Sistema Nervoso
Nel sistema nervoso imperfezioni di piccolissime dimensioni sono in grado di determinare alterazioni della
funzionalità del tess. nervoso con una sintomatologia anche evidente cognitiva e motoria, per questo motivo
spesso è difficile localizzare la lesione.
Richiami anatomici
La sostanza bianca è composta da fibre mieliniche, la sostanza grigia da pirenofori, fibre amieliniche
e cellule gliali.
Nel tess. nervoso troviamo:
Neuroni, cell. nervose vere e proprie

costituiscono il neuropilo (insieme del tessuto nervoso nelle sezioni istologiche)

diverse forme, funzioni, localizzazioni, …
Neuroglia

sono più numerose dei neuroni e rappresentano dal 20 al 50 % del volume totale del SN

elementi di coesione, difesa, ecc del tessuto nervoso, anche neurotrasmissione

Si distinguono in:
○
Macroglia
■
○
astrociti (supporto e connessione tra i neuroni) e oligodendrociti (produttori di mielina nel
SNC)
Microglia
■
cellule microgliali, assimilabili a macrofagi e monociti sia come funzione che come origine
(mesenchimale); equivalgono alle cell. di Kupffer del fegato, alle cell. di Langherans della
cute, ai macrofagi alveolari dei polmoni
Astrociti

sono le cell. più numerose, circa il 50 % delle cellule gliali

dieci volte più numerosi dei neuroni

origine ectodermica

Hanno lunghi prolungamenti citoplasmatici (forma stellata) in contatto con tutte le cell. del tess.
nervoso:
○
membrana dei neuroni
○
pareti dei capillari ( circondano completamente le pareti dei capillari sanguigni encefalici)
■
○

l’associazione astrociti-vasi sanguigni è l’aspetto anatomico della BEE (Barriera EmatoEncefalica) sono i prolungamenti degli astrociti disposti intorno ai vasi che sono responsabili
dell'azione di permeabilità selettiva esercitata dalla BEE. In condizioni di
patologie degli astrociti ci aspettiamo una inefficienza della BEE.
cellule ependimali: cell. similepiteliali che tappezzano internamente i
ventricoli laterali e l'ependima
formano una densa rete subpiale ed anche una rete subependimale in alcune
zone del SNC (glia limitans)
Le "gap junctions" che connettono gli astrociti con le altre cellule (ependimali,
oligodendrociti, ecc) realizzano un “sincizio funzionale” grazie al quale avviene
1
interscambio di ioni. Trasportano ai neuroni sostanze, Ab e neurotrasmettitori. Funzione non del tutto
compresa.

Morfologicamente gli astrociti si distinguono in:
○
protoplasmatici (tipo I), quelli stellati
■
○
predominano nella sostanza grigia,
fibrosi (tipo II), più simili ai fibroblasti
■
predominano nella sostanza bianca
CITOPATOLOGIA degli ASTROCITI
Rigonfiamento

fisiologico, avente significato di iperattività funzionale
○
Imbibizione idrica (rigonfiamento torbido), lesione più elementare a cui può andare incontro una
cellula causata da:
■
traumi, ipossia-ischemia, ipoglicemia (carenza energetica), iperammonemia (danno tossico)
■
edema cerebrale citotossico

gemistociti, Astrociti che risultano più voluminosi del normale; può essere fisiologico o patologico in
questo caso indica sofferenza degli astrociti che, come tutte le cell., vanno incontro a rigonfiamento
torbido: inefficineza relativa dei meccanismi di scambio ionico che porta ad un certo ristagno di
liquidi all'interno della cellula, rigonfiamento dei mitocondri e la cell. diventa globalmente più
voluminosa (→ atrogliosi)

in particolari stati degenerativi del tess. nervoso gli astrociti si trasformano in cellule di Alhzeimer tipo
I e II
Ipertrofia = astrogliosi: aumento di V degli degli astrociti
Iperplasia = astrocitosi: aumento di numero degli astrociti
Necrosi
OLIGODENDROCITI
Produzione delle guaine mieliniche nel SNC, analoghe alle cell. di Schwann del SNP, si trovano di solito in
posizione satellitare rispetto ai neuroni.
Formano teche incomplete attorno ai neuroni della sostanza grigia (cellule satelliti perineuronali). Possono
andare incontro a:


Rigonfiamento acuto, non molto frequente, difficile distinguerli dagli astrociti aumentati di volume
○
anossia
○
picnosi nucleare e vacuolizzazioni citoplasmatiche.
Satellitosi (neuronofagia)
○
moltiplicazione e addensamento attorno al corpo di un
neurone leso, è espressione di un danno neuronale
iniziale, il corpo neuronale danneggiato o si riparerà (raro)
o, molto più probabilmente, sarà fagocitato dalle cell.
microgliali (che non sono ancora arrivate);
○
preparazione alla fagocitosi che sarà operata da cellule
microgliali
MICROGLIA

2
Illustrazione 1: Satellitosi
origine mesodermica, stessa origine dei monociti, per questo hanno mantenuto la capacità di
proliferare, perché non sono cell. di origine nervosa

Sono cell. infiammatorie che, nelle condizioni meno gravi, vengono attivate e sono responsabili della
difesa del sistema nervoso. Nelle condizioni più gravi a queste si associano cell. infiammatorie vere
e proprie provenienti dal sangue.

Quando prolifera la microglia si insinua fra gli assoni, fra le terminazioni sinaptiche assonali e
dendritiche, e provoca la degenerazione dei neuroni (deafferentazione neuronale), interrompe le
connessioni interneuronali e questo porta a degenerazione il neurone isolato

cellule piccole, normalmente si vede solo il nucleo (con ematossilina-eosina)
Le cellule microgliomatose possono andare incontro ad iperplasia
(noduli gliali = addensati di cell. microgliali) (es. nelle encefaliti non
purulente – rabbia = noduli di Babes), sono in grado di fagocitare per cui
diventano più voluminose con citoplasma evidente, contenete il
materiale fagocitato o finemente vacuolizzato, in caso di necrosi (lesioni
malaciche) del tess. nervoso per cui le cell. gliali arrivano in grande
quantità a fagocitare il tess. nervoso necrotico costituito soprattutto da
mielina (materiale lipidico) per cui troviamo nel citoplasma tanti piccoli
vacuoli e detriti:

cellule granulo-grassose, Gitterzellen quando contengono
materiale derivante da smaltimento di guaine mieliniche, vacuoli
otticamente vuoti perché ricchi di materiale lipidico (foto)
NEURONI
Nei normali preparati istologici si riconoscono: il soma, il citoplasma, l’assone;
Non si riconoscono i dendriti con ematossilina-eosina.
L'esame macroscopico è di solito poco indicativo, il cervello deve prima essere fissato in abbondante
formalina (rapporto 10:1) per 1 settimana, perché è molto fragile, poi si fanno sezioni coronali parallele e si
procede ad un primo esame macroscopico per rilevare la presenza di lesioni in profondità e la loro diffusione
dopo di che si selezionano le parti che possono avere un interesse dal punto di vista istologico (ma
raramente ci sono lesioni evidenti).
EFFETTO ROASTBEEF: quando la formalina fissa solo la parte esterna del preparato senza riuscire a
penetrare all'interno. Il cervello ha poco sangue all'interno e quindi oppone minore resistenza rispetto a
fegato e milza: la formalina ha un forte effetto coagulante sul sangue periferico per cui tende a bloccare la
sua penetrazione; d'altra parte il tess. nervoso è costituito per la maggior parte da lipidi che non sono
idrosolubili per cui la formalina non penetra tanto rapidamente. Si hanno problemi dovuti alla perdita di
reattività all'immunoistochimica per perdita di dettagli, ma questa tecnica non dovrebbe creare problemi.
Bisogna fissarlo il prima possibile perché va incontro a:

rapida autolisi dei neuroni e delle cellule gliali (sono cell. che hanno una necessità energetica
abbastanza elevata)
○

possono simulare alterazioni regressive quali lo status spongiosus o spongiosi (edema
intracellulare) = degenerazione vacuolare
Cromatolisi: rarefazione e scomparsa delle zolle cromofile di Nissl, è una delle alterazioni più
precoci a carico dei neuroni, aspetto aspecifico di danno cellulare
1. Centrale: zolle visibili solo in periferia
2. Periferica: zolle visibili solo al centro
3. Totale

Può essere reversibile (→sofferenza moderata) o preludere alla necrosi cellulare

I neuroni con cromatolisi stimolano la proliferazione di cellule microgliali (deafferentazione
neuronale)

Imbibizione acuta (Rigonfiamento acuto)
○
Stato degenerativo con rigonfiamento cellulare con aumento di V; le neurofibrille citoplasmatiche
rimangono indenni (reversibile)
3

Degenerazione vacuolare:
○
Nelle encefalopatie spongiformi
○
LSD (Lysosomal Storage Disease), malattia da accumulo lisosomiale, dovute a carenze
enzimatiche che determinanano l'accumulo di metaboliti di tipo glucidico (mannosidosi,
glicogenosi...), sono malattie neurodegenerative progressive

Sclerosi cellulare: coartamento, raggrinzamento del citoplasma, iperbasofilia nucleare. Consegue
ad atrofia per deafferentazione. Diminuzione di V. Sclerosi è un termine improprio perché non c'è
proliferazione di connettivo fibroso ma solo atrofia

Necrosi : nella ischemia, o come esito di processi degenerativi, in corso di malattie infettive (es.
cimurro)
I neuroni ischemici si coartano, assumono forma triangolare.
(massima espressione della
coartazione dei neuroni) Tipico
dei fenomeni di insufficiente apporto energetico e di O2, non tanto
nei fenomeni ischemici acuti (infarto) che determinano una
necrosi acuta, ma quando l'apporto di nutrienti è insufficiente sia
per mantenere la vitalità della cell. sia per determinare necrosi ma
che
danno una sorta di “morte lenta” dei neuroni (foto)
Nell’epilessia (per incrementata attività neuronale: ci sono picchi
di aumento della funzione neuronale → aumento di richiesta
energetica → insufficiente apporto di O2 → ischemia) ed
ipertermia (l'aumento della T aumenta il metabolismo e quindi
l'apporto di nutrienti diventa insufficiente), ipossia, ipoperfusione;
Quindi con il termine neurone ischemico si intende una alterazione
morfologica che può conseguire sia ad ischemia che ad altre patologie.
Illustrazione 2: I neuroni si sono coartati e
si sono trasformati in cell. triangolari
intensamente colorate, visibile lo spazio
che prima occupavano e l'oligodendrocita
satellite.
Meningi

dura, aracnoide, pia madre
Cellule ependimali,

cell. di origine neuroectodermica (simil-epiteliali)

Bordano i ventricoli cerebrali ed il canale centrale del midollo spinale

Intervengono nel sistema di produzione e di trasporto del liquido cefalo-rachidiano (LCR)
Cellule epiteliali dei plessi corioidei
Struttura anatomica maggiormente responsabile della produzione e del turnover del LCR, ciuffi capillari
presenti all'interno dei ventricoli laterali, simili a glomeruli renali tappezzati da cell. epiteliali

nei ventricoli cerebrali

formano strutture vascolari complesse (simili a glomeruli renali)

producono il LCR
Malformazioni del SNC
Incompatibili con la vita (gli animali nascono morti), alcune però non sono sempre incompatibili con la vita,
possono essere inapparenti alla nascita ed andare incontro a fenomeni di evoluzione e rendersi evidenti
durante l'accrescimento

Anencefalia: mancata formazione dell'encefalo (e, di solito, anche del cranio perché la struttura
ossea che circonda il sist. nervoso si modella intorno al sist. nervoso stesso) sostituito da una massa
di tessuto astrutturato
○
4
mancata chiusura del neuroporo rostrale
○



