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Piante medicinali
Categoria : Flora
Pubblicato da Nocciolina in 30/7/2006
Le piante medicinali
Oltre ad avere un ruolo molto importante nell'alimentazione dell'uomo, le piante sono state utilizzate
fin dai tempi più antichi per curare numerose malattie.
Non esistono popoli antichi o attuali tribù primitive che non abbiano utilizzato e ancora oggi utilizzino
a scopo curativo i principi attivi contenuti in moltissime piante.
Il più antico trattato di medicina, il famoso papiro egiziano di Ebers, risalente al 1500 a. C., elenca
l'effetto curativo di numerose sostanze estratte dai vegetali, dimostrando come il loro uso fosse giÃ
diffuso a quel tempo. Durante il Medioevo, con l'estendersi dei commerci con l'Oriente, divennero
note nuove specie vegetali che molti Autori descrissero nelle loro opere. Queste erbe dalle proprietÃ
medicamentose furono dette officinali, parola che deriva dal latino "officina", con riferimento agli
antichi laboratori farmaceutici dove venivano estratti dalle erbe i principi attivi, le sostanze chimiche
con cui curare le malattie.
l'uso di queste erbe decadde con il progredire dell'industria chimica-farmaceutica, che è riuscita ad
ottenere per sintesi la maggior parte dei principi attivi contenuti in queste piante. Molte piante
medicinali tuttavia continuano ad essere impiegate nella medicina popolare. Oggi si assiste ad una
netta ripresa dell'erboristeria o scienza delle erbe e ad una riscoperta delle proprietà curative di
molte piante. Alcune di esse vengono utilizzate per intero, di altre invece si usano solo alcune parti:
fiori, frutti, semi, foglie, radici e cortecce.
I vantaggi delle preparazioni a base di erbe
La medicina moderna ha compiuto una serie di conquiste. I vaccini hanno fatto scomparire le
malattie infettive, i sulfamidici e gli antibiotici hanno prodotto successi insperati. Il consumo di
medicinali è cresciuto e cresce in maniera allarmante ma anche le allergie e la resistenza agli
antibiotici sono aumentate tantissimo. Spesso si sente dire di medicinali ritirati dalle vendite perchè
dannosi. Nemmeno in futuro la medicina potrà rinunciare ai preparati chimici e i medici e i pazienti
cercano alternative; una alternativa molto promettente potrebbe essere l'antico e oggi riscoperto uso
delle piante officinali.
Dove si raccolgono le erbe
Molte piante officinali crescono spontanee nei prati, lungo i fossi o sulle rupi; altre invece vengono
coltivate. Per potere sfruttare al massimo i principi attivi in esse contenuti è importante conoscere
l'epoca in cui devono essere raccolte( tempo balsamico).
Tra le piante officinali vanno anche incluse le piante da essenza che servono per preparare profumi
e liquori nonchè tutte quelle erbe aromatiche che sono da sempre utilizzate in cucina per insaporire
i cibi. Le piante o le erbe migliori sono quelle che si raccolgono lontano dall'abitato perchè crescono
nel loro ambiente naturale. Sono ricche di principi attivi e poco inquinate. Per questo motivo è
meglio non raccoglierle in luoghi quali il limitare di strade, fognature, scarichi all'aperto e zone
agricole a coltura intensiva poichè potrebbero risultare inquinate.
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Quando si raccolgono le erbe
Il "tempo balsamico" di una pianta è il periodo in cui la parte di essa che viene utilizzata (droga) è
più ricca di sostanze utili. Esso è legato al ciclo vegetativo delle piante, dipende anche da altri
fattori climatici e meteorologici; è dunque variabile secondo il luogo e l'annata. Il mattino e le
giornate asciutte e poco ventose sono i periodi migliori poichè le piante umide possono marcire più
rapidamente. Se le droghe si trovano sottoterra non sono necessarie particolari condizioni
meteorologiche: basta non raccoglierle quando il terreno è umido. Le parti sotterranee (radici,
rizomi, tuberi e bulbi) vanno raccolte nel tardo autunno o all'inizio della primavera poichè la pianta
non è nel suo ciclo vegetativo. Vanno ripulite dal terriccio e talvolta sezionate per favorirne
l'essiccazione. Per le altre parti della pianta bisogna osservare alcune regole:
Le cortecce si raccolgono quando i rami sono ricchi di linfa (primavera).
Le foglie si raccolgono quando sono completamente sviluppate (primavera inoltrata).
Le gemme si raccolgono quando stanno per schiudersi (inizio primavera).
Le erbe si raccolgono prima o durante la fioritura.
I fiori si raccolgono quando non sono ancora sbocciati.
I frutti si raccolgono quando sono ben maturi.
I semi si raccolgono poco prima che la pianta li lasci cadere.
LA PIANTA
DOVE SI TROVA
COSA E QUANDO SI RACCOGLIE
PROPRIETÀ
PREPARAZIONI
IL BIANCOSPINO
(Crataegus monogyna)
La pianta
Il Biancospino è un arbusto o piccolo albero molto ramificato.
Le foglie sono picciolate, lobate o incise con margine intero.
I fiori sono raggruppati a corimbi, bianchi.
Il frutto è una drupa rossa a maturità con un solo nocciolo.
Dove si trova
Il Biancospino è molto diffuso in tutta Italia fino alle zone montuose; si trova un p' dovunque nei
luoghi incolti, nelle siepi, nei boschi e nelle macchie.
Cosa e quando si raccoglie
Del Biancospino si raccolgono i fiori, i frutti e le cortecce dei rami.
I fiori si raccolgono in marzo-aprile, quando sono in boccio o cominciano appena a sbocciare,
tagliandoli con le foglie che li circondano e un tratto del rametto su cui si trovano.
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I frutti si raccolgono in settembre-ottobre, subito prima della maturazione completa.
La corteccia si raccoglie dopo la caduta delle foglie, in novembre o in febbraio-marzo, prima che
nascano le gemme.
I fiori si seccano all'ombra e la corteccia e i frutti al sole; i fiori e la corteccia si conservano in
sacchetti di tela o di carta, i frutti in vasi di vetro.
