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Brevi cenni geologici.
Nell’Era Paleozoica (590-225 milioni di anni fa) emersero dalle acque
inizialmente i monti dell’Iglesiente e il massiccio del Monte Linas. Fra il
Cambriano e l’Ordoviciano si sono verificati movimenti tettonici legati
all’orogenesi caledoniana con emersione delle rocce sedimentarie del
preesistente fondo marino.
Durante il Terziario la catena montuosa paleozoica è interessata da faglie e
fosse di sprofondamento tettonico. In alcuni settori del Sulcis (Sud di Siliqua,
Santadi, Narcao) troviamo delle litologie di origine vulcanica risalenti
all’Oligocene medio e al Micene inferiore (circa 29-15 milioni di anni fa).
Invece il Quaternario è rappresentato dai depositi detritici alluvionali che si
trovano in tutte le piane costiere ed interne.
Analisi e struttura del suolo
Il suolo è costituito da minuscole particelle1, la maggior parte delle quali
proviene dalla degradazione dalle rocce, e sono dette particelle minerali.
La loro dimensione ha molto a che fare con il comportamento del suolo.
Come regola generale, i suoli sabbiosi hanno particelle più grosse, quelli
argillosi piccolissime.
I fattori che determinano lo sviluppo del suolo sono principalmente:
chimici, climatici, topografici.
Fattori chimici
Lo studio chimico del terreno è limitato principalmente all’analisi dei caratteri
del pH, e di ioni facilmente solubili.
pH (dal latino pondus hydrogenii, peso dell’ H)
Il pH è una misura, in scala, della acidità\basicità2. La scala del pH va da 1 a
14, dove 1 è altamente acido e 14 estremamente basico. L’acqua pura si usa
come punto di medio e indica neutralità (pH 7).
Fattore generalmente costante per un determinato terreno, variabile in
dipendenza delle piogge.
La maggior parte del suoli rientra nella gamma pH 4.5\ pH 8,0. Nei suoli acidi
sono pochissime le piante che crescono con successo, in tal caso è
auspicabile correggerne l’acidità con l’aggiunta di ioni calcio sottoforma di
calce3.
Condizioni moderatamente acide, pH 6.0, sono ideali per la maggior parte
degli alberi da frutto, per cespugli, per rosai e prati. La maggioranza delle
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piante esige tuttavia un suolo tendenzialmente neutro con un pH intorno al
valore di 6,5.
N (azoto)
Sostanze azotate (nitriti e nitrati) sono presenti in piccole quantità nel terreno
e agiscono come fattore limitante della vegetazione. Derivano soprattutto
dalla attività di batteri, miceti ed alcune alghe
Le erbe e gli ortaggi con foglie sono forti consumatori di N. L’azoto conferisce
alle piante il loro colore verde scuro e favorisce la crescita delle foglie, degli
steli, dei frutti e dei semi. Aumenta inoltre il contenuto proteico dei raccolti.
Per conservare la produttività del terreno deve essere rimpiazzato in caso di
carenza.
La scarsità di azoto è determinata da vari fattori:
- tipi di suolo: in genere quelli ghiaiosi e sabbiosi
- condizioni di ristagno dell’acqua
- percolamento4 e assunzione da parte delle piante
I principali sintomi di scarsità sono:
- Foglie verdi-giallognole e crescita stentata
- Essiccamento delle foglie a partire dal fondo della pianta
I principali sintomi di eccesso sono:
- Crescita scura e rigogliosa a spese di fiori e frutti ed incoraggia la
predisposizione ad un fungo.
- Un eccesso di azoto determina un fogliame fragile e degli steli deboli.
P (fosforo)
Il fosforo è indispensabile per una crescita sana dei vegetali e determinante
per la fertilità del terreno.. È presente in tutte le cellule viventi della pianta ed
è usato nell’immagazzinamento e nel trasferimento delle sostanze chimiche
vitali per un ottimo sviluppo delle radici. Ne hanno particolarmente bisogno le
piante giovani, i tuberi e la frutta. Alcune piante come ad esempio le patate e
la frutta hanno una forte esigenza di fosfati.
Determinati suoli potrebbero avere scarsità di fosforo5, quali ad esempio:
- Suoli con una tessitura sabbiosa
- Suoli acidi (pH inferiore a 6,0)
- Suoli basici (pH superiore a 7,5)
- Suoli calcarei (suoli con alti livelli di ioni Ca liberi). In questi suoli il P è
presente in forma insolubile e quindi le piante non possono assorbirlo.
- Suoli sottoposti all’erosione del vento e dell’acqua.
La scarsità di P è deducibile da diversi sintomi:
- Radici e steli che stentano a crescere
- Foglie piccole
- Foglie e steli inferiori di color porpora
3
- Scarso raccolto di frutta ed ortaggi
K (potassio)
Il potassio è l’elemento che maggiormente influisce sulla qualità del fiore e
del frutto. Le piante usano il K nelle ultime fasi della loro crescita, cioè
durante la fioritura e la produzione dei semi o dei frutti.
Ci sono parecchi tipi di suolo che potrebbero manifestare una carenza di K:
- Suoli sabbiosi, specialmente nelle aree con abbondanti precipitazioni a
causa del filtraggio (percolamento) delle sostanze nutritive dovuto alla
pioggia.
- Suoli calcarei.
- Suoli con alti livelli di Ca, Mg e Na.
