La meteorologia!

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07/12/2011
La meteorologia!
Un bel passatempo?
Una faccenda per sensitivi?
oppure …
… una scienza interdisciplinare?
La meteorologia:
Una scienza interdisciplinare (fisica,
matematica, informatica, chimica) che si occupa
dell’atmosfera osservandone il comportamento
mediante misure fisiche e prevedendo la sua
evoluzione nel breve termine mediante
simulazioni modellistiche
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07/12/2011
Meteorologia: la scienza che si occupa del tempo,
adesso!
• Weather is What You Expect
• Il “tempo meteorologico” è lo stato dell’atmosfera al tempo presente, quello che
sta accadendo ora!
• Il “tempo meteorologico” cambia in ogni istante, a volte minuto dopo minuto, con
variazioni repentine
Climatologia: la scienza che si occupa di descrivere le
variazioni del tempo su un periodo molto lungo,
almeno 30 anni!
• Climate is What You Get
• “Clima” è un termine generico che significa tempo meteorologico medio su un
lungo periodo temporale riferito ad un’area che generalmente è molto più estesa
dell’area di interesse della meteorologia
• “Clima” sono le condizioni meteorologiche “medie” di una regione, quello che ci si
può aspettare mediamente
Parleremo di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Atmosfera: struttura e composizione
Sole e radiazione solare
Circolazione a grande scala
Carte meteorologiche
Parametri atmosferici: pressione, temperatura, umidità,
vento
Nubi e precipitazioni
Stau e foehn
Zero termico e neve
La previsione del tempo: come si fa
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L’ATMOSFERA
L’involucro gassoso che sta attorno alla terra
Niente atmosfera, niente tempo meteorologico
e (con moltissima probabilità) niente vita
Essa si è creata ed è evoluta con l’evoluzione
della terra in circa 4 miliardi di anni, evoluzione
che ha permesso di arrivare a dove siamo ora.
Scale e dimensioni
Regione
Dimensione
Tempi
Microscala
Da alcuni cm a Da 1 sec
qualche km
qualche ora
Mesoscala
Processi
legati
ad
Da qualche ora ad influenza orografica e
Da 1 a 1000 km
trasporto di energia da
1 settimana
micro a macroscala
Macroscala (scala sinottica)
> 1000 km
> 1 settimana
Processi
a Fenomeni
di
natura
turbolenta del PBL
Processi
su
scala
continentale o planetaria
Struttura atmosfera
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La struttura dell’atmosfera
Termosfera (o
ionosfera)
Situata ad oltre 80 km di altezza, contiene particelle di gas ionizzate
o dissociate, è ionizzata e quasi completamente rarefatta
Mesosfera
Raggiunge un’altezza di 45-50 km e la luce solare scinde le
molecole
Stratosfera
Si trova ad un’altezza di 30 km ed è caratterizzata dalla formazione
e dall’accumulo di ozono
Troposfera
Ha uno spessore di circa 10 km, caratterizzata dalla presenza degli
organismi viventi e sede dei diversi fenomeni climatici e
meteorologici, è caratterizzata dalla presenza di gran parte delle
nuvole e da intensi moti d’aria
Struttura atmosfera
La struttura dell’atmosfera
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I numeri dell’atmosfera
Quota geometrica (m)
Quota Geopotenziale (m)
Pressione (hPa)
Temperatura (°C)
Densità (kg/m3)
10000
9984.30
265
-49.90
0.41
9000
8987.28
308
-43.42
0.47
8000
7989.95
357
-36.93
0.53
7000
6992.31
411
-30.45
0.59
6000
5994.35
472
-23.96
0.66
5000
4996.08
540
-17.47
0.73
4000
3997.49
617
-10.98
0.82
3000
2998.59
701
-4.49
0.91
2000
1999.37
795
2.00
1.01
1000
999.84
899
8.50
1.11
0
0
1013
15.00
1.23
Da cosa è composta l’atmosfera?
Principalmente da pochi ed importanti gas, presenti soprattutto nei
primi chilometri di atmosfera, e poi sempre più rarefatti.
Gas
permanenti
%
volume
Tempo di
permanenza
Azoto
78
106
Ossigeno
20.9
10
Anidride
carbonica
0.03
15
Argon
0.93
-
Gas variabili
simbolo
Quote
Ozono
O3
25-70 Km
Vapor d’acqua
H20
Sino a 12-18 Km
pulviscolo
-
Nei primi Km
-
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L’atmosfera è in equilibrio dinamico con lo
spazio, il sole e la terra. Ogni variazione di uno
di questi tre componenti si ripercuote su tutto
il sistema.
Le variazioni del clima della terra ne sono un
esempio lampante!
Qualsiasi variazione, ad esempio, della composizione dell’atmosfera,
altera i flussi energetici in entrata ed uscita del sistema terraatmosfera-sole
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RICAPITOLANDO:




