1 faggio 2 cedro 3 noce 4 nespolo del Giappone 5 acero campestre 6 albero di Giuda 7 carpino nero 8 liquidambar 9 acero negundo 10 tuia 11 pioppo nero 12 ciliegio 13 pero 1 pag pag pag pag pag pag pag pag pag pag pag pag pag 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 FAGGIO Nomefagus sylvatica L, Nome comune: Faggio Divisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Origine: Fagales Famiglia: Fagaceae Pianta originaria dell'Europa centrale, con un areale che si estende dal nord della Spagna, toccando il sud dell'Inghilterra, fino alla Grecia. In Italia è presente dalle Alpi agli Appennini dai 600 ai 1.500-1.800 metri. Albero con chioma a portamento conico-globosa, con tendenza ad espandersi nelle piante adulte; vegetazione folta e densa. Raggiunge altezze di 20-30 metri. Foglie Pianta a foglie caduche, semplici con lamina ovale-ellittica; margine intero, sinuoso ondu-lato, a volte finemente cigliato, con apice pronunciato. Le foglie sono lunghe circa 6-10 centimetri, presentano 5-9 paia di nervature penninervie generalmente asimmetriche, sono di color verde chiaro e lucide nella pagina superiore. Si inseriscono in modo alterno sui rametti mediante un picciolo lungo qualche centimetro. Le gemme del Faggio sono tipicamente affusolate, appuntite e molto pronunciate. Pianta monoica con fiori unisessuali riuniti in infiorescenze; quelle maschili sono costituite da amenti ovoidali posti su un lungo peduncolo, quelle femminili sono formate da piccoli gruppi di fiori (2-3) posti in posizione terminale e avvolti da brattee che evolveranno nella cupula a 4 valve avvolgente il frutto. Il Faggio fiorisce a fine aprile-maggio I frutti sono costituiti da noci legnose dette "faggiole" lunghe circa 2 centimetri, di forma ovoidaletriangolare e avvolte da una cupula spinosa a 4 valve che a maturità si apre. II Faggio non è un albero molto rustico, per adattarsi richiede infatti alcune condizioni climatiche. Predilige zone ad elevata umidità ambientale con substrati freschi, profondi, ben aerati e drenanti (non sopporta i ristagni idric i). Inoltre predilige posizioni soleggiate o a mezz'ombra e climi senza forti escursioni termiche. Non tollera inverni troppo rigidi con gelate frequenti ed intense. Non si adatta molto bene alle zone pianeggianti ed esposte, con terreni pesanti e climi secchi: il suo areale inizia dai 500-600 metri di altezza, dove può formare boschi puri (faggete) o associarsi ad altre latifoglie e/o conifere. È oggi diffuso anche in altri continenti sia per la forestazione che per utilizzi come essenza da legno o ornamentale . 2 CEDRO DEODARA O DELL'HIMALAYA Nome scientifico:cedrus deodare g.don. Nome comune:cedro deodara o dell'himalaya Identificazione sistematica divisione:gymnospermae classe:conferopsida ordine:coniferales famiglia:pinacea Origine E Diffusione originario dell'himalaya dove di spinge fino a 2.000 metri ed oltre, diffuso in molti continenti.fra cui l'Europa, coltivato a scopo ornamentale per la rapida crescita ed notevole effetto estetico ed ornamentale. Dimensione e portamento pianta con chioma a portamento conico-piramidale, con tendenza ad allargarsi ed espandersi con gli anni. Raggiunge altezze di 40-50 metri. Tronco e corteccia albero con fusto diritto, ramificato fin dalla base, con vegetazione molto compatta. L'apice si mantiene abbastanza pronunciato e diviene tipicamente pendulo,così come tutti i germogli delle varie ramificazioni. La scorza è bruno-grigiastra e rugosa negli esemplari adulti. Foglie,gemme e rametti Pianta a foglie persistenti, aghiformi (da 3 a 5 centimetri), con aghi riuniti in fascetti o gruppi di 20-25 elementi, inseriti sui brachiblasti a loro volta posti sui rami di maggiore dimensioni. Tutti i giovani germogli sono tipicamente penduli (carattere distintivo della specie) ed i giovani rametti sono leggermente tomentosi. Strutture riproduttive albero monoico con strutture riproduttive o infiorescenze maschili formate da microsporofilli