KIWI Actinidia chinensis Pl. (= A. deliciosa A. Chev.) Famiglia: Actinidiaceae Questa specie originaria di una vallata dello Yang-tze cinese appartiene alla Famiglia delle Actinidiaceae, genere Actinidia, suddiviso in due sezioni: • Stellatae, che comprende l'Actinidia chinensis Pl. (= A. deliciosa A. Chev.); • Leiocarpae, comprendente l'Actinidia arguta (Sieb. e Zucc.) Pl. ex Miq. L'Actinidia chinensis è una specie da frutta e quindi detta “di mercato”, mentre l’Actinidia arguta è ornamentale. L'Italia è attualmente il maggior produttore di Kiwi, seguito da Nuova Zelanda, Cile, USA, Giappone e Francia. Le regioni italiane dove è maggiormente diffusa questa coltura sono Lazio, Piemonte, Veneto e, in misura minore, Campania e Calabria. Aspetti interessanti ¾ ¾ ¾ ¾ Descrizione Questa pianta rampicante può raggiungere i 10 m. È dotata di apparato radicale superficiale, dal quale diparte un fusto dotato di tralci anche molto lunghi, sui quali si sviluppano fiori e foglie decidue. Queste ultime sono semplici, cuoriformi con picciolo molto lungo. È specie dioica e normalmente per la sua coltivazione si posiziona una pianta “maschile” ogni 6-8 “femmine”. I fiori possono essere singoli o raggruppati in 2-3, presenti a partire da maggio. Da essi si svilupperà la nota bacca, ricoperta da peluria, la cui polpa è acidula e di un caratteristico verde. Dispersi nella pasta, quasi a decorarla sono i minuscoli semi, violacei o neri, disposti intorno a un cuore biancastro (columella). L'impollinazione è entomofila per quanto i fiori non siano particolarmente attrattivi per le api. La raccolta avviene a fine ottobre ed inizi novembre. Ecologia Originaria dell’Asia è stata importata in Europa a partire dal XX secolo. Ama luoghi temperati, teme i danni da freddo e spesso in presenza di forti venti, subisce sbrancamenti. Il terreno deve essere asciutto, evitando i ristagni idrici. Non tollera suoli ad elevata percentuale di calcare con pH superiore a 7,6. La produzione italiana complessiva è pari a 310.000 t. Le produzioni medie si aggirano sui 30-50 kg/pianta, pari a 200-250 q/ha. ¾ ¾ ¾ ¾ È il frutto a più elevato contenuto di vitamina C. Inoltre è ricchissimo in Sali minerali (calcio, fosforo, magnesio) lo rendono un ottimo rimineralizzante e un discreto fissatore di calcio a livello scheletrico. È impiegato nel consumo fresco e nell'industria dolciaria. Fornisce 48 calorie ogni 100 grammi. Presenta un enzima che ha la proprietà di attaccare le proteine: un kiwi spappolato sopra una bistecca in 2030 minuti ne rende più tenera e digeribile la carne. Si può conservare a temperatura controllata per 4-6 mesi. Nel frigo di casa un frutto acerbo può durare per qualche settimana. Se invece lo si vuol far maturare velocemente lo si può chiudere in un sacchetto di plastica (magari con una mela) e tenerlo a temperatura ambiente per circa 3 giorni. Il frutto vanta nella sua polpa, la presenza contemporanea di rame, ferro, vitamina C: una triade di elementi primari che lo rendono un potente antinfettivo naturale oltre che un alimento ideale per chi soffre di anemia. Grazie al suo contenuto di Arginina, un aminoacido indispensabile all’organismo, in quanto preposto a numerose funzioni, risulta un alimento valido per aumentare la spermatogenesi. Come dire che un consumo regolare ed elevato di kiwi potrebbe essere utile al partner maschile, quando la coppia cerchi un figlio o in presenza di piccoli e momentanei problemi d’impotenza. Bisogna porre attenzione a eventuali eruzioni, pruriti o sintomi che insorgano in seguito all’assunzione del frutto. Il kiwi è infatti uno degli alimenti potenzialmente allergenici, e risulta avere anche reattività crociata con le graminacee. Chi risulta altamente allergico alle graminacee, pertanto, lo consumi con prudenza o ne eviti addirittura l’assunzione. Per approfondimenti: www.agraria.org www.giardinigiardini.com Foto tratte dai siti indicati A cura di Patrizia Pedron