Cicladi Sud Ovest

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navigare in mediterraneo
A
Milos c’è forse l’acqua più pulita di tutta la Grecia. Semplice intuirne il motivo: i fondali, spesso bianchi per le rocce
calcaree, il gesso e le arenarie, fanno da sfondo perfetto al liquido salato che trasmette così tutta la sua trasparenza.
Un bel palcoscenico per un mini-arcipelago all’interno delle più vaste Cicladi. Milos, infatti, con le vicine Kimolos
e Poliagos è frutto di un’altra possente eruzione vulcanica - non famosa come quella della poco lontana Thira/Santorini - ma
comunque capace di frammentare le terre e di farvi entrare il mare. Ecco, quindi, come le acque trasparenti hanno riempito
Ormos Milou, uno dei maggiori porti naturali del mar di levante, e i canali tra le due isolette vicine. Un luogo ideale, quindi, per brevi tratte a vela alla ricerca di spiagge, grotte e contorte scogliere tra le più belle dell’intero Mediterraneo. Non a caso
da quest’isola proviene la Venere conservata al Louvre di Parigi, una delle più celebri statue dell’età ellenistica. Prototipo della
bellezza femminile. Più a levante ecco la tranquilla Folegandros, la fortezza-Sikinos e la caotica ma affascinante Ios. Come
sempre in Grecia, isole per tutti i gusti. Alla ricerca di quel mistero ancora possibile tra le rocce multicolori dell’Egeo.
L’acqua di Milos è considerata la
più pulita della Grecia. Qui le scogliere sedimentarie a Sarakiniko
GRECIA
Cicladi Sud Ovest
Da Ios a Milos passando per Folegandros e
Sikinos, ovvero tutto ciò che fa Grecia insulare
in sole 50 miglia tutte da vivere
Grecia Cicladi sud ovest
ALISEI srl
Via Galliera, 17 - 40121 Bologna - Italy
Tel +39 051550826 - Fax +39 051550824
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Il tramonto a Ios si trasforma in un
rito collettivo. Qui turisti osservano il
calar del sole sopra Ormos Iou e il profilo di Sikinos. A destra: il villaggio di
pescatori di Klima (Milos).
A sinistra: relax a Folegandros
S
pesso in Grecia capita di ritrovarsi a navigare tra mini arcipelaghi
contenuti all’interno di un più vasto insieme di isole. È il caso di
Thira-Santorini con le sue consorelle e, appunto, di Milos con le
più piccole Kimolos, Poliagos e Andimilos. In entrambi i casi a originare
questa insularità composita è stata un’eruzione vulcanica: immane ed
entrata nei libri di storia e geologia quella di Thira, assai più antica e
classica (tettonicamente parlando) quella di Milos. Ciò che resta ancora
oggi, però, non lascia dubbi sulla natura di quei lidi. Rocce basaltiche,
calcari, golfi contorti, crateri, fumarole subacquee, rocce multicolori. Così
accese da far considerare Milos, Poliagos e Kimolos come le isole più
variopinte di tutto l’Egeo. Colori che si specchiano in un mare così limpido
e blu da vantare pochi eguali non solo in Grecia, ma in tutto il
Mediterraneo. A Milos, isola che vanta un buon numero di miniere e
cave, si può arrivare direttamente dal Golfo Saronico, dopo aver lasciato
il Pireo, oppure dal Peloponneso, per chi proviene dall’Italia con barca
propria. Milos è infatti la più a sud ovest delle Cicladi. Dotata di
aeroporto, costituisce anche una delle poche isole dell’Egeo ideale per
cambi di equipaggio o nuovi arrivi. A Milos, però, si può giungere anche
da levante, tornando dal Dodecanneso, dopo aver toccato la modaiola
e caotica Ios, la superba e quasi inaccessibile (in quel quasi sta spesso il
fascino di tante isole all’apparenza inavvicinabili) Sikinos e la tranquilla
Folegandros. Questo è stato il nostro caso, visto che abbiamo navigato
da levante a ponente toccando nell’ordine Ios, Sikinos, Folegandros e
Milos. Con queste isole si chiude, quindi, la nostra navigazione
nell’universo cicladico, di cui Milos è forse la via d’uscita, Ios la summa
(se non fosse per una vocazione turistica ormai dimentica delle origini)
e Sikinos la fortezza, con la sua chora ancora autentica.