riuniti in una spiga eretta e cilindrica, lunga fino a 6-8 centimetri, color verde-giallastro che libera il polline in autunno inoltrato. Le strutture riproduttive femminili sono costituite da piccoli coni ovoidali, di color rosato, ad apice piatto, solitari ed eretti, non si formano sempre e si posizionano delle parti alte della chioma. I coni femminili evolvono nelle pigne “ a barille” tipiche dei cedri, lunghe 10-12 centimetri, di colore brunastro con sfumature rossastre, con squame larghe a margine arrotondato. Note caratteristiche Si adatta a molti ambienti anche se predilige substrati leggermente acidi non compatti e profondi, umidi ma senza che si creino condizioni asfittiche e di ristagno. Richiede climi miti e temperati, non sopporta ambienti freddi con inverni rigidi e gelate ricorrenti; preferisce ambienti caratterizzati da un'umidità atmosferica relativamente elevata. Manifesta infine una certa sensibilità ad alcuni agenti inquinanti dell'atmosfera, a cui reagisce disseccando ed arrossando gli aghi (nella parte apicale ). 3 NOCE EUROPEO, NOCE COMUNE Identificazione sistematico: Divisione: angiosperme Classe: dicotyledones Ordine: Junglandes Famiglia: juglandaceae Origine e diffusione: Pianta di probabile origine asiatica ma naturalizzata anche in europa, dove alcuni autori la considerano essenza praticamente autoctona. In Italia è largamente impiegata e diffusa per il frutto ed il legno. Dimensione e portamento: Si tratta di una pianta arborea con chioma larga ed espansa che forma un cappello globoso. Raggiunge altezze di 20-30 m Tronco e corteccia: Albero con fusto diritto, molto ramificato ad una certa altezza, fino ad ottenere una chioma espansa. La scorza dei giovani esemplari è liscia, lucente, di colore grigio-verdastro, negli esemplari adulti diventa ruvida, fessurata longitudinalmente e di color grigio-scuro Foglie, gemme e rametti: Pianta a foglie caduche, composte imparipennate; formate generalmente d a 5-9 singole lamine fogliari ovoidali, di colore verde chiaro con margine intero e liscio, lunghe 7-14 cm. L'intera foglia composta, che termina all'apice sempre con una lamina fogliare, è lunga circa 20-30 cm ed emana un intenso aroma. I giovani rametti sono verdastri e lucidi; l'inserzione delle foglie composte sui rami è alterna. Strutture riproduttive: E' un albero monoico con fiori unisessuali riuniti in infiorescenze. Le infiorescenze maschili sono rappresentate da amenti verdastri di 7-10 cm posti alla base dei germogli o sui rami di un anno. Le infiorescenze femminili sono costituiti da piccoli grappoli rappresentati da pochi singoli fiori, con tepali verdastri e posti all'ascella delle foglie della nuova vegetazione. La fioritura si ha da fine aprile a giugno, a seconda degli ambenti. Il frutto è rappresentato da una drupa verdastra e tondeggiante con il diametro di 4-5 cm; la sua parte esterna è costituita da un mallo carnoso che racchiude un endocarpo legnoso detto “noce” il cui seme, o gheriglio, è commestibile. 4 NESPOLO DEL GIAPPONE Divisione: angiosperme Classe: dicotyledones Ordine: rosales Famiglia: rosaceae Origine e diffusione: pianta orientale originaria della Cina e del Giapone, diffusa un paio di secoli fa in europa a scopo decorativo e per il frutto edule. Dimensione e portamento pianta a portamento generalmente arboreo (piccolo albero ), con chioma affusolata o tondeggiante non molto espansa e abbastanza regolare; raggiunge altezza di 6-10 metri. Tronco e portamento presenta un fusto eretto, sinuoso e contorto, diviso e ramificato generalmente nella parte medio-alta, a volte fin dalla base. I rami sono pubescenti e fragili. La scorza è di colore bruno-nerastro nei vecchi esemplari, bruno chiaro o ocracea in quelli più giovani, in ogni caso è ruvida e si sfalda a placche. Foglie, gemme e rametti pianta e foglie persistenti, semplici, molto grandi e con lamina molto coriacea di forma lanceolata. Il margine è denticolato e l'apice è appuntito e