Le domande più frequenti sulla vaccinazione contro il Papilloma virus In Italia a febbraio 2007, l'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la commercializzazione del primo vaccino contro il papilloma virus (HPV), responsabile della quasi totalità dei casi di tumore del collo dell’utero (o cervice uterina). E’ previsto che il vaccino possa essere offerto gratuitamente dalle strutture pubbliche dal 2008 a tutte le bambine all'età di 12 anni. In Italia il tumore del collo dell'utero colpisce circa 3500 donne ogni anno: l’incidenza più elevata si ha attorno ai 45 anni di età, mentre è praticamente assente sotto ai 25 anni. Oggi l'arma migliore per contrastare questo tumore è il Pap Test (noto come "striscio"), un esame semplice e innocuo, che permette di identificare la presenza di lesioni quando sono ancora piccolissime, dando la possibilità di intervenire tempestivamente prima che si trasformino in tumore. In diverse regioni italiane sono attivi dei programmi di prevenzione (screening) rivolti alle donne di età compresa fra 25 e 64 anni: queste donne vengono invitate dalla Azienda USL a effettuare un Pap Test completamente gratuito ogni 3 anni. Che tipo di vaccino viene proposto? Si tratta di un vaccino contro il papilloma virus (HPV). Di questo ne esistono oltre 120 diversi tipi (ceppi), ma la stragrande maggioranza non causa lesioni e tumori. Il vaccino messo in commercio è diretto contro 4 ceppi del virus: HPV 16, HPV 18, HPV 11, HPV 6. Due di questi (HPV 16 e 18) sono quelli più frequentemente correlati alle lesioni tumorali e sono responsabili da soli del 70% dei casi di tumore del collo dell'utero. Gli altri due tipi (HPV 6 e HPV 11) sono generalmente correlati a lesioni benigne chiamate condilomi che, sebbene fastidiose, non causano lesioni maligne. Esiste anche un altro vaccino solamente a due ceppi (HPV 16 e HPV18) che protegge solo dai virus che causano le lesioni preneoplastiche, ed è comunque molto efficace Come si contrae l’infezione? Il virus HPV si trasmette con i rapporti sessuali, completi e non: si tratta di una infezione comune e si stima che nel mondo oltre il 75% delle donne siano state infettate dal virus durante la loro vita. Spesso la donna non se ne accorge: in 3 casi su 4 l'infezione è asintomatica e si risolve spontaneamente. Invece in 1 caso su 4 può provocare lesioni benigne (condilomi) oppure altre lesioni che invece, se non trattate, possono portare a tumori della cervice uterina. Da quando si contrae l'infezione a quando si sviluppa il tumore possono passare anche 20-30 anni, per cui i tumori che colpiscono le donne di 45-50 anni sono la conseguenza di infezioni contratte in giovane età. Come avviene la vaccinazione? Il vaccino viene somministrato tramite una iniezione intramuscolare. Sono previste 3 dosi: la seconda dopo 2 mesi e la terza dopo 6 mesi dalla prima dose. Perché la vaccinazione è raccomandata a 12 anni, se il tumore colpisce maggiormente le donne adulte? Perché si tratta di un vaccino e quindi ha lo scopo di prevenire l'infezione e non di curarla. Deve essere somministrato prima che la persona sia stata infettata dal virus, condizione che si verifica sicuramente prima del primo rapporto sessuale. Infatti la vaccinazione ha la massima efficacia nelle donne che non sono entrate in contatto con il virus: l'effetto protettivo diminuisce notevolmente se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino. Quindi per tutte le donne che hanno già avuto rapporti sessuali l'arma più efficace e sicura a disposizione per prevenire i tumori del collo dell'utero è il Pap Test. Qual è l'efficacia della vaccinazione? Gli studi realizzati fino ad oggi hanno coinvolto donne di età inferiore a 26 anni che non erano state contagiate dal virus. In queste donne la vaccinazione con le tre dosi di vaccino è efficace nel prevenire il 98% dei casi di infezione dovuta ai ceppi di HPV del vaccino e le lesioni pre-cancerose correlate, cioè quelle che possono precedere lo sviluppo del tumore. Inoltre permette di prevenire anche altre lesioni, i condilomi, non legate allo sviluppo dei tumori. E' fondamentale ricordare che la vaccinazione è un alleato importante per ridurre il rischio di tumore, ma da sola non basta. Il vaccino, sia esso a 4 o a 2 ceppi, infatti, previene lesioni precancerose associate ai virus (HPV 16 e 18). Queste infezioni rappresentano circa il 70% dei casi. Resta, dunque, un 30% di casi che non sono protetti dalla vaccinazione e proprio per questo è estremamente importante che in futuro le donne, anche se vaccinate prima della pubertà, si sottopongano con regolarità al Pap Test ogni 3 anni. Posso fare il vaccino se ho più di 12 anni? Il vaccino può essere utile anche se si hanno più di 12 anni, ma la sua efficacia diminuisce se si è già entrati in contatto con 1 o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino stesso. Dunque la sua efficacia è massima nelle donne che non hanno avuto rapporti sessuali. Le donne che hanno avuto rapporti sessuali potrebbero essere entrate in contatto con il virus senza accorgersene, dal momento che l'infezione in 3 casi su 4 non procura alcun sintomo. Quindi per queste ultime l'unica arma di provata efficacia è il Pap Test da eseguire ogni 3 anni. Attualmente il vaccino non è indicato nelle donne con più di 26 anni. Quali effetti collaterali ha la vaccinazione? Gli studi effettuati fino a ora hanno mostrato che il vaccino è sicuro e gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da irritazioni della pelle in corrispondenza dell’iniezione. Visto che il vaccino è stato testato su un numero di donne relativamente piccolo, fino ad ora non è stato possibile identificare eventuali reazioni avverse rare. Quindi, come per tutti i farmaci appena immessi sul mercato, è essenziale segnalare al proprio medico eventuali effetti collaterali. Quanto dura l’efficacia del vaccino? I dati a disposizione sembrano indicare che l'immunizzazione offerta dal vaccino dura almeno 5 anni. Al momento non si hanno altre informazioni: gli studi per stabilire la durata complessiva della copertura vaccinale sono tuttora in corso e solo quando saranno conclusi sarà possibile sapere ogni quanto tempo saranno necessari. Trieste, 11 maggio 2011