Interpretazione del risultato del test genetico per LPN1 (01. luglio 2014) Non portatore (N/N): Un cane non portatore ha due copie del gene normale (è anche possibile indicarlo come “omozigote normale”). Ad ogni modo, questo risultato non esclude la possibilità che un cane possa avere, o possa essere portatore, di una mutazione per una differente forma di polineuropatia (LPN2 inclusa), che questo test non è in grado di identificare. Portatore / A rischio (D/N): Un cane portatore ha una copia del gene normale ed una copia del gene mutante della forma di LPN1 (può anche essere indicato come “eterozigote”). Avere una copia della forma mutata del gene LPN1 non escude la possibilità che un cane possa avere una differente forma di polineuropatia causata da una mutazione non identificata da questo test (inclusa LPN2). I portatori di LPN1 trasmetteranno, in media, la mutazione genetica per LPN1 a circa metà della prole. Affetto (D/D): Un cane affetto ha due copie del gene contenente la mutazione per LPN1 (è anche indicato come omozigote affetto). Cani affetti tipicamente sviluppano sintomi neurologici entro i primi tre anni di età (in media un anno e mezzo), e i segni clinici tendono ad essere severi, richiedendo spesso interventi chirurgici per la paralisi laringea. I cani affetti trasmetteranno una copia di questa mutazione a tutta la loro prole. Ulteriori informazioni Il test da noi effettuato è per una specifica delezione contenuta in un segmento di DNA di un singolo gene; perciò, può essere considerato come test diretto per una mutazione genetica. Questa situazione è differente da quella di altri tipi di test genetici che descrivono solamente l’identificazione di un marker del DNA che potrebbe essere ben lontano dal vero gene responsabile della malattia, ed essere e quindi non completamente accurati nella loro predittività per la patologia quanto desiderato. La mutazione LPN1 è molto probabilmente ereditata in una maniera autosomica recessiva. Questa mutazione spiega circa il 21% di tutte le biopsie di muscolo e nervo confermate come casi di polineuropatia del Leonberger. Abbiamo designato la lettera D per indicare la forma mutante (LPN1) del gene e la N per indicarne la forma normale. La particolare combinazione di D e N di un cane ne determinano il genotipo. Il genotipo di un cane normale è designato come N/N. I cani N/N non hanno la LPN1. In ogni caso, alcuni cani possono sviluppare la neuropatia con segni clinici ed istologici simili per via della presenza di LPN2 o per via di una mutazione ancora non identificata. Tutti i cani con il genotipo D/D sono affetti dalla LPN1 ed hanno sviluppato segni della malattia neurologica, di solito entro i primi 3 anni di età. Cani con un genotipo D/N sono attualmente considerati portatori. Al momento, circa il 28% dei cani nella popolazione oggetto della nostra ricerca è affetta da una polineuropatia (per ora non spiegata da una mutazione nota, ma diagnosticata tramite biopsie ai nervi e muscoli), hanno il genotipo D/N. Ciò è solo leggermente più significativo (p = 0.02) della frequenza del 16% del genotipo D/N nei cani di controllo. L’età media dello sviluppo della malattia in questi cani D/N, assumendo che questa si sviluppi, è di sei anni. Per via di altre cause della polineuropatia nel Leonberger, l’esatta ereditarietà per la forma LPN1della polineuropatia non può essere stabilita con certezza. Mentre è possibile che LPN1 sia ereditata in maniera dominante, ed in una maniera dose-dipendente (cioè più copie del gene mutato implicano la presenza di sintomi più gravi), i dati attualmente supportano con maggior forza l’idea che LPN1 sia recessiva, e che solamente i cani D/D abbiano tale forma di polineuropatia e che cani D/N e N/N con segni clinici della malattia abbiano in realtà un’altra forma di polineuropatia (ad esempio LPN2). Quale che sia il meccanismo di trasmissione ereditaria, un cucciolo affetto da una LPN, dai segni gravi e dall’insorgere precoce, causato dalla mutazione LPN1 richiede che entrambi i genitori siano portatori (D/N) oppure affetti (D/D). Di seguito le probabilità che un cane di una cucciolata risultante dall’accoppiamento indicato abbia i genotipi “Non portatore”, “Portatore” o “Affetto”. Accoppiamenti che producano, o che includano