Proprio i villaggi candidi di calce, arroccati sulle alture più difendibili,
costituiscono la caratteristica che
si ripete in tutte le Cicladi
meridionali. Milos, grande e
contorta, offre anche numerosi
altri villaggi, tra cui spiccano per
policromie e fascino quelli dei
pescatori lungo la costa, come
quello di Klima che vedete nella
foto qui accanto.
La zona risente ovviamente del
predominante Meltemi che, nei
mesi estivi, può soffiare con
impetuosità. In media, nella zona,
il Meltemi ruota da N-NNE-NE man mano che si naviga da Ios verso
Milos. Possono capitare periodi in cui è così violento che è preferibile
rimanere con la barca ben al sicuro in Ormos Milou (attenzione,
comunque, alle ricadute di vento anche nelle zone ridossate). Non
mancano, tuttavia, periodi in cui il vento si smorza, ideali per esplorare
queste isole. Visto che Milos si trova sulla classica rotta di ritorno dal
Dodecanneso verso Capo Maleas e il Peloponneso, consigliamo di
approfittare del Meltemi per navigare al traverso-lasco (con velatura
opportunamente ridotta) verso ovest e di visitare le varie isole nei
periodi di calma. Confidando nell’assistenza degli dei, che da queste parti
non dovrebbe certo mancare. In generale non sono molti i ridossi
possibili e vi sono isole, come Sikinos, in cui si ha un solo scalo praticabile.
La costa sud di Milos è poi completamente aperta ai venti meridionali,
peraltro rari in primavera-estate. Il periodo migliore risulta, quindi, la tarda
primavera quando il Meltemi non è ancora forte. Salpiamo, quindi,
verso Ios per poi proseguire verso ponente.
Da Ios a Folegandros
Ios è Grecia da cartolina. Invitante, ma un po’ svenduta al turismo di massa, ormai non è più quella meta idilliaca che migliaia di giovani raggiungevano negli Anni Settanta, tra hippy, sognatori e perditempo. Eppure, la sua chora è forse la più bella di tutte le Cicladi, almeno quando
è vista dal mare, con le bianche case cubiche che contrastano splendidamente con la roccia ocra arsa dal sole e dal sale. Ragion per cui, uno
dei modi per godere ancora a pieno di Ios è proprio la barca a vela, ovvero l’arrivo via mare e la possibilità di ripartire, per un ridosso lungo
la costa meridionale (Manganari e Tres Klises per tutti) oppure per
un’altra isola. In venti minuti dall’affollato e rumoroso porto di Ios si sale alla chora. Il panorama è splendido, specialmente all’ora del tramonto
che anche qui, come a Santorini, è un rito collettivo da consumare con
una bevanda alla moda. La profonda insenatura (fanale sulla sinistra in ingresso, su Ak Fanari, un lampo in 5 sec per 5 miglia) termina con una
darsena quadrata con moli in cemento, corpi morti e fondali sui 3-4 m
Grecia Cicladi sud ovest
su fango. Carburante su richiesta con autocisterna e acqua da una fontana pubblica. L’ancoraggio alla ruota in Ormos Iou (1) è vietato perchè contrasta con l’area di evoluzione dei traghetti. Per cui, la fonda è
possibile nell’altrettanto riparata baia di Milopotamos (2), la cui spiaggia (come del resto gran parte dell’isola) è il regno dei nudisti. Si dà ancora su sabbia e alghe tra i 3 e i 10 metri d’acqua. Possibilità anche a Ormos Kolitzani, raggiungibile dopo aver ben arrotondato le secche (3)
