Ps.sviluppo_7_11-12 [modalità compatibilità]

LO SVILUPPO COGNITIVO
L’APPROCCIO DELLA
ELABORAZIONE
DELL’INFORMAZIONE
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
elaborazione delle informazioni nell’uomo
Metafora l’uomo può essere paragonato ad un computer
che interagisce con l’ambiente seguendo le
istruzioni di diversi programmi
Computer: macchina che elabora informazioni producendo, a partire da
un insieme di dati in ingresso (input), un secondo insieme di dati in uscita
(output)
Programma: descrizione delle operazioni da svolgere per effettuare
un’elaborazione; è composto da un numero variabile di istruzioni che
risultano comprensibili direttamente o attraverso un procedimento
intermedio di traduzione
Istruzione: insieme finito di operazioni elementari eseguibili, sui dati, dai
circuiti che costituiscono la parte attiva dell’elaboratore
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Informazione: qualsiasi stimolo che può essere percepito
1°OBIETTIVO
individuare i programmi, le strategie (attuati
consapevolmente o eseguiti automaticamente) grazie ai
quali le stimolazioni che arrivano agli organi di senso
vengono trasformate in oggetti percepiti, memorizzati ed
eventualmente rievocati
tutte le attività umane possono essere considerate come
l’applicazione di programmi, sequenze di istruzioni
ogni istruzione comporta l’esecuzione di sottoprogrammi
fino al punto in cui si individuano delle azioni non
ulteriormente scomponibili operazioni elementari
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
2°OBIETTIVO
delineare le caratteristiche generali dei sistemi entro cui
avvengono
le
elaborazioni
(trasformazioni
delle
informazioni)
viene ipotizzata l’esistenza di diversi “magazzini” in cui le
informazioni vengono conservate per brevi periodi di tempo
(mentre vengono eseguiti vari tipi di trasformazioni) o a
tempo indeterminato
mente umana come organizzazione composta da diversi
“magazzini” nei quali fluiscono le informazioni subendo via
via vari tipi di trasformazioni
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
MODELLO DI
ATKINSON &
SHIFFRIN
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Registri sensoriali
associati agli organi di senso, a diretto contatto con
l’ambiente
viene conservata per qualche frazione di sec. (1/4)
un’immagine fedele agli stimoli
vengono eseguite operazioni quali l’estrazione di alcuni
tratti caratteristici e il loro confronto con le informazioni
conservate nel magazzino a lungo termine (MLT) riconoscimento dello stimolo conservazione del
prodotto dell’elaborazione nel magazzino a breve termine
(MBT)
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Magazzino a Breve Termine (fonologico, visuo-spaziale,
esecutivo centrale)
può conservare le informazioni per tempi più lunghi rispetto
al registro sensoriale (qualche decina di sec.)
ha la funzione di conservare le informazioni provenienti
dall’ambiente esterno e quelle provenienti dall’interno del
sistema stesso le quali devono essere combinate con le
prime per effettuare diversi tipi di operazioni MBT come
memoria di lavoro (working memory) es. calcolo aritmetico
può contenere solo un numero limitato di unità (5-9),
ossia qualsiasi insieme di elementi che costituiscono un
unico complesso (chunks)
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Magazzino a Lungo Termine
può essere considerato come un archivio, di capienza
illimitata, in cui conserviamo tutte le conoscenze acquisite
nel corso della nostra vita, oltre a quelle trasmesse
ereditariamente, sviluppatesi nel corso dell’evoluzione
della specie
quando un’informazione entra nella MBT, una traccia di
essa comincia a formarsi nella MLT; se la traccia ha il
tempo di formarsi compiutamente, continua a esistere per
periodi illimitati di tempo, anche dopo che il suo
corrispettivo nella MBT è scomparso
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Magazzino a Lungo Termine
Classificazione delle conoscenze
distinzione tra processi (programmi) e rappresentazioni (dati)
conoscenze procedurali vs. conoscenze dichiarative
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Magazzino a Lungo Termine
Conoscenze procedurali
riguardano il “come fare qualcosa” programmi che
guidano l’esecuzione delle più svariate attività motorie
(semplici e complesse) e intellettuali
alcune conoscenze procedurali sono accessibili alla
coscienza (memoria esplicita), altre sono inaccessibili
(memoria implicita)
LO SVILUPPO COGNITIVO
HIP – Human Information Processing –
Magazzino a Lungo Termine
Conoscenze dichiarative
hanno carattere descrittivo, sono accessibili alla coscienza,
possono essere descritte verbalmente
Memoria episodica
(autobiografica)
Memoria semantica
Andare al cinema
SCRIPT
H2O
Capitale d’Italia
CONCETTI
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la memoria
-prima infanziaMetodi di studio:
● ricerche indirette (i neonati reagiscono alla lingua materna in
modo diverso rispetto a una lingua straniera mai sentita prima)
● abituazione e disabituazione (i neonati riconoscono una
parola 24 ore dopo averla udita; un evento di breve durata
vissuto a sei mesi può essere ricordato per più di due anni
esperimento localizzazione uditiva con sonaglio)
● condizionamento operante (esperimento dei ninnoli legati
con uno spago ad una caviglia del b. per verificare la durata del
ricordo e il modo in cui è codificato anche dopo 24 ore i b.
