lezione 3 sistema cardio circolatorio

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LEZIONE 3
SISTEMA
CARDIO
CIRCOLATORIO
Lezione 3 - SISTEMA CARDIO-CIRCOLATORIO
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Sommario
IL CUORE ED IL SUO FUNZIONAMENTO
pag.
3
ARTERIE, VENE E CAPILLARI
PAG.
7
PATOLOGIE APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO
IPERTENSIONE ARTERIOSA
IPOTENSIONE ARTERIOSA
ERETISMO CARDIACO
EXTRASISTOLE
TACHICARDIA
pag.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
8
9
14
15
15
15
ARTERIOSCLEROSI
STATI VARICOSI - EMORROIDI
PAG.
PAG.
17
19
I GEMMODERIVATI DEL CUORE
PAG.
21
OLEA EUROPEA OLIVO
CRATAEGUS OXYACANTHA BIANCOSPINO
PAG.
PAG.
21
23
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LEZIONE 3
SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO
IL CUORE ED IL SUO FUNZIONAMENTO
Il sistema cardiocircolatorio è essenziale per la vita: provvede a
portare il sangue ricco di ossigeno e di nutrienti a tutti i tessuti
del corpo. Semplificando, questo apparato è costituito da una
pompa (cuore) che spinge il sangue in una rete di tubazioni
(arterie e vene).
I vasi sanguigni si dividono in vasi venosi e vasi arteriosi. Le
arterie portano il sangue dal cuore verso la periferia, diventando sempre più piccole, fino a continuare il loro percorso in una
rete di piccolissimi tubicini chiamati capillari. Qui il sangue cede
l'ossigeno ai tessuti e prende da loro l'anidride carbonica ed il
capillare stesso, da arterioso diventa venoso e il sangue si preLezione 3 - SISTEMA CARDIO-CIRCOLATORIO
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para a ritornare al
cuore attraverso una
rete di tubi sempre più
grandi che si chiamano
vene. Le vene, quindi,
riportano il sangue
dalla periferia al cuore,
che provvederà, facendolo circolare attraverso i polmoni, all'eliminazione dell'anidride
carbonica e alla riassunzione dell'ossigeno.
A questo punto il sangue ritornerà al cuore,
che nuovamente lo invierà ai tessuti attraverso l'albero arterioso.
La divisione interna
del cuore
Il sistema cuorevasi (pompa-tubi) è
un sistema chiuso
che contiene circa 5
litri di sangue che
circolano continuamente grazie alla
pompa-cuore che si
rilascia e si contrae
circa 100.000 volte
al giorno facendo
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affluire il sangue nei circa 950 Km
di arterie e vene presenti nel corpo.
Compito del sangue è di portare
ossigeno ai tessuti e di portar via
dai tessuti stessi anidride carbonica. Questa funzione è svolta dalla
circolazione sistemica. Poi l'anidride carbonica deve essere eliminata
dal sangue che si deve arricchire di
ossigeno. Questa funzione "rigeneratrice" del sangue è svolta dalla
circolazione polmonare. Dai polmoni il sangue, per mezzo della
respirazione, viene nuovamente
ossigenato e ritorna al cuore, da
dove riprende il suo viaggio verso i
tessuti che "aspettano" l'ossigeno.
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Il percorso che compie il sangue è ciclico, inizia nel ventricolo
sinistro e termina nell’atrio sinistro. Nell’illustrazione sono disegnati due cuori, uno rosso e uno blu. Il cuore è unico, ma il disegno vuole solo significare che il cuore ha due distretti, completamente separati, anche se uniti: il distretto sinistro (Sx) e quello
destro (Dx). Essi devono essere separati, perchè le pressioni del
sangue nei ventricoli sono diverse: molto alte nelle ventricolo
sinistro, per fare arrivare il sangue a tutti i tessuti del corpo, e
molto basse nel ventricolo destro che deve spingere il sangue
nei vasi polmonari.
