PINO SCOTTO WILL NEVER DIE

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PINO SCOTTO WILL NEVER DIE!
Spiegare un personaggio come Pino Scotto non è facile. Ci sono talmente tante
cose da dire che si rischia di tralasciarne troppe. Innanzitutto si può distinguere la
Scottologia in tre grossi capitoli. Il primo, la musica: quando l'heavy metal muoveva
i primi passi in Inghilterra e i Metallica (per dirne uno a caso) ancora dovevano
pubblicare Kill'Em All, Pino Scotto portava in Italia questo genere musicale
suonandolo con i suoi Vanadium. Cosa assurda visti i tempi, e considerato che
ancora oggi in Italia il metal è genere di nicchia, sconosciuto se non censurato.
Visto con ignoranza e distacco, nel paese dove Little Tony e Pappalardo campano
cent'anni con una canzone, nel paese dove furoreggiano le hit dei bimbiminkia (i
Finley, i Dari!!) e dove la musica sembra basarsi esclusivamente sui testi e le voci,
tenendosi ben distanti dalla vasta dimensione creata e creabile dagli strumenti, dai
riff, da composizioni un pochino più complicate da suonare e da amare. Pino ha
creato il metal italiano, cantando in inglese e portando con orgoglio la bandiera
tricolore nel mondo del metallo. Il secondo capitolo riguarda il personaggio in
quanto tale: perchè dopo i Vanadium e la carriera solista, Pino è diventato una vera
icona dei rockettari nostrani sparando a zero su tutto ciò che è finto, che è 'mondo
di plastica', che è 'musica di merda' ma non solo, esponendosi su Rock TV come
santone capace di distribuire commenti per tutto e tutti con uno stile tutto suo. Uno
stile aggressivo e capace di fa sbellicare dalle risate, diretto e orgoglioso, senza
mezzi termini, per diventare portabandiera del popolo di metallo ma anche di chi
subisce ingiustizie e con la musica non c'entra nulla (feroci le sue strigliate ai
pedofili). Ormai sono storici i suoi intercalari: 'hai capito?' ripetuto a dismisura,
'allucinante' attribuito associato ad ogni sostantivo, 'datevi fuoco' e 'vaffanculo' vari
contro i "rivali" da detestare. Il terzo capitolo è un breve viaggio nella biografia di
Pino, per ripercorrere i fasti di quello che resta soprattutto un grandissimo cantante.
Ci
aiuta,
a
riguardo,
Wikipedia.
PINO
SCOTTO,
HEAVY METAL TRICOLORE
BIOGRAFIA
DI
UN
MITO
Giuseppe Scotto Di Carlo, conosciuto come Pino Scotto (Monte di Procida, 11
ottobre 1949) è un cantante heavy metal italiano, noto per aver militato nei
Vanadium, per la sua carriera solista e per essere l'attuale cantante e frontman dei
Fire Trails. Parallelamente alla sua carriera musicale, è noto per le sue opinioni,
spesso condite da un linguaggio colorito ed esplicito, con cui Scotto si scaglia
contro la politica italiana, il mondo dello spettacolo e l'industria musicale,
rivolgendosi a tutti quegli artisti che, a parer suo, si fanno corrompere per ottenere
un facile successo. Viene spesso paragonato ad Ozzy Osbourne data una certa
somiglianza fisica, sebbene lui non gradisca questo accostamento.
CARRIERA. Influenzato marcatamente dal blues, comincia la sua carriera verso la
fine degli anni '70, quando incide il primo 45 giri con i Pulsar; poco tempo dopo
diviene il frontman del gruppo heavy metal Vanadium, con i quali incide otto album
e con cui intraprende regolarmente tour italiani ed esteri. Il debutto, Metal Rock
(1982), che risente dell'influenza dei Deep Purple, riscuote buon successo di critica
e di vendite, come il seguente, A Race With the Devil (1983). Con Game Over (1984)
la band raggiunge la cifra record di 54.000 copie vendute solo in Italia. In seguito al
fallimento della loro etichetta, il gruppo vede interrompere bruscamente la scalata
verso il successo dell'ultimo lavoro in studio Corruption of Innocence (1987, ma
riesce ugualmente a riprendersi dando alla luce l'album Seventheaven, orientato sul
versante del rock americano, molto in voga in quel periodo. In questo lavoro Pino
addolcisce notevolmente il timbro della sua voce. La distribuzione e la promozione
di questo LP, però, risentono dello scarso supporto offerto dalla nuova etichetta.
Dopo quest'ultima esperienza la band decide di prendersi una pausa: fra il 1990 ed il
1992 Pino Scotto realizza il suo primo album solista in lingua italiana, Il Grido
Disperato di Mille Bands ed intraprende un tour con il suo Jam Roll Project, che lo
vede ospite anche sul palco del Monsters of Rock, dove divide la scena, fra gli altri,
con Black Sabbath, Megadeth, Iron Maiden, Pantera e Testament. Successivamente,
nell'ambito della rassegna "Spazio D'Autore" gli viene consegnato il Grammy per
l'album e la credibilità del personaggio.Nel 1993 inizia a collaborare con con cui
forma il "Progetto Sinergia" e realizza un album omonimo nel 1994. Nel 1995
pubblica un nuovo disco insieme ai Vanadium, Nel Cuore del Caos, cantato in
italiano. Al momento, l'ultimo disco di Pino Scotto è l'album Guado, disco
sanguigno articolato in undici. Scotto affronta nei testi tematiche profondamente
ancorate al sociale. Nel 2003, Pino Scotto torna sulle scene creando un nuovo
gruppo, i Fire Trails. Con questa nuova band ha pubblicato due album: Vanadium
Tribute
(2002)
e,
nel
2005,
Third
Moon.