Microencefalia
○
riduzione della dimensione del cervello, di solito diminuisce anche la scatola cranica
○
particolarmente evidente negli emisferi cerebrali
Idranencefalia
○
Assenza quasi completa (dimensioni particolarmente ridotte) del cervello in una cavità cranica di
dimensioni normali (perché associata a dilatazione dei ventricoli cerebrali ) piena di liquido
○
il neocortex è una sottile membrana.
○
Causa: infezione virale in utero (Bluetongue, Rift Valley Fever, BVD, virus Akabane, Wesselbron
disease, Cache Valley)
Encefalocele (se si affaccia solo il tess. nervoso), meningoencefalocele (se escono meningi e
tessuto nervoso), meningocele (se escono solo le meningi)
○

In luogo dell’encefalo si forma una massa di tessuto non strutturato in via di degenerazione, non
rivestito da tessuto osseo
protrusione di tessuto cerebrale e/o meningi attraverso una fessura del cranio (cranioschisi)
difetto si saldatura delle ossa del cranio attraverso cui si può avere erniazione dei tess.
sottostanti
Rachischisi (spina bifida): porta a erniazione delle meningi o esposizione del tess. nervoso del
rachide
○
Deiscenza (mancata fusione) archi superiori delle vertebre
○
Ereditaria, trattamento con griseofulvina (antimicotico) in gravidanza, in cagne e gatte

Oloprosencefalia: non è più apprezzabile la divisione in emisferi con all'interno un unico ventricolo
cerebrale dilatato

Oloencefalia (cervello singolo)

Arinencefalia (assenza dei componenti olfattori cerebrali)

Ciclopia (singolo occhio posizionato centralmente) In pecore gravide al 14° giorno che si alimentano
con Veratrum californicum.

Sinoftalmia

Cebocefalia: occhi collocati in orbite separate, ma presenti sulla linea mediana (“monkey face”)

Porencefalia: (formazioni cistiche singole o multiple nell’encefalo), possono essere compatibili con
la vita (fig. 6a) essendo di solito asimmetriche determinano una sintomatologia compatibile con la
parte di tess. nervoso in cui si verifica il danno; dovuta a:
○
Infezioni virali nella gravidanza in fase avanzata (BVD);
○
Carenza di rame (Swayback negli agnelli)

Lissencefalia: assenza delle circonvoluzioni cerebrali nelle specie in cui
dovrebbero essere normalmente presenti

Pachigiria: neocortex più spessa del normale

Ipoplasia cerebellare, cervelletto più piccolo del normale
○
nel gatto da panleucopenia felina, nei gattini nati da madre infettata in
gravidanza
○
nel vitello da BVD-MD, nei vitelli nati da madri infettate in gravidanza
○
Da: atassia, andatura a scatto, difficoltà di coordinazione dei
movimenti, alterazioni della propriocezione.
Idrocefalo
Illustrazione
3:
Ipoplasia
cerebellare: normalmente il
cervelleto dovrebbe coprire il
midollo allungato
5

aumento abnorme del liquido cefalo-rachidiano (LCR), tale da determinare atrofia del tess. nervoso
oppure anche un aumento lieve che da comunque compressione
○
Nei ventricoli cerebrali (idrocefalo interno)
○
Negli spazi subaracnoidei (idrocefalo esterno)
○
In entrambe le sedi (idrocefalo comunicante), tramite una comunicazione che esiste a livello
mesencefalico

Congenito (ereditario o no) o acquisito, dovuto ad alterazione della produzione o delle vie di deflusso
del LCR

Atrofia del tessuto nervoso (atrofia da compressione)
Idrocefalo esterno
aumento di LCR nello spazio sub-aracnoideo
RARO
Per malformazioni del tronco cerebrale e del cervelletto che ostacolano il deflusso di LCR, provocando una
stenosi del foramen magnum
Idrocefalo interno
aumento di LCR nei ventricoli cerebrali
Comune in tutte le specie, più frequente
Il liquor prodotto dai plessi corioidei non può defluire nello spazio extradurale
attraverso l’acquedotto mesencefalico a causa di una stenosi
dell’acquedotto mesencefalico,

Congenito
○

malformazioni del mesencefalo, infezioni in utero (panleucopenia, FIP)
Acquisito
○
Neoplasie, cisti parassitarie, ascessi, colesteatomi (spt. nel cavallo; formazioni granulomatose a
carico dei plessi corioidei che crescono intorno a depositi di colesterolo).
La rimozione chirurgica della causa di stenosi può stabilizzare il danno ma non si recupera ciò che già stato
perso.
L’idrocefalo è distinto anche in:

ostruttivo: per ostruzione del sistema di riassorbimento venoso (stenosi acqueduttale)

compensatorio o ex-vacuo: il LCR aumenta di volume ed occupa lo spazio liberato da riduzione
volumetrica dell’encefalo (atrofia o mancato sviluppo) → idroanencefalia
Pigmentazioni del SNC

6
MELANOSI
○
fisiologica, nella substantia nigra e nel locus coeruleus
(uomo)
○
Prodotta da melanociti originati dalle creste neurali (sono di
origine neuroectodermica, quindi non ci meraviglia trovarli
nel tess. nervoso), motivo per cui nei melanomi si hanno
frequentemente metastasi a livello di sist. nervoso
○
Sporadicamente nelle meningi cerebrali e spinali di bovino,
pecora, gatto
○
nel suino Hampshire: melanosi congenita del cervelletto

EMOSIDEROSI
○


Emosiderina, ematoidina in sede di focolai emorragici pregressi
ITTERO
○
normalmente la bilirubina non passa la BEE a meno che non sia danneggiata
○
Bilirubina: nei neonati fisiologica per incompleta formazione della barriera emato-encefalica
(isoeritrolisi neonatale = ittero dei nuclei della base-talamo)
LIPOFUSCINOSI
○
Nei soggetti anziani, deceduti per demenza senile (accompagnata da riduzione del V
dell'encefalo), pigmento da “usura”
○
Colorazione brunastra diffusa di cervello e cervelletto
○
Il tess. nervoso è composto per la maggior parte da molecole lipidiche e le lipofuscine sono
pigmenti che derivano dal catabolismo lipidico.
Disturbi di circolo
Molto frequenti, anche se lievi possono essere responsabili di gravi conseguenze.

Iperemia → eccesso di sangue nei vasi, colore rosso diffuso

Embolia: presenza di materiale estraneo nel sangue con arresto in qualche distretto

Trombosi: coagulazione intravasale patologica

Ischemia: insufficiente apporto di sangue

Edema: trasudazione di liquido dai vasi

Emorragia: fuoriuscita di sangue dai vasi
Iperemia attiva

colpo di calore, eccessivo riscaldamento di tutto l'animale

colpo di sole, eccessivo riscaldamento della scatola cranica
○

portano ad una massiva vasodilatazione dei vasi encefalici
che può evolvere in condizioni di edema generale che
possono anche risultare mortali (insufficienza respiratoria)
encefaliti: processo infiammatorio acuto
Iperemia passiva
Per ostacolo al deflusso del sangue che tende a ristagnare. I meccanismi
possono essere 2:

turbe generali
○

insufficienza cardiaca destra
Illustrazione 4: Colorazione diffusa
dell'encefalo con piccole lesioni a
focolaio. In questa situazione sono più
gravi le lesioni petecchiali dell'iperemia,
perché sono emorragie che indicano
danno vascolare.
turbe locali
○
trombosi o compressione delle giugulari (meteorismo dei prestomaci e intestinale)
Da non confondersi con l'ipostasi cadaverica
Embolia

emboli lipidici post traumatici (cane), da frammenti di midollo giallo in fratture gravi possono entrare
in circolo → possono arrestarsi in varie sedi dando fenomeni trombotici → decessi in conseguenza a
fratture in 2-3 gg. Si possono arrestare a livello encefalico e danno morte entro 24h dall'evento
traumatico oppure a livello renale → insufficienza renale acuta con morte nei giorni successivi.

trombosi dell'arteria carotide interna (gatto)
7

MIELOPATIA ISCHEMICA DA EMBOLI FIBROCARTILAGINEI
○
nei cani di grossa taglia, talvolta nel gatto, cavallo, suino,
importante di embolia
con discopatie; è la causa più
○
paraplegia e paralisi, ipoalgesia
○
complicanza del prolasso dorsale dei dischi intervertebrali, il disco è degenerato, fragile per cui
frammenti del disco intervertebrale possono dare (non è chiaro come avvenga):
■
penetrazione di materiale discale nei vasi neoformati in seguito ad infiammazione cronica
■
ernia di materiale discale direttamente nel plesso venoso vertebrale
■
trasferimento diretto di materiale discale nei vasi arteriosi
○
lesioni infartuali ischemiche ed emorragiche del midollo spinale, irrorato dai vasi interessati
○
complicazione acuta di un danno artrosico considerato cronico

Emboli di microfilarie di Dirofilaria immitis nel midollo spinale (cane)

Emboli neoplastici, che possono dare origine anche a metastasi cerebrali

NEUROPATIA ISCHEMICA DA TROMBOEMBOLIA
○
nel gatto
○
cardiomiopatia
○
tromboembolia dell’aorta caudale
○
→ ischemia del midollo spinale
○
→ paralisi degli arti pelvici

TROMBOEMBOLIE SETTICHE:

meningoencefaliti tromboemboliche

spesso in partenza da endocarditi settiche

più frequenti in patologia animale dell’infarto cerebrale asettico

Lesioni ischemiche circoscritte
ISCHEMIA E INFARTO DEL SNC
Gli emboli possono essere di diverso tipo, quello che più ci preoccupa, nel SNC e negli altri organi, è il fatto
che possono arrestarsi in un vaso arterioso e determinarne una restrizione anche importante che ostacola
l'afflusso di sangue. Altre conseguenze dipendono dal tipo di embolo che si arresta:

Emboli settici: emboli che veicolano dei germi, possono provocare proliferazione di germi nella sede
di arresto

Tromboemboli: emboli che derivano dalla frammentazione o dal distacco di materiali trombotici,
provenienti ad es. da tromboendocarditi, provocano una progressiva diminuzione di calibro del vaso
arterioso che risulta ostruito totalmente o parzialmente provocando un fenomeno ischemico nell'area
irrorata da quel vaso. La gravità di questo fenomeno ischemico dipende dall'esistenza di anastomosi
e dalle esigenze energetiche del tessuto in questione.

