La dimensione territoriale dell`occupazione non standard in Italia

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Laura Pagani
La dimensione territoriale
dell’occupazione non standard in
Italia: un’analisi empirica
2001/12
UNIVERSITÀ DELL'INSUBRIA
FACOLTÀ DI ECONOMIA
http://eco.uninsubria.it
1
In questi quaderni vengono pubblicati i lavori dei docenti della
Facoltà di Economia dell’Università dell’Insubria. La
pubblicazione di contributi di altri studiosi, che abbiano un
rapporto didattico o scientifico stabile con la Facoltà, può essere
proposta da un professore della Facoltà, dopo che il contributo sia
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in nota all'articolo. I punti di vista espressi nei quaderni della
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Economia dell'Università dell'Insubria.
These Working papers collect the work of the Faculty of
Economics of the University of Insubria. The publication of work
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necessarily the ones of the Economics Faculty of the University
of Insubria.
© Copyright Laura Pagani
Printed in Italy in July 2001
Università degli Studi dell'Insubria
Via Ravasi 2, 21100 Varese, Italy
All rights reserved. No part of this paper may be reproduced in
any form without permission of the Author.
2
La dimensione territoriale dell’occupazione non standard in
Italia: una analisi empirica*
Laura Pagani**
luglio 2001
Abstract
In questo lavoro viene svolta un’analisi empirica finalizzata allo studio delle principali forme di
lavoro non standard in Italia, il lavoro a tempo parziale e quello a tempo determinato, alla luce
delle profonde trasformazioni che i sistemi economici dei paesi industrializzati, ed i loro mercati
del lavoro in particolare, stanno vivendo. L’analisi è effettuata utilizzando i microdati Istat
provenienti dalle Rilevazioni Trimestrali delle Forze di Lavoro dell’aprile 1999. L’obiettivo è
quello di evidenziare le differenze nell’impiego di tali forme di lavoro tra nord, centro e sud del
Paese, all’interno cioè di mercati del lavoro caratterizzati dal medesimo regime di regolazione
dell’impiego. Dopo una breve introduzione viene descritto il data set utilizzato e la metodologia
impiegata nell’analisi econometrica. Nei paragrafi successivi sono presentati i risultati ottenuti.
Essi mostrano significative differenze territoriali nell’utilizzo del lavoro a tempo parziale e a
tempo determinato, in particolare tra nord e sud del Paese.
Introduzione
A partire dall’inizio degli anni novanta l’Italia, come la maggior parte dei paesi
industrializzati, ha sperimentato una crescente diffusione di forme di lavoro atipiche,
intese come forme di lavoro diverse da quelle del modello tradizionale del lavoro a
tempo indeterminato e a tempo pieno. Tali modificazioni sono in larga misura connesse
ai cambiamenti intercorsi nei sistemi economici negli ultimi decenni e alla conseguente
sostituzione del modello di produzione di massa fordista-taylorista con forme di lavoro
più articolate e flessibili.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare la diffusione del lavoro atipico in
Italia con riferimento, in particolare, alle peculiarità del suo mercato del lavoro. Esso è
caratterizzato da un elevato tasso di disoccupazione giovanile, da una rilevante
segmentazione territoriale, con una situazione prossima al pieno impiego in molte
regioni del nord e un tasso di disoccupazione superiore al 20% in ognuna delle regioni
meridionali, e da un basso tasso di partecipazione femminile.
L’utilizzazione di forme atipiche di lavoro risponde in primo luogo ad una esigenza di
maggiore flessibilità da parte della domanda. Il contratto di lavoro a tempo determinato,
ad esempio, permette all’impresa di modificare con minori vincoli la quantità di risorse
*
Lo svolgimento di questo lavoro è stato possibile grazie al finanziamento F.A.R. 2001 dell’Università
dell’Insubria.
**
Università dell'Insubria, Dipartimento di Economia, Via Ravasi 2, 21100 Varese. E-mail:
[email protected]
3
umane impiegata riducendo i vincoli all’assunzione e al licenziamento e consentendo in
tal modo di rispondere in modo più efficiente alla volatilità della domanda. Il lavoro a
tempo parziale permette di ottenere una maggiore flessibilità degli orari e
nell’organizzazione in generale del lavoro.
La diffusione di forme di lavoro non standard risponde inoltre ad esigenze dell’offerta:
la crescente flessibilità numerica, intesa come riduzione dei costi di aggiustamento del
fattore lavoro, influenza i flussi in entrata ed uscita, la durata e la composizione della
disoccupazione. Da questo punto di vista la diffusione di rapporti di lavoro a termine
permette un più facile ingresso nel mercato del lavoro per le categorie di lavoratori
maggiormente penalizzate in mercati chiusi all’ingresso come quello italiano. La
flessibilità degli orari, inoltre, favorisce una maggiore partecipazione della componente
femminile del mercato del lavoro in quanto permette di conciliare più facilmente gli
impegni lavorativi con quelli familiari.
La rilevante segmentazione territoriale del mercato del lavoro italiano porta tuttavia a
chiedersi se e in che misura essa si rifletta sul tipo di diffusione dell’occupazione non
standard nelle diverse aree del paese. L’obiettivo di questo lavoro è pertanto quello di
analizzare le differenze territoriali nell’occupazione non-standard in Italia al fine di
valutare come, a parità di regime di regolazione dell’impiego, le condizioni dei mercati
del lavoro delle diverse aree del paese influenzino le modalità di utilizzo di forme
contrattuali atipiche.
L’analisi svolta1 si concentra sul lavoro dipendente a tempo determinato e a tempo
parziale. Il tentativo è quello di studiare le scelte occupazionali degli individui tra
occupazione a tempo pieno, a tempo parziale, disoccupazione e non partecipazione nel
primo modello e nel secondo tra occupazione a tempo indeterminato, a tempo
determinato, disoccupazione e non partecipazione.
I dati utilizzati
L’analisi empirica è stata svolta utilizzando i dati Istat provenienti dalle Rilevazioni
Trimestrali delle Forze di Lavoro dell’aprile 1999, sia per le stime relative al lavoro a
tempo parziale che a quello a tempo determinato. L’indagine Istat rileva trimestralmente
le principali caratteristiche dell’offerta di lavoro, utilizzando come unità di rilevazione
la famiglia anagrafica2. L’universo dell’indagine è rappresentato da tutti i componenti
delle famiglie residenti in Italia.
Nell’analisi svolta si è estratto dall’intero campione nazionale un sottocampione
costituito da individui compresi tra i 15 e i 64 anni, cioè dagli individui in età
lavorativa. Tra gli occupati, inoltre, si sono selezionati gli occupati dipendenti, in modo
da cogliere la dimensione contrattuale del lavoro a tempo parziale e a tempo
determinato. Per costruire le variabili endogene dei due modelli stimati, sono stati
utilizzati due quesiti dell’indagine. Il primo chiede all’intervistato, se occupato, se
lavora a tempo pieno o parziale. Nel caso l’individuo lavori a tempo parziale, ne
vengono chieste le motivazioni. In particolare, grazie a questa parte del quesito è
possibile distinguere i lavoratori part-time “volontari” da quelli “involontari”, cioè da
coloro che lavorano a tempo parziale perché non hanno potuto trovare un lavoro a
tempo pieno. Nel secondo quesito utilizzato viene chiesto all’individuo quale è il
1
Il presente lavoro rappresenta una rielaborazione del contributo dell’autrice ai capitoli 3 e 4 della
pubblicazione curata da Samek M. e R. Semenza (2001).
2
Per famiglia anagrafica si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela,
affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.
4
carattere dell’occupazione, riferendosi con questo al fatto che essa sia permanente o con
contratto a tempo indeterminato oppure a termine. Anche in questo caso vengono
chieste le motivazioni dell’occupazione a termine, rendendo nuovamente possibile
individuare i lavoratori a termine “involontari”, cioè tali perché non hanno potuto
trovare un lavoro a tempo indeterminato.
Sono stati considerati disoccupati gli individui non occupati che hanno dichiarato di
essere in cerca di una occupazione, mentre coloro che non sono occupati e che non
cercano lavoro sono stati considerati fuori dalle forze lavoro, cioè individui che hanno
fatto una scelta di non partecipazione.
La metodologia di analisi
L’indagine svolta è stata effettuato utilizzando un modello logit multinomiale. La
variabile dipendente è una variabile discreta che assume 4 possibili valori, ognuno dei
quali corrisponde ad un data posizione sul mercato del lavoro. I 4 valori della variabile
dipendente, come sopra anticipato, corrispondono per l’analisi del lavoro a tempo
parziale a: non partecipazione, disoccupazione, occupazione a tempo parziale e a tempo
pieno e per l’analisi del lavoro a tempo determinato a: non partecipazione,
disoccupazione, occupazione a tempo determinato e a tempo indeterminato.
Le stime sono state svolte in primo luogo sull’intero campione nazionale valutando
attraverso l’inserimento tra le esplicative di variabili dummy per le tre macro regioni
Nord, Centro e Sud l’impatto della variabile territoriale sulle scelte occupazionali degli
individui. Per cogliere le differenze nell’impatto delle variabili esplicative considerate le
stime sono state svolte in seguito separatamente per il Nord, il Centro ed il Sud del
paese.
Per il lavoro a tempo parziale le stime sono state svolte separatamente per uomini e
donne in quanto le caratteristiche individuali esercitano una influenza differente sugli
individui dei due sessi. E’ sembrato pertanto legittimo ipotizzare l’esistenza di due
modelli distinti per uomini e donne.
Le variabili esplicative utilizzate sono: l’età, lo stato civile, il numero dei componenti
della famiglia, la posizione ricoperta all’interno della famiglia e il titolo di studio.
