4 LABORATORIO UN VALORE AGGIUNTO PER IL MEDICO DEL TERRITORIO U n moderno laboratorio di microbiologia, con un bacino di utenza territoriale, fornisce un importante valore aggiunto quando è in grado di garantire ai medici prescrittori non soltanto referti esatti in tempo utile, ma anche un quadro aggiornato di sorveglianza epidemiologica locale. In tale ottica, la sezione di microbiologia del Centro Diagnostico Italiano, sulla scorta della sua vastissima casistica, tutta prettamente ambulatoriale, ha attivato sul sito aziendale www.cdi.it, all’interno dello spazio dedicato al Laboratorio, un “Osservatorio epidemiologico” che riporta periodicamente interessanti elaborazioni statistiche sulle infezioni in pazienti ambulatoriali. Attraverso tabelle e grafici, viene mostrata la prevalenza (distinta anche per sesso e fasce di età) delle infezioni cervico-vaginali da Chlamydia trachomatis e da Papilloma Virus e delle infezioni da virus epatitici B e C e da HIV. Per quanto riguarda le infezioni da Chlamydia, ad esempio, il riscontro che, a fronte di una generica maggiore prevalenza nel sesso maschile, tra i 16 ed i 25 anni sia il sesso femminile ad essere significativamente più affetto non fa altro che sottolineare la necessità di diagnosticare precocemente questa infezione (peraltro curabilissima) che proprio nelle giovani donne può comprometterne la fertilità. Rimanendo sempre nel campo delle infezioni sessualmente trasmesse, i nostri dati sul Papilloma Virus indicano che, nel caso di infezione, i genotipi ad alto rischio prevalgono su quelli a basso rischio (7 a 3) e che, nel caso di infezioni da HPV ad alto rischio, nel 22% dei casi si tratta di un’infezione multipla, cosa che aumenta ulteriormente il rischio. Per quanto riguarda le indagini sierologiche per le epatiti B e C e per l’HIV, abbiamo diviso Epidemiologia L’Osservatorio Epidemiologico delle Infezioni caratterizzato da fenomeni di resistenza agli antibiotici, in particolare a quelli ad uso orale. Appare quindi evidente come solo la conoscenza dell’epidemiologia locale continuamente aggiornata (tipo e incidenza degli uropatogeni e resistenza agli antibiotici espressa come Concentrazione Minima Inibente o MIC) possa permettere al medico operante sul territorio di prescrivere al meglio una terapia, di necessità tempestiva, non più con un criterio “empirico” ma con un criterio “ragionato” sulla base della realtà epidemiologica locale. Questo Osservatorio continuo, primo in Italia, contribuisce pertanto ad ottimizzare la terapia, con grande vantaggio per il paziente e, contemporaneamente, concorre a contrastare il fenomeno della diffusione delle resistenze agli antibiotici. GENOTIPI HPV “ALTO RISCHIO” (CDI 2009) Tipo di infezione Singola Multipla Totale Numero casi 136 39 175 Valore % 77,71% 22,29% 100% 22,29% 77,71% SINGOLA MULTIPLA la popolazione tra soggetti che si erano sottoposti per la prima volta allo screening presso il CDI e soggetti che si controllano regolarmente: per tutte tre le indagini, è interessante notare come la prevalenza di positività sia significativamente inferiore nei soggetti che si con- trollano periodicamente. Grande rilievo, infine, è dedicato alla sorveglianza epidemiologica delle infezioni delle vie urinarie, grazie ad una casistica tra le più rilevanti nel nostro Paese (oltre 8200 batteri isolati a partire da circa 35000 urinocolture eseguite nel solo 2009). Di particolare interesse è la prevalenza dei vari batteri isolati distinta per sesso e fasce di età, e la frequenza con cui si riscontrano Enterobatteri resistenti alle beta-lattamine (11%). Le infezioni delle vie urinarie, infatti, rappresentano un problema di sanità pubblica emergente, diagnosi precoce di malattie infettive soggette a denuncia obbligatoria in quanto a rischio epidemico (scabbia, tinea, pediculosi, ecc); oppure nel caso di riammissione dei soggetti precedentemente infetti nelle comunità chiuse (scuole, personale ospedaliero, caserme, case di cura, ecc); o ancora l’accertamento di patologie infettive e conseguente consiglio di isolamento per pazienti ospedalizzati in strutture sanitarie che non possiedono un servizio di Dermatologia; l’accertamento od esclusione di patologie infettive nei pazienti provenienti da comunità a rischio (case di cura per anziani, carceri, ecc); l’accertamento od esclusione di patologia infettiva soprattutto delle mani per il rilascio del libretto di lavoro in individui che svolgono particolari professioni (cuochi, panettieri, pasticceri, addetti alla vendita alimentare, camerieri, ecc). POLIAMBULATORIO I DERMATOLOGIA L’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica CDI ha recentemente inaugurato, collateralmente al servizio di dermatologia, l’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica presso il quale si effettuano test micologici completi (unghie, squame cutanee, capelli) comprendenti sia l’esame colturale su terreni specifici che l’esame microscopico diretto. Quest’ultimo risulta essere il test più veloce e consente di eseguire una pronta e certa diagnosi di patologia infettiva e di impostare immediatamente una terapia corretta senza disagio per il paziente che altrimenti dovrebbe attendere 3-4 settimane (tempo tecnico di risposta dell’esame colturale). Se precedentemente il paziente era rimandato, per il test micologico, al laboratorio, con un’attesa di 30 giorni circa per il risultato, ora è direttamente il medico specialista dermatologo ad eseguire l’esame microscopico diretto in modo da poter prescrivere, già nel corso della visita, la terapia adeguata. L’Ambulatorio di Micologia e Parassitologia Dermatologica risulta di pubblica utilità soprattutto in casi specifici quali la prevenzione e la Dott.ssa Claudia Gianni Medico specialista dermatologo CDI a cura del Prof. Enrico Magliano Consulente medico microbiologo CDI e della Dott.ssa Loredana Deflorio, Microbiologa CDI