affusolato. Le foglie sono quasi sessili o con breve picciolo, lunghe fino a 25-30 centimetri, di colore verde scuro nella pagina superiore, verde più chiaro, con sfumature ocracee o grigio-brunastre, in quella inferiore per la presenza di una intensa e folta tomentosità. Anche i rametti sono verdi ocracei e molto tomentosi. Strutture riproduttive albero con fiori ermafroditi biancastri e bianco-ocracei; presentano 5 petali, 5 stili e circa 30 stami. I singoli fiori hanno un diametro di 0,8-1 centimetri e sono riuniti in lunghe infiorescenze a pannocchia, dense e di forma sub-piramidale, lunghe anche 10-15 centimetri, con asse e peduncolo ocracei e tomentosi. La fioritura ha luogo in autunno-inverno e in seguito alla fecondazione si origina un frutto (pomo) di forma ovoidale o elissoidale, lungo 3-5 centimetri, giallo-arancio a maturità ed edule. Il frutto contiene da uno ad alcuni semi (generalmente 3-4). 5 ACERO CAMPESTRE Nome comune: Acero campestre Famiglia: Aceraceae Genere: Acer Specie: Acer campestre L. Distribuzione Origine europea (tipo corologico Europeo-Caucasico), spontaneo in Italia, cresce in pianura e in collina e può raggiungere quote fino a 800-1000 m s.l.m.Specie arborea o arbustiva, con altezza fino a 15 m e chioma espansa tondeggiante. Il fusto può essere ramificato nella parte basale a formare cespugli. La scorza varia in base all'età: nei giovani esemplari è liscia e di colore ocra-brunastro, negli adulti presenta fessurazioni profonde e costolature in rilievo bruno-grigiastre. Foglia caduca con pagina superiore verde scura, verde chiara quella inferiore. Dimensioni variabili tra 6-10 cm di lunghezza e 5-10 di larghezza, di forma palmato-lobata a 5 lobi, con apice lievemente arrotondato e lungo picciolo (2-7 cm). Durante l'autunno le foglie passano a un colore giallo-rossastro. Fiori di colore giallo-verdastro riuniti in infiorescenze a corimbo, in genere ermafroditi, con lunghezza compresa tra 6 e 8 cm. I frutti dell'acero vengono chiamati samare doppie, con ali opposte e allungate che formano un angolo di 180°, di 3-4 cm di lunghezza. Specie rustica a lento sviluppo, predilige suoli fertili sia sciolti che compatti, freschi e non asfittici. Chioma E Fusto Può raggiungere i 18-20 metri di, con tronco spesso contorto e ramificato; chioma rotondeggiante. La corteccia è bruna e fessurata in placche rettangolari Foglie Foglie semplici, a margine intero e ondulato, larghe circa 5-8 cm, a lamina espansa con 5 o 3 lobi ottusi, picciolate, di colore verde scuro. Fiori Piccoli fiori verdi, riuniti in infiorescenze. Il calice ed il peduncolo dei fiori sono pubescenti. Fiorisce in aprile-maggio in contemporanea all'emissione delle foglie. Le infiorescenze possono essere formate sia da fiori unisessuali che ermafroditi. Frutti I frutti sono delle disamare alate Usi Le sue foglie vengono utilizzate come foraggio. Il legno viene usato per la fabbricazione di piccoli oggetti, come tutore per la vite e come combustibile. Attualmente trova impiego come albero ornamentale e da siepe, per via della sua efficacia nel consolidamento dei terreni franosi. Possiede proprietà lievemente anticoagulanti, aiuta nella prevenzione delle calcolosi e nelle cure successive alle manifestazioni di Herpes zoster; il decotto di corteccia è usato anche come rinfrescante intestinale. Antiche credenze popolari conferivano all'acero proprietà magiche contro le streghe, i pipistrelli, e la sfortuna. Il decotto di corteccia è utilizzato negli eritemi della pelle, un pugno di corteccia tritata, aggiunto all'acqua del bagno, infresca la pelle. 