Esistono anche altre lesioni che possono essere responsabili di ischemia, la principale è lo shock:
quando abbiamo vasodilatazione generale o perdita importante di sangue, si ha ipoperfusione dei
tess. periferici che vanno incontro a ischemia.
La riduzione di flusso ematico a livello di SNC è estremamente importante in quanto si tratta di un tess. vitale
che ha esigenze energetiche estremamente elevate per cui può determinare danni permanenti. Il SNC fa
fatica a diminuire le sue esigenze energetiche al di sotto di un certo livello per cui si ha collasso e
svenimento con perdita della coscienza; questo è un meccanismo di protezione del SN per diminuire le
esigenze energetiche e inoltre in questo modo porta la testa allo stesso livello del cuore contrastando gli
effetti negativi della forza di gravità che ostacolano l'arrivo di sangue alla testa.
8


la riduzione del flusso ematico al 10% del normale o il suo arresto completo determina lesioni
ischemiche irreversibili
○
Le cellule di Purkinje ed i neuroni della corteccia cerebrale sono le cellule più vulnerabili perché
hanno un ritmo metabolico più elevato
○
necrosi neuronale selettiva degli strati corticali profondi più suscettibili all'anossia: necrosi a
strati laminari (necrosi laminare).→ Assottigliamento o lesioni a livello della parte più profonda
della sostanza grigia corticale
necrosi ischemica (localizzata) di tutti gli elementi cellulari comprese le fibre nervose in caso di
repentino calo della quantità di O 2 all'encefalo mentre il resto del tess. nervoso non mostra particolari
lesioni
○
INFARTO CEREBRALE: quando c'è arresto brusco della vascolarizzazione che determina
ischemia completa e rapida, focolaio di necrosi che interessa tutti gli elementi cellulari. Sono
meno frequenti negli animali rispetto all'uomo.
(vai a NECROSI)
INFARTO CEREBRALE
Evoluzione dei focolai necrotici:
Scoloramento (perché arriva meno sangue) → rigonfiamento edematoso → precoce, quando si instaura
la necrosi rammollimento (MALACIA) rosso o bianco (necrosi colliquativa)

rete capillare e anastomosi agevolano l'infarcimento emorragico (rammollimento rosso) dalle zone
circostanti

MACROFAGI (derivanti dalla microglia) rimuovono i detriti molto precocemente

ASTROCITI
proliferano (astrogliosi) e formano prolungamenti e fibrille (gliosi fibrillare) si
differenziano in senso fibroblastico e tendono a creare un vallo periferico che può arrivare a
delimitare il focolaio necrotico

cellule connettivali perivasali producono tessuto fibroso;

raccolta ex vacuo di liquido giallognolo o incolore (CISTI MALACICA)
MIELOMALACIA
Segue l'infarto emorragico del midollo spinale; nel cane in conseguenza del prolasso acuto di un disco
intervertebrale
ENCEFALOMALACIA
Necrosi generalizzata del tessuto negli emisferi cerebrali (ischemica o
tossica)
POLIOENCEFALOMALACIA
Necrosi massiva selettiva dei neuroni nella corteccia (es. di malattia a
carattere regressivo del nevrasse)
ENCEFALOPATIE ISCHEMICHE FUNZIONALI
non presentano le caratteristiche dell'infarto
1.
Illustrazione 5: Encefalomalacia
Encefalopatia ischemica felina
○
Necrosi ischemica a piccoli focolai di entrambi gli emisferi, spesso è in relazione con dei
fenomeni trombotici delle carotidi che provocano la dislocazione di emboli a livello di arterie
celebrali
○
Atrofia del tessuto irrorato dall’arteria cerebrale media.
9
2. Sindrome convulsiva (“barkers”) del puledro neonato
○
Dovuta ad un distacco precoce del cordone ombelicale.
○
Necrosi corticale laminare, edema, emorragie petecchiali
3. Necrosi cerebrale post-anestesia (cavallo)
○
compromissione della circolazione cerebrale in interventi chirurgici prolungati possono
provocare dei deficit di O2 a carico dell'encefalo
○
24 ore – 10 giorni dopo un intervento chirurgico
○
cecità, movimenti in circolo, letargia e convulsioni
4. Periarterite nodosa (suino) (endoarterite obliterante) su base autoimmunitaria: precipitazione di
Ag-Ab a livello dell'intima dei vasi arteriosi che è responsabile di un minor afflusso di sangue nei vasi
interessati, l'organo più colpito è il rene però può interessare anche i vasi cerebrali.
TROMBOSI VENOSE

poco comuni

TROMBOSI PRIMARIA

○
Compressioni
○
traumi cranici,
○
invasione neoplastica
TROMBOFLEBITI
○
per infiammazioni purulente limitrofe (ascessi epidurali, sinusiti, infezioni dell'orecchio medio)
○
larve di strongili nel cavallo
○
stati settico-pioemici generalizzati (raramente)

ostacolo al circolo venoso di ritorno

ingorgo venoso

Se completo ed esteso: INFARTO EMORRAGICO
○
corteccia e sostanza bianca: congeste, tumefatte, edematose
○
rispetto all'infarto arterioso è più esteso
■
si diffonde anche nell'adiacente spazio subaracnoideo
■
compromissione contemporanea della sostanza grigia e di quella bianca
EDEMA CEREBRALE
Praticamente sempre secondario
10

condizione patologica molto grave, frequente, spesso mortale; le encefalopatie portano a morte
l'animale perché inducono l'edema

RITENZIONE ECCESSIVA DI LIQUIDO (TRASUDATIZIO), il problema in questo caso è che il sist.
nervoso è racchiuso in un astuccio osseo rigido che gli impedisce di distendersi quando va incontro
ad un aumento di tensione e questo causa una compressione che peggiora ulteriormente l'edema e
determina lesioni da ipoperfusione responsabili della morte.

determina aumento della pressione intracranica

Aumento di volume del cervello

Da un punto di vista macroscopico si apprezza: meningi e cervello anemici (più chiari),
circonvoluzioni sono appiattite e solchi spianati (ben evidenti), ventricoli cerebrali collassati (in
sezione)

superficie di taglio umida, consistenza molle (come in ogni caso di edema) difficili da valutare
macroscopicamente
Cause
Cause locali: tutte le volte che c'è un fenomeno locale a carico del tess. nervoso nelle zone circostanti sono
frequenti fenomeni di edema.
Edema localizzato (commozione cerebrale) alterazione nel turnover dei liquidi

processi infiammatori specialmente purulenti (ascessi)

tumori

infarti

emorragie

traumi, più frequente

compressione

trombosi
Cause generali:
Edema generalizzato

meningite

encefaliti virali

tossicosi (es. malattia degli edemi, avvelenamenti)

[...]

Peculiarità patogenetiche
○
il tessuto nervoso non possiede un sistema linfatico, che condiziona la difficoltà del tess.
nervoso a risolvere le condizioni edematose
○
lo spazio interstiziale è molto ridotto, liquidi non vi si possono accumulare, per cui
■
○
accumulo intracellulare
i liquidi sono trasportati dalla circolazione al tessuto solo per pinocitosi endoteliale, per la
presenza della BEE costituita dagli astrociti
■
capacità limitata di trasporto
Da un punto di vista pratico si ritrovano 2 tipi di edemi:
EDEMA VASOGENICO (perivasale) in cui i liquidi tendono ad accumularsi soprattutto negli spazi perivasali
EDEMA CITOTOSSICO (intracellulare) in cui i liquidi tendono ad accumularsi soprattutto all'interno delle
cellule
EDEMA VASOGENICO

consegue a un danno vascolare (locale)

il trasudato si accumula nello spazio extracellulare

più evidente nella sostanza bianca, perché è più ricca di vasi
(la sostanza grigia è più ricca di cellule)

ectasia degli spazi perivascolari (foto)

tipica conseguenza di traumi cerebrali e spinali

compressioni (effetto massa) che ostacolano il deflusso del
sangue
Illustrazione 6: Intorno ai vasi è presente un
alone bianco dovuto all'accumulo di liquidi
11

vasculiti (malattia degli edemi): processi che indeboliscono la struttura vasale, o nelle tossicosi che
portano a una diminuzione della funzionalità vascolare
EDEMA CITOTOSSICO
In realtà è una vera e propria degenerazione vacuolare di neuroni e atrociti.

blocco dei sistemi di pompa che regolano il passaggio di acqua ed elettroliti attraverso la membrana
cellulare

accumulo di acqua ed elettroliti all'interno delle cellule (edema intracellulare)

prevalentemente nella sost. grigia perché è più ricca di cellule

prevalentemente negli astrociti, che si rigonfiano
○
stato spongioso o spongiosi: il tess. nervoso assume l'aspetto di una spugna

anche nei neuroni

Anche gli oligodendrociti, conferendo aspetto spugnoso alla sostanza
bianca (edema intramielinico) (foto)

cause tossiche ed ischemico-ipossiche
nelle fasi iniziali di ischemia ed ipossia si creano le condizioni per un deficit
energetico non sufficiente a determinare la morte della cellula
○
polioencefalomalacia (ruminanti)
○
avvelenamento da sale (suino)
○
malattie dismetaboliche
EMORRAGIE
Possono essere classificate per tipo (petecchie, ematomi ecc.) o per localizzazione:

EMORRAGIE MENINGEE
○

EMORRAGIE CEREBRALI
○

Le più frequenti, per lo più traumatiche
Per ressi dei grossi vasi (che determianano infarcimento emorragico del tess. cerebrale) o per
diapedesi (per fragilità vasale e allora saranno a piccoli focolai), devastanti
EMOCEFALO INTERNO
○
poco frequente
○
raccolta ematica nei ventricoli cerebrali o nel canale centrale del midollo spinale, es per
sanguinamento dei plessi corioidei per gravi coagulopatie
EMORRAGIE MENINGEE

traumatiche (nella maggior parte dei casi) o spontanee (da traumi minimali in presenza di
coagulopatie)
Si distinguono in:


EPIDURALI, le più superficiali:
○
sangue tra le ossa craniche e la dura madre
○
diffuse o localizzate (ematoma)
LEPTOMENINGEE (subdurali)
○

sangue nello spazio subdurale e subaracnoideo (tra dura madre e aracnoide)
SUBPIALI, tra pia madre ed encefalo
EMORRAGIE CEREBRALI
12
Stravaso di sangue a livello di tess. nervoso encefalico.

per ressi o per diapedesi (fuoriuscita dei g.r. dai vasi per fragilità degli endoteli capillari)

possono presentarsi in diversa forma:
PORPORA CEREBRALE

piccoli focolai multipli (spruzzature emorragiche) espressione di fragilità degli endoteli

nelle diatesi emorragiche, provocate da cause:
○
tossiche
○
infettive (setticemiche)
○
coagulopatiche
○
contusioni cerebrali diffuse, conseguenti a trauma cranico (stadio successivo all'edema)
○
epatite infettiva del cane, malattia ad andamento simil-setticemico, virus con endoteliotropismo
molto spiccato, da emorragie anche a livello cerebrale
EMORRAGIE ANULARI

Alone iperemico Attorno ad un focolaio necrotico
EMATOMA

Massiva emorragia in un unico e ampio focolaio distruttivo, di solito mortale

traumi cerebrali aperti con ferite penetranti che determinano rottura delle ossa craniche

Lacerazioni

Spappolamenti
EMORRAGIA CEREBRALE APOPLETTICA SPONTANEA

rara negli animali (a volte nel gatto)

comune nell'uomo (ictus)

nei nuclei della base (complicanza dell'ipertensione arteriosa) di lunga durata e delle conseguenti
arteriopatie degenerative (microaneurismi) che possono rompersi dando infarcimento emorragico di
gravità variabile nella zona corrispondente. Sono lesioni talmente interne che non sono passibili di
una risoluzione chirurgica, si può solo cercare di facilitare il riassorbimento di questi focolai
emorragici ma interessando le zone profonde dell'encefalo sono molto spesso mortali.
TRAGITTIFORMI

Per migrazioni di parassiti
Evoluzione delle emorragie

solo se di limitata estensione: (altrimenti sono mortali)

riassorbimento della componente liquida del coagulo

Trasformazione dell’Hb in emosiderina nei macrofagi (colore rugginoso)

edema ed iperplasia degli astrociti circostanti (astrogliosi)

produzione di prolungamenti e fibrille (gliosi fibrillare)

formazione di una capsula fibrosa, infiltrata di siderociti, contenente liquido giallognolo o incolore
(CISTI APOPLETTICA).→ evoluzione analoga ai focolai necrotici
13
Alterazioni regressive
ATROFIA
La più importante

Senile, che corrisponde alla demenza senile: diminuzione del V dell'encefalo macroscopicamente
apprezzabile con solchi cerebrali più profondi del normale → atrofia generalizzata

