Presso l'Ospedale San Camillo di Roma neonato affetto da malformazione congenita operato in Sala Parto:e' il quinto caso consecutivo. La scorsa settimana, presso l’Ospedale San Camillo di Roma, è stato eseguito,con successo,un intervento chirurgico, su un neonato cui era stata fatta diagnosi di malformazione della parete addominale durante la gravidanza. Si tratta del quinto caso di Gastroschisi operato alla nascita direttamente in Sala Parto. La Gastroschisi è una grave malformazione congenita della parete addominale anteriore, caratterizzata da un difetto di parete di circa 2-4 cm di diametro, attraverso il quale si ha l'erniazione di tutto l’intestino tenue e del colon, associata anche un’anomalia di rotazione dell’intestino stesso (malrotazione intestinale). Secondo la dimensione del difetto della parete addominale, è possibile che anche lo stomaco, il duodeno, la vescica, le tube di Falloppio e le ovaie possano essere erniate attraverso il difetto addominale, e in rari casi anche il fegato. L'incidenza della gastroschisi è in aumento in tutto il mondo, ed è stimata attualmente a circa 13/5000 gravidanze, specialmente in primipare molto giovani. La diagnosi prenatale viene fatta, ecograficamente, tra la 14a e la 18a settimana di gravidanza. Tutti i neonati con diagnosi di Gastroschisi devono essere sottoposti a intervento chirurgico nelle prime ore di vita e, molti studi, hanno ampiamente dimostrato che il parto in una sede dotata di chirurgia neonatale riduce, in maniera rilevante, la mortalità e soprattutto la morbilità. In aggiunta la possibilità, come al San Camillo, di poter operare il neonato direttamente alla nascita, in Sala Parto, consente al chirurgo di eseguire, nella termoculla, in anestesia locale, la riduzione dei visceri in addome e la chiusura del piccolo difetto addominale con punti di sutura, evitando così, il tradizionale intervento chirurgico in sala operatoria con il paziente intubato. I risultati estetici di questa procedura sono eccellenti, con conservazione della cicatrice ombelicale, ma soprattutto viene evitato al piccolo paziente una procedura chirurgica tradizionale in sala operatoria con aumento del rischio per il piccolo paziente, e soprattutto i tempi di degenza e di recupero funzionale. In questo caso, come i quattro precedenti, era stata fatta diagnosi di gastroschisi presso il Centro di Diagnosi Prenatale Altamedica diretto dal Prof. Claudio Giorlandino di Roma, e successivamente gestito dall'equipe multidisciplinare del San Camillo, costituita dal Dottor Vito Briganti (chirurgo neonatale), dal Dottor Fabrizio Signore (ginecologo) e dalla dottssa Elsa Buffone (neonatologo). Tutta la gravidanza è stata costantemente monitorizzata, e la madre è stata rassicurata, negli incontri con l'equipe del San Camillo, sulle dinamiche del parto e sulla prognosi del proprio bimbo. Questo ha consentito di eseguire il trasporto “in utero” del neonato e, quindi, il piccolo ha avuto la luce direttamente presso l’Unita' di Ostetricia e Ginecologia del San Camillo, evitando, così, complicati e pericolosi trasporti in ambulanza da un ospedale a un altro della Capitale. Il parto, avvenuto in maniera programmata, ha consentito la presenza di tutta l’equipe del San Camillo e quindi il passaggio del neonato dalle mani del Ginecologo a quelle del neonatologo e del chirurgo neonatale, direttamente in Sala Parto.. Tutta la procedura chirurgica di riduzione dei visceri erniati ha avuto una durata di circa venti minuti, ed è stata seguita con un entusiasmo da tutta l’equipe medico-infermieristica. Attualmente, il piccolo paziente sta bene, ed è seguito in Terapia Intensiva Neonatale fino a ripresa delle normali funzioni intestinali. L’Ospedale San Camillo, è l’unico Ospedale di Roma in cui è possibile eseguire questo intervento, in quanto presenta, al contempo, nel proprio Dipartimento Materno Infantile, sia una OstetriciaGinecologia e una Terapia Intensiva Neonatale di terzo livello, sia una Equipe Chirurgica Neonatale pronta H24. 1