In questo modo è possibile che, mentre il cuore si contrae, nello
stesso momento venga inviato sangue in periferia e venga inviato sangue nei polmoni. Mentre il cuore si rilascia e quindi si
riempie di sangue, riceve simultaneamente sangue dai polmoni
e dal circolo generale.
tavola. 2
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Il ciclo di ossigenazione del sangue prende il nome di
Circolazione Polmonare (Piccolo Circolo). Il sangue compie
questo percorso una volta ogni secondo, circa 100.000 volte al
giorno. In questo modo il cuore e i polmoni svolgono un lavoro
coordinato consentendo ai tessuti di rifornirsi continuamente di
ossigeno, che è indispensabile per la loro vita e di eliminare l'anidride carbonica. L'aria che respiriamo riceve l'anidride carbonica eliminata dalle cellule del corpo e fornisce l'ossigeno necessario ai tessuti.
ARTERIE, VENE E CAPILLARI
Nell'Apparato Cardiovascolare l'albero arterioso (dal cuore
verso la periferia) e quello venoso (dalla periferia verso il cuore)
non sono separati, ma intimamente connessi tramite i vasi capillari, che da arteriosi diventano venosi (l'aggettivo dipende dalla
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caratteristiche del sangue che li percorre, se ossigenato o meno).
E' come se due alberi (uno rosso, arterioso ed uno blu, venoso)
fossero congiunti per le rispettive chiome.
Differenze strutturali tra vene ed arterie
Le arterie scorrono più in profondità all'interno dei
tessuti, mentre le
vene sono più
superficiali. Le
pareti delle arterie
hanno un tessuto
muscolare
più
consistente perché devono essere in grado di sopportare l'alta
pressione del sangue. La pressione sanguigna è più alta vicino al
cuore (nel primo tratto dell'aorta) e si abbassa progressivamente quando ci si sposta verso la periferia del corpo. Le vene trasportano sangue poco ossigenato che spesso deve affrontare un
percorso in salita per ritornare al cuore. Per facilitare la risalita,
le vene sono dotate di valvole che impediscono che il sangue
torni indietro.
PATOLOGIE APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO
Nell'analisi delle patologie cardiovascolari, non bisogna commettere l'errore di considerare il cuore come un'entità funzionale isolata. Molte manifestazioni cardiovascolari hanno il loro
punto di partenza in altri distretti. Il disturbo cardiaco o presso-
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rio può quindi essere solo il riflesso di un malfunzionamento in
altri distretti del corpo. Questi squilibri possono essere ad esempio un'ipocalcemia a livello metabolico, un'ernia iatale o un'aerogastria a livello digestivo.
IPERTENSIONE ARTERIOSA
L’ipertensione è un aumento della pressione del sangue all’interno dei vasi arteriosi rispetto ai valori definiti "normali" (superiore ai 90 mmHg di minima o "diastolica" e 140 mmHg di massima o "sistolica"). Il termine sistole significa contrazione, mentre il termine diastole significa dilatazione. La pressione del sangue nelle arterie è quindi massima durante la contrazione del
ventricolo sinistro e minima, durante il suo rilasciamento.
L'aumento della pressione arteriosa può derivare da una causa
precisa (ad esempio un tumore cerebrale, malattie renali, ecc.),
nel qual caso parleremo di "ipertensione secondaria" e la terapia
consisterà nell'eliminare la causa, quando possibile agendo
anche con farmaci sintomatici per riportare la pressione a valori
normali ed evitare così complicazioni cerebrali o cardio-circolatorie. Se invece la causa non è evidenziabile si parlerà di "ipertensione essenziale". Questo tipo di ipertensione colpisce un
gran numero di persone di ambo i sessi e di varia età, manifestando i primi sintomi
significativi fra i 40 e i 60
anni. L'origine è spesso
familiare, tanto è vero
che gli ipertesi hanno,
con grande probabilità,
figli destinati ad essere
ipertesi. Agenti favorenGlobuli rossi
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ti sono spesso l'ansia, lo stress e le condizioni di vita in cui la tensione psichica e fisica sono fattori dominanti. I sintomi più
comuni sono cefalea, tensione alla nuca, palpitazioni, stato di agitazione,
insonnia,
irritabilità
accentuata, ronzii e fischi
auricolari. Le complicazioni possono essere
varie e talora molto gravi,
quali ad esempio: danni
cardiaci, emorragie endocraniche ed oculari,
insufficienze renali, ecc...