Da compressione → atrofia localizzata
○
neoformazioni, ascessi, cisti parassitarie, ecc tutto ciò che fa massa nella scatola cranica e
determina compressione del tess. nervoso circostante
○
stasi venosa, edema
La compressione determina:
○

atrofia degenerativa della mielina sostituita da gliosi fibrillare (proliferazione delle cell. gliali che
producono fibre) come negli altri tess. si ha un addensamento dello stroma con produzione di
tess. fibroso cioè una sostanza più dura che cerca meccanicamente di opporsi alla
comprassione
per disturbi di circolo
○
ostacoli al circolo insufficienti a determinare necrosi
NECROSI
Come per altri processi patologici a carico del sist. nervoso la terminologia è un po' diverso:
MALACIA: necrosi colliquativa a focolai estesi del tessuto nervoso (encefalo e midollo spinale), il tess.
nervoso è composto per la maggior parte di lipidi e acqua per cui quando perde organizzazione strutturale
da origine ad un materiale estremamente rammollito (al contrario di fegato e reni dove prevalgono le sost.
proteiche e quindi gli aspetti coagulativi dovuti alla denaturazione delle proteine per cui il materiale che si
forma è piuttosto solido). Quindi si distinguono:

ENCEFALOMALACIA necrosi generalizzata negli emisferi cerebrali

MIELOMALACIA necrosi del midollo spinale

POLIOMALACIA necrosi della sostanza grigia

LEUCOMALACIA necrosi della sostanza bianca

POLIOENCEFALOMALACIA necrosi massiva selettiva dei neuroni nella corteccia, sost. grigia
dell'encefalo
La malacia può avere aspetti morfologici macroscopici diversi a seconda del tipo di evoluzione a cui va
incontro il tessuto, per cui si parla di:



malacia alba (Rammollimento bianco):
○
necrosi ischemica semplice;
○
colorito pallido del tessuto nervoso
malacia rubra (Rammollimento rosso)
○
nella sostanza grigia
○
per infarcimento emorragico da vasi adiacenti
Malacia flava (giallastro)
○
○
accumulo di fagociti carichi di lipidi per aver fagocitato il
tess. necrotico
possibile evoluzione in CISTI MALACICA
Illustrazione 7: Gitterzellen cariche di vacuoli
che derivano dalla fagocitosi del materiale
lipidico
Quando i focolai sono localizzati di solito sono su base ischemica con un singolo embolo che ha ostruito
completamente un singolo vaso
14
CALCIFICAZIONI PATOLOGICHE

Siderocalcinosi vascolare, condizione parafisiologica (è inevitabile ritrovarla nei cavalli anziani ma
quando avviene in maniera importante può creare problemi)
○


nelle piccole arterie cerebrali del cavallo anziano: nell'intima si verifica spesso la precipitazione
di sali di Ca, è stata messa in relazione con la calcemia fisiologicamente più elevata del cavallo
Ossificazione della dura madre cerebrale e spinale
○
Metaplasia ossea delle meningi, sia dell'encefalo che del midollo spinale, nella senilità in cane e
gatto
○
placche di ossificazione, di solito asintomatiche, possono dare compressione se localizzate a
livello di midollo allungato/midollo spinale perché il canale midollare è più stretto
Colesteatosi dei plessi corioidei:
○
nei ventricoli laterali e quarto ventricolo
○
nei cavalli anziani (si manifesta con turbe nervose)
○
Idrocefalo e atrofia da compressione delle pareti dei ventricoli cerebrali
○
granulomi lipofagici (colesterinosi granulomatosa): si formano nei plessi corioidei
secondariamente all'uscita di colesterolo dai vasi e al formarsi di una reazione granulomatosa
intorno a questo deposito. Iniziano come piccole lesioni ma possono diventare molto voluminosi
(Ø alcuni cm) e ostacolare il turnover del LCR, dare compressione sul tess. nervoso e portare
anche ad un idrocefalo interno.
○
Dal punto di vista terapeutico non si può fare niente perché è impossibile raggiungere i plessi
corioidei nel cavallo.
Una volta si parlava di colesteatomi perché si pensava fossero neoplasie
INFIAMMAZIONI del SNC
Terminologia

Nevrassite: infiammazione di tutto il SNC (= nevrasse): encefalo, cervelletto e midollo spinale. Di
solito è mortale

Encefalite: infiammazione dell'encefalo, ulteriormente distinta in:


○
Polioencefalite: infiammazione della sost. grigia
○
Leucoencefalite: infiammazione della sost. bianca (costituita essenzialmente dalla frazione
citoplasmatica delle cell. dell'oligodendroglia che producono la mielina che riveste i neuriti del
SNC)
○
Corioidite: infiammazione dei plessi corioidei (facili da riconoscere nel cavallo dove hanno
l'aspetto di foglioline appiattite, sono molto vascolarizzate infatti si riconosce una rete vascolare
ben evidente)
○
Ependimite: infiammazione dell'ependima (normalmente non è visibile ma in caso di
infiammazione potrebbe mostrarsi arrossato specialmente se accompagnata da disturbi di
circolo)
○
Panencefalite: infiammazione di tutte le strutture interessate in ugual misura
Mielite: infiammazione del midollo spinale
○
Poliomielite: infiammazione della sost. grigia
○
Leucomielite: infiammazione della sost. bianca
○
Panmielite: infiammazione di entrambe le componenti
Encefalomielite
15


Meningite
○
Pachimeningite (dura madre)
○
Leptomeningite o meningite (aracnoide, pia madre), sono le più comuni. Sierose in cui sono
presenti i vasi sanguigni.
Meningoencefalomielite, quando sono coinvolti contemporaneamente:
○
encefalo
○
midollo spinale
○
involucri meningei
EZIOPATOGENESI
CAUSE:


infettive (prevalenti)
○
Virus, molti presentano neurotropismo, anche nell'ambito di processi patologici sistemici.
○
Batteri, il tess. nervoso è molto ricco di nutrienti (Listeria monocitogenens)
○
Miceti, hanno tropismo per il sangue il tess. nervoso, anche se possiede la BEE, è molto
vascolarizzato. Negli immunodepressi è più facile il superamento della BEE
non infettive
○
Attivazione neurogliale post malacica → dopo un qualunque danno
○
Danni immunopatologici post-infettivi → es. cimurro
PATOGENESI

Ematogena, attraverso il superamento della BEE

Lungo i tronchi nervosi
○

per contiguità, da strutture anatomiche adiacenti
○

trasporto retrogrado sinaptico (diffusione intrassonale), attraverso i neuriti o la mielina che li
circonda
infezioni pericraniali e perivertebrali, es. otiti, sinusiti, ecc
impianto diretto da traumi
○
Fratture, ecc
Fattori condizionanti

Sensibilità dell'ospite
○

Neuroinvasività dell’agente
○

Replicazione virale controllata da geni dell'ospite, predisposizione a controllare l'eventuale
invasione.
capacità dell’agente di raggiungere per varie vie il SNC
Neurovirulenza
○
capacità dell’agente di moltiplicarsi nel tessuto nervoso
CLASSIFICAZIONE ANATOMOPATOLOGICA
Encefaliti, mieliti, meningiti…
16

…non purulente

…purulente

…granulomatose
PECULIARITÀ del SNC


La presenza della barriera emato-encefalica
○
Flusso selettivo di costituenti ematici
○
Ci sono situazioni in cui questa funzione viene compromessa; es. negli animali giovani in cui la
BEE non è ancora completamente formata
L’assenza del sistema linfatico
○


cellule ed antigeni sono drenati dal circolo ematico, tutte le condizioni che portano ad uno
squilibrio idrodinamico non sono favorite dal drenaggio linfatico che non è presente
Il liquido cefalorachidiano
○
ottimo mezzo di crescita per molti germi (come tutti i liquidi organici)
○
Facilita la diffusione dell’infezione attraverso il compartimento perivascolare (spazio di VirchowRobin): in conseguenza al fatto che penetra attraverso le meningi, scorre all'interno del tess.
nervoso e poi viene riassorbito dai plessi corioidei
L’aumento della permeabilità vasale
○
provoca edema cerebrale
○
Lesioni ipossiemiche secondarie
MENINGITI
PACHIMENINGITI (ascessi epidurali): infiammazioni solitamente purulente della dura madre (con
granulociti neutrofili)

Cranici
○

Estensione di sinusititi purulente
Spinali
○
Da osteomieliti vertebrali
LEPTOMENINGITI (meningiti): infiammazione della pia madre-aracnoide


Più frequenti nei giovani
○
sistema immunitario immaturo
○
BEE più penetrabile
○
Più frequenti i focolai primari (es. onfaloflebite, endocardite )
Eziologia batterica
○
Streptococchi, stafilococchi
○
E.coli
○
Listeria, Pasteurella
○
Salmonella, Rickettsia

Decorso acuto

Più frequenti nei grossi animali
La meningite spesso si associa ad una concomitante infiammazione del tess. nervoso sottostante e quindi di
solito evolve in meningoencefalite coinvolgendo tutte le strutture adiacenti.
Classificazione anatomo-patologica
17

Leptomeningite siero-cellulare, è la forma più lieve e può rappresentare l'evento primario delle
encefaliti virali in genere
○
Nelle encefaliti virali, nel colpo di sole, tossicosi, leptospirosi (L. pomona - suino)

Leptomeningite emorragica, quando l'essudazione comincia ad aggravarsi e comprende anche gli
eritrociti, caratterizzata da petecchie diffuse sulle meningi, carbonchio sintomatico, setticemie

Leptomeningite fibrinosa, se l'essudato assume un carattere prevalentemente fibrinoso; puro è
molto raro, generelamente è siero-fibrinoso, siero-fibrino-emorragico ecc. → non esiste un esempio
classico di malattia caratterizzata da questo tipo di essudato. Febbre catarrale maligna, Peritonite
infettiva felina vedono anche altre connotazioni istologiche

Leptomeningite purulenta la più comune Streptococcus, E. coli, Pasteurella multocida,
Haemophilus parasuis (piogeni) può essere estensione di pachimeningite

Meningoencefaliti purulente (Listeria, H.somnus)

Meningiti granulomatose

Meningiti idiopatiche
azione 10: Ependimite: la parte in alto azione 9: Corioidite: forte ingrandimento dei
popolata da cell. bluastre è la meninge plessi corioidei molto ispessiti dalle cell.
ispessita che macroscopicamente si infiammatorie
presenterà di colore biancastro, non si
staccherà facilmente, sarà in parte più
vascolarizzata (notare alcuni capillari tra
fortemente ectasici, ad aspetto serpiginoso
l'infiltrato infiammatorio) in basso la
e aspetto lattiginoso delle meningi
corteccia cerebrale con i pirenofori
Meningiti granulomatose

TUBERCOLOSI, da infiammazioni granulomatose in tutti i visceri quindi anche nell'encefalo
○
Colpisce prevalentemente le meningi basali (quelle che avvolgono la faccia ventrale
dell'encefalo)
○
TBC basilare (bovino, suino); infezioni concomitanti o immunodepressione possono favorire
l'insorgenza di tubercolosi o micobatteriosi (da micobatteri aspecifici) anche nel gatto.
○
Forma produttiva nodulare-nodosa, soprattutto in questa sede
○
diffusa essudativa caseosa, più frequente negli altri distratti organici
MENINGITE PIOGRANULOMATOSA
Forma particolare di meningite granulomatosa, data dagli stessi agenti che sono
responsabili di actinogranulomatosi in altre sedi (es. epatica):
18
○
Actinomyces, Nocardia (carnivori)
○
Staphylococcus spp.(cavallo)
○
Actinomyces (bovino)