Per il lavoro a tempo determinato le stime sono state svolte separatamente sui campioni
di individui di età inferiore e superiore ai 30 anni, al fine di evidenziare il ruolo di tale
forma di lavoro come strumento per facilitare il primo ingresso sul mercato del lavoro e
in considerazione dell’inquadramento normativo di istituti quali i contratti di
formazione e lavoro e l’apprendistato che prevedono un limite di età per la loro
applicazione.
Le variabili esplicative utilizzate sono: il sesso, lo stato civile, il numero dei componenti
della famiglia, la posizione ricoperta all’interno della famiglia e il titolo di studio.
Per valutare l’impatto delle variabili esplicative utilizzate, in seguito alla stima dei
parametri è stato effettuato un esercizio di simulazione, calcolando le previsioni delle
probabilità di scelta dei 4 stati occupazionali considerati al variare di una variabile
esplicativa alla volta a parità delle altre esplicative. Per calcolare l’impatto della
variabile sesso, ad esempio, dopo avere stimato i coefficienti si procede nel seguente
modo:
- si impone che tutti gli individui del campione siano uomini mantenendo le altre
caratteristiche invariate;
- si calcolano le probabilità di scelta dei 4 stati occupazionali utilizzando i coefficienti
precedentemente stimati e se ne calcolano i valori medi campionari;
5
- si impone che tutti gli individui del campione siano donne mantenendo le altre
caratteristiche invariate;
- si calcolano le probabilità di scelta dei 4 stati occupazionali utilizzando i coefficienti
precedentemente stimati e se ne calcolano i valori medi campionari;
Il confronto delle medie campionarie delle probabilità simulate nei due casi permette di
misurare l’impatto della variabile sesso sulle scelte effettuate dagli individui ceteris
paribus. L’esercizio di simulazione viene ripetuto per ognuna delle variabili esplicative
del modello per coglierne l’impatto sulle scelte effettuate dagli individui.
L’occupazione a tempo parziale
In questo paragrafo vengono riportati i risultati emersi dalla stima del modello logit
multinomiale relativi al lavoro a tempo parziale.
Dalle stime svolte sul campione femminile nazionale (tabella 1) emerge che per le
donne residenti nel sud del paese è notevolmente più elevata la probabilità di essere
fuori dalle forze lavoro così come la probabilità, per chi fa parte delle forze lavoro, di
essere disoccupata. Per le donne occupate, nel Nord e nel Centro si registra, rispetto al
Sud, una maggiore diffusione del lavoro a tempo parziale.
Data questa differenza di fondo tra le ripartizioni territoriali considerate, sembra
opportuno, per valutare l’impatto sulle scelte lavorative delle caratteristiche individuali
inserite nel modello, riferirsi alle stime effettuate separatamente sui campioni del Nord,
del Centro e del Sud del paese (tabelle 2, 3 e 4).
Risultati che valgono su tutti e tre i campioni, anche se con notevoli differenze
quantitative, sono che:
• La probabilità di lavorare a tempo parziale piuttosto che a tempo pieno è maggiore
per le donne coniugate piuttosto che nubili, mentre per le donne separate o
divorziate, che non possono fare affidamento sul sostegno economico del coniuge o
della famiglia in generale, è notevolmente inferiore rispetto alle altre donne la
probabilità di non partecipazione.
• La probabilità di partecipazione è crescente nel titolo di studio. Per le donne prive di
titolo di studio o con licenza elementare si registra nel Sud un valore
particolarmente alto (93,2%) della probabilità di non occupazione (non
partecipazione + disoccupazione). Per tale categoria di donne, inoltre, al Sud,
rispetto al Nord, è maggiore tra le occupate la probabilità di esserlo a tempo
parziale.
• La probabilità di essere impiegate a tempo parziale piuttosto che a tempo pieno è
minore per le donne capofamiglia piuttosto che coniugi in tutte e tre le ripartizioni
geografiche considerate. Particolarmente elevata è inoltre, al Sud, per le donne
coniugi, la probabilità di non partecipazione.
• Mentre al Nord la probabilità per le donne occupate di lavorare part-time è crescente
nell’ampiezza del nucleo familiare di appartenenza (e quindi, presumibilmente, del
numero di figli), al Sud vale il risultato opposto. La presenza di figli sembra quindi
spingere le donne del nord d’Italia alla scelta di un lavoro a tempo parziale e le
donne del Sud alla non partecipazione, probabilmente anche a causa di una minore
domanda di lavoro part-time in questa area geografica3.
3
Si noti infatti che le probabilità stimate derivano da dati campionari che sono il risultato dell’incontro di
domanda e offerta di lavoro. E’ possibile, pertanto, che alcuni dei risultati ottenuti siano legati ad una
minore domanda di lavoro part-time nel sud del paese, quindi ad un razionamento dell’offerta di lavoro
part-time femminile in questa ripartizione geografica.
6
•
La probabilità di non partecipazione è crescente nell’età. La probabilità di essere
fuori dalle forze lavoro è notevolmente superiore al Sud rispetto al Nord per le età
più basse: per le donne di 20 anni tale probabilità al Nord è pari al 27,4% e al Sud al
51,2%, per le donne di 25 anni rispettivamente al 33% e al 54,8% e per quelle di 30
rispettivamente al 39% e al 57,9%. A partire dai 55 anni la probabilità di non
partecipazione è maggiore per le donne del Nord.
• La probabilità di essere occupate part-time piuttosto che full-time è in generale
decrescente nell’età, anche se le differenze quantitative Nord-Sud sono notevoli: per
donne di 25, 30 e 35 anni (età in cui tipicamente sono più elevati gli impegni
familiari connessi alla cura dei figli), tali probabilità sono pari rispettivamente al
22,7%, 21,1% e 19,6% al Nord e al 19,5%, 16,7% e 14,3% al Sud.
Sembra quindi di potere affermare, in base ai risultati emersi, che al Nord e al Centro, più che
al Sud, il ricorso al lavoro part-time derivi da una scelta dell’offerta funzionale alla
conciliazione delle esigenze lavorative con quelle familiari. Il part-time al Nord è infatti un
fenomeno più trasversale rispetto al livello di istruzione e più influenzato da variabili
anagrafico-familiari. Nel Sud, invece, sembra che la scelta più frequente per la donna con
carichi familiari sia la non partecipazione, probabilmente anche per la minore domanda di
lavoro a tempo parziale in questa area geografica. Infine, non sembra azzardato ipotizzare al
Sud una segmentazione del mercato del lavoro che offre opportunità di lavoro a tempo
parziale prevalentemente alle donne con titoli di studio bassi.
A sostegno di tali ipotesi è interessante valutare il grado di involontarietà4 e di precarietà
dell’impiego part-time (tabelle 5 e 6): al Nord solo il 23,9% delle lavoratrici part-time è
involontario, mentre tale percentuale sale al 37,3% e al 57,7% al Centro e al Sud. Inoltre, al
Sud è molto più elevata la quota di donne part-time a tempo determinato sul totale delle
dipendenti a tempo parziale (62.2% contro il 23.2% ed il 30% rispettivamente del Nord e del
Centro). Queste informazioni confermano la presenza nel sud del paese di un maggior
razionamento dell’offerta di lavoro a tempo parziale. Tale razionamento porta più
frequentemente ad una scelta di non partecipazione se l’unica alternativa a tale scelta è spesso
solo quella del lavoro a tempo pieno.
4
Calcolato come la quota dei lavoratori part-time “involontari”, ovvero quelli che lavorano part-time per
l’impossibilità di trovare un lavoro full-time, sui lavoratori part-time complessivi.
7
Tabella 1: Media delle probabilità previste – Italia, donne
Non
Disoccupazione Occupazione Occupazione
Partecipazione
part-time
full-time
Nord
51.7%
Centro
54.2%
Sud
59.0%
Coniugato
53.5%
Nubile
56.6%
Separato
39.2%
Vedovo
68.9%
Elementari
75.4%
medie
63.1%
Diploma
38.6%
Università
17.8%
Capofamiglia
39.8%
Coniuge
53.5%
Figlio
63.2%
Parente
54.5%
1 o 2 componenti 53.5%
3 o 4 componenti 54.6%
5 o più comp.
57.6%
20 anni
39.6%
25 anni
44.1%
30 anni
48.5%
35 ani
52.6%
40 anni
56.5%
45 anni
60.1%
50 anni
63.4%
55 anni
66.4%
60 anni
69.2%
64 anni
71.2%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
7.7%
11.9%
18.7%
13.5%
12.1%
21.6%
9.9%
11.7%
11.6%
14.6%
14.9%
13.7%
12.3%
13.1%
13.0%
13.1%
12.9%
12.7%
23.8%
19.9%
16.5%
13.4%
10.8%
8.6%
6.8%
5.4%
4.2%
3.4%
7.3%
5.6%
2.7%
5.5%
4.2%
6.8%
3.9%
3.9%
4.6%
6.3%
6.1%
6.8%
6.3%
3.0%
4.9%
4.1%
5.5%
4.8%
9.1%
8.0%
7.0%
6.0%
5.2%
4.4%
3.7%
3.1%
2.6%
2.2%
8
33.3%
28.4%
19.6%
27.5%
27.1%
32.4%
17.4%
9.0%
20.6%
40.5%
61.2%
39.7%
28.0%
20.7%
27.6%
29.3%
26.9%
24.9%
27.5%
28.0%
28.1%
27.9%
27.5%
26.9%
26.1%
25.1%
24.0%
23.1%
Part-time/
Full-time
18.0%
16.4%
12.0%
16.7%
13.5%
17.2%
18.2%
30.0%
18.4%
13.4%
9.1%
14.6%
18.3%
12.7%
15.0%
12.4%
17.1%
16.3%
24.8%
22.2%
19.9%
17.7%
15.8%
14.0%
12.4%
10.9%
9.6%
8.7%
Non
Disoccupazione Occupazione Occupazione Part-time/
Partecipazione
part-time
full-time
Full-time
Coniugato
50.4%
nubile
52.6%
Separato
33.4%
vedovo
64.7%
Elementari
71.6%
medie
57.9%
diploma
37.0%
università
20.7%
Capofamiglia
38.3%
Coniuge
48.1%
Figlio
63.7%
parente
50.9%
1 o 2 componenti 48.2%
3 o 4 componenti 51.3%
5 o più comp.
