Cenni storici sulla natura della luce e sulla figura di Isaac Newton Fin dall’antichità il mistero della luce ha affascinato gli uomini che hanno cercato di capire come viene generata e come si propaga nello spazio. Gli antichi hanno tramandato fino ad oggi studi incentrati unicamente su fenomeni luminosi come la riflessione e la rifrazione ma non avevano formulato teorie sulla natura della luce. Le prime teorie risalgono alla seconda metà del 1600 e possiamo identificarle negli studi di Huygens e Newton. Nel 1670 Huygens spiega i fenomeni ottici con un modello per la luce costituito da onde longitudinali simili alle onde sonore. Fermo oppositore di questa teoria fu Newton che nel 1704 propose una teoria corpuscolare per la luce supportato dalle convinzioni diffuse dai cartesiani. Newton afferma che tutti i corpi luminosi diffondono minuscole particele che si propagano a velocità altissima in modo rettilineo. Newton nasce nel 1643 nel Lincolnshire e compie i suoi primi studi nella scuola del suo villaggio natale. Trascorre la sua infanzia con la nonna a cui era stato affidata dalla madre. Uno zio materno intuì le sue notevoli doti nonostante non dimostrasse doti particolari ma solo capacità creativa notevole e spirito di immaginazione. Lo zio lo indirizza a Cambridge per gli studi universitari e qui incontra il professor Barrow che lo mise in condizione di esprimere al massimo il suo genio e nel 1669, a soli 26 anni, diviene professore all’università di Cambridge. Si interessa di matematica proponendo strumenti potentissimi di calcolo agli scienziati fisici ponendo le basi di tutta la matematica e la fisica attuale. Riflettendo sulle leggi del moto dei pianeti di Keplero giunge alla legge della gravitazione universale, si interessa di ottica occupandosi di dispersione e di rifrazione, costruisce anche il primo telescopio. Pubblica numerose opere di immenso valore scientifico, il suo carattere non facile e la sua proverbiale scontrosità lo conducono quasi alla follia dalla quale però si riprendo vivendo fino all’età di 85 anni rivestendo prestigiose cariche pubbliche. Vegliardo, imponente e robusto con una salute di ferro si occupa di fisica, teologia, alchimia, cosmologia e prosegue i suoi studi fino al momento della sua morte nel 1727. Il modello corpuscolare inizia il suo declino all’inizio dell’Ottocento quando Young e Fresnel stabiliscono in modo chiaro ed evidente con i loro esperimenti la natura ondulatoria della luce. La conferma effettiva e il declino della teoria corpuscolare si ha con la figura di Foucault e i suoi esperimenti per la misura della velocità della luce. Maxwell fa diventare l’ottica un capitolo dell’elettromagnetismo e alla fine dell’Ottocento Michelson e Morley giunsero alla conclusione che l’etere non esisteva. Dall’esame dei risultati dell’esperienza sull’effetto fotoelettrico di Einstein, agli inizi del Novecento, discende in modo evidente che la radiazione assume l’aspetto corpuscolare per alcuni fenomeni mentre per altri, come interferenza e diffrazione, la radiazione si comporta in modo ondulatorio. Circostanza di carattere fondamentale è che mai è necessario far intervenire simultaneamente l’aspetto corpuscolare e quello ondulatorio. In realtà non solo la luce ma tutto ciò che esiste può rappresentare certe caratteristiche duali: il dualismo onda-corpuscolo rifletta una simmetria di carattere generale, nel senso che rappresenta una legge della natura