CRIPTOCOCCOSI, soprattutto nei soggetti immunodepressi

ALTRE MICOSI
Illustrazione 11: Formazione di
nodosità multiple biancasteopache delle sierose in caso di
TBC
○
istoplasmosi, blastomicosi, coccidioidomicosi (cane, gatto)
Anche nel caso delle meningiti granulomatose le meningi assumeranno una colorazione biancastra
MENINGITE CRIPTOCOCCICA

Criptococcus neoformans var neoformans

Sprt nel gatto

Infezione per inalazione

Lesioni in cavità nasali, polmoni, meningi-encefalo.
Può causare:
○
Meningite diffusa: l'essudato tende a ricoprire e ad ispessire in maniera pressochè omogenea le
meningi
○
Meningoencefalite, estensione del processo infiammatorio al tess. nervoso con focolai nodulari
che determinano una forte distruzione dell'architettura del tess. nervoso e che si sostituiscono in
parte al tess. nervoso stesso
○
Criptococcomi, masse che danno aspetto “a bolle di sapone” al tess. nervoso che appare
sostituito da strutture apparentemente circoscritte di aspetto gelatinoso che corrispondono, dal
punto di vista istologico ai Criptococchi con reazione infiammatoria circostante
mucicarminio che colora di rosso la
componente
mucopolisaccaridica
della
capsula dei criptococchi.
Meningiti idiopatiche


Illustrazione 12: Microscopio
elettronico, mette in evidenza
i criptococchi rotondeggianti
alcuni sembrano gemmanti
rivestiti da capsula e parete
Meningite purulenta sensibile ai corticosteroidi, anche purulenta-granulomatosa (non è chiaro il
tipo di essudato infiammatorio che si può riscontrare)
○
Cane: Boxer, Bernese, Golden Retriever, Beagle → razze predisposte
○
Arterite necrotizzante e leptomeningite (meningite-arterite), detta anche Beagle Pain Syndrome
= meningite-arterite necrotizzante, necrosi fibrinoide della parete delle arterie unita a un
processo granulomatoso; associata a tiroiditi o patologie immunomediate
○
natura prob. Immunitaria
Leptomeningite granulomatosa
○
Cane Beagle
○
Sprt in Giappone
ENCEFALITI E MIELITI
Anche queste si classificano in:

Non purulente

Purulente
19

Granulomatose
ENCEFALITI E MIELITI NON PURULENTE
Distinte in base al tipo di essudato:

Sierose
○

Emorragica
○

Forme iperacute, si possono considerare tutte le setticemie e alcuni avvelenamenti
Eosinofilica
○

Stadio iniziale di infezioni virali, tossicosi o colpi di sole (come le meningiti)
Avvelenamento da sale del maiale (o intossicazione da acqua), rientra tra le malattie
degenerative del nevrasse e vede come meccanismo patogenetico nei suini che sono stati
privati per lungo tempo di acqua, nel momento in cui possono riprendere a bere si può creare,
se l'alimentazione è molto ricca di sale, uno squilibrio osmotico per cui accanto alla
menigoencefalite si può avere sofferenza neuronale (necrosi)
Linfocitaria o Semplice: esclusivo o prevalente accumulo di linfociti
○
La più comune, per lo più VIRALE
Più raramente:
○
Anche batteri (Salmonella suino), Chlamydia (bovino)
○
protozoi Encephalitozoon (coniglio, cane), Toxoplasma, ma in questo caso sono presenti lesioni
concomitanti
ENCEFALOMIELITE LINFOCITARIA


Macroscopicamente aspecifica, difficile da diagnosticare, bisogna procedere all'esame istopatologico
○
Edema cerebrale
○
iperemia ed edema delle meningi
Reperti istopatologici diagnostici, ha un aspetto morfologico particolare:
○
Infiltrati linfocitari perivascolari (Manicotti perivasali), presentazione istopatologica classica da
agenti virali
○
inclusioni virali virus visibili nel nucleo o nel citoplasma a seconda del virus (rabbia, corpi del
Negri; mal. Aujezsky, nucleari; cimurro, citoplasmatici; mal. Borna, corpi di Joest-Degen)
○
Alterazioni regressive neuronali (cariopicnosi, cariolisi, cromatolisi, necrosi) per diretto
danneggiamento dei neuroni provocato dal virus
○
Attivazione dei fagociti del SNC (satellitosi con successiva neuronofagia) che cercano di
rimuovere i pirenofori danneggiati. Questo fenomeno provoca iperplasia delle cell. gliali:
○
Accumuli di cellule microgliali (noduli gliali) astrociti che cercano di occupare lo spazio
occupato dai neuroni (cronicizzazione) → cicatrici gliali (in condizioni gravi)
○
Degenerazione delle cell. dell'oligodendroglia della sostanza bianca (cellule granulo-grassose)
→ demielinizzazione
Encefalomieliti comuni a varie specie animali
RABBIA
20

Lyssavirus (Rhabdoviridae)

Modificazioni istologiche modeste in relazione alla gravità della malattia

Polioencefalomielite non purulenta disseminata
○
Manicotti perivasali
○
Noduli gliali
○
CORPI DEL NEGRI (inclusi citoplasmatici nel Corno d’Ammone nei carnivori e nelle cellule di
Purkinje cerebellari nel bovino)
azione 15: Pirenofori con grado progressivo
di degenerazione circondati e distanziati da
cell. infiammatorie (linfociti)
inclusi ciroplasmatici (corpi del Negri)
Malattia di Aujeszky (pseudorabbia)

Herpesvirus, del suino, sono endoteliotropi per cui
determinano spesso necrosi ed emorragie perché
predispongono ad una rottura dei capillari. Sono facilmente
riconoscibili perché responsabili della produzione di corpi
inclusi nucleari

Occasionalmente in ruminanti, equini, cani, gatti, conigli

meningoencefalomielite non purulenta diffusa
○
sprt corteccia cerebrale e cerebellare
○
necrosi cariorettica (lesione elementare di danno
neuronale) a focolai dei neuroni e delle cellule gliali
(encefalite necrotizzante)
○
CI nucleari acidofili
Illustrazione 16: Al centro, nucleo iperbasofilo
distaccato (artefatto) dato dal corpo incluso
nucleare
Meningoencefalite da Herpesvirus bovino

BHV-1 (lo stesso dell’IBR)

Nei vitelli, sporadicamente lesioni nervose

meningo-encefalite acuta non purulenta necrotizzante

inclusi nucleari
Louping ill

Flavivirus trasmesso da zecche

Pecora, ma anche altri mammiferi, uomo compreso

Polioencefalomielite
ENCEFALITI DA LENTIVIRUS DEI PICCOLI RUMINANTI
VISNA

Lentivirus, agente anche della Maedi

Leucoencefalomielite cronica progressiva demielinizzante

atrofia neurogena dei muscoli (Visna, deperimento)
21
ARTRITE-ENCEFALITE CAPRINA

CAE-virus, Lentivirus simile al Visna-Maedi

Nei capretti

Leucoencefalomielite cronica progressiva demielinizzante

Atassia cerebellare (andatura saltellante)
ENCEFALOMIELITI EQUINE
Sono per lo più ascrivibili a cause virali:
Encefalomieliti equine da Alphavirus (Togaviridae)

Eastern, Western, Venezuelan (EEE, WEE, VEE)

Trasmesse da zanzare, zoonosi

Endoteliotropismo e neurotropismo

Manicotti perivasali in sostanza grigia della corteccia, talamo ed ipotalamo
Malattia di Borna
Assente in Italia (non si mette in diagnosi differenziale)

un RNA-virus non ancora classificato

soggetti giovani, mortalità 90%, sporadica in Germania e
Svizzera

Meningite siero-cellulare e polioencefalite

Corpi inclusi di Joest-Degen (nucleari e citoplasmatici) nei
neuroni.(foto)
Encefalomielite da herpesvirus

EHV-1

meningoencefalomielite non purulenta disseminata necrotizzante

Vasculite necrotizzante
West-Nile encephalitis
Scoperta recentemente alla fine degli anni 90, alcuni focolai descritti
in Toscana (segnalata da Cantile a Montecatini) anche in specie
aviarie e alcuni casi mortali nell'uomo. Si pensa sia veicolata da
artropodi.

Flavivirus, polioencefalomielite linfocitaria cioè non purulenta
Encefalomieliti dei suini
In questa specie gran parte delle malattie virali possono colpire anche
il sist. nervoso.
22

Malattia di Aujeszky

Malattia di Teschen (enterovirus)

Encefalomiocardite dei suinetti (cardiovirus)

Encefalomielite da coronavirus

PSA – PSC
ltrazione perivascolare linfocitaria con grave
spongiosi della sost. bianca che porta alla
formazione di spazi vuoti che corrispondono
alla demielinizzazione

Encefalomielite da Paramyxovirus

Meningoencefalite da parvovirus

Meningoencefalite da circovirus

Meningoencefalite da PRRSV
CIMURRO

Morbillivirus, Paramixoviridae

LESIONI NERVOSE NEL 30-100% DEI CASI DI CIMURRO

SINDROME DELLA SOSTANZA GRIGIA
○

Polioencefalomielite, forme acute e iperacute: danneggiamento dei pirenofori porta a morte
l'organismo
SINDROME DELLA SOSTANZA BIANCA
○
Leucoencefalomielite, forme croniche, corrisponde
demielinizzazione (anche clinicamente preponderante)
ad
una
iniziale
e
progressiva
Forme acute


Encefalopatia acuta
○
decorso fulminante
○
Necrosi dei neuroni corticali e cerebellari
Encefalite cimurrosa acuta
○
Polioencefalomielite
○
Degenerazione e necrosi di neuroni e cellule gliali (astrociti)
○
Corpi inclusi nucleari e citoplasmatici acidofili
○
Necrosi degli oligodendrociti (demielinizzazione)
Forme croniche

Illustrazione 18: Corpi inclusi ben
riconoscibili con aspetto ipereosinofilo,
nelle forme iniziali poco dopo la viremia, si
riscontrano anche negli altri organi colpiti
(epiteli)
Encefalite subacuta o cronica demielinizzante


Leucoencefalomielite demielinizzante

peduncoli cerebellari, cervelletto (parti mielinizzate), colonne
di sostanza bianca del midollo spinale.

