Il Teatro Olimpico di Roma festeggia 75 anni di storia Terzo teatro di Roma e sesto in tutta Italia secondo le stime dell’Agis, il palcoscenico di Piazza Gentile da Fabriano presenta al pubblico un cartellone ricco, un panorama diversificato per soddisfare un pubblico esigente e vario, seguendo le orme del proprio passato e rilanciando con nuove sfide. Apre la stagione la rivisitazione de Il flauto magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, una rilettura dell’opera mozartiana a ritmo di jazz, rap, mambo, pop, attraverso tutte le culture musicali del mondo così ben rappresentate dal gruppo musicale legato all’omonima piazza romana nata in seno all’Associazione Apollo 11 e ideata e creata da Mario Tronco ed Agostino Ferrente. I musicisti diretti da Mario Tronco, che con Leandro Piccioni ha curato l’elaborazione musicale, sono anche i personaggi dell’Opera e rompono il tradizionale confine tra la buca d’orchestra e il palcoscenico, inventando un nuovo rapporto tra pubblico e scena (dal 23 settembre al 2 ottobre). A seguire, uno spettacolo di grande passionalità, il Puro Tango di Miguel Angel Zotto. Dopo due anni di assenza torna il ballerino e coreografo argentino che ha ottenuto i picchi d’ascolto per l’esibizione insieme a Belen Rodriguez e alla sua compagna Daiana Guspero, alla serata inaugurale dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Miguel Angel Zotto ci insegnerà che ‘ballare il tango è un atto d’amore’ con uno spettacolo diviso in quadri, ballati da cinque coppie di ballerini e con un’orchestra dal vivo (dal 4 al 16 ottobre). Dopo Promemoria, lo spettacolo in cui narrava gli ultimi 15 anni di storia del nostro paese, Marco Travaglio ci propone il suo nuovo spettacolo dal titolo Anestesia totale. Travaglio scandaglia il tema della disinformazione facendo risuonare, attraverso la voce limpida di Isabella Ferrari, le parole che furono di un grande giornalista, Indro Montanelli, rappresentante di una lingua, di un mestiere che non ha tempo e non ha discendenti. Sul palco scarno, dove regna solo un’edicola di giornali, il violino di Valentino Corvino. La regia è di Stefania De Santis (dal 25 al 30 ottobre). Il ritorno di due grandissimi successi della passata stagione ci accompagna verso dicembre. A metà tra la farsa e la commedia brillante romantica, torna l’ultima creazione di Vincenzo Salemme, L’astice al veleno, risultato il primo spettacolo di prosa, della passata stagione, per numero di spettatori e per incassi. In questa corrosiva ed esilarante commedia a sette personaggi, la protagonista decide di mettere fine alla relazione con il suo regista fedifrago e ammogliato in modo definitivo, offrendogli una cenetta al cianuro. L’arrivo di un pony express che sta consegnando pacchi natalizi, farà precipitare gli eventi. Accanto a Salemme, che ha anche scritto e diretto la commedia, un cast di comprovata bravura (dal 10 novembre al 4 dicembre). L’altro gradito ritorno è quello del duo comico milanese Ale & Franz con Aria precaria per la regia di Leo Muscato. Grandi conoscitori dei meccanismi comici, Alessandro Besentini e Francesco Villa disegnano, attraverso dieci quadri, le contraddizioni e le assurdità delle persone comuni. Dieci incontri a mezz’aria tra la realtà e il surreale, in cui si incrociano i destini di amici, nemici, o semplici sconosciuti accomunati dal caso, trasformando in scena, di volta in volta, situazioni comuni come una strada, una panchina, una sala d’aspetto oppure inconsuete come una nursery. (dal 6 all’11 dicembre). Feste natalizie e Capodanno all’insegna del divertimento intelligente con la commedia di Lillo & Greg Work in regress, dove un’improbabile compagnia, per far fronte alla scarsa