Atmosfera: “pellicola trasparente” che
avvolge la terra composto di pochi gas
La densità dell’atmosfera decresce con la
quota
La pressione decresce con la quota
La temperatura non sempre decresce con la
quota
La terra e l’atmosfera
Ecco la terra con i primi
100 Km di atmosfera: la
parte che ci interessa,
ovvero dove accadono
tutti i fenomeni
meteorologici,
praticamente non si
vede, avendo uno
spessore piccolissimo,
circa 12 Km.
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Quasi come la buccia di una mela…
• Raggio mela: 50 mm
• Spessore buccia: 0.1 mm
• Rapporto: 0.002
• Raggio terra: ≈ 6000 Km
• Spessore atmosfera ≈ 10 Km
• Rapporto: 0.0017
100 mm
Il sole
Energia per tutto, anche per il tempo
meteorologico!
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L’energia disponibile sulla Terra è tutta legata alla
radiazione solare
Il sole ci invia sulla terra piccoli pacchetti di energia…
…che poi dovranno distribuirsi su di una superficie pari 4
volte la superficie di un cerchio di raggio pari a quello della
Terra.
(ovvero, l’area di una circonferenza è πr², l’area di una sfera
è 4πr²)
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07/12/2011
Inoltre, a parità di energia, essa sarà distribuita in maniera
differente su aree differenti.
La radiazione solare
 Il sole è dunque il motore di ogni movimento orizzontale o verticale
dell’aria.
 Senza la radiazione solare l’atmosfera si raffredderebbe molto
rapidamente!
 Il sole ci invia energia sotto forma di onde elettromagnetiche,
radiazione caratterizzata da frequenza, lunghezza d’onda ed
intensità.
 Il sole emette onde elettromagnetiche a tutte le frequenze, ovvero
ha uno spettro continuo e la luce che si vede è bianca (insieme di
tutti i colori visibili). Il Sole emette anche onde non visibili all’occhio
umano.
 L’unità di misura della radiazione solare è il Watt/m2 (Watt = J/s)
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07/12/2011
La radiazione solare
 La radiazione solare con intensità maggiore sono le “onde corte”:
0.5 micron (onde visibili). In più vi sono ultravioletti e infrarossi. La
Terra invece emette soprattutto “onde lunghe”: 3-80 micron
(infrarossi, non visibili).
 La neve, soprattutto se fresca, riflette la maggior parte della
radiazione a onde corte (solare), mentre assorbe quasi
completamente la radiazione a onde lunghe emessa dalle nubi o dal
terreno. Per questo motivo la neve si fonde molto più rapidamente
in una giornata nuvolosa, se T > 0°C!
 Nella troposfera l’aria non assorbe radiazione solare. L’aria viene
scaldata dalla Terra, che emette in infrarosso, oltre al riscaldamento
per convezione. Per questo motivo più si sale e più fa freddo!
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Perché esistono i fenomeni meteorologici (ovvero,
perché ci piove in testa?)
Questione di ridistribuzione di energia:
chi ne ha tanta ne cede un po' della sua a chi
ne ha poca!
Ma chi fornisce l’energia?
Il sole!
L’energia che arriva sulla superficie terrestre è
maggiore all’equatore che ai poli, a causa della
posizione della terra rispetto al sole (lo abbiamo visto
prima!)
Per poter ridistribuire il calore in eccesso, l’equatore
ne invia un poco ai poli. Questo movimento di calore
determina, in maniera assai semplificata, la
circolazione delle masse d’aria.
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Cella di Hadley idealizzata
Cella di Hadley idealizzata
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07/12/2011
ma…
…ci sono molte complicazioni (il sistema Terra-Atmosfera è
un vero casino…)
 La terra gira: dunque ci sono altre forze in gioco,
tra cui la famosa forza di Coriolis, che tende a far
deviare verso destra tutto quello su cui agisce.
 Oltre a girare, è inclinata sul suo asse di circa 23
gradi.
 Inoltre la superficie terrestre è rugosa, ovvero
crea attrito.
Quindi la cella di Hadley assomiglia più a
questa cosa:
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07/12/2011
Le tre celle viste in sezione
…visto in altra maniera…
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07/12/2011
Al suolo
In quota
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07/12/2011
Ricapitolando:
 Le medie latitudini sono una zona “intermedia”, di
“cuscinetto”, dove viene miscelata aria fredda polare
ed aria calda subtropicale
 Alle medie latitudini in genere il flusso in quota di
aria è occidentale, ovvero le masse d’aria
provengono da ovest
 La miscelazione di aria fredda ed aria calda si svolge
secondo i sistemi frontali
 L’esistenza dei sistemi frontali è legata alla presenza
di strutture termodinamiche dette cicloni ed
anticicloni
SISTEMI FRONTALI
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BASSA PRESSIONE: CICLONE
ALTA PRESSIONE: ANTICICLONE
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Fronte freddo
 Uno strato d’aria che si muove in
modo tale che l’aria fredda (più densa)
avanzi e sposti l’aria calda (meno
densa)
 Il considerevole innalzamento dell’aria
calda in prossimità del fronte genera
nuvole convettive
 Si possono avere precipitazioni su entrambi i settori
del fronte
 Si hanno precipitazioni di natura convettiva, a
carattere temporalesco
fronti
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Fenomenologia del fronte freddo
Prima del fronte
In prossimità del
fronte
Dopo il fronte
Nuvole
Inizialmente banchi di
alto-cumuli. Poi
ammassamento di
cumulo-nembi
Rovesci di pioggia,
spesso fulmini e tuoni
Rasserenamento assai
rapido
Pressione
In diminuzione
In aumento, a volte assai
brusco
In aumento
Vento
Da sudovest, umido
Da ovest a nordovest,
tempestoso e freddo,
anche a raffiche
Da nordovest, meno
forte e freddo
Temperatura
Stazionaria
In diminuzione
In diminuzione
Visibilità
Scarsa
Cattiva
Progressivamente
migliore
tempo
Minaccioso per
ammassamento di nubi
oscure ad ovest ed anche
a nordovest
Cielo interamente
coperto con nuvole nere
in rapido movimento e
possibilità di temporali
Improvvise schiarite
alternate a rovesci di
pioggia
Fronte caldo
Uno strato d’aria che si muove in
modo tale che l’aria fredda (più
densa) arretri e venga sostituita
dall’aria calda (meno densa)
Innalzamenti contenuti dello
strato di aria calda in prossimità
del fronte danno origine a
nuvole stratiformi
Le precipitazioni sono localizzate sul
settore caldo del fronte
Sono precipitazioni stratificate e
persistenti
In inverno possono cadere come nevischio
o pioggia gelata
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Fenomenologia del fronte caldo
Prima del fronte
In prossimità del fronte
Dopo il fronte
Nuvole
Passaggio di cirri seguito
da campi di nuvole
stratificate
Basse nuvole piovose:
nembostrati
Dissoluzioni delle nubi
Pressione
In diminuzione
In diminuzione
Costante, a volte in
diminuzione
Vento
Da sudest a sud,
piuttosto forte
Sud, in rafforzamento
Da sudovest a ovest,
piuttosto forte e caldo
Temperatura
In diminuzione
In aumento
In aumento
Visibilità
Progressivamente
peggiore
Cattiva
Progressivamente
migliore
Tempo
Grigio, eventualmente
pioviggine
Nuvolosità estesa,
pioggia continua
Pioggia in diminuzione
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CARTE METEOROLOGICHE
La pressione sulle carte meteo


Pressione ridotta al livello del mare
il valore misurato da una stazione in quota viene ed estrapolato al
livello del mare (al valore di pressione misurato alla quota z0 viene
sommata la pressione di una colonna d’aria di altezza z0). Le
isobare sono le linee che uniscono i punti con la medesima
pressione ridotta al livello del mare
Pressione in quota
a differenza della pressione al suolo, per la quota si utilizza una
grandezza differente, detta “altezza geopotenziale”, espressa in
metri o decametri, ed esprime l’altezza a cui è portata una massa
d’aria unitaria contro le forze gravitazionali. In pratica, fissata una
pressione (ad esempio 500 hPa), si visualizza a che quota è
presente tale pressione. Il geopotenziale invece è esattamente la
forza impiegata per portare una massa d’aria dal suolo all’altezza
geopotenziale.
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07/12/2011
L’altezza geopotenziale