Astrogliosi

Encefalite del cane vecchio

Panencefalite linfocitaria

Persistenza del virus in forma difettiva nel SNC
Illustrazione 19: Colorante che mette in
evidenza gli assoni e la mielina, notare aspetto
diffusamente vacuolizzato che corrisponde ad
una
rarefazione
e
disintegrazione
dell'architettura della mielina
Encefalomieliti dei cani

Meningoencefalomielite da virus parainfluenzale

Encefalomielite erpetica dei cuccioli

Meningoencefalite necrotizzante del Carlino (Pug), Maltese, Yorkshire

○
Causa sconosciuta
○
infiltrati infiammatori non angiocentrici, della sostanza bianca e della sostanza grigia del cervello
Encefalite da zecche
23
○

Flavivirus
Encefalovasculite da adenovirus
Encefalomieliti dei gatti

Encefalomielite da FIV
○


gliosi della corteccia cerebrale
Polioencefalomielite felina (staggering disease)
○
paresi e atassia del treno posteriore. Clinicamente incapacità di retrarre le unghie
○
Virus neurotropo non identificato (Borna?)
○
Meningoencefalomielite disseminata
FIP (vedi immagini di meningite e corioidite)
ENCEFALO-MIELITI PURULENTE
Caratterizzate dall'accumulo di neutrofili

Propagazione da un focolaio primario vicino (otite, sinusite, …)

Impianto diretto traumatico

Via ematogena (embolie settiche)
Si presentano come:

Piccoli focolai purulenti multipli (microascessi) → presentazione istopatologica classica

Ascessi cerebrali solitari o multipli → soprattutto giovani con setticemia
Ascessi cerebrali
Illustrazione 20: Attorno al focolaio batterico si
realizza la reazione infiammatoria

Piogeni comuni

Otogeni (cerebello-pontini)

Ematogeni (corticali ed ipotalalamici)

Capsula molto sottile

Possibile rottura
○
negli spazi subaracnoidei (piocefalo esterno)
○
Nei ventricoli (piocefalo interno)
Illustrazione
21:
Una
grossa
tumefazione
singola
in
corrispondenza della corteccia sulla
faccia dorsale che lascia trasparire
un colorito giallastro tipico del pus
MENINGOENCEFALITE TROMBOTICA DEL BOVINO E DELL’OVINO

24
Haemophilus somnus (ha tropismo per le porzioni alte dell'app. respiratorio), H. agni, Histophilus
ovis

Setticemia in origine sprt dal tratto respiratorio
○
Laringite necrotico difteroide
○
Polmonite, endometrite, artrosinovite, ecc

Leptomeningite fibrino-purulenta

vasculite trombotica (infarti emorragici)

Focolai emorragico-necrotici multipli: Corteccia e talamo
Illustrazione 22: Focolai necrotico-emorragici
nella corteccia del diencefalo e del talamo
Illustrazione
23:
Focolaio
emorragico nella corteccia
Illustrazione 24: Trombo, si riconosche
perchè sembra parte integrante dell'endotelio
con all'interno eritrociti e fibrina + materiale
necrotico
Illustrazione 25: Focolai infiammatori con
presenza di iperemia ed emorragia nel
parenchima nervoso + emboli settici nei
capillari (frecce)
LISTERIOSI

Listeria monocytogenes

Ruminanti, coniglio, cavallo, suini, cani

Lesioni purulente in diversi organi, sprt encefalo

Penetrazione orale, migrazione intrassonale lungo le branche del n. trigemino

disfunzioni multiple asimmetriche dei nervi cranici e dei nervi vestibolari (circling disease),
ipoalgesia facciale (V), paralisi del facciale (VII), disfagia (IX, X)

presentazione clinica variabile in base alle zone che va a colpite (emergenza o nuclei dei nervi
cranici)

Meningoencefalomielite purulenta (microascessi) e non purulenta

Paralisi degli arti posteriori (forma midollare)

Aspetto istologico molto simile alla precedente: notevole ectasia, iperemia, microemorragie (meno
frequenti), prevalgono i focolai di neutrofili (microascessi). La lesione è visibile solo a livello
istologico, macroscopicamente avremo, al massimo, dei disturbi di circolo (edema, iperemia) ma
poco apprezzabili
25
Illustrazione 26: Aspetto iperbasofilo del
tessuto dovuto ai numerosi nuclei di neutrofili
che poi vanno incontro a lisi
Illustrazione 27: Focolaio microascessuale
ENCEFALITI GRANULOMATOSE

Peritonite infettiva felina (FIP)

Salmonellosi suina

Tubercolosi

Actinomicosi nel cane

Micosi

Prototecosi

Meningoencefalomielite granulomatosa del cane
Peritonite infettiva felina

Lesioni del SNC nel quadro delle forme non-essudative (FIP secca)

Forma “occhio-cervello” (questi sono gli organi selettivamente colpiti, può iniziare con una
sintomatologia oftalmologica e poi presentare sintomi nervosi o viceversa)

“piogranulomi”: accanto alla componente granulomatosa (cell. epitelioidi e loro derivati) c'è anche
una componente granulocitaria neutrofila

Leptomeningite, corioidite, perivasculite, ependimite
La FIP parte e decorre come una perivasculite, si ha un tropismo dei focolai infiammatori soprattutto intorno
alle venule
Illustrazione
perivasale
26
28:
Essudato
infiammatorio
Illustrazione 29: Corioidite: Plessi corioidei
dilatati e ispessiti dall'infiltrato infiammatorio
Illustrazione
30:
nodulare necrotico
Tubercolosi:
Illustrazione
32:
Setticemia
Actinomyces viscosus
focolaio
Illustrazione 31: Focolaio piogranulomatoso da
Actinomyces viscosus con al centro i
microrganismi circondati da neutrofili
da
Micosi encefaliche: Aspergillus, Blastomyces, Histoplasma, Criptococcus, Mucor, Candida, Cladosporium
Meningoencefalite granulomatosa

Malattia tipica del cane causa di encefalite

Ipotesi: patogenesi immunomediata (non ci sono cause apparenti), pare che il contatto con alcuni
agenti virali o alcune vaccinazioni abbiano determinato, per un problema di tollerabilità immunitaria
del singolo soggetto, una risposta immunitaria esagerata (reazione di ipersensibilità di tipo IV)

Non ci sono terapie
PARASSITI
Microparassiti
Protozoi:

Sarcocystis neurona (cavallo)

Toxoplasma gondii (gatto, cane)

Encephalitozoon cuniculi (coniglio, cane, gatto)

Neospora caninum (cane)

Coccidi (eimeriosi nervosa) (bovini)

Leishmania(cane)
Encefalomielite protozoaria equina

Sarcocystis neurona

Nord America e Brasile assente in Italia,

ciclo parassitario non completamente chiarito:
27

○
Opossum: ospite definitivo
○
Cavallo: ospite aberrante
difficile da evidenziare, pare che abbia un tropismo maggiore per il midollo piuttosto che per
l'encefalo (mielite)
MACRO: Può decorrere con la comparsa di focolai necrotico-emorragici intramidollari e intradurali
MICRO: è una forma non purulenta ci sono linfociti, macrofagi, plasmacellule e riuscire a vedere i
Sarcocystis è molto difficile (immunoistochimica o isolamento parassitologico). Lesioni elementari associate:
il tess. midollare limitrofo, non interessato dalla flogosi reagisce con quadri molto gravi ed estesi di malacia,
edema e degenerazione (residui dei corpi assonali, guaina mielinica dilatata e dissociata)

Estesa malacia spinale

Encefalomielite multifocale
Toxoplasmosi
Possono essere colpiti tutti gli organi e gli apparati, frequentemente
anche il cervello (forma neurologica)
Encefalite non purulenta, multifocale, necrotizzante
MACRO: necrotico-emorragica (focolai imbibiti di sangue)
MICRO: necrosi per danno diretto, posso evidenziare: cisti piene di
bradizoiti (basofili) o i singoli elementi infettanti (molto più piccoli dei
nuclei delle cell. infiammatorie) liberi fuoriusciti dalle cisti.
Neosporosi
Neospora caninum
Illustrazione 33: Cisti di Toxoplasma gondii
Localizzazione cerebrale meno frequente di quelle sottocutanee e
muscolari (miosite nei cuccioli)
MICRO: aspetto simile al Toxoplasma
Meningo-encefalomielite multifocale non purulenta
Miosite, aborto
Cane, bovino, cavallo
Encefalitozoonosi
Encephalitozoon cuniculi
Illustrazione 34: Cisti di Neospora caninum
Coniglio, cane, gatto e anche l'uomo (immunodepressione)
MICRO: si evidenzia bene con colorazioni speciali circondati da
reazione infiammatoria granulomatosa
Colpisce prevalentemente:

SNC, che va sempre campionato. Va messo in DD con
Pasteurella.
○

Meningoencefalite cronica linfocitaria e granulomatosa
Rene
○
Nefrite tunulointerstiziale cronica granulomatosa (lo stesso
tipo di presentazione istopatologica del SNC), abbastanza
frequente
Macroparassiti

28
Cestodi
Illustrazione 35: Encefalitozoonosi: reazione
infiammatoria granulomatosa attorno ai
protozoi che si intravedano appena
(punteggiature eosinofile)


○
Cenurosi
○
Cisticercosi
○
echinococcosi
Nematodi
○
Dirofilariasi
○
Halicephalobiasi
Larve di insetti responsabili di miasi
○
Oestrus ovis
○
Hypoderma bovis
○
Cuterebra
Cenurosi
Coenurus cerebralis
Nella PECORA
Forma larvale cistica di Multiceps multiceps, tenia del cane
Cisti fino a 5 cm
Halicephalobiasi
Halicephalobus gingivalis (Micronema deletrix), raro
Saprofita, può parassitare il cavallo, lesioni ossee, renali (nefrite
granulomatosa con presenza di larve), nervose
Meningoencefalomielite non purulenta, granulomatosa
Oestrus ovis
Nella cavità nasale della pecora
Occasionalmente penetrano nella scatola cranica attraverso l’etmoide
Si vedono bene i parassiti e la lesione necrotizzante con razione
infiammatoria di tipo granulomatoso intorno
Illustrazione 36: Larva di Halicephalobus con
cell. giganti
Hypoderma bovis
Bovino, rar. cavallo
Le larve penetrano nel sottocute
Migrano lungo vasi e nervi fino alla colonna vertebrale
Si notano evidenti le lesioni determinate dai tragitti e dalla penetrazione cutanea
Edema, steatonecrosi, dermatite
Occasionalmente migrano nel canale vertebrale e nella scatola cranica
Cuterebra
29
Cane, gatto, esotica (USA)
Noduli sottocutanei con possibili migrazioni aberranti a faringe e laringe, cavità nasali, cervello
Gravi lesioni malaciche (necrosi cerebrocorticale)
MALATTIE NEURODEGENERATIVE
Complesso di patologie con patogenesi completamente diversa ma che portano a danni di tipo metabolico e
conseguentemente a danni di tipo degenerativo del tess. nervoso. Sono su base tossica, dismetabolica,
genetica (carenza enzimatica) ecc.
MALATTIE ACQUISITE CARATTERIZZATE DA PROCESSI REGRESSIVI DEL
NEVRASSE:

Polioencefalomalacia dei ruminanti

Avvelenamento da sale – suino

Leucoencefalomalacia micotossica (cavallo)

Encefalomalacia a focolai simmetrici dell’agnello

Encefalomalacia nella malattia degli edemi del suino

Malattia del motoneurone equino

Encefalopatia epatica

Neurotossicosi
Polioencefalomalacia dei ruminanti
Esempio tipico di necrosi della corteccia conseguente ad una carenza energetica:

carenza di tiamina (vit.B1) porta al collasso energetico dei neuroni a più elevata attività metabolica

Nei ruminanti: tiaminasi nel rumine prodotte dai microrganismi che si selezionano

riduzione di carboidrati ed energia


○
edema cerebrale (astrociti)
○
necrosi neuronale selettiva (necrosi a strato laminare) porta ad un assottigliamento della sost.
grigia della cortaccia
Nei carnivori: paralisi di Chastek
○
Tiaminasi presente nel pesce crudo (problema nei selvatici)
○
Distruzione della tiamina nei primi cibi inscatolati che venivano sterilizzati con il calore
Caratterizzata da opistotono molto marcato
Avvelenamento da sale (intossicazione da acqua)
30

Nel suino

Alimentazione ricca di sale in relativa carenza di acqua

Comparsa della sintomatologia (tremori, convulsioni) quando il
suino può bere ad libitum → a livello sistemico l'acqua viene
eliminata dai reni insieme al sale. A livello cerebrale, dove si è
accumulato sale, è tutto più lento perché è mediato dalla BEE
per cui l'acqua viene richiamata per osmosi e da

Edema citotossico

necrosi laminare corticale
Illustrazione
eosinofilica
37:
meningo-encefalite

meningo-encefalite eosinofilica → infiltrazione, intorno ai vasi, di gr. eosinofili; patognomonica,
richiamati per chemiotassi dal sale (non è una vera e propria infiammazione)
Leucoencefalomalacia micotossica

