MSIC81600R_ondina la stella marina.

Alla scoperta
dell’angolo con
Ondina, la stella
marina
Laboratorio del sapere scientifico
Fare geometria nella scuola dell’infanzia è possibile partendo
dall’esperienza e dalle concezioni geometriche ingenue,
sfruttando il modo di conoscere infantile basato sul gioco, il
ragionamento, l’immedesimazione, il senso dell’ordine e della
misura. Ogni giorno abbiamo modo di osservare come i bambini
possiedano forti intuizioni geometriche.
Nella scuola dell’infanzia ci troviamo ad avere il compito di
rendere il bambino consapevole di tale patrimonio di intuizioni,
valorizzandolo e consolidandolo.
Partendo quindi dalle prime intuizioni dei bambini, e
proponendo in classe attività di riconoscimento, associazione,
raggruppamento, progettazione proponiamo alcune esperienze
legate al tema idee di punto, linea, segmento e angolo.
Abbiamo scelto di far partire il percorso con un racconto,
perché mediante un linguaggio semplice, che stimoli la fantasia e
l’immaginazione, il bambino ha la possibilità di imparare a
comprendere il pensiero logico.
Obiettivi
• Far sperimentare concetti geometrici attraverso l’osservazione,
manipolazione e disegno.
• Stimolare un primo ragionamento geometrico.
• Offrire una visione dinamica delle figure.
Attività
• Racconti e conversazioni guidate;
• Rappresentazione grafica;
• Confronti e classificazioni;
• Giochi di logica, prima con elementi concreti poi sul piano
verbale e simbolico;
• Riproduzione di figure usando diverse posizioni del corpo.
ONDINA STELLA MARINA
In fondo al mare c’è una colonia di
piccole stelle marine che viveva in
fondo al mare.
Ondina, Isotta e Violetta erano tre
grandi amiche che andavano alla
scuola del Signor Ippocampo
Isotta era la stellina più pigrona e
non le piaceva per niente camminare
o correre, preferiva stare sugli scogli a
farsi accarezzare dalle onde. Violetta
invece era la stella marina che aveva
le punte più aguzze di tutto il mare
era molto elegante e vanitosa ed
anche la più saggia, Ondina invece era
sempre triste e non le andava mai
Il loro gioco preferito ero quello di
cambiarsi le punte e anche se non
riuscivano mai a indossare quelle
delle altre non si arrendevano
mai, era divertente scoprire tutte
le forme strane che potevano
assumere. Ondina quando
indossava la punta della sua amica
Violetta, non riusciva mai a stare
dritta, camminava zoppicando, e
non riusciva proprio a camminare.
Le punte di Isotta erano le più pesanti
e non volevano faticare…..
Si avvicinava la fine della scuola e il maestro, per chiudere l’anno scolastico decise
di portare le sue stelline ad una gita speciale…sulla superficie dell’acqua! Salgono al
crepuscolo e le stelline vedono l’acqua argentata dalla luna, tutte sono molto
contente. Ondina guarda in alto verso il cielo e rimane incantata nel vedere tanti
puntini luminosi, piena di curiosità chiede al maestro ippocampo cosa sono. “Sono
stelle del cielo Ondina, ma voi stelle marine non sarete mai cosi lucenti!”.
Quella notte, tornata a casa,
ondina non dormì, voleva
diventare una stella del cielo!
Rimase nel suo letto sveglia
pensando alle stelle del cielo e a
quanto fossero belle. Ad un
certo prese una decisione….
Velocissima si alzò e decise di
partire. Andò a svegliare
Violetta e le chiese spiegazioni
per arrivare in cielo, ma lei
non o sapeva e, siccome era
molto saggia cercò in tutti i
modi di convincere Ondina che
quello che aveva in mente era
sbagliato ma soprattutto
pericoloso per una piccola stella
marina.
Ondina non si arrese, e si
ricordò che una volta il
maestro Ippocampo aveva
detto loro che tutti i fiumi che
nascono dai monti arrivano al
mare…allora pensò: “devo
trovare un fiume e risalirlo,
poi prenderò un torrente che
arriva alla cima del monte più
alto del mondo…. li sarò vicina
al cielo!”.
Cosi fece, e mentre saliva sentiva
l’acqua sempre più fredda, ma dopo
tanto camminare finalmente arrivò
in cima alla vetta. Finalmente vide la
prima stella, la riconobbe subito, era
la Stella Polare. Poi ne vide un’altra,
poi un’altra ancora…le chiamò e le
stelle risposero, ma Ondina per
quanto tentava, non riusciva ad
allungare le braccine più di tanto e
una lacrima scivolò sulla guancia e si
gelò. Era stanca il viaggio era stato
davvero lungo e faticoso, decise di
dormire e riprovare l’indomani. Si
sentiva davvero troppo stanca.