Globuli bianchi, globuli
rossi e piastrine
Esistono in Italia alcune interessanti statistiche. Nel Veneto, su
un campione di 6000 individui di entrambi i sessi con età fra i 20
e i 60 anni, sono stati riscontrati affetti da ipertensione 1600 soggetti, cioè il 26,7%. Di questi 1600, oltre il 50% ignorava di essere iperteso e, del restante numero, solo il 13% seguiva una terapia. Oltretutto è stato accertato che, anche fra coloro che si curano, sono pochissimi quelli che lo fanno correttamente e in
maniera continua. La stragrande maggioranza cessa la terapia
dopo breve tempo. Ecco perché l'ipertensione, che spesso all'inizio non dà una sintomatologia molto evidente, viene definita: "il
killer silenzioso".
N.B. Quando i risultati di una terapia a base di piante medicinali
dovessero essere deludenti ricorrere, senza tentennamenti, ai
farmaci di sintesi che il medico di fiducia consiglierà.
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Viscum crataegi (parte aerea con bacche) T.M.:
(antidepressivo, diuretico)
10-20 gocce, 3 volte al dì.
Vischio
+
Olea europaea (giovani getti) M.G.:
(ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, ipolipemizzante)
30 gocce, 2 volte al dì.
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Ulivo
+
Tilia tomentosa (gemme) M.G.:
(ansiolitico, sedativo generale)
20-30 gocce, 3 volte al dì.
Tiglio
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L'ipertensione è una malattia complessa ed ogni malato ha una
reattività ai farmaci molto personale. Pertanto questo schema
medio, per altro assai valido, va fortemente personalizzato nella
scelta dei rimedi e nelle posologie, tenendo presente che si può
arrivare anche a posologie più alte di quelle indicate e cioè:
Viscum c., T.M. = da 10 a 40 gocce, 2-3 volte al dì
Olea e., M.G. = fino a 40 gocce, 1-2 volte al dì
Tilia t., M.G. = fino a 40 gocce, 1-3 volte al dì
Per fornire comunque uno schema di somministrazione medio e
generale e per facilitare l'assunzione si possono mischiare 40 gtt.
dei tre rimedi sopra citati in uno stesso bicchiere e prenderli in
un po' d'acqua prima dei tre pasti principali.
Importante perciò è trovare la minima quantità sufficiente a
controllare i valori della pressione arteriosa.
Tisana per l'ipertensione
25% Biancospino
30% Vischio
25% Altea
20% Passiflora
Mettere in infusione 30 g di
tisana per un litro d'acqua, far
bollire 10 minuti e lasciare in
infusione 15 minuti. Bere 3 bicchieri al giorno, lontano dai
pasti.
Altea
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IPOTENSIONE ARTERIOSA
È l'abbassamento della pressione arteriosa al di sotto dei valori
normali. Può essere acuta o cronica. L'ipotensione acuta può
dipendere da molte cause ed essere quindi secondaria a una
deficienza dei riflessi vasomotori (malattie infettive acute, gravi
intossicazioni alimentari) o della forza contrattile del cuore
(infarto miocardico) oppure può dipendere da una diminuzione
della massa del sangue circolante (emorragie). In tutti questi
casi od altri ancora dovrà procedere con terapie specifiche di
competenza specialistica, per evitare l'evoluzione in forme
molto gravi quali lo shock con cianosi, obnubilamento della
coscienza fino al coma. L'ipotensione cronica può invece essere
dovuta a un deficit dei riflessi vasomotori e della muscolatura
liscia dei vasi sanguigni acquisito dopo una lunga permanenza
in posizione supina (pazienti lungo-degenti) oppure per l'età
avanzata (soggetti anziani con la muscolatura flaccida) o per
problemi di costituzionalità.