6 ALBERO DI GIUDA Nome scientifico: Cercis siliquastrum L. Nome comune:Albero di Giuda, Siliquastro Divisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Ordine:Rosales Famiglia: Leguminosae Origine E Diffusione Originario delle regioni del bacino mediterraneo orientale fino ai Balcani e dell'Asia occidentale. In Italia è diffuso in tutte le regioni fino all'altitudine di 700 metri. Dimensione E Portamento Albero di piccole dimensioni, non supera gli 8-10 metri di altezza. La ramificazione si origina vicino alla base ed i rami hanno angoli piuttosto aperti, per cui la chioma è globosa, ben sviluppata ed espansa. Tronco E Corteccia Il tronco non è regolare e la corteccia scura ed con l'età compaiono delle fessurazioni e screpolature. Foglie, Gemme E Rametti Le foglie sono caduche, semplici e biffacciali, l'inserzione è alterna e avviene mediante un picciolo lungo 2-3 centimetri. La lamina fogliare è reniforme o tondeggiante (diametro 5-8 cm). La venatura è palminervia, marcata nella pagina inferiore della foglia di colore più chiaro e quasi pubescente. Le gemme sono alterne, disposte a spirale lungo i rametti; sono di piccole dimensioni e a forma conica; le gemme apicali sono brunastre, con perule vistose e di maggiori dimensioni. Strutture Riproduttive I fiori sono ermafroditi e riuniti in infiorescenze a grappolo sessile (4-6). Sono distribuiti sui rami di tutta la pianta, persino sul tronco ed hanno colore rosa-violaceo, che contrasta notevolmente con il colore scuro del tronco. La fioritura avviene nei mesi di marzo ed aprile, prima dell'emissione delle foglie. I frutti sono rappresentati da legumi, che inizialmente si tingono di sfumature rossastre per imbrunire con la maturazione. Sono lunghi 8-12 cm e persistono sulla pianta per tutto il periodo invernale. 7 CARPINO NERO . Identificazione sistematica : DIVISIONE : angiospermae . CLASSE :dicotyledones. ORDINE : fagales . FAMIGLIA : corylaceae . Origine e diffusione : Originario del bacino del Mediterraneo orientale e delle regioni caucasiche. In Italia è diffuso in tutte le regioni, in particolare negli areali collinari e montani dove si estende fino a circa 1.000 metri. Dimensione e portamento : Il Carpino nero può raggiungere i 20 metri di altezza . Ha portamento arboreo o arbustivo a macchia ; la chioma inizialmente ovale o conica diventa sempre più globosa ed irregolare , fino a raggiungere il diametro di 8 metri . Tronco e corteccia: Il tronco si presenta eretto e regolare , con corteccia bruna tendente al grigiastro, liscia con tendenza a solcarsi e a fessurarsi negli esemplari più adulti . Foglie, gemme e rametti : Pianta a foglia caduca, di tipo semplice e bifacciale, con inserzione alterna ed opposta, mediante un corto picciolo . I rametti sono bruni con molte lenticelle, dapprima di piccole dimensioni, ma che in seguito si allungano rendendosi più evidenti. La lamina fogliare è ovata , con apice appuntito e base arrotondata o cordata (2x5 centimetri). La nervatura di tipo penninervio, con minimo 12 nervature secondarie per lato da cui si dipartono delle nervature terziarie . Il margine presenta una doppia dentatura . La pagina superiore, liscia e lucida ,è di colore verde intenso, quella inferiore, più chiara, inizialmente è pubescente, poi diventa glabra. Strutture riproduttive: Pianta monoica con infiorescenze unisessuali . Le infiorescenze maschili sono rappresentate da amenti lunghi da 5 a 12 cm, posti in gruppi di 2-3 ; gli stami , di colore bruno , sono molto corti ed in un numero che varia da 4 a 10 . Gli amenti femminili sono più tozzi , non più lunghi di 5 cm e si trovano all' apice dei rametti ; essi diventano penduli con l' approssimarsi della fioritura che avviene contemporaneamente alla comparsa delle foglie nel mese di Aprile-Maggio. Il frutto è un achenio con pareti molto ispessite (nucula) delle dimensioni di 1-2 cm, avvolto da brattee chiare. I frutti sono riuniti in tipiche infruttescenze pendule di 6-7 cm di lunghezza, molto dense e compatte, somiglianti a quelle del luppolo 8 LIQUIDAMBAR Nome scientifico: Liquidambar styraciflua Nome comune: Liquidambar Divisione: Angiospermae Classe: Dicotiledones Ordine: Hamamelidales Famiglia: Hamamelidaceae Il Liquidambar è un albero originario del Nordamerica orientale, dal sud del Canada fino alla Florida e al Messico. Cresce nei boschi freschi