55.6%
20 anni
27.4%
25 anni
33.0%
30 anni
39.0%
35 ani
45.1%
40 anni
51.3%
45 anni
57.2%
50 anni
62.9%
55 anni
68.2%
60 anni
73.0%
64 anni
76.5%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
7.1%
7.4%
14.2%
6.0%
8.1%
7.7%
6.9%
8.9%
8.2%
7.8%
6.2%
7.5%
6.9%
7.7%
6.7%
15.6%
13.0%
10.7%
8.6%
6.8%
5.3%
4.1%
3.1%
2.3%
1.8%
7.8%
5.8%
9.1%
6.4%
5.6%
6.8%
8.8%
7.7%
9.0%
9.3%
3.4%
6.7%
5.4%
8.1%
7.3%
13.8%
12.2%
10.6%
9.1%
7.6%
6.3%
5.1%
4.1%
3.2%
2.6%
9
34.6%
34.2%
43.3%
22.9%
14.7%
27.5%
47.2%
62.8%
44.6%
34.8%
26.7%
35.0%
39.6%
32.9%
30.4%
43.2%
41.7%
39.7%
37.2%
34.3%
31.1%
27.9%
24.6%
21.4%
19.0%
18.5%
14.6%
17.4%
21.9%
27.5%
19.9%
15.7%
10.9%
16.7%
21.1%
11.4%
16.0%
12.0%
19.6%
19.4%
24.3%
22.7%
21.1%
19.6%
18.1%
16.7%
15.4%
14.2%
13.0%
12.1%
Tabella 3: Media delle probabilità previste – Centro, donne
Non
Disoccupazione Occupazione Occupazione Part-time/
Partecipazione
part-time
full-time
Full-time
Coniugato
Nubile
Separato
Vedovo
Elementari
Medie
Diploma
Università
Capofamiglia
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 componenti
3 o 4 componenti
5 o più comp.
20 anni
25 anni
30 anni
35 ani
40 anni
45 anni
50 anni
55 anni
60 anni
64 anni
Fonte: elaborazioni su dati Istat
50.0%
57.8%
40.2%
64.1%
75.5%
61.8%
37.7%
18.3%
36.5%
52.3%
60.2%
54.8%
53.1%
52.4%
53.9%
37.7%
42.0%
46.1%
50.0%
53.7%
57.1%
60.2%
63.1%
65.7%
67.6%
12.6%
10.3%
18.6%
9.8%
9.8%
10.2%
12.9%
14.4%
9.4%
10.7%
13.0%
12.5%
13.0%
11.4%
10.9%
22.7%
18.9%
15.5%
12.5%
10.0%
8.0%
6.3%
4.9%
3.8%
3.1%
10
6.0%
4.6%
7.4%
3.4%
4.8%
4.8%
6.5%
5.9%
8.8%
6.5%
3.6%
4.6%
4.5%
5.9%
5.1%
10.4%
9.1%
7.8%
6.7%
5.6%
4.7%
3.9%
3.2%
2.6%
2.2%
31.4%
27.3%
33.7%
22.7%
9.9%
23.1%
42.8%
61.4%
45.3%
30.5%
23.2%
28.0%
29.3%
30.3%
30.1%
29.2%
30.1%
30.6%
30.8%
30.7%
30.3%
29.6%
28.8%
27.9%
27.0%
16.1%
14.4%
17.9%
13.1%
32.8%
17.3%
13.3%
8.8%
16.2%
17.5%
13.6%
14.1%
13.4%
16.3%
14.6%
26.3%
23.2%
20.4%
17.9%
15.5%
13.5%
11.7%
10.0%
8.6%
7.6%
Tabella 4: Media delle probabilità previste - Sud, donne
Non
Disoccupazione Occupazione Occupazione Part-time/
Partecipazione
Part-time
full-time
Full-time
Coniugato
57.9%
Nubile
61.4%
Separato
46.5%
Vedovo
74.2%
Elementari
77.7%
Medie
68.4%
Diploma
40.7%
Università
16.2%
Capofamiglia
43.3%
Coniuge
60.5%
Figlio
64.0%
Parente
58.7%
1 o 2 componenti 59.4%
3 o 4 componenti 59.5%
5 o più comp.
61.7%
20 anni
51.2%
25 anni
54.8%
30 anni
57.9%
35 ani
60.5%
40 anni
62.5%
45 anni
64.0%
50 anni
65.1%
55 anni
65.7%
60 anni
66.0%
64 anni
66.0%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
21.0%
17.8%
28.8%
13.9%
16.2%
16.8%
23.5%
22.2%
22.2%
17.8%
20.9%
19.1%
19.4%
19.4%
19.5%
33.6%
28.3%
23.6%
19.3%
15.6%
12.6%
10.0%
7.9%
6.2%
5.1%
2.8%
2.4%
4.3%
1.9%
1.8%
2.2%
3.4%
4.5%
3.2%
2.9%
2.1%
3.1%
3.0%
2.7%
2.2%
3.5%
3.3%
3.1%
2.9%
2.6%
2.4%
2.1%
1.9%
1.7%
1.5%
18.3%
18.4%
20.4%
10.1%
4.2%
12.6%
32.4%
57.2%
31.3%
18.7%
13.0%
19.0%
18.3%
18.4%
16.6%
11.7%
13.6%
15.5%
17.4%
19.2%
21.1%
22.8%
24.5%
26.2%
27.4%
13.2%
11.4%
17.3%
15.6%
30.1%
15.1%
9.4%
7.2%
9.3%
13.5%
14.0%
14.1%
14.1%
12.9%
11.7%
22.8%
19.5%
16.6%
14.1%
12.0%
10.1%
8.5%
7.2%
6.0%
5.2%
Tabella 5: Motivazioni dell'occupazione part-time
Nord
Centro
Sud
Uomini Donne Uomini
Donne Uomini Donne
Non desidera un lavoro a tempo pieno
22.1% 28.3% 17.1%
27.2% 6.8%
Non ha trovato un lavoro a tempo pieno
29.8% 23.9% 48.8%
37.3% 62.1% 57.7%
13.7%
Frequenta corsi scolast. o di formaz. prof. 7.7%
2.7%
6.9%
2.8%
2.9%
1.6%
Malattia od invalidità
6.4%
1.3%
3.3%
0.7%
1.3%
0.5%
Motivi personali e familiari
11.6% 36.2% 4.9%
24.3% 4.1%
Altri motivi
16.2% 5.1%
14.2%
5.8%
20.1% 7.8%
Motivi non specificati
6.2%
4.9%
1.8%
2.6%
2.4%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
11
15.4%
3.3%
Tabella 6: Lavoratori a tempo parziale e a tempo
determinato*
Nord
Centro
Sud
Uomini
Donne
49.8%
51.5%
76.5%
23.2%
30.0%
62.2%
*quota di lavoratori a tempo determinato sul totale dei lavoratori a tempo parziale
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Per quanto riguarda gli uomini, si rileva per il campione nazionale una probabilità di essere
occupati part-time piuttosto che full-time sistematicamente più bassa rispetto a quanto emerso
per le donne. I risultati mostrano inoltre che la probabilità di non partecipazione per gli uomini
è in generale più bassa rispetto a quella calcolata sul campione femminile (tabella 7). I
principali risultati emersi dall’analisi disaggregata per macro regioni (tabelle 8, 9 e 10)
mostrano che:
•
La probabilità di non occupazione (non partecipazione + disoccupazione) è
sistematicamente più elevata al Sud rispetto sia al Nord che al Centro, ad eccezione delle
età più avanzate. Tale risultato è in generale dovuto alla probabilità notevolmente più
elevata, al Sud, di essere disoccupati, in quanto la probabilità di non partecipazione è
generalmente più bassa in questa ripartizione geografica.
•
La probabilità per gli occupati di avere un impiego a tempo parziale è più elevata al Sud
rispetto al Nord in corrispondenza di ogni caratteristica considerata. Questo risultato vale
anche per il Centro ad eccezione degli individui vedovi e coniugi del capofamiglia.
•
Al Sud e al Centro la probabilità per gli occupati di essere impiegati a tempo parziale è
decrescente nel titolo di studio, mentre al Nord le probabilità più elevate si registrano per
gli individui con titolo di studio primario o nessun titolo e per gli individui con titolo di
studio universitario.
•
Al Nord e al Centro la probabilità di essere impiegati a tempo parziale piuttosto che a
tempo pieno è minore per i capofamiglia, che in generale hanno un maggior onere legato
al sostegno finanziario della famiglia, rispetto agli altri componenti del nucleo familiare.
Tale risultato non è valido per il Sud.
•
Al Nord e al Centro gli uomini che appartengono a famiglie più numerose, quindi
presumibilmente con maggiori carichi finanziari legati al suo sostentamento, lavorano con
minore probabilità a tempo parziale piuttosto che a tempo pieno. Al Sud vale il risultato
opposto.
•
Per quanto riguarda l’impatto della variabile “età”, al Centro non si rilevano variazioni
nella probabilità di lavorare part-time piuttosto che full-time. Al Nord tale probabilità è
lievemente crescente negli anni dell’individuo mentre al Sud essa è decrescente.
