FENICOTTERO ROSA
Il nostro gruppo ha scelto il fenicottero rosa
perché è molto bello e ha molte particolarità diverse.
Il fenicottero rosa è un grande uccello diffuso in Asia, Africa e in Europa
meridionale. Raggiunge un'altezza di 140 cm e un'apertura alare di 240 cm.
Pesa fino a 5,6 kg nei maschi e fino a 3,5 kg nelle femmine.
I Fenicotteri rosa raggiungono anche i 180 cm di apertura alare e i 200 cm di
lunghezza totale dalla punta del becco alla punta dei piedi. I sessi sono simili per
quanto riguarda il piumaggio ma si differenziano per le dimensioni (la femmina pesa
circa 2 kg e il maschio 4 kg). L'età media del Fenicottero rosa è di circa 30 anni.
I nidi sono fatti di fango compatto e hanno la forma di tumulo con una cima concava,
nella quale ogni singolo uovo bianco viene deposto.
Il fenicottero rosa si alimenta prevalentemente di piccoli invertebrati, quali crostacei
e larve. Il loro becco dalla forma strana si è adattato per separare fango dal cibo che
consumano e questi uccelli lo usano, unici nel loro genere, in posizione capovolta.
I fenicotteri sono noti anche per stare in equilibrio su una sola zampa mentre stanno
in piedi e si nutrono. Essi producono una sostanza simile al “latte di piccione”: entrambi
i genitori nutrono i loro piccoli e i giovani fenicotteri si nutrono di questo “latte” per
circa due mesi. I piccoli escono dal guscio con un piumaggio bianco, ma le piume di un
fenicottero nella fase adulta sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso, dovuto
al carotene presente nel cibo. Un fenicottero ben nutrito e in salute è molto
variopinto. Un fenicottero bianco o pallido, comunque, di solito è malato o denutrito.
Il Fenicottero rosa frequenta soprattutto acque poco profonde, talvolta dolci ma
prevalentemente salmastre o salate.
Come tutti gli uccelli che vivono in ambienti marini o comunque d'acqua molto salata, i
Fenicotteri rosa possiedono una ghiandola (ghiandola del sale), situata vicino agli occhi,
immediatamente sotto la pelle, che permette di riversare il sale assunto in eccesso
all'esterno del corpo dalle aperture delle narici.
Il Fenicottero si alimenta con la testa rovesciata, sia sfiorando la superficie
dell'acqua se questa è bassa, che bilanciandosi a testa in giù se l'acqua è alta, spesso
rimuovendo il fondale con i piedi.
La particolare conformazione del becco, incurvato verso il basso nella parte mediana e
mobile nella parte superiore, permette la filtrazione dell'acqua e del fango,
attraverso una fitta serie di lamelle nelle mandibole e nella lingua che trattengono
l'alimento.
Quest’incantevole specie della famiglia dei Fenicotteridi si caratterizza per il
particolare piumaggio tendente al rosa. Tale colorazione viene però raggiunta solo in
età adulta, gli esemplari giovani hanno infatti una predominanza del colore bianco e
bruno con alcune regioni tendenti al grigiastro. L’elegante ed esile corpo dell’uccello
presenta un collo e delle zampe particolarmente lunghi ed un grande becco rosa
leggermente ricurvo e dalla punta bruna.
La specie è fortemente gregaria e vive in comunità molto folte. Interessante è vedere
questi gruppi intenti nella ricerca del cibo: essi camminano lentamente e filtrano
l’acqua ed il fango trattenendo solo piccoli vegetali e animali di cui si nutrono.
Il Fenicottero Rosa mostra anche una discreta abilità nel volo e le coreografie aeree
che i grandi gruppi disegnano sono davvero affascinanti. Specie molto rumorosa, i
gruppi emettono suoni e versi tanto acuti da essere udibili a grandi distanze.
I fenicotteri Rosa scelgono con gran cura il luogo destinato alla nidificazione.
Esso deve essere preferibilmente in prossimità dei delta dei fiumi e prospero di cibo.