e misti ed è stato importato in Europa come pianta ornamentale Dimensione, tronco e corteccia Nella zona di origine può raggiungere i 40 metri di altezza; il tronco è diritto e la chioma, prima slanciata, diventa poi largamente piramidale. La scorza è liscia e grigia da giovne, poi rugosa e brunastra. Le foglie sono palmate a 5-7 lobi, di colore verde brillante che in autunno diventa porpora violaceo, arancione, giallo. Sono lunghe 12 cm e sono seghettate al margine e acuminate all'apice. Fiori: infiorescenze maschili erette terminali, in capolini sferici; infiorescenze femminili pendenti lungamente peduncolate, anch’esse a capolino sferico. Frutti: infruttescenze sferiche di 4 cm, con numerosi uncini emergenti, formate da un insieme di capsule con semi alati. Persistono sulla pianta anche d’inverno. Strutture riproduttive Pianta monoica: i fiori maschili, giallognoli, sono disposti in racemi all'estremità dei rami; quelli femminili sono isolati e sorretti da un lungo eduncolo inserito alla base del racemo. Il frutto è una capsula legnosa riunita in una infruttescenza globosa. Ogni capsula contiene 1 o 2 semi. L'infruttescenza, dapprima verde, diventa legnosa ed è spinescente per la persistenza degli stili. Note caratteristiche Il Liquidambar predilige le posizioni soleggiate o in mezz’ombra, e non teme il freddo, può crescere in qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce quello ricco, umido, sciolto, ben drenato, meglio se a ph leggermente acido. La riproduzione del Liquidambar avviene per talea o per seme; le talee possono essere effettuate in autunno oppure in primavera, facendole radicare in un composto di torba e sabbia in parti uguali. I semi vanno prelevati in autunno e fatti maturare per alcune settimane in un luogo fresco e umido prima di seminarli. 9 ACERO NEGUNDO Identificazione Sistematica Divisione:angiosperme Classe:dicotyledones Ordine:terebinthales Famiglia:aceraceae Origine e Diffusione Pianta originaria del nord America, introdotta in Europa agli inizi del 700,oggi molto diffusa come essenza ornamentale. Dimensione e Portamento L' acero negundo può avere portamento arboreo o arbustivo-cespuglioso. Nel primo caso la chioma è medio-alta, globosa ed espansa, nel secondo caso la chioma è bassa con più fusti basali, cornica con apice allargato. Arriva a 10-15 metri di altezza. Tronco e Corteccia Albero a fusto eretto o sinuoso, ramificato nelle partemedio-alta(o fin dalla base per gli esemplari cespugliosi) con chioma a cappello irregolare. La scorza dei rami più giovani, già lignificati, è bruno-ocracea, quella degli organi legnosi più vecchi è grigiastra, con sfumature brunaste, irregolare ed incisa con strisce in rilievo. Foglie, Gemme E Rametti L' acero negundo ha la foglia caduca, composta, di tipo imparipennato con 3-5-7fogioline inserite in modo sessile o subsessile sul picciolo comune. Le foglioline sono di forma ovoideale-ellittica o lanceolata con apice acuto e margine dentato-irregolare sono lunghe 4-7 centimetri, di colore verde chiaro. L' inserzione sui giovani rametti, verdastri, lucidi e abbastanza fragili, è opposta Strutture Riproduttive E' un albero dioico con fiori unisessuali riuniti in infiorescenze. Le infiorescenze maschili sono formate da corimbi eretti, giallo-verdastri con sfumature rosate; quelle femminili da amenti più lunghi e penduli di color gialloverdastro. In ogni caso le strutture riproduttive maschili e femminili si trovano su piante separate(dioiche); la fioritura inizia ad aprile. I frutti sono rappresentati da samare doppie ad ali allungate(3-4 centimetri), incurvate e disposte ad U rovesciata in modo quasi parallelo fra loro a formare un angolo stretto, quasi acuto. 