ECOLOGIA DEL GATTO DI CITTÀ Dr. CRISTINA VOLPINI

ECOLOGIA DEL GATTO DI CITTÀ
Dr. CRISTINA VOLPINI
Operatrice del Servizio Tutela Colonie Feline
di Firenze
FELIS SILVESTRIS LYBICA
• Cacciatore solitario
• Arboricolo
• Territoriale
FELIS SILVESTRIS CATUS
• Cacciatore solista, ma
può vivere in gruppo,
con l’uomo, con
animali appartenenti
ad altre specie
• Arboricolo (se può!)
• Territoriale
GATTI
• SELVATICI
• DOMESTICI
 Rurali
 Inselvatichiti
 Sinantropici
1.Gatti escl. di casa
2.Gatti liberi urbani
3.Categoria intermedia fra la 1 e
la 2
Per favore, non chiamatemi
“gatto randagio”!
USO DELLO SPAZIO
• Le origini arboricole del
gatto fanno sì che per lui
lo spazio sia vissuto
tridimensionalmente
• Il gatto ama molto stare in
alto e a volte nascosto
• Per questo è molto
importante un opportuno
arricchimento ambientale,
sia in spazi aperti (alberi,
cespugli, erba alta…) che
chiusi (mensole,armadi,
scatole, cassetti…)
TERRITORIO
• Area centrale: vi sono svolte le principali
attività (alimentazione, riposo, gioco,
toelettatura)
• Area familiare: spazio percorso in media
quotidianamente dall’animale, varia in
base all’età, al sesso, all’eventuale
sterilizzazione, al periodo dell’anno
• Rete di percorsi: collegano le varie aree
funzionali
TERRITORIO
• Il gatto è un animale estremamente
territoriale
• Per molti individui un cambiamento
d’ambiente può costituire un’alta fonte di
stress e alcuni gatti non vi si adattano mai
AMBIENTI UTILIZZATI
4%
7% 2%
GIARDINO
3% 1%
CAMPAGNA
8%
CORTILE
PARCO
53%
9%
13%
STRADA
ORTI
PARCHEGGIO
TETTI
CANTIERE
In ambiente urbano l’area centrale del territorio del
gatto libero non sempre coincide con la zona di
alimentazione:
le
conseguenze
di
questo
cambiamento non sono ancora state studiate a
livello scientifico!
SOCIALITÀ: UNA FENOMENO
EVOLUTIVAMENTE MOLTO RECENTE
• GATTI DI CAMPAGNA: piccoli gruppi
(socialità nei confronti dei conspecifici,
dell’uomo, di altri animali domestici) 5<d<50
(/kmq)
SOCIALITÀ: UNA FENOMENO
EVOLUTIVAMENTE MOLTO RECENTE
• GATTI DI CAMPAGNA: piccoli gruppi (socialità
nei confronti dei conspecifici, dell’uomo, di altri
animali domestici) 5<d<50 (/kmq)
• COLONIE FELINE: gruppi anche molto
numerosi (socialità nei confronti dei conspecifici
e dell’uomo) d>50/kmq
• GATTI DI CASA (socialità nei confronti
dell’uomo, a volte anche di conspecifici e di altri
animali domestici)
LE COLONIE FELINE
Gruppi di gatti, alcuni dei quali imparentati tra loro, che
vivono liberi occupando lo stesso territorio e che
vengono accuditi quotidianamente da una o più
persone volontarie
ESTREMA VARIABILITÀ
• Area familiare: da
0,03 ettari a 760 ettari
• Densità: da 1/Km2 a
2000/Km2
QUALE DI QUESTI FATTORI RIUNISCE I GATTI
ALL’INTERNO DI UNA COLONIA FELINA?
• La ricerca del partner sessuale
• Il legame filiale
• La scarsità, in ambiente urbano, di spazi
idonei ai gatti liberi
• La presenza di risorse concentrate
DIMENSIONE NUMERICA
DELLE COLONIE FELINE
300
250
200
150
100
50
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
ESTREMA PLASTICITÀ COMPORTAMENTALE
• Se le risorse sono abbondanti e
concentrate, i gatti vivono in gruppo
• Se le risorse sono disperse e/o scarse, i
gatti tornano alla vita solitaria (es. gatti di
località turistiche)
• Vengono colonizzati gli ambienti più vari
COMPORTAMENTO SOCIALE



L’unità sociale è formata dalla
madre con i figli che
crescendo
non
vengono
allontanati (matriarcato)
Le figlie partoriscono nelle
stesse aree delle madri che
le accettano
A loro volta le sorelle si
tollerano
e
insieme
collaborano per l’allevamento
collettivo della prole (cure
alloparentali )
Il fulcro dei gruppi sociali felini è invariabilmente
la femmina con i suoi gattini
Le relazioni matriarcali sono il cardine
del raggruppamento sociale
Con il proprietario il gatto tende a instaurare un
rapporto di tipo filiale, anche se può esserci un
continuo alternarsi di ruoli
I LEGAMI CHE I GATTI STRINGONO
NELL’AMBITO DI GRUPPI SOCIALI POSSONO
ANCHE ESSERE PROFONDIE DURATURI, MA
SONO LEGAMI CHE EMERGONO DALLA
SOMMA DI SINGOLI INDIVIDUI CHE
AGISCONO INSIEME, MA SEMPRE IN BASE
ALLE PROPRIE PREFERENZE INDIVIDUALI !!!