12
Tabella 7: Media delle probabilità previste - Italia, uomo
Non
Partecipazione
Nord
31.6%
Centro
32.4%
Sud
29.3%
Coniugato
25.4%
Nubile
39.0%
Separato
21.7%
Vedovo
39.5%
Elementari
45.4%
Medie
32.6%
Diploma
23.2%
Università
10.8%
Capofamiglia
20.6%
Coniuge
18.7%
Figlio
53.1%
Parente
35.9%
1 o 2 componenti 33.0%
3 o 4 componenti 30.3%
5 o più comp.
30.0%
20 anni
16.1%
25 anni
19.7%
30 anni
23.7%
35 ani
28.0%
40 anni
32.8%
45 anni
37.8%
50 anni
43.1%
55 anni
48.5%
60 anni
54.0%
64 anni
58.4%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
part-time
Occupazione
Full-time
Part-time/
Full-time
4.4%
8.8%
18.9%
9.4%
12.6%
14.6%
10.0%
14.6%
10.2%
10.7%
10.3%
7.7%
12.1%
13.5%
12.6%
12.2%
10.7%
11.3%
12.6%
11.9%
11.2%
10.3%
9.4%
8.5%
7.6%
6.7%
5.8%
5.2%
1.4%
1.7%
2.5%
1.9%
1.8%
3.2%
2.0%
2.3%
1.6%
1.8%
2.1%
1.9%
2.4%
1.5%
2.1%
2.0%
1.8%
1.7%
2.3%
2.2%
2.0%
1.9%
1.8%
1.6%
1.5%
1.3%
1.2%
1.0%
62.6%
57.1%
49.3%
63.3%
46.7%
60.5%
48.5%
37.7%
55.5%
64.3%
76.8%
69.8%
66.8%
31.9%
49.4%
52.8%
57.2%
56.9%
69.0%
66.2%
63.1%
59.7%
56.0%
52.1%
47.9%
43.5%
39.0%
35.4%
2.1%
2.9%
4.7%
2.9%
3.7%
5.1%
4.0%
5.6%
2.9%
2.8%
2.7%
2.7%
3.4%
4.6%
4.0%
3.7%
3.1%
3.0%
3.2%
3.2%
3.1%
3.1%
3.1%
3.0%
3.0%
2.9%
2.9%
2.8%
13
Tabella 8: Media delle probabilità previste - Nord, uomo
Non
Partecipazione
Coniugato
28.9%
Nubile
38.2%
Separato
24.5%
Vedovo
45.3%
Elementari
48.3%
Medie
34.2%
Diploma
24.8%
Università
12.1%
Capofamiglia
23.6%
Coniuge
18.8%
Figlio
55.8%
Parente
38.3%
1 o 2 componenti 32.9%
3 o 4 componenti 32.1%
5 o più comp.
32.4%
20 anni
12.0%
25 anni
16.0%
30 anni
20.7%
35 ani
26.3%
40 anni
32.5%
45 anni
39.3%
50 anni
46.6%
55 anni
54.0%
60 anni
61.5%
64 anni
67.2%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
part-time
Occupazione
Full-time
Part-time/
Full-time
2.5%
5.2%
5.7%
6.1%
5.5%
4.0%
3.8%
6.1%
2.2%
4.2%
5.6%
5.1%
5.4%
3.9%
3.9%
4.4%
4.4%
4.2%
4.0%
3.8%
3.4%
3.1%
2.7%
2.3%
2.0%
1.1%
1.5%
2.5%
0.6%
1.3%
1.0%
1.6%
2.2%
1.0%
1.8%
1.6%
1.6%
1.8%
1.2%
1.1%
1.4%
1.4%
1.4%
1.3%
1.2%
1.2%
1.1%
0.9%
0.8%
0.7%
67.5%
55.1%
67.2%
48.0%
44.9%
60.9%
69.8%
79.7%
73.3%
75.3%
36.9%
54.9%
59.8%
62.7%
62.5%
82.2%
78.3%
73.7%
68.4%
62.5%
56.1%
49.3%
42.3%
35.4%
30.0%
1.7%
2.6%
3.6%
1.3%
2.7%
1.6%
2.3%
2.7%
1.3%
2.3%
4.2%
2.9%
3.0%
1.9%
1.8%
1.6%
1.7%
1.8%
1.9%
1.9%
2.0%
2.1%
2.2%
2.3%
2.4%
14
Tabella 9: Media delle probabilità previste - Centro, uomo
Non
Partecipazione
Coniugato
25.6%
Nubile
43.8%
Separato
18.9%
Vedovo
32.8%
Elementari
51.9%
Medie
35.3%
Diploma
23.2%
Università
11.4%
Capofamiglia
23.1%
Coniuge
20.2%
Figlio
51.0%
Parente
33.4%
1 o 2 componenti 34.3%
3 o 4 componenti 32.0%
5 o più comp.
30.8%
20 anni
17.4%
25 anni
20.8%
30 anni
24.6%
35 ani
28.7%
40 anni
33.1%
45 anni
37.8%
50 anni
42.7%
55 anni
47.7%
60 anni
52.9%
64 anni
57.0%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
part-time
Occupazione
Full-time
Part-time/
Full-time
5.1%
11.6%
10.5%
7.9%
10.0%
7.5%
9.2%
8.1%
5.7%
2.8%
10.9%
6.9%
9.4%
8.3%
8.9%
8.6%
8.5%
8.3%
8.0%
7.6%
7.2%
6.7%
6.2%
5.7%
5.3%
1.4%
2.1%
0.4%
3.4%
2.0%
1.5%
1.7%
1.5%
1.7%
4.2%
1.4%
1.8%
2.2%
1.6%
1.3%
1.9%
1.9%
1.8%
1.7%
1.5%
1.4%
1.3%
1.2%
1.1%
1.0%
67.9%
42.5%
70.2%
56.0%
36.1%
55.8%
65.9%
79.0%
69.5%
72.9%
36.7%
57.8%
54.2%
58.1%
59.0%
72.0%
68.8%
65.4%
61.6%
57.7%
53.6%
49.3%
44.9%
40.4%
36.8%
2.0%
4.7%
0.6%
5.7%
5.2%
2.6%
2.6%
1.8%
2.4%
5.4%
3.8%
3.0%
3.9%
2.6%
2.1%
2.6%
2.6%
2.6%
2.6%
2.6%
2.6%
2.6%
2.6%
2.5%
2.5%
15
Tabella 10: Media delle probabilità previste - Sud, uomo
Non
Partecipazione
Coniugato
21.5%
Nubile
37.4%
Separato
18.4%
Vedovo
35.7%
Elementari
39.0%
Medie
29.6%
Diploma
21.8%
Università
10.5%
Capofamiglia
17.1%
Coniuge
21.6%
Figlio
48.8%
Parente
35.1%
1 o 2 componenti 32.1%
3 o 4 componenti 28.1%
5 o più comp.
26.9%
20 anni
19.7%
25 anni
22.5%
30 anni
25.5%
35 ani
28.6%
40 anni
31.9%
45 anni
35.2%
50 anni
38.6%
55 anni
42.0%
60 anni
45.5%
64 anni
48.2%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
part-time
Occupazione
Full-time
Part-time/
Full-time
19.6%
21.1%
25.3%
14.9%
25.4%
18.1%
18.9%
15.8%
14.9%
28.0%
24.5%
24.9%
20.1%
19.1%
20.5%
24.1%
22.2%
20.3%
18.4%
16.6%
14.9%
13.2%
11.7%
10.3%
9.3%
2.8%
2.1%
7.2%
2.6%
3.2%
2.4%
2.0%
2.3%
3.1%
1.3%
1.7%
2.8%
2.2%
2.5%
2.6%
3.5%
3.2%
3.0%
2.7%
2.5%
2.2%
2.0%
1.8%
1.6%
1.5%
56.1%
39.4%
49.1%
46.8%
32.4%
49.9%
57.3%
71.4%
64.9%
49.1%
25.0%
37.3%
45.6%
50.3%
50.0%
52.7%
52.1%
51.3%
50.3%
49.1%
47.7%
46.2%
44.5%
42.6%
41.0%
4.8%
5.0%
12.8%
5.3%
9.1%
4.6%
3.4%
3.1%
4.5%
2.5%
6.4%
6.9%
4.6%
4.7%
5.0%
6.2%
5.8%
5.4%
5.1%
4.8%
4.5%
4.2%
3.9%
3.6%
3.4%
Questi risultati, ad esempio la minore probabilità di occupazione part-time in famiglie
numerose o per chi è capofamiglia, sembrano indicare che tale forma di impiego al
Centro e al Nord risponda generalmente ad esigenze dell’offerta mentre al Sud sia un
rapporto contrattuale maggiormente subito, spesso utilizzato come alternativa alla non
occupazione. A conferma di ciò l’elevata incidenza del lavoro part-time al Sud tra le
fasce deboli della forza lavoro, cioè tra gli individui con titoli di studio molto bassi
(9,1% contro il 2,7% del Nord ed il 5,2% del Centro).
Anche per gli uomini è stata calcolata la quota di lavoratori a tempo parziale involontari
e a tempo determinato nelle tre macro regioni (tabelle 5 e 6). Si nota che, come per le
donne, il grado di involontarietà è massimo al Sud (62,1%) e minimo al Nord (29,8%).
E’ più elevata al Sud, inoltre, la percentuale di occupati part-time a tempo determinato
(76.5% contro il 51.5% del Centro e il 49.8% del Nord).
L’occupazione a tempo determinato
In questo paragrafo vengono riportati i principali risultati emersi dall’analisi econometrica
svolta in relazione al lavoro a tempo determinato.
16
Per gli individui occupati di età inferiore ai 30 anni, la probabilità di avere una occupazione
temporanea piuttosto che a tempo indeterminato è maggiore al Sud rispetto sia al Centro che
al Nord (tabella 11). Considerando i principali risultati emersi dalle stime svolte
separatamente sui campioni del Nord, del Centro e del Sud del paese (tabelle 12, 13 e 14), essi
mostrano che:
• In tutte e tre le macro regioni la probabilità per gli individui occupati di avere una
occupazione temporanea è maggiore per le donne che per gli uomini.