ProprietÃ
I fiori del Biancospino hanno azione vasodilatatrice e ipotensiva( dilatano i vasi sanguigni e
diminuiscono la pressione del sangue); inoltre regolano i battiti del cuore.
Avendo una azione così importante, va usato sotto il controllo del medico.
I frutti hanno proprietà antidiarroiche(curano la diarrea).
Preparazioni
Uso interno
Per insonnia, pressione alta, palpitazioni al cuore.
Infuso: 1 g di fiori in 100 ml di acqua.
Una o due tazzine al giorno, specialmente prima di coricarsi.
Per la diarrea.
Decotto: 2 g di frutti in 100 ml di acqua.
Due tazzine al giorno.
Uso esterno
Il decotto dei frutti e della corteccia o l'infuso dei fiori sono utili per sfiammare le gengive, facendo
con essi degli sciacqui.
Uso cosmetico
Sembra che i fiori e le foglie abbiano un?azione astringente e normalizzante per le pelli grasse.
LA CAMOMILLA
(Matricaria camomilla)
La pianta
La Camomilla è una pianta erbacea annuale con radice a fittone e fusto alto fino a 50 cm nelle
piante spontanee e fino ad 80 cm in quelle coltivate; esso è ramificato in alto.
Le foglie sono sessili e inserite alternativamente sul fusto, il contorno è più o meno ovale
lanceolato, ma sono molto settate.
I fiori sono riuniti in capolini e sono di due tipi: marginali, aventi una ligula bianca, e interni, piccoli e
giallastri che sono inseriti su un ricettacolo cavo internamente e di forma conica.
Dove si trova
La Camomilla cresce dal mare fino alle zone submontane, nei prati, nei campi coltivati, lungo le
strade e vicino alle case.
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Cosa e quando si raccoglie
Della Camomilla si raccolgono i capolini vicino alla fioritura, in maggio-giugno, staccandoli con le
unghie o gli appositi pettini.
I capolini si essiccano disponendoli in strati sottili in luoghi aerati e all'ombra, poi si conservano in
recipienti di vetro al riparo dalla luce.
ProprietÃ
La Camomilla è importante per attenuare i dolori che precedono o accompagnano il periodo
mestruale e i dolori e gli spasimi del tubo digerente.
Si può anche applicare esternamente su pelli e mucose arrossate, infiammate e congestionate.
Ottima in sciacqui per il mal di denti e in gargarismi per il mal di gola.
Preparazione
Uso interno
Per difficoltà di digestione, dolori addominali e mestruali, insonnia, eccitazione nervosa.
Infuso: 4 g di fiori in 100 ml do acqua.
Una tazza 2-3 volte al giorno all'occorrenza.
Uso esterno
Per infiammazioni della cute e della mucosa della bocca e della gola.
Infuso: 10 g di fiori in 100 ml di acqua.
Fare sciacqui, bagni, applicare compresse imbevute sulle parti infiammate per almeno 15
minuti.
Uso cosmetico
E? utile per imbiondire i capelli dopo lo shampoo per 5-10 minuti esponendosi, se possibile, al sole.
Si può anche mettere una manciata di fiori nell'acqua calda del bagno come decongestionante e
lenitivo.
LA CENTAUREA MINORE
(CENTAURIUM ERYTHRAEA)
La pianta
La Centaurea minore è una pianta erbacea annuale o biennale.
Ha una radice a fittone e il fusto è alto fino a 30- 40 cm, semplice o ramificato solo nella parte
superiore.
Le foglie di base sono simili a una rosetta, con un piccolo picciolo e per la fioritura sono secche;
quelle del fusto sono paripennate, sessili ed hanno una forma ovale ed allungata. Tutte le foglie
hanno il margine intero e la superficie glabra.
l'infiorescenza è composta da fiori rosa aventi il calice suddiviso in cinque parti sottili, allungate ed
appuntite.
La corolla è costituita da un tubo che in alto si divide in cinque lobi ovali appuntiti.
Il frutto è una capsula da cui, a maturità , fuoriescono molti piccoli semi bruni.
Dove si trova
La Centaurea minore è diffusa in tutta Italia, nei luoghi erbosi, soprattutto in quelli freschi e umidi.
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Cosa e quando si raccoglie
Della Centaurea minore si raccolgono le sommità fiorite in luglio-agosto tagliando la pianta a pochi
centimetri da terra.
Le sommità fiorite si essiccano all'ombra, in un luogo aerato o in piccoli mazzi.
Si conservano in recipienti di vetro o ceramica.
ProprietÃ
La Centaurea minore ha proprietà amaricanti, aperitive, digestive, febbrifughe, depurative e
antinfiammatorie.
Il sapore amaro della Centaurea viene usato nelle industrie di liquori e bevande digestive.
Essa ha, secondo la tradizione popolare, proprietà depurative utili per le pelli arrossate, desquamate
ed impure.
Preparazioni
Uso interno
Per stimolare l'appetito e facilitare la digestione, per combattere la febbre.
Infuso: 1 g delle sommità fiorite in 100 ml di acqua.
Una tazzina specialmente dopo i pasti.
Tintura: 20 g delle sommità fiorite in 100 ml di alcool a 70 gradi (a macero per otto giorni).
Venti gocce su zollette di zucchero o in acqua prima dei pasti principali.
Uso esterno
Per pelli impure ed arrossate, per la detersione di ferite in caso di emergenza.
Infuso: 3 g delle sommità fiorite in 100 ml di acqua.
Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di infuso sulle parti interessate per 15 minuti.
LA FUMARIA
(FUMARIA OFFICINALIS)
La pianta
La Fumaria è una pianta erbacea annuale con fusto sdraiato o ascendente, lungo fino a 70 cm,
molto ramificato.
Le foglie sono rivestite di uno strato ceroso, sono completamente glabre (prive di peli) ed hanno un
lungo picciolo; la lamina è molto incisa, il colore cambia dal verde al porporino scuro.
I fiori sono infiorescenze a racemo in cima alla pianta; i racemi sono densi durante la fioritura ma si
allungano durante la successiva fruttificazione.
