GERMANIA
I LUOGHI SEGRETI DELLA GUERRA FREDDA
Testo e foto Giulio Andreini
Tutta colpa di un equivoco. Pare incredibile ma il Muro di Berlino iniziò a sgretolarsi per un
malinteso: quando in una conferenza stampa il portavoce della DDR disse «Verremo incontro al
desiderio del nostro popolo di poter viaggiare» un giornalista italiano fece una domanda «Questo
vuol dire che da adesso in poi si potrà andare liberamente a ovest?». «Sì» rispose il rappresentante
della DDR. Ma non fece in tempo ad aggiungerne le regole. La conferenza stampa era alle sette e
mezzo: alle nove davanti ai check point migliaia di persone chiedevano di entrare a Berlino ovest. I
Vopos non ebbero il coraggio di sparare sulla folla: il 9 Novembre 1989 cadde ufficialmente il
muro di Berlino e con esso la cortina di ferro che divideva l’Europa in due blocchi contrapposti,
quello dei paesi della NATO e del Patto di Varsavia. Si apriva una prospettiva di pace: il muro di
Berlino veniva abbattuto tra il tripudio generale. I suoi pezzi ridotti a souvenir, prima che a
testimonianza storica, la porta di Brandeburgo ritrovava la sua originaria bellezza e si apriva sul
mondo libero. La Germania unita diventava un grande paese e finalmente gli abitanti della
Germania orientale riacquistavano la libertà dopo 40 anni di reclusione nel loro Paese. La cortina di
ferro era il limite visibile che divideva l’Europa.
Ma se per oltre 40 anni la guerra fredda è rimasta un equilibrio di tensioni, senza mai sfociare in una
guerra aperta, è stato perché altrove, in luoghi segretissimi e spesso invisibili, si studiavano
strategie politiche e si costruivano opere militari che agivano come deterrente nei confronti dei
paesi del blocco opposto. A comandare era il terrore delle due superpotenze, USA e Unione
Sovietica a capo delle contrapposte alleanze, di una reciproca distruzione dovuta a un’eventuale
guerra atomica. I bunker segreti antiatomici, costruiti per ospitare l’intero staff politico e militare
che avrebbe diretto le strategie di difesa e contrattacco, erano strategicamente essenziali sia per la
Germania Occidentale, sia per la DDR. A Bad Neuenahr, nel distretto di Ahrweiler, una cinquantina
di chilometri a sud di Bonn, si trova il Regierungsbunker, costruito dal governo di Bonn come
luogo di emergenza. Fu iniziato negli anni ‘60, ma divenne operativo nel 1972. Era concepito per
ospitare il governo di Bonn e i vertici militari, fino a 3000 persone, per 2 settimane: il tempo
necessario per riprendere il controllo della situazione, in caso di attacco nucleare. Era un luogo
segretissimo, tanto che della sua esistenza si venne a sapere soltanto nel 1997. Era lungo 2,6 Km e
articolato su due piani. Ogni giorno lavoravano al suo mantenimento 180 persone, tutte vincolate da
un accordo di segretezza, che impediva loro di rivelare anche la sola esistenza del bunker ai
familiari più stretti. Soltanto nel 2008, dopo una grande ristrutturazione, 200 metri del bunker sono
divenuti un centro di documentazione sull’organizzazione per la sopravvivenza in caso di guerra
nucleare: totale autosufficienza, sistemi di depurazione dell’aria e dell’acqua, approvvigionamento
elettrico e di sicurezza. E’ un vero memoriale della guerra fredda, a monito delle catastrofiche
conseguenza che una guerra atomica potrebbe arrecare, a testimonianza sia dei pericoli scampati dal
mondo durante quel periodo, sia della più avanzata tecnologia degli anni ‘70. Si trova proprio a due
passi dalla stupenda cittadina di Ahrweiler, con la sua villa romana, le sue affascinanti mura e porte
medievali, le colline di vigneti che la circondano, vicino a Bad Neuenahr, dove sorgono le famose
terme che attraggono turisti da tutta la Germania. Questa piccola città nuova, ormai fusa con
Ahrweiler, ha un casinò, moderni servizi turistici, un bellissimo parco e chilometri di piste ciclabili.
