Mercoledì 16 - Dalla ricerca universitaria stop a farmaci e farmacie

UFFICIO STAMPA
Comunicato stampa
Dalla ricerca universitaria stop a farmaci e farmacie illegali online
Prevenzione e lotta alla vendita online di farmaci falsificati: domani e venerdì a
Sociologia la presentazione dei risultati di Fakecare, progetto di ricerca
coordinato dal gruppo di ricerca eCrime dell’Università di Trento.
Trento, 16 dicembre 2015 – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
almeno il 50% dei farmaci venduti online è contraffatto. E ben il 94% delle farmacie
presenti in rete opera illegalmente, come denuncia LegitScript, società statunitense
leader nel settore. Un danno per i consumatori, ma anche per l’economia, dato che
solo nell’Unione europea si stima un giro d’affari da 10,5 miliardi di dollari l’anno. Ma
soprattutto un rischio per la salute che riguarda da vicino i consumatori italiani, dato
che anche nel nostro Paese a breve si potrà comprare farmaci senza prescrizione,
cosiddetti “da banco”, da farmacie online. Ma come tutelarsi da acquisti incauti?
Di questo tratterà la conferenza “Il commercio online di medicinali falsificati:
dalla ricerca conoscenza e strumenti a supporto di istituzioni, farmacie e
aziende farmaceutiche”, che si aprirà domani e che proseguirà fino a venerdì,
18 dicembre nell’aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale
(via Verdi 26). Il convegno permetterà di mettere a confronto esponenti delle forze
dell’ordine, delle agenzie regolatorie del farmaco, delle case farmaceutiche, delle
farmacie ed esperti provenienti da tutta Europa. Ma è anche l’occasione per
presentare i risultati del progetto europeo Fakecare, coordinato dal gruppo di ricerca
eCrime della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento e svolto in
collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l’Università di Teesside, il
Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità (RiSSC), Interpol, l’International
Institute for the Prevention of Falsified Medicines (IRACM) e LegitScript.
Il progetto, iniziato nel settembre 2012, è stato co-finanziato dalla Commissione
europea con circa 366mila euro (valore complessivo: 407.125 euro), nell’ambito del
programma ISEC 2011 “Prevention of and Fight against Crime” della Direzione
Generale Migrazione e Affari Interni.
Ai lavori del convegno sono presenti, tra gli altri il prorettore Flavio Deflorian, il
preside della Facoltà di Giurisprudenza, Giuseppe Nesi e anche Andrea Di Nicola e
Giuseppe Espa, rispettivamente coordinatore scientifico e vice-coordinatore
scientifico di eCrime e del progetto Fakecare. Oltre a loro interverranno Bjorn
McClintock di Interpol, Chris Vansteenkiste di Europol, il magg. Costantino Meloni dei
NAS dell’Arma dei Carabinieri, il procuratore della Repubblica di Catania Angelo
Busacca che è stato anche titolare dell’operazione “Farmastore”, Mike Isles
dell’Alliance for Safe Online Pharmacies, Riccardo Raschini di SANOFI, Chris
McGuire della Health Products Regulatory Authority irlandese e Naseem Hudroge e
Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento
Via Calepina, 14 – 38122 Trento, Italy - tel. +39 0461/281131-1136, [email protected]
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Michael Lilley della Medicine and Health Regulatory Agency britannica. Infine Paolo
Betti di Federfarma e Marta Gramazio dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Scheda
Il contesto
La falsificazione di prodotti medicinali e il commercio illegale online di farmaci sono
due fenomeni strettamente interconnessi che hanno raggiunto proporzioni allarmanti:
l’utilizzo del web consente ai criminali di vendere prodotti pericolosi (e
potenzialmente letali) su larga scala, direttamente agli acquirenti e aggirando i canali
di vendita legali e controllati. Il fenomeno è stato amplificato dall’emergere delle
farmacie online, ovvero farmacie al dettaglio che operano parzialmente o
esclusivamente su internet e spediscono gli ordini direttamente ai clienti. La
maggioranza di questi siti sono però gestiti da criminali e vendono medicinali
falsificati e molto pericolosi per la salute. Si stima che oggi tra le decine di migliaia di
farmacie online presenti in rete, quelle che operano legalmente siano circa il 5 per
cento: purtroppo non è sempre facile, soprattutto per un occhio inesperto, distinguere
i siti legali da quelli illegali.