I fiori sono molto irregolari: hanno due sepali di forma variabile da tondeggiante ad ovale-lanceolata, i
petali sono quattro due dei quali, più interni, sono saldati fra loro all'apice; il colore è rosa o
porporino, quasi mai bianco.
Dove si trova
La Fumaria cresce dal mare alla regione submontana di tutta l'Italia, si rinviene facilmente nei luoghi
coltivati, erbosi, nei luoghi ruderali e lungo le siepi.
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Cosa e quando si raccoglie
Della Fumaria si raccoglie la porzione aerea all'inizio della fioritura in marzo-aprile.
Le piante si essiccano delicatamente in strato sottile all'ombra, rimuovendole spesso.
Si conservano in recipienti di ceramica.
ProprietÃ
La Fumaria ha proprietà depurative, stimolanti della respirazione e della circolazione.
E? stata soprattutto usata come lassativo, stimolante della secrezione biliare e protettrice della vista.
E? utile anche esternamente per curare eczemi, dermatiti e infiammazioni della pelle.
Per le sue caratteristiche va usata sotto controllo medico.
Preparazioni
Uso interno
Si usa la porzione aerea della pianta.
Come depurativo e tonico stimolante.
Infuso: 2 g in 100 ml di acqua. Due - tre tazzine al giorno.
LA LANCIOLA
(PLANTAGO LANCEOLATA)
La pianta
La Lanciola è una pianta perenne, alta da 10 a 40 cm, con foglie lanceolate a margine intero, con
nervature pronunciate, riunite in una rosetta basale aderente al suolo.
Le infiorescenze compaiono da aprile ad ottobre, sono erette e formano una spiga marrone; le antere
sono giallo pallido e molto sporgenti
Dove si trova
La Lanciola si trova in tutta Europa, nei prati, ai lati dei sentieri e ai bordi stradali, nei terreni incolti.
Cosa e quando si raccoglie
Della Lanciola si raccolgono le foglie durante la fioritura, cioè da aprile ad ottobre.
ProprietÃ
La Lanciola ha proprietà lassative, decongestionanti ed emollienti per cui è usata in tutte le malattie
dell'apparato respiratorio, come tosse, tosse convulsa, asma e bronchiti, ma anche per i disturbi
digestivi quale lassativo e nelle ferite, su cui si applicano le foglie fresche schiacciate.
Il succo fresco, preso a cucchiaini, è adatto all'uso interno.
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Preparazioni
Infuso: 2 cucchiaini di droga essiccata in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 5
minuti.
La Margherita
( Leucanthemum vulgare)
La pianta
La Margherita è fornita di un rizoma corto da cui, durante la stagione autunnale, si sviluppano
alcune rosette di foglie che nella primavera successiva producono dei fusti semplici o ramificati alti
fino a un metro.
Le foglie sono di varie forme con margine dentato o inciso.
I fiori sono riuniti in capolini di alcuni centimetri di diametro.
Vi sono due tipi di fiori: quelli periferici dotati di una lunga ligula bianca che termina all'apice con due
o tre denti, e quelli interni gialli che hanno una corolla tubulare divisa invece all'apice in cinque piccoli
lobi.
Dove si trova
La Margherita è comune dal mare alla zona alpina nei luoghi erbosi, nei prati e nei campi; è anche
coltivata come pianta ornamentale.
Cosa e quando si raccoglie
Della Margherita si raccolgono i capolini di questa pianta all'inizio della fioritura, in maggio e in luglio,
recidendoli senza il peduncolo, e si conservano in recipienti di vetro o porcellana dopo averli fatti
essiccare all'ombra in un luogo aerato.
ProprietÃ
I fiori della Margherita hanno proprietà tossifughe (calmano la tosse), antispasmodiche (calmano gli
spasmi), astringenti (riducono la secrezione dei tessuti).
Infatti, mediante infuso, possono essere utilizzati per calmare la tosse, i dolori addominali dovuti a
coliche intestinali e per regolare e stimolare il ciclo mestruale.
Mediante sciacqui, gargarismi, lavaggi, possono essere utilizzati come astringenti e lenitivi nel caso
di abrasioni, piccole scottature, infiammazioni di bocca, gola e gengive.
Può essere usata nella cosmesi per normalizzare le pelli grasse, impure, con pori dilatati.
Preparazioni
Uso interno
Come sedativo della tosse e dei dolori addominali.
Infuso: 2 g di fiori in 100 ml di acqua.
Una o due tazzine all'occorrenza.
Uso esterno
Come astringente della cute, delle mucose, lenitivo di infiammazioni e scottature.
Infuso: 5 g di fiori in100 ml di acqua.
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Fare sciacqui e gargarismi, lavaggi, applicare compresse imbevute di infuso sulle zone interessate.
ONONIDE SPINOSA
(ONONIS SPINOSA)
La pianta
L'Ononide spinosa è un piccolo arbusto spinoso con il fusto spesso lignificato alla base, è alto fino
a 60-70 cm.
Le foglie sono divise in tre foglioline e nella base sono inserite due foglioline spesso coperte da sottili
peli ghiandolari.
Le foglie superiori sono formate da una sola fogliolina.
I fiori crescono isolati o a gruppi di due- tre all'ascella delle foglie superiori e il calice è formato da
cinque petali.
Dove si trova
L'Ononide spinosa è diffusa dal mare alla zona montana, solitamente nei terreni aridi e sassosi.
Cosa e quando si raccoglie
Dell'Ononide spinosa si raccoglie la radice, con la vanga o la zappa, nel periodo settembrenovembre.
La radice si essicca al sole dopo averla lavata e viene conservata in sacchetti di carta o di tela.
ProprietÃ
L'Ononide spinosa ha proprietà diuretiche, depurative e antinfiammatorie.
Gli antichi Greci e Latini la usavano infatti per aumentare l'emissione di urina e per eliminare piccoli
calcoli renali e della vescica.
Può essere usata anche esternamente come calmante del prurito e per la gola arrossata.
Gli infusi di Ononide sono buoni colluttori per gengive molli e facili a sanguinare.