Eleutherococcus senticosus (radici) T. M.:
(adattogeno-ricostituente)
20 gocce al dì, per 20 giorni al
mese, per alcuni mesi.
+
Rosmarino T.M.:
35 gocce in poca acqua 3 volte al
giorno, lontano dai pasti.
Eleuterococco
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ERETISMO CARDIACO
Sotto questo nome si è soliti catalogare tutta un'ampia sintomatologia riguardante la sfera cardiaca. Tra i sintomi (per altro
comunissimi) più riscontrati troviamo la tachicardia, l'extrasistole, la cardialgia. In realtà questi disturbi di solito non sono
prettamente cardiaci, infatti le verifiche radiologiche ed elettriche di solito sono rassicuranti, eppure i sintomi cardiaci sono
presenti ugualmente.
EXTRASISTOLE
Turbamento del normale ritmo dei battiti cardiaci, causato da
una contrazione abnorme del muscolo cardiaco o di una sua
parte. Viene avvertito dal soggetto, spesso in modo angoscioso,
come un breve arresto dell'attività del cuore, seguito da una specie di urto nella zona cardiaca. Le extrasistoli sono turbe funzionali e possono verificarsi in soggetti sani, per abuso di caffè,
fumo, tè, superalcolici, o per la presenza di fattori emotivi,
ansiogeni e di ipereccitabilità.
TACHICARDIA
Aumento della frequenza cardiaca rispetto ai valori normali (4080 battiti al minuto primo, a seconda degli individui). Può verificarsi per fattori fisiologici (esercizio fisico, fattori emotivi) e per
fattori patologici (febbre alta, ipertiroidismo, collassi, ecc.). La
"tachicardia parossistica" è invece una sindrome collegata a stimoli che insorgono al di fuori del nodo seno-atriale, causati da
malattie miocardiche, o intossicazioni gravi, con frequenze cardiache di durata variabile e dell'ordine dei 150 battiti al minuto.
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Nelle cardiopatie funzionali si useranno, a seconda del caso, i
seguenti rimedi:
Crataegus oxycantha (giovani getti) M.G.:
(riduttore della frequenza cardiaca, rinforza la sistole nelle alterazioni del ritmo e nelle precordialgie)
25-30 gocce al dì, per un periodo continuato non superiore ai
due mesi.
Tilia tomentosa (gemme) M.G.:
(sedativo nell'eretismo cardiaco)
30 gocce, 3 volte al dì.
Leonorus cardiaca (pianta intera) T.M.:
(specifico nelle tachicardie ansiose con precordialgie e negli eretismi cardiaci in generale)
20-30 gocce, 3 volte al dì, lontano dai pasti.
Nella manifestazioni cardiache post-prandiali:
Origanum majorana T.M.:
(antispasmodico, vagotonico, digestivo)
30 gocce, 2 volte al dì.
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ARTERIOSCLEROSI
E' un processo d'invecchiamento delle arterie. Consiste nella
perdita di elasticità dell'aorta, delle grosse arterie e delle arterie
coronarie. Queste alterazioni di struttura dei vasi avvengono in
quasi tutti gli individui e si aggravano con l'avanzare dell'età.
Un fenomeno correlato e dal nome piuttosto simile è l'aterosclerosi, si riferisce al deposito sulle pareti delle arterie, di placche
di grasso, soprattutto di colesterolo. Con il passare del tempo il
materiale lipidico si può sostituire con tessuto connettivo e con
depositi di calcio. L'arteriosclerosi è caratterizzata da un ispessimento della tunica di rivestimento delle arterie, che perdono la
loro funzione elastica. L'arteriosclerosi aumenta notevolmente
la resistenza al flusso sanguigno.
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Acer campestre
Acer campestre M.G.:
(protegge i vasi arteriosi dalla degenerazione)
30-50 gtt. una volta al giorno. Perché la cura sia efficace questo
macerato non deve essere somministrato per più di quaranta
giorni per ciclo di cura. Il suo impiego permette ai gemmoterapici consigliati successivamente di agire meglio.