10 TUIA Identificazione sistematica Divisione: angiosperme Classe: coniferopsida Origine: coniferales Famiglia: cupressaceae Origine e diffusione Originario delle regioni asiatiche, introdotto in Europa verso la fine del 1700 è usato a scopi ornamentali Tronco e corteccia Albero con fusto diritto con tendenza a biforcarsi nel cimale con l’invecchiamento; ramificato fin dalla base con vegetazione non molto compatta e chioma a volte irregolare. Corteccia brunoocracea che si sfalda con screpolature longitudinali Foglie gemme e rametti Pianta a foglie persistenti, squamiformi, molto piccole ovoidali e disposte tutto intorno ai ramuli in 4 file. Sono di colore verde brillante o verde giallastro. In ogni caso il colore è uniforme su entrambe le pagine fogliari. I ramuli risultano generalmente appiattiti Strutture riproduttive Albero monoico con strutture riproduttive unisessuali, quelle maschili si rappresentano con piccoli coni terminali, di colore ocraceo-dorato. Quelle femminili sono rappresentate da coni verdastri che si formano lungo i germogli e che si evolvono in strobili squamosi con apice appuntito e rivolto esternamente. Di forma ovoidale, gli strobili diventano di colore brunastro e, con la maturità, si aprono a coppa liberando i semi, evidenziando le squame uncinate tipiche della specie. Note caratteristiche LaTuia è una pianta utilizzata a scopo ornamentale. E’ una specie rustica che si adatta bene alle piantumazioni e che si adatta bene a molti tipi di situazioni climatiche, non sopporta ristagni idrici e predilige esposizioni in pieno sole. Avversità Tra le malattie più frequenti sono da ricordare: Il cancro fungino del cipresso, il fungo Phytophthore cinnamoni Fra i parassiti si trovano: il ragnetto dell conifere, le cocciniglie, i coleotteri scolitidi e gli afidi 11 PIOPPO NERO Identificazione Sistematica: divisione: Angiospermae classe: Dicotyledones ordine: Salicales famiglia: Salicaceae Origine e Diffusione Originario dell' Europa centro meridionale e delle regioni asiatiche occidentali, il Pioppo nero in Italia è diffuso ovunque. Dimensione e Portamento Può raggiungere e talvolta superare l' altezza di venticinque trenta metri. Si presenta quasi sempre sotto forma arborea con una chioma non molto fitta che si sviluppa notevolmente. La chioma assume un portamento a cappello molto espanso o conico fastigiato, ramificato fin dalla base, secondo le varietà. Tronco e corteccia Il tronco si presenta diritto e spesso nodoso, con protuberanze e ipertrofie evidenti, la corteccia è molto scura, e tende a fendersi e a fessurarsi profondamente nella pianta adulta. Foglie Gemme e Rametti E' una pianta a foglia caduca, di tipo semplice e bifacciale, con inserzione alterna. Le foglie si inseriscono mediante un piccolo lungo tre sette centimetri, sui rametti lisci di colore inizialmente verde giallastro, poi brunastro a maturità, portanti dalle gemme brune ed affusolate che secernono una sostanza viscosa. La lamina fogliare è ovato triangolare con nervatura di tipo penninervio. L' apice fogliare è molto appuntito, mentre il margine presenta una piccola ma regolare seghettatura. La pagina superiore si presenta liscia e di un bel colore verde brillante, quella inferiore è opacizzata, con nervatura evidenti. Strutture riproduttive Il pioppo nero è una pianta dioica. Le infiorescenze maschili sono costituite da amenti sessili lunghi fino ad otto centimetri, con i singoli fiori caratterizzati dall' avere quindici trenta stami di colore rosso. Le infiorescenze femminili, più lunghe e sottili, sono giallo verdastre. La fioritura avviene generalmente tra marzo e aprile. L' infruttescenza che si origina è costituita da un insieme di capsule formanti un grappolo che, raggiunta la maturità (in maggio), schiudono, lasciando disperdere piccoli semi piumosi. 