manifestano immediatamente il comportamento “rinforzato” a
patto che vengano posti nella stessa identica situazione stimolo)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la memoria
-prima infanziaQuesti dati testimoniano:
● Presenza precoce della memoria implicita (che si
manifesta solo nel comportamento o nel sentimento di
familiarità, senza che il suo contenuto sia accessibile alla
coscienza)
● Più difficile stabilire se nei bambini piccoli è presente la
memoria esplicita, perché gli studi comportano prove di
rievocazione (ossia riproduzione di uno stimolo
mediante denominazione, descrizione, disegno)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Cambiamenti nei magazzini di memoria
Registri sensoriali
Poche ricerche sul funzionamento nei bambini piccoli
MA
almeno a partire dai 5 anni, le prestazioni sono del tutto
simili a quelle degli adulti
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Cambiamenti nei magazzini di memoria
Magazzino a breve termine
Lo span di memoria
immediata aumenta
con l’età
(stimoli verbali e figure)
• 4 stimoli a 5 anni
• 5 stimoli a 9 anni
• 7 stimoli a 12 anni
• 8 stimoli nell’età adulta
È la scarsa capacità del MBT (memoria di lavoro) nei b. più
piccoli e non l’assenza di operazioni mentali che impedisce
di risolvere problemi che richiedono l’attivazione
contemporanea di più dati o operazioni (prospettiva
neopiagetiana)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Cambiamenti nei magazzini di memoria
Magazzino a breve termine
capacità
strutturale
• maturazione SNC
• mielinizzazione
miglioramenti
con l’età
capacità
funzionale
• strategie più efficaci
• item e operazioni più familiari
• aumento e integrazione di conoscenze
in blocchi (chunks)
• esperienza (es. scacchi)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Cambiamenti nelle strategie mnemoniche
A 2-3 anni i bambini si propongono di ricordare e mettono in
atto azioni efficaci di tipo concreto (contatto con lo stimolo più
che conservazione di una sua rappresentazione nel MBT/MLT)
esperimento cagnolino nascosto
Strategie per conservare
informazioni nella MBT
• reiterazione
• organizzazione
(in categorie o insiemi)
• elaborazione
(in una struttura significativa,
racconto o immagine; collegamenti
con altre conoscenze)
• 5 anni: non utilizzata
• 7 anni: uso spontaneo
• 10 anni: reiterazione
cumulativa
• 13 anni: reiterazione +
organizzazione in categorie
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Cambiamenti nelle strategie mnemoniche
3 LIVELLI
Strategia non
disponibile
Abilità di base
Carenza di
produzione
Strategie mature
assenti - scarse discrete - buone buone - eccellenti
Uso spontaneo
assente
assente
presente
Uso provocato
non riesce
efficace
non necessario
Effetti dell’uso
---
positivi
positivi
Flavell, Miller e Miller; 1993
Non è sufficiente possedere una strategia
Occorre anche sapere di possederla e in quale circostanze usarla
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Metamemoria
Conoscenza che i bambini hanno sul funzionamento della
memoria
Due componenti principali (Flavell et al., 1975):
Conoscere i fattori
• della persona (generali e individuali)
• del compito
• del materiale
che rendono un compito più o
- comprensione e uso di termini meno difficile
Distinguere la memoria e le
situazioni connesse da altre
attività mentali (2-3 anni)
quali “ricordo”, “memoria”;
- ricorso a strategie mnemoniche
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Metamemoria
Con l’età diviene più accurata la conoscenza dei limiti della
propria memoria (vedi fig.)
