Giovani In Movimento –Scilla Comitato ANFFAS “Giovanni Paolo II” –Bagnara Calabra IRC –Insieme per Riaprire la Città- Bagnara Calabra PROGETTO A.L.B.A. (Abbatti Le Barriere Architettoniche) SCILLA PROGETTO A.L.B.A. –La concezione copernicana dell’individuo Ieri sera, presso la “Rotonda” della Via Marina scillese, in collaborazione con il Comitato ANFFAS “Giovanni Paolo II” e l’associazione IRC –Insieme per Riaprire la Città- di Bagnara Calabra, i Giovani in Movimento di Scilla (aggregazione giovanile nata nel recente periodo pre-elezioni), hanno promosso una serata di sensibilizzazione sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, nell’ambito del progetto A.L.B.A. (Abbatti Le Barriere Architettoniche). E’ stato allestito uno stand informativo, per mezzo del quale oltre ad illustrare la normativa vigente in materia, si è voluto fornire uno strumento semplice, diretto e immediato per consentire a quanti hanno voluto, di esprimere la loro opinione, in maniera tale da mettere in evidenza le difficoltà ed i ritardi nell’applicazione della stessa normativa. Nel corso della manifestazione, oltre a raccogliere i vari punti di vista –per mezzo di semplici domande a risposta libera, in forma anonima- sono state trasmesse le immagini di “prove pratiche” fatte nei giorni scorsi, in occasione della prima tappa del progetto svoltasi a Bagnara. Per coloro che hanno voluto provarle direttamente, sono state poi messe a disposizione in prova gratuita delle carrozzine. La serata si è quindi conclusa con un piccolo spettacolo musicale improvvisato da alcuni degli stessi organizzatori, i quali, in maniera simbolica quanto efficace e simpatica al tempo stesso, hanno intrattenuto il pubblico suonando e cantando “comodamente” seduti proprio su alcune carrozzine. Stilando un bilancio a caldo, si può dire che l’iniziativa ha avuto un buon seguito e pertanto si è riusciti nell’intento di sollevare il problema. Un problema che a Scilla si manifesta in modo piuttosto evidente. Infatti, nonostante la normativa in materia sia abbastanza datata (la prima Legge nazionale risale al 1989), gli edifici pubblici (uffici e, soprattutto, attività commerciali) e anche gli spazi aperti, sono ancora quasi impraticabili o comunque accessibili con difficoltà. Come si affermava nel volantino distribuito durante la serata, ci si augura di aver portato un contributo pratico –per quanto ancora piccolo- affinché venga in primo luogo abbattuta la barriera più difficile: l’indifferenza. Quell’indifferenza che, purtroppo, sembra caratterizzare la società attuale, sempre più spesso fondata –paradossalmente, a ben vedere- su quella che definirei una distorta “concezione copernicana dell’individuo”, dove ognuno, ritenendosi superiore agli altri si autoconvince di essere il centro di tutto e di poter inglobare (e quindi condizionare) ogni cosa nella sua orbita personale ma in realtà finisce con l’isolarsi. Questa visione distorta, a mio modesto avviso, finisce col generare solo frustrazione, gelosia ed invidia che oggi costituiscono le patologie più gravi in campo sociologico, le quali possono risultare ancora più gravi per chi si trova in particolari condizioni. Ecco perché, parafrasando Dostoevskij, quasi tutti gli uomini che hanno delle cosiddette “disabilità” temono di essere ridicoli e, per questo, sono infelici. No, non è così. Nella mia “concezione copernicana”, l’Essere superiore è solo uno e sta al di sopra di tutti. Ciascuno di noi è “solo” una piccola stella. Una stella che brilla con la luce delle sue idee, con l’intensità dei suoi sentimenti, a prescindere dal fatto se stia in una posizione fissa o si muova. E tante piccole stelle, ciascuna con la propria luce, contribuiscono infine a costituire, tutte insieme, i gruppi, le associazioni, la società che è l’unico strumento, il faro che ci può consentire un’esistenza illuminata dalla libertà, dalla serenità, dalla felicità. Per questo mi auguro che quello di ieri sera sia solo il passo iniziale, la scintilla, che dia la scossa necessaria per far sì che una problematica seria ed importante come quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche venga approfondita anche nelle sedi competenti. Personalmente mi auguro -e con me, ne sono certo, tutti gli altri amici- che la manifestazione di ieri a Scilla –in un certo senso “figlia” e quindi prosecuzione di quella svoltasi a Bagnara- segni l’inizio della fine di quell’indifferenza diffusa e rappresenti davvero l’A.L.B.A. di una nuova mentalità, più consona a una società che vuole compiutamente essere civile. Scilla 22 Luglio 2006 ‘U Nonnu www.malanova.it 2 PROGETTO A.L.B.A. – SCILLA I RISULTATI Dai questionari anonimi compilati in occasione della serata di sensibilizzazione svoltasi lo scorso 21 luglio, sono emersi i seguenti risultati: DOMANDA 1: Conosci la legge sulle barriere architettoniche? DOMANDA 1: Conosci la legge sulle barriere architettoniche? 