di Capo Xeres, in uscita da Ormos Iou. Gli ancoraggi migliori e tranquilli (almeno dopo che sono spariti i battelli turistici) sono nella parte sud dell’isola, a levante di Capo Ahladi. L’ampia baia di Manganari
propone uno splendido e trasparente fondale di sabbia (4) che degrada dai 3 ai 15 m. Una spiaggia
(anche qui naturisti) si alterna con
scogliere e qualche caletta. Il ridosso
dal Meltemi è ottimo, con la sola
prescrizione di stare attenti alle raffiche in caduta dalle alture. Ancora più a est si risale fino all’altra insenatura, Tris Klises (5), dove si
può ancorare su roccia in 3-5 metri. La baia, raggiungibile via terra solo con mulattiere, è meno frequentata della precedente. Più
aperte al vento dominante sono le
altre cale del versante est, Kalamos
e Ayia Theodoti (6), dove però
l’ancoraggio è possibile solo con bel
tempo. La baia è dominata dal vecchio castello veneziano di Paliokastro, arroccato su uno sperone
a quasi 300 m d’altezza. Prima di
lasciare Ios, dopo aver doppiato lo scoglio di Petalidi all’estremo settentrionale dell’isola, non si dovrà mancare uno sguardo (o una visita) alla
tomba di Omero (7), che la tradizione vuole situata appunto a Plakotos, nella parte nord. Il padre di tutta l’epica classica e del mito stesso
della navigazione, Odisseo, morì durante un viaggio in nave da Samo ad
Atene e venne gettato in mare. Il suo corpo sarebbe quindi approdato
a Ios, che ne sarebbe ancora la tomba.
Altra isola, altra chora. Se quella di Ios è preda del turismo internazionale, quella di Sikinos è ancora integra e autentica. A salvarla, forse, la
mancanza di approdi sicuri e l’aspetto austero di fortezza che l’intera iso-
la propone, pur trovandosi a sole 5 Imperdibile l’esplorazione con il tenmiglia da Ios. Questa montagna di der nei fiordi modellati dal vento
calcare si innalza dall’Egeo in sen- presso Sarakiniko, a Milos.
so SW-NE, con il solo scalo di A sinistra dall’alto: vista sulla chora di
Alopronia (o Skala Sikinos) come Folegandros dal Monastero di Panapunto di sbarco, situato a metà del- yia; bolle gassose subacquee nei limla costa orientale. Il lato nord oc- pidi fondali di Milos. A destra: a dorso
cidentale, dopo Capo Malta, cade d’asino a Folegandros
a strapiombo in mare ed è inaccessibile. Su questo balcone naturale rivolto a ponente si erge anche la
chora, in realtà suddivisa in due nuclei, Kastro e Chorio. Un villaggio che
più autentico non si può, dove troverete il miglior formaggio dell’Egeo,
il solito monastero panoramico (Zoodochos Piyi) (8) e tanta quiete. Raggiungibile in autobus da Skala, chora è il trionfo dell’architettura cicladica, tanto che qualche appassionato greco e tedesco ha iniziato a ristrutturarne le case. L’approdo è quanto mai ameno: una baia di acqua
limpidissima dove per scendere a terra è preferibile una bella nuotata dal
tender. La banchina è quasi interamente occupata dai pescatori locali mentre il fondale in rada è sui 3-5. Taverne e ozio faranno al caso vostro.