I principali sintomi di carenza sono:
- Perdita di rigidità della pianta che porta all’avvizzimento e accresce la
sensibilità nei confronti dei danni causati dal gelo
- I margini delle foglie diventano gialli e poi marroni (prima sulle foglie più
vecchie)
- Scarsa produzione di frutti
- Scarsa resistenza alle malattie.
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- per particelle si intendono le “parti elementari”, indivisibili, costituenti la
materia.
2
- Un acido è una sostanza che libera ioni H + (carichi positivamente) mentre
un alcale (o base) rilascia ioni ossidrile OH – (carichi negativamente).
3
- La quantità di calce necessaria dipende dal pH del suolo e dal tipo di
coltivazione che si vuole attuare.
4
- sostantivo derivato dal verbo latino percolo = colare, filtrare detto
dell'acqua piovana o di sorgente che scorre negli interstizi di un terreno.
5
- Il trattamento dei suoli con scarsità di P è facile ma bisogna prima
determinare se il suolo è realmente scarso di P, confrontando i risultati delle
analisi ad una scala standard di valori prestabilita su diversi livelli alti, medi e
bassi.
Fattori climatici
Il clima è la risultante di diversi fattori, i principali sono:
- TEMPERATURA: la vita vegetativa delle piante si svolge ad una
temperatura che varia da 0°C a 70°C.
Nei mesi freddi la pianta è sottoposta a disidratazione, accompagnata dalla
perdita delle foglie e della riproduzione cellulare. Questo avviene perché le
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piante hanno una notevole capacità di resistere a temperature troppo alte e
troppo basse.
- LUCE: la luce proviene naturalmente dal sole, solo in parte come radiazione
diretta, molta importanza hanno la luce diffusa e luce riflessa.
- PIOGGIA: la piovosità fa sentire la sua influenza sul piano regionale, ha
quindi grande importanza nel determinare la distribuzione geografica della
vegetazione. L’acqua piovana è uno dei principali fattori della degradazione
delle rocce. In Italia si distinguono due principali tipi di distribuzione delle
piogge durante l’anno: Mediterraneo, l’estate è secca e in questa stagione
cade un decimo delle precipitazioni annuali, l’aridità ne risulta ulteriormente
accentuata; Medioeuropeo, le piogge sono distribuite abbastanza
regolarmente con massimi in primavera o in autunno.
- NEVE: sotto la neve la vegetazione si trova in condizioni di ridotta
luminosità o buio assoluto. Infatti uno strato di neve spesso un metro
rappresenta uno schermo quasi completo alla luce. Anche rispetto alle
variazioni di temperatura la neve costituisce uno schermo molto efficace.
- NEBBIA: il principale effetto della nebbia consiste nella limitazione della
traspirazione, a causa dell’elevata umidità atmosferica. La nebbia può avere
anche un’ azione positiva perché con la sua inerzia al calore offre una
discreta protezione rispetto a bruschi sbalzi di temperatura.
- UMIDITÀ ATMOSFERICA: un elevato tasso di umidità atmosferica
incrementa la crescita e la formazione delle foglie, mentre rallenta la fioritura
e la maturazione dei frutti; l’aria secca frena la crescita provocando il
nanismo, accelera la fioritura e la fruttificazione nonché lo sviluppo di un
ampio sistema radicale. Anch’esso influenza l’intensità della traspirazione.
- VENTO: i miglior indicatori per l’azione meccanica del vento sono gli alberi
isolati, la cui chioma viene piegata in maniera caratteristica dal vento
dominante.
Fattori topografici
I fattori che concorrono nell’ambito topografico sono principalmente tre:
- ALTITUDINE: ossia l’altezza sul livello del mare. Questa influenza il clima e
quindi la vegetazione.
- ESPOSIZIONE: esposizione del terreno all’irraggiamento solare. Questa
determina la tipologia vegetazionale del territorio.
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- INCLINAZIONE: del versante, può essere positiva o negativa ed è
strettamente collegata all’altitudine.
Il suolo della Foresta del Marganai
Da una campionatura effettuata in diversi siti della Foresta del Marganai,
sono emersi i seguenti caratteri chimici caratterizzanti:
pH
Contenuto
N
Contenuto
P
Contenuto
K
1^
campione
7 / 7.5
2^
campione
6.0
3^
campione
7 / 7.5
Medium
Low
Low
Low
Low
Low
Low
Low
Tabella 1 – caratteri chimici del suolo della Foresta del Marganai
Volendo riprodurre nel giardino della scuola una serie vegetativa simile a
quella della Foresta del Marganai, si è proceduto con la campionatura del suo
suolo, al fine di verificarne l’idoneità chimica. I risultati ottenuti sono riportati
nella tabella 2:
1^campione 2^campione 3^campione 4^campione 5^campione
pH
6,0
Contenuto Low
N
Contenuto Low
P
Contenuto Low
K
6,0
6,5
6,0
6,5
Medium
Low
Low
Low
Higth to
medium
Low
Low
Medium
Medium
Medium to
low
Medium
Low
Tabella 2 – caratteri chimici del suolo del giardino della scuola
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Dalla comparazione dei dati ottenuti si deduce che per poter ricostruire un
suolo adeguato al tipo di associazione vegetale della Foresta del Marganai
bisogna intervenire per portare il pH a valori intorno al 7/7.5 attraverso
l’aggiunta di calce; per il resto i parametri del P, K, N sono abbastanza in
linea fra loro, con lievi di scostamenti che non compromettono la vegetazione
delle specie prescelte.
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