Sommario 1. PREMESSA................................................................................................................... 3 2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO ........................................................................ 4 3. DISTRIBUZIONE ........................................................................................................... 5 4. QUADRI ELETTRICI ..................................................................................................... 9 5. IMPIANTO DI TERRA ................................................................................................. 10 6. DIMENSIONAMENTO IMPIANTO............................................................................... 11 2 1. Premessa Oggetto della relazione è l’impianto elettrico, a servizio del nuovo lotto del cimitero comunale di Monterotondo (RM). Il progetto ricade nelle attività di ampliamento dell’esistente cimitero comunale, i lavori prevedono la realizzazione di nuove cappelle private sia isolate che facente parte di blocchi standard costituiti da 3 o 4 loculi in elevazione. Nello specifico, l’ampliamento prevederà la realizzazione dei seguenti blocchi: - Blocco H-M; - Blocco L – per cappelle private; - Blocco E1-G-D1; - Blocco I-L1; - Blocco D-E-F; - Blocco A-B-C; - Blocco 7-8 per future cappelle private. Come si evince dalla planimetri allegata al progetto (TAV. ELT1) In questa prima fase dei lavori però si procederà all’esecuzione dei soli Blocchi: G-H-L. Non fanno parte della presente progettazione la valutazione del rischio fulminazione. 3 2. Norme tecniche di riferimento Nella stesura del presente progetto fa riferimento a tutte le disposizioni legislative ed alle norme in vigore applicabili ed in particolare a: - D.P.R. 27/04/1955 n° 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro - Legge 01/03/1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici. - Legge 18/10/1977 n° 791 Attuazione delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico. - DM 37/08 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici - D.P.R. 06/12/1991 n° 447 Regolamento di attuazione della legge n° 46 del 5 marzo 1990. - Norme CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, linee in cavo. - Norme CEI 17-13 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione - Norme CEI 20-40 Guida per l' uso dei cavi a bassa tensione. - Norme 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare. - Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. - Norme CEI 64-12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. - Norme CEI 64-14 Guida alla verifica degli impianti elettrici utilizzatori. - Norme CEI 64-50 Edilizia residenziale – Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici. - Norme CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP). - UNI 10380 Illuminazione d’interni con fonti artificiali. 4 3. Distribuzione L’energia elettrica viene derivata dal Quadro Elettrico Generale ubicato nel locale tecnico. Le caratteristiche e le condizioni della fornitura devono essere concordate con la società distributrice, in funzione delle esigenze e dei parametri dell’impianto elettrico utilizzatore. Si ritiene che l’utenza in oggetto sia necessaria una fornitura in bassa tensione trifase con neutro 380V 50Hz, sistema TT. Per la valutazione della potenza impegnata si è tenuto conto del fattore di utilizzazione e di contemporaneità dei carichi, nonché del loro rendimento e fattore di potenza. L’impianto parte dal contatore dell’ente erogatore dell’energia. Sarà realizzato un quadro denominato quadro Generale (QEG) su cui saranno collocati 14 interruttori: di cui 1 generale e 14 a protezione dei sottoquadri. La linea elettrica partirà del Quadro nei pressi del locale tecnico e, utilizzando i cavidotti esistenti, raggiungerà il quadro del nuovo settore (QEG). Il quadro QEG alimenta i sottoquadri Q.E.1 H-M, Q.E.2–L, Q.E.3 D1–E1–G1, Q.E.4. I-L1 Q.E.5. D-E-F, Q.E.6. A-B-C Q.E.7. – Cappelle. Ogni settore sarà servito da un proprio quadro. I quadri di settore dislocati nell’area cimitero, alimenteranno tutte le utenze elettriche del settore stesso. Per i punti luce a bassa tensione 24V, è stato previsto un trasformatore a doppio isolamento in maniera da non collegare a terra gli avvolgimenti primari di esso. I punti luce a 220V saranno alimentati tramite dispositivo magnetotermico differenziale da 0,03A; i punti luce a tensione 220V, saranno collegati singolarmente all’impianto di terra tramite cavo giallo verde di idonea sezione. L’intera distribuzione sarà del tipo interrata tramite cavidotti termoplastici di idonea sezione. Per i cambiamenti di direzione sono stati previsti pozzetti idonei al tipo di posa. 3.1 Cavi elettici Tutti i cavi impiegati nella realizzazione dell’impianto elettrico devono essere rispondenti alle norme UNEL e CEI. Il conduttore di neutro non deve essere comune a più circuiti. I tipi di posa delle condutture in funzione del tipo di conduttore o di cavo utilizzato e delle varie situazioni, devono essere in accordo con quanto prescritto dalla CEI 64-8 Art. 521 (Tab. 52A e Tab. 52B). 