un cane affetto sono assolutamente sconsigliati. * Non portatore (N/N) x Non portatore (N/N) = 100% Non portatore (N/N) * Non portatore(N/N) x Portatore (D/N) = 50% Non portatore (N/N), 50% Portatore (D/N) (Trattasi ovviamente di una media, cucciolate singole possono contenere anche un 100% di non portatori, o magari invece un 100% di Portatori) * Non portatore (N/N) x Affetto (D/D) = 100% Portatore(D/N) * Portatore(D/N) x Portatore (D/N) = 25% Non portatore(N/N), 50% Portatore (D/N), 25% Affetto (D/D) (Trattasi di nuovo di una media, singole cucciolate possono risultare in qualsiasi combinazione). * Portatore (D/N) x Affetto (D/D) = 50% Portatore (D/N), 50% Affetto (D/D) (Di nuovo, trattasi ovviamente di una media, cucciolate singole possono contenere anche un 100% di Non portatori, o invece un 100% di Portatori) * Affetto (D/D) x Affetto (D/D) = 100% Affetto (D/D) Suggerimenti per la riproduzione Sino a che non vengano scoperte altre mutazioni, rimane impossibile per noi determinare perché alcuni cani D/N sviluppino la malattia. Potrebbe essere a causa di una singola copia della delezione LPN1, o potrebbe essere una diversa forma della malattia (quindi ancora da spiegare), o persino una combinazione delle due cose. Sino a che non sarà assolutamente chiaro che i cani D/N sviluppano una malattia neurologica, non suggeriamo che tali cani vengano esclusi dalla riproduzione per almeno una generazione. Cucciolate ottenute da accoppiamenti D/N x N/N dovrebbero essere testate e preferenzialmente i cuccioli N/N (50%) dovrebbero essere tenuti per la futura riproduzione. Escludere immediatamente tutti i cani D/N dalla riproduzione potrebbe avere conseguenze negative per la diversità genetica della razza. Linee importanti all’interno della razza dovrebbero essere mantenute: per esempio, se una linea importante sta per scomparire, un numero limitato di animali D/N potrebbe essere usato a scopi riproduttivi riuscendo a preservare tale linea. In altri casi, potrebbe non essere appropriato l’utilizzo di cani D/N per la riproduzione, se ciò comportasse la perdita di “appena” il 15% massimo della popolazione. In questo caso la perdità di diversità genetica non è estremamente drammatica ed è sopportabile (la popolazione non ne sarebbe danneggiata gravemente). I nostri suggerimenti iniziali erano più cauti, perché allora ci era sconosciuta l’esatta frequenza dei portatori fra gli animali. Dato che il tasso previsto dei portatori è crollato dal 25% alla stima più recente del 15%, si presenta uno scenario ottimistico per un’eradicazione della LPN1 sostenibile per il Leonberger. Suggeriamo un obiettivo di medio termine per la riduzione dell’allele LPN1 dalla popolazione. Se l’eradicazione del LPN1 è desiderabile per un club di allevatori, la completa esclusione di animali D/N a che comincia in diversi anni rappresenta reppresenta a parer nostro una misura ragionevole. Un’ultima parola di prudenza: E’ importante ricordare che questo test è una diagnosi solo per uno degli molti fattori di rischio genetici per la polineuropatia e che quindi prole affetta da polineuropatia può risultare anche dall’accoppiamento di cani che siano identificati da questi test come non portatori della mutazione. Per questa ragione, suggeriamo quindi di che entrambi i cani in una coppia di riproduttori siano non portatori anche per LPN2 e liberi da qualsiasi segno di malattia neurologica, a prescindere dal genotipo, perché questo test può predirre solamente uno tra i genotipi che causano la malattia. Interpretazione del risultato del test genetico per LPN2 (01. luglio 2014) Non portatore (N/N): Un cane non portatore ha due copie del gene normale (è anche possibile indicarlo come “omozigote normale”). Ad ogni modo, questo risultato non esclude la possibilità che un cane possa avere, o possa essere portatore, di una mutazione per una differente forma di polineuropatia (LPN1 inclusa) che questo test non è in grado di identificare. Affetto / Eterozigote affetto (D/N): Un cane Eterozigote affetto ha una normale copia del gene, ed una copia della forma mutata del gene per LPN2. L’eta media alla quale i proprietari notano i primi segni clinici per la polineuropatia in cani eterozigoti affetti, assumendo che questi la sviluppino, è di sei anni. In