LA COABITAZIONE FRA GATTI
NON SEMPRE È POSSIBILE
GATTI E GERARCHIE …
• Il gatto non vive in una vera e propria gerarchia
organizzata
• Certi gatti occupano luoghi più favorevoli per il
reperimento delle risorse, ne traggono vantaggi e
difendono questi privilegi
• Altri, meno arditi, sono relegati a luoghi più sfavorevoli
È una sorta di gerarchia che riguarda la
colonizzazione dello spazio
LO SPAZIO È CARICO DI VALENZA,
OCCUPARLO VUOL DIRE COMUNICARE
UN MESSAGGIO BEN PRECISO
GERARCHIA SOCIALE RELATIVA
 Quando avviene uno scontro il perdente lascia il campo (e
in questo modo si stabilisce la gerarchia fra i rivali)
 Di solito un’incontro è sufficiente per evitare successive
lotte (il perdente si da alla fuga rincorso dal vincitore quando lo
incontra)
 Non esiste una rigida gerarchia sociale e la superiorità
gerarchica è quasi sempre relativa al luogo e al momento
della giornata (in cui è avvenuto lo scontro)
 La determinazione con cui viene difeso il territorio variano
in ragione della distanza dall’area centrale
 In zone di confine spesso domina colui che arriva per
primo
 Il vincitore non si impossessa del territorio dello sconfitto
 Non si può parlare di maschio dominante
GERARCHIA SOCIALE ASSOLUTA
 La gerarchia passa dalla relativa all’assoluta in
funzione della densità
 Se si costringono gli animali a vivere in un’area
chiusa in condizioni di affollamento si instaura fra
di loro una gerarchia assoluta
In condizioni estreme si individuano
un tiranno e i paria
COMPORTAMENTO SESSUALE
• Poliestri
stagionali
(gennaio-settembre),
con
variazioni dovute all’illuminazione e alla temperatura
dell’ambiente
• Ovulazione indotta dall’accoppiamento (probabile
adattamento alla vita solitaria)
• La femmina accetta numerosi maschi durante un
estro (i figli di una cucciolata possono avere padri
diversi) e sembra non esserci correlazione fra
individui più forti e successo riproduttivo
(“maladattamento” alla vita di gruppo?)
Numero di cucciolate
30
Ambiente urbano
25
20
Ambiente rurale
15
10
5
0
1
2
3
4
Numero di padri per cucciolata
5
CARATTERISTICHE DELLA SOCIALITÀ
DEL GATTO LIBERO
• Nelle popolazioni rurali,
dove le femmine sono
distribuite
in
piccoli
gruppi,
intorno
alle
abitazioni umane, pochi
maschi
residenti
partecipano
alla
riproduzione e c’è un’alta
variabilità del successo
riproduttivo maschile
• Nelle popolazioni urbane,
dove maschi e femmine
sono distribuite in grandi
gruppi,
su
territori
comuni, molti maschi
residenti partecipano alla
riproduzione, e c’è una
bassa
variabilità
nel
successo
riproduttivo
maschile
IPOTESI PER SPIEGARE L’INCONGRUENZA
RISCONTRATA TRA L’ALTO RANGO E IL
SUCCESSO COPULATORIO
• L’esistenza
di • Il rapido cambiamento
meccanismi fisiologici
dell’ambiente, dovuto
non rilevabili con la
all’influenza umana,
sola osservazione del
ha fatto sì che i
comportamento, che
maschi
mostrino
favoriscano i maschi
ancora i meccanismi
di alto rango (es. un
competitivi funzionali
picco
di
fertilità
nell’ambiente
monopolizzato
dal
originale, non più utili
maschio dominante)
nel nuovo contesto
Nell’ambiente urbano i gatti maschi mostrano un
comportamento competitivo sub-ottimale
I risultati mostrano che un fenomeno di
evoluzione comportamentale è in atto
(fenomeno particolarmente raro da
osservare nei mammiferi)
Nuove strategie competitive si stanno probabilmente evolvendo,
per esempio l’abbassamento dell’età della prima riproduzione
(solo un gatto di meno di 3 anni di età ha generato dei gattini
nella popolazione rurale, mentre due maschi di 10 mesi e molti
maschi di 12 mesi hanno generato dei gattini ogni anno nella
popolazione urbana)
COSA SIGNIFICA DOMINANZA?
