IIS ENZO FERRARI SUSA Anno scolastico: 2013/2014 Tonco Daniel Classe V°EA - Periti in Elettronica e Telecomunicazioni Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 1 Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 2 Indice: • • • • • • • • • • • • • • • • Obiettivo Premessa Prime operazioni (foto allegate) Spiegazione montaggio supporto (foto allegate) Schema a blocchi Schema elettrico Elenco componenti acquistati e prezzi Descrizione Arduino Uno Schema elettrico Arduino Uno Codice Arduino Descrizione motoriduttore Schema elettrico circuito per motoriduttore Circuito stampato Foto circuito su millefori Foto dispositivo finito Conclusioni Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 3 Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 4 Obiettivo: Essendo interessato allo sviluppo dell’energie alternative e avendo a casa un impianto fotovoltaico, mi sono predisposto l’obbiettivo di realizzare un dispositivo elettronico che migliori il rendimento di un pannello solare fotovoltaico. Premessa: Un pannello solare fotovoltaico è un dispositivo composto da “celle fotovoltaiche”, in grado di convertire l’energia solare incidente in energia elettrica mediante un effetto fotovoltaico. Può essere esteticamente simile al pannello solare termico, ma, pur avendo entrambi l’energia solare come fonte di energia primaria, hanno scopi e funzionamenti differenti. La cella fotovoltaica, o cella solare, è l'elemento base nella costruzione di un modulo fotovoltaico. La versione più diffusa di cella fotovoltaica, quella in materiale cristallino, è costituita da una lamina di materiale semiconduttore, il più diffuso dei quali è il silicio, che si presenta in genere di colore nero o blu. Il rendimento della cella fotovoltaica è il rapporto tra l'energia elettrica prodotta dalla cella e l'energia della radiazione solare che investe la sua superficie. Le tipologie costruttive delle celle fotovoltaiche più comuni sono: Silicio monocristallino: presentano efficienza dell'ordine del 16-17%. Sono tendenzialmente costose e, dato che i wafer (sottili fette di materiale semiconduttore) vengono tagliati da lingotti cilindrici, è difficile ricoprire con essi superfici estese senza sprecare materiale o spazio. Silicio policristallino: celle più economiche, ma meno efficienti (15-16%), il cui vantaggio risiede nella facilità con cui è possibile tagliarle in forme adatte ad essere unite in moduli. Silicio "ribbon" (a nastro): preparate da silicio fuso colato in strati piani. Queste celle sono ancora meno efficienti (13,5-15%), ma hanno il vantaggio di ridurre al minimo lo spreco di materiali, non necessitando di alcun taglio. Silicio amorfo depositato da fase vapore: hanno un'efficienza bassa (8%), ma sono molto più economiche da produrre. Il silicio amorfo è più efficiente nell'assorbire la parte visibile dello spettro della luce solare, ma meno efficace nel raccoglierne la parte infrarossa. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 5 Per questo il silicio amorfo può essere combinato con quello “nanocristallino” creando una cella a strati, in cui lo strato superiore amorfo assorbe la luce visibile e lascia la parte infrarossa dello spettro alla cella inferiore di silicio nanocristallino. Come abbiamo visto esistono vari tipi di silicio utilizzato per costruire i moduli fotovoltaici, ma quelli più comuni sono quelli in silicio cristallino. Per migliorare l’efficienza dei pannelli solari fotovoltaici vengono utilizzati, soprattutto per scopi commerciali, gli inseguitori solari. Prime operazioni: Dopo aver analizzato l’esigenza descritta nella sezione relativa all’obbiettivo, ho iniziato a cercare dispositivi in kit, consultando inizialmente su internet i siti di Futura Elettronica, Nuova Elettronica, e alcuni siti per cercare possibili soluzioni e relativi schemi elettrici, ma non avendo trovato niente, ho dovuto fare tutto da me. Come prima operazione ho disegnato lo schema a blocchi della soluzione da realizzare e ho proseguito con lo schema elettrico. Poi ho montato 2 resistenze in serie a 2 led (i led servono a simulare il motoriduttore finché non l ho acquistato) e 2 fotoresistenze in serie a 2 resistenze. Dopodiché ho collegato la breadboard ad Arduino Uno attraverso dei fili di rame (ho saldato il filo di rame con degli “spadini” per far sì che facessero bene contatto e che non si togliessero). Poi ho programmato Arduino per far accendere e spegnere i led alternativamente in base alla luce solare. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 6 Spiegazione montaggio supporto: Ho acquistato un pannello solare fotovoltaico con le seguenti dimensioni e caratteristiche: Dimensioni: 340x163x25 Caratteristiche: Tensione max [V] Corrente max [A] Potenza max [W] Peso [Kg] 18 0,28 5 0,8 Non ho potuto comprare un pannello solare tanto grande, poiché diventava difficile muoverlo con un solo motoriduttore, quindi ne ho comprato uno di “medie” dimensioni. Per costruire il supporto per il pannello solare ho utilizzato due staffe di metallo: ho trovato il centro del pannello e ho fatto quattro buchi (2 per lato) e ho fissato le staffe con 4 viti, rondelle e bulloni. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 7 Poi ho costruito il piedistallo per il motoriduttore con tre staffe, piegandole rispettivamente agli estremi di 90° e le ho fissate sempre con tre viti e tre rondelle. Sull’ingranaggio del motoriduttore ho applicato un “cappuccio”, fermandolo con una vite dove c’era il taglio del perno. Poi ho preso una staffa e l’ho piegata di 45° in modo da poterle posizionare sopra il pannello; per fissare la staffa piegata ho dovuto forare il “cappuccio” e gli ho messo dentro un bullone, in modo da poterlo fissare tramite una vite. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 8 Al pannello solare ho fissato il motoriduttore con delle viti, rondelle e bulloni. Foto supporto finito: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 9 Schema a blocchi: Schema elettrico: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 10 Elenco componenti acquistati e prezzi: - Arduino Uno (Funduino Uno) 13.50 € - Breadboard 4.00 € - Fotoresistenze (x2) 2.40 € - Resistenze varie (x8) 1.00 € - Transistor (x2) 0.20 € - Relè (x2) 3.60 € - Diodi Led (x2) 0.30 € - Diodi (x2) 0.10 € - Jumper maschio-maschio 7.50 € - Pannello solare 340x163x25 21.00 € - Motoriduttore 12V 22.50 € - Staffe e componenti vari 2.00 € - Alimentatore 12V 8.00 € - Basetta millefori 1.00 € Totale: Totale ore di lavoro: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 87.10 € circa 30 ore 11 Arduino uno: Arduino uno è uno schema basato su uno microcontrollore ATmega328 che può essere alimentato via porta USB oppure tramite un alimentazione esterna compresa tra 7 e 12V. La sorgente di alimentazione è selezionata automaticamente. Arduino uno è composto da vari piedini che hanno funzionalità diverse: Il piedino Vin viene usato per l’alimentazione esterna insieme al piedino GND. Il piedino 5V può essere usato per alimentare componenti esterni alla scheda, analogamente per il piedino 3,3V; questo piedino può erogare al massimo 50mA mentre gli altri piedini possono erogare/assorbire massimo 40mA. Il microprocessore ATmega328 ha 32kBite di memoria flash con 0,5kBite usati dal programma “Bootloader” più 2kBite di Static RAM (SRAM) e 1kBite di “Eeprom” (ROM programmabile e cancellabile tramite un segnale). Inoltre Arduino uno ha 14 piedini di input/output digitali che possono essere usati come INPUT e OUTPUT usando i metodi “pinMode()”, “digitalWrite()” e “digitalRead()”. I pin 0 (RX) e 1 (TX) sono utilizzati per la ricezione e la trasmissione seriale TTL (0-5V) e quindi quando il PC è collegato ad Arduino non sono più disponibili come pin di INPUT/OUTPUT digitali. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 12 - Pin 2 e 3: possono essere usati come pin di “Interrupt” - Pin 3,5,6,9,10,11: sono pin “PWM”; è possibile generare un segnale PWM (Power width modulation), cioè un onda rettangolare con D.C. (Duty Cicle) tra 0 e 100%. - Pin 13 è collegato internamente ad un led, ma posso usarlo INPUT. Oltre ai piedini digitali ci sono 6 piedini analogici numerati da A0 a A5, dove il valore di tensione analogica viene convertito in un numero a 10bit tra 0 e 1023. Il pin AREF (Analog Reference) si può utilizzare per cambiare il valore della massima tensione analogica applicabile agli INPUT analogici. Il pin RESET portandolo a massa, resetta il microcontrollore e il programma riparte da SETUP(). Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 13 Schema elettrico di Arduino Uno: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 14 Codice Arduino: // Lettura pin analogico 1 byte pinAnalogico1 = A4; // Lettura pin analogico 1 byte pinAnalogico2 = A5; // Lettura pin digitale 1 byte Led1 = 11; // Lettura pin digitale 2 byte Led2 = 12; void setup() { pinMode(Led1,OUTPUT); pinMode(Led2,OUTPUT); } void loop() { // Legge il valore della fotoresistenza 1 int valore1 = analogRead(pinAnalogico1); // Legge il valore della fotoresistenza 2 int valore2 = analogRead(pinAnalogico2); // Tutti e due i led spenti digitalWrite (Led1, LOW); digitalWrite (Led2, LOW); if (valore1 > (valore2+100)) { Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 15 // Led1 acceso e Led2 spento digitalWrite (Led1, HIGH); digitalWrite (Led2, LOW); } if (valore2 > (valore1+100)) { // Led2 acceso e Led1 spento digitalWrite (Led2, HIGH); digitalWrite (Led1, LOW); } } Il motoriduttore: Il motoriduttore è un tipo di azionamento a velocità non regolabile che permette di aumentare la coppia in uscita dal motoriduttore e diminuire la velocità, così che il motore possa sollevare carichi pesanti senza sforzarsi. È costituito da una serie di ingranaggi che hanno un certo rapporto di trasmissione a seconda della loro dimensione e di come sono accoppiati tra di loro. Il motoriduttore che ho utilizzato è un RH 158 a 12V della “Micromotors” con le seguenti caratteristiche: Tensione [V] 12 Riduzioni Coppia max [Ncm] 15÷630 100 Velocità (vuoto) [RPM] 440÷10 Velocità (max coppia) [RPM] 300÷9 Dimensione [mm] 39,6 Siccome Arduino è un dispositivo a 5V ho dovuto costruire un circuito apposta per pilotare il motoriduttore. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 16 Schema elettrico circuito: In serie al positivo è presente un diodo 1N4007 per proteggere il dispositivo da una eventuale inversione di polarità dell’alimentazione Circuito stampato: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 17 Foto circuito montato su millefori: Dopo aver montato tutti i componenti sulla millefori, con i vari ponticelli, ho spostato le resistenze e collegato i jumper di Arduino alla basetta: (rosso = +5V, nero = GND, giallo e verde = pin 11 e 12 per pilotare il motoriduttore, bianco e blu = pin analogici A4 e A5 per le resistenze); in modo da avere tutti i componenti sulla millefori e non più sulla breadboard. In questo modo ho “risparmiato” cavetti, facendoli passare da Arduino a millefori e non più da Arduino a millefori a breadboard. È risultato anche un lavoro più pulito. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 18 Poi ho collegato il motoriduttore al circuito e le fotoresistenze al pannello solare tramite 4 cavetti (2 per fotoresistenza) e le ho collegate anch’esse al circuito. Ho alimentato Arduino tramite un alimentatore a 12V e ho verificato che fosse tutto funzionante. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 19 Foto dispositivo finito: Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 20 Conclusioni: Oggigiorno, vista la crescita della domanda di energia, acquista sempre più importanza lo studio di tecnologie che permettano di rendere economicamente conveniente l’utilizzo da fonti alternative (quali eolico, fotovoltaico, solare-termico, ecc..). Con questo lavoro ho cercato di sviluppare ulteriormente una tecnologia già molto diffusa e conosciuta come i pannelli fotovoltaici, cercando di ottimizzarne il rendimento con l’inseguitore solare. Quindi sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo. Tonco Daniel V°EA a.s. 2013/2014 21