Aids, in Italia un'infezione ogni due ore Sei su 10 scoprono di aver contratto il virus solo a malattia conclamata. Aumenta l'età media di infezione NOTIZIE CORRELATE Aids: pillola del giorno prima, per prevenire infezione (23 novembre 2010) Sudafrica, l'Aids sembra inarrestabile. Colpito un terzo delle donne incinte (11 novembre 2010) FORUM - Malattie infettive http://oas.rcsadv.it/5c/corriere.it/salute/L18/190343690/Bottom1/RCS/PF_COR_ROS_RCT_011210/code_simply_cor_ros_rct.html/6254543577457a 327664454141334f42?http://rcspfm.simply.com/show/NzswOzEzNDsxOzM7NzMzOzE7MTI5MTIzODg2ODc 5Nw/? MILANO - In Italia il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto. Sono alcuni dei dati forniti da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids. Il rapporto sull'Aids del ministero della Salute e Iss QUATTROMILA OGNI ANNO - Nel nostro Paese le nuove infezioni sono circa 4mila ogni anno e le persone sieropositive sono circa 150mila: di queste 22mila hanno l'Aids. Ma la consapevolezza generale del problema è scarsa. Sei su 10 scoprono di avere il virus solo quando la malattia è conclamata. È aumentata inoltre l'età media in cui si contrae l'infezione (39 anni per gli uomini e 35 per le donne) e in 8 casi su 10 il virus si trasmette per via sessuale. Una situazione completamente diversa rispetto al primo decennio dell'epidemia quando, in oltre il 70% dei casi, il virus veniva acquisito attraverso la tossicodipendenza. Il ministro della salute Ferruccio Fazio, presentando i dati, ha detto che la prevenzione dell'Aids passa anche attraverso relazioni stabili. TANTI STRANIERI - Gli eterosessuali sono i più colpiti (65,4%) e il 25,3% non presenta fattori di rischio. Tuttavia, rispetto a 15 anni fa nel nostro Paese si ammalano 4mila persone in meno all'anno, dato che secondo il presidente dell'Iss Enrico Garaci, «non è un risultato da poco perché è frutto della ricerca, ma anche dell'accesso ai farmaci garantito dal Servizio sanitario nazionale. È vero però che ancora si infetta quasi una persona ogni due ore e per questo non dobbiamo abbassare la guardia e non rinunciare a mettere a punto un vaccino efficace». Nel 2009 sono state diagnosticate 4,5 nuove infezioni da Hiv ogni 100mila italiani e 22,2 ogni 100mila stranieri. Dunque quasi un caso su tre riguarda immigrati. La maggior parte dei casi è concentrata nel centro-nord e le segnalazioni sono rimaste sostanzialmente stabili negli ultimi 10 anni. I NUMERI - Dal 1982, quando sono stati registrati i primi casi, in Italia sono state colpite dall'Aids 63mila persone: 40mila sono decedute. La percentuale di donne con Hiv e Aids è quella più aumentata: se nel 1985 c'era un caso ogni 3,5 casi maschili, il rapporto è oggi sceso a 2,5. Nel mondo sono almeno 33 milioni le persone che hanno contratto il virus, secondo il rapportoUnaids: 2,5 milioni sono minori di 15 anni e 2,6 milioni le persone che hanno contratto il virus nel 2009 (di cui 370mila bambini), meno dei 3,1 milioni del 1999. Scendono anche i decessi: erano 2,1 milioni nel 2004 e ne sono stati registrati, indicativamente, 1,8 milioni nel 2009, tra questi 260mila minori di 15 anni. Il rapporto rivela che l'incidenza del virus è diminuita dal 2001 al 2009 del 25% in 22 Paesi subsahariani e anche in India e nel sud est asiatico. Rimane invece stabile negli Usa e nell'Europa centrale e occidentale, mentre cresce di oltre il 25% in Russia e in altre repubbliche ex sovietiche. TRASFUSIONI - C'è anche un altro aspetto, quello relativo a chi sei è infettato in seguito a trasfusioni o vaccini. Sono 76mila le domande di indennizzo presentate al ministero della Salute per infezioni da epatiti e Aids. «Le posizioni con i requisiti richiesti per essere ammesse alla transazione sono circa 5.800, ma nonostante i valori italiani siano al di sotto della media europea, l'Italia continua a negare l'adeguamento degli importi per l'indennizzo agli infettati da epatite e da Aids per via trasfusionale o da vaccinazione» lamenta l'Associazione politrasfusi italiani. Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. E si calcola che sul totale delle persone con l'Aids, 890 hanno contratto la malattia per gli stessi motivi. Di questi, 784 sono adulti, 27 bambini e 79 hanno un partner. Aids:Un caso ogni due ore in Italia In Italia il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto. Sono alcuni dei dati forniti da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids (le iniziative della Lila). QUATTROMILA OGNI ANNO - Nel nostro Paese le nuove infezioni sono circa 4mila ogni anno e le persone sieropositive sono circa 150mila: di queste 22mila hanno l'Aids. Ma la consapevolezza generale del problema è scarsa. Sei su 10 scoprono di avere il virus solo quando la malattia è conclamata. È aumentata inoltre l'età media in cui si contrae l'infezione (39 anni per gli uomini e 35 per le donne) e in 8 casi su 10 il virus si trasmette per via sessuale. Una situazione completamente diversa rispetto al primo decennio dell'epidemia quando, in oltre il 70% dei casi, il virus veniva acquisito attraverso la tossicodipendenza. Il ministro della salute Ferruccio Fazio, presentando i dati, ha detto che la prevenzione dell'Aids passa anche attraverso relazioni stabili. TANTI STRANIERI - Gli eterosessuali sono i più colpiti (65,4%) e il 25,3% non presenta fattori di rischio. Tuttavia, rispetto a 15 anni fa nel nostro Paese si ammalano 4mila persone in meno all'anno, dato che secondo il presidente dell'IssEnrico Garaci, «non è un risultato da poco perché è frutto della ricerca, ma anche dell'accesso ai farmaci garantito dal Servizio sanitario nazionale. È vero però che ancora si infetta quasi una persona ogni due ore e per questo non dobbiamo abbassare la guardia e non rinunciare a mettere a punto un vaccino efficace». Nel 2009 sono state diagnosticate 4,5 nuove infezioni da Hiv ogni 100mila italiani e 22,2 ogni 100mila stranieri. Dunque quasi un caso su tre riguarda immigrati. La maggior parte dei casi è concentrata nel centro-nord e le segnalazioni sono rimaste sostanzialmente stabili negli ultimi 10 anni. I NUMERI - Dal 1982, quando sono stati registrati i primi casi, in Italia sono state colpite dall'Aids 63mila persone: 40mila sono decedute. La percentuale di donne con Hiv e Aids è quella più aumentata: se nel 1985 c'era un caso ogni 3,5 casi maschili, il rapporto è oggi sceso a 2,5. Nel mondo sono almeno 33 milioni le persone che hanno contratto il virus, secondo il rapporto Unaids: 2,5 milioni sono minori di 15 anni e 2,6 milioni le persone che hanno contratto il virus nel 2009 (di cui 370mila bambini), meno dei 3,1 milioni del 1999. Scendono anche i decessi: erano 2,1 milioni nel 2004 e ne sono stati registrati, indicativamente, 1,8 milioni nel 2009, tra questi 260mila minori di 15 anni. Il rapporto rivela che l'incidenza del virus è diminuita dal 2001 al 2009 del 25% in 22 Paesi subsahariani e anche in India e nel sud est asiatico. Rimane invece stabile negli Usa e nell'Europa centrale e occidentale, mentre cresce di oltre il 25% in Russia e in altre repubbliche ex sovietiche. TRASFUSIONI - C'è anche un altro aspetto, quello relativo a chi sei è infettato in seguito a trasfusioni o vaccini. Sono 76mila le domande di indennizzo presentate al ministero della Salute per infezioni da epatiti e Aids. «Le posizioni con i requisiti richiesti per essere ammesse alla transazione sono circa 5.800, ma nonostante i valori italiani siano al di sotto della media europea, l'Italia continua a negare l'adeguamento degli importi per l'indennizzo agli infettati da epatite e da Aids per via trasfusionale o da vaccinazione» lamenta l'Associazione politrasfusi italiani. Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. E si calcola che sul totale delle persone con l'Aids, 890 hanno contratto la malattia per gli stessi motivi. Di questi, 784 sono adulti, 27 bambini e 79 hanno un partner emofilico o trasfuso. La maggior parte delle infezioni vengono rilevate solo dopo molto tempo,la diffusione dell'Hiv in questo modo si allarga sempre di più e il ritardo della diagnosi compromette anche la terapia,le categorie più a rischio da parecchi anni sono gli eterosessuali. Pianeta Verde Quando le api scompariranno agli uomini resteranno solo quattro anni di vita Aids, in Italia un’infezione ogni due ore Wednesday, December 1st, 2010 In Italia il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto. Sono alcuni dei dati forniti da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids (le iniziative della Lila). QUATTROMILA OGNI ANNO - Nel nostro Paese le nuove infezioni sono circa 4mila ogni anno e le persone sieropositive sono circa 150mila: di queste 22mila hanno l’Aids. Ma la consapevolezza generale del problema è scarsa. Sei su 10 scoprono di avere il virus solo quando la malattia è conclamata. È aumentata inoltre l’età media in cui si contrae l’infezione (39 anni per gli uomini e 35 per le donne) e in 8 casi su 10 il virus si trasmette per via sessuale. Una situazione completamente diversa rispetto al primo decennio dell’epidemia quando, in oltre il 70% dei casi, il virus veniva acquisito attraverso la tossicodipendenza. Il ministro della salute Ferruccio Fazio, presentando i dati, ha detto che la prevenzione dell’Aids passa anche attraverso relazioni stabili. TANTI STRANIERI - Gli eterosessuali sono i più colpiti (65,4%) e il 25,3% non presenta fattori di rischio. Tuttavia, rispetto a 15 anni fa nel nostro Paese si ammalano 4mila persone in meno all’anno, dato che secondo il presidente dell’Iss Enrico Garaci, «non è un risultato da poco perché è frutto della ricerca, ma anche dell’accesso ai farmaci garantito dal Servizio sanitario nazionale. È vero però che ancora si infetta quasi una persona ogni due ore e per questo non dobbiamo abbassare la guardia e non rinunciare a mettere a punto un vaccino efficace». Nel 2009 sono state diagnosticate 4,5 nuove infezioni da Hiv ogni 100mila italiani e 22,2 ogni 100mila stranieri. Dunque quasi un caso su tre riguarda immigrati. La maggior parte dei casi è concentrata nel centro-nord e le segnalazioni sono rimaste sostanzialmente stabili negli ultimi 10 anni. I NUMERI - Dal 1982, quando sono stati registrati i primi casi, in Italia sono state colpite dall’Aids 63mila persone: 40mila sono decedute. La percentuale di donne con Hiv e Aids è quella più aumentata: se nel 1985 c’era un caso ogni 3,5 casi maschili, il rapporto è oggi sceso a 2,5. Nel mondo sono almeno 33 milioni le persone che hanno contratto il virus, secondo il rapporto Unaids: 2,5 milioni sono minori di 15 anni e 2,6 milioni le persone che hanno contratto il virus nel 2009 (di cui 370mila bambini), meno dei 3,1 milioni del 1999. Scendono anche i decessi: erano 2,1 milioni nel 2004 e ne sono stati registrati, indicativamente, 1,8 milioni nel 2009, tra questi 260mila minori di 15 anni. Il rapporto rivela che l’incidenza del virus è diminuita dal 2001 al 2009 del 25% in 22 Paesi subsahariani e anche in India e nel sud est asiatico. Rimane invece stabile negli Usa e nell’Europa centrale e occidentale, mentre cresce di oltre il 25% in Russia e in altre repubbliche ex sovietiche. TRASFUSIONI - C’è anche un altro aspetto, quello relativo a chi sei è infettato in seguito a trasfusioni o vaccini. Sono 76mila le domande di indennizzo presentate al ministero della Salute per infezioni da epatiti e Aids. «Le posizioni con i requisiti richiesti per essere ammesse alla transazione sono circa 5.800, ma nonostante i valori italiani siano al di sotto della media europea, l’Italia continua a negare l’adeguamento degli importi per l’indennizzo agli infettati da epatite e da Aids per via trasfusionale o da vaccinazione» lamenta l’Associazione politrasfusi italiani. Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. E si calcola che sul totale delle persone con l’Aids, 890 hanno contratto la malattia per gli stessi motivi. Di questi, 784 sono adulti, 27 bambini e 79 hanno un partner emofilico o trasfuso. Testimoni di Geova Online Forum » VARIE » Discussioni libere Forum » Testimoni di Geova Online operman martedì 30 novembre 2010 18.11 Aids, in Italia un'infezione ogni due ore MILANO - In Italia il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto. Sono alcuni dei dati forniti da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids (le iniziative della Lila). TRASFUSIONI - C'è anche un altro aspetto, quello relativo a chi sei è infettato in seguito a trasfusioni o vaccini. Sono 76mila le domande di indennizzo presentate al ministero della Salute per infezioni da epatiti e Aids. «Le posizioni con i requisiti richiesti per essere ammesse alla transazione sono circa 5.800, ma nonostante i valori italiani siano al di sotto della media europea, l'Italia continua a negare l'adeguamento degli importi per l'indennizzo agli infettati da epatite e da Aids per via trasfusionale o da vaccinazione» lamenta l'Associazione politrasfusi italiani. Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. E si calcola che sul totale delle persone con l'Aids, 890 hanno contratto la malattia per gli stessi motivi. Di questi, 784 sono adulti, 27 bambini e 79 hanno un partner emofilico o trasfuso. Giandujotta.50 martedì 30 novembre 2010 18.32 Se tutta le risorse spese per la ricerca sul problema fossero state spese tenendo conto della legge di Dio, a quest'ora avrebbero già trovato una soluzione che non preveda l'uso del sangue. admintdg2 martedì 30 novembre 2010 19.00 Re: I numeri in Italia operman, 30/11/2010 18.11: Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. Ancora oggi, quindi, ci sono persone che muoiono per AIDS contratto a seguito di trasfusioni infette. Ma non avevano detto che il sangue oggi è sicuro? (garoma) martedì 30 novembre 2010 19.04 impressionante i dati riportati "una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto" Mi chiedo se il numero si è ridotto, prima quanti ne erano? Questi sono i risultati del non tener conto dei principi biblici. EPATITE “C”, discriminazioni ospedaliere in Italia. SENZA PAROLE 1 dicembre: 7 film per riflettere sull'Aids Non rifletto solo oggi... ci penso ogni qualvolta che il mio ricordo corre a Laura e al suo bimbo, morti cinque anni fa perché vittime di un sistema sanitario da incubo... Ci penso ogni qualvolta che il mio pensiero corre a Lorenzo, troppo fiducioso nel concedersi al suo partner: quindici anni insieme, eppure... Ci penso ogni qualvolta che Angelo mi chiama dal Belgio per rassicurarmi che sta bene e che andare via da Palermo lo ha aiutato a sopravvivere, senza lo sguardo attonito di chi lo guardava e compativa... Ci penso ogni volta che mi fermo in farmacia a prendere la mia buona confezione di preservativi senza preoccuparmi del sorriso a metà strada tra il complice dei maschi e lo schifato delle signore per bene... Ci penso ogni qualvolta che il 1 dicembre ne regalo una confezione a tutti i miei amici... da Corriere.it . MILANO - In Italia il virus Hiv infetta una persona ogni due ore, ma il numero di