SISTEMA MUSCOLARE
Esistono 2 tipi differenti di muscoli:
- Muscoli lisci
- Muscoli striati
I muscoli lisci sono quelli viscerali, cioè quelli attaccati agli organi interni (come
l’apparato digerente e quello respiratorio) e ai vasi sanguigni. I muscoli lisci sono
involontari, poiché controllati dal sistema nervoso autonomo, la cui eccitazione
avviene per riflesso. I nervi che controllano tali muscoli partono dalla zona toracica e
lombare del midollo spinale, ovviamente dalle corna anteriori. Le cellule muscolari
prendono il nome di fibre e nel caso dei muscoli lisci sono mononucleate.
Figura 1 controllo del sistema nervoso autonomo sui muscoli lisci
Laura Condorelli 2014
Pagina 1
I muscoli striati, invece sono quelli scheletrici. Essi sono pertanto ancorati alle ossa.
A differenza dei muscoli lisci, i muscoli striati sono controllati dal sistema nervoso
volontario. I muscoli striati sono sinciziali, poiché le singole cellule muscolari si
fondono e le fibre ne risultano di tipo sinciziale (con più nuclei).
Infatti, pur essendo un muscolo involontario (peraltro ad eccitazione autonoma, anche
se controllato dal sistema nervoso autonomo), il muscolo cardiaco appare striato,
anche se mononucleato.
Laura Condorelli 2014
Pagina 2
Figura 2 principali muscoli scheletrici, sono sotto il controllo del sistema nervoso volontario
Laura Condorelli 2014
Pagina 3
Figura 3 muscolo striato, liscio, cardiaco
Le cellule muscolari (fibre) sono cellule allungate avvolte in una membrana detta
sarcolemma. All’interno del nucleo del sarcolemma c’è il reticolo endoplasmatico
che prende il nome di sarcoplasma.
Il reticolo sarcoplasmatico deriva dal reticolo endoplasmatico liscio. In alcuni punti
della fibra le sue membrane confluiscono formando delle strutture chiamate cisterne.
La membrana plasmatica presenta delle invaginazioni dette tubuli T.
Gli allargamenti del reticolo sarcoplasmatico sono detti cisterne.
Il complesso cisterna-tubulo T- cisterna prende il nome di triade.
SARCOMERO
L’unità funzionale del muscolo si chiama sarcomero ed è lo spazio delimitato da due
strie Z. La striatura è visibile sotto il sarcoplasma ed è dovuta alla presenza di due
proteine, l’actina e la miosina, la prima più sottile, la seconda più spessa. Per questo
motivo esse appaiono rispettivamente più chiare e più scure. Le linee Z sono linee più
scure a cui sono ancorati i filamenti sottili di actina.
Nel sarcomero sono presenti filamenti di actina e di miosina. I filamenti spessi sono
quelli formati dalla proteina miosina; i filamenti sottili sono quelli formati dalla
proteina actina. La caratteristica striatura del tessuto muscolare striato è dovuta
all’alternanza di bande chiare (regione costituita solo da filamenti sottili di actina) e
da bande scure (regione formata dai filamenti spessi di miosina e da una parte dei
filamenti sottili di actina e essi sovrapposti).
Laura Condorelli 2014
Pagina 4
Le bande chiare (formate solamente dai filamenti di actina) prendono il nome di
bande I. Le bande più scure (cioè quelle che comprendono sia i filamenti di actina
che quelli di miosina), sono invece dette bande A. All’interno di ogni banda A, c’è
una zona leggermente più chiara costituita solo da filamenti di miosina e detta zona
H, all’interno della quale è presente solo la miosina
Questa alternanza di bande non è visibile nel muscolo liscio, nonostante sia presente
anche in esso.
MECCANISMO DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE
Durante la contrazione del muscolo si nota che la zona H scompare. La contrazione è
dovuta allo scorrimento dei filamenti di actina che, nella contrazione, s’insinuano più
profondamente tra i filamenti di miosina. Tale scorrimento è reso possibile
dall’aggancio tra le due proteine, che provoca l’accorciamento del sarcomero, ovvero
l’avvicinamento delle linee Z tra loro.
Laura Condorelli 2014
Pagina 5
L’actina è formata come un paio di collane di perle uguali, che si attorcigliano tra
loro. Ingrandendo ognuna di queste perle si nota che verso il basso c’è un particolare
sito d’interazione, unito alla testa globosa della miosina. La miosina si legherà
all’actina grazie a questo sito e con il meccanismo serratura-chiave.
Normalmente questo sito non è libero, ma coperto da una proteina detta
tropomiosina. Se il sito risulta coperto, il riconoscimento non può avvenire.
La tropomiosina è legata a un’altra proteina detta troponina. Quest’ultima, in
presenza di calcio, si attacca ad esso portando con sé la tropomiosina e determinando
così la liberazione del sito.
In questo modo la miosina acquista la possibilità di riconoscere l’actina. Perciò, nella
contrazione gioca un ruolo importante la disponibilità di ioni calcio (Ca+ +). Qualsiasi
tipo di contrazione muscolare necessita della presenza del calcio, che normalmente è
contenuto nelle membrane del reticolo sarcoplasmatico.
RUOLO DELL’ATP
L’ATP ha un ruolo fondamentale nella contrazione muscolare in 3 diversi momenti:
1. Staccare la testa globosa della miosina dall’actina.
2. Riportare la testa globosa della miosina in posizione di massima angolazione.
3. Riassorbire il calcio nelle cisterne del reticolo sarcoplasmatico.
Rigor mortis: è la condizione di irrigidimento muscolare che segue, dopo il decesso,
la mancanza di produzione di ATP. I muscoli restano contratti poiché l’actina e la
miosina restano attaccate.
Laura Condorelli 2014
Pagina 6
GIUNZIONE NEURO- MUSCOLARE
Quando l’impulso nervoso arriva al muscolo la corrente elettrica viene trasmessa ai
tubuli T e alle cisterne, che liberano il calcio. In questo modo actina e miosina
possono interagire, contraendo il muscolo. Normalmente un singolo neurone innerva
più fibre muscolari (unità motoria).
Credits: Martina Pantalena, classe 2H liceo Besta (A.S.2014-15), Henry Gray
(Bartleby)
Laura Condorelli 2014
Pagina 7