COLLABORAZIONI. Pino Scotto collabora con la rivista specializzata "Hard!", su cui
tiene la rubrica "Way to rock" in cui esprime le proprie opinioni riguardo al mercato
della musica ed altri argomenti di attualità. Ogni martedì partecipa gratis (stando
alle sue dichiarazioni) come conduttore al programma TV "Database", in onda su
Rock TV. Durante la trasmissione, una voce sintetizzata legge gli sms inviati dagli
spettatori, i quali chiedono a Pino opinioni riguardanti il mondo della musica: una
buona percentuale di questi riguarda artisti lontani dal mondo del rock, oppure
appartenenti a questo genere, ma "colpevoli" di alcuni comportamenti controversi,
che si spera scatenino i commenti al vetriolo del conduttore. E' proprio grazie a
questa trasmissione che il suo ruolo di opinionista ha ottenuto una fama, parallela,
se non superiore, a quella di cantante, grazie alla diffusione di questi spezzoni su
Youtube, che ne ha permesso la visione anche a chi non possiede la piattaforma
Sky. Ad esempio ha ottenuto grandissima notorietà il video in cui Pino Scotto
insulta pesantemente i Tokyo Hotel, che ha suscitato l'ira delle loro fans e
l'apprezzamento
di
chi
invece
non
ama
la
band.
CAVALLI DI BATTAGLIA. Le opinioni di Pino, pur riguardando in gran parte il
mondo del rock, non vanno considerate alla luce di una sua presunta chiusura
mentale verso gli altri generi: egli infatti non esita riconoscere la bravura o
l'importanza di artisti che, anche se appartenenti a generi lontani dal suo, hanno
realizzato buona musica o comunque hanno avuto grande importanza. Tuttalpiù,
molto umilmente, il cantante ammette di non conoscerli a sufficienza per poterli
giudicare o di non apprezzarne particolarmente la musica per questione di semplici
gusti personali, ma non per questo si sente di sminuirne la qualità. Le accuse che
Pino lancia verso il mondo del music business, sono rivolte in parte ai discografici
che lo manovrano, ma soprattutto a quegli artisti che, pur di ottenere il successo, si
rendono complici di questo sistema, rinunciando alla qualità della musica o
rinnegando quella delle loro origini. Tuttavia, talvolta Pino sembra cadere in
contraddizioni abbastanza pesanti, bollando negativamente comportamenti di cui
lui stesso sembra rendersi partecipe, come le reunion o collaborazioni con artisti
lontani dal mondo del rock ritenuti "commerciali". Altre sembra voler criticare per il
solo gusto di farlo e alimentare quindi quello che è il suo personaggio (…). Un altro
bersaglio del cantante, sono gli artisti che ritiene creati a tavolino (i già citati Tokio
Hotel, ma anche Mika o My Chemical Romance), oppure artisti come Manowar o
Marilyn Manson, per via dei loro atteggiamenti eccessivamente appariscenti che,
oltre a mettere in ridicolo il mondo del rock, puntano principalmente sulla loro
immagine rispetto alla musica. Ovviamente rientrano nelle sue critiche anche artisti
italiani come Vasco Rossi e Ligabue, accusati di aver raggiunto il successo
attraverso un sacco di compromessi e "colpevoli" di non aver mai provato la fatica
di andare a suonare alla sera dopo aver passato la giornata a lavorare duramente,
oppure di "non aver mai preso una posizione" come invece ha fatto lui. Pino attacca
quasi completamente le ‘reunion’, soprattutto se di band private di elementi
fondamentali (Queen, Guns’n’Roses) e ancor più se avvenute, a suo giudizio, per
esclusivi motivi commerciali e in seguito a diverbi pesanti, come per gli Iron
Maiden. Addirittura Pino parla di scazzottate e aneddoti non raccontabili sugli Iron
Maiden tra Harris e Dickinson. Non mancano le sue piccanti opinioni sulla politica,
la pedofilia e l’opulenta vita di plastica che la tv vuole spacciarci come felice realtà:
da studio aperto a ‘lucifero’, Pino non risparmia fuoco per i vip costruiti (Briatore, le
donnine ai programmi di calcio, i calciatori velinari, i frquentatori del Bilionaire, i
programmi dementi come ‘Buona Domenica’ e tutta la spazzatura nei canali
nazionali) e per chi offende e deride i suoi ascoltatori, colpevoli di essere amanti di
un tipo di musica ritenuto marginale e ‘tossico’ dalla massa. Le sue dichiarazioni,
cariche di parolacce ed espressioni gergali, lo hanno reso un personaggio molto
amato, ma anche molto contestato. Per via delle sue continue critiche a 360°,
spesso gli ascoltatori scrivono alla sua trasmissione sms carichi di critiche e insulti
(parafrasando il suo tipo di linguaggio), probabilmente anche solo per vedere la sua
reazione.
PUBBLICATO DA THE FIFTH HORSEMAN A 5.9.08
ETICHETTE: DEFENDERS
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