Da artificial intelligence ad artificial industry

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Infografica del mese
DA ARTIFICIAL INTELLIGENCE AD ARTIFICIAL INDUSTRY
LA MACCHINA BATTE L’INDUSTRIA 4 A 0
L’INDUSTRIA NON È MAI STATA MOLTO UMANA
(ALIENANTE PER I SINDACATI)
MA ORA STA PER DIVENTARE SOVRUMANA
POSTI DI LAVORO
PER ROBOT
UNITÀ VENDUTE
NEL 2013
CANADA
2.250
USA
23.679
BRASILE
1.398
GRAN BRETAGNA
2.486
GERMANIA ITALIA INDIA
18.297
4.400 1.917
COLLABORAZIONE MEDIAZIONE
FUSIONE
Per Bmw il tema non è la sostituzione
ma la collaborazione tra macchine
(robot) e uomini. Se il nuovo paradigma
dell’automazione industriale è che i prodotti
stessi dicono ai robot come li devono
costruire tramite protocolli collegati in
rete, va da sé che anche la risorsa umana
va integrata in questo processo. A Cowely
(Inghilterra), dove viene assemblata la Mini,
sono all’opera dal luglio 2014 mille robot
che lavorano in team e a stretto contatto
con gli operai. Se qualche anno fa, anche
per ragioni di sicurezza, era impensabile far
lavorare robot e operai fianco a fianco, oggi
non solo è pensabile ma auspicabile. Questo
ci porta alla futura economia collaborativa
fra generi: il mio collega è artificiale (è
intelligente). L’innovazione in corso è tale,
veri e propri salti quantici, da rendere
plausibile il seguente scenario: un futuro
smart non solo negli annunci (da dieci anni
smart cities, smart home, smart production
e smart planet sono il tormentone mediatico
sull’innovazione che ci attende) ma nei fatti.
La fabbrica intelligente autodiretta sta per
diventare realtà.
Macchina + uomo + internet + intelligenza
(artificiale). La quarta rivoluzione
industriale, industry 4.0 secondo il
“pomposo” progetto strategico del
governo tedesco, E3 production secondo il
Fraunhofer o smart factory per il resto del
mondo, promette di far dialogare in modo
intelligente e adattivo fra di loro “bulloni”
con robot, operai e, sì, anche clienti per
realizzazioni iperpersonalizzate. Insomma,
i sistemi di produzione autocontrollati, in
grado di comunicare e interagire tra loro
autonomamente in processi produttivi
collegati da reti intelligenti, sono a detta di
molti “the next big thing”, almeno a livello
industriale. Certo, in una fabbrica dove,
per esempio, l’operaio tecnocrate controlla
via tablet e/o augmented reality complessi
processi, le competenze delle risorse umane
cambiano radicalmente. Lavori monotoni
non esisteranno più per gli umani. E questo
sarà uno dei temi tosti per l’hr management.
L’industry 4.0 porta con sé anche il diktat
“Everything as a Service”, ovvero produzione
intelligente che produce anche servizi evoluti
basati su internet.
I media devono mediare e meditare. Di
questi tempi editori e giornalisti già alquanto
spettinati dallo tsunami digitale devono ora
fare i conti anche con quello artificiale non
meno burrascoso. Sul tavolo di discussione
uno scenario bello dirompente: Nel 2030 il
90% dell’informazione generalista disponibile
su web sarà gestita da software e senza
che un dito sfiori una tastiera. Insomma,
giornalismo artificiale o storytelling
automatizzato. Algoritmi e software (come
automatedinsights.com e narrativescience.
com) che interpretano e trasformano dati
e numeri complessi in una notizia o in un
articolo divulgativo. Esempi? Los Angeles
Times utilizza l’algoritmo Quakebot,
Forbes per l’edizione online Quill e Yahoo
Wordsmith. Un settore in pieno fermento, lo
dimostra la nascita di startup come www.axsemantics.com e i numeri della produttività
della scrittura automatizzata: la piattaforma
www.poynter.org dichiara che il suo
algoritmo ha prodotto nel 2014 la bellezza
di un miliardo di notizie. Vantaggi? La solita
riduzione dei costi e velocità di calcolo (big
data). Svantaggi? Facili da intuire.
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
CINA
36.560
COREA
21.307
GIAPPONE
26.307
EXIT STRATEGY
Scarica fmt.sight 12 dedicato all’intelligenza artificiale
http://tinyurl.com/mk86loy
La paura fa novanta e Hawking ce le
canta. Dopo l’appello del noto astrofisico
“L’intelligenza artificiale può distruggere
l’uomo”, 400 scienziati da tutto il
mondo hanno firmato un manifesto per
“addomesticare” i futuri “Hal 900”.
Tra i firmatari anche l’imprenditore Elon
Musk, alla guida dell’innovativa Tesla
Motors, che ammonisce “potenzialmente più
pericolosa delle armi nucleari” (soprattutto,
aggiungiamo noi, se le armi sono
autoguidate dall’intelligenza artificiale).
Ora, i manager non si occupano
abitualmente di scenari apocalittici, ma
di perdita di controllo (come rischio) sì.
Morale: è il megatrend del secolo e ogni
azienda deve attrezzarsi per conoscere
l’impatto sulla futura gestione aziendale.
Link industry 4.0 e dintorni
http://tinyurl.com/mt784bl
http://www.iosb.fraunhofer.de/servlet/is/23684
http://tinyurl.com/kdoea5g
http://tinyurl.com/p8yqntm
http://tinyurl.com/oadvpm9
http://smartfactory.dfki.uni-kl.de/en
BMW. What’s Next
http://tinyurl.com/mosk83t
http://tinyurl.com/muo88ph
fonte:
IFR (International Federation of Robotics)
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