Pertanto l’altezza geopotenziale è una grandezza strettamente
correlata al geopotenziale perché ottenuta dividendo
quest’ultimo semplicemente per una costante ossia il valore
dell’accelerazione di gravità media al livello del mare
La topografia assoluta è la carta che riporta per le superfici
isobariche principali (850 hPa, 700 hPa, 500 hPa, 300 hPa, 200
hPa) le linee di uguale altezza (altezza geopotenziale)
l’altezza geopotenziale è importante anche perché è possibile
dimostrare che in quota (sopra i 3000 metri circa) l’aria si muove
approssimativamente lungo le isolinee di geopotenziale lasciando
alla propria destra valori più elevati e alla propria sinistra valori
più bassi di geopotenziale.
L’aria in quota si muove quindi in senso antiorario intorno ad un
minimo di geopotenziale (CICLONE) ed in senso orario intorno ad
un suo massimo (ANTICICLONE).
Gli altri parametri meteo
Temperatura:
Isoterme: le linee di ugual temperatura; vengono generalmente
utilizzate per la rappresentazione della temperatura in quota. Le
isoterme al suolo sarebbero eccessivamente influenzate dalle
condizioni locali e si usano solo in casi specifici.
Precipitazioni:
Isoiete: le linee di ugual precipitazione
Vento:
Isotache: le linee di ugual velocità
Rappresentazione vettoriale: vettori che indicano direzione, verso
ed intensità del campo di vento
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 geopotenziale e
temperatura a 500 hPa
 Pressione al livello del
mare
 Geopotenziale e
temperatura ad 850
hPa
 Vento a 300 hPa
 Precipitazioni
 Vento al suolo
Esempi
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07/12/2011
Altezza geopotenziale e temperatura a 500 hPa
L
H
Altezza geopotenziale e temperatura a 850 hPa
L
H
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Precipitazione e pressione al suolo
Scala intensità
Data validità
Vento e temperatura a 700 hPa
Validità scadenza
Scala temperatura
Inizio corsa modello
Dimensione intensità 30 m/s
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Rappresentazione dei fronti e della pressione al
livello del mare
Carte meteo
Simbologia usata
nelle carte al suolo
I dati di una stazione meteorologica
I principali simboli meteorologici che descrivono il
tempo relativo all’ultima ora e simboli
convenzionali dei principali 10 tipi di nubi
Carte meteo
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Fenomenologia meteo della saccatura-promontorio
Alta pressione:
Cielo sereno o poco nuvoloso
Sviluppo di nubi cumuliformi (rovesci,
temporali)
Venti deboli o assenti (raffiche in
prossimità dei temporali)
Inversione termica, nebbie e foschie
Irraggiamento notturno
Bassa pressione:
Cielo nuvoloso o coperto
Precipitazioni estese anche di lunga
durata
Venti forti
Possibilità di formazione di nubi
basse nelle valli
circolazione
Ciclone sull’Italia
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07/12/2011
Anticiclone sull’Italia
Anticiclone con goccia fredda
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07/12/2011
I PARAMETRI METEOROLOGICI
La pressione
 Cos’è? La forza esercitata su una superficie
qualsiasi da tutte le porzioni di aria
sovrastanti (pressione idrostatica)
 Unità di misura:
1 hPa = 100 Pa = 1 mb = 0.001 Bar
 Andamento con la quota:
p = p0 exp [-0.0034 (z - z0)/T]
 La pressione decresce con la quota non
linearmente. Ma con buona
approssimazione si può dire che:
- nei primi 1000 metri di quota la pressione
decresce di 1 hPa ogni 8 metri
- tra 1000 e 3000 metri la pressione
decresce di 1 hPa ogni 10 metri
- sopra i 3000 metri la pressione decresce
di 1 hPa ogni 14 metri
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Andamento della pressione durante il giorno
hPa
6
12
18 ore
Utilizzando un normale altimetro è possibile misurare i cambiamenti di
pressione:
 se durante la notte la quota del rifugio aumenta, la pressione diminuisce
 se la quota del rifugio diminuisce, la pressione aumenta
 Variazioni significative sono dell’ordine di almeno100 metri in 12 ore.
 Variazioni non significative sono dell’ordine di 10-20 metri in 12 ore.
La pressione al suolo d’estate…(in genere)
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07/12/2011
La pressione al suolo d’inverno … (in genere)
ALCUNE REGOLE EMPIRICHE ED
OSSERVATIVE sulla PRESSIONE
Pressione
Tempo meteorologico
Pressione alta
Tempo stabile e bello
Pressione in aumento (0.25-0.5 hPa/ora)
Tempo in miglioramento
Pressione bassa o in diminuzione (0.250.5 hPa /ora)
Tempo in peggioramento
Pressione in diminuzione (1-2 hPa/ora
nel caso di temporali)
Tempo variabile con possibile
peggioramento
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07/12/2011
La temperatura
 Cos’è? La Temperatura dell’aria è l’energia
cinetica media delle molecole dell’aria. Più
sono veloci e più fa caldo.
 In Italia si utilizza la scala Celsius: 0°C = T
congelamento e 100°C = T ebollizione
acqua (a 1013 hPa).
 La temperatura generalmente diminuisce
con la quota con un gradiente verticale di 
= -6.5 °C / km, ovvero la temperatura
decresce mediamente di 6.5 °C ogni
chilometro
 Sono tuttavia possibili strati d’aria dove la
temperatura anziché diminuire con la quota
aumenta. Si parla in questo caso di
inversione termica
La temperatura varia nel corso della giornata a seconda
della tipologia del sito e del periodo dell’anno.
Variazione della temperatura nel giorno
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La temperatura è correlata con la radiazione entrante ma il
massimo valore giornaliero è raggiunto qualche ora dopo rispetto al
massimo della radiazione entrante.
La temperatura dell’aria è influenzata non tanto dalla radiazione
incidente ad onda corta ma dalla radiazione uscente ad onda lunga.
In genere, comunque, la temperatura dell’aria varia assai poco.
La temperatura può avere degli effetti immediati sulla
stratificazione delle nubi, ed in genere dell’aria
Effetto dell’inversione termica sulla copertura del cielo
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07/12/2011
Andamento medio della temperatura nell’ultimo secolo
ALCUNE REGOLE EMPIRICHE ED
OSSERVATIVE sulla TEMPERATURA
Temperatura
Tempo meteorologico
Oscillazioni periodiche regolari
Tempo stabile e bello
Temperatura in aumento (in estate), in
diminuzione (in inverno)
Tempo in variabile ma in
miglioramento
Oscillazioni periodiche assenti o poco
marcate
Tempo brutto
Temperatura in diminuzione (in estate), in
aumento (in inverno).
Tempo variabile con possibile
peggioramento. Se la diminuzione
della temperatura è brusca in
estate, possibili temporali.
Presenza di inversioni termiche (possibile
foschia o nebbia in inverno in pianura e
nelle valli).
Tempo stabile per almeno 6-8 ore
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07/12/2011
Inversione termica
Non sempre la temperatura decresce con la quota. Ci sono situazioni in cui è possibile
che la temperatura cresca con la quota e crei degli strati a temperatura superiore
messi “sopra” a strati con temperatura inferiore.
Con inversione termica si intende il fenomeno per il quale l’andamento della
temperatura con la quota risulta invertito, ovvero la temperatura cresce con la quota
invece che decrescere.
Foto L.Stefanoli
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07/12/2011
Foto L.Stefanoli
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07/12/2011
Umidità relativa
L’umidità relativa rappresenta il contenuto in percentuale (%) di vapore d’acqua in
atmosfera.