5 E’ consentita la posa di circuiti diversi in una sola conduttura a condizione che tutti i conduttori siano isolati per la tensione nominale presente più elevata. Le dimensioni interne dei tubi protettivi e dei relativi accessori di percorso sono stati dimensionati in modo da permettere di tirare i cavi dopo la messa in opera di questi tubi protettivi e relativi accessori. I raggi di curvatura delle condutture devono essere tali che i conduttori ed i cavi non ne risultino danneggiati. I supporti dei cavi e gli involucri non devono avere spigoli taglienti. I coperchi dei canali e degli accessori devono essere asportabili per mezzo di un attrezzo, quando sono a portata di mano (CEI 64-8). I conduttori devono essere distinguibili per tutta la loro lunghezza tramite il colore dell’isolante o per mezzo di marcatori colorati. I cavi devono essere distinti tramite le seguenti colorazioni (CEI-UNEL 00722): - giallo verde per il conduttore della terra; - blu per il conduttore del neutro; - marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza; - blu chiaro con marcature giallo-verde alle terminazioni oppure giallo-verde con marcature blu chiaro alle terminazioni per il conduttore PEN; - rosso per i conduttori positivi e nero per i conduttori negativi in c.c. (ovviamente posati in canalizzazioni differenti da quelle contenenti circuiti in c.a.). Il colore delle guaine dei cavi è normalizzato dalla norma CEI UNEL 00721. I conduttori di equipaggiamento elettrico delle macchine possono essere identificati con mezzi alternativi alla colorazione (CEI EN 60204-1). 3.2 Condutture Le condutture elettriche devono essere disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto. Per l’identificazione dei cavi senza guaina mediante simboli si applica la Norma CEI 16-1 “Individuazione dei conduttori isolati”. Per la siglatura dei cavi per energia, sul mercato italiano sono in vigore due norme: - CEI 20-27 (derivata da CENELEC HD 361), relativa ai cavi di energia armonizzati, di tensione nominale fino a 450/750V o ai tipi nazionali riconosciuti (autorizzati da TC20). I 6 cavi non più contemplati dalla Norma CEI, già in uso e normalizzati, trovano le proprie sigle di designazione nella V1 della CEI 20-27. Per le designazioni di nuovi tipi di cavi nazionali si dovrà fare riferimento alla Norma CEI-UNEL 35011; - CEI-UNEL 35011. Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera. Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti e morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei e risulti agevole la dispersione di calore in esse prodotte. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli che ospitano altre canalizzazioni, devono essere disposti in modo da non essere soggetti a influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc Per la parte di impianto interrato, per ragioni di affidabilità in relazione all’importanza del servizio ed alle condizioni di posa dei cavi è necessario utilizzare cavi aventi U0/U = 0,6/1kV (con guaina protettiva). Il raggio minimo di curvatura dei cavi dipendono dal tipo di struttura del cavo (se non diversamente specificato) e possono avere valori compresi tra 12-30 volte il diametro del cavo stesso (o nel caso di cavi multipolari costituiti da più cavi unipolari cordati ad elica visibile il diametro D da prendere in considerazione è quello pari a 1,5 volte il diametro esterno del cavo unipolare di maggior sezione). È richiesta la segnalazione dei percorsi interrati dei cavi tramite nastri monitori posati nel terreno a non meno di 0,2m al si sopra dei cavi. Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna. Si è dimensionato l’impianto in modo tale che il rapporto tra il diametro interno del tubo (o condotto) e il diametro del cavo (o fascio di cavi) deve essere > 1,4. Per l'inserimento dei cavi, sono previsti adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate e apposite cassette sulle tubazioni non interrate. 7 Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette è stato stabilito in rapporto alla natura e alla grandezza dei cavi da infilare, con i seguenti limiti: - ogni 30m circa se in rettilineo; - ogni 15m circa se con interposta una curva. Le tubazioni devono fare capo a pozzetti di ispezione e di inserimento con fondo perdente di adeguate dimensioni, per permettere un agevole accesso; i pozzetti sia delle tubazioni che della messa a terra, devono essere dotati di robusti chiusini, specie quelli in aree carrabili. Le cassette di giunzione dovranno avere un grado di protezione almeno IP44 ed è richiesto che siano poste ad almeno 20cm dal suolo. Per evitare pericolosi fenomeni di condensa nei quadri, o nelle cassette, quando vengono allacciati con tubazioni interrate, si dovranno eseguire tamponamenti con materiali idonei nei punti di innesto. Le parti metalliche delle canalizzazioni sono da collegare a terra (a meno dei casi descritti nella norma CEI 11-17). 