– 4 anni: ampio divario tra span previsto ed effettivo
– 9 anni: previsione realistica
MA anche i b. di 5 anni fanno previsioni più realistiche se
messi nella condizione di poter confrontare previsioni e
prestazioni reali
A 6 anni i bambini differenziano la difficoltà tra compiti
diversi (es. riconoscere o rievocare)
Dai 9 anni si rendono conto del grado di difficoltà del
materiale da ricordare (organizzato vs. sequenze casuali)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Metamemoria
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP
Metamemoria e uso di strategie
• Ricerche anni ’70: le prestazioni inadeguate dei bambini
possono dipendere da idee errate sulle proprie abilità,
sul compito o sulle condizioni in cui si svolge metamemoria
• Ricerche recenti: correlazione positiva, ma non elevata,
tra metacognizione e prestazione; influenza di altri
fattori, tra cui rilevante è la motivazione
• L’insegnamento di conoscenze metacognitive risulta
efficace soprattutto per bambini con ritardo mentale o
con specifici disturbi di apprendimento
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la categorizzazione
● La memoria contiene soprattutto informazioni su
categorie a cui si riferiscono la maggior parte dei
concetti unità base di immagazzinamento e
manipolazione delle informazioni
● Le categorie sono organizzate in gerarchie o
tassonomie: le più generali includono le più specifiche;
questo ci permette di ricondurre a categorie note entità
individuali nuove
● I concetti lessicali forniscono il significato a parole
singole: questo ha indotto a far coincidere l’acquisizione
dei concetti con lo sviluppo del linguaggio a partire dal
secondo anno di vita
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la categorizzazione
STUDI RECENTI
● La capacità di categorizzare compare molto presto (a 3 m.
distinguono immagini di animali diversi in prove basate sul
tempo di osservazione; a 9-12 m. rappresentano categorie
di oggetti animati e inanimati ) apparato cognitivo simile
a quello dell’adulto, predisposto a strutturare l’esperienza
allo stesso modo
● Le informazioni su cui si basano i b. sono sia di tipo statico,
sia dinamico (anche un unico particolare, ad es. il muso per
identificare un animale a 4 zampe come gatto)
● Sono presenti precocemente sia categorie fondamentali
(cane) che sovraordinate (animale)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la categorizzazione
STUDI RECENTI
● Non si sa se queste categorie nei bambini piccoli siano
di natura concettuale e, quindi, in continuità con i
concetti più maturi rilevati nei bambini più grandi e negli
adulti
1. Secondo alcuni studiosi i concetti nascono dalle prime
categorie percettive che si formano quando i bambini
distinguono due tipi di entità sulla base di alcune qualità
percettive vengono arricchite con l’aggiunta di altre
informazioni si costruiscono, così, sia le categorie
intermedie che quelle più generali, a seconda degli
attributi su cui i b. si basano (generali o specifici)
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: la categorizzazione
STUDI RECENTI
2. Secondo altri le categorie di livello intermedio derivano
da una schematizzazione percettiva che permette di
stabilire “a cosa assomiglia” una certa cosa ma non di
sapere “che tipo di cosa” essa sia no significato
●
quelle globali deriverebbero da processi di astrazione
concettuali riguardano la natura delle cose hanno
un significato
2 processi diversi che operano contemporaneamente
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: gli script
3 caratteristiche fondamentali
1. contiene determinate attività obbligatorie, ordinate in
sequenza
2. prevede spazi per eventi opzionali
3. attribuisce ruoli specifici ai diversi attori
Importanza di ordine:
COGNITIVO base per attività cognitive più complesse ed
astratte (ad es. comprensione di storie)
SOCIALE strumento
conoscenze sul mondo
per
la
condivisione
delle
LO SVILUPPO COGNITIVO
Lo sviluppo secondo l’HIP: gli script
Metodo del resoconto spontaneo
3-4 anni - contengono azioni, ruoli e oggetti principali
- sequenze di azioni ordinate spazio temporalmente
- presentano relazioni causali tra una “scena” e l’altra
6 anni - più ricchi in termini di scene costitutive
- più astratti e meno legati alle esperienze personali
- distinzione tra scene essenziali e azioni opzionali
- meno rigidi e stereotipici (realtà inattesa)
- accanto alle azioni compaiono obiettivi e sentimenti
degli attori
LO SVILUPPO COGNITIVO
La “teoria della mente”
● Comprendere gli stati mentali significa essere in grado di
attribuire, a se stessi e agli altri, degli stati interni che non
sono osservabili direttamente e che ci consentono di
prevedere e spiegare il comportamento umano
Come il bambino costruisce la propria conoscenza del
mondo psicologico (e non solo fisico)?
Come arriva a comprendere se stesso e gli altri?