L’unità di misura è il percento (%)

Il valore rappresentato da tale numero non è una stima assoluta; questo
significa che se l’umidità in una determinata località vale 98%, questo non
significa che la quantità di vapor d’acqua presente è elevata

Esiste un andamento strutturale durante il giorno dell’umidità relativa,
anticorrelato con la temperatura
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07/12/2011
Andamento dell’umidità relativa nel giorno
39
07/12/2011
La distribuzione dell’umidità nello spazio dipende alla
struttura anemologica
Parametri meteo
Vapore d’acqua e temperatura
In atmosfera la quantità di vapore d’acqua
non può aumentare in maniera arbitraria.
Semplificando il problema, possiamo dire
che in una data porzione di aria, ad una
data temperatura, può esserci solo una
certa quantità di vapore d’acqua.
Il grafico a fianco ci mostra come
diminuendo la temperatura, diminuisce
inevitabilmente la pressione, ovvero lo
spazio a disposizione del vapore. Ad
esempio:
•
•
•
•
•
•
a –20 °C la quantità massima è 1.1 g/m3
a –10 °C la quantità massima è 2.4 g/m3
a –0 °C la quantità massima è 4.8 g/m3
a 10 °C la quantità massima è 9.4 g/m3
a 20 °C la quantità massima è 17.3 g/m3
a 30 °C la quantità massima è 29.2 g/m3
40
07/12/2011
ALCUNE REGOLE EMPIRICHE ED
OSSERVATIVE sull’UMIDITA’ RELATIVA
Umidità relativa
Tempo meteorologico
Oscillazioni periodiche regolari
Tempo stabile e bello
Umidità relativa in diminuzione con ripresa
delle oscillazioni regolari
Tempo in variabile ma in
miglioramento
Umidità relativa con valori stabilmente
elevati, senza oscillazioni regolari
Tempo brutto
Umidità relativa in aumento con
attenuazione delle oscillazioni regolari
Tempo variabile con possibile
peggioramento.
Umidità relativa con valori stabilmente
bassi, senza oscillazioni regolari
Possibile presenza di favonio,
tempo bello
Il vento
la risultante delle forze su masse d’aria
 L’unità di misura del vento è il metro al
secondo (m/s)
 Il vento è una grandezza vettoriale, in altre
parole è una grandezza caratterizzata da tre
numeri:
 direzione
 intensità
 verso
 La direzione del vento è sempre intesa come
direzione di provenienza. Vento da NordOvest significa che il flusso d’aria proviene
da Nord-Ovest e si dirige (evidentemente) a
Sud-Est
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07/12/2011
Scala di intensità del vento
Esiste una scala dell’intensità del vento chiamata scala Beaufort, in cui il vento è
suddiviso solamente per intensità e non per direzione
GRADO
DESCRIZIONE
INTENSITA’
(m/s)
INTENSITA’
(km/h)
EFFETTI
1-6
Movimento del vento visibile dal fumo
1
Bava di vento
0.3-1.5
2
Brezza leggera
1.6-3.3
7-11
Si sente il vento sulla pelle. Le foglie frusciano
3
Brezza tesa
3.4-5.4
12-19
Foglie e rami piccoli in movimento costante
4
Vento moderato
5.5-7.9
20-29
Sollevamento di polvere e carta. I rami sono agitati
5
Vento teso
8-10.7
30-39
Oscillano gli arbusti con foglie.
6
Vento fresco
10.8-13.8
40-50
Movimento di grossi rami. Difficoltà ad usare l’ombrello
7
Vento forte
13.9-17.1
51-62
Interi alberi agitati. Difficoltà a camminare controvento
8
Burrasca
17.2-20.7
63-75
Ramoscelli strappati dagli alberi. Impossibile camminare
controvento
9
Burrasca forte
20.8-24.4
76-87
Leggeri danni alle strutture, camini e tegole asportati
10
Tempesta
24.5-28.4
88-102
Sradicamento alberi e consistenti danni alle strutture
11
Tempesta
violenta
28.5-32.6
103-117
Vasti danni alle strutture
12
Uragano
> 32.7
>117
Danni ingenti ed estesi alle strutture
Il vento al suolo: il gradiente orizzontale di pressione
Fra un campo di alta pressione ed
un campo di bassa pressione
esiste una differenza sensibile in
ettopascal (hPa).
Tale differenza è chiamata
gradiente di pressione. Questa
differenza di pressione induce
moti orizzontali dall’area a
pressione maggiore all’area a
pressione minore.
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07/12/2011
Venti in montagna: l’orografia
Venti in montagna: l’orografia
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07/12/2011
I venti locali: le brezze
Brezze: analisi qualitativa
• Effetto dovuto al riscaldamento
differenziato di due superfici dalle
caratteristiche fisiche differenti.
• Si supponga di avere due regioni
adiacenti, la seconda con una capacità
termica superficiale maggiore rispetto
alla prima (ad esempio, terra e mare
rispettivamente).
• La differente capacità termica fa sì che
di giorno la terra risulti calda rispetto al
mare, mentre di notte è il mare a
risultare caldo rispetto alla terra.
• Al di sopra delle superfici più calde, si generano correnti convettive verticali verso
l’alto; l’aria mancante al suolo (trasportata da queste correnti) viene dall’aria
sovrastante la superficie più fredda, la quale a sua volta viene sostituita dall’aria in
quota che discende con moto subsidente, chiudendo il ciclo.
• Ne risulta così una cella di circolazione.
44
07/12/2011
Stazione Riva del Garda - dal 30 m aggio al 3 giugno 2002
10
9
velocità vento media (m/s)
8
7
6
5
4
3
2
1
0
0
12
24
36
48
60
72
84
96
108
120
ora solare
45
07/12/2011
Stazione Riva del Garda - dal 30 m aggio al 3 giugno 2002
360
direzione
270
180
90
0
0
12
24
36
48
60
72
84
96
108
120
ora solare
ALCUNE REGOLE EMPIRICHE ED
OSSERVATIVE sul VENTO
Vento
Tempo meteorologico
Oscillazioni periodiche regolari
(brezza di valle e monte)
Tempo stabile e bello; tuttavia in estate
sono possibili temporali da calore
Vento in aumento in quota da
ovest con nubi stratificate
Possibile peggioramento del tempo
Vento forte in quota ma con
altocumuli lenticolari (i “dischi
volanti”)
Possibile presenza di favonio, e tempo bello
(attenzione alle temperature: alzandosi con
la quota in presenza di favonio le
temperature sono comunque basse)
Presenza di favonio
Tempo bello con temperature miti a basse
quote. Tuttavia è assai probabile che dopo
l’episodio di favonio le temperature
diminuiscano sensibilmente
46
07/12/2011
DIREZIONE VENTI E TEMPO
Provenienza
del vento
Tempo predominante a Sud delle Alpi
NW, N, NE
Secco, soleggiato, limpido, vento in montagna e
nelle valli superiori. Possibili fenomeni nuvolosi
che interessano solo le Alpi di confine, con
altostrati veloci. Con direzione da NW-N
possibilità di foehn fino in fondo valle e
presenza di stau sopravento ai rilievi con
sconfinamenti anche sottovento.
Estate: notti fresche
Inverno: freddo con circolazione da NE,
più mite se da NW.
E
Secco
Estate: abbastanza soleggiato e
condizioni favorevoli per i temporali.
Inverno: freddo e grigio. Nuvolosità
bassa sotto i 2000 metri, soleggiato in
montagna.
SE, S, SW
Nuvoloso o molto nuvoloso, con precipitazioni
anche abbondanti specie in bassa Vallée con SE.
Estate: afoso.
Inverno: mite, innalzamento sensibile
dello zero termico.
W
Transiti veloci di sistemi frontali umidi, più secco
a bassa quota. Nuvolosità variabile,
tendenzialmente brutto con precipitazioni in
alta Vallée, variabile ed asciutto in bassa Vallée.
Estate: abbastanza caldo.
Inverno: temperatura della stagione.
Il vento e la neve
 il vento gioca un importantissimo ruolo nel
trasporto ed accumulo della neve (effetto
meccanico)
 il vento gioca un importante ruolo sui
processi di metamorfismo della neve
(effetto meccanico e termico)
47
07/12/2011
Meccanismi di trasporto eolico
 Rotolamento: velocità vento sino a 18 Km/h
(5 m/s). Possibili accumuli: trascurabili.
 Saltazione: velocità vento tra 18 e 36 Km/h
(5-10 m/s). Possibili accumuli sino a 10 cm.
 Sospensione e turbolenza: velocità vento tra
36 e 100 Km/h. Possibili accumuli: sino a 40
cm con velocità vento sino a 54 Km/h (15
m/s); sino a 80 cm con velocità vento sino a
72 Km/h (20 m/s); anche sino a 200 cm per
velocità superiori a 72 Km/h.
Effetto termico del vento