+
Olea europaea (giovani getti) M.G.:
(ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, ipolipemizzante)
30 gocce, 2 volte al dì.
+
Corylus avellana
(gemme) M.G.:
(attività antisclerotizzante su vari tessuti)
30-50 gtt. due o tre
volte al giorno 15 min.
prima dei pasti.
Corylus avellana
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STATI VARICOSI - EMORROIDI
Le varici sono dilatazioni permanenti a carico delle pareti venose, che tendono così a sfiancarsi. Si tratta perciò di stati lesionali, ad andamento progressivo. Le vene più colpite sono quelle
degli arti inferiori (safene), ma vi sono altre localizzazioni come
quelle relative alle vene del cordone spermatico (varicocele) e
alle vene del plesso emorroidario (emorroidi). Le complicazioni
più gravi sono gli edemi, le ulcerazioni, la rottura emorragica
(di assai difficile riparazione), la trombosi e la flebite (infiammazione delle vene assai dolorosa, con possibili complicazioni
infettive). I sintomi più comuni che accompagnano lo stato varicoso delle gambe sono il formicolio, il senso di peso e la facile
stancabilità. L'aspetto della varicosità è esteticamente deturpante, poiché si vedono in superficie ingrossamenti delle vene, che
appaiono come grossi cordoni scuri di colore bluastro.
Ovviamente il trattamento fitoterapico sarà tanto più valido
quanto più precocemente verrà attuato, il che significa intervenire fin dai primi sintomi, cercando di contrastare l'aggravamento e l'instaurarsi della lesione. La scelta di estratti medicinali con azione sui vasi come flebotonici e decongestionanti, non ci
deve far dimenticare che le varici, le emorroidi, i linfoedemi,
spesso vanno di pari passo con l'insufficienza epatica o intestinale. I disturbi a livello vasale spesso si associano ad un disturbo metabolico come una dislipidemia o la a problemi di tipo pletorico (aumento in volume di un liquido corporeo).
Aesculus hippocastanum (gemme) M.G.:
(decongestionante emorroidario)
50 gocce, 1-2 volte al dì.
Le emorroidi sono una localizzazione della malattia venosa. Le
manifestazioni emorroidarie necessitano di dosi elevate di ippocastano fino a 400 gtt. al giorno.
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Sorbus domestica (gemme) M.G.:
50 gocce, 1-2 volte al dì.
Regolatore della circolazione venosa, sulla quale combatte i
fenomeni congestizi. Indicato nei disturbi circolatori della
menopausa, nei postumi delle flebiti ed in caso di varici e gambe
pesanti.
+
Castanea Vesca (gemme) M.G.:
50 gocce, 1-2 volte al dì.
Le gemme di castagno agiscono
sulla circolazione venosa e
soprattutto su quella linfatica.
Presentano un'azione drenante
sul sistema linfatico, soprattutto
per quanto riguarda gli arti inferiori. Preparato molto valido in
combinazione con il Sorbo nella
cura dei disturbi circolatori delle
gambe in quanto il Sorbo agisce
sui vasi sanguigni, il castagno su
quelli linfatici.
Sorbus domestica
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Tisana per le emorroidi
20% Achillea
20% Rusco
20% Quercia
20% Altea
20% Menta
Mettere in infusione 30-40 g di tisana per un litro d'acqua, far
bollire 10 minuti e lasciare in infusione 15 minuti. Bere 3 bicchieri al giorno, lontano dai pasti.
Tisana per la stasi circolatoria
25% Biancospino
25% Tiglio
30% Altea
20% Betulla
Mettere in infusione 30 g di tisana per un litro d'acqua, far bollire 10 minuti e lasciare in infusione 15 minuti. Bere 3 bicchieri al
giorno, lontano dai pasti.
I GEMMODERIVATI DEL CUORE
OLEA EUROPEA OLIVO
L'Olivo era oggetto di venerazione da parte degli Ateniesi. Da
sempre simbolo di castità, ancora nel XVI secolo si pensava che
questa pianta per dare frutto dovesse essere piantata e coltivata da
persone vergini. I Romani hanno esportato l'olivo in tutti i paesi
conquistati facendolo attecchire anche in luoghi dal clima piuttosto rigido. Nella tradizione cristiana il ramo di olivo è il simbolo
della pace e l'olio è utilizzato nel sacramento della Cresima.
