., F. e M., sono andati nello spazio con Crottolo e hanno visto tante stelle e la luna. Le stelle parlavano con i tre bambini e hanno detto, li salutavano e i bambini hanno chiesto:” Voi sapete da che parte si va per proseguire nello spazio?” Le stelle hanno risposto: “Andate di qua, c’è la luna e poi proseguite:” Sono partito assieme ad A. su Crottolo, sono andato sulla luna e ho fatto delle cose. Sono uscito da Crottolo, la luna era enorme, rotonda e giallina, il suolo era tutto liscio. Ho visto una persona che era l’uomo lunare e ho chiesto chi era ma lui non ha risposto, allora gli ho scritto un biglietto:” Signore, noi siamo S. e A.”; lui ha disegnato tante stelle a forma di un bambino. Allora sono salito su Crottolo e sono tornato a terra. Con Crottolo sono andato in viaggio nello spazio. Ho visto tantissime nebulose che si schiantavano e formavano tante stelle che poi diventavano costellazioni. Ho visto una pioggia di meteoriti e ho anche visto dei marziani, erano verdi con degli occhi gialli. Ad un certo punto c’erano dei meteoriti che ci stavano quasi per colpire, noi abbiamo subito girato, così non ci hanno colpito. Ho visto delle galassie rotonde, dei satelliti e tante stelle. Alla fine siamo ritornati sulla terra. Io ero dentro a Crottolo con la mia mamma, il mio papà e i miei fratelli, ci siamo messi la tuta spaziale e le bombole e siamo partiti. Arrivati nello spazio siamo usciti da Crottolo e abbiamo visto le stelle e la luna. La luna era rotonda, gialla, molto grande e luminosa. Le stelle erano molto luminose, gialle ed erano sia grandi che piccole. Così abbiamo fatto un giro nello spazio guardando una mappa per non perderci e riuscire a ritornare da Crottolo. Poi siamo entrati nell’astronave Crottolo, che papà aveva parcheggiato, siamo saliti e siamo tornati sulla terra. Mi sono messo la tuta spaziale e sono andato dentro a Crottolo per andare sulla luna insieme a R. e S. Sulla luna c’erano tante stelle, abbiamo mandato dei messaggi all’uomo lunare perché non ci aveva sentito arrivare. Poi siamo tornati su Crottolo, abbiamo visto una nebulosa e siamo tornati sulla terra. Sono entrata su Crottolo e siamo partiti per lo spazio. Io e A. abbiamo visto il mondo che era tondo. Dopo, io e M. siamo andati in un posto che si chiama Mercurio e anche su Marte. C’era tanta luce e il terreno era nero. Abbiamo incontrato un Alieno e abbiamo giocato a nascondino con lui, poi abbiamo giocato ai video giochi. L’Alieno si chiamava Martis e siamo diventati amici. Alla fine abbiamo salutato Martis, siamo tornati su Crottolo e siamo tornati sulla terra. Dopo io sono andata a dormire perché avevo già cenato con l’Alieno. Io ero su Crottolo e poi sono atterrata su Marte, ho trovato una mostricciatola che però era buona, si chimava Genesse. Abbiamo giocato a rincorrerci e anche a scacchi, Genesse sapeva parlare come tutti noi. Poi ci siamo salutate e io le ho detto che è una brava bravissima ballerina. Ho cenato assieme a M. e a M. dentro a Crottolo; non sono andata a dormire perché ho continuato le mie ricerche. Stavo cercando un grande uovo di Alieno, però non capivo che posto era, però aveva una bandiera messicana. L’uovo l’avevano sparato con un cannone potentissimo e l’hanno lanciato nello spazio; alla fine l’uovo si è schiuso ed è uscito un Alieno cattivo, io gli ho sparato con una pistola laser così è morto. Sono rientrata su Crottolo e sono andata a dormire. Quando mi sono svegliata sono tornata sulla terra. Con Crottolo sono andata nello spazio, ho visto la via lattea che era con una stella in mezzo e una striscia bianca di latte, poi ho visto un meteorite e una topolina che si chiama Mini. C’erano molte stelle che formavano le costellazioni, una era a forma di volpe, un’altra a forma di orso e un’altra a forma di uomo. Ho visto anche le nebulose. Sono tornata su Crottolo e sono tornata sulla terra dove mamma e papà mi stavano aspettando. Mi sono vestito da astronauta e poi sono salito su Crottolo, ho acceso il motore e sono partito per lo spazio. Sono atterrato sulla stella polare, lì era tutto deserto, non c’erano i negozi. All’improvviso è comparso un vortice e sono apparse tante persone Aliene. Poi ho visto un signore povero, si vedeva dalla faccia triste, non aveva neanche un centesimo, così io gli ho dato un po’ di denaro per prendersi qualcosa. Poi ho incontrato un bambino che aveva la mia età, era alto come me, siamo diventati amici e abbiamo giocato. Poi sono andato a casa sua che era tutta verde, c’era la madre, il padre e un fratello; hanno fatto il divano letto perché ho dormito a casa sua, quando mi sono svegliato ci siamo salutati. Sono risalito su Crottolo, ho fatto colazione, ho giocato con A. e M.; era sera e molto tardi, ma prima di tornare a casa ho fatto una ricerca sulle nebulose e poi sono tornato sulla terra, a casa mia.