Scenario simile, ma con possibilità maggiore di approdo, per Folegandros, 6 miglia a ponente della consorella, di cui condivide anche la morfologia, orientata però il senso NW-SE. Il canale tra le due isole è cosparso di isolotti: Kaloyeros, Kardhiotissa e Adelphia (9) che, come una
sorta di strada marina cospicua, conducono fino a Karovastasi, il principale approdo di Folegandros.Vi è un sicuro molo, a cui si può ormeggiare
con ancora propria in 5-8 metri e poppa in banchina dal lato sottovento, visto che quello interno è sempre occupato dalle barche locali. In ingresso c’è un fanale con settore rosso (un lam in 5 sec, 5-3 miglia). Qualche provvista e taverne sulla banchina. Folegandros è bella. Occorre girarla con calma, per salire fino alla chora, dominata dal Monastero di Panayia, raggiungibile con una lunga strada a zig zag. Lungo la costa non
mancano grotte e spiagge. C’è anche uno dei fari più ponenti di que-
Grecia Cicladi sud ovest
sto tratto dell’Egeo, quello di Ak Aspropounda (3 lam in 30 sec, 17 miglia) (10). Sulla costa ovest, si apre il ridosso di Vathi (sabbia, 3-5 m) (11),
praticabile con bel tempo visto che la risacca è quanto mai fastidiosa con
Meltemi. A terra una bella spiaggia e qualche casa. L’isola ha una strada che la percorre in tutta la sua lunghezza proprio sul crinale, per cui
vale la pena noleggiare un motorino (tel. 22860 41347) per godere di
questo imponente balcone naturale. Alla chora, ben curata soprattutto nel
vecchio Kastro, idilliaco è il contrasto tra il bianco dei muri e i colori
degli infissi. Qua e là un po’ di verde costituisce l’unica alternativa a un’isola interamente brulla ma sempre affascinante.
Un relitto davanti alle scogliere di Sarakiniko, a Milos
La chora di Folegandros, una delle più integre delle Cicladi
Notturno ad Apollonia, piacevole scalo nella parte settentrionale di Milos
Scogliere e faraglioni modellati dal mare e dal vento a Kleftiko (Milos SW)
PAROS
N
W
SIFNOS
E
86 MIGLIA
NAXOS
S
APOLLONIA
WAYPOINT
36°46’N
24°31’E
Skhinoussa
KIMOLOS
Andimilos
Iraklia
Prassonisi
CHORA
Akradhia
12
Ay Andreas
Ak Spilas
14 Klima
MILOS
Ak Psali
Paximadhi
PSATHI
13 APOLLONIA
CHORA
ADHAMAS
Ormos
Milos
Petalidhi
Ak Aspros Gremmos
Manolisi
15
POLIAGOS
IOS
Ay Yeoryios
°b 0
A
Ak Spathi
A
7
ORMOS
15 MIGLIA
Ak Malta
3
8
15 MIGLIA
CHORA
Ak Kastelli
10
M
3,5 MIGLIA
SKALA SIKINOS
0
M
Ak Panagias
11
FOLEGANDROS
0 °b 1
CHORA
Kaloyeros
KARAVOSTASI
Kardhiotissa
9
bA
0
Ak Vigla
SIKINOS
A
6
Psatho
M
CHORA
Milopotamos
2
Ak Yeoryios
A
Manganari 5 Tris Klises
4
Ak Akhladhi
A
Milos, un mondo multicolore d’acqua e roccia
Policroma: bianca, rossa, azzurra, blu, gialla, nera, verde. Milos e le sue
consorelle di genesi vulcanica Kimolos e Poliagos sono le isole più
variopinte della Grecia. Un universo a parte che merita una lunga visita, approfittando degli ancoraggi di Adhamas (in Ormos Milou) e Apollonia (nel canale tra Milos e Kimolos) che consentono di lasciare la barca per girovagare all’interno. Lo sviluppo costiero è enorme, ben 55 miglia, per cui occorre programmare una circumnavigazione, che necessariamente comprenderà anche le vicine Kimolos e Poliagos, tenendo
ben presenti le condizioni meteo e la scelta dell’ancoraggio per la notte. In atterraggio dal Saronico (il Pireo dista 86 miglia) il faro (12) sull’isolotto Akradhia (lam, 10 sec, 10 miglia) guida all’ingresso dell’ampio Ormos Milou, il golfo naturale frutto dello sprofondamento dell’immensa caldera del vulcano originario. La sua ampiezza è tale che con