persone malate di Aids si è ridotto. Sono alcuni dei dati forniti da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids. QUATTROMILA OGNI ANNO - Nel nostro Paese le nuove infezioni sono circa 4mila ogni anno e le persone sieropositive sono circa 150mila: di queste 22mila hanno l'Aids. Ma la consapevolezza generale del problema è scarsa. Sei su 10 scoprono di avere il virus solo quando la malattia è conclamata. È aumentata inoltre l'età media in cui si contrae l'infezione (39 anni per gli uomini e 35 per le donne) e in 8 casi su 10 il virus si trasmette per via sessuale. Una situazione completamente diversa rispetto al primo decennio dell'epidemia quando, in oltre il 70% dei casi, il virus veniva acquisito attraverso la tossicodipendenza. Il ministro della salute Ferruccio Fazio, presentando i dati, ha detto che la prevenzione dell'Aids passa anche attraverso relazioni stabili. TANTI STRANIERI - Gli eterosessuali sono i più colpiti (65,4%) e il 25,3% non presenta fattori di rischio. Tuttavia, rispetto a 15 anni fa nel nostro Paese si ammalano 4mila persone in meno all'anno, dato che secondo il presidente dell'Iss Enrico Garaci, «non è un risultato da poco perché è frutto della ricerca, ma anche dell'accesso ai farmaci garantito dal Servizio sanitario nazionale. È vero però che ancora si infetta quasi una persona ogni due ore e per questo non dobbiamo abbassare la guardia e non rinunciare a mettere a punto un vaccino efficace». Nel 2009 sono state diagnosticate 4,5 nuove infezioni da Hiv ogni 100mila italiani e 22,2 ogni 100mila stranieri. Dunque quasi un caso su tre riguarda immigrati. La maggior parte dei casi è concentrata nel centro-nord e le segnalazioni sono rimaste sostanzialmente stabili negli ultimi 10 anni. I NUMERI - Dal 1982, quando sono stati registrati i primi casi, in Italia sono state colpite dall'Aids 63mila persone: 40mila sono decedute. La percentuale di donne con Hiv e Aids è quella più aumentata: se nel 1985 c'era un caso ogni 3,5 casi maschili, il rapporto è oggi sceso a 2,5. Nel mondo sono almeno 33 milioni le persone che hanno contratto il virus, secondo il rapporto Unaids: 2,5 milioni sono minori di 15 anni e 2,6 milioni le persone che hanno contratto il virus nel 2009 (di cui 370mila bambini), meno dei 3,1 milioni del 1999. Scendono anche i decessi: erano 2,1 milioni nel 2004 e ne sono stati registrati, indicativamente, 1,8 milioni nel 2009, tra questi 260mila minori di 15 anni. Il rapporto rivela che l'incidenza del virus è diminuita dal 2001 al 2009 del 25% in 22 Paesi subsahariani e anche in India e nel sud est asiatico. Rimane invece stabile negli Usa e nell'Europa centrale e occidentale, mentre cresce di oltre il 25% in Russia e in altre repubbliche ex sovietiche. TRASFUSIONI - C'è anche un altro aspetto, quello relativo a chi sei è infettato in seguito a trasfusioni o vaccini. Sono 76mila le domande di indennizzo presentate al ministero della Salute per infezioni da epatiti e Aids. «Le posizioni con i requisiti richiesti per essere ammesse alla transazione sono circa 5.800, ma nonostante i valori italiani siano al di sotto della media europea, l'Italia continua a negare l'adeguamento degli importi per l'indennizzo agli infettati da epatite e da Aids per via trasfusionale o da vaccinazione» lamenta l'Associazione politrasfusi italiani. Dal 1984 al 2010 sarebbero morte 3.146 perone a causa di epatiti o Aids a causa di trasfusioni ed emoderivati. E si calcola che sul totale delle persone con l'Aids, 890 hanno contratto la malattia per gli stessi motivi. Di questi, 784 sono adulti, 27 bambini e 79 hanno un partner emofilico o trasfuso. QUESTI COMUNICATI SONO RIPRESI DA: • Nr. radio libere 85 in Italia; • Nr.TV alternative 58; • Nr. Quotidiani 13. STATI