Gli isotopi dello stronzio nello studio della interazione acquaroccia e nella caratterizzazione di corpi idrici in aquiferi carbonatici. Introduzione ed esempi Riccardo Petrini Università di Pisa Dipartimento di Scienze della Terra Franco Cucchi Luca Zini Francesca F. Slejko DMG-Università di Trieste La base del metodo Lo Sr ha 4 isotopi naturali Isotopo Abb. naturale (atom %) 84Sr 0.56 (1) 86Sr 9.86 (1) 87Sr 7.00 (1) 88Sr 82.58 (1) L’isotopo 87Sr radiogenico è prodotto dal decadimento spontaneo dell’isotopo 87Rb L’abbondanza relativa di 87Sr è espressa dal rapporto 87Sr/86Sr, detto “composizione isotopica dello stronzio” Nelle rocce il rapporto 87Sr/86Sr è variabile e dipende dalla natura delle rocce stesse e dalla loro età geologica 87Sr radiogenico Lo stronzio è un elemento chimicamente attivo nella interazione acqua-roccia (ND>1): la concentrazione e la composizione isotopica dello Sr disciolto in un’acqua cambiano in funzione della natura dell’acquifero e delle modalità di circolazione Numero di Damköhler (ND) l J tot v cf Rd= somma pesata delle cinetiche di dissoluzione delle singole fasi minerali Cs= concentrazione dell’elemento nel solido totale l=distanza percorsa dal flusso Cf=concentrazione dell’elemento nel fluido = velocità del flusso Roccia 1 87Sr/86Sr ND lMRd Cs vc f flusso fluido Roccia 2 Jtot= totale delle reazioni di scambio per unità di volume di fluido M (1 ) s f Sw = porosità s= densità del solido f= densità del fluido Sw= rapporto di saturazione distanza Esempi 1-Risorse termali in acquiferi carbonatici Le maggiori riserve geotermiche sono generalmente associate ad aree di vulcanismo attivo o recente, nelle quali il calore è trasferito direttamente dalla riserva magmatica ai fluidi. Tuttavia, le riserve termali in acquiferi carbonatici profondi sono oggetto di un crescente interesse, rappresentando le più importanti di risorse al di fuori delle aree vulcaniche. Il termalismo nella Bassa Pianura della Regione FVG Sorgenti termali di Monfalcone (34-40 °C) Pozzo Grado-1 (1100 m; 43 °C) Pozzo Lignano: SIL (≈2000 m; ≈60 °C) A Monfalcone Lignano Grado-1 Sedimenti marini Plio-Quaternari Sequenza terrigena eocenica Piattaforma carbonatica Busetti et al 2010 L’acquifero è costituito dai carbonati mesozoici B Tetto dei carbonati Monfalcone Lignano Grado Busetti et al., 2010 Le acque appartengono alla facies idrochimica cloruro-sodica Lignano Monfalcone Grado-1 Le acque cadono nel campo dell’acqua di mare attuale Pozzi nella Bassa Pianura del FVG Acqua di mare attuale Acqua dolce Processi aggiuntivi: evidenze di diluizione della componente salina 12000 Acqua di mare attuale Na (mg/L) 10000 8000 Monfalcone 6000 Grado-1 Lignano 4000 2000 0 0 5000 10000 Cl (mg/L) 15000 20000 Natura del componente non salino 10 0 -13 -11 -9 -7 -5 -3 -1 -10 Acqua di mare attuale 1 -20 D -30 Monfalcone Grado-1 -40 Acquiferi carsici -50 -60 -70 18O -80 Lignano Acqua di mare attuale: deviazioni. Solfato 3000 Acqua di mare attuale 2500 Eccesso di solfato SO4 (mg/L) 2000 1500 Monfalcone Deficienza di solfato Grado-1 Lignano 1000 500 0 0 5000 10000 15000 20000 Cl (mg/L) H 2 S 2O2 H 2 SO4 H 2 SO4 2CaCO3 2Ca 2 H 2 S 2O2 2CaCO3 SO42 2Ca 2 2 HCO3 SO42 2 HCO3 Acqua di mare attuale: deviazioni. Calcio 1600 1400 1200 Eccesso di calcio Ca (mg/L) 1000 Monfalcone 800 Grado-1 600 Lignano 400 seawater 200 0 0 5000 10000 15000 20000 Cl (mg/L) La riserva di acqua termale marina ha subito trasformazioni diagenetiche Stima della temperatura della riserva 60 70 °C 80 Lignano Grado-1 seawater La natura del componente marino: isotopi dello stronzio 0.7084 Acqua di mare attuale: 0.70918 0.7083 87Sr/86Sr 0.7082 0.7081 0.7080 0.7079 0.7078 0.7077 lignano monfalcone Grado-1 Le acque termali nei tre siti hanno una natura comune, ma non rappresentano acqua di mare attuale Rimozione degli effetti di diagenesi: “età” della riserva termale marina 87 Sr / 86Srreservoir 87 Sr / 86Srm easured 1 Srexcess Srreservoir 87 Sr / 86Srexcess Srexcess Srreservoir 0.7095 Monfalcone, Grado-1, Lignano Variazioni della composizione isotopica dello Sr nell’acqua di mare 87Sr / 86 Sr 0.7090 0.7085 0.7080 0.7075 0.7070 0 20 40 60 80 100 Numerical Age, Ma L’acqua di mare della riserva non è attuale, ma fossile (Miocene ?) Il possibile scenario La riserva salina potrebbe rappresentare paleo-acqua di mare intrappolata negli strati carbonatici carsificati durante la trasgressione marina dell’Oligocene-Miocene ? Considerazioni -1 Le acque termali rappresentano paleo-acqua di mare, modificata per processi di interazione con I carbonati in un sistema geotermico di temperatura bassaintermedia In alcuni settori, la riserva salina termale si mescola a scala variabile con acqua dolce, più fredda L’utilizzo della riserva dovrebbe essere pianificato per evitare un sovrasfruttamento I processi diagenetici in atto hanno probabili effetti sulla permeabilità del sistema Sistemi carsici. Carso Classico I II Depositi alluvionali I III Carbonati (Cretaceo M.) Dolomie (Cretaceo M.) II Carbonati (Cretaceo Sup.) Carbonati (Paleocene-Eocene) Flysch (Eocene) III 18 Evidenze degli apporti dai Fiumi Isonzo e Reka all’acquifero O δ18O 18/02/08-19/02/08 Magra (febbraio) δ18O media precipitazioni magra: -7.5 ‰ δ18O 4/05/10-11/05/10 Piena (maggio) δ18O media precipitazioni piena: -5.0 ‰ 87 86 Sr/ Sr Interazione acqua-carbonati Magra 87Sr/86Sr carbonati = 0.70743-0.70752 Piena Tendenze verso l’equilibrio acqua-carbonati magra Fiume Reka Fiume Isonzo Litologie carbonatiche piena Fiume Reka Litologie carbonatiche Fiume Isonzo Considerazioni -2 L’applicazione combinata di sistematiche isotopiche conservative e non conservative evidenzia i fenomeni di mescolamento tra acque di diversa origine che avvengono nell’acquifero carsico Lungo il percorso dalle aree di infiltrazione alle sorgenti il rapporto 87Sr/86Sr si avvicina progressivamente a quello caratteristico delle rocce carbonatiche Le dinamiche del sistema variano nelle fasi di magra e piena. In particolare, nelle fasi di piena si attivano corpi idrici con interazione acqua-roccia prolungata, probabilmente stagnanti nelle fasi di magra Nota conclusiva La sistematica isotopica dello stronzio applicata allo studio della natura ed evoluzione di corpi idrici rappresenta uno strumento in parte innovativo ed in forte sviluppo In particolare se associato alla analisi di altri isotopi stabili e chimiche di ioni maggiori e tracce La corretta interpretazione dei dati isotopici richiede comunque la conoscenza del contesto idrogeologico, geologico e strutturale dell’area in studio.