• La medesima probabilità è maggiore per chi è nubile piuttosto che coniugato, anche se le
differenze quantitative sono notevolmente più ampie per il Nord e il Centro rispetto al
Sud.
• In relazione al titolo di studio, la probabilità di un impiego a tempo determinato piuttosto
che indeterminato mostra valori più elevati per individui con titolo di studio universitario,
con valori particolarmente elevati al Sud (37,8%). Al Sud il valore di tale probabilità è
molto elevato anche per chi non ha concluso la scuola dell’obbligo (33.2% contro il
16,5% del Nord e il 18,3% del Centro), quindi per le fasce più deboli della forza lavoro.
• Tra le posizioni ricoperte all’interno della famiglia, al Nord e al Sud la probabilità di un
impiego a tempo determinato piuttosto che indeterminato è più elevata per i figli e coniugi
del capofamiglia, mentre al Centro il valore massimo è raggiunto in corrispondenza dei
capofamiglia.
• In tutte e tre le ripartizioni geografiche la medesima probabilità aumenta con il crescere
della dimensione del nucleo familiare di appartenenza.
Tabella 11: Media delle probabilità previste - Italia, minori di 30 anni
Non
Partecipazione
Nord
40.5%
Centro
47.7%
Sud
49.0%
Uomo
40.4%
Donna
50.5%
Coniugato
32.5%
Nubile
47.7%
Separato
28.7%
Vedovo
60.9%
Elementari
57.0%
Medie
54.1%
Diploma
38.0%
Università
14.9%
Capofamiglia
18.2%
Coniuge
50.1%
Figlio
47.0%
Parente
44.9%
1 o 2 componenti
36.4%
3 o 4 componenti
47.2%
5 o più comp.
44.5%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
tempo det.
Occupazione
Tempo ind.
tempo det./
tempo ind.
10.3%
18.1%
31.4%
20.0%
21.7%
21.7%
20.8%
28.3%
13.1%
19.8%
16.7%
24.1%
36.4%
18.2%
18.7%
21.7%
21.8%
23.8%
20.2%
22.0%
9.4%
6.4%
4.8%
7.2%
6.4%
6.7%
6.9%
10.6%
3.7%
5.5%
5.0%
7.9%
16.0%
11.3%
6.3%
6.7%
5.9%
7.0%
6.5%
7.9%
39.8%
27.7%
14.8%
32.4%
21.4%
39.0%
24.6%
32.5%
22.3%
17.7%
24.1%
30.0%
32.7%
52.3%
25.0%
24.6%
27.4%
32.9%
26.1%
25.6%
19.0%
18.7%
24.3%
18.2%
23.0%
14.7%
21.9%
24.5%
14.1%
23.9%
17.2%
20.8%
32.8%
17.7%
20.2%
21.3%
17.7%
17.5%
20.0%
23.7%
17
Tabella 12: Media delle probabilità previste - Nord, minori di 30 anni
Non
Partecipazione
Uomo
35.1%
Donna
43.1%
Coniugato
28.3%
Nubile
40.7%
Separato
25.0%
Vedovo
54.8%
Elementari
55.8%
Medie
47.7%
Diploma
32.2%
Università
14.4%
Capofamiglia
14.3%
Coniuge
33.6%
Figlio
41.9%
Parente
37.5%
1 o 2 componenti
29.8%
3 o 4 componenti
40.9%
5 o più comp.
37.9%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione Occupazione
tempo det.
Occupazione
tempo ind.
Tempo det./
Tempo ind.
8.5%
11.9%
7.6%
10.9%
17.6%
7.6%
10.2%
8.9%
10.5%
20.2%
7.3%
12.7%
10.3%
13.4%
11.1%
10.4%
9.5%
47.1%
35.4%
57.2%
38.4%
42.5%
31.6%
28.4%
36.8%
46.0%
44.6%
68.5%
43.4%
38.2%
40.8%
48.5%
39.9%
40.9%
16.5%
21.2%
10.8%
20.7%
26.0%
16.1%
16.5%
15.1%
19.7%
31.8%
12.7%
19.1%
20.0%
16.8%
18.0%
18.1%
22.2%
9.3%
9.5%
6.9%
10.0%
14.9%
6.0%
5.6%
6.5%
11.3%
20.8%
10.0%
10.2%
9.6%
8.2%
10.7%
8.8%
11.7%
Tabella 13: Media delle probabilità previste - Centro, minori di 30 anni
Non
Partecipazione
Uomo
43.9%
Donna
51.8%
Coniugato
36.9%
Nubile
49.4%
Separato
18.5%
Vedovo
67.0%
Elementari
61.6%
Medie
58.4%
Diploma
40.1%
Università
18.3%
Capofamiglia
19.2%
Coniuge
46.6%
Figlio
49.7%
Parente
46.7%
1 o 2 componenti
42.4%
3 o 4 componenti
48.7%
5 o più comp.
46.8%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione Occupazione
tempo det.
Occupazione
tempo ind.
Tempo det./
Tempo ind.
16.6%
20.2%
19.0%
18.6%
20.8%
0.0%
18.6%
13.5%
21.7%
31.3%
12.3%
17.9%
19.3%
17.8%
21.8%
17.9%
19.6%
33.0%
21.6%
38.9%
25.3%
55.7%
25.2%
16.2%
24.0%
30.0%
37.3%
53.9%
29.5%
24.8%
30.4%
30.3%
27.1%
25.5%
16.4%
22.9%
11.8%
21.1%
8.2%
23.6%
18.3%
14.6%
21.3%
25.9%
21.3%
16.9%
20.0%
14.4%
15.4%
19.0%
24.0%
6.5%
6.4%
5.2%
6.7%
5.0%
7.8%
3.6%
4.1%
8.1%
13.1%
14.6%
6.0%
6.2%
5.1%
5.5%
6.3%
8.0%
18
Tabella 14: Media delle probabilità previste - Sud, minori di 30 anni
Non
Partecipazione
Uomo
43.7%
Donna
56.3%
Coniugato
34.2%
Nubile
53.1%
Separato
38.1%
Vedovo
63.5%
Elementari
57.5%
Medie
58.0%
Diploma
42.5%
Università
13.1%
Capofamiglia
23.0%
Coniuge
63.0%
Figlio
50.2%
Parente
51.3%
1 o 2 componenti
40.0%
3 o 4 componenti
51.8%
5 o più comp.
49.2%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione Occupazione
tempo det.
Tempo ind.
Tempo det./
Tempo ind.
31.0%
30.9%
36.5%
29.9%
35.7%
21.0%
28.9%
24.8%
36.8%
50.4%
30.9%
23.5%
32.7%
30.3%
34.3%
29.6%
33.0%
5.8%
3.7%
6.4%
4.3%
10.2%
1.5%
4.5%
3.9%
4.8%
13.8%
10.4%
4.0%
4.4%
4.2%
4.9%
4.5%
5.0%
22.9%
28.5%
21.8%
25.6%
39.0%
9.9%
33.2%
22.8%
23.4%
37.8%
22.5%
29.8%
25.6%
22.6%
19.1%
24.4%
28.4%
19.5%
9.2%
23.0%
12.6%
16.0%
14.0%
9.1%
13.2%
15.8%
22.7%
35.8%
9.5%
12.8%
14.2%
20.8%
14.0%
12.7%
Anche per l’occupazione temporanea è possibile effettuare una disaggregazione basata sulle
motivazioni di tale forma di impiego (tabella 15). Mentre al Nord il 50,7% degli occupati
temporanei di età inferiore ai 30 anni dichiara di essere in formazione ed il 5,4% in prova, al
Sud tali percentuali si riducono rispettivamente al 36% ed al 4,4%. Coloro che lavorano con
un contratto a tempo determinato perché non hanno potuto trovare una occupazione
permanente rappresentano il 22,7% del totale dei lavoratori temporanei al Nord ed il 47,1% al
Sud.
Tabella 15: Motivazioni dell'occupazione a tempo determinato
Nord
Centro
Sud
Meno di Più di
30 anni 30 anni
Meno di Più di Meno di Più di
30 anni 30 anni 30 anni 30 anni
50.7%
19.2%
55.1%
19.2% 36.0%
12.6%
Non ha potuto trovare un lavoro permanente 22.7%
37.4%
24.6%
43.8% 47.1%
62.2%
Non desidera un lavoro permanente
4.7%
10.5%
2.9%
3.9%
1.5%
3.1%
E' in prova
5.4%
3.7%
6.4%
2.9%
4.4%
1.1%
Altri motivi
16.5%
29.3%
11.0%
30.2% 11.1%
Formazione
21.0%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Anche nel caso del lavoro temporaneo emergono, quindi, significative differenze territoriali.
In particolare, il risultato più rilevante è che al Sud, più che nelle altre ripartizioni geografiche,
19
il lavoro temporaneo sembra riguardare le fasce più deboli della forza lavoro (cioè quelle con
istruzione più bassa) che con maggiore probabilità rispetto al Nord e al Centro si trovano in
una posizione di non occupazione e, se occupate, svolgono con maggiore probabilità un
lavoro a tempo determinato, spesso unica alternativa rispetto alla non occupazione. Al Nord,
invece, sembra legittimo affermare che il lavoro temporaneo sia principalmente utilizzato
come forma ingresso sul mercato del lavoro per i giovani in cerca di prima occupazione.