forte Meltemi si alza comunque mare con conseguente risacca. Attenzione anche all’ingresso, dove il forte vento da Nord provoca notevole
moto ondoso. Una volta all’interno, si dirige verso lo scalo principale,
Adhamas. Qui acqua e carburante su richiesta con autobotte. Si può
ormeggiare con ancora propria in 5-6 m su fango al lato est del caotico molo dei traghetti oppure al più tranquillo moletto a est (qui il fondale è sui 2-3 m, per cui meglio arrivare di prua). Attenzione ai venti
da sud, che investono l’approdo con onde nate 4 miglia prima. Ad
Adhamas si ha ampia possibilità di provviste e possibilità di noleggiare
motorini per l’indispensabile tour via terra. In lontananza si scorgono
alcune delle numerose miniere a cielo aperto di cui abbonda l’isola. La
geologia, in effetti, insieme all’archeologia (ricordate la Venere di Milo,
oggi esposta al Louvre), è uno dei vanti di Milos. Lungo la costa, specialmente quella nord in località Sarakiniko (13) dove le rocce sedimentarie offrono spettacoli on fiordi, piscine naturali, colonnati, archi
dove introfularsi con il tender, è tutto un susseguirsi di forme originali, sculture naturali, imprevisti visivi. Un bell’andare per il navigante, che
non deve lasciarsi sfuggire il minimo particolare, magari non segnalato
dai portolani. Così come da non perdere sono i variopinti villaggi dei
pescatori di Klima (14) e Mandrakia, con le stanze per ricoverare le
barche oggi spesso convertite in “studio” turistici.Tra Milos e Kimolos
lo stretto canale invita a all’andirivieni tra le due isole. Base può essere
lo splendido scalo di Apollonia, dove si può dar fondo in 3-5 su sabbia con l’alta Kimolos a far da scenario. Ad Apollonia opera anche
l’unico vero diving autorizzato delle Cicladi: il Diving Center Milos (tel.
22870 28077 www.milosdiving.gr). A Kimolos si può scegliere il villaggio
di Psathi (una strada conduce alla vicina chora), con ancora in 3 m su
sabbia. Meraviglioso l’ancoraggio di Manolisi, sulla costa W (15) della deserta Poliagos. Si dà ancora in una piscina naturale in 4-7 m su sabbia, a ridosso dell’isolotto omonimo, arrivando obbligatoriamente dal
canale sud. Un consiglio: tender e occhi aperti per godere dello spettacolo tra rocce multicolori e un mare dalla trasparenza eccezionale.
info Grecia Cicladi sud ovest
Bibliografia essenziale
Guida ai mari di Grecia
(Jacques Angles - Zanichelli
La Libreria del Mare)
Grecia, porti e approdi
(Rod Heikell, Imray Laurie
Edizioni Il Frangente
www.frangente.com)
Magico Egeo
(Alfredo Giacon - Mursia)
Cartografia essenziale
G33 Imray Tetra 1:190.000
Cicladi Sud
Nelle imbarcazioni da charter si
trovano sempre le carte plastificate della serie Imray Tetra.
Contengono spesso i piani
1:25.000 dei principali porticcioli
(come in questo caso di Stenon
Kimolou). In generale, però, la
cartografia nautica in dettaglio
in Grecia è insufficiente ed è
consigliabile prestare molta
attenzione ai portolani e alle
personali osservazioni visive.
BA 1037 (da Nisis Falconera a
Ios) 1:150.000
Bollettini meteo
Avviso sul Canale 16 Vhf alle
06:00, 10:00, 16:00, 22:00 UTC
(+2 in Grecia) di un bollettino
in greco e in inglese trasmesso
poi su vari canali dalle stazioni
costiere locali. In generale, i bollettini greci non sono molto
affidabili, per cui è consigliabile
ricorrere, se si può, a Internet.