Preparazioni
Uso interno
Come diuretico e depurativo, per eliminare piccoli calcoli dell'apparato urinario.
Infuso: 1 g di radice in 100 ml di acqua.
Una tazza due- tre volte al giorno.
Uso esterno
Per i pruriti della pelle e la gola arrossata.
Infuso: 3 g di radice in 100 ml di acqua.
Fare gargarismi e lavaggi sulle zone pruriginose.
LA PIANTAGGINE MAGGIORE
( PLANTAGO MAIOR)
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La pianta
La Piantaggine maggiore è una pianta erbacea perenne con corto rizoma e radichette sottili; dal
rizoma sorgono foglie a rosetta.
La pianta è priva di fusto, ha uno o più scapi senza foglie, alti fino a 30 cm, portanti al loro apice
l'infiorescenza.
Le foglie sono ovali o ellittiche e ampie; alla base si stringono in un picciolo piatto che, all'inserimento
sul rizoma, si dilata in una guaina.
La loro superficie è glabra, raramente pubescente; le nervature partono dal picciolo, poi si
mantengono circa parallele al margine e si riuniscono assieme all'apice.
l'infiorescenza è una spiga composta da numerosi fiori e dai tubi delle corolle spuntano stami
provvisti di antere.
Dove si trova
La Piantaggine Maggiore cresce dovunque dal mare alla regione alpina; si trova nei prati e nei
campi, lungo le strade e nei luoghi erbosi.
Cosa e quando si raccoglie
Della Piantaggine si raccolgono le foglie e i semi da giugno ad agosto; i semi si ottengono recidendo
le spighe quando cominciano ad imbrunire, in agosto- settembre.
Le foglie si essiccano all'ombra e si conservano in sacchetti ( di carta o tela).
Le spighe si battono per separarne i semi che poi si setacciano per eliminare le parti estranee e si
conservano in recipienti di vetro o di porcellana, al riparo dall'umidità .
ProprietÃ
La Piantaggine ha azione rinfrescante ( attenua le infiammazioni), depurativa (disintossica), diuretica
(aumenta la quantità di urina prodotta nella giornata), astringente (riduce le secrezioni dei tessuti).
E? utile nelle diarree, nel mal di gola e nelle infiammazioni delle mucose orali, per le gengiviti
(infiammazioni delle gengive) e le tracheiti (infiammazioni della trachea), per le piccole ustioni e per
le punture di insetti.
Preparazioni
Uso interno
Disturbi intestinali, tosse e mal di gola.
Infuso: 3 g di foglie in 100 ml di acqua.
Due o tre tazzine al giorno.
Antinfiammatorio ed emolliente delle mucose della bocca e dell'intestino.
Decotto: 5 g di semi in 100 ml di acqua.
Una tazza prima di dormire.
LA SALVIA SELVATICA
(SALVIA PRATENSIS)
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La pianta
La Salvia selvatica è una pianta che può raggiungere l'altezza di cm 30- 60, dai fiori azzurro- viola
lunghi circa 20- 25 mm; le infiorescenze fioriscono da aprile a ottobre e sono coperte di peli.
Le foglie sono crenate, un p' raggrinzite, prevalentemente in rosette poste alla base; le inferiori sono
picciolate mentre le superiori sono sessili.
Dove si trova
La Salvia selvatica è frequente nei luoghi asciutti e soleggiati: i margini stradali, le scarpate, gli
spazi erbosi fino a 1600 metri di altitudine, in tutta Europa, soprattutto in quella centrale.
Cosa e quando si raccoglie
Della Salvia selvatica si raccolgono le foglie da aprile a luglio e le sommità fiorite in maggio- agosto;
entrambe si essiccano poi all'ombra e si conservano in sacchetti di tela o di carta.
ProprietÃ
La Salvia selvatica ha proprietà simili alla Salvia officinalis, ma più blande.
Stimola le funzioni dell'intestino e della cistifellea; sull'apparato respiratorio ha un effetto balsamico
(riduce le infiammazioni) ed espettorante (facilita l'espulsione del catarro) ed è utile anche per
l'asma.
Per uso esterno è antisettica (disinfettante) soprattutto per il cavo orale ed astringente (riduce le
secrezioni dei tessuti).
Preparazioni
Uso interno
Per la digestione, la tosse e l'asma.
Infuso: 1 g di foglie in 100 ml di acqua.
Una tazza al giorno all'occorrenza.
Uso esterno
Per le irritazioni delle gengive e del cavo orale in generale.
Infuso: 4 g di foglie in 100 ml di acqua.
Fare sciacqui, lavaggi e gargarismi.
IL TARASSACO
( TARAXACUM OFFICINALE)
La pianta
Il Tarassaco è una pianta erbacea perenne con un rizoma verticale cilindrico.
In basso c'è una radice a fittone.
I fusti, semplici, senza foglie, sono alti fino a 40 cm.
Le foglie sono riunite in una rosetta basale, possono essere erette o sdraiate al terreno.
La loro forma è lanceolata oppure obovale e certe volte irregolarmente incisa, l'apice è spesso
triangolare.
I fiori sono gialli e riuniti in capolini portati singolarmente all'apice dei fusti.
I fusti sono disposti a formare un ombrello e sono dotati di un ciuffo (pappo) che favorisce la
disseminazione anemofila.
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Dove si trova
Il Tarassaco è comune in tutta l'Italia nei prati, nei luoghi erbosi, negli incolti e anche nei boschi.
Cosa e quando si raccoglie
Del Tarassaco si raccoglie il rizoma in settembre ? ottobre o in febbraio, prima che la piante fiorisca.
Si lava per liberarlo dalla terra e bisogna tagliare le radici laterali.
Il rizoma si essicca poi al sole o sulla stufa, a temperature moderate, e si conserva in vasi di vetro.
ProprietÃ
Il Tarassaco è una delle erbe più note e diffuse della cultura popolare.
