Glossario di alcuni termini-chiave del linguaggio filosofico
Prima di intraprendere lo studio della storia della filosofia è bene aver presente il significato di alcuni termini
che ricorrono continuamente in questa disciplina. Termini che saranno afferrati in tutta la loro portata solo
alla fine del Corso, ma di cui è possibile avere sin d’ora una comprensione preliminare.
Storicamente parlando, la filosofia (dal greco philosophìa, deriv. di philéin «amare» e sophia «sapienza»,
«amore del sapere») si è configurata come una indagine critica e razionale intorno agli interrogativi di fondo
che l’uomo si pone circa se stesso e le realtà che lo circondano. Gli ambiti problematici in cui si è articolato il
discorso dei filosofi dell’Occidente, a cominciare da quelli del mondo antico, sono rappresentati soprattutto
dalla metafisica (v.), dalla gnoseologia (v.) e dall’etica (v.).
Per metafisica (dal gr. metà tà physikà «dopo la fisica») si intende quella parte della filosofia che si
interroga sulle strutture ultime e sulle cause supreme delle cose. All’inizio, con i presocratici, la metafisica ha
preso le sembianze della cosmologia (dal gr. kósmos, «universo», e lógos, «discorso»), ossia di un’indagine
intomo all’universo naturale e ai princìpi che lo costituiscono. In seguito, soprattutto con Aristotele, si è
presentata nelle vesti dell’ontologia (dal gr. òn óntos, participio pres. di éinai «essere» e lógos «discorso»),
ossia una trattazione intorno all’essere o alla realtà in generale. Strettamente connessa alla metafisica è la
teologia (dal gr. theós «Dio» e lógos, «discorso»), che si interroga intorno all’esistenza e all’essenza di Dio.
In altri termini, la metafisica è quella sezione del pensiero filosofico che si è storicamente concretizzata in
domande del tipo: «quali sono i princìpi o gli elementi di base dell’universo?», «che cos’è l’essere e quali
sono le sue strutture di fondo?», «esiste o meno un Dio?», «l’ordine del cosmo obbedisce ad un piano
intelligente o è frutto di una necessità meccanica? » ecc.
Per gnoseologia (dal gr. gnòsis, «conoscenza» e lógos, «discorso») si intende
quella parte della filosofia che si occupa dei problemi relativi alla genesi, alla natura
e alla validità della conoscenza. Infatti, i filosofi non si sono solo interrogati intorno alla struttura della
realtà, ma anche sui mezzi tramite cui la conosciamo. La gnoseologia o teoria della conoscenza si
concretizza in domande del tipo: «da dove provengono le nostre cognizioni?», «in che rapporto stanno la
mente e le cose, il pensiero e l’essere?», «quali relazioni sussistono fra i sensi e la ragione?», «che valore
hanno i nostri concetti?», «quali sono le garanzie di un sapere vero?» ecc. Connessa in qualche modo alla
gnoseologia è la logica (dal gr. lógos «discorso», «ragione», «pensiero»), la quale, almeno nell’accezione
greca ed aristotelico-stoica del termine, si occupa di ciò che concerne i nostri discorsi e le modalità
attraverso cui formuliamo i nostri ragionamenti.
L’etica (dal gr. éthos, «costume») o morale (dal lat. mos «costume», «modo di vita») è quella parte
della filosofia che studia il nostro comportamento e le norme cui esso obbedisce, sia descrivendo come
di fatto agiamo, sia prescrivendo come dovremmo agire. In altri termini, l’etica è quella sezione del pensiero
filosofico che si è storicamente concretizzata in domande del tipo: «quali sono i motivi che spingono gli
individui ad agire?», «che cos’è il bene?», «qual è il fine ultimo di tutte le nostre azioni?», «che cos’è la
felicità?», «da dove possiamo ricavare le norme ispiratrici della nostra condotta?» ecc.
Connessa all’etica è la filosofia politica che si occupa (in modo descrittivo o prescrittivo) dei problemi
relativi alla vita associata, concretizzandosi in questioni del tipo: «qual è il fine dello Stato?», «quali sono le
forme ottimali di governo?», «chi deve comandare?», «che cos’è la giustizia?», «che cos’è la libertà?».
Come vedremo, parallelamente a queste grandi tematiche, la filosofia ha storicamente affrontato anche
altre questioni, sulle quali avremo modo di soffermarci in seguito: dal problema delle leggi (filosofia del
diritto) a quello dell’arte e della bellezza (estetica); dal problema del linguaggio (filosofia del linguaggio) a
quello della scienza (epistemologia); dal problema dell’uomo e del suo posto nel mondo (antropologia) a
quello della civiltà e della storia (filosofia della storia), ecc.
Da ciò la vastità e ricchezza del discorso filosofico, il quale appare come un aspetto costitutivo di ciò
che denominiamo con il termine «uomo», al punto che Platone affermava che non si può essere uomini
senza essere, in qualche modo, filosofi.
Da N. Abbagnano, G. Fornero, Filosofi e filosofie nella storia, vol. I, Paravia, Torino, 1992. Pagg. 15-16.