LO SVILUPPO COGNITIVO
La “teoria della mente”
Motivazioni
Desideri
Capire
Intenzioni
Teoria su come
funzionano gli
esseri umani in
quanto diversi dagli
oggetti inanimati
Credenze
Distinzione tra stati mentali e fisici; comprensione della relazione tra
stati mentali e comportamenti osservabili; rispondenza/adeguatezza
delle azioni rispetto agli stati mentali che esprimono o su cui si basano
LO SVILUPPO COGNITIVO
Il ragionamento desiderio-credenza
Percezione
Sensazioni
• vedere, udire
• odorare, toccare
Emozioni primarie
Stati fisiologici
• amore, odio, paura
• fame, sete
• dolore, eccitazione
Credenza
• credere, supporre
• sapere, anticipare
• dubitare, sospettare
Desiderio
• volere, desiderare
• augurare, sperare
• “potrebbe”
• “dovrebbe”
Azione
• colpire
• afferrare
• cercare
• seguire con
attenzione
Reazione
• felicità
• tristezza
• rabbia
• sorpresa
• sconcerto
LO SVILUPPO COGNITIVO
Il ragionamento desiderio-credenza
● Gli stati mentali chiave sono i desideri e le credenze; essi
causano sia le azioni che le reazioni emotive congruenti
con i risultati di tali azioni
● Il desiderio è uno stato mentale più semplice della
credenza
Desiderio: attribuire all’altra persona uno stato interno
diretto verso un oggetto esterno
Credenza: attribuire uno stato interno che incorpora la
rappresentazione di un oggetto metarappresentazione
LO SVILUPPO COGNITIVO
Il ragionamento desiderio-credenza
LO SVILUPPO COGNITIVO
● I bambini di 2 anni possiedono una psicologia del
desiderio interpreta le azioni sulla base dei desideri e
spiega le reazioni emotive congruentemente al fatto che i
desideri siano stati o meno soddisfatti
(esp. scatole cioccolatini di diverse dimensioni)
● Verso i 3 anni i bambini padroneggiano una psicologia
della credenza-desiderio sono in grado di prevedere
che le azioni saranno guidate non solo dai desideri della
persona ma anche dalle sue credenze (che possono
essere vere e false)
in un primo momento vengono considerate solo le
credenze vere, cioè quelle che rispecchiano l’effettivo
stato di cose della realtà
LO SVILUPPO COGNITIVO
Il compito della “falsa credenza” (Wimmer e Perner, 1983)
importante cambiamento
4 anni
comprensione
della falsa credenza
i comportamenti altrui possono
essere determinati da credenze
erronee, diverse dalle nostre
e/o dai dati di realtà
effettiva capacità di
rappresentare mentalmente le
rappresentazioni altrui
LO SVILUPPO COGNITIVO
Precursori della teoria della mente
Camaioni
Intenzione comunicativa
dichiarativa
Capacità di influenzare lo
stato mentale dell’altro
relativamente a qualche
evento esterno
Alla fine del
1° anno di vita
(provare interesse, condividere)
Leslie
Gioco simbolico
Capacità di rappresentare
una realtà diversa da quella
percepita
(ogg. sostituto, assente)
Nel 2° anno di
vita
LO SVILUPPO COGNITIVO
Sviluppo della teoria della mente
innata/appresa
L’ipotesi di Leslie riprende la concezione modularistica di
Fodor (1983)
L’architettura della mente umana è composta da sistemi
cognitivi specializzati nella eleborazione delle informazioni:
MODULI
• unità deputate a elaborare le informazioni: si attualizzano in
momenti specifici dello sviluppo a seguito della maturazione
del sistema nervoso
• ogni modulo è dominio-specifico: elabora solo un certo
numero di informazioni e di rappresentazioni relative a uno
specifico dominio della conoscenza
LO SVILUPPO COGNITIVO
Sviluppo della teoria della mente
Baron-Cohen (1995) prevede 4 MODULI:
1. EDD, Eye-Direction Detector: deputato all’elaborazione
della direzione dello sguardo
2. ID, Intentionality Detector: specializzato nel cogliere
l’intenzionalità e nel rappresentare gli stati volitivi
3. SAM, Shared Attention Mechanism: idoneo a permettere
l’interazione triadica necessaria per condividere con altre
persone l’attenzione sul medesimo oggetto
4. ToMM, Theory of Mind Mechanism: consente
metarappresentazioni, vale a dire le elaborazioni di dati
particolari sulla rappresentazione di un’altra persona
LO SVILUPPO COGNITIVO
Sviluppo della teoria della mente
Concezione interazionista
Sottolinea
l’importanza
dell’interazione
e
della
conversazione come mediatori della teoria della mente
(ipotesi vygotskiana) integrazione di processi cognitivi e
sociali costruzione sociale piuttosto che basi biologiche e
substrati neurologici
● numero di fratelli vantaggio di circa un anno
funzione tutoriale, mediante la cooperazione durante il
gioco simbolico