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Azione del macerato glicerico.
Per la preparazione del macerato glicerico si utilizzano i giovani getti della pianta. L'azione dell'Olivo si concentra sui vasi
arteriosi in genere e sul metabolismo degli zuccheri e dei grassi.
In particolare elimina lo spasmo delle arterie soprattutto sulle
coronarie e nei distretti renale e cerebrale. E' in grado di abbassare il colesterolo totale ed i trigliceridi. Riduce l'iperviscosità
ematica agendo sulla trombofilia. Riduce in modo dolce le maggiori fonti di rischio vascolare. I giovani getti di Olivo, possiedono una netta azione ipotensiva, dilatano le arterie e le rendono più elastiche. Inoltre favoriscono la diuresi e diminuiscono il
tasso di urea nel sangue. L'Olivo è quindi il miglior rimedio per
la cura dell'ipertensione essenziale.
Olivo
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Associazioni
Ipertensione: Olea europea + Crataegus oxyacantha (Biancospino).
Arteriosclerosi celebrale: Olea europea + Alnus glutinosa (Ontano
nero).
Ipercolesterolemia: Olea europea + Jenniperus communis (Ginepro)
+ linfa di Betulla.
Arteriosclerosi: Olea europea + Acer campestre.
Posologia
50 gtt. prima dei pasti principali, se preso insieme a molti altri
gemmoterapici 50-80 gtt. una sola volta al giorno.
CRATAEGUS OXYACANTHA BIANCOSPINO
Per gli antichi Greci questa pianta era l'emblema della speranza.
Era considerata una pianta sacra anche dai Cristiani, i cui fiori
immacolati erano associati al culto della Madonna, che avrebbe
trovato rifugio in un cespuglio di Biancospino durante la fuga in
Egitto. Un'altra leggenda narra che la Madonna, dopo aver lavato le vesti di Gesù bambino, le mise ad asciugare sopra di un
Biancospino, che da quel giorno nel mese di maggio, si ricoprì
di fiori bianchi ed immacolati.
Azione del macerato glicerico.
Il macerato glicerico si prepara partendo utilizzando i giovani
getti della pianta. Ha un'azione interessante sulle arterie coronarie e sulla regolazione del ritmo cardiaco. E' un rimedio cardiosedativo, utile nelle palpitazioni e nell'angoscia. In menopausa e nei disturbi neuro-cardio-vegetativi, cioè la dove, il sintomo cardiaco ha origine su base nervosa. Il macerato influisce
sia sull'innervazione cardiaca ma anche su quella vascolare.
Provoca una dilatazione delle coronarie ma senza influenzare il
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muscolo cardiaco. I giovani getti rinforzano la sistole, mediante
un aumento della forza di contrazione del cuore. Provocano un
rallentamento del battito del cuore e una vasodilatazione delle
coronarie calmando gli spasmi. Inoltre diminuiscono, rinforzano e regolarizzano le pulsazioni del cuore. Il macerato glicerico
di Biancospino è utilissimo nelle sintomatologie neurocardiache, la dove il soggetto avverte dolori intercostali, fitte al petto,
ansia unita a palpitazioni, ma gli esami clinici non denunciano
anomalie funzionali del cuore o dei vasi. Inoltre è efficacemente
utilizzato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa con alterazioni della frequenza cardiaca. Utile inoltre nelle aritmie, nelle
tachicardie, per curare l'insonnia che presenti anche elementi di
compromissione cardiaca.
Associazioni
Ipertensione: Crataegus oxyacantha + Olea europea (Olivo).
Palpitazioni, ansietà, insonnia: Crataegus oxyacantha + Tilia tormentosa (tiglio).
Posologia
Iniziare con 30-40 gtt.
al mattino in poca
acqua, per poi aumentare a 50-70 gtt.
Biancospino
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