IL CAFFÈ 11 dicembre 2011 42 C3SOCIETÀ E COSTUME Effetto psoriasi su cuore e arterie Il consumo di antibiotici in Svizzera è tra i più bassi a livello internazionale Le infezioni batteriche causano 25mila morti l’anno in Europa Dal 2006 i medici svizzeri notificano le prescrizioni di antibiotici nell’ambito del sistema Sentinella (www.sentinella.ch) Tra i batteri più temuti in Svizzera, e contro i quali gli antibiotici non sono più efficaci, gli stafilococchi. Infezioni molto gravi, che possono causare la morte per setticemia del paziente, sono causate anche da altri germi quali l'Escherichia coli, il Pseudomonas aeruginosa e l'Acinetobacter Antibiotici impotenti di fronte alla tenacia di certi microrganismi Batteri sempre più resistenti È allarme per l’aumento delle infezioni non curabili CRISTINA GAVIRAGHI Non bastava la crisi economica. C’è un’altra epidemia in Europa, ed è quella delle infezioni batteriche che non rispondono più all’arsenale antibiotico dei medici. Sembra un’affermazione esagerata, ma i 25mila morti l’anno che queste malattie causano in Europa, dato presentato a Bruxelles durante la Giornata di sensibilizzazione al corretto uso degli antibiotici, spingono a non sottovalutare la questione. Tra i microrganismi che si fanno beffe dei farmaci, oltre a ceppi di Escherichia coli, noti per aver causato mesi fa una cinquantina di decessi, anche ceppi resistenti di Klebsiella pneumoniae, batteri responsabili di polmoniti e infezioni urinarie e soprattutto lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, il più coinvolto nei contagi che avvengono negli ospedali. In Svizzera e in Ticino specialmente, l’uso di antibiotici è tra i più bassi a livello internazionale, sotto la media europea. Ma negli ultimi anni anche qui sono aumentate le resistenze antibiotiche. È nelle corsie che la resistenza antibiotica si fa più sentire, ma anche altrove è in aumento, complice l’abuso di antimicrobici prescritti in modo inappropriato dai medici e presi in maniera non corretta dai pazienti. Quante volte si ricorre ad antibiotici per un banale raffreddore o per l’influenza, malattia causata da virus e non da batteri, contro cui questi medicinali non hanno potere! “Sono i paesi dove c’è un maggiore consumo di antibiotici - spiega Marc Sprenger direttore del Centro europeo di controllo delle malattie - ad avere una più alta frequenza di casi di resistenze antibiotiche”. I peggiori in Europa sono Grecia, Francia e Italia, dove crescono le infezioni da Klebsiella che non rispondono neppure ai farmaci del gruppo carbapenem, antibiotici considerati l’“ultima chance” per annientare il batterio. Quando non funzionano più nemmeno questi prodotti da Negli ospedali il problema è più marcato, complice l’abuso di antimicrobici somministrare in vena, non resta che ripescare medicinali usciti dall’uso perché troppo tossici. E se in gran parte degli ospedali europei sono diminuite le malattie da Mrsa, ovvero da stafilococco resistente alla meticillina, i contagi nelle strutture sanitarie sono tutt’altro che scomparsi. “Gli episodi non riguardano più solo pazienti anziani già debilitati - continua Sprenger -. Una giovane donna sana, in ospedale per un parto cesareo, può contrarre un’infezione da un catetere contaminato”. Ecco un altro aspetto della I PIÙ DIFFUSI ESCHERICHIA COLI È una specie di batterio che vive nella parte inferiore dell'intestino KLEBSIELLA PNEUMONIAE Può provocare polmonite batterica. È coinvolta in infezioni acquisite negli ospedali STAPHYLOCOCCUS AUREUS È responsabile di infezioni in diverse zone dell’organismo questione: le scarse misure igieniche adottate, per fretta e negligenza, dal personale sanitario. Eppure basterebbe che infermieri e medici si lavassero accuratamente e spesso le mani per contenere il fenomeno. Ai batteri non servono passaporti per attraversare i confini e non basta una frontiera a tenerli lontani. Per controllare la situazione tra il 2001 e il 2006 è stato finanziato un programma di ricerca sulla resistenza agli antibiotici sfociato nell’istituzione di un sistema nazionale di monitoraggio (Search) che raccoglie dati sulle infezioni batteriche in tutta la confederazione. Incoraggiante il fatto che nel 2010 in Svizzera sia calato l’uso di