_______________________________________________________________ ___________________________ Ist. di economia, Corso di Laurea in Ing. Gestionale, I canale (A-L), A.A. 2008-2009. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA TREDICESIMA SETTIMANA ELEMENTI di CONTABILITA’ ECONOMICA NAZIONALE e di MACROECONOMIA La macroeconomia prende in considerazione soggetti economici, beni e mercati AGGREGATI. Gli OPERATORI sono: Famiglie; Imprese; La Pubblica amministrazione Il resto del mondo (estero). I BENI: tutti i beni e servizi vengono considerati in forma aggregata come PRODOTTO NAZIONALE (Y). Esso viene CONSUMATO oppure utilizzato per ricavarne mezzi di produzione addizionali (INVESTIMENTO). 114 _______________________________________________________________ ___________________________ Il PREZZO (P) e’ una media ponderata di tutti i prezzi (in valuta) dei vari beni facenti parte del prodotto nazionale. E’ definito come livello generale dei prezzi o deflatore implicito. Per studiare l’andamento dell’attivita’ economica nel breve periodo ci concentriamo sulle interazioni tra PRODUZIONE, REDDITO e DOMANDA. NOZIONI DI BASE: v PIL o prodotto interno lordo: valore di tutti i beni e servizi prodotti all’interno di un paese in un certo lasso di tempo (es. trimestre o anno). PIL nominale o a prezzi correnti PIL reale o a prezzi costanti. Si noti che: - IL PIL e’ il valore dei beni e servizi FINALI prodotti in una certa economia (cioe’ i beni intermedi NON sono inclusi nel PIL) . Ad ogni 115 _______________________________________________________________ ___________________________ stadio della produzione di un bene viene conteggiato SOLO il VALORE AGGIUNTO apportato a quel determinato stadio; - Nel PIL viene computata solo la produzione CORRENTE; - Nel PIL nominale i beni vengono valutati ai prezzi di mercato, e non al costo dei fattori (i prezzi di mercato includono ad es. le imposte indirette); - PIL ? PNL . Il PIL misura il valore dei beni e servizi finali prodotti all’interno di un paese. Parte del PNL (prodotto nazionale lordo) invece e’ prodotto all’estero. - PIL ? PIN. Il PIN (prodotto interno netto) è pari al PIL – gli ammortamenti. - Ci sono evidenti carenze e problemi di misura nel PIL (non inclusione del degrado ambientale e della cosiddetta ‘economia sommersa’). Per valutare quale e’ il tasso di crescita di un sistema economico si fa uso del tasso di crescita del PIL reale. 116 _______________________________________________________________ ___________________________ Perche’ si verifica un tasso di crescita del PIL reale? - varia l’ammontare delle risorse (lavoro o beni capitali) disponibili in un certo sistema economico; - si verificano variazioni nell’efficienza dell’impiego delle risorse; - si ha una variazione nell’impiego di determinate risorse disponibili (ad es. aumenta il tasso di occupazione). Di solito il PIL nominale cresce molto piu’ rapidamente del PIL reale. La differenza tra i due tassi di crescita dipende dal saggio di aumento dei prezzi, ossia dall’ INFLAZIONE. L’inflazione e’ il tasso percentuale di aumento del livello dei prezzi in un determinato periodo. Come MISURARE l’inflazione? 1) DEFLATORE DEL PIL: rapporto tra PIL nominale e PIL reale. Misura la variazione dei prezzi intercorsa dall’anno a cui si riferiscono i prezzi base fino al periodo corrente. E’ un indice di prezzo a base molto larga. 117 _______________________________________________________________ ___________________________ 2) IPC (INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO): misura il costo di acquisto di un certo paniere di beni, rappresentativo degli acquisti di un consumatore urbano medio. 3) IPP (INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE): include anche i prezzi dei beni intermedi. Le variazioni dell’IPP sono considerate in grado di anticipare quelle dell’IPC. Riassumendo, sia l’IPP che l’IPC sono indici di prezzo che pongono a confronto il costo di un paniere dalla composizione data nell’anno corrente e nell’anno base. In termini piu’ formali: t t P ∑ t q0 ∑ P0t q0t 100 INDICE di Laspeyres, o indice di prezzo ponderato all’anno base. Invece il deflatore del PIL = PIL misurato ai prezzi correnti / PIL misurato ai prezzi dell’anno base = 118 _______________________________________________________________ ___________________________ i i P ∑ t qt ∑ P0i qti 100 INDICE di Paasche, o indice di prezzo ponderato all’anno corrente. PRODUZIONE E COMPONENTI DELLA DOMANDA Componenti del PIL: CONSUMO (C) , SPESA PUBBLICA (G), INVESTIMENTI (I) Queste 3 voci costituiscono la SPESA IN BENI E SERVIZI DA PARTE DEI RESIDENTI. Al fine di ottenere la spesa totale in BENI NAZIONALI, occorre considerare le ESPORTAZIONI NETTE, o saldo commerciale con l’estero, o domanda estera netta: NX = EXP – IMP Se NX>0 si ha un avanzo commerciale. Se NX<0 si ha un disavanzo commerciale. 