Quella notte fu lunghissima durò
tutto un inverno. Finalmente Ondina
si sveglio ma non era più una stella
marina e neanche luminosa come una
stella del cielo ma era diventata un
bellissimo fiore a forma di stella.. la
stella alpina.
Abbiamo chiesto ai bambini di
descrivere le stelle.
Le risposte sono state molto
interessanti e spontanee.
La stella verde è stata definita
sottile, appuntita, lunga.
Quella gialla grossa e quella
rossa “bella cicciona”.
Sovrapponendo le «gambe» e le «braccia» delle stelle i
bambini notano subito che la punta è aguzza per tutte
e due ma…. Cambia qualcosa!!!
….. Una è più
magra e più
grassa,
Quella magra è
più lunga quella
grassa più
corta….
bambini, giocando con
le stelle, si rendono conto
che non è possibile
ricostruire una stella
scambiando le punte che
hanno diversa ampiezza.
I
Hanno detto che le stelle
ottenute non sono
«precise».
FACCIAMO
GEOMETRIA CON IL
CORPO
Un’attività che è
piaciuta molto ai
bambini è stata la
rappresentazione della
stella con il corpo. Nella
scuola d’infanzia è di
fondamentale
importanza la
promozione di attività
psicomotorie che
lasciano il segno sul
corpo e nella mente e
che aiutano
l’apprendimento di
qualsiasi tipo di
concetto.
Per favorire un primo approccio al concetto
di ‘Angolo’, è stato chiesto ai bambini se
hanno mai usato questo termine e in quale
circostanza….
- La ‘punta’ dei tavoli e dei mobili.
(Martina)
- Gli angoli delle stanze. (Issam)
- Gli angoli dove si gioca. (Fabrizio)
Abbiamo chiesto ai bambini di spiegare che cosa è un angolo. La
loro idea rimane ancorata al concetto di punta e non di
ampiezza, infatti hanno risposto che:
‘Un angolo è una cosa pericolosa, ti puoi far male, Chahid con un
angolo si è fatto male’.
Abbiamo chiesto se l’angolo è sempre pericoloso, Chiara ha
risposto ‘un angolo non è pericoloso se non ha la punta’.
Per avvicinare i bambini a un primo incontro con gli
angoli, intesi dal punto di vista dell’ampiezza, abbiamo
proposto loro una simpatica attività che prevede la
costruzione di un ventaglio.
Questa attività, oltre che a far conoscere le diverse
ampiezze, stimola i bambini attraverso la realizzazione di
uno strumento che possono toccare e usare.
Materiale necessario:
3 fogli bianchi formato A4
2 listelli di cartoncino cm 22 x 1,3 circa
pastelli colorati
colla
Ogni alunno piega a fisarmonica i
tre fogli di carta bianca colorati
precedentemente….
Piegare a metà ogni foglio
“fisarmonica”
Incollare i tre fogli così
piegati fra loro nei punti di
unione e incollare anche i
due listelli di cartoncino ai
due estremi del ventaglio,
assicurando l’attaccatura
anche con qualche punto di
cucitrice. Rinforzare la parte
“vertice”
dell’angolo/ventaglio con un
pezzetto di nastro adesivo.
Ora il nostro ventaglio per
fare gli angoli è pronto…
Proviamo a usarlo?
Ecco i nostri angoli:
Ai bambini piace ‘fare’ e lo sappiamo….
Quindi, dopo aver giocato con il ventaglio,
hanno individuato nella realtà ciascun tipo
di angolo formato in precedenza.
Anche se non abbiamo dato il nome tecnico
dell'angolo, classificato in base all'ampiezza,
hanno ugualmente differenziato le tipologie
in base alla grandezza del ventaglio
osservato.
Per ogni ampiezza individuata, è stato chiesto ai
bambini di trovare una corrispondenza nella realtà.
Alla domanda: ‘Cosa ti ricorda il ventaglio aperto in
questo modo?’ abbiamo avuto risposte molto
interessanti…..
‘Chahid si è fatto male con un angolo a
punta’
‘…ti fa stare bene, rilassato al mare…’
Lo troviamo quando siamo a letto a
dormire….
‘…ci dice quando è ora di andare a
mangiare….
…serve per fare la casa…