antimicrobici anche in campo veterinario; il loro abuso negli allevamenti è una causa dell’aumento della resistenza antibiotica nell’ambiente che si riflette sugli esseri umani. Non bastano però più accortezza nell’uso dei farmaci e maggior attenzione alle pratiche igieniche. Per evitare di ricorrere a vecchi e tossici medicinali, sperando che funzionino contro i superbatteri, servirebbero antibiotici nuovi. Per questo la Commissione europea prevede anche incentivi e collaborazioni tra pubblico e privato per lo sviluppo di nuove molecole. Sperando che il loro uso improprio non bruci le nuove armi a disposizione dei medici. Amarsi così LINDA ROSSI, psicoterapeuta e sessuologa La lettera La risposta Se cuore e arterie dei malati di psoriasi si ammalano più che in una persona sana forse è perché il colesterolo “buono” non fa il suo dovere. In uno studio presentato al congresso dell’American Heart Association, alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno confrontato livelli e tipi di colesterolo di oltre 70 malati di psoriasi con quelli di individui sani. Non solo nei primi la quantità di colesterolo “cattivo” Ldl era più alta, indipendentemente dalla presenza di fattori di rischio e obesità, ma anche quello Hdl presentava delle anomalie. In chi aveva la malattia della pelle, infatti, le lipoproteine ad alta densità (Hdl), che dovrebbero rimuovere il colesterolo dalle cellule proteggendo dall’arteriosclerosi, svolgevano il loro compito con un’efficienza di un quarto più bassa rispetto a quelle delle persone non malate. Il maggior rischio cardiovascolare noto in chi soffre di malattie infiammatorie come la psoriasi non sarebbe quindi solo una questione di quantità, ma anche di qualità del colesterolo. c.g. Lo studio Bebè intelligenti con più pesce Dire che il pesce fa diventare intelligenti potrebbe essere più di una credenza popolare. Durante la European Nutrition Conference sono stati ribaditi i risultati di uno studio inglese su alimentazione in gravidanza e capacità cognitive dei bambini secondo i quali, a un più alto consumo di pesce durante la gestazione, corrisponde una più affinata intelligenza verbale misurata intorno agli otto anni. L’ipotesi che i responsabili di tale correlazione fossero i preziosi acidi grassi omega-3, di cui il pesce è tanto ricco, è stata però parzialmente demolita dai risultati del progetto Nutrimenthe. Analisi del sangue di oltre 2mila cordoni ombelicali hanno mostrato che non conta tanto la quantità di queste sostanze presenti nella madre, quanto piuttosto il modo in cui vengono metabolizzate. Questo dipenderebbe dalle varianti dei geni coinvolti nel processo presenti nelle diverse mamme. La soluzione all’enigma è ancora lontana, ma il legame tra geni e nutrienti sembra la via da seguire per risolverlo. c.g. E-mail: [email protected] Mangiare così FABRIZIO VAGHI [email protected] Quel filo d’olio che ci protegge e ci fa apprezzare anche le verdure Il rapporto con il cibo è qualcosa di affascinante, ricco di elementi di primario interesse dal punto di vista educativo. Spesso però viene vissuto in forma negativa, come una sorta di pegno gustativo da pagare in cambio della salute o anche solo di qualche chilo o centimetro in meno. Il classico esempio è quando ci si trova confrontati con i quantitativi di olio da condimento, supponiamo aggiunti ad una porzione di verdure miste. Qualora il nostro pensiero vada dritto al cucchiaio o cucchiaino di olio quale unità di misura al fine di contenere gli aspetti energetici del piatto, la distruzione del gusto della pietanza e la depressione alimentare sono dietro l’angolo. E allora, è molto importante che, nell’ottica di rendere costante il consumo di verdure - non vissute come medicine cattive ma piacevoli portate - il condimento abbia un ruolo rilevante sia qualitativo (quindi investiamo su un buon olio extravergine d'oliva) che quantita- Se extravergine apporta una miniera di utili vitamine e antiossidanti tivo. Non sarà certo quel “giro” d’olio dato in più nella ciotola della verdura il problema, quando poi siamo abituati a rimpinzarci di cibi raffinati o quando consideriamo normale un piatto di cento grammi di pasta. Inoltre, a differenza di un eccesso di carboidrati raffinati, capaci di