vento secco/freddo induce la sublimazione di cristalli di neve raffreddando la
superficie e deumidificando il manto nevoso; rallenta l’eventuale
metamorfismo da debole gradiente in atto
vento umido/freddo cede vapore e quindi accelera la sinterizzazione; il
fenomeno si evidenzia nella formazione di sottili strati superficiali più densi,
anche se fragili e a debole resistenza, che, interagendo sulla circolazione di
calore e vapore con gli strati sottostanti, possono dare il via al metamorfismo
da gradiente elevato. Su neve in fusione questo tipo di vento porta a croste
ghiacciate
vento secco/caldo (foehn) riscalda la superficie più di quanto si raffreddi per
perdita di umidità (sublimazione o fusione veloce in funzione della
temperatura)
vento umido/caldo cede vapore al manto nevoso riscaldandolo e
umidificandolo
48
07/12/2011
Wind chill
Le Nuvole
49
07/12/2011
Le nuvole sono costituite di vapore acqueo che, condensandosi, forma
piccole goccioline o cristalli di ghiaccio, solitamente tra 1 e 100 micron di
diametro.
Le nuvole appaiono bianche se viste alla luce a causa dell'alta riflessione
della luce stessa (fra il 60% e il 85%) sulla superficie di queste goccioline.
Ma appaiono grigie se viste in condizioni di scarsa luminosità; in questo
caso maggiore è l’altezza ed estensione della nube e più scura essa
apparirà. Questo è il motivo per cui una nube temporalesca,
generalmente un cumulonembo, appare molto scura alla base.
Si formano per condensazione: in poche parole, quando l'acqua
terrestre evapora, si trasforma in vapore acqueo che risale
nell'atmosfera raffreddandosi, per condensarsi attorno a piccole
impurità (cristalli di sale marino, particelle di polvere...) generando
così goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio.
L’acqua in atmosfera può essere sotto forma di:
• vapore (quando non è satura l’atmosfera lo sopporta)
• acqua liquida (esiste fino a –40° C)
• ghiaccio (neve o grandine)
La quantità di vapore che può contenere l’aria senza saturare e quindi senza
condensare diminuisce con la temperatura.
Durante i passaggi di fase si ha trasferimento di calore. Ad esempio, quando il vapore
condensa (formazione di una nuvola), viene ceduto calore (calore latente di
condensazione) e dunque l’aria si scalda. Con il processo inverso (evaporazione, per
esempio delle precipitazioni o del sudore) l’aria si raffredda
50
07/12/2011
Le nubi si formano tramite il processo di condensazione e si
dissolvono mediante il processo di evaporazione
Il processo di saturazione del
vapore d’acqua può avvenire
solo in presenza dei nuclei di
condensazione (pulviscolo
atmosferico)
La condensazione di acqua in presenza di nuclei di
condensazione può già avvenire in presenza di umidità pari
al 70-80 %
In base alla quota le nubi sono costituite da goccioline
d’acqua e da cristalli di ghiaccio
T > -4°C: goccioline d’acqua
-40°C< T < -4°C: goccioline e cristalli
T < -40°C: cristalli
51
07/12/2011
Ricapitolando:
 Il vapore acqueo, naturalmente presente in atmosfera, allo
stato di gas, raffreddandosi, condensa sino a formare delle
piccolissime goccioline di acqua, che poi si aggregano per
formare gocce sempre più grosse.
 E per quale motivo il vapore raffreddandosi condensa?
Per la legge di stato dei gas!
 E come è possibile che l’aria si raffreddi in atmosfera in
maniera “naturale”? Semplice: quando l’aria, per qualche
motivo, si solleva! Sollevandosi, infatti, sempre per la legge
dei gas, deve per forza raffreddarsi
Le nuvole si formano per rapida ascesa di masse d’aria
umida
52
07/12/2011
Le nuvole vengono classificate in base ad
altezza e forma
53
07/12/2011
Misura della copertura nuvolosa
Ci
54
07/12/2011
Ci+Cs
Cs
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07/12/2011
Cc
Ac
56
07/12/2011
Sc
As
57
07/12/2011
Cu
Cu
Cu
58
07/12/2011
Cu
Cb
59
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St
Cb congestus
60
07/12/2011
Le precipitazioni
Una nube è formata da miliardi di goccioline d'acqua.
Queste goccioline sono il risultato dell'evaporazione dell'acqua da oceani, mari, corsi
d'acqua dolce, vegetazione e suolo.
Il vapore acqueo viene quindi portato verso l'alto da correnti ascendenti; salendo,
l'aria si raffredda e raggiunge la saturazione.
Il vapore saturo, grazie alla presenza in atmosfera di particelle di pulviscolo e cristalli
di ghiaccio che agiscono come "nuclei igroscopici" o "di condensazione" (di
dimensioni comprese tra 0,1 e 4 µm) condensa e si formano le prime goccioline di
pioggia.
Le precipitazioni e quindi la pioggia possono avvenire però solo quando la forza peso
risulterà maggiore della resistenza offerta dal moto ascendente che ha portato alla
formazione della nube stessa e che tende a mantenere le goccioline in sospensione.
Occorrono centinaia di milioni di goccioline di nube per formare una goccia di pioggia
del diametro compreso tra 200 µm e qualche millimetro.
I due principali meccanismi di formazione sono:

