Vicenza 27 maggio 2006 Principi di gestione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie Riconoscere l’infezione quale rischio potenziale nei luoghi di cura Franco Marranconi Per poter combattere con l’infezione, è necessario conoscerne i punti deboli Classificazione degli agenti biologici (D.Lgs.626; allegato XI) Tra le caratteristiche di pericolosità sono state considerate: • l'infettività, intesa come la capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell'ospite; • la trasmissibilità, intesa come la capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile; • la patogenicità, riferibile alla capacità di produrre malattia a seguito di infezione • la neutralizzabilità, intesa come la disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura. Classificazione degli agenti biologici Sulla base del rischio infettivo per l’uomo vengono distinti in 4 gruppi: gruppo 1: • scarsa probabilità di causare malattia; gruppo 2: • possono causare malattie e costituire un rischio per i lavoratori; • è poco probabile che si propaghino nelle comunità e • sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (ad es. S.aureus, C.tetani, B.pertussis, N.meningitidis, N.gonorrhoeae); gruppo 3: • possono causare malattie gravi e costituire un serio rischio per i lavoratori; • sono agenti capaci di propagarsi nelle comunità, • di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (ad es. HBV, HCV, HIV, S.typhi); gruppo 4: • • • possono provocare malattie gravi, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità e non sono disponibili di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche ( ad es. Virus Ebola, Variola, Crimea-Congo, influenza aviaria). CATENA DELLE INFEZIONI SERBATOI : AGENTI : • BATTERI PERSONE: MALATI (noti o meno), PORTATORI AMBIENTE: ATTREZZATURE, STRUMENTARIO, DISPOSITIVI MEDICI, SOLUZIONI, ACQUA, ARIA, SUPERFICI • FUNGHI • VIRUS • PARASSITI PORTE D’INGRESSO: OSPITI SUSCETTIBILI • Mucose (congiuntive) • Cute lesa • Tratto gastrointestinale • Tratto respiratorio VIE DI TRASMISSIONE: - per contatto (diretto ed indiretto) - per via aerea - per droplets - tramite veicoli - tramite vettori • CONTAMINAZIONE • INFEZIONE • MALATTIA • RISCHIO • PREVENZIONE • GESTIONE L’ Effetto Iceberg Infetti Colonizzati N Engl J Med 2003;348:1256-66. Influenza Virus A/B Resistance to physical and chemical action Temperature : Inactivated by 56°C/3 hours; 60°C/30 min. pH : Inactivated by acid pH Chemicals : Inactivated by oxidising agents, sodium dodecylsulphate, lipid solvents, B-propiolactone Disinfectants : Inactivated by formalin and iodine compounds Survival outside the host: Remains viable for long periods in tissues, feces and also in water (manure 105 days, dried mucous several hours) N Engl J Med 2003;348:1256-66. L’equazione della Malattia Infettiva M= (Vm x Cm)/Ro • OVVERO La comparsa di Malattia è funzione di di:: – Virulenza del microrganismo ((Vm) Vm) – Carica infettante del microrganismo (Cm) – Resistenza dell’ospite (Ro) Il teatro e gli Attori dell’Infezione nei Luoghi di Cura L’ambiente di cura Vie di Trasmissione Agente microbico Ospiti potenziali Il copione: Il Controllo delle infezioni Il fine primario di un Programma di controllo è quello di ridurre il rischio di infezioni, proteggendo pazienti e personale. Il controllo può essere esercitato su: • Agente microbico • Ospite • Vie di Trasmissione L’Ambiente Sanitario “Il Teatro” • Non esistono evidenze epidemiologiche affidabili circa la correlazione tra incidenza di infezioni e carica microbica ambientale. • E’ facile valutare la quantità e la qualità dei microbi nell’ambiente • E’ difficile valutarne il ruolo epidemiologico e dunque anche il grado appropriato di decontaminazione. • L’ambiente ospedaliero in senso lato ha un ruolo molto limitato nel determinismo delle infezioni ; • Sicuramente l’ambiente svolge un ruolo significativo solo per pazienti ad alto rischio. L’Ambiente Sanitario Problemi specifici: Ventilazione inadeguata BK, Aspergillus ed altri agenti Rifornimeto idrico/umidificazione Legionella ed altri microrganismi, Superfici contaminate batteri MDR/virus (es RSV, VZV) Controllo sull’agente microbico • Finalità: minimizzare il numero dei microrganismi al livello delle sorgenti animate ed inanimate • Procedure: – sterilizzazione, – disinfezione, – sanificazione, – decontaminazione Controllo sull’ospite • Finalità: salvaguardia e potenziamento delle difese dell’ospite • Procedure: – scelta di tecniche diagnostiche e chirurgiche a minor invasività e traumaticità, – perfezionamento della profilassi antibiotica, – perfezionamento delle terapie nutrizionali, radianti e farmacologiche – immunoterapia e immunoprofilassi passiva, – immunizzazione attiva Controllo sulle vie di trasmissione • Finalità: minimizzare le occasioni da parte dei microrganismi di raggiungere l’ospite, • Procedure: isolamento Quali sono le vie di trasmissione da considerare ?? Modalità di trasmissione degli agenti biologici Isolamento da Sostanze Corporee (BSI) L’ISOLAMENTO ALCUNE DOMANDE: A cosa serve? A chi serve? In cosa consiste? A chi si applica? Quando si applica? Come si applica? Definizione di Isolamento