Nel cavallo, molto sensibile all'azione della micotossina da Fusarum che ha anche effetti
epatotossici

muffa del granturco (Fusarium moniliforme)

fumonisina B1, metabolita di Fusarium
○
tropismo per l'endotelio dei vasi sanguigni della sostanza bianca cerebrale

lesioni necrotiche cerebrali ed epatiche → stimola la proliferazione dei dotti biliari

Leucoencefalomalacia
○

centro semiovale, corona radiata
alterazioni regressive delle pareti vascolari (la tossina ha tropismo per i vasi non per il tess. nervoso)
Encefalomalacia a focolai simmetrici

Agnello

manifestazione neuropatologica tardiva di enterotossiemia da clostridi

tossina ε ad azione sui vasi cerebrali

Edema vasogenico

Malacia rubra
ANGIOPATIA
CEREBRO-SPINALE
COLIENTEROTOSSIEMIA
CON
ENCEFALOMALACIA
NELLA

Suino

nella malattia degli edemi da enterocolitossiemia (tossina SLTIIe prodotta da Coli) edema a livello
di mesentere e cervello

nel tronco cerebrale: vasculopatia, demielinizzazione, necrosi
MALATTIA DEL MOTONEURONE EQUINO

Simile alla sclerosi laterale amiotrofica dell’uomo
Conseguente a

Necrosi di singoli neuroni motori e conseguente atrofia muscolare da enervazione dei muscoli
innervati da quel motoneurone

Carenza di fattori antiossidanti (vit. E) ← ipotesi
Encefalopatia epatica
Il fegato ha la funzione di captare sostanze che derivano dalle fermentazioni intestinali e di inattivarle. Molte
di queste sostanze hanno una funzione di “falsi neurotrasmettitori” oppure una vera e propria azione tossica
sul sist. nervoso.

gravi disfunzioni epato-biliari
○
shunt porto-sistemico (congenito e acquisito),
○
Fitoepatotossicosi (alcaloidi pirrolizidinici)
○
Steatosi epatica, amiloidosi epatica, cirrosi

alterazioni macroscopiche assenti nel SNC

edema citotossico
31
○
spongiosi della sostanza bianca di tutto il neurasse
○
polimicrocavitazione

comparsa delle cellule di Alhzeimer di tipo 2 cioè astrociti particolarmente rigonfi numerosi nel morbo
di Alhzeimer dell'uomo

Iperammonemia

falsi neurotrasmettitori (metil-mercaptani, acido octanoico)
Neurotossicosi

Avvelenamento da glicole etilenico
○


cristalli di ossalato di calcio nel lume o negli spazi perivascolari dei capillari cerebrali e nelle
cellule epiteliali dei TCP del rene (morte per insufficienza renale grave)
Neurotossicosi da metalli pesanti
○
piombo e derivati
○
mercuriali e derivati
○
Arsenico e derivati
Neurotossicosi da insetticidi e pesticidi
○
cloroderivati organici
○
Organofosfati
○
Carbammati
TSE - ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI
MALATTIE DA PRIONI
32

Malattie infettive ed ereditarie, sempre mortali

Periodo di incubazione: anni

sindrome dementigena (sprt uomo) e contrazioni muscolari
spasmodiche e incontrollate, perché portano alla distruzione
dei neuroni, negli animali danno soprattutto: atassia
locomotoria e contrazioni violente

Lesioni macroscopiche assenti

Lesioni istologiche molto evidenti nel SNC
○
n. telencefalici, diencefalici
○
cervelletto, midollo allungato (n. dorsale del vago)
(Scrapie).
○
BSE: lesioni più caudali (obex e midollo allungato → parti
che vengono campionate ufficialmente)
Illustrazione 38: Aree del sistema nervoso del
bovino in cui le lesioni sono più evidenti

Benchè le lesioni siano confinate ad alcuni distretti cerebrali,
tutto il SNC è dotato di infettività

TSE degli animali domestici
○
BSE
○
SCRAPIE
○
FSE (gatto)

vacuoli intracitoplasmatici - spongiosi della sostanza grigia
(quadro degenerativo)

gliosi (2)
Illustrazione
39:
Spongiosi:
vacuolizzazioni
all'interno
del
citoplasma che determinano la morte
del neurone in cui si formano

degenerazione/scomparsa neuronale (apoptosi)

accumulo di sostanza amiloide (amiloidosi cerebrali trasmissibili o β- fibrillosi), all'interno delle
cellule. Particolare tipo di amiloidosi perché di solito la sost. amiloide si accumula all'esterno. La
proteina prionica muta e si accumula, i vacuoli sono l'espressione di questo accumulo. Reagiscono
positivamente alle colorazioni per la sost. amiloide = depositi patologici di sost. proteiche disposte
regolarmente.

Assenza di una risposta immunitaria

Assenza di reazione infiammatoria del tessuto cerebrale (≠ dalle altre malattie infettive dove è
sempre presente una componente infiammatoria)

deposito intracellulare (endoneuronale, soprattutto) di aggregati di PrPSc

“Teoria del prione” (la più accreditata)

PrP (proteinaceus infectious particle = particella proteinacea infettiva):
○
normalmente presente in tutte le cellule, che in condizioni particolari possono cambiare la loro
conformazione molecolare e diventare, da un lato, patologiche, e dall'altro, acquisire la capacità
di indurre la stessa trasformazione in altre proteine analoghe se trasferite da un animale all'altro
e quindi di dotarsi, in un certo qual modo, di “infettività”. Sono trasmissibili anche se non sono
provocate da agenti patogeni convenzionali (batteri, virus ecc.), non sono organismi che
possiedono un DNA ma proteine patologiche che possono comportarsi come un agente infettivo.
○
funzione è ancora sconosciuta (esistono ceppi di topi che non la producono e non mostrano
nessun segno ma sono immuni a queste patologie)
○
nelle TSE è depositato in abbondanza PrPSc (proteina patologica prionica) Sc = Screpie

PrPc e PrPsc possiedono la stessa struttura primaria ma hanno una diversa conformazione: sono
due isoforme

Nelle encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE), come la scrapie e la BSE (Bovine spongiform
encephalopathy) ha un ruolo centrale nella patogenesi il deposito intracellulare, nei neuroni, di una
particolare proteina amiloidea, la PrPSc (da Scrapie-associated Prion Protein), che rappresenta
l’isoforma alterata di una sialoglicoproteina di membrana denominata PrPC (da Cellular Prion
Protein).
La PrPSc è responsabile dello sviluppo delle lesioni nel SNC. L’evento cruciale è la conversione posttraslazionale della PrPC in PrPSc. La figura presenta un modello schematico di conversione posttraslazionale della PrP “normale” o “cellulare” (PrPC), con prevalente struttura ad “alfa-eliche”, in PrP
“patologica” (PrPSc), con prevalente struttura a “foglietti-beta”.
Malattie da prioni descritte negli animali...
Malattia
Ospite
Meccanismo patogenetico
Scrapie
Ovi-caprini
Infezione in pecore geneticamente
scuscettibili
BSE
Bovini
Encefalopatia trasmissibile del
visone (TME)
Visone
Encefalopatia spongiforme felina
(FSE)
Felini
Malattia cronica del deperimento
(CWD)
Cervidi
frattaglie e farina di ossa
contaminate con PrPsc
meccanismo sconosciuto
33
…e nell’uomo

Kuru in alcune tribù della Nuova Guinea
○

riti di cannibalismo rituale
Creutzfeld-Jakob Disease (CJD)
○
○
Forma classica
■
interventi di neurochirurgia (le metodiche di sterilizzazione sono inefficaci per i prioni, la
formalina ne aumenta la patogenicità perché è una proteina denaturata quindi tutto quello
che aumenta la denaturazione può aumentare la patogenicità)
■
iniezioni di ormone di GH di derivazione umana
Sporadica
■
○
○
nessuna causa evidenziata
Congenita
■
CJD familiare,
■
Gerstmann-Straussler- Sheinker (GSS)
■
Insonnia fatale familiare (FFI)
CJD nuova variante (CJD nv)
■
in pazienti giovani
■
compaiono anche disturbi psichiatrici
■
proteina prionica anche nei tessuti linfoidi
■
ceppo indistinguibile da quello che provoca la BSE
■
decorso molto più rapido della forma classica
La Screpie, dalla pecora come malattia ereditaria,
conseguentemente all'uso di farine animali per
l'alimentazione dei bovini si sarebbe adattata a
questa specie acquisendo maggiore possibilità di
trasmettersi anche ad altre specie tornando anche
alla pecora ma con modalità più aggressiva. Anche
negli altri animali soprattutto nei felini selvatici degli
zoo alimentati con carne cruda di bovino, e
all'uomo.
Nell'uomo si sono manifestati poche centinaia casi
nonostante il consumo di carni infette prima della
scoperta della malattia da parte di milioni di
persone. Questo indica la presenza di una certa
sensibilità
individuale
non
completamente
compresa.
La diagnosi ufficiale è istologica sul riscontro con l'immunoistochimica della PrPSc.
NEOPLASIE DEL SISTEMA NERVOSO
Epidemiologia

34
I tumori intracranici, non sono molto frequenti, rappresentano:
○
1-3% di tutti i tumori da cui è affetto il cane
○
82 casi su 100.000 cani
○
ca 1% di tutti i tumori da cui è affetto il gatto
○
20 casi su 100.000 gatti
Prevalgono le neoplasie primitive rispetto alle secondarie perché la BEE ostacola l'impianto di
metastasi

○
cane 88%; gatto 82%

Benigni (prevalgono decisamente) e maligni; primitivi (benigni ma cmq. gravi) e secondari (sono tutti
maligni)

Predisposizioni:
○
significativo aumento del rischio con l’età
○
lieve predisposizione razza brachicefale/gliomi e astrocitomi (boxer, bulldog)
○
maggiore incidenza dei meningiomi nei gatti e nelle razze dolicocefale (pastore tedesco, collie)
CELLULE DI ORIGINE
NEOPLASIA
Cellule gliali
Astrocita
Astrocitoma
Oligodendrocita
Oligodendroglioma
Microglia
Altri gliomi (non è chiara la cellula di origine)
Microgliomatosi (?)
Reticolosi (?)
Cellule ependimali
Ependimoma
Cellule dei plessi coirioidei, cellule di aspetto Papilloma (benigno) e carcinoma (maligno) dei plessi
epiteliale
che,
anche
nella
trasformazione corioidei
neoplastica riproducono questo loro asptto
Neuroni, la frequenza delle neoplasie aumenta con Gangliocitoma
la capacità delle cellule di replicarsi per cui tra tutte
le neoplasie del SNC quelle neuronali sono le meno
frequenti
Ganglioglioma
(più frequenti nei gangli periferici,
ma cmq. rari)
Neuroblastoma olfattorio
Cellule embrionali, più frequenti perché le cellule Tumori neuroectodermici primitivi
hanno ancora capacità replicative
Medulloblastoma cerebellare (più frequente)
Medulloblastoma
frequente)
non
cerebellare
(meno
Neuroblastoma
Ependimoblastoma
Neuroepitelioma spinale
Meningi
Meningioma
Fibroblasti
Fibrosarcoma
Epifisi
Pineocitoma/Pineoblastoma
35
Ipofisi
Adenoma/Carcinoma ipofisario
Cellule emopoietiche
Linfociti
Linfoma (rari)
??? interpretate in modo dubbio
Reticolosi
Microgliomatosi
Istiocitosi maligna
MENINGIOMA

il più frequente tumore mesodermico del SNC

secondo molte casistiche il più comune tumore intracranico

gatto, cane, cavallo, bovino, pecora

predisposizioni:
○
cane: razze dolicocefale, sesso femminile*
○
gatto: sesso maschile*
* messa in relazione con la presenza di recettori ormonali sulla superficie delle cell. tumorali che
quindi sono sensibili all'azione degli ormoni sessuali che condizionano il loro accrescimento
Di solito benigni per cui si può intervenire chirurgicamente a seconda delle