Moderne ricerche hanno confermato che il Tarassaco ha effettivamente proprietà coleretiche
(aumenta la secrezione della bile) e colagoghe (stimola la secrezione biliare), utili in caso di itterizia,
calcoli biliari e in genere di insufficienza epatica. Ha proprietà amaro- toniche e digestive utili per
l'inappetenza ( scarso appetito) e le dispepsie ( disturbi della digestione). Il Tarassaco è ritenuto
infine blando lassativo (favorisce l'evacuazione delle feci) e un lenitivo delle infiammazioni
emorroidali.
La sua funzione detossicante si riflette sulle pelli impure e malsane rendendole fresche e luminose.
l'infuso dei fiori ha applicazioni cosmetiche e come lozione per schiarire le efelidi.
Preparazioni
Uso interno
Per depurare l'organismo, stimolare la funzione del fegato, dei reni e dell'intestino.
Decotto: 3 g del rizoma in 100 ml di acqua.
Fino a tre ? quattro tazze al giorno, a sorsi lontano dai pasti.
LA BORSA DI PASTORE
(CAPSELLA BURSAPASTORIS)
La pianta
La Borsa di pastore è una pianta erbacea annuale, a volte biennale; ha dei peli semplici e i fusti
eretti (alti fino ad 80 cm), sono spesso ramificati, soprattutto in piante cresciute in ambienti ricchi di
sostanze nutritive.
Se viene stropicciata ha un odore solforato. Le foglie basali sono riunite in rosetta, il loro picciolo è
corto ed hanno forma variabile; le foglie del fusto sono sessili, hanno forma sagittata e sono
amplessicauli.
I fiori, in numero elevato, sono inseriti su racemi senza foglie; i singoli fiori sono molto piccoli, hanno
4 sepali verdi e 4 petali bianchi.
I frutti sono a forma triangolare con la base a forma di cuneo e l'apice incavato e ricordano le borse
dei pastori abruzzesi.
Dove si trova
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La Borsa di pastore è diffusissima in tutta Italia, dalla regione mediterranea a quella alpina; si trova
generalmente nei luoghi coltivati, ma anche nei muri, negli incolti, nelle radure dei boschi.
Cosa e quando si raccoglie
Della Borsa di pastore si raccoglie la parte aerea tutto l'anno perchè i semi cadono appena nascono
e quindi danno origine a tante generazioni in un anno.
Si usa normalmente la pianta fresca.
ProprietÃ
I principi attivi presenti nella Borsa di pastore hanno tutti la proprietà di far contrarre la muscolatura
dell'utero per cui ne frenano le emorragie, regolarizzando il ciclo mestruale.
Giovano anche nelle epistassi (emorragie nasali), nelle emorroidi sanguinanti e nelle gengive
sanguinanti.
Preparazioni
Le preparazioni sono solo ad uso interno e le principali sono: il decotto, la tintura, la tintura vinosa; la
Borsa di pastore entra anche a far parte di tisane usate per la diatesi emorragica (tendenza
dell'organismo alle emorragie).
Uso interno
Per mestruazioni abbondanti e dolorose
Decotto: 5 g della pianta fresca in 100 ml di acqua.
Un cucchiaino ogni ora (fino a cinque complessivamente).
Per regolarizzare la periodicità delle mestruazioni si possono bere uno o due cucchiaini di decotto
per otto giorni prima della data prevista. Ogni tipo di utilizzazione va fatta comunque con
l'approvazione e sotto il controllo del medico.
LA CAROTA
( DAUCUS CAROTA)
La pianta
La Carota è una pianta erbacea biennale con radice carnosa e ingrossata; nel primo anno di
vegetazione produce le foglie basali, poi il fusto eretto e ramificato, alto fino a due metri; tutta la
pianta presenta dei peli rigidi.
Le foglie sono pennatosette.
I fiori sono raccolti in ombrelle, sono bianchi o rosei e quello centrale è viola scuro: ciò permette di
riconoscere la Carota dalle piante simili.
Dove si trova
La Carota è abbondantissima allo stato spontaneo, nelle zone aperte e soleggiate, dal mare alla
regione montana di tutta Italia.
Cosa e quando si raccoglie
Della Carota si raccolgono la radice e i semi.
La radice si raccoglie in ottobre-novembre ma è possibile trovarla quasi tutto l'anno.
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I semi si raccolgono in luglio e agosto recidendo le ombrelle che si riuniscono in mazzetti e si
lasciano asciugare all'ombra; ad essiccamento avvenuto si battono e si setacciano.
Le radici si utilizzano fresche; i semi si conservano in vasi di vetro.
ProprietÃ
Il principio attivo della Carota è il carotene ( Vitamina A ).
La radice della Carota ha la proprietà di attenuare le infiammazioni dello stomaco e dell'intestino, di
stimolare la diuresi, di depurare l'organismo. Inoltre decongestiona e purifica le pelli infiammate e
lenisce le scottature.
I semi della Carota hanno proprietà aperitive e digestive, aumentano la secrezione urinaria e,
secondo una comune credenza, aumentano la secrezione lattea.
Preparazioni
Uso interno
Per la diarrea dei bambini.
Polpa cotta: sostituire con la polpa, resa fluida con l'acqua di cottura, la normale alimentazione fino a
miglioramento.
Per stimolare l'appetito e facilitare la digestione.
Infuso: 4 g di semi in 100 ml di acqua.
Una tazzina prima o dopo i pasti.
Uso esterno e cosmetico
Per le infiammazioni della pelle e le scottature ( comprese quelle solari ).
Polpa cruda: applicare, interponendo una garza, sulle parti interessate.
LA CICORIA
( CICHORIUM INTIBUS)
La pianta
La Cicoria è una pianta erbacea bienne o perenne.
La radice è a fittone grigio-giallastra all'esterno e biancastra all'interno.
Il fusto è alto fino a un metro e ramificato fin dal basso dove è ricoperto dai petali setolosi.
Le foglie sono di due tipi: basali (alla base della pianta) e caulinari (del fusto).
Le foglie basali spuntano in autunno, si mantengono in inverno e si seccano durante la fioritura.
Sono picciolate, di forma lanceolata e allungata, con il margine roncinato.
Le foglie caulinari sono più piccole delle basali, lanceolate e sessili.
