guida all`informazione sulla profilassi della meningite meningococcica.

Università degli Studi di Pavia
Corso ECM per farmacisti
“GUIDA ALL’INFORMAZIONE SULLA PROFILASSI DELLA
MENINGITE MENINGOCOCCICA.”
Razionale
La meningite da Neisseria meningitidis rappresenta un importante problema di sanità pubblica in
Italia e in diverse parti del mondo. La distribuzione geografica di tale patologia, presente in diverse
aree del mondo, è caratterizzata da considerevoli differenze, con condizioni endemo-epidemiche o
di sporadicità in determinate aree ed in dati momenti temporali.
Purtroppo, la scarsa cognizione della patologia, delle sue ripercussioni da un punto di vista clinico e
degli interventi di tipo preventivo da parte del personale sanitario e della popolazione non
permettono di limitare le conseguenze di tale problema nel momento in cui uno o più soggetti
vengono colpiti, assumendo, cosi, contorni epidemiologici rilevanti ed estremamente preoccupanti.
Le terapie a disposizione vengono spesso utilizzate in fasi clinica avanzata, quando, ormai, il
percorso prognostico è già segnato. Oltre ai costi rilevanti correlati a tali interventi terapeutici si
annoverano frequenti “collateralità” economiche, conseguenti ai possibili esiti dell’infezione, dal
momento che, in una certa percentuale di casi, non si ha la completa restitutio ad integrum.
Nella formazione sulla prevenzione e sul management di alcune problematiche clinicoepidemiologiche il farmacista può assumere un ruolo rilevante illustrando l’importanza di un
intervento di prevenzione generica e specifica, indicando i centri clinici e di prevenzione
specializzati nella risoluzione dei problemi suddescritti, integrando le necessità di formazione ed
informazione che l’utente può acquisire tramite i centri di riferimento.
Meningite
Per meningite si intende un processo flogistico delle membrane (meningi) che rivestono l'encefalo,
principalmente pia madre ed aracnoide, e del liquido cerebro-spinale (liquor), di solito causato da
un agente biologico.
Gli agenti biologici causa di meningite possono essere, principalmente, di natura batterica o virale;
la frequenza di isolamento degli agenti risulta influenzata da numerose variabili, particolarmente
l’età.
Gli agenti batterici più diffusi sono, attualmente, Neisseria meningitidis (meningococco) e
Streptococcus pneumoniae; prima del 1990, cioè prima della diffusione su larga scala della
vaccinazione, l'Haemophilus influenzae era una delle principali cause della meningite ad eziologia
batterica.
Gli agenti virali maggiormente in causa sono gli herpes virus (tipo I e II, principalmente) e gli
enterovirus.
In funzione dell’aspetto del liquido cefalo-rachidiano le meningiti vengono distinte in forme a
liquor torbido e a liquor limpido. L’aspetto liquorale si associa, spesso, a determinate forme
eziologiche, per cui alla luce di date caratteristiche, incluse quelle chimico-fisiche, è possibile, dopo
una rachicentesi, impostare una terapia empirica, in attesa del referto microbiologico.
Il quadro clinico delle meningiti associato ai diversi agenti biologici è, in genere, sovrapponibile,
con specifiche differenze in funzione della classe di età, ad esempio tra il neonato e l’adulto.
Neisseria Meningitidis
Neisseria meningitidis è un agente biologico di frequente isolamento nelle prime vie respiratorie. La
malattia da esso sostenuta è stata descritta per la prima volta nel 1805 dopo un’epidemia in Svizzera
(Ginevra). Circa il 5-15% degli uomini è portatore (carrier) di questo batterio nella sua forma non
patogena. Un primo meccanismo di infezione è costituito dalla colonizzazione della mucosa nasale
e faringea; dopo superamento delle cellule epiteliali, mediante meccanismo di endocitosi, raggiunge
i vasi linfatici ed ematici sub-epiteliali. La reazione dell’organismo alla infezione può non
determinare alterazioni macroscopiche (forma benigna asintomatica o pauci-sintomatica); talora,
però, a seguito di svariate condizioni, può instaurarsi una forma grave e fatale (meningococcemia).