Per quanto riguarda gli individui occupati di età superiore ai 30 anni, la probabilità di avere un
impiego a tempo determinato è sistematicamente più bassa rispetto a quella per gli individui
più giovani (tabella 16). Si nota inoltre come tale probabilità sia nuovamente più alta per il
sud del paese, con differenze quantitative notevolmente più marcate rispetto a quanto rilevato
dalle stime svolte sul campione di individui di età inferiore ai 30 anni. I principali risultati
emersi dalle stime effettuate sui campioni separati per macro area (tabelle 17, 18 e 19)
indicano che:
•
In tutte e tre le aree per le donne occupate è maggiore la probabilità di avere un contratto
di lavoro a tempo determinato, anche se la differenza tra i due sessi è meno marcata nel
sud del paese.
•
In generale chi è nubile o separato/divorziato è caratterizzato da un valore più elevato di
tale probabilità. Al Sud essa è particolarmente elevata anche per chi è coniugato (10,8%
contro il 5,3% del Nord ed il 4,2% del Centro).
•
In relazione al titolo di studio, il valore più elevato della probabilità di occupazione
temporanea piuttosto che permanente si registra per chi ha un titolo di studio inferiore alla
scuola dell’obbligo. Tuttavia, mentre al Nord e al Centro le differenze tra individui con
diversi titoli di studio sono esigue, con un valore elevato della probabilità anche per chi
ha un titolo di studio universitario, al Sud vi è una relazione inversamente proporzionale,
per gli individui occupati, tra titolo di studio e probabilità di occupazione temporanea,
con notevoli differenze tra chi non ha concluso la scuola dell’obbligo e chi possiede un
titolo di studio universitario (21% contro 6,7%).
•
Al Nord e al Centro non si rilevano grosse differenze in relazione alla posizione ricoperta
all’interno della famiglia, mentre al Sud chi è figlio ed ha una età superiore ai 30 anni
mostra una probabilità notevolmente più elevata rispetto a chi ricopre altre posizioni nella
famiglia di essere occupato a tempo determinato.
20
Tabella 16: Media delle probabilità previste - Italia, maggiori di 30 anni
Non
Disoccupazione Occupazione
Partecipazione
Tempo det.
Nord
42.2%
Centro
41.6%
Sud
40.7%
Uomo
32.9%
Donna
49.4%
Coniugato
42.5%
Nubile
33.9%
Separato
29.4%
Vedovo
56.9%
Elementari
66.2%
Medie
40.3%
Diploma
25.0%
Università
15.4%
Capofamiglia
35.6%
Coniuge
49.5%
Figlio
33.3%
Parente
48.4%
1 o 2 componenti 49.8%
3 o 4 componenti 38.8%
5 o più comp.
38.9%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
4.1%
6.9%
13.4%
7.8%
8.8%
7.3%
11.8%
15.9%
6.7%
7.9%
10.3%
7.3%
4.9%
6.8%
8.7%
14.7%
6.9%
6.6%
8.4%
8.8%
3.4%
2.7%
5.0%
3.9%
3.9%
3.5%
6.0%
5.4%
2.1%
3.3%
4.1%
3.7%
5.4%
4.4%
3.1%
4.9%
2.8%
3.1%
4.0%
4.6%
Occupazione
tempo ind.
Tempo det./
Tempo ind.
50.3%
48.8%
40.9%
55.4%
37.8%
46.8%
48.4%
49.2%
34.3%
22.6%
45.2%
64.0%
74.4%
53.2%
38.7%
47.1%
42.0%
40.4%
48.8%
47.8%
6.3%
5.2%
10.9%
6.6%
9.5%
6.9%
11.0%
9.9%
5.8%
12.9%
8.4%
5.4%
6.7%
7.6%
7.5%
9.4%
6.2%
7.2%
7.6%
8.8%
Tabella 17: Media delle probabilità previste - Nord, maggiori di 30 anni
Non
Partecipazione
Uomo
36.1%
Donna
48.7%
Coniugato
44.3%
Nubile
31.9%
Separato
28.5%
Vedovo
60.4%
Elementari
69.6%
Medie
40.4%
Diploma
25.6%
Università
17.5%
Capofamiglia
38.8%
Coniuge
48.5%
Figlio
31.3%
Parente
49.5%
1 o 2 componenti 49.9%
3 o 4 componenti 39.2%
5 o più comp.
40.3%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione Occupazione
tempo det.
Occupazione Tempo det./
tempo ind. Tempo ind.
2.8%
5.3%
3.5%
6.4%
9.9%
3.9%
3.6%
5.6%
3.3%
3.5%
3.1%
4.7%
6.7%
2.6%
3.6%
4.2%
4.6%
58.1%
42.2%
49.5%
55.3%
57.1%
34.0%
24.5%
50.7%
67.4%
73.3%
54.5%
43.7%
58.0%
45.5%
43.5%
53.2%
50.2%
3.0%
3.8%
2.8%
6.3%
4.5%
1.7%
2.3%
3.4%
3.7%
5.7%
3.6%
3.1%
3.9%
2.4%
2.9%
3.3%
4.9%
21
5.0%
8.2%
5.3%
10.2%
7.3%
4.9%
8.6%
6.2%
5.1%
7.2%
6.1%
6.7%
6.3%
5.1%
6.3%
5.9%
8.9%
Tabella 18: Media delle probabilità previste - Centro, maggiori di 30 anni
Non
Partecipazione
Uomo
32.8%
Donna
47.4%
Coniugato
41.4%
Nubile
33.2%
Separato
29.8%
Vedovo
49.9%
Elementari
68.6%
Medie
39.5%
Diploma
24.6%
Università
14.8%
Capofamiglia
35.9%
Coniuge
47.1%
Figlio
30.7%
Parente
45.0%
1 o 2 componenti 48.1%
3 o 4 componenti 38.1%
5 o più comp.
37.7%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Disoccupazione
Occupazione
tempo det.
Occupazione Tempo det./
tempo ind. Tempo ind.
5.9%
7.9%
5.9%
10.8%
12.7%
6.1%
6.0%
8.9%
6.6%
5.2%
5.1%
7.3%
14.1%
5.7%
6.2%
7.1%
6.6%
2.3%
3.0%
2.2%
4.6%
4.3%
2.0%
1.7%
2.7%
2.7%
4.4%
2.6%
2.4%
3.8%
2.5%
2.2%
2.9%
2.1%
59.0%
41.7%
50.5%
51.5%
53.1%
41.9%
23.7%
48.9%
66.0%
75.6%
56.5%
43.2%
51.4%
46.7%
43.5%
52.0%
53.6%
3.8%
6.8%
4.2%
8.1%
7.5%
4.6%
6.9%
5.2%
3.9%
5.5%
4.3%
5.3%
7.0%
5.1%
4.8%
5.2%
3.8%
Tabella 19: Media delle probabilità previste - Sud, maggiori di 30 anni
Non
Disoccupazione
Partecipazione
Uomo
29.6%
Donna
50.9%
Coniugato
41.1%
Nubile
36.2%
Separato
32.9%
Vedovo
56.3%
Elementari
60.5%
Medie
41.0%
Diploma
24.6%
Università
13.5%
Capofamiglia
31.8%
Coniuge
51.6%
Figlio
35.4%
Parente
49.0%
1 o 2 componenti 50.4%
3 o 4 componenti 38.8%
5 o più comp.
38.6%
Fonte: elaborazioni su dati Istat
15.2%
13.3%
12.5%
18.5%
23.0%
10.2%
14.0%
16.6%
12.2%
6.3%
11.8%
14.8%
24.4%
13.6%
10.4%
14.1%
14.5%
Occupazione
tempo det.
Occupazione Tempo det./
Tempo ind. Tempo ind.
5.8%
4.6%
5.0%
6.0%
7.8%
2.8%
5.4%
5.7%
4.0%
5.4%
6.0%
3.8%
7.4%
3.4%
3.8%
5.3%
5.6%
49.3%
31.2%
41.4%
39.3%
36.4%
30.7%
20.1%
36.6%
59.2%
74.8%
50.4%
29.8%
32.8%
33.9%
35.4%
41.8%
41.4%
10.6%
12.8%
10.8%
13.2%
17.7%
8.3%
21.0%
13.6%
6.4%
6.7%
10.7%
11.3%
18.3%
9.1%
9.8%
11.3%
11.9%
Per quanto riguarda le motivazioni dell’occupazione temporanea per gli individui di età
superiore ai 30 anni, (tabella 15) si nota che in generale diminuisce la percentuale di
lavoratori temporanei per motivi di formazione/prova e aumenta quella di lavoratori
temporanei “involontari”. Si nota inoltre che la percentuale di lavoratori temporanei
“involontari” è notevolmente superiore al Sud rispetto al Nord (62,2% contro 37,4%).
22
Dal confronto tra le stime effettuate sembra di poter concludere che nel Nord il lavoro
temporaneo rappresenta per lo più una forma di primo ingresso nel lavoro per i giovani
in cerca di prima occupazione, in special modo finalizzato all’acquisizione di
professionalità più che allo svolgimento di attività temporanee e/o stagionali. Nel Sud,
invece, il lavoro temporaneo riguarda in misura maggiore le fasce più deboli degli adulti
disoccupati che ricorrono a lavori stagionali o a lavori socialmente utili come unica
alternativa alla non occupazione.
Conclusioni
In questo studio si sono utilizzati i microdati provenienti dalle Rilevazioni Trimestrali
delle Forze di Lavoro dell’Istat dell’aprile 1999 al fine di analizzare le differenze tra
Nord, Centro e Sud in relazione all’utilizzo del lavoro part-time e del lavoro a tempo
determinato. I risultati ottenuti mostrano una marcata differenza tra le tre macroregioni
considerate.