E’ durante il mese di marzo che inizia la fase degli amori, momento in cui i maschi
attirano le femmine disponibili esibendosi in una pittoresca danza e muovendo
ripetutamente i loro lunghi colli. La femmina depone in genere due uova che saranno
incubate per circa un mese. I piccolini che nasceranno saranno nutriti con una
sostanza liquida rossastra e potranno volare solo al compimento dell’11° settimana di
vita.
Il Fenicottero Rosa è diffuso in alcune regioni dell’Europa in particolare in Francia e in
Spagna. Preferisce abitare le zone costiere, paludose e lacustri con una vegetazione
non troppo fitta.
COCCODRILLO
I coccodrilli comparvero nel Cretaceo superiore (circa 90 milioni di anni fa) da allora
continuarono fino ad oggi a popolare la terra grazie alle loro caratteristiche fisiche e
comportamentali, che sono rimaste pressoché inalterate nel tempo; a causa di ciò, il
coccodrillo può essere considerato un vero e proprio fossile vivente.
Il corpo è allungato e aerodinamico ricoperto di squame, solitamente di colore scuro
sul dorso e chiaro sul ventre. La testa è pressoché triangolare, dotata di narici
all'estremità della mascella e occhi sporgenti. La lunga coda è appiattita verticalmente
e perciò adatta al nuoto. Le zampe sono relativamente corte, robuste e palmate.
La lunghezza è molto varia: dal metro ai 6,5/7 metri e più del coccodrillo marino, così
come il peso, che varia dai 20 fino ai 1000 kg.
I coccodrilli sono animali molto veloci sulle brevi distanze, anche fuori dall’acqua.
Dal momento che si nutrono trattenendo e trascinando le loro prede costringendole
tra i denti, hanno sviluppato una elevata forza mandibolare. Paradossalmente i muscoli
che consentono al coccodrillo di riaprire la bocca sono piuttosto deboli, consentendo
così all’uomo di immobilizzarli con delle semplici protezioni in ferro per far sì che non
riescano a spalancare le fauci durante il trasporto degli stessi.
I coccodrilli sono i rettili con più sviluppate capacità vocali, in quanto producono suoni
che vanno da tranquilli sibili a spaventosi ruggiti e muggiti, solitamente durante la
stagione degli accoppiamenti. Sulla terraferma i coccodrilli si muovono strisciando
sull’addome, ma possono anche correre e camminare come i mammiferi, stando sulle
quattro zampe.
Predatori attivi, i coccodrilli tendono a vivere raggruppati con i loro simili, anche se
non si può parlare di strutture sociali come il branco. Questo modello sociale a volte
viene sovvertito radicalmente, e gli esemplari adulti tendono a difendere in modo
estremamente aggressivo i loro areali di caccia da altri adulti e dai giovani, che cadono
spesso vittime di predazione cannibalica.
I coccodrilli possono digiunare per lunghi periodi di tempo (si ritiene fino, e forse
oltre, sei mesi).
Sono ovipari: la femmina depone dopo l’accoppiamento, in una buca scavata nella
sabbia, da 20 a 100 uova che vengono, in genere, lasciate incubare con il calore
ambientale. La femmina adotta cure parentali nei confronti dei piccoli, vigilando sulla
loro incolumità per diverse settimane.
Essendo eterotermi, i coccodrilli si devono riscaldare trascorrendo una parte della
giornata al sole. Durante queste pause sulle rive dei fiumi o dei laghi, alcune specie di
coccodrilli interagiscono con alcuni tipi di uccelli, che ripuliscono la bocca da parassiti
e residui alimentari.
Reperibili pressoché in tutte le aree equatoriali e tropicali del pianeta, i coccodrilli
vivono lungo il corso dei fiumi e nei laghi, nelle zone paludose; alcune specie si spingono
in mare per lunghi tratti. Per nidificare preferiscono terreni umidi e ombreggiati,
dove possono scavare facilmente il nido e ricoprirlo di materia vegetale (per
assicurare una temperatura costante grazie al calore generato dalla decomposizione di
quest'ultima).