affluenza di pubblico e ai sequestri di elementi di scena dell’ufficiale giudiziario, applaude l’arrivo di un imprenditore tedesco che costringe gli attori a continue mutazioni della trama per esigenze di sponsor. Un’avventura metalinguistica per divertirsi a vedere a quali e quanti compromessi gli esseri umani scendono per vivere e sopravvivere. La regia di Mauro Mandolini accompagnerà i sette attori in un altro spassoso esempio di teatro nel teatro di cui sono maestri Lillo & Greg (dal 13 dicembre all’8 gennaio). Realtà e fantasia si fondono nel primo musical fantasy in 3D L’Arca di giada, ambientato nell’epoca medioevale, tratto dall’omonimo libro di Daniela Fusco. Trenta elementi, tra attori, cantanti, ballerini e acrobati, diretti nei movimenti dal famoso coreografo Kristian Cellini, narrano storie misteriose e avventurose sulle note a metà tra opera lirica ed opera rock del maestro Toni Verde. Il pubblico più giovane potrà vedere dal vivo il suo beniamino, il ballerino Leon, famoso per la partecipazione alla trasmissione ‘Amici’. Atteso anche il tenore Piero Mazzocchetti – terzo posto nel Festival di Sanremo 2007. L’uso di proiezioni tridimensionali di ultima generazione permette agli attori di interagire con il parallelo mondo virtuale (dal 10 al 15 gennaio). Conferma il suo grande successo il Festival della Magia arrivato ormai alla nona edizione registrando sempre il tutto esaurito. A gennaio arriva l’attesissimo nuovo spettacolo Supermagic 2012 ‘Incanto’, scrigno segreto delle magie e delle abilità dei campioni del mondo e dei nuovi talenti magici. Appuntamento immancabile per grandi e bambini, per sognare ad occhi aperti. Uno spettacolo unico che riunisce in armonioso incanto i migliori prestigiatori, illusionisti, manipolatori e trasformisti del mondo del momento (dal 19 al 29 gennaio). Tap Dogs è uno show che arriva dall’Australia e che mescola potenza, forza e talento in ottanta minuti di tip tap metropolitano. Tap Dogs, The hottest show on legs, è il nuovo evento internazionale che approda al Teatro Olimpico dopo aver riscosso successo e stupore in tutto il mondo. Nato dall’unione stridente tra l’esperienza della danza e quella del duro lavoro nelle acciaierie a Nord di Sydney, lo spettacolo del creatore e coreografo Dein Perry con la regia di Nigel Triffitt e le musiche originali di Andrew Wilkie è stato voluto nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Sydney del 2000 (dal 31 gennaio al 5 febbraio). L’ultima impresa di Massimo Ranieri lo proietta nei panni intriganti di Mackie Messer, protagonista de L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Il capolavoro brechtiano, nella nuova traduzione di Paola Capriolo, messo in scena da Luca De Fusco, vede Ranieri in scena affiancato da Gaia Aprea, Ugo Maria Morosi, con la partecipazione straordinaria di Lina Sastri. L’attore napoletano impegna tutte le sue capacità di cantante, ballerino, interprete, acrobata e mattatore mentre la musica di Kurt Weill è affidata all’esecuzione dell’orchestra diretta da Francesco Lanzillotta. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale a luglio al Napoli Teatro Festival per approdare al Teatro Olimpico in inverno (dal 9 al 19 febbraio). Dall’opera di Gaber e Pasolini uno spettacolo a più voci, quelle di Neri Marcorè e Claudio Gioè, e le sonorità dal vivo della Gnu Quartet, con la regia e la drammaturgia di Giorgio Gallione. Eretici e corsari rappresenta l’affluenza vigorosa tra le intuizioni pasoliniane e il teatro gaberiano, che hanno descritto parallelamente e in modo disincantato e amaro, la società e il mondo di quegli anni. Monologhi, canzoni e interviste si alternano sul palco insieme ai due interpreti, librando