I fiori sono raggruppati in capolini e di colore azzurro, tutti ermafroditi.
Si aprono al mattino e si chiudono la sera e nei giorni di pioggia.
Dove si trova
La Cicoria spontanea si trova dal mare ai monti, soprattutto nei prati e nei campi.
E? coltivata in numerose forme.
Cosa e quando si raccoglie
Della Cicoria si usano le radici e le foglie.
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Si raccolgono le radici in settembre-ottobre oppure nella primavera successiva prima che la pianta
entri in attiva vegetazione.
Le foglie si raccolgono al secondo anno di vegetazione, in maggio-giugno, prima della fioritura.
Le radici si essiccano poi al sole o in stufa a bassa temperatura; le foglie si dispongono in strati sottili
all'ombra.
Entrambe si conservano in sacchetti di carta o tela in luogo asciutto.
ProprietÃ
La Cicoria stimola l'appetito, regola le funzioni dell'intestino, del fegato e dei reni, favorendo la
secrezione della bile e la diuresi con conseguente effetto depurativo e disintossicante generale che
si riflette anche sull'aspetto della pelle.
Preparazioni
Uso interno
Per depurare l'organismo.
Infuso: 2 g di foglie in 100 ml di acqua.
Una tazzina o una tazza prima dei pasti.
Decotto: 4 g di radici in 100 ml di acqua.
Una tazza prima dei pasti.
Uso esterno
Come rinfrescante, emolliente, disarrossante.
Polpa (delle radici cotte): applicare sulla parte interessata interponendo una garza.
LA GRAMIGNA ROSSA
( CYNODON DACTYLON)
La pianta
La Gramigna rossa è una pianta erbacea perenne, con un rizoma sotterraneo ramificato e fornito ai
nodi di radici e gemme che producono fusti eretti o sdraiati alla base.
Le foglie sono lineari, piatte e guainanti il fusto.
l'infiorescenza è formata da tre-sette spighe, ognuna composta da numerose spighette.
Il frutto è una cariosside.
Dove si trova
La Gramigna rossa è comune dal mare alla regione submontana, nei luoghi erbosi, nei campi e in
tutti i luoghi incolti.
Cosa e quando si raccoglie
Della Gramigna rossa si raccoglie il rizoma tutto l'anno (meglio, però, in settembre-ottobre, o in
marzo-aprile).
Si pulisce dalla terra e si eliminano le radichette laterali, poi si essiccano al sole o si appendono in
mazzetti e si conservano in sacchetti di carta o di tela.
ProprietÃ
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La Gramigna rossa ha proprietà diuretiche, depurative, antinfiammatorie, rinfrescanti, dissetanti.
Si usa come decotto per depurare l'organismo nel periodo primaverile, è utile per le infiammazioni
dei reni e dell'apparato urinario in generale e per eliminare i piccoli calcoli.
Preparazioni
Uso interno
Per aumentare la diuresi, rinfrescare, dissetare.
Decotto: 4 g di rizoma in 100 ml di acqua.
A tazzine più volte al giorno.
Tintura: 20 g di rizoma in 100 ml di alcool a 20 gradi ( a macero per 10 giorni).
Tre-quattro cucchiaini al giorno.
LA MALVA SILVESTRE
( MALVA SYLVESTRIS)
La pianta
La Malva silvestre è una pianta erbacea bienne e perenne; ha una radice a fittone e il fusto può
essere alto fino a un metro e coperto di peli.
Le foglie sono sparse, picciolate e di varie forme (palminervie, lobate e seghettate).
I fiori sono riuniti in fascetti all'ascella della foglia, peduncolati con una corolla di cinque petali, rosei o
rosei-violacei con strie più cariche.
Dove si trova
La Malva silvestre è comune dalla zona mediterranea a quella submontana; si rinviene
frequentemente nei luoghi erbosi, nei ruderi, lungo le strade e nei campi abbandonati.
Cosa e quando si raccoglie
Della Malva silvestre si raccolgono le foglie e i fiori.
Le foglie si raccolgono da giugno a settembre, recidendole senza il picciolo.
I fiori si raccolgono nello stesso periodo, recidendoli in bocciolo o appena aperti.
Foglie e fiori si essiccano all'ombra in strati sottili; le prime si conservano in sacchetti di carta o tela, i
fiori in vasi di vetro al riparo dalla luce.
ProprietÃ
Le foglie e i fiori della Malva silvestre hanno all'incirca le stesse proprietà e possono, nei trattamenti
domestici, venire impiegati separatamente o in miscela, a seconda della disponibilità .
I preparati di Malva silvestre attenuano lo stato di infiammazione della bocca e della gola, sono
espettoranti nel caso di bronchiti e di catarri ostinati, sono antinfiammatori (calmano le
infiammazioni), regolano l'intestino e ne calmano i dolori spastici. Sono adatti particolarmente
all'organismo delicato dei bambini e degli anziani.
Le radici di Malva silvestre sono leggermente analgesiche ( calmano il dolore) e guariscono i
formicolii; inoltre si possono strofinare sulle gengive per pulire i denti.
Preparazioni
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Uso esterno
Per le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, gengive fragili, nevralgie dentarie, pelli
arrossate, formicolii, pruriti.
Infuso: 5 g di fiori e foglie in 100 ml di acqua.
Fare sciacqui, gargarismi, lavaggi, applicare compresse imbevute di infuso, più volte al
giorno.
Uso interno
Per le tossi, i raffreddori, le costipazioni intestinali.
Infuso: 3 g di fiori e foglie in 100 ml di acqua.
Una tazza a piccoli sorsi, due o tre volte al giorno.
Uso cosmetico
Bagni emollienti e idratanti si ottengono aggiungendo all'acqua decotti di fiori e foglie.
LA MARGHERITINA
(BELLIS PERENNIS)
La pianta
La Margheritina è una pianta erbacea con un rizoma da cui dipartono radichette sottili; il fusto è
semplice e spesso molto corto.
Le foglie formano una rosetta, hanno forma di spatola con il margine inciso verso l'apice. Sono
tomentose (con peli) da giovani e glabre da adulte.