Abbiamo scelto i coccodrilli perché hanno molte particolarità:
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Hanno più parti del corpo interne
Hanno più denti anche se non sono velenosi
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Hanno le zampe
Hanno una corazza sul dorso
Sono sia di terra che di acqua come le tartarughe.
RANA
Il genere Rana è distribuito in tutto il continente europeo.
La rana nasce da un ovetto nero, ricoperto da gelatina. Le rane depongono le uova in
ammassi mucillaginosi galleggianti, che il maschio feconda. Dall’uovo nasce la larva.
La larva non ha le zampe, al girino spuntano prima le zampe anteriori poi quelle
posteriori. Man mano che il girino cresce, le zampe si ingrandiscono e diventano più
robuste. La rana adulta ha 4 dita nella zampa anteriore che è più corta, adatta al salto
e al nuoto e 5 dita, collegate da una membrana, in quella posteriore.
Dapprima erbivoro, il girino trasformato in rana diventa insettivoro.
La rana è un anfibio a sangue freddo, ha una doppia vita, cioè vive sia nell’acqua sia
sulla terra.
Quando è giovane, la rana respira con le branchie, quando è adulta respira
principalmente con la pelle perché i polmoni sono poco sviluppati.
La sua pelle è viscida , produce un muco che le impedisce di prosciugare.
La rana non può rimanere in luoghi asciutti; può vivere solo in luoghi umidi e
acquitrinosi.
La rana ha una lingua molto lunga che le serve per catturare gli insetti.
E’ una vorace distruttrice di insetti dannosi ( mosche e zanzare ), di ragni, di
chiocciole e vermi. Può mangiare in una notte cento zanzare e poi rimanere per giorni
senza cibo. Per mangiare si dà una spinta e resta in piedi sulle zampe posteriori,
allunga la lingua appiccicosa, afferra l’insetto e lo ingoia senza masticarlo.
La rana non ha i denti.
I colori delle rane possono essere diversi: quelle che conosciamo sono di color verde
mischiato con il marrone e il giallo. In genere la colorazione della pelle imita quella
dell’ambiente così da rendersi poco visibile. Le rane aggressive, invece, sono di colore
rosso, nero, blu a macchie gialle, verdi, bianche. In questo caso il colore è un segnale
di pericolo: attenti, cibi avvelenati!
Solo i maschi delle rane sono in grado di gracidare perché hanno delle sacche vocali,
delle cavità comunicanti con la bocca e con i polmoni.
Le specie del genere Rana, il più importante della famiglia, hanno pupilla orizzontale e
lingua che si ribalta in avanti per catturare le prede. Solitamente il timpano è visibile.
Le dita delle zampe anteriori sono sprovviste di palmatura, mentre generalmente
quelle delle zampe posteriori sono abbondantemente palmate. Il genere vive nelle
regioni temperate e calde di tutto il mondo, ad eccezione di gran parte dell'America
tropicale e dell'Australia. Alcune specie, come la rana verde, sono anfibie e rimangono
sempre in prossimità dell'acqua, mentre altre sono parzialmente arboricole o
scavatrici. La rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una rana
acquatica di 12 centimetri di lunghezza, dal muso appuntito e dalle dita palmate.
Il dorso è di colore verde smagliante talvolta cosparso di macchie nere, è ornato, ad
ogni lato, da una piega ricca di ghiandole, di color bronzo.
La specie è comune in Europa, ad eccezione della penisola iberica e della Norvegia.
In Italia è diffusa ovunque.
Abbiamo scelto la rana perché sapevamo
poche informazioni e perché
nell’altro lavoro di gruppo
abbiamo visto il corpo interno della rana
e ci siamo interessati.
PESCE SPADA
Il pesce spada vive nelle zone tropicali, subtropicali e temperate di tutti gli oceani,
come nel Mar Mediterraneo ed è della classe dei pesci ossei.
In primavera, dopo aver trascorso parecchi mesi al largo, si avvicina alle coste per
depositare le uova. Ne depone da 1 a 29 milioni di uova, che vengono fecondate
esternamente. Le uova fecondate hanno un diametro di 1,8 mm e le larve, rimangono in
acque calde per alcuni mesi, dopodiché migrano verso i luoghi di origine dei genitori
per la necessità di temperature più basse e di nutrimento in quantità.