12 CILIEGIO Nome scientifico: Prunus avium Nome comune: Ciliegio Divisione: Angiospermae Classe: Dicoryledonrs Ordine: Rosales Famiglia: Rosaceae Origine e diffusione Pianta originaria dell'Asia occidentale, si è successivamente diffusa in tutta Europa, dove è coltivata per il frutto ed il legno. In Italia è presente in pianura e collina fino a 500 metri di quota. Dimensioni e Portamento Il portamento è arboreo, con cima conica o globosa ed espansa, piuttosto regolare. Raggiunge altezze variabili secondo le varietà, comprese fra 3-8 fino a 15-20 metri Tronco e corteccia Possiede un fusto eretto, ramificato nella parte medio-alta, formando esemplari arborei con chioma molto espansa. Rare sono le forme arbustive o cespugliose. La scorza è brunorossiccia e liscia nei giovani esemplari, bruno-grigiastra o rossastra e rugosa in quelli più vecchi. Foglie, gemme e rametti Pianta a foglia caduca, di tipo semplice, con lamina obovata o oblunga, leggermente lanceolata, con apice pronunciato, appuntito e margine seghettato. La base della lamina ha 2 formazioni ghiandolari a livello dell'inserimento sul picciolo (rossastro). Il picciolo è lungo 3-5 centimetri; le foglie misurano da 6-7 a 1315 centimelri, sono color verde scuro in superficie, più chiare e leggermente pubescenti inferiormente, a livello delle nervature e alla loro ascella. Le foglie sono inserite in modo alterno. I giovani rami sono grigiastri sfumati di rosso, lisci e lucidi con lenticelle chiare. Strutture riproduttive Pianta con fiori ermafroditi riuniti posti su un lungo peduncolo (4-5 cm), sono larghi circa 2-8 elementi. I fiori sono posti su un lungo peduncolo (4-5 cm), colore bianco. La fioritura si ha tra aprile e maggio, in contemporanea all'apertura delle foglie. Il frutto è costituito da una drupa con diametro di 1-3 centimetri, rossastra o violacea, con polpa succosa, dolce o acidula, croccante o morbida sec ondo le specie e le varietà. II Ciliegio è una pianta molto rustica e diffusa in Italia dove viene coltivata (nelle sue numerose specie) sia per il frutto che per il legno, ricercato e pregiato. 13 PERO Nome comune: Pero Nome scientifico: Pyrus communis Divisione: Angiosperme Classe Dicotiledones Origine: Rosacles Famiglia: Rosacee Origine e diffusione L'origine del Pero è incerta, probabilmente è un ibrido, già conosciuto presso alcuni antichi popoli mediterranei (Greci). Oggi è diffuso in tutta Europa dove viene coltivato soprattutto per il frutto Dimensione e portamento Può avere un portamento arboreo o arbustivo; la chioma è conica o globosa, più o meno espansa (anche piatta), secondo le varietà e il tipo di allevamento. Raggiunge altezze di 5-6 metri fino a 12 metri. Tronco e corteccia E'un albero con il fusto eretto e ramificato con chioma bassa e molto densa. Le varietà coltivate non presentano rami spinosi a differenza delle varietà selvatiche che hanno molti rami corti, induriti e spinosi all'apice. La scorza è grigio-brunastra e rugosa, con placche che si staccano nei vecchi esemplari, mentre è grigia e liscia in quelli giovani. Foglie e gemme La foglia del Pero è caduca, dì tipo semplice con lamina ovato-ellittica, apice pronunciato e acuto e margine finemente seghettato. Le foglie sono lunghe 3-8 centimetri, dotate di un lungo picciolo (quasi come la lamina) di 3-6 centimetri, di colore verde chiaro o scuro secondo le varietà. Le foglie sono glabre e lucide, di colore verde più o meno intenso secondo le varietà, mentre le giovani foglioline, invece, sono chiare e leggermente pubescenti come i giovani rametti. Le foglie di Pero selvatico sono simili, con la lamina più arrotondata e con i rami giovani spinescenti e appiattiti Strutture riproduttive La pianta ha fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze ombrelliformi a corimbo in numero2/8, le infiorescenze sono circondate alla base da un gruppo di foglie. I singoli fiori sono dotati di 5 petali biancastri e 5 sepali verdi allungati; sono larghi circa 2,5cm e sono peduncolati. La fioritura avviene in aprile o maggio secondo gli ambienti e le varietà. Il frutto è rappresentato da un pomo di forma allungata (piriforme) o ovoidale, con dimensioni variabili da 5-6, fino a 16-18 centimetri,. secondo le varietà. Il frutto del Pero selvatico è più piccolo (1-4 centimetri), duro e consistente, con polpa acidula e astringente, che diventa dolce dopo la sovramaturazione. 14