I fiori sono riuniti in capolini portati singolarmente da peduncoli di 10-20 cm. Il capolino è racchiuso
da brattee verdi di forma lineare e i fiori periferici sono ligulati con una ligula bianca o rossastra nella
parte esterna, mentre sono gialli nella parte interna.
Dove si trova
La Margheritina è comune dal mare alla zona alpina, nei luoghi erbosi, lungo le strade, negli incolti e
nei prati.
Cosa e quando si raccoglie
Della Margheritina si raccolgono i fiori e la parte aerea della pianta.
I fiori si raccolgono all'inizio della fioritura (da marzo a giugno) senza il picciolo, mentre la pianta si
raccoglie in quel periodo ma recidendola al colletto con un coltello.
I fiori e la parte aerea della pianta si essiccano all'ombra rimuovendoli spesso e si conservano in
recipienti( di vetro o di porcellana).
ProprietÃ
Per uso interno i fiori e la pianta della Margheritina hanno leggere proprietà lassative ma soprattutto
stimolano la diuresi e la sudorazione agendo quindi come disintossicanti.
Taluni autori suggeriscono di associare la Margheritina con altre piante con proprietà depurative
come il Tarassaco o la Cicoria.
Per uso sterno la Margheritina riduce la secrezione dei tessuti ed è antiinfiammatoria, utile per le
irritazioni della bocca e della gola e per le palpebre arrossate.
Queste proprietà possono essere sfruttate nell'uso cosmetico per schiarire la pelle, detergere zone
macerate dal sudore, decongestionare il viso attorno agli occhi.
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Preparazioni
Uso interno
Per regolare l'intestino, stimolare la diuresi, depurare l'organismo.
Infuso: 2 g di fiori in 100 ml di acqua.
Una o due tazzine a digiuno.
Uso esterno
Come astringente, lenitivo della cute e delle mucose arrossate.
Polpa: applicare i fiori o la parte aerea della pianta, con una garza, sulle zone interessate.
Infuso: 5 g di fiori in 100 ml di acqua.
Fare sciacqui, gargarismi, lavaggi e applicare compresse bagnate di infuso sulle zone interessate.
IL PAPAVERO
(PAPAVER RHOEAS)
La pianta
Il Papavero è una pianta erbacea annuale con una radice biancastra da cui partono radichette
laterali; dapprima produce una rosetta di foglie da cui si innalzano i fusti, alti fino a 80 cm, coperti da
lunghi peli setosi.
Le foglie basali hanno incisioni irregolari, il margine dentato, la base si restringe in un lungo picciolo;
le foglie del fusto sono più semplici e tutte le foglie sono ricoperte da peli setosi e morbidi.
I fiori sono solitari su lunghi peduncoli; i boccioli sono penduli, il calice è composto da due sepali
che cadono alla fioritura, la corolla ha quattro petali di colore rosso vivo, gli stami sono numerosi e
neri.
Il frutto è una capsula che a maturità si apre con dei fiori sotto al disco; contiene numerosi semi
bruno- nerastri.
Dove si trova
Il Papavero cresce nei luoghi erbosi e nei campi, specialmente in quelli di grano, fino alla zona
submontana.
Cosa e quando si raccoglie
Del Papavero come droga si raccolgono i petali che si raccolgono alla fioritura in maggio- luglio,
staccandoli delicatamente.
Si essiccano poi all'ombra e si conservano in recipienti di vetro o porcellana al riparo dalla luce.
ProprietÃ
Il Papavero rosso, anche se ricorda un tipo di papavero pericoloso ( il papavero sonnifero da cui si
ricava l'oppio), è innocuo e di esso si usano i petali e non le capsule.
Gli infusi dei petali possono essere utili a indurre il sonno, a calmare la tosse, l'asma bronchiale,
favorire l'espettorazione del catarro, per i dolori del ventre.
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Va utilizzato solo al momento della necessità e secondo le prescrizioni del medico; va usata molta
cautela con i bambini.
I coloranti del Papavero in passato erano usati dalle donne per truccarsi labbra e guance; ora è
usata nella fitocosmesi per bagni sedativi mettendo queste piante in un sacchettino nell'acqua della
vasca.
Preparazioni
Uso interno
Per conciliare il sonno.
Infuso: 5 g di petali in 250 ml di acqua.
Si prende a cucchiai.
Uso cosmetico
Gli estratti dei fiori di papavero hanno azione calmante ed antinfiammatoria per le pelli arrossate.
Vengono usati in maschere e creme per normalizzare le pelli secche e disidratate.
Uso esterno
Per tutte le infiammazioni della pelle e delle mucose, scottature e punture di insetti.
Infuso: 5 g di foglie in 100 ml di acqua.
Fare sciacqui, gargarismi, lavaggi e applicare compresse sulle parti interessate.
IL PIOPPO NERO
(POPULUS NIGRA)
La pianta
Il Pioppo nero è un albero a foglie caduche, è alto fino a 30 metri con un?ampia chioma.
Le foglie sono alterne, hanno un picciolo lungo, la forma triangolare oppure romboidale, il margine
dentato e l'apice acuminato.
I fiori spuntano prima delle foglie; i fiori maschili sono molto fitti ed hanno numerosi stami, mentre
quelli femminili sono più radi.
Il frutto è una capsula che aprendosi in due parti lascia cadere i semi che hanno una peluria
cotonosa bianca e vengono trasportati dal vento.
Dove si trova
Il Pioppo nero cresce in tutta Italia dal mare alle regioni montane ma soprattutto vicino ai corsi
d?acqua; è anche molto coltivato.
Cosa e quando si raccoglie
Del Pioppo nero si raccolgono le gemme e la corteccia.
Le gemme si raccolgono in primavera, si fanno essiccare all'ombra e si conservano in vasetti di
vetro.
La corteccia si raccoglie in primavera, tagliata in pezzi da 5-10 cm, si essicca al sole e si conserva in
sacchetti di carta o di tela.