Oggi, a pericolo scampato, il bunker-museo arricchisce di storia e di cultura una fortunata area
geografica. Simmetricamente, a nord est di Berlino, nelle vicinanze di Prötzel fu costruito il Bunker
di Harnekop. E’ un bunker antiatomico realizzato dal Ministero della Difesa della DDR, per i suoi
vertici politici e militari in caso di attacco nucleare da parte delle forze della NATO. Il bunker, che
poteva ospitare 500 persone per circa 28 giorni, ha una struttura molto simile a quella di un
sommergibile. Fu costruito nella prima metà degli anni ‘70 ed è stato in funzione fino al 1993. Oggi
è mantenuto da un’associazione privata e aperto alle visite del pubblico previo appuntamento. La
guida, il signor Paul Bergner, è un famoso esperto di bunker e strutture militari della DDR. Nelle
vicinanze si trova anche il Bunker di Freudenberg, ma è una struttura ormai in completo disuso e
non accessibile al pubblico. A Waldsiedlung, sempre a nord est di Berlino, si trova l’attuale
Brandenburg Clinic, ex politburo. In questa clinica privata composta da villette disposte nel verde di
un bellissimo parco, 20 anni fa vivevano segretamente i capi politici della DDR. La casa dove
risiedeva il presidente Erich Honecker e quella del suo successore Egon Krenz, sono ora adibite alla
convalescenza per i pazienti con malattie psicosomatiche. La città di Potsdam, pochi chilometri a
sud di Berlino, è la capitale storica del Brandeburgo e un gioiello di arte e architettura protetto
dall’UNESCO. Ma prima della caduta del muro era anche uno scrigno di segreti. Il quartiere del
KGB, composto da bellissime ville, era una zona assolutamente off limits e il carcere segreto in
Leistikowstrasse, usato dal governo della DDR prima e dal KGB successivamente, appariva come
un semplice edificio tra tanti. Oggi l’intera struttura è conservata esattamente come era, adibita a
centro di documentazione e museo, per salvaguardare la memoria storica di un’epoca, e per
mostrare il trattamento dei sospettati di attività contro il regime. Sul ponte Glienicker, che
attraversa il fiume Havel e collega Potsdam a Berlino, venivano effettuati gli scambi degli agenti
segreti delle due parti, tanto da guadagnarsi il nome di “ponte delle spie”. Tra i gioielli architettonici
di Potsdam il Castello di Cecilienhof ha una particolare importanza storica. E’ il luogo dove si
svolse la conferenza di Potsdam nel 1945, tra Stalin, il presidente americano Truman e il primo
ministro inglese Churchill. Durante i giorni dell’evento i tre grandi personaggi soggiornavano a
Neu-Babelsberg, ognuno in una sua villa. Oggi queste ville appartengono a privati e insieme
all’intero quartiere sono un’attrattiva artistica della città. Berlino, o meglio quella che un tempo era
la Berlino orientale, oggi ha subito uno sviluppo impressionante e anche qui molti segreti sono stati
svelati. L’edificio n1 del complesso amministrativo del Ministero della Sicurezza dello Stato
(STASI), dove risiedeva Erich Mielke capo della temuta polizia della DDR, è stato segretissimo
fino al 1989. Da qui si spiavano i cittadini con fotocamere e microfoni nascosti e altri sistemi che
dimostrano lo strettissimo controllo che la polizia esercitava sulla popolazione. Nel 1990 è
diventato museo. Il Museo del Muro di Berlino racconta invece la storia della divisione della città
attraverso una sezione documentale, ma soprattutto racconta le storie di coloro che sono riusciti a
fuggire dalla DDR e gli espedienti usati. Il recente Museo della DDR ricostruisce invece la
quotidianità della gente attraverso la disposizione degli appartamenti e degli arredi, gli abiti
indossati e i pochi svaghi come la televisione. Lo “stile DDR” ha però un suo fascino. L’automobile
unica e per eccellenza, la Trabant, vanta ancora molti appassionati: per questo la società Trabi
Safari propone un giro di Berlino sulle sue Trabant perfettamente restaurate. Pensare che per avere
una Trabant nuova, ai tempi della DDR, ci volevano in media 18 anni! Lunghe attese anche per il
televisore, il frigorifero e gli altri generi considerati non strettamente necessari. Bisogna arrivare
fino nei pressi di Weilheim, a Raisting, un piccolo paese della Baviera a ridosso delle Alpi, a sud
ovest di Monaco, per trovare l’eccellenza della tecnologia degli anni ‘60 e ‘70 in fatto di
comunicazioni satellitari. La Radom Raisting, un’ antenna satellitare che è stata in funzione dal
1963 al 1985, appare come un pallone bianco posato sul verde della campagna. La sua struttura è
effettivamente un pallone gonfiato che protegge l’antenna parabolica satellitare. Lo scopo della
Radom era di migliorare e rendere più sicure le comunicazioni tra America ed Europa nel periodo
della guerra fredda. Prima della Random le comunicazioni erano affidate solo a un cavo
sottomarino: se si fosse interrotto per un guasto o un sabotaggio le comunicazioni tra America ed
Europa sarebbero state pressoché impossibili. Un semplice incidente militare, se non chiarito
rapidamente dalle potenze interessate, avrebbe potuto scatenare una guerra tra i blocchi della NATO
e del Patto di Varsavia. La Radom garantiva 240 comunicazioni simultanee tra America ed Europa
e aveva un modem speciale, il cui uso non era noto al personale che vi lavorava, che garantiva le
comunicazioni dirette tra Washington e Mosca. Era il modem che faceva funzionare il cosiddetto
telefono rosso. Da queste campagne prealpine, dove pascola il bestiame e la vita agricola si muove
lenta, la Radom ha giocato un ruolo importantissimo per la sicurezza mondiale. All’insaputa di tutti.