• Avere accesso preferenziale alle fonti di
cibo?
• Occupare i luoghi più favorevoli?
• Vincere gli scontri?
• Controllare gli accoppiamenti?
• Essere alla guida del gruppo? (decisione
giusta al momento giusto)
IN ECO-ETOLOGIA L’INDIVIDUO DOMINANTE È
QUELLO CHE HA LA FITNESS PIÙ ALTA:
• Sopravvive più a lungo
• Lascia più figli
Trasmette un numero maggiore di copie
dei propri geni alle generazioni successive
SPESSO VIENE CONFUSA LA DOMINANZA
CON LA LITIGIOSITÀ !!!
MILIONI DI ANNI DI EVOLUZIONE
E DI INTENSA SELEZIONE NATURALE
POCHI MILLENNI DI DOMESTICAZIONE
E DI SCARSA SELEZIONE ARTIFICIALE
NEL GATTO DOMESTICO SI MESCOLANO
ADATTAMENTI AL NUOVO AMBIENTE DI VITA E
RETAGGI EVOLUTIVI DEL PASSATO
• Territorialità
• Rissosità
• Avversione e
refrattarietà nei
confronti degli
sconosciuti
• Avversione al
contatto
SOLITARI
• Giocare e dormire
assieme
• Pulirsi
reciprocamente
• Cure alloparentali
• Marcature reciproche
di amichevolezza
SOCIALI
CONSEGUENZE DELLA VITA DI GRUPPO
Vivere a stretto contatto con i suoi simili è per il gatto una
situazione evolutivamente nuova e questo animale non ha
ancora sviluppato le difese necessarie a combattere certe
malattie la cui trasmissione avviene mediante la vicinanza e
il contatto: rinotracheiti virali, tigna, rogna, parassitosi esterne
ed interne, FIV e FELV. I più colpiti sono i gatti sotto i sei mesi
di età, per i quali si può avere una mortalità fino al 90%.
Un’altra conseguenza della vita di gruppo è l’aumento delle
stagioni riproduttive, che provoca un indebolimento del fisico
di molte gatte e un rapido incremento della colonia.
Inoltre i maschi adulti tendono a rimanere nella colonia e
questo provoca un rapido impoverimento del pool genico,
con conseguente nascita di gattini molto deboli.
COME VENGONO CONSIDERATE
LE COLONIE FELINE DALLE PERSONE?
Le principali lamentele
delle
persone
nei
confronti dei gatti liberi
sono dovute al loro
rapido
incremento
demografico e ai cattivi
odori dovuti soprattutto
alle marcature dei gatti
maschi interi
LA STERILIZZAZIONE
La sterilizzazione è importante per il benessere dei gatti
e per una migliore tolleranza della colonia da parte delle
persone che vivono o lavorano vicino ad essa.
La tipologia di
sterilizzazione che non
altera l’equilibrio della
colonia è quella che
prevede la sterilizzazione
di entrambi i sessi con
cattura random.
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
NESSUNA
STERILIZZAZIONE
MASCHI E
FEMMINE
SOLO MASCHI
SOLO FEMMINE
N°colonie
CATEGORIE DI STERILIZZAZIONE
CONFRONTO FRA GLI INDICI I DELLE COLONIE
I = n° presenzex100/totale rilevazioni
Indice I medio / gruppo
Indice I
95
90
85
80
75
70
65
60
55
50
Fn
Fs
Mn
Gruppo
Ms
COLONIE VISIBILI: effetti della visibilità sulla demografia
C
O
L
O
N
I
A
14
12
20
10
8
15
D
5
2
0
0
Fi
A
C
O
L
O
N
I
A
10
6
4
Ff
Mi
Mf
Gi
Gf
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Adozioni
Abbandoni
Adozioni
Abbandoni
20
15
10
5
0
Fi
Ff
Mi
Mf
Gi
Gf
COLONIE NON VISIBILI: effetti della visibilità sulla demografia
C
O
L
O
N
I
A
20
25
20
15
15
10
10
5
5
0
0
Fi
Ff
Mi
Mf
Gi
Gf
Adozioni
Abbandoni
B
C
O
L
O
N
I
A
C
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
20
15
10
5
0
Fi
Ff
Mi
Mf
Gi
Gf
Adozioni
Abbandoni
COSA NON SONO LE COLONIE FELINE
Non sono dei gattili
Non sono finanziate per il loro sostentamento né i loro
tutori vengono in alcun modo retribuiti
Abbandonare un gatto in una colonia felina significa
comprometterne la sopravvivenza e creare seri problemi
al responsabile della colonia stessa