Milos Radio (chiamare Hellas
radio) trasmette sui canali 16,
82 Vhf. Thira Radio sui canali
16, 27, 87 Vhf.
sua massima intensità tra la fine di
luglio e la fine di agosto. Tra Ios e
Milos, il Meltemi si dispone tra N e
NNE-NE man mano che si naviga
verso ovest. A Folegandros tende a
seguire la costa dell’isola. Può essere
particolarmente violento sulla costa
NW di Milos, all’ingresso di Ormos
Milou. Nelle coste sottovento
possono abbattersi forti raffiche.
In autunno e inverno possono
capitare burrasche da SE.
Turismo e servizi
Lingua Greco, chi si occupa di
turismo parla sempre inglese.
Aeroporto Milos. Voli da Roma e
Milano con cambio ad Atene.
Diffidare dei voli in tarda serata
della Olympic sugli aeroporti
minori da e per Atene, che
possono essere cancellati senza
preavviso.
Ente Nazionale Ellenico per il
Turismo Tel. 06 4744301
Porti d’Entrata nella zona
Ermopoulis
Quale membro dell’Unione
Europea, la Grecia consente l’ingresso nelle sue acque a imbarcazioni battenti bandiera di un
altro stato dell’UE, e quindi
anche dall’Italia, senza espletare
alcuna formalità.
www.ente-turismoellenico.net
Charter
Dal caicco alla taverna
Un buon passatempo in Grecia è la ricerca delle taverne più autentiche tra le molte
delle varie isole. Fatta salva la regola che invita a diffidare di quelle con menu in inglese e tedesco nelle isole più modaiole, val la pena dare un’occhiata ai porticcioli delle
isole. Se vi sono i piccoli caicchi da pesca, con le tipiche reti gialle, allora sarà probabile che nelle vicinanze ci sia anche una buona taverna. Un buon pesce, cucinato nel
modo più semplice, è quanto di meglio la scarna ma piacevole gastronomia greca possa
offrire. Sempre piacevole l’ambientazione, come la taverna Kritikos (tel. 22860 41219),
che vedete qui sopra, ripresa a Folegandros.
PORTI
Alisei Tel. 051 550826
Il presente servizio è stato
realizzato utilizzando
un’imbarcazione Baltic 47.
Meteorologia
Da giugno a settembre prevale su
tutto il Meltemi, che raggiunge la
Dall’alto: il porticciolo di Folegandros offre possibilità d’ormeggio con ancora
propria e poppa in banchina a una decina di yacht; vista su Ormos Iou a Ios (in
TELEFONO POSTI LUNGH. FONDALI NOTE
prefis. 0030 BARCA MAX
(m.)
IOS
Ios
2286 91264
(vhf 16)
SKALA SIKINOS
Sikinos
2286 51238
KARAVOSTASI
Folegandros
2286 41285
ADHAMAS
Milos
2287 23360
(vhf 16)
APOLLONIA
Milos
2287 23360
20
20
3-4
Porticciolo. Acqua, carburante con autobotte su richiesta, ristoranti,
provviste.
-
-
3-4
Scalo. Acqua, ristoranti, provviste.
-
20
2-4
Porticciolo. Acqua, ristoranti, provviste. Noleggio motorini. Autobus
per la chora.
15
20
2-6
Porticciolo. Acqua, carburante con autobotte su richiesta, ristoranti,
provviste. Meccanico, Ufficio postale.
-
-
2-3
Scalo. Acqua, ristoranti, provviste.
primo piano si nota la darsena quadrata per il diporto, dove possono ormeggiare fino a una ventina di barche ai corpi morti con pescaggio fino a 3,5
metri); tra le scogliere di Papafragas (parte nord di Milos) si aprono spesso
angoli nascosti di rara suggestione. Pagina a destra in senso orario: il nostro
Baltic 47 si lascia alle spalle uno dei faraglioni di Poliagos; la bella e tranquilla
baia di Skala Sikinos, unico approdo di un’isola tanto imponente quanto autentica; un ristorantino nel kastro della chora di Folegandros
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