Secondo la European Alliance for Access to Safe Medicines, il 62% dei medicinali
quotidianamente venduto online potrebbe essere contraffatto o di cattiva qualità. In
ogni momento si stima che siano attivi sul web oltre 400 siti illegali con dominio .eu e
oltre 30mila siti illegali con altri domini venderebbero sul mercato europeo (fonte:
Alliance for Safe Online Pharmacy – ASOP EU).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il giro d’affari accertato legato ai
farmaci contraffatti è di 75 miliardi di dollari all’anno. In Europa è pari 10,5 miliardi di
dollari.
Il progetto Fakecare
Nel progetto europeo di ricerca applicata Fakecare, un team di ricercatori universitari
e di attori istituzionali ha adottato un approccio integrato e multidisciplinare (diritto,
criminologia, statistica e scienze dell’informazione) al fine di sviluppare conoscenza e
strumenti nuovi per la prevenzione e il contrasto della vendita online di medicinali
falsificati a supporto di istituzioni pubbliche, farmacie e aziende farmaceutiche.
Fakecare è stato coordinato dal gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Trento e svolto in collaborazione con l’Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA), l’Università di Teesside, il Centro Ricerche e Studi su
Sicurezza e Criminalità (RiSSC), Interpol, l’International Institute for the Prevention of
Falsified Medicines (IRACM) e LegitScript. Il progetto, iniziato nel settembre 2012, è
stato co-finanziato dalla Commissione europea con circa 366mila euro (valore
complessivo: 407.125 euro), nell’ambito del programma ISEC 2011 “Prevention of
and Fight against Crime” della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni.
Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento
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Il progetto si conclude proprio oggi e domani a Trento con la presentazione dei
risultati al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università degli Studi di
Trento.
Fakecare di recente è stato considerato dalla Fondazione Chirac uno dei cinque
progetti più importanti al mondo nel settore della contraffazione farmaceutica online e
ha realizzato/ottenuto, tra le altre cose:
-
un patrimonio unico di conoscenza sul commercio online di medicinali
falsificati con particolare attenzione, alla domanda, all’offerta e ai suoi canali di
distribuzione, ai gruppi criminali coinvolti e alle opportunità criminali
involontariamente create dal quadro normativo dell’Unione europea;
-
conoscenza scientifica sulle vulnerabilità del logo UE di certificazione dei siti
online legalmente operanti che ha permesso di sviluppare un servizio unico di
verifica e certificazione (app Veripharma) delle farmacie online, a tutela dei
consumatori e degli operatori legittimi (che sarà offerto dalla divisione Intellego
Pharma di Intellegit – neonata start up dell’Università di Trento – in
collaborazione con InfoCert);
-
il primo software per l’identificazione e la classificazione automatica delle
farmacie illegali online (FAST: Fakecare Alert System Tool). Il prototipo è stato
testato e utilizzato con ottimi risultati da Interpol (Pharmaceutical Crime Unit)
nelle ultime operazioni internazionali di polizia “Pangea”;
-
un sistema per valutare quanto un prodotto farmaceutico, in produzione o già
prodotto, è a rischio di essere falsificato e venduto online (“Fakecare Hot
Medicines Tool”);
-
linee guida per acquistare in modo legale e sicuro medicinali online;
-
linee guida per le forze dell’ordine a supporto delle attività di indagine sulla
vendita illegale di medicinali online;
-
un curriculum universitario dedicato ai crimini farmaceutici con particolare
attenzione sulla vendita online di medicinali falsificati
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