119 _______________________________________________________________ ___________________________ Si ottiene dunque il cosiddetto CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI: PIL + IMP = consumi privati e pubblici + I + EXP Si noti che, se le risorse interne (PIL) non risultano sufficienti a soddisfare la domanda interna di beni e servizi, allora l’economia dovra’ attingere risorse dall’esterno e NX <0. IDENTITA’ RILEVANTI della CONTABILITA’ ECONOMICA NAZIONALE. In una economia semplificata, priva di pubblica amministrazione e commercio con l’estero: Y≡C+I Si tratta di una identità’ SE all’interno degli investimenti sono contabilizzate anche le scorte. Se il reddito del settore privato e’ Y, allora, Y≡S+C 120 _______________________________________________________________ ___________________________ Dunque I ≡ Y-C ≡ S Significato: coloro che investono finanziano i loro investimenti indebitandosi con coloro che risparmiano. Se introduciamo settore pubblico e commercio con l’estero: Y ≡ C+ I+ G+ NX e YD ≡Y + TR –TA Inoltre YD ≡ C+S Dunque C+S ≡ YD ≡ Y+TR-TA da cui C ≡ YD-S ≡ Y+TR-TA –S e quindi C+S ≡ C+I+G+NX +TR-TA S-I ≡ (G+TR-TA) +NX dove (G+TR-TA) rappresenta il disavanzo del bilancio pubblico. 121 _______________________________________________________________ ___________________________ IL MODELLO REDDITO-SPESA Obiettivo: analizzare le interazioni tra domanda, reddito e produzione. Ipotesi di base di questo modello: Un ruolo fondamentale per la determinazione del livello di equilibrio del prodotto nazionale e’ svolto dalla domanda aggregata; Si tratta di un modello di breve periodo. Si assume come dato il livello della capacita’ produttiva (lo stock di capitale e’ un dato). Il livello dei prezzi P e’ costante. Usando la scomposizione del PIL, scriviamo la domanda di beni come: Z ≡ C + I+ G + EXP-IMP Se siamo in economia chiusa: Z ≡ C + I+ G 122 _______________________________________________________________ ___________________________ Equazioni comportamentali: C = c o+ c 1 YD dove c 1 è la propensione marginale al consumo (0<c1<1). Poiché YD ≡ Y+TR-TA ossia YD ≡ Y -T dove T indica le imposte al netto dei trasferimenti. Dunque: C = c o+ c 1 (Y-T) Per semplicità assumiamo che: I=I G =G (variabili esogene al modello) Come si determina la produzione di equilibrio? Sin qui abbiamo che la domanda di beni e’: Z = co+ c 1 (Y-T) + I +G L’equilibrio sul mercato dei beni impone che: 123 _______________________________________________________________ ___________________________ Y = Z = co+ c 1 (Y-T) + I +G In equilibrio la produzione è uguale alla domanda. Ma a sua volta la produzione determina il reddito, e il reddito influenza la domanda. Il valore di equilibrio della produzione è: 1 (c + I + G -c Y= 1 − c1 o 1 T) dove (co+ I + G -c 1 1 − c1 1 T) = spesa autonoma; = moltiplicatore (>1) qualsiasi variazione nella spesa autonoma portera’ ad una variazione di produzione in misura superiore. 124 _______________________________________________________________ ___________________________ La funzione Y = f (co, I,G, c 1, T) si chiama FORMA RIDOTTA del modello. Essa ci fornisce il valore della variabile ENDOGENA (in questo caso il prodotto di equilibrio) in funzione dei valori assunti dalla variabili esogene e dai parametri delle equazioni comportamentali. Z, Y B Spesa autonoma A 45° reddito 125 _______________________________________________________________ ___________________________ Una modalita’ diversa di interpretare l’equilibrio sul mercato dei beni: Definiamo il risparmio come: S ≡YD – C ≡Y – T - C Poiche’ Y = C +I+G , Y-T-C = I +G-T S= I + G –T o meglio: I = S + (T-G) = somma di risparmio privato e di risparmio del settore pubblico. CURVA IS 126