accrescimento per coalescenza

processo Bergeron-Findeisen
Processo di COALESCENZA
Questo fenomeno accade nelle cosiddette nubi calde con temperatura superiore a 0 °C.
Alle nostre latitudini tale processo è secondario rispetto all’accrescimento su germi di ghiaccio
ed è invece assai frequente a latitudini inferiori al tropico.
61
07/12/2011
Processo di BERGERON-FINDEISEN
Nelle cosiddette nubi fredde, immerse
nell'atmosfera a temperature inferiori a 0 °C, il
processo avviene a causa dei nuclei glaciogeni
che attraggono su sé stessi le goccioline di
vapore, formando microcristalli di ghiaccio.
Questi s'ingrandiscono più velocemente delle
goccioline d’acqua ed il loro diametro quando
risulta essere un centinaio di micrometri
cominciano a cadere per gravità.
Durante la caduta questi cristalli possono
ingrandirsi ancora in svariate maniere:

per coalescenza, sia urtando gocce e
goccioline sopraffuse, sia scontrandosi
con altri cristalli

per brinamento, durante la caduta del
cristallo le goccioline sopraffuse
circostanti solidificano sul cristallo di
neve stesso

per aggregazione, con temperature non
molto negative i cristalli di ghiaccio si
aggregano
Una volta usciti dalla nube, se la temperatura rimane negativa o poco superiore allo zero
cadono come cristalli di neve, altrimenti si trasformano in gocce di pioggia.
62
07/12/2011
Intensità precipitazione
Stau e foehn
LO STAU
Quando una massa d’aria umida si
solleva in modo forzato sul versante
sopravento di una catena montuosa si
ha un effetto chiamato STAU.
Il cielo è coperto e vi sono
precipitazioni diffuse, anche nevose
durante l’inverno.
IL FOEHN
La stessa massa, dopo aver valicato la
montagna, riscende sul versante sottovento,
ma senza il suo carico di umidità, in gran
parte precipitato sotto forma di pioggia o
neve sul versante dello STAU.
Il cielo è generalmente sgombro da nuvole
salvo nubi lenticolari, l’aria è secca e, nelle
valli, spira un vento spesso tiepido chiamato
FOEHN.
63
07/12/2011
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
PARTICELLA D’ARIA A 200 m DI QUOTA :
+ 5°C E 65% UMIDITA RELATIVA
200 m
+5 °C
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
LA PARTICELLA D’ARIA A 1000 m DI QUOTA A 3°C E 100% DI UMIDITA RELATIVA
CONDENSAZIONE
RISPETTO ALLA PARTICELLA
INIZIALE SI HANNO 8°C IN MENO PER
800 m DI SALITA; VALE A DIRE UN
RAFFREDDAMENTO DI 1°C/100 m
1000 m
-3 °C
64
07/12/2011
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
LA PARTICELLA D’ARIA A 2000 m DI
QUOTA A - 8°C E 100% DI UMIDITA
RELATIVA: PRESENZA DI NUBI E
PRECIPITAZIONI
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 1000 m SI HANNO
5°C IN MENO PER 1000 m DI SALITA, OVVERO UN
RAFFREDDAMENTO DI 0.5°C/100 m
2000 m
-8 °C
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
LA PARTICELLA D’ARIA A 3000 m DI
QUOTA A - 13°C CON 100% DI UMIDITA
RELATIVA: PRESENZA DI NUBI E
PRECIPITAZIONI
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 2000 m, SI HANNO 5°C
IN MENO DOPO ALTRI 1000 m DI SALITA; OVVERO UN
RAFFREDDAMENTO PARI A 0.5°C/100 m (PSEUDO
ADIABATICO)
3000 m
-13 °C
65
07/12/2011
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
3800 m
-17 °C
LA PARTICELLA D’ARIA A 3800 m DI
QUOTA A - 17°C CON 100% DI UMIDITA
RELATIVA. LA SALITA È FINITA, LE
PRECIPITAZIONI CESSANO ED INIZIA IL
DISSOLVIMENTO DELLE NUBI
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 3000 m SI HANNO
4°C IN MENO PER 800 m DI SALITA; OVVERO UN
RAFFREDDAMENTO DI 0.5°C/100 m
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
3000 m
-9 °C
LA PARTICELLA D’ARIA A 3000 m DI
QUOTA A - 9°C CON 75% DI UMIDITA
RELATIVA. LE NUBI SONO DEL TUTTO
DISSOLTE E L’ATMOSFERA E’ NITIDA A
CAUSA DELLA RIDUZIONE DEL TASSO DI
UMIDITÀ
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 3800 M SI HANNO
8°C IN PIÙ PER 800 M DI DISCESA; OVVERO UN
RISCALDAMENTO PIÙ INTENSO RISPETTO AL
RAFFREDDAMENTO NELLA FASE DI ASCESA
66
07/12/2011
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 3000 m SI HANNO
10°C IN PIÙ PER 1000 m DI DISCESA; VALE A DIRE
UN RISCALDAMENTO DI 1°C/100 m
(RISCALDAMENTO ADIABATICO SECCO)
2000 m
+1 °C
LA PARTICELLA D’ARIA A 2000 m DI
QUOTA A 1°C CON < 40% DI UMIDITA
RELATIVA: LE NUBI SONO DEL TUTTO
DISSOLTE E L’ATMOSFERA ASSUME UNA
GRANDE NITIDEZZA A CAUSA
DELL’ULTERIORE RIDUZIONE DEL TASSO
DI UMIDITÀ
STAU E FOEHN: CARATTERISTICHE FISICHE
IN PARTENZA 5°C, ARRIVO 19°C
CON UMIDITÀ RELATIVA
INFERIORE A 20%.
IL FOEHN È UN VENTO CALDO E
SECCO
200 m
+5 °C
RISPETTO ALLA PARTICELLA A 3000 m SI HANNO 28°C IN
PIÙ PER 2800 m DI DISCESA; MENTRE NELLA FASE DI
SALITA ERANO SOLO 9°C IN MENO.
ALLA FINE I PROCESSI DIVERSI DI RAFFREDAMENTO E
DI RISCALDAMENTO IMPLICANO UNA DIFFERENZA DI
14°C A PARITÀ DI QUOTA.
200 m
+19 °C
67
07/12/2011
RAFFREDAMENTO PSEUDO ADIABATICO
O ADIABATICO SATURO. IL SUO VALORE
TIENE CONTO DELLA PRODUZIONE DI
CALORE LATENTE GENERATO DALLA
CONDENSAZIONE E DALLE
PRECIPITAZIONI STESSE
RISCALDAMENTO ADIABATICO
CORISPONDENTE A 1°C/100 m,
0.5 °C/100m
1 °C/100m
1 °C/100m
200 m
+5 °C
200 m
+19 °C
Il foehn: valori dei parametri
68
07/12/2011
Il Foehn in Vallée
In VdA i valori di caldo record invernale li porta il foehn, vento del nord!
Evento del 19-20 gennaio 2007: record di caldo in gennaio a St-Christophe dal 1974 ad
oggi:
 T min 19/1: + 14°C
 T max 20/1: + 23.1°C
A Verres il 19/1
 T max: + 25.3°C
A Morgex il 20/1
 T max: + 19.2°C
A Courmayeur il 19/1
 T max: + 17.7°C
Sono i valori record per il mese di gennaio da quando esistono le misurazioni nelle
nostre stazioni automatiche, e si tratta di valori decisamente estivi.
69
07/12/2011
Foehn in Ossola
70
07/12/2011
Zero Termico
Cos’è lo zero termico?
La quota alla quale la temperatura dell’aria in atmosfera
libera assume la temperatura di 0 °C partendo dall’alto.
Pertanto lo zero termico è una quota, ovvero una altezza!
71
07/12/2011
Perché è importante lo zero termico?