8 4. Quadri Elettrici È prevista l’installazione di Quadri Elettrici modulari alimentazione lampade votive perpetue costituito da armadio in vetroresina autoestinguente stampato a caldo a moduli sovrapposti, con ingombro complessivo in mm: 860 L x 2110 H x 450 P. con grado di protezione IP 44. I quadri, conterranno le apparecchiature di sezionamento e di protezione di tutti i circuiti principali e terminali, saranno realizzati con carpenteria metallica di tipo modulare e saranno completi di portello. All’interno delle carpenterie i gradi di protezione non dovranno essere inferiori ad IP2XC. Le apparecchiature in esse cablate, dovranno essere di tipo modulare per barra DIN. Tutti i conduttori flessibili dovranno essere del tipo non propagante l’incendio,siglati e completi di capicorda a pressione preisolati (tipo NO7V-K e FG7OR). I quadri dovranno essere sottoposti alle prove previste dalla noma CEI 23-51 e dovranno essere forniti completi di targhette identificatrici 9 5. Impianto di terra L’impianto di terra è definito come l’insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento. All’impianto di terra esistente dovrà essere collegato quello dell’ampliamento in modo da avere un unico impianto di terra, in particolare ad esso dovranno essere collegati tutte le masse attive e non attive della distribuzione straordinaria, tale collegamento dovrà essere effettuato mediante l’impiego di conduttori in rame (corda N07V-K), di sezione adeguata conformemente alla norma CEI 64-8. I conduttori di protezione dovranno avere una sezione non inferiore a quella di fase del circuito corrispondente. Il collegamento tra il conduttore di terra, i conduttori di protezione ed i conduttori equipotenziali dovrà avvenire mediante l’impiego di idonei “collettori di terra” da realizzarsi mediante sbarrette di rame o idonei morsetti. Il modo di collegamento a terra come si è già detto dell’impianto elettrico è il sistema TT ; cioè l’impianto di terra delle masse (costruito dall’utente) è separato dall’impianto di terra del neutro ( previsto dal distributore di energia )”. La resistenza di terra dell’impianto dovrà soddisfare la seguente relazione : RA x Idn ≤50 dove : RA è la somma delle resistenze dei conduttori di protezione ( PE ) e del dispersore in Ohm. La resistenza RA coincide sensibilmente con la resistenza di terra Rt del dispersore, poiché la resistenza dei conduttori di protezione è in genere trascurabile rispetto alla resistenza di terra. Idn è la più elevata tra le correnti differenziali nominali di intervento (soglia d’intervento) degli interruttori differenziali installati (in ampere). Secondo le norme CEI è sufficiente verificare la seguente relazione : Rt ≤50 / Idn nel ns. caso per Idn =1 A ; Rt = 50 Ω. 10 6. Dimensionamento impianto Tra gli aspetti fondamentali di un qualsiasi impianto elettrico, vi sono le condutture, la cui corretta scelta rappresenta uno dei punti principali di tutta la progettazione. Per determinare la sezione ottimale di un cavo, una volta definita la corrente che sarà destinato a trasportare attraverso l'analisi dei carichi applicati, bisogna considerare molteplici aspetti, in quanto i conduttori devono essere scelti in modo da garantire sia una portata superiore alla corrente richiesta dagli utilizzatori, sia delle cadute di tensione che non superino determinati valori massimi imposti. Poiché la portata del cavo non dipende soltanto dalla sezione ma anche da diverse condizioni al contorno quali tipo di posa, temperatura ambiente, tipo di isolante, cavi unipolari o multipolari, presenza di cavi raggruppati, si comprende come un loro corretto dimensionamento richieda notevole accortezza, il programma utilizzato per la determinazione della sezione dei cavi e degli interruttori si rimanda agli schemi allegati. Verifica dell’impianto alle correnti di sovraccarico Il sovraccarico, costituisce, un pericolo per le condutture in quanto può dar luogo a un riscaldamento eccessivo dei conduttori , con conseguente decadimento delle caratteristiche degli isolanti , e in casi più gravi ad incendio . Le norme CEI 64/8 forniscono indicazioni per la protezione contro i sovraccarichi, indicando con: - Ib la correte di impiego, - Iz la portata del cavo - In la corrente nominale del dispositivo di protezione (interruttore magnetotermico). La protezione è stata realizzata soddisfacendo la condizione Ib < In <Iz. La scelta delle protezioni magnetotermiche con taratura In rispetta la relazione Ib < In <Iz, la quale risulta verificata su tutte le linee dell’impianto. Verifica dell’impianto alle correnti di Corto Circuito Come regola generale, le norme CEI, prescrivono l’installazione di dispositivi per interrompere le correnti di corto circuito prima che tali correnti possano diventare 11 pericolose per i conduttori e relative giunzioni . Tali dispositivi (interruttori magnetotermici), sono stati installati all’inizio delle varie linee elettriche. Il valore della corrente di corto circuito al misuratore, è stato assunta pari a 10 kA , in prima approssimazione , per un corto circuito di durata non superiore a 5 secondi , la condizione perché il corto circuito, non innalzi la temperatura dei conduttori dal valore massimo in servizio normale oltre al limite ammissibile , è stata verificata con la seguente relazione : (I2 t) ≤ K2 S2 dove : I2 t è l’integrale di Joule per la durata del corto circuito ( A2 s ) S è la sezione dei conduttori ( mmq ) K è un coefficiente ( K=115 per cavo in rame con isolante in PVC ) La relazione , relativa all’energia passante , è verificata su tutte le linee di impianto 12