La trasmissione inter-umana avviene per via respiratoria ed il rischio di sviluppare la malattia
sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi, invece, è
portatore dell’agente biologico da diverso tempo.
Esistono 13 diversi siero-gruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, Y e W 135)
causano meningite e altre patologie prognosticamente molto gravi. In Europa, Italia inclusa, i sierogruppi B e C sono quelli più frequentemente isolati. Fino al 2003 la maggior parte dei
meningococchi identificati in Italia era risultata appartenere al siero-gruppo B, nei confronti del
quale non esiste vaccino. La frequenza dei casi dovuti a siero-gruppo C è rapidamente aumentata tra
il 2000 ed il 2005, ma è poi diminuita nel 2006-2007, molto presumibilmente per l’incremento
dell’offerta vaccinale specifica. I sintomi ed i segni clinici non sono diversi da quelli riscontrabili in
altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei malati il decorso clinico è rapido, con evoluzione
fulminante (decesso in poche ore).
I soggetti con infezione risultano contagiosi sino ad un giorno dall’inizio della terapia antibiotica
specifica. La contagiosità è, comunque, non elevata. Tuttavia, non è infrequente il riscontro di
focolai epidemici, dopo l’identificazione del caso indice. Per ridurre la probabilità di casi secondari,
è essenziale che i contatti stretti del paziente meningitico effettuino una chemio-profilassi. La
sorveglianza sanitaria (10 giorni dall’esordio della sintomatologia e semeiologia clinica) dei contatti
è esiziale per identificare precocemente eventuali ulteriori casi.
Interventi di prevenzione
L’infezione da Neisseria meningitidis può essere prevenuta attraverso un intervento di prevenzione
primaria: la vaccinazione rappresenta il mezzo più efficace per ridurre il rischio di morte e di danni
permanenti derivanti da una infezione meningococcica causata da sierotipi A, C, Y, W-135, mentre
per il sierotipo B, che assieme al C è quello che più frequentemente circola nella nostra nazione,
non esiste vaccino. I vaccini attualmente in commercio sono di due tipi, detti “coniugato” e
“polisaccaridico”. Il vaccino coniugato è molto efficace contro il sierotipo C, a possibile
somministrazione nei bambini di età inferiore ai due anni; il vaccino polisaccaridico può essere
utilizzato solo al di sopra dei due anni di età ed è efficace contro 4 sierotipi di meningococco,
ovvero A, C, Y, W-135; la protezione da esso conferita è limitata nel tempo. E’ indicato, in
particolare, per le persone che si recano in Paesi dove i ceppi A, W135 e Y sono causa di estese
epidemie (Africa). Il vaccino coniugato contro il meningococco di tipo C è raccomandato ai
soggetti ad alto rischio per le infezioni da meningococco come gli affetti da asplenia funzionale o
anatomica, da alcune immunodeficienze congenite (ad esempio deficit del complemento). La sua
efficacia protettiva è stata stimata pari al 97%; il vaccino, infatti, stimola la memoria immunitaria,
per cui è verosimile che la durata della protezione sia molto lunga.
Importanza dell’informazione scientifica
La conoscenza di un rischio implica l’acquisizione di opportuni comportamenti e la messa in atto di
differenti interventi preventivi.
Il rischio di acquisizione di infezione meningococcica, particolarmente a carico delle meningi, può
essere minimizzato attraverso specifici interventi di profilassi generica e specifica, di natura
differente in funzione della tipologia del rischio di esposizione. D'altra parte, l'identificazione e il
trattamento tempestivo di una patologia da meningococco risultano fondamentali nell’evitare che
diventi un grave problema per la salute dell’individuo e della comunità all’interno della quale il
soggetto colpito è inserito.
Il counselling diventa, quindi, elemento di grande ausilio nel management di un problema che può
essere arginato dopo adeguata formazione indirizzata ad evidenziare l’importanza degli interventi di
prevenzione generica e specifica.
Relatori e Responsabili scientifici: prof .Lorenzo Minoli – Dott. Giovanni Sotgiu
Segreteria Organizzativa: Ufficio ECM del Dipartimento di Chimica Farmaceutica
Università degli Studi di Pavia
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Responsabile
Prof. Tiziana Modena
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