redazione dei bollettini nivo-meteorologici nella determinazione
del grado di pericolo legato alle valanghe

stima del limite delle nevicate nel caso di precipitazioni

stato termico dell’ambiente in relazione a pericoli oggettivi
Per “limite della nevicata” si intende la quota oltre la quale la
precipitazione assume prevalentemente (90%) forma solida
(Kappenberger/Kerkmann, 1997), e non la quota oltre la quale si verifica
un accumulo di neve al suolo.
Solitamente il limite della nevicata è inferiore alla quota di accumulo al
suolo!
Andamento dello zero termico
Lo zero termico varia nel corso della giornata?
No, se non cambia la massa d’aria!
72
07/12/2011
Radiosondaggio Milano Linate: dal 7 al 9 aprile 2010
La quota dello zero termico varia in funzione della tipologia della massa d’aria, e non del ciclo
diurno solare!
Geopotenziale e temperatura dal 7 al 9 aprile 2010
Milano Linate
73
07/12/2011
ZERO TERMICO
-6 °C
3500
-3 °C
3000
zero termico
0 °C
2500
3 °C
2000
6 °C
1500
9 °C
1000
Gradi °C
0 °C
Zero termico in presenza di inversioni
In caso di inversioni, dal punto di vista meteorologico lo zero
termico è definito come la prima quota provenendo dall’alto
alla quale la temperatura assume il valore di zero gradi
centigradi.
74
07/12/2011
-8 °C
3500
-4 °C
3000
0 °C
2500 m
0 °C
2000
0 °C
1500
2 °C
1000
0 °C
Gradi °C
-3 °C
500
0 °C
Variazioni locali di zero termico
Lo zero termico può subire importanti variazioni legate alla
morfologia del luogo ed alla tipologia della circolazione
meteorologica locale:



circolazioni di brezza
esposizione
conformazione delle valli
75
07/12/2011
ARIA RIMESCOLATA
2500 m 0 °C
2500 m 0 °C
VERSANTE ALL’OMBRA
3000 m
2500 m
2000 m
VERSANTE AL SOLE
76
07/12/2011
La neve
La quota alla quale inizia a nevicare dipende da parecchi
fattori:

Zero termico

intensità della precipitazione

presenza od assenza di moti turbolenti di
rimescolamento atmosferico

morfologia delle vallate
0 °C
Quota zero termico
2500 m
0 °C
2200 m
NEVE AL DI SOTTO DI 300 METRI CIRCA DELLO ZERO TERMICO
77
07/12/2011
2500 m
1900m
IN CASO DI NEVICATA FORTE, NEVE FINO A 600 METRI CIRCA SOTTO LO ZERO
TERMICO
SCARSO RIMESCOLAMENTO DELL’ARIA
2500 m
2300 m
2100 m
0 °C
0.1 °C
0.1 °C
tempo
78
07/12/2011
VALLI LARGHE E VALLI STRETTE
2500 m
2000 m
0 °C
1500 m
1.5 °C
0 °C
-2 °C
1000 m
500 m
0 °C
IN CASO DI INVERSIONE TERMICA… ?
79
07/12/2011
RICAPITOLANDO:
 Generalmente comincia a nevicare circa
300 metri sotto lo zero termico
 In caso di forte nevicata, è possibile che
nevichi a partire da circa 600 metri sotto
lo zero termico
80
07/12/2011
LE NEVICATE IN VALLE D’AOSTA
• Provenienza valutata in base alla direzione del vento negli strati
medi (850 – 700 hPa -> 1500 – 3000 m)
• Le perturbazioni più attive si hanno con correnti da W o SW
(perturbazioni atlantiche) o da SE (richiamo aria umida meridionale)
• Perturbazioni da NW: apporti minori e limitati ad alcuni settori
• Perturbazioni provenienti da S, N, E: meno frequenti e assimilabili
rispettivamente a SE, NW, SE
Differenza apporti nevosi nelle valli
81
07/12/2011
Differenza apporti nevosi in presenza di
stratificazioni termiche
82
07/12/2011
83
07/12/2011
84
07/12/2011
LE PREVISIONI DEL TEMPO: COME
Cercando di riprodurre, ovvero simulare,
quello che accade per davvero nell’atmosfera,
osservandola con strumenti di misura rigorosi
e condivisi.
Quando l’uomo vuole conoscere qualcosa,
prima studia il comportamento del fenomeno,
ovvero misura. Poi cerca di riprodurre tale
fenomeno con un modello matematico.
Prevedere il tempo:
una questione di modelli
La conoscenza dei processi
atmosferici e lo sviluppo dei
calcolatori…
…ha portato alla
realizzazione di MODELLI
numerici di previsione.
85
07/12/2011
Cosa fa un modello?
 Suddivide l’atmosfera con un grigliato
tridimensionale
 Calcola i valori medi di tutti i parametri
atmosferici in ciascuna cella ad un certo
istante
 Prevede l’evoluzione di questi valori medi,
risolvendo in modo approssimato le
equazioni della fluidodinamica, che non
possono essere risolte analiticamente.
Le equazioni del modello
 Qua a fianco sono rappresentate le
equazioni matematiche che i modelli
meteorologici devono risolvere