concetti di libertà e di crescita così vicini tra loro e così poco distanti da noi (dal 21 febbraio al 4 marzo). Dopo il successo ottenuto dalla prima edizione nel 2011, il Teatro Olimpico in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana presenta il Festival Internazionale della Danza 2012, a cui è dedicato un abbonamento speciale per i quattro spettacoli della rassegna. Il primo è un esempio di danza di passione, quella dell’innovativo Miguel Ángel Berna, uno dei più grandi ballerini della Spagna di oggi. Il carismatico virtuoso di jota, straordinario coreografo e creatore di spettacoli di respiro internazionale, sembra racchiudere personalità differenti in un solo corpo mentre sottolinea i movimenti rapidi con la tecnica unica con cui suona le nacchere. In Mudéjar – Caminos de España l’altissimo livello di preparazione si fonde con la sua naturale e travolgente carica passionale sotto il segno della contaminazione e della mescolanza. Lo stile d’arte Mudéjar, elaborato nel medioevo dai musulmani rimasti nella Spagna della Reconquista cattolica, incorpora la ricchezza di differenti esperienze culturali, islamica, cristiana ed ebraica. Allo stesso modo solo Miguel Ángel Berna con la sua compagnia di danza, accompagnati dal vivo da sei musicisti ed una cantante, riesce ad incarnare sul palco elementi così differenti della danza spagnola (dal 6 all’11 marzo – Festival Internazionale della Danza 2012). A seguire Waxtaan, spettacolo di danza della compagnia senegalese Jant-Bi, un’esibizione originale, vitale, che ripercorre le tappe della tradizione rileggendo le più belle danze popolari del Mali, la Guinea, il Burkina Faso, la Costa d’Avorio, il Benin il Congo Brazzaville e il Senegal. I musicisti dell’Ecole des Sables, sotto la direzione di Oumar Fandy Diop, adattano quei ritmi alle variazioni della creazione coreografica contemporanea. Ricchezza gestuale e ritmica fragorosa per una lettura critica del folclore e dell’attualità (dal 13 al 18 marzo – Festival Internazionale della Danza 2012). Terzo spettacolo del festival è Nuove stelle, una rappresentazione della storia del balletto dall’Ottocento ad oggi, con coreografie classiche da La Bayadère di Marius Petipa a Larmes blanches di Angelin Preljocaj a Evening Songs di Jiří Kylián. Sotto la direzione di Luisa Vinci e di Frédéric Olivieri, la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala presieduta da Pier Andrea Chevallard, ha creato negli anni un privilegiato “vivaio” per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala e per le più importanti compagnie in Italia e all’estero (dal 21 al 25 marzo – Festival Internazionale della Danza 2012). A fine marzo torna una nuova edizione di I Live You, di Romano Marini Dettina, Multimedia Designer che porta in scena un cast rinnovato per una nuova sfida: rendere spettacolare l’interazione tra uomo, immagine e suono. La sua professionalità guida le arti visive, la danza e le videoproiezioni nella realizzazione di uno show d’avanguardia che utilizza tecnologie innovative che amplificano l’impatto emozionale. Caratteristica unica di questo show è infatti l’alto coinvolgimento del pubblico in performance collettive che si avverano proprio grazie all’interazione con la platea (dal 27 marzo al 1 aprile). Emiliano Pellisari conclude la sua trilogia della Divina Commedia, ed il Festival, con Paradiso. Dopo aver messo in scena i corpi nudi dei danzatori in Inferno, e dopo la proposta di una chiave simbolica per interpretare il pensiero dantesco in Cantica II, il Paradiso si presenta come uno spazio astratto, fatto di luce e di colori, dove corpi angelici si librano nell’aria come sfere trasparenti, angeli moderni si materializzano e