media, cani eterozigoti affetti, trasmetteranno la mutazione LPN2 a circa metà della prole. Affetto / Omozigote affetto (D/D): Un cane homozigote affetto ha due copie della mutazione per LPN2. In un numero limitato di cani Omozigoti affetti, l’età media di inizio dei sintomi è di 5 anni. I cani Omozigoti affetti passerano la mutazione a tutta la loro prole. Ulteriori informazioni Il test da noi effettuato è per una specifica delezione di un segmento di DNA di un singolo gene; perciò, può essere considerato un test diretto per una mutazione genetica. Questa situazione è differente da quella di altri tipi di test genetici che descrivono solamente l’identificazione di un marker del DNA che potrebbe essere ben lontano dal vero gene responsabile della malattia, ed essere quindi non predittivi e quindi non completamente accurati nella loro predittività quanto desiderato. La mutazione LPN2 è molto probabilmente ereditata in una maniera autosomica dominate. Questa mutazione spiega circa il 20% di tutte le biopsie di muscolo e nervo confermate come casi di polineuropatia del Leonberger. Abbiamo designato la lettera D per indicare la forma mutante (LPN2) del gene e la N per indicarne la forma normale. La particolare combinazione di D e N di un cane ne determinano il genotipo. Il genotipo di un cane normale è designato come N/N. I cani N/N non hanno la LPN2. In ogni caso, alcuni cani possono sviluppare la neuropatia con segni clinici ed istologici simili per via di LPN1 o per via di una mutazione ancora non identificata. Tutti i cani con il genotipo D/D e D/N sono affetti dalla polineuropatia LPN2 e sviluppano segni della malattia neurologica, in un periodo compreso fra il primo anno ed i primi dieci di età (anche se alcuni non li sviluppano affatto). Al momento, nella popolazione oggetto della nostra ricerca circa l’80% dei cani affetti da LPN2 mostrano segni della malattia entro i primi 8 anni di età. La gravità dei segni osservati nei genitori non è generalmente indicativa della gravità dei segni osservati nella prole. Questo è particolarmente problematico nei cani di allevamento, che potrebbero essersi riprodotti diverse volte prima dell’inizio dei segni clinici della malattia. Di seguito le probabilità che un cane di una cucciolata risultante dall’accoppiamento indicato abbia i genotipi “Non portatore”, “Portatore” o “Affetto”. Accoppiamenti che producano, o che includano un cane affetto sono assolutamente sconsigliati. * Non portatore (N/N) x Non portatore (N/N) = 100% Non portatore (N/N) * Non portatore (N/N) x Affetto (D/N) = 50% Non portatore (N/N), 50% Affetto (D/N) (Trattasi ovviamente di una media, cucciolate singole possono contenere anche un 100% di non portatori, o invece un 100% di Portatori) * Non portatore (N/N) x Affetto (D/D) = 100% Affetto (D/N) * Affetto (D/N) x Affetto (D/N) = 25% Non portatore (N/N), 50% Affetto (D/N), 25% Affetto (D/D) (Trattasi di nuovo di una media, singole cucciolate possono risultare in qualsisai combinazione). * Affetto (D/N) x Affetto (D/D) = 50% Affetto (D/N), 50% Affetto (D/D) (Di nuovo, trattasi ovviamente di una media, cucciolate singole possono contenere anche un 100% di Non portatori, o invece un 100% di Portatori) * Affetto (D/D) x Affetto (D/D) = 100% Affetto (D/D) Suggerimenti per la riproduzione LPN2 è una polineuropatia ereditaria trasmessa in maniera dominante, e richiede una singola copia del gene mutato per produrre la condizione patologica. Suggeriamo quindi l’immediata rimozione di cani D/N e D/D per LPN2 dal gruppo degli esemplari destinati alla riproduzione, onde prevenire la nascita di soggetti affetti da LPN2. Un’ultima parola di prudenza: E’ importante ricordare che questo test è una diagnosi solo per uno degli molti fattori di rischio genetici per la polineuropatia. Quindi, prole affetta da polineuropatia può risultare anche dall’accoppiamento di cani che siano stati identificati da questi test come N/N per la mutazione. Per questa ragione, suggeriamo quindi che almeno uno dei cani in una coppia di riproduttori sia non portatore per anche per LPN1 e che entrambi i soggetti siano liberi da qualsiasi segno di malattia neurologica, a prescindere dal genotipo, perché questo test può predirre solamente una tra le mutazioni causative per la malattia.