Tutte le azioni messe in atto per prevenire la trasmissione ? di agenti biologici (virus, funghi, batteri, parassiti) da una SORGENTE contaminata/infetta a SOGGETTI recettivi. ? L’ISOLAMENTO: Definizione dell’Obiettivo Misure per la Misure di Sicurezza nelle Sicurezza manovre invasive Isolamento del personale Le Misure di Isolamento sono parte integrante delle azioni di Controllo delle Infezioni nei Luoghi di Cura che sono uno dei “Requisiti fondamentali”: 1) delle misure di Sicurezza dei Luoghi di Cura(legge 626) 2)Misure della Qualità delle cure prestate di Controllo Sicurezza dell’Igiene dei pazienti Ambientale Misure per l’Igiene degli strumenti l’Evoluzione dei Concetti di Isolamento e di Sicurezza degli Operatori Confronto tra i metodi di isolamento Isolamento per categoria specifica Facile da usare ed impiegare Isolamento per malattia specifica Eliminazione sprechi economici Precauzioni basate sulla via trasmissione Affidabilità scientifica Facilità di impiego Accettabilità economica Flessibilità Adeguatezza per la protezione degli OS. Infezioni trasmissibili da paziente ad operatore sanitario e da operatore sanitario a paziente HIV/AIDS Diarrea acuta HAV HBV HCV HSV Stafilococco aureo Streptococco gruppo A e B TB VZV Infezioni aereodiffusibili Virus dell’influenza Pratiche di Isolamento: evoluzione di un concetto Applicato • 1877 • 1970 • 1983 • Prevenzione focalizzata su: Commenti ai Paz. Paz. i ritenuti contagiosi Paziente poco efficace CDC ai Paz. Paz. per malattia specifica Paziente complesso e costoso CDC ai paz. paz. HIV+ o con FR per HIV Paziente/protezione Paziente/protezione OS costoso e poco efficace 1987/88 CDC - PU a tutti i pazienti (HIV, HBV etc.) sangue e fluidi biol. biol. protezione degli OS • 1987 BSI a sostanze e fluidi biologici vie di trasmissione non considera la protezione • 1989 OSHA a sostanze e liquidi biologici ______ normativa che accoglie le PU • 1996 CDC - PS a sostanze e liquidi biologici vie di trasmissione unifica BSI e PU e ridefinisce le precauzioni aggiuntive IN SINTESI • Le P.U. (CDC-‘87), raccomandate nei confronti di tutti i pazienti per la protezione degli operatori da sangue e liquidi organici, e • le LG per l’Isolamento da Sostanze e Liquidi Corporei (BSI ’87) pur avendo, apparentemente, finalità diverse si fondano su punti comuni: 1) Sangue e liquidi biologici, nessuno escluso, possono contaminare operatori e pazienti 2) La contaminazione può esitare in uno stato di malattia o può essere trasmessa ad altri, 3) Le misure finalizzate all’interruzione delle vie di trasmissione delle infezioni sono idonee a proteggere Operatori e Pazienti La differenza concettuale Non più l’attenzione al Paziente, ma al Sangue ed ai Liquidi biologici ed alle vie di trasmissione Vecchia strategia dell’Isolamento: l’attenzione al paziente Sorgente dell’infezione Vie e Mezzi di trasmissione Ospite Ospite non infetto infetto Misure di ISOLAMENTO sul Paziente e di sicurezza per il Personale • Non considera i Portatori • Poco efficace nella prevenzione • Scarsa sicurezza per gli O.S. Nuova strategia dell’Isolamento: la prevenzione della trasmissione Sorgente dell’infezione di Vie e mezzi Misure di trasmissione ISOLAMENTO sulle Vie di Trasmissione Ospite Ospite non infetto infetto Maggiore sicurezza per gli Operatori E quindi.. L’isolamento non si attua con un trattamento “particolare” per il paziente infettivo Per una efficace Prevenzione delle Infezione nei Luoghi di Cura è necessaria l’applicazione routinaria di BARRIERE sulle vie di trasmissione Sangue e Sostanze corporee Ma quali sono queste Barriere ?? Le “RECOMMENDATIONS FOR ISOLATION PRECAUTIONS IN HOSPITALS” individuano LE BARRIERE nella corretta applicazione delle seguenti MISURE FONDAMENTALI, • Lavaggio delle mani • Uso dei guanti • Allocazione del paziente • Trasporto dei pazienti con infezione • Uso della maschera, e delle protezioni respiratorie • Uso delle protezioni degli occhi e degli scudi facciali • Uso dei grembiuli e camici • Uso degli oggetti per l’assistenza e la cura dei pazienti • Trattamento della biancheria, conservazione e lavaggio • Trattamento dei piatti, bicchieri, tazze e stoviglie • Pulizie ambientali di routine e finali Sostanze e Fluidi corporei CDC - 1996 PER ASPIRARE ALLA VITTORIA SONO NECESSARI QUINDI, L’APPLICAZIONE CORRETTA PER LE MISURE DI BARRIERA E’ CONOSCERE: DELLE MISURE DI BARRIERA • QUANDO SI UTILIZZANO RAPPRESENTA • COME SI UTILIZZANO CONCENTRAZIONE E TECNICA PERFETTA!! • CHI LE UTILIZZA • CHI E’ RESPONSABILE DELLA LORO UTILIZZAZIONE UNO STANDARD ASSISTENZIALE ATTO A GARANTIRE IN MODO EFFICACE I REQUISITI DI SICUREZZA IN TUTTI I LUOGHI DI CURA • Lavaggio delle mani • Uso dei guanti • Uso della maschera, e delle protezioni respiratorie • Uso delle protezioni degli occhi e degli scudi facciali I DPI • Uso dei grembiuli e camici • Allocazione del paziente • Trasporto dei pazienti con infezione • Uso degli oggetti per l’assistenza e la cura dei pazienti • Trattamento della biancheria, conservazione e lavaggio • Trattamento dei piatti, bicchieri, tazze e stoviglie • Pulizie ambientali di routine e finali CDC - 1996 GRAZIE PER L’ATTENZIONE !!