La sopravvivenza delle uova e delle larve si aggira intorno al 2% e ciò dipende dalle
condizioni stagionali, dall’inquinamento, dalla voracità dei pesci e dagli uccelli marini.
Si nutre prevalentemente di: arringhe, cefalopodi, molluschi, crostacei, sgombri, tonni
e barracuda.
Questo grosso pesce solitario, che arriva anche ai 4 metri di lunghezza e i 400 kg di
peso, ha la mascella superiore molto allungata (rappresenta un terzo del corpo) tanto
da farla sembrare una spada. La utilizza per uccidere le prede di cui si ciba, oppure
per difendersi dai predatori come gli squali.
E’ un grande nuotatore e raggiunge la velocità di 80 km/h, ciò gli permette di
raggiungere i 600 metri di profondità in poco tempo.
Il dorso è scuro con riflessi violacei sui fianchi, mentre il ventre è tendente al bianco.
La coda è forcuta e sottile con i lobi appuntiti, a forma di mezzaluna.Gli occhi sono
grandi e favoriscono una buona vista.
Durante i primi anni della sua vita, il pesce spada ha un aspetto completamente diverso
da quando è adulto, cioè è privo della sua spada ma la sua bocca è munita di denti.
La testa è grossa e spinosa e i suoi occhi sono esageratamente grandi.
Il dorso è di colore nero-violaceo, il ventre bianco-bluastro.
Malgrado le dimensioni considerevoli, è uno dei pesci più agili e veloci del mondo.
Si serve del rostro più come di una sciabola che di una spada perché, contrariamente a
quanto si credeva in passato, uccide le prede infliggendo loro robusti colpi da taglio e
non infilzandole.
Quando il pesce spada, d’indole alquanto aggressiva, si lancia a più di sessanta
chilometri all’ora contro un ostacolo che lo irrita, è certo che può infliggere gravi
danni se si tratta di un’imbarcazione leggera o di un gruppo di bagnanti.
Il pesce spada è una specie d’alto mare. Generalmente si avvicina alla superficie solo
quando il mare è calmo. In tal caso nuota tranquillo, con la pinna dorsale e parte di
quella caudale al di fuori dell’acqua.
I neonati sono molto diversi dagli adulti: hanno la testa spinosa, con mascelle di uguale
lunghezza, provviste di denti, mentre i genitori non posseggono denti e la loro mascella
superiore è considerevolmente più lunga.
Nel Mediterraneo e negli Stati Uniti il pesce spada è ricercatissimo dai pescatori
sportivi. La carne, soprattutto dei giovani, è piuttosto apprezzata. Il pesce spada
fatica ad avere contatti con individui di altre specie (così come della medesima) per
via del suo carattere aggressivo e solitario.
Non si riunisce in banchi nemmeno durante la riproduzione. Va comunque ricordato che
tale comportamento muta proprio nella fase riproduttiva quando il legame tra femmina
e maschio è talmente forte che, se uno dei due viene catturato, l’altro persiste nel
girare nei dintorni della barca quasi volesse cercarlo.
Ecco i nostri commenti sulla scelta del pesce spada:
Roberto: perché ha la spada e quindi sembra Zorro.
Beatrice S.: perché è tra i più veloci ed ha un bel colore.
Davide: perché ha la spada, è tra i più veloci e non ha denti.
Riccardo L.: perché pesa 400kg e quando è piccolo ha i denti e non ha la spada.
Fatima: è differente da piccolo e da grande.
Beatrice M.: perché è molto veloce e forte e il colore è molto bello.
Disegno di Roberto
OPOSSUM
Noi abbiamo scelto l’opossum perché è un animale particolare,
è un mammifero decompositore,
cioè si nutre di resti di animali e vegetali.
Sembra un animale molto semplice,
ma la nostra descrizione vi stupirà!