sovraccaricare il fegato, stimolandone la produzione di colesterolo, di incrementare il quantitativo di grasso addominale e aumentare le sostanze infiammatorie in circolo, l’olio extravergine d’oliva rappresenta un’importante fonte di elementi protettivi per la nostra salute, capace di apportare una miniera di vitamine, antiossidanti e sostanze ad azione antinfiammatoria: ovvero l’opposto di quanto descritto sopra. Quindi una forte limitazione (ricordo che va applicato comunque il buon senso) non ha sostanzialmente senso e tende a privare l’organismo di preziose sostanze: invece un più ampio utilizzo consente di recuperarle e ci aiuta a prendere confidenza con le verdure e ad incrementare così il piacere sensoriale nei loro confronti. Posta: Linda Rossi – Il Caffè – Via Luini 19 - 6600 Locarno Solo munito di coraggio e pazienza potrà sviluppare capacità seduttive Ancora vergine sto pensando di provare con una escort Ho 26 anni e non ho mai fatto sesso. I motivi che mi hanno portato a questa condizione possono essere la poca vita sociale e la timidezza eccessiva con le ragazze. Vivo questo con paure e mille complessi. Visto quindi che sono un disastro con le ragazze ho pensato di fare un’esperienza con le escort. Potrebbe essere utile per prendere confidenza con il corpo femminile. Che cosa ne pensa? www.dietagratis.com La ricerca LA SITUAZIONE Starcosì bene @ www.zadig.it www.lapsoriasi.org TRA TIMIDEZZA E DESIDERIO Per sbloccare la timidezza, molti uomini preferiscono affidarsi all’esperienza di una escort La sua situazione di giovane single, socialmente piuttosto isolato e incapace di abbordare una ragazza per corteggiarla con il progetto di iniziarsi alla sessualità, la ritrovo anche nel mio studio, ma sono spesso pazienti oltre i 30-40 anni che ritengono ormai la loro situazione insostenibile. Infatti più si aspetta per fare un passo e più sarà difficile ‘lanciarsi’ nella vita di uomo adulto. Quindi ha ragione di preoccuparsene adesso. Lei parla di ‘poca vita sociale’ ed è da lì che deve iniziare. Innanzitutto si decida a uscire per affrontare il mondo esterno, anche se sta più comodo e al sicuro in casa sua. Non sarà facile, poiché all’inizio si sentirà impacciato tra tanti esseri apparentemente disinvolti. Non pensi che costoro si siano trovati socialmente inseriti e a proprio agio sin dai primi tentativi. È vero che ci sono esseri estroversi e altri più chiusi, ma sappia che, chi più chi meno, tutti hanno dovuto imparare a come rapportarsi dal punto di vista sociale. Il chiacchierone dovrà imparare a fare un po’ di spazio agli altri, quello che tace ma ascolta saprà farsi valere in altri modi e imparerà progressivamente a esprimersi mano a mano che acquista fiducia in sé stesso e prende coscienza che anche lui può avere cose interessanti da comunicare. Anticipi questo impatto, a volte doloroso, e trovi modi semplici per rompere il ghiaccio e iniziare a interagire. Si prefigga obiettivi limitati, evitando di rapportarsi a un ideale di come vorrebbe essere. Se parte da un modello di riferimento elevato, ma lontano da quello che lei è, più grande sarà la frustrazione per non averlo raggiunto. Eviti di scoraggiarsi davanti ai primi goffi tentativi. In merito all’incontro e interazione con il gentil sesso, mi permetto di dirle che non è con il corpo femminile che lei deve prendere confidenza, bensì con sé stesso da un lato e con la donna nella sua complessa diversità dall’altro, poiché questa è più difficile da esplorare e da saper gestire. Confrontandosi a una escort, sarà lei a essere attiva, ma molte testimonianze da me raccolte mi fanno supporre che il superamento del suo problema non avanzerà. Infatti a lei, visto che paga, non servono capacità seduttive. Un primo rischio è che, non sentendo che questa esperienza le offre maggiori abilità per affrontare una ragazza che le piace, nella sua frustrazione andrà sempre a ricercare sfogo e illusioni in relazioni di tipo mercenario. La incoraggio quindi a lanciarsi nel mondo che la circonda per scoprire che, anche se non sarà facile, non le è impossibile. I progressi, anche se piccoli, la stimoleranno a proseguire e la stima in sé, quale uomo fiero di esserlo e intraprendente nella sua scoperta del mondo femminile, aumenterà.