Lesioni anatomo patologiche Nelle forme acute all’esame post mortem si evidenzia: •una tipica sindrome emorragica, con congestione generalizzata della carcassa, •sangue nelle cavità toracica e addominale, •milza ingrossata di colore scuro, •linfonodi emorragici somiglianti a grumi di sangue, specie i linfonodi renali e gastroepatici, •emorragie petecchiali nei reni, nelle piramidi corticali e midollari e nella pelvi renale, •Emorragie sulle membrane sierose dell'addome, sulle mucose gastrointestinali, nel cuore, sull'epicardio e sull'endocardio, nonché idrotorace ed emorragie petecchiali della pleura. Lesioni anatomo patologiche Nelle forme subacute le lesioni sono simili a quelle della forma acuta, ma attenuate, con ampie emorragie nei linfonodi, nei reni, nella milza, congestione ed edema polmonare e, in certi casi, polmonite interstiziale. Nelle forme croniche le lesioni sono minime o assenti,con linfonodi e milza ingrossati, pleurite e pericardite fibrinosa e polmonite infiltrata. Sono state rilevate anche necrosi caseosa focale e mineralizzazione del polmone , ulcerazioni croniche a carico della cute IZS SARDEGNA – Dipartimento di ORISTANO Peste suina africana: milza di soggetto abbattuto a seguito di focolaio – non presentava nessuna sintomatologia clinica Diagnosi differenziale La peste suina classica nella forma acuta presenta un quadro clinico e patologico molto simile a quello della peste suina africana. Le emorragie cutanee e sulle orecchie fanno sospettare la presenza di peste suina classica o africana in forma acuta. Poche altre malattie provocano lesioni di questo tipo. Diagnosi differenziale deve essere fatta anche in casi sospetti di erisipela, PRRS, avvelenamento da cumarina, porpora emorragica, sindrome da deperimento organico progressivo (SMEDI), E. coli, salmonellosi o pasteurellosi, o qualsiasi altra sindrome enterica, respiratoria, abortiva accompagnata da febbre, che non risponde ai trattamenti antibiotici. Peste suina classica: lesioni anatomo patologiche Lesioni cutanee da Mal rossino Pasteurella PRRS MANUALE DI DIAGNOSTICA DELLA PESTE SUINA AFRICANA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA del 26 maggio 2003 ………. È necessario definire, a norma della direttiva 2002/60/ CE, procedure diagnostiche uniformi, metodi per il prelievo di campioni e criteri per la valutazione dei risultati degli esami di laboratorio che permettano di confermare la peste suina africana …… Articolo 1 ……. È approvato il manuale di diagnostica della peste suina africana……. Articolo 2 La presente decisione si applica con effetto a decorrere dal 1° luglio 2003. MANUALE DI DIAGNOSTICA DELLA PESTE SUINA AFRICANA Capitolo I Introduzione, obiettivi e definizioni Al fine di garantire l'uniformità delle procedure diagnostiche della peste suina africana il manuale stabilisce: a) orientamenti e requisiti minimi in materia di procedure diagnostiche, metodi per il prelievo di campioni e criteri per la valutazione dei risultati degli esami clinici e post mortem e delle prove di laboratorio ai fini di una corretta diagnosi della PSA ; b) i requisiti minimi in materia di biosicurezza e le norme di qualità che devono essere osservate dai laboratori di diagnosi della PSA e per il trasporto dei campioni; c) gli esami di laboratorio da effettuarsi ai fini della diagnosi della PSA e le tecniche di laboratorio che devono essere utilizzate per la tipizzazione genetica degli isolati del virus della PSA………… Procedure e criteri generali per il prelievo e il trasporto dei campioni PRELIEVO DI CAMPIONI 1. I campioni più idonei al rilevamento del virus, dell'antigene o del genoma della PSA dall’ animale morto sono organi quali: tonsille, linfonodi (gastroepatici, renali, sottomandibolari e retrofaringei), milza, reni, polmoni. Nel caso di carcasse in autolisi, il campione più adatto è costituito da un osso lungo intero o dallo sterno. 2. Dal suino vivo, che presenta sintomi di malattia, devono essere prelevati: campioni di sangue con e senza anticoagulante per la ricerca del virus e degli anticorpi Si raccomanda di prelevare campioni anche dall'ileo, utili per la diagnosi differenziale con peste suina classica. I campioni devono essere prelevati per escludere o confermare la malattia da suini: sospetti, abbattuti come misura preventiva; abbattuti dopo la conferma della malattia. TRASPORTO DEI CAMPIONI ……..Si raccomanda che i campioni prelevati: • siano identificati, trasportati e conservati in recipienti ermetici refrigerati • siano consegnati al laboratorio al più presto possibile • prendere contatto con il laboratorio se si prevede che i campioni arriveranno dopo le 48 h dal prelievo • siano conservati in un imballaggio refrigerato con blocchi refrigeranti o ghiaccio secco • i campioni di organi e sangue siano posti in recipienti separati, sigillati ed etichettati e poi sistemati in recipienti più grandi, avvolti da materiale assorbente per proteggerli e assorbire il liquido che dovesse fuoriuscire…….. Capitolo VI Principi e applicazioni delle prove virologiche e sierologiche e valutazione dei risultati Prove virologiche Prove che