1 d
U 0
 dt
 Le grandezze primarie contenute in
questa equazione (le variabili) sono:




Temperatura T
Campo del vento
Pressione
Umidità specifica
cv
dT d .
 p q
dt
dt

  1
 
dU
 2  U  p g  F
dt

SEMBRAVA PIU’ FACILE, EH?
86
07/12/2011
Modelli globali e ad area limitata
Modelli globali
 richiedono analisi globale
 bassa risoluzione
Modelli ad area limitata
 richiedono condizioni al
contorno dai modelli globali
 alta risoluzione
Aumento risoluzione spaziale
T511
T319
T213
T106
T63
87
07/12/2011
7 km
20 km
2.8 km
7 Km risoluzione orizzontale
2.8 Km risoluzione orizzontale
88
07/12/2011
Aumento sulla risoluzione dei campi
• ECMWF
• Modello globale
• 60 km
• Lambo
• LAM idrostatico
• 18 km
• Lokal
• LAM non idrostatico
• 7 km
Osservare il tempo: misure
Com’è il tempo oggi?
oggi quando?
e dove?
Adesso? Alle 12? Alle 14:45?
In Vallée? In Lombardia? In Sardegna?
?
Cosa posso fare per poter rispondere a
questa “semplice” domanda?
89
07/12/2011
Devo poter fare osservazioni, ovvero:
 misurare o stimare il tempo meteorologico,
ovvero i fenomeni
 conoscere i limiti degli strumenti di misura
 sapere comunicare ciò che ho misurato con
termini riconosciuti da tutti
Ad esempio, la precipitazione:
OSSERVARE
•
•
•
•
COMUNICARE
Quanto piove?
Come piove?
Quando ha iniziato?
Quando ha smesso?
pioviggine
neve
NO! “Piove che dio la manda”
90
07/12/2011
Il cielo?
Piove?
91
07/12/2011
Dove
piove?
Quanto piove?
92
07/12/2011
Fa freddo?
Vento?
93
07/12/2011
< 1 km/h
20-28 km/h
62-74 km/h
1-5 km/h
29-38 km/h
75-88 km/h
6-11 km/h
39-49 km/h
89-102 km/h
12-19 km/h
50-61 km/h
103-117 km/h e
più
Dunque: che cosa fa il meteorologo?
• Si diverte con un bel passatempo?
• Usa le sue proprietà sensitive?
…oppure…
94
07/12/2011
 Utilizza tutti gli strumenti tecnologicamente più
avanzati (modelli, dati regionali, dati europei)
 Utilizza tutti gli strumenti informatici più
moderni (supercalcolatori)
 Sintetizza tutte queste informazioni in formato
testuale aggiungendo la propria esperienza
mediante processi analogici (valore aggiunto)
 Fornisce queste informazioni sotto forma di
“previsione” (che non è “certificazione”)
…e quindi…
“Il meteorologo non fa previsioni ma aiuta
gli utenti a prendere decisioni”*
Meteorologo = mediatore tra modelli e utenti
Utenti = decisori
* Anders Persson – Trento, 2004
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La bontà (utilità, valore) delle previsioni
dipende dall’uso che se ne fa
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PROTEZIONE CIVILE
RISORSE IDRICHE
AGRICOLTURA
SANITÀ
QUALITÀ DELL’ARIA
TURISMO
INFORMAZIONE
Chi si occupa del tempo?
ECMWF
USAM
DPC
WMO: world meteorological organisation
L’Ufficio Meteo del Centro Funzionale della Valle d’Aosta
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“La gestione del
sistema di
allertamento nazionale
è assicurata dal
Dipartimento della
protezione civile, dalle
Regioni e dalle
Province Autonome di
Tento e Bolzano
attraverso la rete dei
Centri Funzionali”
L’Ufficio Meteo
della Valle d’Aosta
è parte integrante
del Centro
Funzionale della
Valle d’Aosta
Il ruolo dell’Ufficio Meteo per la
Protezione Civile
l sistema dei Centri Funzionali è stato istituito in ottemperanza al Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 15/12/1998, secondo quanto indicato dalla legge 267/1998.
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07/12/2011
Le informazioni meteorologiche: dove?
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Giornali
Internet
Radio
Televisione
Sentito dire
Mio nonno
La maga
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I bollettini meteorologici ?
La situazione in Italia:
www.meteoam.it (Aeronautica Militare)
www.ilmeteo.it
www.3bmeteo.it
www.centrometeo.it
www.nimbus.it
www.meteoriccione.it
www.quincimeteo.com
www.meteolecco.it
www.meteoindiretta.it
www.tempoitalia.it
www.meteoalpi.com
www.meteo.it
www.meteowebcam.it/
www.meteogiornale.it/
www.tempoitalia.it
www.eurometeo.com
www.meteolive.it/
www.meteogelo.com/
www.meteoperbacco.it/
www.meteomago.com
La situazione in Francia:
www.meteo.fr
La situazione in Svizzera:
www.meteoswiss.ch
La situazione in Spagna:
www.aemet.es
La situazione in Germania:
www.dwd.de
La situazione in Belgio:
www.meteo.be
La situazione in Inghilterra:
www.metoffice.gov.uk
… ed i bollettini meteorologici regionali
 www.regione.vda.it servizio meteorologico regionale Vallée
 www.arpa.piemonte.it servizio meteorologico regionale Piemonte
 www.meteoliguria.it servizio meteorologico regionale Liguria
 www.arpalombardia.it servizio meteorologico regionale Lombardia
 www.meteotrentino.it servizio meteorologico provinciale Trentino
 www.provincia.bz.it/meteo servizio meteorologico provinciale
dell’Alto Adige
 www.arpav.it servizio meteorologico regionale Veneto
 www.osmer.fvg.it servizio meteorologico regionale Friuli
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I bollettini regionali
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Emissione tutti i giorni, festivi compresi
Sempre, entro le 14
Possibilità di ricezione via fax-polling
Risponditore automatico telefonico
Possibile ricezione via sms oppure e-mail
Bollettini testuali senza troppi fronzoli
Indicazioni regionali
Analisi temporale (suddivisione ore del giorno)
Differenziazione prodotti per tipologia d’uso
Informazioni meteorologiche comuni con i servizi
nivologici regionali
I bollettini regionali
 Si dovrebbero leggere tutti i giorni
 Si dovrebbero valutare non in un breve periodo e
con onestà: sono previsioni e non certificazioni
 Si dovrebbero considerare come uno strumento
per l’ausilio alle decisioni
 Si dovrebbero adoperare senza pregiudizi
 Si dovrebbero …
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Regione Valle d’Aosta
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07/12/2011
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07/12/2011
Regione Piemonte
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07/12/2011
Regione Liguria
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