tutto assume un equilibrio, a simboleggiare l’ordine divino, come in un’istallazione o in sculture contemporanee in movimento (dal 10 al 22 aprile – Festival Internazionale della Danza 2012). Qualche novità in merito al Teatro Olimpico che negli ultimi anni mira sempre più in alto per mettersi alla prova. Quest’anno conferma la propria attitudine all’innovazione con la scelta di un testimonial culturale d’eccezione, Antonello Piroso. Il giornalista, autore e conduttore televisivo sarà non solo spettatore d’eccezione, ma anche padrino di questa stagione 2011 – 2012 all’insegna delle grandi energie e delle collaborazioni. Premio Flaiano come miglior conduttore televisivo nel 2003, Antonello Piroso ha alle spalle una lunga carriera fatta di collaborazioni importanti con testate di carta stampata, ma anche con emittenti radiofoniche e in qualità di autore televisivo. Il suo volto è associato ad una frase che ne esprime la sua linea editoriale: Se hai l’autorevolezza che ti deriva dall’esperienza del tuo lavoro, nessuno ti potrà mai accusare di essere fazioso o al servizio di qualcuno. Parte la nuova campagna abbonamenti, sullo slogan ‘… da oggi scegli tu’. A partire dal 21 giugno il Teatro Olimpico mette a disposizione un abbonamento più ricco, più libero, più facile e conveniente. Sarà infatti possibile scegliere liberamente 5 spettacoli in un panorama di tredici eventi di tutti i generi, dal comico alla danza, dalla prosa alla magia, per costruire il carnet adatto ai propri gusti. L’astice al veleno Vincenzo Salemme di di Federica Costantini Per questo Natale lo chef consiglia… ‘l’astice al veleno’! A differenza di quanto si potrebbe pensare non si tratta di una stravagante portata che vedremo sulle tavole italiane durante le feste natalizie bensì il titolo del nuovo spettacolo di Vincenzo Salemme che, dopo il successo riscosso nelle precedenti tappe della tournèe, approda al Teatro Olimpico di Roma. Qui vi resterà fino al 23 Gennaio, Capodanno compreso, per poi riprendere il tour in giro per la penisola (per le date http://www.vincenzosalemme.it/) La commedia in due atti, diretta e scritta dallo stesso Vincenzo Salemme, racconta la storia di un’attrice (Benedetta Valanzano) che, innamorata e delusa del suo regista, a suo volta infelicemente sposato, decide di invitare a cena il suo amante per avvelenarlo mettendo fine alla sofferenza causata dalle innumerevoli promesse mai mantenute. Nell’attesa che la cena avvelenata abbia inizio, però, arriva Gustavo (Vincenzo Salemme), un pony express che porta i doni delle feste alle compagnie teatrali e sconvolge la situazione. Ma a far ciò non è solo… ad animare l’intera vicenda, infatti, ci penseranno anche quattro figure molto particolari: una lavandaia del cinquecento (Antonella Morea), uno scugnizzo di Gemito (Antonio Guerriero), un poeta rivoluzionario tratto dal Regno delle Due Sicilie (Giovanni Ribò), un “munaciello” (Nicola Acunzo) figura mitologica dell’iconografia popolare napoletana. Lo spettacolo che, come lo stesso Salemme ha affermato, punta a ‘far ridere nella tristezza’, lo fa con una soluzione alquanto innovativa che vuole rendere i tratti romantici in una chiave più comica ed arricchire quelli della farsa di sensazioni più forti con il surreale. La metafora di un amore infelice permeato da malinconia e solitudine, portata in scena da Salemme, e ben nascosta dietro i lati coinvolgenti della sua comicità, è il dono che lo stesso attore intende fare al suo pubblico perché come lo stesso sottolinea ‘portare la gente al teatro è un compito affinchè il teatro torni ad essere di nuovo popolare e non un’arte per pochi’. guarda l’intervista! Vincenzo Salemme intervistato da Federica Costantini