Per quanto riguarda il lavoro a tempo parziale, è emerso che nel Nord e nel Centro esso
rappresenta in generale una forma di lavoro utilizzata prevalentemente dagli individui di
sesso femminile per conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative. La sua
diffusione tra le donne di queste aree geografiche è, infatti, maggiore rispetto a quella
osservata nel Mezzogiorno, oltre che più trasversale rispetto al titolo di studio. Al Sud
più frequentemente le donne per soddisfare la medesima esigenza “scelgono” la non
partecipazione, probabilmente anche a causa della minore domanda di lavoro a tempo
parziale e quindi per la presenza di fenomeni di scoraggiamento nella ricerca di una
occupazione part-time.
Per quanto riguarda gli uomini, invece, nel Sud è più diffuso di quanto non sia nel Nord
e nel Centro l’utilizzo del lavoro a tempo parziale, soprattutto per individui con bassi
titoli di studio e con posizioni familiari caratterizzate da un maggior onere finanziario
connesso al sostentamento della famiglia.
In relazione al lavoro a tempo determinato, i risultati ottenuti consentono di formulare
l’ipotesi che al Nord e al Centro sia maggiore rispetto al Sud la sua utilizzazione come
strumento per facilitare l’ingresso sul mercato del lavoro per i giovani in cerca di prima
occupazione. In effetti, mentre le differenze quantitative tra ripartizioni geografiche
nell’utilizzo di questa forma di lavoro emerse dalle stime sugli individui di età inferiori
ai 30 anni sono modeste, più rilevanti appaiono quelle risultanti dalle stime effettuate
sul campione degli individui adulti, con una probabilità di essere impiegati a tempo
determinato notevolmente più elevata al Sud. Nel Mezzogiorno, inoltre, la probabilità di
avere una occupazione a tempo determinato è particolarmente elevata per gli individui
con basso titolo di studio. L’ipotesi formulata è supportata dall’analisi descrittiva
relativa alle motivazioni del lavoro a tempo determinato, che mostra come al Nord sia
prevalente l’utilizzo di questa forma di lavoro tra i giovani come strumento di
formazione/prova. Al Sud, invece, è più alto il grado di involontarietà dell’occupazione
temporanea, essendo più spesso utilizzata per l’impossibilità di trovare una occupazione
a tempo indeterminato.
In generale sembra legittimo affermare che mentre nel Nord e nel Centro l’utilizzazione
di queste forme di lavoro risponde generalmente ad esigenze dell’offerta ed è spesso
uno strumento che facilita la partecipazione femminile e l’ingresso dei giovani nel
mercato del lavoro, al Sud è più frequentemente legata a fenomeni di segmentazione e
di precarizzazione del lavoro per le fasce più deboli della forza lavoro.
23
Appendice
24
Tabella A1: Stime lavoro part-time, donne
Italia
Disoccupazione
Nord
Centro
Età
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
Part-time
Nord
Centro
Età
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
Nord
Centro
0.4892854 **
0.7113508 **
0.9417783 **
0.8302727 **
2.506774 **
0.5122069 **
0.8418746 **
2.094782 **
4.598801 **
0.5908689 **
0.4939016 **
0.6089321 **
1.135994 **
1.092047 **
0.9261299
0.9713893
3.634468
0.5714752
0.7979583
1.560203
3.881294
0.6604076
0.3175614
0.572461
1.282664
1.301849
** 0.9407127
0.6612143
** 2.057014
** 0.5354079
** 0.7765241
** 2.133392
**
4.99593
** 0.6739732
** 0.6674795
** 0.7403414
*
1.2282
** 1.086208
**
**
**
*
*
**
**
*
*
0.952667 **
0.777209 **
1.859092 **
0.4620066 **
0.859775 **
2.341281 **
5.2427 **
0.5095226 **
0.5512998 **
0.5696444 **
1.045498
1.044519
3.441199 **
2.416391 **
0.9522736 **
0.7074716 **
1.868939 **
0.4685184 **
0.6613108 **
2.417332 **
5.469739 **
0.5839778 **
0.2085211 **
0.4401861 **
0.9649303
1.249009 **
0.9350348
0.6981936
2.09816
0.552755
0.6260441
2.193029
3.630742
0.7131105
0.1624583
0.4656624
0.9199039
1.247018
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
0.9499952
0.6196969
1.664359
0.3940063
0.7865932
2.329803
4.492897
0.4417489
0.2017181
0.294811
0.9011223
1.19748
**
*
*
**
0.9764708 **
0.7932106
2.059479 *
0.4575612 *
0.7076569 **
2.574722 **
8.633119 **
0.5665874 **
0.3720599 **
0.633108
1.440473 *
1.300586 *
** 0.9806371
0.695546
** 1.475965
** 0.4846701
** 0.3382754
** 3.156846
** 9.573169
** 0.3863102
** 0.2332452
** 0.3296188
** 0.9904061
** 1.049479
**
**
*
**
**
**
**
**
**
**
Full-time
Nord
2.230621 **
Centro
1.732047 **
Età
0.9780121 ** 0.9510361
Nubile
0.905499 *
0.9246582
Separato/div
1.854691 **
2.324802
Vedovo
0.4046373 ** 0.4335871
Elementari
0.3480025 ** 0.4081139
Diploma
3.452235 **
2.909061
Università
12.02003 **
7.388482
Coniuge
0.430647 **
0.525675
Figlio
0.2335457 **
0.245013
Parente
0.4108213 ** 0.4808727
1 o 2 membri
1.34499 **
1.666124
3 o 4 membri
1.19036 **
1.239039
Gruppo di confronto: non partecipazione
Coefficienti stimati trasformati in relative risk ratios
** indica significatività all'1%, * al 5%
*
25
Sud
**
**
**
**
**
1.015281 **
0.9317961
1.53993 **
0.3390388 **
0.2863429 **
4.552581 **
21.63718 **
0.3347296 **
0.2003496 **
0.3573758 **
1.188848 *
1.194351 **
Tabella A2: Stime lavoro part-time, uomini
Italia
Nord
Non partecipazione
Nord
Centro
Età
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.7679623 **
0.9050371 **
1.061862 **
2.405311 **
0.8870383
2.321937 **
2.357979 **
0.5686175 **
0.1965549 **
0.9428721
8.062874 **
2.990576 **
1.2377 **
1.001771
1.083128
1.821022
0.8209362
2.682566
2.146539
0.5918811
0.2315475
0.7183593
7.743037
2.81124
1.078033
0.9829755
Disoccupazione
Nord
Centro
Età
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.1599974 **
0.3713719 **
1.005235 **
2.034636 **
1.720814 **
1.510731 *
2.521373 **
0.854233 **
0.616838 **
1.707632 **
4.5099 **
2.566874 **
1.215207 **
0.9317246
1.020478
2.641609
2.243017
3.613818
2.063748
0.7943016
1.066288
1.799962
5.560397
3.256692
1.466833
0.990263
Part-time
Nord
0.4111703 **
Centro
0.5726934 **
Età
1.001408
1.016643
Nubile
1.376907 *
1.616152
Separato/div
1.834809 **
2.246885
Vedovo
1.454585
0.8233484
Elementari
2.167097 **
1.821556
Diploma
0.9313991
1.368039
Università
0.8719815
1.600566
Coniuge
1.314714
1.793912
Figlio
1.957379 **
3.569846
Parente
1.615821 *
2.362416
1 o 2 membri
1.291134 *
1.750846
3 o 4 membri
1.025232
1.090273
Gruppo di confronto: occupazione full-time
Coefficienti stimati trasformati in relative risk ratios
** indica significatività all'1%, * al 5%
Centro
**
**
**
**
**
**
*
**
**
**
**
**
**
**
**
*
**
**
**
*
*
**
**
*
*
**
*
*
26
Sud
1.059399
3.355105
0.6780252
1.700294
2.65707
0.5119044
0.187787
0.7971632
5.636348
1.961645
1.277749
1.067711
**
**
*
*
**
**
**
1.017668
4.046586
1.98006
1.972944
2.481517
0.9615757
0.6275599
0.4571225
4.044711
1.522855
1.199648
0.9521524
** 0.9902242 **
**
1.7423 **
** 1.543243 *
0.9686347
** 2.606412 **
0.8222845 **
** 0.4516619 **
2.604763 **
** 4.819199 **
3.147678 **
1.144966
0.9250117
**
**
*
1.006204
2.526287 **
0.2853474
2.991939
2.270912 **
0.9616414
0.6275313
2.313156
1.757325
1.321913
1.953181 *
1.266988
1.037052 **
2.888719 **
1.002487
2.182036 **
2.509734 **
0.575896 **
0.177133 **
1.790956 *
9.493827 **
4.203103 **
1.407585 **
1.035448
0.9874846 *
1.099094
2.966512 **
1.137723
2.15544 **
0.714471 **
0.6102104 *
0.5642709
1.567296
1.660766
0.9323249
0.9507621
Tabella A3: Stime lavoro a tempo determinato, minori di 30 anni
Italia
Nord
Centro
Non partecipazione
Nord
Centro
Uomo
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.2585916 **
0.4741559 **
0.463192 **
2.696044 **
1.093365
4.054205 **
1.558139 **
0.5233886 **
0.1777614 **
7.420908 **
7.047952 **
5.967775 **
0.5934536 **
1.04658
0.5752844
2.287669
1.205905
3.995214
1.609913
0.5089834
0.2306724
3.991177
5.784614
4.798105
0.6366304
1.12183
Disoccupazione
Nord
Centro
Uomo
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.1066508 **
0.2844144 **
0.5343777 **
1.735593 **
1.658939 *
1.238708
1.764114 **
1.08392 *
1.4318 **
2.741648 **
3.272501 **
2.910681 **
0.7913205 **
0.8945858 **
0.5160562 **
2.241155 **
3.233707 **
1.930041
1.558003 *
0.9004833
1.772828 **
2.874926 **
2.664787 **
3.238881 **
0.9689741
1.12579
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