L’Opossum è un mammifero marsupiale e ne sono presenti in natura almeno 75 diverse
specie delle quali le più comuni sono l’Opossum comune e l’Opossum della Virginia.
La dimensione, il mantello e le abitudini dell’animale possono cambiare sensibilmente da
una specie alla l’altra: ad esempio la lunghezza del corpo varia dai 7 ai 50 centimetri
esclusa la lunga coda, il pelo può assumere toni dal dorato al bruno e quasi sempre
presenta delle focature più scure sul muso. Comune a tutte le specie è il forte muso
dotato di 50 denti molto affinati e taglienti con i quali minaccia eventuali disturbatori
e di vibrisse molto sensibili. Il naso di questo marsupiale è lungo ed appuntito.
Ogni piede ha cinque dita e il dito più grande (il pollice) è opposto alle altre.
Alcuni esemplari femminili posseggono una sacca marsupiale sull’addome destinata alla
protezione della prole.
Le differenti specie di Opossum sono diffuse principalmente nel continente
Americano, dal Canada fino all’Argentina. L’habitat è molto ampio e vario ed include da
grandi praterie e radure al fitto delle foreste temperate.
Non è difficile che l’Opossum si aggiri anche in prossimità di zone urbanizzate o in
ambienti montani.
L’Opossum è sicuramente un animale molto solitario che ha la tendenza a vivere in
totale autonomia, tuttavia in particolari situazioni, soprattutto quando il cibo è
abbondante e disponibile, si osservano anche numerosi esemplari condividere lo stesso
territorio. Abile arrampicatore grazie a piedi dotati di cinque dita e di una coda
prensile, l’Opossum ama trascorrere lunghe ore sull’alto degli alberi durante il periodo
delle piogge nutrendosi di piccoli insetti, fogliame e frutti.
Le specie che vivono in prossimità delle città non disdegnano neppure i rifiuti prodotti
dall’uomo.
Se minacciato da un pericolo umano o animale l’Opossum rilascia una sostanza odorosa
molto pungente con la quale riesce a tenere alla larga gli intrusi.
Ogni specie ha in genere diversi momenti dell’anno dedicati all’accoppiamento: ad
esempio, l’opossum della Virginia si accoppia in inverno; nelle zone tropicali questo
Marsupiale si riproduce nella stagione secca e, all’inizio del periodo delle piogge, il
piccolo lascia il marsupio.
Durante il corteggiamento il maschio di Opossum è solito avvicinarsi alla femmina
emettendo alcuni deboli vocalizzi, se questa sarà disponibile lo lascerà accostare, in
caso contrario lo respingerà aggressivamente. La gestazione dura all’incirca due
settimane.
Una femmina di opossum dà alla luce delle creature inermi della grandezza di un'ape.
I piccoli si rifugiano immediatamente nel marsupio della madre, dove continuano a
crescere. Ogni cucciolata può essere formata da 20 piccoli. Spesso ne sopravvive solo
la metà. Alcuni non raggiungono nemmeno il marsupio.
Gli opossum sono animali saprofagi e spesso si avvicinano agli insediamenti umani per
frugare nei bidoni dell'immondizia e nei cassonetti. Mangiano anche erba e frutta,
anche secca. Cacciano abitualmente topi, uccelli, insetti, vermi, serpenti e anche
galline.
Questi animali sono famosi perché giocano a fare il morto; quando sono minacciati da
cani, volpi o linci, gli opossum sembrano morti. Questa scenetta può far abbassare la
guardia ai predatori e permettere all'opossum di scappare.
Gli opossum preparano il loro nido nelle cavità degli alberi o nelle tane di altri animali.
Sono molto diffusi e a volte cacciati per essere mangiati, in particolare nel sud degli
Stati Uniti.
Gli opossum sono degli opportunistici, significa che possono tranquillamente adattarsi
a cibi diversi in relazione alla disponibilità stagionale o all’abbondanza locale.
Talvolta alcuni opossum delle foreste tropicali del Perù si arrampicano su alberi alti
anche 25 m per cibarsi di fiori e nettare durante la stagione delle piogge.