Alla scoperta dell’angolo con Ondina, la stella marina Laboratorio del sapere scientifico Fare geometria nella scuola dell’infanzia è possibile partendo dall’esperienza e dalle concezioni geometriche ingenue, sfruttando il modo di conoscere infantile basato sul gioco, il ragionamento, l’immedesimazione, il senso dell’ordine e della misura. Ogni giorno abbiamo modo di osservare come i bambini possiedano forti intuizioni geometriche. Nella scuola dell’infanzia ci troviamo ad avere il compito di rendere il bambino consapevole di tale patrimonio di intuizioni, valorizzandolo e consolidandolo. Partendo quindi dalle prime intuizioni dei bambini, e proponendo in classe attività di riconoscimento, associazione, raggruppamento, progettazione proponiamo alcune esperienze legate al tema idee di punto, linea, segmento e angolo. Abbiamo scelto di far partire il percorso con un racconto, perché mediante un linguaggio semplice, che stimoli la fantasia e l’immaginazione, il bambino ha la possibilità di imparare a comprendere il pensiero logico. Obiettivi • Far sperimentare concetti geometrici attraverso l’osservazione, manipolazione e disegno. • Stimolare un primo ragionamento geometrico. • Offrire una visione dinamica delle figure. Attività • Racconti e conversazioni guidate; • Rappresentazione grafica; • Confronti e classificazioni; • Giochi di logica, prima con elementi concreti poi sul piano verbale e simbolico; • Riproduzione di figure usando diverse posizioni del corpo. ONDINA STELLA MARINA In fondo al mare c’è una colonia di piccole stelle marine che viveva in fondo al mare. Ondina, Isotta e Violetta erano tre grandi amiche che andavano alla scuola del Signor Ippocampo Isotta era la stellina più pigrona e non le piaceva per niente camminare o correre, preferiva stare sugli scogli a farsi accarezzare dalle onde. Violetta invece era la stella marina che aveva le punte più aguzze di tutto il mare era molto elegante e vanitosa ed anche la più saggia, Ondina invece era sempre triste e non le andava mai Il loro gioco preferito ero quello di cambiarsi le punte e anche se non riuscivano mai a indossare quelle delle altre non si arrendevano mai, era divertente scoprire tutte le forme strane che potevano assumere. Ondina quando indossava la punta della sua amica Violetta, non riusciva mai a stare dritta, camminava zoppicando, e non riusciva proprio a camminare. Le punte di Isotta erano le più pesanti e non volevano faticare….. Si avvicinava la fine della scuola e il maestro, per chiudere l’anno scolastico decise di portare le sue stelline ad una gita speciale…sulla superficie dell’acqua! Salgono al crepuscolo e le stelline vedono l’acqua argentata dalla luna, tutte sono molto contente. Ondina guarda in alto verso il cielo e rimane incantata nel vedere tanti puntini luminosi, piena di curiosità chiede al maestro ippocampo cosa sono. “Sono stelle del cielo Ondina, ma voi stelle marine non sarete mai cosi lucenti!”. Quella notte, tornata a casa, ondina non dormì, voleva diventare una stella del cielo! Rimase nel suo letto sveglia pensando alle stelle del cielo e a quanto fossero belle. Ad un certo prese una decisione…. Velocissima si alzò e decise di partire. Andò a svegliare Violetta e le chiese spiegazioni per arrivare in cielo, ma lei non o sapeva e, siccome era molto saggia cercò in tutti i modi di convincere Ondina che quello che aveva in mente era sbagliato ma soprattutto pericoloso per una piccola stella marina. Ondina non si arrese, e si ricordò che una volta il maestro Ippocampo aveva detto loro che tutti i fiumi che nascono dai monti arrivano al mare…allora pensò: “devo trovare un fiume e risalirlo, poi prenderò un torrente che arriva alla cima del monte più alto del mondo…. li sarò vicina al cielo!”