*
0.5238556
2.187141
0.328526
3.104851
1.642244
0.5233629
0.1845341
4.821727
6.199017
4.70555
0.7472036
0.9833081
**
**
*
*
**
**
**
**
**
*
0.5221637 **
1.547514 *
0.7476344
3.57E-20
2.122027 **
1.23355 *
1.389162 *
2.70957 **
3.498678 **
2.622013 **
0.9236607
0.852586
Tempo determinato
Nord
0.673015 **
Centro
0.6797395 **
Uomo
0.7157921 ** 0.7114644 ** 0.6510162
Nubile
1.673667 **
2.205834 **
2.004782
Separato/div
1.925603 **
3.002475 ** 0.6673096
Vedovo
0.9823825
1.619194
2.264511
Elementari
1.564289 **
1.154996
1.336739
Diploma
1.231676 **
1.332828 **
1.549279
Università
2.229071 **
2.518833 **
1.958023
Coniuge
1.240923
1.646927 ** 0.7532051
Figlio
1.332716 **
1.744901 ** 0.9277772
Parente
1.052267
1.409181
0.6237658
1 o 2 membri
0.6745396 ** 0.7612801 *
0.5735751
3 o 4 membri
0.8047314 ** 0.7724058 ** 0.7394354
Gruppo di confronto: occupazione a tempo indeterminato
Coefficienti stimati trasformati in relative risk ratios
** indica significatività all'1%, * al 5%
27
Sud
**
**
**
**
*
*
0.3186287 **
3.300857 **
1.670202
3.766526 **
1.518212 **
0.5678667 **
0.1050929 **
12.82424 **
7.174986 **
6.570518 **
0.4503656 **
0.9548706
0.4331058 **
1.6249 **
1.443592
1.05E+00
1.765654 **
1.170807 **
0.9986877
3.15549 **
3.202799 **
2.656147 **
0.5951822 **
0.8076582 **
0.7206657 **
1.272163
2.332286
0.4037173
1.717583 **
1.001842
1.901589 **
1.507064 *
1.215268
1.03355
0.5817741 **
0.8072011 *
Tabella A4: Stime lavoro a tempo determinato, maggiori di 30 anni
Italia
Nord
Centro
Sud
Non partecipazione
Nord
Centro
Uomo
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.7939831 **
0.8173205 **
0.3545438 **
0.6984635 **
0.5705216 **
2.334728 **
4.08197 **
0.3737128 **
0.180784 **
2.381336 **
1.087421
2.079689 **
1.808341 **
0.9700367
0.4526526 **
0.5604196 **
0.4713535 **
2.462809 **
4.219582 **
0.4304835 **
0.2589349 **
1.781886 **
0.6973711 **
1.743702 **
1.63052 **
0.8974953 *
0.3966701 **
0.7186004 **
0.597915 **
1.665368 **
4.29747 **
0.4140384 **
0.2035068 **
2.034595 **
0.9187949
1.734764 **
1.869021 **
1.053245
0.2521167 **
0.8879581
0.8627784
2.640221 **
3.697559 **
0.2646519 **
0.0944028 **
4.121649 **
2.120639 **
3.219633 **
1.973639 **
0.995853
Disoccupazione
Nord
Centro
Uomo
Nubile
Separato/div
Vedovo
Elementari
Diploma
Università
Coniuge
Figlio
Parente
1 o 2 membri
3 o 4 membri
0.234955 **
0.4131362 **
0.5336177 **
1.529983 **
2.031523 **
1.436505 **
1.686883 **
0.448251 **
0.2421533 **
1.983954 **
2.589144 **
1.419783 **
0.961533
0.9351776
0.3552763 **
1.549148 **
2.293098 **
1.872545 **
1.464975 **
0.4167412 **
0.3891308 **
2.00808 **
1.959933 **
1.06606
0.9729652
0.8616489
0.484957 **
1.754968 **
1.981753 **
1.339575
1.496213 **
0.5197029 **
0.3428844 **
2.021619 **
3.085569 **
1.439255
1.250672
1.124697
0.5875738 **
1.548808 **
2.095259 **
1.323396
1.769304 **
0.3760203 **
0.1374343 **
2.622543 **
3.637193 **
2.045847 **
0.9337996
0.9601566
Tempo determinato
Nord
0.5257684 **
Centro
0.432187 **
Uomo
0.6340025 ** 0.5792304 ** 0.5257194 **
Nubile
1.649862 **
1.981375 **
2.017367 **
Separato/div
1.465013 **
1.355822 *
1.833168 *
Vedovo
0.8895856
0.967296
1.15694
Elementari
1.680935 **
1.450786 **
1.410147 *
Diploma
0.5973371 ** 0.7945272 ** 0.7163952 *
Università
0.7395925 **
1.128906
1.00577
Coniuge
1.057153
1.120621
1.270787
Figlio
1.306847 **
1.018945
1.669425 **
Parente
0.8430501
0.8278118
1.208269
1 o 2 membri
0.830715 ** 0.6912379 **
1.319073
3 o 4 membri
0.8493428 ** 0.6356834 **
1.415409
Gruppo di confronto: occupazione a tempo indeterminato
Coefficienti stimati trasformati in relative risk ratios
** indica significatività all'1%, * al 5%
0.7066513 **
1.25803
1.795724 **
0.836901
1.782326 **
0.4013273 **
0.4081092 **
1.246048
2.076453 **
0.9573591
0.8470693
0.938577
28
Tabella A5: Lavoro part-time – Stime
Donne
Numero di oss. = 62778
LR chi2(42) = 19830.62
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1439
Log likelihood = -59008.553
Uomini
Numero di oss. = 52976
LR chi2(42) = 15606.24
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1443
Log likelihood = -46264.261
Nord
Numero di oss. = 25859
LR chi2(36) = 7324.50
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1297
Log likelihood = -24579.779
Numero di oss. = 21868
LR chi2(36) = 5225.32
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1383
Log likelihood = -16285.271
Centro
Numero di oss. = 11488
LR chi2(36) = 3042.86
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1196
Log likelihood = -11199.429
Numero di oss. = 9690
LR chi2(36) = 2535.16
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1338
Log likelihood = -8203.1523
Sud
Numero di oss. = 25431
LR chi2(36) = 7209.31
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1377
Log likelihood = -22565.492
Numero di oss. = 21418
LR chi2(36) = 6486.27
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1341
Log likelihood = -20948.653
Italia
Tabella A6: Lavoro a tempo determinato - Stime
Minori di 30 anni
Numero di oss. = 38688
LR chi2(42) = 9891.01
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1051
Log likelihood = -42100.569
Maggiori di 30 anni
Numero di oss. = 77066
LR chi2(42) = 29772.57
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1837
Log likelihood = -66166.562
Nord
Numero di oss. = 14556
LR chi2(36) = 2190.34
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.0632
Log likelihood = -16228.161
Numero di oss. = 33171
LR chi2(36) = 10573.02
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1664
Log likelihood = -26491.06
Centro
Numero di oss. = 6553
LR chi2(36) = 861.04
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.0552
Log likelihood = -7373.2205
Numero di oss. = 14625
LR chi2(36) = 5069.27
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.1742
Log likelihood = -12013.637
Sud
Numero di oss. = 17579
LR chi2(36) = 2765.07
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.0702
Log likelihood = -18310.793
Numero di oss. = 29270
LR chi2(36) = 13491.80
Prob > chi2 = 0.0000
Pseudo R2 = 0.2007
Log likelihood = -26863.374
Italia
29
Il modello logit multinomiale
Si ipotizzi che ogni individuo possa scegliere tra un numero J di alternative e che
l’utilità per l’individuo i associata alla scelta j sia data da5:
Uij=βxi+uij
j=1,2…J
L’individuo i compie la scelta j se e solo se questa comporta per lui la massima utilità
tra le possibili alternative.
La probabilità che venga compiuta la scelta j è:
Pr(Uij >Uik) per tutti i k≠j.
Ipotizzando che i termini di errore abbiano distribuzione logistica e indicando con Yi la
variabile aleatoria che indica la scelta effettuata dall'individuo i, si ha che6:
Pr(Yi = j ) =
e
J
β j xi
∑e
per j = 1,...J (1)
β k xi
k =1
Si dimostra, tuttavia, che i parametri del modello non sono identificati. Normalizzando i
parametri ponendo β1=0 il problema si risolve e le probabilità diventano:
Pr(Yi = j ) =
e
β j xi
J
1 + ∑e
β k xi
per j = 2 ,...J
(2)
k =2
La stima dei coefficienti viene fatta con il metodo della massima verosimiglianza.
5
In questo caso le esplicative sono rappresentate da caratteristiche dell’individuo che compie la scelta.
Nel caso in cui tra le esplicative vi siano attributi della scelta (es. orario del lavoro a tempo parziale) si
utilizza il modello conditional logit (McFadden, 1974).
6
McFadden, 1973.
30
Bibliografia
Greene, W. H. ((2000), Econometric Analysis (quarta edizione), Prentice-Hall, New
Jersey.
Marelli, E. e G. Porro (a cura di) (2000), Il lavoro tra flessibilità e innovazione – Le
tendenze del mercato del lavoro in Lombardia, Franco Angeli, Milano.
McFadden, D. (1973), “Conditional Logit Analysis of Qualitative Choice Behavior.” In
P. Zarembka (a cura di), Frontiers in Econometrics, Academic Press, New York.
McFadden, D. (1974), “The Measurement of Urban Travel Demand”, Journal of Public
Economics, 3: 303-328.
Samek, M. e R. Semenza (a cura di) (2001), Le forme del lavoro-l'occupazione non
standard: Italia e Lombardia nel contesto europeo, Franco Angeli, Milano.
StataCorp. (2001), Stata Reference Manual Release 7.0, Stata Press, College Station,
Texas.
31
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