consentono la individuazione del virus, degli antigeni e del genoma Test di immunofluorescenza diretta Elisa per l'individuazione dell'antigene Test di PCR / PCR Real Time Isolamento e identificazione del virus Test di emoassorbimento (had) o test di Malmquist Caratterizzazione genetica degli isolati di virus della PSA Principi e applicazioni delle prove sierologiche e valutazione dei risultati La ricerca di anticorpi è raccomandata nelle forme subacute e croniche, per i controlli su larga scala e nell'ambito di programmi di eradicazione: • il suino infetto produce rapidamente anticorpi, rilevabili in campioni di siero da 7 a 10 giorni p.i. • non esistono vaccini contro la PSA, gli anticorpi sono indotti esclusivamente da un'infezione provocata dal virus • nei suini guariti dalla malattia, si possono rilevare anticorpi specifici per parecchi mesi o addirittura per tutta la vita dell'animale • è poco probabile che gli anticorpi della PSA riscontrati in suinetti di più di tre mesi di età siano di origine materna (l'emivita degli anticorpi materni è di circa tre settimane) TEST SIEROLOGICI RACCOMANDATI Sono: l'ELISA, il test di immunofluorescenza indiretta (IFI) e l'immunoblotting (IB) Prove sierologiche Ricerca degli anticorpi ELISA : test di screening , veloce, rapido, adatto a piani di controllo e sorveglianza Test di immunofluorescenza indiretta (IFI): obsoleto Immunoblotting (IB) : test di conferma dei campioni positivi RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL PERCORSO DIAGNOSTICO Esami virologici Esami virologici organi, tessuti, sangue organi, tessuti, sangue Esami Esamisierologici sierologici sangue sangue Positivo? Esame di conferma: Immunoblotting Elisa PCR; IFD; RT-PCR Rapporto di prova negativo Positivo? Positivo? SI Rapporto di prova, comunicazione 1 positività NO Esame di conferma Isolamento e genotipizzazione Positivo Rapporto di prova, comunicazione di conferma: Regione , Ministero , ASL, CEREP positivo Rapporto di prova, comunicazione ufficiale: Regione , Ministero , ASL, CEREP Macrofagi di suino non infetti Test di Malmquist su macrofagi di suino Malmquist Test - characteristic ‘rosette’ of erythrocytes inverted optical microscope 4x; 10x Test di Malmquist su macrofagi di suino Vero cells - not infected (10x) Asfv on vero cells 36 h p.i. (10x) Campagna venatoria del cinghiale La sorveglianza nei confronti delle popolazioni selvatiche viene effettuata suddividendo il territorio in 32 macroareali tracciati in modo da contenere al proprio interno una metapopolazione di almeno 1200 cinghiali. Viene effettuata durante la stagione venatoria che va dal 1 Novembre fino a 31 Gennaio I prelievi vengono effettuati dai cacciatori e consegnati al servizio veterinario della ASL e poi all’ IZS per gli esami diagnostici Campagna venatoria del cinghiale ¾Negli areali infetti, compresi all’interno della zona infetta del selvatico (in rosa) la sorveglianza per PSA si attua effettuando la ricerca del virus e degli anticorpi su tutti i cinghiali cacciati: • Sangue: Elisa e se positivo conferma con Immunoblotting • Milza: Real Time PCR ¾Negli areali non infetti si effettua solo la ricerca degli anticorpi su un numero minimo di 59 campioni ¾Per tutti gli animali cacciati, consegnati al laboratorio, vengono annotati la località di caccia, coordinate geografiche, sesso ed età dell’animale RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DELLE PROVE DIAGNOSTICHE PER PESTE SUINA AFRICANA NELLE DIVERSE SEDI Sede Centrale, Sassari S.C. Sanita’ Animale Lab. Malattie Esotiche IZSME/02 - Immunofluorescenza diretta (IFD) (OIE) IZSME/12 - Polymerase Chain Reaction (PCR) (OIE) IZSME/19 - Real–Time Polymerase Chain Reaction (OIE) 9ME/51 – Real Time PCR UPL 9ME/05 – Isolamento virale - Test di Malmquist 9ME/01 - ELISA PSA (OIE) IZSME/ 07 - ELISA 9ME/08 – Immunoblotting (OIE) Produzione di reagenti per IB test e di materiali di riferimento per prove accreditate S.C. Diagnostico Territoriale Nuoro IZSME/02 - Immunofluorescenza diretta (IFD) IZSME/19 - Real–Time Polymerase Chain Reaction IZSME/ 07 - ELISA S.C. Diagnostico Territoriale Oristano IZSME/02 - Immunofluorescenza diretta (IFD) IZSME/19 - Real–Time Polymerase Chain Reaction IZSME/ 07 - ELISA S.C. Diagnostico Territoriale Cagliari IZSME/12 - Polymerase Chain Reaction (PCR) IZSME/19 - Real–Time Polymerase Chain Reaction IZSME/ 07 - ELISA Tutte le prove diagnostiche utilizzate nel nostro istituto sono prove ufficiali pubblicate nel manuale OIE e il nostro Istituto è accreditato da Accredia Volume 2 Tutte le procedure operative, protocolli di accettazione, protocolli diagnostici, istruzioni , schemi di lavoro, modalità di accesso ai locali, sono pubblicate nella Intranet Tutte le procedure operative, protocolli di accettazione, protocolli diagnostici, istruzioni , schemi di lavoro, modalità di accesso ai locali, sono pubblicate nella Intranet Circuiti interlaboratorio per la PSA Partecipano tutti i laboratori dell’IZS Sardegna Organizzati dal 2004 dal centro di referenza europeo CISA-INIA e dal 2012 anche dal Centro di referenza italiano CEREP (IZSUM) Grazie per l’attenzione