. Cosi fece, e mentre saliva sentiva l’acqua sempre più fredda, ma dopo tanto camminare finalmente arrivò in cima alla vetta. Finalmente vide la prima stella, la riconobbe subito, era la Stella Polare. Poi ne vide un’altra, poi un’altra ancora…le chiamò e le stelle risposero, ma Ondina per quanto tentava, non riusciva ad allungare le braccine più di tanto e una lacrima scivolò sulla guancia e si gelò. Era stanca il viaggio era stato davvero lungo e faticoso, decise di dormire e riprovare l’indomani. Si sentiva davvero troppo stanca. Quella notte fu lunghissima durò tutto un inverno. Finalmente Ondina si sveglio ma non era più una stella marina e neanche luminosa come una stella del cielo ma era diventata un bellissimo fiore a forma di stella.. la stella alpina. Abbiamo chiesto ai bambini di descrivere le stelle. Le risposte sono state molto interessanti e spontanee. La stella verde è stata definita sottile, appuntita, lunga. Quella gialla grossa e quella rossa “bella cicciona”. Sovrapponendo le «gambe» e le «braccia» delle stelle i bambini notano subito che la punta è aguzza per tutte e due ma…. Cambia qualcosa!!! ….. Una è più magra e più grassa, Quella magra è più lunga quella grassa più corta…. bambini, giocando con le stelle, si rendono conto che non è possibile ricostruire una stella scambiando le punte che hanno diversa ampiezza. I Hanno detto che le stelle ottenute non sono «precise». FACCIAMO GEOMETRIA CON IL CORPO Un’attività che è piaciuta molto ai bambini è stata la rappresentazione della stella con il corpo. Nella scuola d’infanzia è di fondamentale importanza la promozione di attività psicomotorie che lasciano il segno sul corpo e nella mente e che aiutano l’apprendimento di qualsiasi tipo di concetto. Per favorire un primo approccio al concetto di ‘Angolo’, è stato chiesto ai bambini se hanno mai usato questo termine e in quale circostanza…. - La ‘punta’ dei tavoli e dei mobili. (Martina) - Gli angoli delle stanze. (Issam) - Gli angoli dove si gioca. (Fabrizio) Abbiamo chiesto ai bambini di spiegare che cosa è un angolo. La loro idea rimane ancorata al concetto di punta e non di ampiezza, infatti hanno risposto che: ‘Un angolo è una cosa pericolosa, ti puoi far male, Chahid con un angolo si è fatto male’. Abbiamo chiesto se l’angolo è sempre pericoloso, Chiara ha risposto ‘un angolo non è pericoloso se non ha la punta’. Per avvicinare i bambini a un primo incontro con gli angoli, intesi dal punto di vista dell’ampiezza, abbiamo proposto loro una simpatica attività che prevede la costruzione di un ventaglio. Questa attività, oltre che a far conoscere le diverse ampiezze, stimola i bambini attraverso la realizzazione di uno strumento che possono toccare e usare. Materiale necessario: 3 fogli bianchi formato A4 2 listelli di cartoncino cm 22 x 1,3 circa pastelli colorati colla Ogni alunno piega a fisarmonica i tre fogli di carta bianca colorati precedentemente…. Piegare a metà ogni foglio “fisarmonica” Incollare i tre fogli così piegati fra loro nei punti di unione e incollare anche i due listelli di cartoncino ai due estremi del ventaglio, assicurando l’attaccatura anche con qualche punto di cucitrice. Rinforzare la parte “vertice” dell’angolo/ventaglio con un pezzetto di nastro adesivo. Ora il nostro ventaglio per fare gli angoli è pronto… Proviamo a usarlo? Ecco i nostri angoli: Ai bambini piace ‘fare’ e lo sappiamo…. Quindi, dopo aver giocato con il ventaglio, hanno individuato nella realtà ciascun tipo di angolo formato in precedenza. Anche se non abbiamo dato il nome tecnico dell'angolo, classificato in base all'ampiezza, hanno ugualmente differenziato le tipologie in base alla grandezza del ventaglio osservato. Per ogni ampiezza individuata, è stato chiesto ai bambini di trovare una corrispondenza nella realtà. Alla domanda: ‘Cosa ti ricorda il ventaglio aperto in questo modo?’ abbiamo avuto risposte molto interessanti….. ‘Chahid si è fatto male con un angolo a punta’ ‘…ti fa stare bene, rilassato al mare…’ Lo troviamo quando siamo a letto a dormire…. ‘…ci dice quando è ora di andare a mangiare…. …serve per fare la casa…