36
localizzazioni:
○
cane: ai lati della grande falce (meningioma parasagittale), convessità degli emisferi cerebrali,
area tentorio-cerebellare
○
gatto: tela corioidea del terzo ventricolo, con protrusione intraventricolare
○
midollo spinale (meningioma spinale) → fenomeni di paresi; e orbita
(meningioma retrobulbare) → cecità ed esoftalmo per compressione
○
meningioma cutaneo primario (extraneurassiale), raro

solitari, raramente multipli

sferoidali, raramente peduncolati e quasi distaccati dall'encefalo, talora a
placca

possono originare dalla dura madre e quindi essere attaccati alla volta
cranica, oppure originare dalla pia madre e quindi essere aderenti
all'encefalo

tessuto sodo, biancastro, talora lobulato, sottile capsula

crescita espansiva, non infiltrativa

talora iperostosi reattiva della teca cranica

Esistono diversi istotipi del meningioma, anche notevolmente differenti
fra loro, sono tutti benigni tranne il meningioma anaplastico, sono tutti
formati da cell. allungate che però si dispongono in maniera diversa
○
meningioma fibroblastico o fibroso
○
meningioma transizionale (misto sinciziale e fibroblastico)
○
meningioma meningoteliale o sinciziale
○
meningioma psammomatoso
Illustrazione 40: Meningioma
Illustrazione 41: Meningioma,
crescita
espansiva
verso
○
anaplastico
○
papillare
○
a cellule granulose
○
mixoide
meningioma fibroblastico o fibroso (cellule allungate orientate in maniera irregolare, con abbondante
componente connettivale fibrosa)
meningioma transizionale (misto sinciziale e fibroblastico), con predominanti aspetti di spirali
concentriche di cellule.
meningioma meningoteliale o meningioma sinciziale (nidi e lobuli di cellule eosinofile allungate con
limiti indistinti)
meningioma psammomatoso (cellule allungate disposte a vortice, con tendenza al centro alla
precipitazione di sali di calcio) → si distinguono bene anche in radiografia perché le concrezioni sono
radiopache (disseminio di piccoli granuli, praticamente patognomonico)
• anaplastico, l'unico maligno, da metastasi a livello di polmoni, molto raro
• papillare
• a cellule granulose
• mixoide
ASTROCITOMA

Glioma ben differenziato

cane (razze brachicefale)

Localizzazione profonda e margini poco netti
○
emisferi cerebrali, talamo, peduncolo cerebrale, cervelletto, midollo spinale

non dà metastasi

colore omogeneo simile al tessuto nervoso normale, talora necrosi, emorragie, consistenza
compatta
Più o meno maligni a seconda della velocità di accrescimento:

Astrocitoma a basso grado (ben differenziato)
○
protoplasmatico
○
fibrillare
○
gemistocitico

Astrocitoma di grado intermedio (anaplastico)

Astrocitoma ad alto grado (glioblastoma multiforme) molto raro, è il tumore primitivo dell'encefalo
ad accrescimento ed insorgenza più rapida provocando la distruzione di estese aree di tessuto
(anche la sintomatologia evolve rapidamente)

MICRO: fitta produzione di cell. astrocitarie di aspetto variabile ma spesso allungato che reagiscono
positivamente ai marker di tipo astrocitario (immunoistochimica necessaria per distinguerle)
OLIGODENDROGLIOMA

cane (razza brachicefale), bovino, gatto

lobo frontale, piriforme, olfattivo e temporale e peduncolo, lobi parietale ed occipitale e setto
interventricolare

invade ventricoli e meningi
37

sferoidale, nettamente delimitato, grigio-roseo-rossastro, molle,

la mielina è un tessuto ricco di lipidi e nella trasformazione neoplastica le cellule continuano a
produrre sostanza mielinica che però non si organizza nella normale struttura lamellare per cui si ha
la presenza di oligodendrociti rotondeggianti e rigonfi, con prolungamenti retratti o scomparsi, con
nucleo nel mezzo di un ampio vacuolo vuoto per autolisi del citoplasma (aspetto di "uova al tegame”)

abbondanza di capillari neoformati. → intesa vascolarizzazione tipica

Oligodendroglioma anaplastico (maligno). quadro istologico polimorfo
TUMORI DI ORIGINE NEURONALE

estremamente rari, derivano da neuroblasti

gangliocitoma (ganglioneuroma)

○
encefalo, midollare della surrenale e gangli autonomi (ganglioma)
○
cellule ganglionari mature
ganglioglioma
○

cellule neoplastiche gliali e ganglionari
estesioneuroblastoma (neuroblastoma olfattorio) i più frequenti, sono di origine nervosa ma le
ritroviamo come neoplasie nasali
○
anche simpatoblastoma
○
da precursori dell’epitelio neuro-olfattorio
○
tipiche pseudorosette
EPENDIMOMA

raro, cane, gatto, cavallo, bovino

superficie ependimale dei ventricoli laterali e del canale centrale del midollo spinale

cellule uniformi che delimitano cavità con formazione di rosette intorno un piccolo lumi vuoti o
perivasali
PAPILLOMA E CARCINOMA DEI PLESSI

cane, cavallo e bovino

terzo e quarto ventricolo e ventricoli laterali

massa ben circoscritta, molle

crescita espansiva, si può sviluppare idrocefalo perché
intervengono nel turnover del liquido cefalorachidiano portando
ad un accumulo

architettura papillare, mancano le rosette

il carcinoma (neuroepitelioma) si diffonde alle meningi
attraverso la via liquorale con reimpianto negli spazi
subaracnoidei anche a livello del midollo spinale
Ependimomi e papillomi e carcinomi dei plessi sono gli unici tumori del
SNC che possono essere diagnosticati con una semplice esame
citologico del liquido cefalorachidiano, perché tutti gli altri tumori non si
affacciano sui canali centrali per cui ben difficilmente saranno
diagnosticabili con questo metodo.
TUMORI EMBRIONALI

38
Tumori NeuroEctodermici Primitivi (PNET)
corioidei


derivano da cellule progenitrici con possibilità di differenziazione in senso neuronale, ependimale,
gliale, ...
○
medulloblastoma cerebellare
○
medulloblastoma non cerebellare
Neuroblastoma
○

Ependimoblastoma
○

differenziazione neuronale
differenziazione ependimale
Tumore spinale toracolombare
○
poco differenziato, fra T10 ed L2
○
secondo alcuni è un nefroblastoma ectopico
NEOPLASIE SECONDARIE DEL SNC
Teoricamente possono essere tante in realtà quelle che metastatizzano a livello di SNC sono:

Emangiosarcoma (della milza, del fegato, dei polmoni), troviamo noduli emorragici multipli

carcinomi mammari

linfoma

melanoma che ha uno scarso potenziale metastatico negli animali ma che ha una predisposizione
alla metastatizzazione a livello di encefalo.
NEOPLASIE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO


Tumori delle guaine dei nervi periferici (PNST)
○
Schwannoma (neurilemmoma), nel cane, la più
frequente e importante perché dovunque abbiamo un
nervo rivestito da cell. di Schwann (dappertutto)
possiamo avere queste neoplasie
○
Soprattutto a livello di arti
○
Sono piuttosto benigne, raramente metastatizzano ma
hanno una discreta invasività locale
○
MICRO: cell. allungate con andamento a vortice definito
“a frotte di pesci”
Neurofibroma
○

Illustrazione 43: Schwannoma
Tumore benigno nel bovino, a carico del plesso nervoso subepicardico
Neuroma traumatico
○
Non è un vero e proprio tumore ma piuttosto una patologia da abnorme rigenerazione per
interruzione traumatica di un nervo, è estremamente dolorosa
○
Da amputazione e traumatico
39
○
Post-caudectomia nel cane
○
Post-nevrectomia nel cavallo
PATOLOGIA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
ALTERAZIONI REGRESSIVE ED INFIAMMATORIE DEL SISTEMA NERVOSO
PERIFERICO

Radiculopatie, radiculiti
○

Gangliopatie, ganglioniti
○

… dei gangli cerebrali o spinali
Neuropatie, Neuriti
○

… delle radici dei nervi
… dei nervi
Radiculoneuriti
○
flogosi dei nervi spinali periferici e delle rispettive radici

Possono accompagnare oppure no analoghe alterazioni del SNC

Mononeuropatie
○
Interessamento di un solo nervo
○
Cause locali
■

traumatiche, termiche, ischemiche
Polineuropatie
○
Interessamento di più nervi in modo bilaterale e simmetrico
○
Cause generali
■
Tossiche, metaboliche, endocrine, immunitarie
DEGENERAZIONE WALLERIANA

Assonopatia (traumatica) per l’interruzione della continuità di un nervo

Se c’è continuità anatomica può avvenire la reinnervazione:
○
Frammentazione e dissoluzione della parte distale dell’assone
○
digestione e rimozione del tubo mielinico collassato
○
Proliferazione delle cellule di Schwann (lemnociti)
○
Crescita e maturazione dell’assone nel nuovo tubo mielinico
Neuropatie assoniche


degenerazione assonale non traumatica
○
degenerazione dell’assone e della guaina mielinica
○
carattere cronico, degenerazione simil-walleriana
○
assonopatia distale
cause
○
40
tossiche (tallio, piante tossiche)
○
metaboliche (uremia, diabete mellito, ipotiroidismo, insulinoma)
○
carenziali (deficit vit. A, B1, E, acido pantotenico)
○
ustioni o perfrigerazione
○
danno immunomediato dei nervi periferici
MIELINOPATIE –LEMNOCITOPATIE

IPOMIELINOGENESI E DEMIELINIZZAZIONE

Neuropatia periferica da piombo (inclusi nucleari nelle cellule di Schwann)

Malattie da accumulo lisosomiale (LSD)
○
Fucosidosi (Springer Spaniel): ipertrofia macroscopica dei nervi cranici e nervi periferici
○
Sfingolipidosi (leucodistrofia a cellule globoidi, leucodistrofia metacromatica)
NEUROPATIE INTERSTIZIALI

Patologie delle strutture vascolo-connettivali dell’endonevrio

Danni secondari alle fibre nervose

Neurite della cauda equina (cavallo)

○
Poliradiculoneurite cronica autoimmune
○
Associata a pregresse infezioni virali (Herpes,Togavirus, Adenovirus).
○
incontinenza urinaria e fecale, paralisi della coda,
○
atrofia dei muscoli glutei
Neurite del plesso brachiale
○

Cane, gatto, immunomediata
Poliradicoloneurite protozoaria
○
T. gondii, N. caninum
ALTERAZIONI DI GANGLI E NERVI DEL SNA (SIMPATICO E PARASIMPATICO)

Megaesofago da turbe neurovegetative
○


ridotto numero di neuroni nel nucleo ambiguo (n. del vago), nel cane
Megacolon congenito agangliare (Morbo di Hirschprung) (aganglionosi)
○
cane, gatto, puledro
○
assenza di cellule gangliari nei plessi mioenterici
Disautonomia
○
Del gatto (sindrome di Key-Gaskell)
○
Distruzione dei neuroni di tutti i gangli autonomi (poligangliopatia autonoma)
○
Del cavallo (“Grass sickness”), gangliopatia celiacomesenterica e del plesso mioenterico,
neurotossina alimentare?
○
Del coniglio (paresi cecale ed enteropatia mucoide)
41