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ProprietÃ
Il Pioppo nero è utile per il trattamento di scottature, contusioni e piccole escoriazioni della pelle; per
uso interno ha proprietà balsamiche (riduce le infiammazioni) e anticatarrali nelle malattie dei
bronchi e della vescica urinaria; inoltre è un antinfiammatorio utile per le artriti e i reumatismi.
Viene anche usato come febbrifugo (per abbassare la temperatura corporea).
Preparazioni
Uso interno
Per la tosse e i catarri bronchiali e vescicali
Decotto: 2 g di gemme in 100 ml di acqua.
Si prendono una o due tazzine al giorno.
Come tisana negli stati febbrili.
Decotto: 2 g di corteccia in 100 ml di acqua.
Si prendono una o due tazzine al giorno.
IL SAMBUCO
(SAMBUCUS NIGRA
La pianta
Il Sambuco si presenta come una pianta alta 3- 4 metri. I rami giovani sono verdi mentre quelli degli
anni precedenti hanno la corteccia bruno cenere in cui spiccano le lenticelle prominenti.
I rami hanno foglie opposte a due a due con il picciolo dilatato alla base e, quando cadono, lasciano
sul ramo una cicatrice a forma di semiluna; sono ellittiche con la base cuneata, il margine è
dentellato e l'apice termina con un dente acuto più grande di tutti gli altri.
Il fiore è una infiorescenza a corimbo ombrelliforme di colore bianco- giallastro.
I frutti del Sambuco sono delle drupe nere lucenti con il succo di color violaceo contenente due o tre
semi.
Dove si trova
Il Sambuco si trova fino alla zona montana di tutta Italia, nei luoghi ruderali, lungo le siepi e i fossi,
nei boschi radi.
Cosa e quando si raccoglie
Del sambuco si raccolgono i fiori e i frutti.
I fiori si raccolgono da aprile a giugno recidendo le infiorescenze alla base; i frutti si raccolgono in
agosto- settembre usando gli stessi pettini usati per raccogliere i mirtilli.
Le infiorescenze si essiccano all'ombra e si battono poi delicatamente per staccare i fiori dai
peduncoli che si eliminano; i fiori si conservano in recipienti di vetro o porcellana, i frutti si utilizzano
freschi (si possono anche surgelare).
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ProprietÃ
Il Sambuco ha proprietà diuretiche (aumenta la quantità di urina eliminata nella giornata),
sudorifere (aumenta la secrezione di sudore), lassative (facilita l'evacuazione delle feci),
antireumatiche (contro i reumatismi), antinevralgiche (mitiga le nevralgie), emollienti (attenua lo stato
di infiammazione).
Con i fiori del Sambuco, usati anche come componenti aromatici in liquoreria, si fa una gradevole
tisana che serve come rimedio sintomatico popolare per il raffreddore, l'influenza, la tosse, l'asma, i
reumatismi; ai fiori vengono anche riconosciute proprietà lassative e antiemorroidarie.
I frutti del Sambuco devono essere raccolti ben maturi; essi vengono usati soprattutto come lassativi
e trovano un?interessante applicazione contro le nevralgie del trigemino.
Va usato con cautela, sotto il controllo del medico.
Preparazioni
Uso interno
Come sudorifero, diuretico, antireumatico, emolliente delle vie aeree.
Infuso: 3 g dei fiori in 100 ml di acqua.
Bere due o tre tazzine al giorno.
Succo: si bevono uno o due cucchiaini o cucchiai del succo dei frutti ( a cucchiai si manifesta l'effetto
lassativo).
Decotto: 4 g dei frutti in 100 ml di acqua.
Se ne bevono una o due tazzine all'occorrenza (dosi superiori sono lassative).
Uso esterno
Come emolliente, lenitivo sui foruncoli, scottature, emorroidi
Infuso: 5 g di fiori in 100 ml di acqua.
Fare lavaggi e applicare compresse imbevute di infuso.
LA VIOLA MAMMOLA
(VIOLA ODORATA)
La pianta
La Viola Mammola è una pianta erbacea, perenne, con rizoma breve da cui partono stoloni che
radicano nel terreno.
Le foglie sono riunite in una rosetta basale, hanno un lungo picciolo, sono di forma ovale e spesso
reniforme, con margine crenato.
I fiori sono profumati, viola, raramente bianchicci e con lungo peduncolo provvisto, a metà della sua
altezza, di due bratteole opposte; la sua corolla è formata da cinque petali di cui quello inferiore è
prolungato posteriormente in un piccolo sperone dello stesso colore.
Dove si trova
La Viola Mammola cresce dal mare alla zona montana nei luoghi erbosi e boschivi, più
frequentemente al nord e al centro.
Cosa e quando si raccoglie
Della Viola Mammola si raccoglie il rizoma in primavera e in autunno, e i fiori, appena sbocciati, in
febbraio ? maggio, recidendoli senza il picciolo (peduncolo).
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Il rizoma si essicca al sole e si conserva in sacchetti di carta o tela; i fiori si essiccano al buio e si
conservano al riparo dalla luce.
ProprietÃ
La Viola Mammola viene utilizzata dai profumieri che ne estraggono l'essenza.
La porzione aerea e soprattutto i fiori hanno buone proprietà espettoranti (favoriscono
l'espettorazione del muco) e calmanti della tosse, facilitano l'emissione di sudore e urine, regolano
leggermente l'intestino.
Queste prerogative sono sfruttate per fare tisane e infusi utili per curare determinate malattie; la
pianta ha anche un impiego esterno sulle irritazioni della bocca e della gola, sulle eruzioni cutanee,
le contusioni, le ragadi e le scottature.
Le radici sono fortemente emetiche (provocano il vomito).
Preparazioni
Uso interno
Per la tosse e le irritazioni delle vie aeree
Infuso: 2 g di fiori in 100 ml di acqua.
Due o tre tazze al giorno (addolcite col miele).
Uso esterno
Per le contusioni e le scottature.
Decotto: 5 g di fiori in 100 ml di acqua.
Fare lavaggi e applicare compresse imbevute di decotto sulla zona interessata.
FONTE : http://www.racine.ra.it/russi/webscuo ... /le_piante_medicinali.htm
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