15% SI NO 85% DOMANDA 2: Scilla è sufficientemente accessibile per i disabili? DOMANDA 2: Scilla è sufficientemente accessibile per i disabili? 1% SI NO 99% 3 DOMANDA 3: Quali soluzioni proponi? DOMANDA 3: Quali soluzioni proponi? + EDUCAZIONE CIVICA 11% 1% + VOLONTARIATO 28% 4% + PRESENZA DELLE ISTITUZIONI + STRUTTURE 12% L'UNIONE FA LA FORZA SOGNATORI 5% FILOSOFI 21% 18% NON LO SA - NON RISPONDE Anche se il “campione” statistico –seppur numeroso rispetto alle previsioni- sia stato abbastanza limitato, i dati venuti fuori sono comunque interessanti e meritano pertanto alcune brevi considerazioni . 1. Dalle risposte al primo quesito, appare oltremodo evidente che la gran parte della gente, pur non addentrata nel dettaglio della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, è comunque a conoscenza dell’esistenza di una legislazione in materia. Questo è senz’altro un dato positivo anche se vi è un buon 15% che ne è venuto a conoscenza solo grazie all’iniziativa “Progetto ALBA”, il che ci conforta non poco, perché dimostra che l’opera di sensibilizzazione portata avanti si è rivelata necessaria. 2. La seconda domanda riguardava in particolar modo la situazione scillese. E’ risultata lampante l’attuale inadeguatezza dell’accessibilità a strutture e servizi pubblici, pur se in qualche modo “mitigata” dalle sfavorevoli condizioni orografiche del nostro bel paesello. Si impone dunque una seria riflessione sugli interventi da porre in essere per rimediare a tale stato di cose, non solo con nuovi progetti –che comunque sono sempre ben accetti- ma soprattutto prevedendo i necessari adeguamenti nei servizi pubblici (uffici, esercizi commerciali, trasporti, ecc.) esistenti, che sono quelli che denotano i maggiori problemi al riguardo. 4 3. Nell’intento di essere propositivi e non di agire in maniera acritica, con la terza domanda si è quindi chiesto al pubblico quali erano le soluzioni che ritenessero più opportune, necessarie e urgenti. Il rilievo più interessante –e in un certo modo più preoccupante- è l’esigenza (avvertita da tutti e manifestata da circa 1/3 di coloro che hanno risposto al questionario), di un maggiore senso civico da parte della gente “normale”; si avverte la necessità di immedesimarsi in maniera maggiore in quelle che sono le reali difficoltà che le persone disabili incontrano nel vivere in un ambiente che, finora, per loro risulta essere difficilmente praticabile. Il primo strumento utile per il coinvolgimento della gente è il volontariato (indicato dal 21% degli interpellati), che può essere direttamente legato alla presenza di associazioni, atteso che il singolo si ritiene –a ragione- impotente nel poter risolvere questo genere di problemi. Maggiore associazionismo quindi, accompagnato dal motto: l’unione fa la forza (12%). Una fetta consistente di coloro che hanno voluto esprimere la loro opinione in merito, indicano –seppur con varie sfumature, che vanno dalla critica velata ad inviti piuttosto espliciti- un altro aspetto senz’altro importante: un maggiore coinvolgimento delle istituzioni (18%). E’ inevitabile che qualunque iniziativa si intraprenda passi per gli enti e le istituzioni, primi fra tutti i Comuni che sono il primo riferimento istituzionale sul territorio. Non è solo un fatto burocratico o un’esigenza economica. Non può esserlo, se si pensa che anche a livello di governo statale si è avvertita l’esigenza di costituire un apposito ministero. E’ invece necessario ed indispensabile anche un ruolo di coordinamento tra le diverse realtà legate al mondo del volontariato e dell’associazionismo e questo ruolo può (e deve) essere svolto dalle istituzioni e dagli enti democraticamente preposti a svolgere tale funzione. Infine, oltre ad un 11% che non ha idea di cosa fare o non risponde, vi sono poi due grandi categorie, che rappresentano un 5% particolare: i pratici e i filosofisognatori. Nella prima categoria, vi sono coloro che indicano le soluzioni attuabili, mediante la realizzazione ex-novo e/o il miglioramento e/o l’adeguamento delle (poche) strutture esistenti usufruibili dai disabili. Nella seconda, abbiamo compreso sia i seguaci del Catalano-pensiero (ricordate ‘Quelli della Notte’?) sia coloro che preferirebbero vivere in un mondo perfetto. Ci scuseranno costoro (di cui comunque rispettiamo il pensiero), ma la vita la preferiamo così com’è, ricca di problemi, di difficoltà e di sfide da superare, piuttosto che piatta, uniforme. Sì, perché sono i problemi, le difficoltà che per essere affrontati e superati ti fanno aguzzare l’ingegno e la fantasia, stimolano l’intelligenza. Quell’intelligenza che poi, messa al servizio del prossimo, ti fa sentire utile, felice. Ti fa sentire vivo! Giovani In Movimento –Scilla Comitato ANFFAS “Giovanni Paolo II” –Bagnara Calabra IRC –Insieme per Riaprire la Città- Bagnara Calabra 5